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IL NOME SEGRETO DI ROMA

I romani dellantichit furono un popolo che si trovava in un stato di continua iniziazione. I


pontefici, e i sacerdoti, attraverso i rituali, orientavano le persone, e creavano su di loro forze solari
e lunari nello stesso tempo. Queste forze imponevano, al infinito di prendere forma, e manifestarsi
in qualcosa di concreto limpero.
Tutto questo non ha niente a che fare con la poesia o la mitologia. La storia di Enea, come lha
descritto Virgilio, la vita di Romolo figlio di una vestale e del dio Marte, non altro che un peplo
oscuro, che copre il vero valore simbolico della nascita di Roma.
Secondo un vecchio rituale etrusco, gli auspici dovrebbero svegliarsi prima di mezzanotte, salire
sulle colline per aspettare lalba,e un segno da Dio. Romolo aveva come abitudine di salire sulla
collina di Palatino, invece Remo si orientava verso lAventino. Due luoghi totalmente diversi, come
due simboli diversi. Il disco bianco della luna si spegneva da una parte, quando il disco doro del
sole insorgeva dallaltra. Allimprovviso dodici grifoni comparirono da lontano, simbolo della razza
solare. Romolo gli vede per primo, e viene nominato Re, Pontefice e capo, della nuova razza. Il
popolo celebra il nuovo Dio.
Non c nessun dubbio che ci troviamo davanti ad un rituale magico, che si applica per la
fondazione delle nuove citt.
Romolo (gia iniziato agli misteri supremi), far un sacrificio, acceder il fuoco sacrale, e alla fine,
aprir una fossa in forma di cerchio, che chiamer Mundus. Dentro getter, un pugno di terr dal
luogo di origine (Terr Patrum) collegando cosi, i padri di quel luogo sacro- con gli abitanti futuri
della citt, che diventer loro patria. Romolo per edificare la citt, porto dallEtruria, uomini che gli
insegnarono i rituali segreti per la fondazione della citt. Nella tradizione Etrusca, la citt fu il luogo
di comunicazione tra uomini e dei. Lurbe fu la proiezione di un tempio o limmagine di centro
primordio.
Tutte le trib italici prima di fondare una citt o una caserma, facevano varie misurazioni delle
forze magnetiche, e chiedevano il consiglio degli auspici. Gli auspici cosi trovarono il centro, e con
laiuto di un lituus (bastone rituale) disegnarono al aria due linee. La prima dallest al ovest, la
seconda dal nord al sud (croce). Queste due linee furono chiamate cardus e decumanus. Il punto
dincrocio mundus.
In quella fossa scavata, che hanno chiamato mundus (come luniverso), gettarono dentro i primi
frutti della raccolta, la cenere dei loro antenati, e un pugno di terr ognuno dalla sua patria. Dopo, il
fondatore, con un aratro di rame, che trascinava un bue e una mucca, segn le mura di Roma in
forma quadrata, intorno al mundus. Sul posto che volevano costruire una porta, alzavano laratro,
per interrompere la linea.
Un antico graffito a parole crociate venuto alla luce nella parete di una casa a Pompei, descrive
questo rituale:

S
A
T
O
R

A
P
E
P
O

TO
E R
NE
E R
T A

R
O
T
A
S

Laratore nel suo aratro guida il lavoro.


(cio segna la sacra affossatura che indica i confini sacri della citt).

Cosi Roma e nello stesso tempo ciclica (mundus),


e quadrata (Urbs quadrata).

Il mundus il centro che connette la citt con il mondo dei spiriti.


Invece, il quadro rappresenta la prima pietra per la fondazione della
citt.

