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i 891 — i Oe beet y tees elie Le ab Bi cic 13. VILLA DEI Quinte ‘Thomas Ashby visit fa villa dei Quintili, sitaata al V mi= alio della via Appis, pit volte egli anni comprest trail 1895, 41 1908. Nel corso del secolo precedente il complesso era Stato riperutamente interes to da indagini archeologiche, volte al recupero del rieco ar redo seultoreo e alla defi ne della planimerris de! pianto, Antonio Nibbyvi con ddosse i primi seavi sistematich neal ann 1827 to della famiglia venuta proprietaria del fondo nel 1797, Le ricerehe int ssarono la zona delle gran le termali e portareno, tral tio, al rinvenimenta di fiseule inti iserizione IE Quiniiticnam Condiant ot Maximi (CIL, XV 7518), Grazie ad esse fu possibile identificare 1 proprieeari del complesse net fratelli Sesto Quintilio Condiano © Sesto Quintilio Valerio. Massimo, 56 Fig. 13.1 consoli nel 151, i quali, nowt Galle fonti letterarie (Cassio Dione, LXNIIL, 5; Filostra- to I, 1, 10-11, 30 Historia Augusta, Com.. 4, 9) erano stati accusati di congiura ¢ trucidati da Commodo nel 182. L'imperatore si impa- Groni di tutti loro bent che sarebbero rimasti a lungo in ‘mano imperial A partire dal 1850 ¢ fino al 1836 Giovanni Bactista Gui i condiusse seavi in tutta Pa rea della vills, concentrando leicerche intorno ai rest ale Jora emergenti. Gli seavi di Guid: st inserivano nell’ am= bito del progetto di riassetto e restauro della via Appia ane tiea promosso dal Ministero dei Lavori Pubblici e diretto dda Lavigi Canina, cui si deve anche Fesplorazione nella 20» fa del ninfeo monumentale Lo stato delle conoscenze alc Ja-meth dell'S00 ¢ documen- rato da una pianta ricostrut- tiva, pubblicata nel 1833, realizzat dallo stesso Canina ‘con la collaborazione di Pie~ tro Rosa (CANINA, Via Appia, L tax. XXXID. Nel decennio’ precedente ta press di Roma in particolare negli anni 1861-1865, Giu- seppe Gagliardi continud le attivita di seavo, riportando in luce nuovi ambienti € un ceo arredo seultoreo 1 risultati delle ricogmizioni di Ashby, corredati da una seelta dell'ampia documen: tazione fotografica da lui rea Tizeata eda una serie di pl metrie elaborate da. F Newton, studente della Bi tish School at Rome, confl rono in un articolo publica twsullarivista Ausonia (Rivi- sta della Societa Italiana di Archeologia ¢ Storia dell’Ar- ie), nel volume del 1909 (fig. 1. ‘Lidentifieazione degli ambienti e la descrizione del- le diverse parti della villa proposte dallo studioso ine glese hanno rappresentato, per eizca un secolo, il punto i partenza per ogni studio fino ai ceventi seavi eseguitt dalla Soprintendenza "Ar cheologica di Roma, che han- rho permesso di migliorare Ia eonoscenza del complesso (PARIS, Via Appia Vilia dei Quint Quint) ig 2. Liarticolo di Ashby si com- pone di una parte introdutic wa (pp. 48-65), nella quale & deseritea la storia della tenu ta-di Roma Veechia (antico toponimo che designava Tae rea) dal Medio Evo fino agli semeronenmmuim 7 neamse ee Woo. Lary 57 (pp. 65-88) Ia des analitica dei diversi ambienti € de) resti della villa. Lo stu: dioso suddivise il complesso in cingue gruppi di fabbriea- ti: il primo gruppo (an. 1-9 della’ pianta generale) ers quello ehe si disponeva nelle vicinanze della via Appia del casale di 8, Maria Nova: I secondo gruppo (nn, 10 3) comprendeva “i grande kiurding (?) rettangolare che dalla vie Appia si estende ver 30 N-E., compreso Vemiciclo llangolo 8. di questo rettan: ‘polo, situato sulla via stessa' TT terzo gruppo (nn, 14-22) includevs | principal edi della Silla; quarto (on. 