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Canto XI

La tomba di papa Anastasio II (1-12)


Lasciatasi alle spalle la città di Dite, i due poeti giungono all'orlo che conduce al VII Cerchio, dove
c'è un ammasso di rocce causato da un crollo. Qui si leva un gran puzzo dal Cerchio sottostante, che
costringe Dante e Virgilio a ritrarsi in un punto dove c'è l'avello di papa Anastasio II, il cui nome è
scritto sul coperchio. Virgilio consiglia di trattenersi lì giusto il tempo di abituare l'olfatto all'odore
sgradevole che arriva da sotto, poi potranno proseguire la discesa.

La suddivisione morale del basso Inferno (13-66)


Dante prega Virgilio di trovare il modo di spendere utilmente il tempo che dovranno trascorrere in
quel luogo e il maestro inizia a illustrare la topografia morale del basso Inferno. Spiega che al di
sotto della città di Dite ci sono tre Cerchi, i quali puniscono i peccati di malizia. Questa ha come
fine l'ingiuria, che può ottenersi con la violenza o con la frode: e poiché la frode è più sgradita a
Dio, essa è punita nei Cerchi più bassi.
Il primo dei tre Cerchi (il VII), prosegue Virgilio, ospita i violenti ed è diviso in tre gironi a seconda
di quale sia stato il bersaglio della violenza, ovvero il prossimo, se stessi, Dio. Chi è violento contro
il prossimo compie omicidi, ferimenti, rapine e incendi: tutti costoro sono puniti nel primo girone.
Chi è violento contro se stesso può esserlo nella propria persona (i suicidi) oppure nei propri beni
(gliscialacquatori), ed entrambi si trovano nel secondo girone. Si può infine essere violenti contro
Dio, nella persona divina (bestemmiatori), nella natura (sodomiti) e nella sua
bontade (nell'operosità umana, usurai) e tutti costoro sono puniti nel terzo girone.
La frode, prosegue ancora Virgilio, può compiersi contro chi non si fida oppure contro chi si fida.
La prima è meno grave, poiché viola solo il vincolo naturale che lega gli uomini, quindi è punita
nell'VIII Cerchio: qui si
trovano ipocriti, adulatori, indovini, falsari, ladri, simoniaci, ruffiani, barattieri e altri peccatori
consimili. La seconda forma di frode è più grave, perché viola anche lo speciale vincolo che si crea
tra persone (parentela, patria...) ed è quindi il tradimento: esso è punito nell'ultimo e più basso
Cerchio dell'Inferno, il IX.

I peccati di incontinenza (67-90)


Dante si dice soddisfatto della spiegazione, ma ha un dubbio: come mai i peccatori che ha visto nei
primi Cerchi infernali, vale a dire gli iracondi, i lussuriosi, i golosi, gli avari e i prodighi non sono
puniti dentro la città di Dite, visto che Dio li condanna? E se non fosse così, perché sarebbero
dannati? Virgilio risponde rimproverando Dante di non riflettere a sufficienza e invita il discepolo a
ripensare all'Etica di Aristotele, dove il filosofo antico distingue le tre disposizion che 'l ciel non
vole, vale a dire incontinenza (eccesso), malizia e matta bestialità. L'incontinenza è peccato meno
grave degli altri ed è questa colpa che scontano i dannati nei Cerchi prima della città di Dite, quindi
è perfettamente logico che detti peccatori siano puniti in modo differente da violenti e fraudolenti.

La natura del peccato degli usurai (91-115)


Dante manifesta nuovamente la sua soddisfazione per il dubbio chiarito e loda Virgilio per la sua
capacità di sanare ogni vista turbata, ma ha ancora un'incertezza che prega il maestro di risolvere.
Dante non ha compreso perché l'usura offende la divina bontade e Virgilio spiega che secondo la
filosofia aristotelica la natura prende corso dall'intelletto divino e dal suo modo di operare; come
appare chiaro nel libro della Fisica, l'operosità umana cerca di imitare quella di Dio, proprio come
fa il discepolo col maestro. Secondo il libro della Genesi, inoltre, l'operosità e il lavoro devono
fornire i mezzi di sostentamento all'uomo, mentre l'usuraioaltra via tene e disprezza la natura e
l'operosità che è come sua figlia, dal momento che ripone in altro la sua speranza di guadagno.
Terminata la sua spiegazione Virgilio invita Dante a riprendere il cammino, poiché la costellazione
dei Pesci è già apparsa sull'orizzonte (sono circa le quattro del mattino) e quella dell'Orsa Maggiore
si trova a Nord-Ovest, nella zona del Coro (il Maestrale), mentre per discendere nel Cerchio
sottostante c'è da compiere ancora un certo cammino.

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