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1. INTRODUZIONE
2. IL PROBLEMA DELLE ORIGINI DELLA MUSICA
3. LA MUSICA NELLA PREISTORIA
4. RILEVANZA DELLA MUSICA NELLE CIVILTA’ ANTICHE E NELLA
MITOLOGIA GRECA
5. ANALISI FILOSOFICA DELLA MUSICA
5.1 SCHOPENHAUER
5.2 NIETZSCHE ED IL SUO RAPPORTO CON WAGNER
6. WAGNER E L’IDEOLOGIA NAZISTA
7. MUSICA E POLITICA DAL FASCISMO ALLA SECONDA GUERRA
MONDIALE
7.1 LA CANZONE POPOLARE
7.2 I CANTI DEL FRONTE INTERNO
8. LA MUSICA NELLA LETTERATURA ITALIANA NEI PRIMI ANNI
DEL NOVECENTO: D’ANNUNZIO E LA PIOGGIA NEL PINETO
8.1 LA STRUTTURA MUSICALE
8.2 GLI STRUMENTI FORMALI
9. THE MUSIC IN ENGLISH LITERATURE OF XX CENTURY: JOYCE
AND DUBLINERS
10. MUSICA E SCIENZA
10.1 LE ONDE SONORE
10.2 LA BIOCHIMICA DELLA MUSICA
11. CONCLUSIONE
Personalmente credo che l’aforisma sopra citato racchiuda in sé una grande verità.
Attraverso questo percorso vorrei provare a porre la vostra attenzione sull’importanza della
musica illustrandovi, fino dove mi è possibile, l'immediatezza e l'emozione che l'arte dei
suoni suscita nel nostro animo. D’altronde, chi può negare che il mondo sia un’orchestra di
infiniti strumenti che, fondendosi insieme, creano innumerevoli sinfonie?
Lungo questo percorso analizzerò brevemente le origini della musica dalla preistoria fino
ad arrivare alle antiche civiltà. Dopo di che guarderò alla concezione di alcuni dei più
importanti filosofi come Schopenhauer e Nietzsche e la sua relazione con uno dei maggiori
esponenti della musica tedesca: Wagner. Di seguito l’attenzione si sposterà dall’analisi
musicale nel periodo fascista (fortemente influenzato dalle idee nazionaliste di Wagner),
all’influenza della musica sulla letteratura italiana e straniera nel periodo del novecento, in
particolare sull’analisi di uno scritto di D’Annunzio e Joyce. Infine, dopo aver considerato
l’aspetto umanistico della musica, farò dei brevi cenni anche dell’aspetto scientifico di tale
fenomeno soffermandomi sulla fisica delle onde e la percezione della musica all’interno del
corpo umano.
Un’analisi particolare viene dedicata alla musicalità all’interno della cultura greca; in essa
la musica godeva di una tale considerazione da essere impiegata nelle leggi e nelle
istituzioni civili come garanzia dell’ordine civile e politico e come segno di armonia tra
mente e corpo. Altro aspetto importante della cultura greca era l’importanza delle divinità e
degli eroi alle cui figure venivano attribuite conoscenze terapeutiche: Apollo, per esempio,
era considerato il dio della luce, della razionalità e della medicina sacra. Spesso tale
divinità era rappresentata con in mano una lira ed un arco, a personificare la forza
sovraumana irradiata dall’arte. Ma perché tra gli strumenti proprio la lira doveva avere il
privilegio di essere posta tra le mani di una divinità di tale importanza?. Bisogna sapere che
nell’antica Grecia gli strumenti musicali erano considerati opera degli dei ed ogni
strumento veniva associato a precise divinità. Ad esempio l’aulus, strumento ad aria
importato dall’oriente, era legato al culto di Dioniso; mentre la lira era considerata dai greci
lo strumento privilegiato per esprimere il potere terapeutico della musica a causa della
dolcezza del suo suono. Nonostante ciò la forma più alta della musicalità per la cultura
5.1 SCHOPENHAUER
Molti filosofi greci e non, antichi o meno concordano sull’importanza della musica per
l’esistenza dell’uomo; uno dei primi fu Aristotele (300 a.C.) il quale affermava che la
“sacra rappresentazione” del teatro greco aveva l’intento principale di una terapia collettiva
grazie all’intensa catarsi che essa generava sia negli attori che negli spettatori. Altro
filosofo che esaltava l’arte musicale fu Arthur Schopenhauer uno dei maggiori pensatori