Un cerchio dentro un rettangolo. Qui abbiamo lunione perfetta dei tre regni universali.
Sul mondus che rappresenta il mondo dei morti, viene costruito un altare, e questa fossa veniva
scoperchiata in Novembre. Si credeva che quelli giorni che le porte degli inferi furono aperte, le
anime occupavano la citt. Furono notti tragiche che dominava la paura, il tab e la terribilita del
sacro. In quelle notti si creava una relazione verticale fra i tre livelli, degli Inferi, del Cielo e della
Terra(quello che mi viene oggi in mente la notte del Hallowing- la festa dei morti del 1 novembre).
Dopo tutto questo si arrivava allultima e pi importante fase del rito. Veniva per prima e ultima
volta pronunciata la parola magica, il nome segreto di citt.
Non per certo a caso presso alcune trib africane, come pure in India, oltre al nome proprio di uso
comune, ciascuno dispone un nome occulto, tenuto gelosamente segreto per preservare lindividuo
da negative influenze magiche attuabili solo conoscendo il vero appellativo del singolo.
La stessa credenza vigeva nellantico Egitto, dove la stessa Iside, semplice donna mortale, venne
elevata al rango di pi potente fra le dee del vasto panteon nilotico, per essere riuscita a capire al dio
del Sole, Ra, il suo nome occulto. Iside lo avrebbe come estratto dal corpo del dio con una specie di
trapianto chirurgico, trasferendolo quindi in se stessa tutti i poteri soprannaturali a esso legati.
Ogni essere umano era affidato alla custodia di un genio, che lo seguiva dalla nascita alla morte.
Lo stesso valeva per le nazioni, popoli, famiglie, armate, edifici ecc.
Cosi pure tutte le citt, avevano il loro dio segreto, che era vietato a pronunciare il nome a pena di
morte. Esisteva cosi un divieto assoluto di svelarlo, in quanto esso, un volta noto avrebbe anche
potuto permettere ai nemici di evocare locculto nome tutelare di Roma e quinti eventualmente, di
farselo alleato per espugnarla.
Tito Livio racconta di Camillo che, venuto a conoscenza del nome del protettore della ctt etrusca di
Veio, cosi la evoco: Ti scongiuro o Giunone Regina, che ora hai culto in Veio, di volerci seguire
vincitori a Roma, ove la tua grandezza avr un tempio degno di te.
Ma qual era il vero nome di Roma, dunque ?
-considerando che Romolo presentava lappellativo di Quirino, autori moderni ritengono che il
nome antico della citt fosse QUIRIUM. Da Quirium sarebbe derivata la forma Querentia (come
Valentia, Placentia..).
-Unaltra ipotesi collega invece il nome occulto dellUrbe alla misteriosa dea Angerona, ch le sue
statue presentavano tutte un dito sulle labbra: un gesto che evidentemente invitava al silenzio.
-Lo stesso Macrobio ci dice, che anticamente vi fu chi suppose che LUPPITER,o LUNA, o IUNO, o
OPS CONSIVA che il suo culto segreto si svolgeva in un sacrario del Foro, nella cosiddetta Regia cui
avevano accesso solo il pontefice massimo e le vergini Vestali.
Proviamo pero a capire meglio il nostro indovinello.
LIdea che il nome Roma derivi da quello del suo fondatore, Romolo, certamente errata. Lo stesso
nome Romolo ha in effetti tutto il carattere di un termine aggettivale rispetto a Roma, e appare
dunque sinonimo di romano. Al miti di Enea, dal punto di vista linguistico vi troviamo un Romolo
suo nipote, un altro Romo suo figlio o compagno, e una donna troiana Roma che avrebbe appiccato
il fuoco alle navi di Troia ormeggiate per impedire il loro, la ricerca di una nuova patria.
Tutti i nomi potrebbero essere di origine pelasgica.
Ai misteriosi Pelasgi si riferirebbe in effetti linsediamento posto ai margini del Tevere denominato
Rome: parola che significherebbe forza o valore.
Va anche detto che Rumon o Rumen potrebbe avere avuto il significato di fiume, da ruere latino,
greco. (es. - tutto scorre).
LUrbe sarebbe nata dallunione dei vilaggi, situati sulle colline, desiderosi di riunirsi in una grande
citt che con la parola ignota, avrebbero poi chiamato Roma e il cui nome segreto sarebbe stato
noto solo a pontefici e capi di Stato.
-Giovanni Lidio, autore della tarda et bizantina, ci dice che i nomi di Roma sarebbero stati non due
ma tre: il profano Roma, il secondo e sacro Flora e il terzo e arcano Amor.
La duplicitat del nome potrebbero essere riferita allimmagine sacra di Giano bifronte:
1)da un lato la faccia della potenza (con il nome profano Roma) dal simulacro virile di Marte,
2)dallaltro quella della fecondit (con il nome sacro Flora) dal volto di Venere,
3)il terzo nome arcano (Amor), che sarebbe stato riconoscibile in mezzo agli altri due nel volto
invisibile del dio Giano.

Questa seconda iscrizione ci mostra infatti la cosiddetta Roma quadrata, nel suo nome volgare e
profano come pure in quello sacro: Roma, quello a tutti noto, e Amor, quello arcano e ieratico
attribuito a Venere, divinit tutelare venerata in segreto.
VENERE: nella sua lunga storia ha avuto tanti nomi: Anerona, Volupia, Ops, Flora, Vitalia indicante
la terra piena di vita (da cui, come suggerisce Pietro de Angelis potrebbe provenire il termine
ITALIA).
AMOR: nella storia millenaria dellUrbe, diventa simbolo di conquista e potere del impero teocratico
del Cristianesimo.
Secondo me, il nome segreto di Roma, viene svelato da un altro quadrato magico trovato sempre a
Pompei.

R O MA
O I I M
M I I O
A MO R

Il nome segreto di Roma non era altro dalla parola AMOR.


Questo fu il nome ermetico di VENERE, dea protettrice della citt.
Paragonando il templi di VENERE e ROMA (es. quello di Adriano di
fronte al Colosseo, avevano esattamente le stesse dimensioni).
Limperatore Augusto, ultimo possibile conoscitore del nome segreto
della citt, e riuscito a porre le basi del Impero, perch considerava se
stesso figlio di Venere.
Un altro nome ermetico di Venere, fu FLORA, che equivale con il
VITALIA (cio luogo pieno di vita), che diventa forse ITALIA.
Per concludere, tornando sempre al quadrato magico, abbiamo la
Combinazione di ROMA e AMORE due volte, e diventa cosi:
Dove si trova (I) indica che la formula si deve ripetere 2 volte:

Quello che noto che se andiamo a leggere la formula in verticale diventa cosi:

RA-OM, OM-RA,

RA-OM, OM-RA.

Questi inni magiche, che cantavano i Pontefici della Roma antica, in modo mistico, nascondono una
grande forza, e riescono a catturare le varie esistenze astrali, e di costringerle di manifestarsi tramite
una forma ardente, che si possono spiegarsi con i seguenti suoni:

RA - OM
OM:

la parola pi sacra, per quasi tutte le culture. DallIndia e Tibet fino al occidente
(AVM: AVE MARIA: adorazione Mariana dei Templari).
E un suono mistico (vocale femminile, con consonante maschile), che indica lapertura e
la chiusura dei centri vitali del organismo. Esteriorizzazione e interiorizzazione.
O il cerchio, e M la retta.

RA: un suono breve della gola, che veniva utilizzato dagli sacerdoti egiziani, per invocare le
forze universali e le forze solari. ( Dio RA, obelischi, ecc.)
Quanto si pronunciano insieme queste due sillabe RA-OM stimolano direttamente in cuore!
Diventano AMORE.
OM RA
AVM RA
AVE RA
AVE SOLE
Sono il grido di questa razza solare che invoca il SOLE.
Angelinas ilias

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