Esopo Odt

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ESOPO

- Visse nel 500 ac. Era originario o della Tracia o della Frigia
- Erodoto, a cui risalgono i primi cenni biografici, lo presenta come uno schiavo, e dice che mor
ucciso a Delfi (notizia menzionata anche da altri autori classici, come ad es. Aristofane)
- Gli aneddoti sulla vita di Esopo sono confluiti in una sorta di biografia romanzata scritta in epoca
ellenistica, il cosiddetto Romanzo di Esopo
- Da tale opera sappiamo che era intelligente ma fisicamente deforme e balbuziente (forse
un'allegoria del suo carattere molto arguto e polemico)

- E' il primo autore riconosciuto del genere favolistico (ma di certo non lo invent, visto che aveva
tradizioni orali remotissime)
- Le sue favole furono gi in epoca classica materia di studio scolastico, facendo parte insieme
all'epica omerica del pantheon culturale dello studente greco antico

- La favola non certo un unicum del corpus letterario greco. Esisteva in area sumerica e indiana.
La sua 'invenzione' originaria materia di dibattito, visto che nelle varie tradizioni ci sono elementi
sia tematici che 'caratteristici' (ad es. determinati animali) di variegata provenienza, cosa che fa
pensare ad una reciproca influenza ma rende difficile stabilire univocamente un punto originario di
propagazione

- La prima raccolta di favole esopiche fu pubblicato nel 300ac. Tali favole avevano come detto
valenza educativa ma rivestivano una certa importanza anche nella retorica (venivano impiegate
come esempi a sostegno alle argomentazioni)
- E fu proprio la tradizione retorica a 'completare' le fiabe di Esopo aggiungendo una premessa e
soprattutto una postilla finale di carattere 'morale'
- Il corpus a noi giunto consta di circa 400 favole, probabilmente non nella loro forma originaria
(sicuramente vennero fatti interventi linguistici, ad es. in epoca bizantina, e verosimilmente vennero
toccati anche i contenuti, seppur non in maniera radicale)
- Per 'favola esopica' gli antichi intendevano una favola che come protagonisti aveva animali
parlanti. Questa in effetti la strategia narrativa prediletta, ma nel corpus possiamo trovare anche
protagonisti umani, preferibilmente appartenenti agli strati umili della societ (del resto Esopo era il
'campione' di una sapienza di carattere popolare)

- La visione del mondo di tale fiabe rassegnata, di sfiducia. Si invita alla pazienza e alla prudenza.
La morale di fondo quella dell'inutilit di ogni ricerca di miglioramento o di ribellione all'ordine
costituito
- La lingua delle favole esopiche a noi giunte quella della koin, cio il greco alessandrino
comune. Quindi sono andate smarrite le versioni originali in dialetto ionico
- Lo stile molto semplice: andamento lineare, dialoghi brevi e ben cadenzati. Era del resto un
genere popolare

Testi:

- La volpe e il cane: il cane cuzza una volpe che che vuole circuire un agnello baciandolo. Il cane le
chiede cosa stesse facendo. La volpe risponde che lo sta accarezzando, ma il cane non ci casca e la
minaccia facendola allontanare. Morale: il ladro viene sempre beccato, chi vuole rubare senza
cervello

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