del XIX secolo (nonché del pensiero occidentale moderno) che prese spunto per la sua
filosofia da numerose correnti di pensiero tra cui: il materialismo illuminista, la filosofia
delle idee di Platone ed il criticismo kantiano fondendoli con le dottrine orientali buddhiste
ed induiste che facevano capo agli scritti religiosi Veda e Purana. Il risultato di questa
sintesi è una filosofia denotata dal pessimismo e che si basa sulla distinzione kantiana tra
fenomeno e noumeno: il fenomeno però prende il nome di rappresentazione che viene
influenzata dallo Spazio, dal Tempo e dalla Causalità. Schopenhauer espone la sua
filosofia della musica in due dei suoi scritti più significativi dove essa trova la sua
centralità ponendosi al vertice dell’estetica e del pensiero del filosofo: “Il mondo come
volontà e rappresentazione” (1818) e “Parerga e Paralipomena” (1851).
Nel passo qui di seguito tratto da “Il mondo come volontà e rappresentazione” il filosofo
spiega la sua filosofia della musica:
Secondo Schopenhauer infatti l’arte consiste nella prima forma di liberazione dalla
schiavitù della volontà e quindi da dolore. Egli si appresta quindi a comporre la sua scala
gerarchica delle arti a seconda del modo in cui esse rappresentano la volontà: l’architettura
sarà al gradino più basso perché in essa la volontà si manifesta "come oscuro, incosciente,
meccanico impulso della massa” poi ci saranno la scultura, la pittura, la poesia, la tragedia
ed infine la musica. C’è infatti una differenza sostanziale fra quest’ultima e le altre arti
perché, se queste colgono dei gradi di oggettivazione della volontà, la musica ne è invece
la più diretta rappresentazione; potremmo dire che se le arti oggettivano la volontà in modo
mediato la musica lo fa in modo immediato. La musica è al di sopra di tutto, è un
linguaggio assoluto ed universale che solo il genio può esprimere perché egli è l’unico che
può catturare l’essenza della realtà. Ma come si può parlare questo linguaggio privilegiato?
“[...] quattro voci di ogni armonia, ossia basso, tenore, contralto e soprano, ovvero nota
fondamentale, terza, quinta ed ottava, [...] il basso deve rimanere ad una distanza molto
più grande sotto le tre voci superiori, che queste non abbiano fra di loro; sì che esso non si
può avvicinare a loro che di un'ottava al massimo, ma per lo più riamane ancora al di
sotto, per cui allora la triade regolare ha il suo posto nella terza ottava della nota
fondamentale. [...] l'effetto dell'armonia larga, in cui il basso resta lontano, è molto più
potente e bello di quello dell'armonia stretta, in cui è avvicinato, e che è adoperata solo
per il campo limitato degli strumenti".
VINCERE
Nel testo si trovavano richiami alla Roma imperiale, simboli di riscossa e di rivincita
dell’Italia in campo internazionale. Lo scopo di questo motivo era evidente: esaltare
l’animo del popolo e la figura di Mussolini, cui veniva attribuito un alone divino. Non solo
la parola “Vincere” era ripetuta tre volte nel ritornello, ma venivano riproposte anche
alcune frasi significative del Duce in occasione della dichiarazione di guerra del 10 giugno
1940. Il discorso iniziava con: “Combattenti di terra, di mare e dell’aria!”, e la canzone
riecheggiava così: “E vinceremo in cielo, terra e mare!”. Veniva poi ripresa anche la parte
finale del discorso: “La parola d’ordine è una sola…. Vincere!”, e la canzone: “È la parola
d’ordine d’una suprema volontà”. Questa fu la prima vera canzone della seconda guerra
La lunghezza d’onda (λ - lambda) è uguale alla distanza tra i centri di due compressioni
successive o di due rarefazioni successive. E’ importante ricordare che il suono non è
generato dal trasporto di masse d’aria, ma dalla loro oscillazione che poi si va a placare una
volta che la sorgente smette di vibrare.
Ogni ciclo di un’onda sonora oltre ad essere composto da una compressione e una
rarefazione, ha anche una frequenza dell’onda: il numero di cicli che passano in un
secondo in uno stesso punto del mezzo in cui l’onda si propaga. Un suono si dice puro
quando le particelle investite dall’onda sonora oscillano con moto armonico (A): la
Una persona giovane riesce a sentire suoni che hanno frequenze comprese tra 20 Hz e
20000 Hz (cioè 20 kHz). La capacità di sentire i suoni con frequenza maggiore diminuisce
con l’età: una persona di mezz’età non riesce più a percepire suoni con frequenze superiori
a 12-14 kHz. È possibile generare suoni che hanno frequenze minori o maggiori dei limiti
di udibilità, anche se normalmente questi suoni non vengono percepiti dall’orecchio
umano. I suoni con frequenza minore di 20 Hz sono chiamati infrasuoni, mentre quelli con
frequenza maggiore di 20 kHz sono chiamati ultrasuoni. Un suono puro può essere
generato con un diapason, mentre gli strumenti musicali non emettono suoni puri ma suoni
complessi caratterizzati da forme d’onda molto differenti tra loro. Nella figura seguente
sono indicati in rosso gli intervalli di frequenze che vengono emessi dai vari soggetti presi
in considerazione; mentre in blu sono evidenziati gli intervalli di suoni udibili.
La frequenza è una caratteristica oggettiva del suono perché può essere misurata con un
apposito strumento. Invece, il modo in cui la frequenza viene percepita cambia da un
ascoltatore all’altro. Il nostro cervello, infatti, interpreta le frequenze rilevate dall’orecchio
in termini di una qualità soggettiva detta altezza: un suono con una frequenza
fondamentale alta è interpretato come un suono alto o acuto, mentre un suono con una
frequenza fondamentale bassa è interpretato come un suono basso o grave. Per esempio, un
ottavino produce suoni acuti, mentre una tuba produce suoni gravi. Le note della scala
musicale corrispondono a ben precise frequenze sonore (come è mostrato nella prima
immagine sottostante). Nel complesso, il nostro udito è uno strumento assai raffinato.
Infatti, quando ascoltiamo una stessa nota musicale suonata da strumenti diversi, siamo in
grado di distinguerli anche se gli strumenti stanno emettendo suoni con la stessa frequenza
fondamentale. Questa diversa percezione è legata a una caratteristica del suono, chiamata
timbro, che dipende dalla particolare legge periodica con cui oscillano le particelle quando
sono investite dall’onda sonora.
Le onde sonore trasportano energia che può essere usata per compiere lavoro, per esempio
quello di far vibrare il timpano del nostro orecchio. La quantità di energia trasportata in un
secondo da un’onda è chiamata potenza dell’onda e nel Sistema Internazionale si misura in
joule al secondo (J/s), cioè watt (W).
Quando si allontana dalla sorgente che l’ha emessa, un’onda sonora si propaga
attraversando superfici di area sempre maggiore e nelle quali: passerà la stessa potenza, ma
l’intensità del suono sarà minore nella superficie più lontana, ossia quella più ampia.
L’intensità sonora I è definita come rapporto tra la potenza sonora media P che attraversa
perpendicolarmente una data superficie e l’area A di suddetta superficie:
DOMANDA
Una volta generata un’onda sonora essa viene recepita dall’uomo attraverso l’organo
dell’udito: l’orecchio.
L’orecchio degli esseri umani comprende in realtà due organi separati, uno per l’udito e
l’altro per il mantenimento dell’equilibrio. Entrambi gli organi si fondano sullo stesso
principio di base, ossia la stimolazione di lunghe proiezioni simili a microvilli presenti
sulle cellule ciliate (meccano-recettori) all’interno di canali riempiti di liquido.
L’orecchio è un organo complesso che comprende tre regioni: l’orecchio esterno,
l’orecchio medio e l’orecchio interno.
L’orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo. Essi
raccolgono le onde sonore e le fanno convergere sul timpano, una membrana di tessuto che
separa l’orecchio esterno da quello medio.
Quando la pressione delle onde sonore arriva al timpano, esso vibra con la loro stessa
frequenza, e trasmette le vibrazioni a tre ossicini: il martello, l’incudine e la staffa. La
staffa è connessa con la finestra ovale, un foro nell’osso del cranio, ricoperto da una
membrana attraverso la quale le vibrazioni sono trasmesse all’orecchio interno.
Nell’orecchio medio si apre la tromba di Eustachio, un canale comunicante con la faringe
che ci permette di far entrare ed uscire l’aria, equilibrando così la pressione sui due lati del
timpano.
L’orecchio interno consiste di canali pieni di liquido alloggiati nell’osso temporale del
cranio e le vibrazioni sonore o i movimenti della testa mettono in moto il fluido. Uno di
questi canali, la coclea, è un lungo tubo avvolto su se stesso a spirale. Dapprima le
vibrazioni si trasmettono dalla finestra ovale al liquido presente nel canale superiore della
La sezione trasversale della coclea mostra che al suo interno si trovano tre canali riempiti
di liquido. Il nostro organo dell’udito, l’organo di Corti, è localizzato all’interno del canale
mediano ed è costituito da un insieme di cellule ciliate sorrette dalla membrana basilare (il
pavimento del canale mediano). Le cellule ciliate sono i recettori sensoriali dell’orecchio.
Gli apici di queste cellule ciliate sono in contatto con la membrana tettoria, la membrana
che, come si può osservare, sporge dalla parete del canale mediano. Quando un’onda di
pressione passa attraverso il canale superiore della coclea, preme verso il basso sul canale
mediano, facendo vibrare la membrana basilare. Essa, vibrando, fa alternativamente
avvicinare ed allontanare le cilia dalle cellule ciliate della membrana tettoria. Questo
movimento stimola il rilascio di neurotrasmettitori a livello di sinapsi con i neuroni
sensoriali (i quali sono connessi con la base delle cellule ciliate), trasportando gli impulsi
all’encefalo ed alla corteccia uditiva attraverso il nervo acustico.
Dal nervo acustico poi l’impulso arriva al cervello il quale produce come
neurotrasmettitore la dopamina che servirà poi per propagare l’impulso a tutto il corpo.
Robert Zatorre, neuroscienziato cognitivista che lavora al Neurological Institute della
Mcgill University di Montreal, sostiene che i brividi (o "chills", che generalmente
chiamiamo "pelle d'oca") causati dall'ascolto di un brano musicale particolarmente
emozionante dipendono da questa particolare sostanza chimica. Egli ritiene che vi siano 2
fasi in cui vengono rilasciate le molecole di dopamina nel cervello: la prima durante
11. CONCLUSIONE
Durante il percorso illustrato in questo lavoro, abbiamo visto come la musica influenzi
molti ambiti della vita umana, non limitandosi all’ambito artistico come molti possono
pensare. Il mio intento era quello di evidenziare il ruolo poliedrico della musica, e pertanto
auspico che nella scuola italiana venga data la giusta importanza a questa materia in vista
anche del ruolo educativo e terapeutico che essa esercita.
SITOGRAFIA
- http://esteticadellamusica.blogspot.it/2011/02/la-musica-nellestetica-hegeliana.html
- http://digilander.libero.it/campanetibetane/filosofia.htm
- http://web.tiscali.it/simobus/schopen.htm
- http://documentosociale.virtuale.org/Italiano.htm
- http://sentireascoltare.com/rubriche/musica-e-fascismo/
- http://ripassofacile.blogspot.it/2013/01/legami-di-wagner-con-il-nazismo.html
- http://dustypagesinwonderland.blogspot.it/2012/07/sulle-note-di-un-libro-4-joyce-
e-la.html
- http://online.scuola.zanichelli.it/amaldi-
files/Cap_16/Cap16_Onde_e_InduzElettromagn_Amaldi.pdf