23- 34) "un altro warding 11) in il quinto,infine (an. 35-38) wn gruppo di pccole Fabbri N dette, planta (ASHBY, Pitta det Quin, p. 65) Gi b della eradizione archeologicn Fig. 13.3 anglosassone, si pusd cogliere nelle osservazioni che Ashby ritenne oppor Fe a propos a della sua pianta © del con fronto tra questa e quella di Canina, considerata fino ad allora la pit autorevole ‘Chi guarda le piante del Ca nina vedra assai dt piu indicare con tratti punteggia thi muri da tui indicati 0 m duto di farlo, perché espe rienza ha dimostraio che tn toverchia fiduecta’ Nell'apparato illustrative dell'articolo Ashby si avvalse soltanto di nove fotografie delle poco meno di quarant riguuardanti la villa dei Quine tili ej suoi immediati dintor ni aloune di diverve da quelle pubblicate in Ansonia, Sono state presentate nel vo lume Thomas Un ar chealego fotegrafa la campa nay 900 Nel commentare questo grup po di fi Vordine te Ashby nel s na tra ‘S00 ¢ afico scelto La prima fotografia che si in contra in Ausonia ritrax ale-torre di 8, Marin Nov Ja vieina cisterna in opera 5 (fig. 3). Lo € ritratto da lazione leggermente differer te (fig. 4). La cisterna, com: tin secondo piano con. due anze poste alla meta SO, & nforzata da quattro contrat peti angolari e da tre sui lati lunghi in corrispondenza blicata da Ashby: fig, 8). IL costruzione ¢ databile in base al XII divenne pr jecnica edilizia XIIT secole prieth del Monastero di S. Maria Nova e centro dell’ monima 1393 tenuta nel svolgendo da quel moment Fig. | un ruolo strategico nella dife sa del vicino ninfeo dell fa dei Quintili, trasformato nel Medioeva’ in. fortilizio DE ROSSI, Torri, p. 27 0. 13, TOMASSETTH IT p. 141), Una veduta di ps 10 opposta del: iio, presa di Ta vin Appi poco oltre, lungo la strada, 1 resti di un imponente sepolero Pi le di II sec. d, € rivestimento in blocchi di armo, del quale sié proposta ippartenenza alla famigl det Quintihi (DE ROSSI, Mo 5h; QUI- 49, MI fig. 6) pianta nuanenti, p. 325, LICT, pia 1997, p NEO) Appia, p. 12 Dei resti_indicati in con inn, 2-10 (fig. 1)n foto- afiche Tl grande ninfec tuiva Ia fronte del complesso sulla via Appia 1 che cost Fig. 13.6 presenta tre prineipali fa i edilizie: dapprima tu pe no posto a NE (fig, Ln, 13) i realizad il ninleo mo- Aumentale in opera vittata la'via Appia decorato da dus colonne su basi al centro e da lati; nel massetti con un documentd del monastero di S. Maria Nava, datato al 3. marx 1156, che ricorda interesse della famiglia degli Astaldi (o Astalli) sul tratto della via Appia dal V miglio a Prat tovehie (DE ROSSI, Torri pp. 27-28, n. 15; TOMAS: SETTI 111975, pp._136 138), Pochi anni dopo le ri cognizioni di Ashby, Is So- printendenza ai Monumenti del ninfeo, sotto la direzione di Antonio Munoz (MU- NOZ, 1913, pp. 14-21). La prima forogtafia del nin feo ¢ una veduta frontale presa dal lato opposto della via Appia, il cui tracciato & ascosto dalla macers visi le in primo piano (fig. 7) Questa immagine & mesa a confronto con una veduta, simile ma lewzermente obl qua, di Carlo Labrozzi, i eui acquerelli, realizzati” nel 1789, Achy utilizze te come repertorio iconog: Bo Fig. 13.11 Fig, 13.12 Fig. 13.13, 0 Fig, 13.14 Fig, 13.15 Fig, 116 Fig, 13.17 63 fica di confronto (ASHBY Labrizzi, p. 392, n. 13; ASHBY, Villa dei Quintili, p. 70, fig. 6). Nella fotograia & ben visibile fa tamponatura medievale dellantico ingres~ 0, nella quale si apre una porticina arcuava, cui fa rife- Fimento Ashby: “[,..] war mee ro medicvale che ha chiuso quasi del tutto Vingresio la~ Sciande wea porta sola” (ibid. p. 74). La seconda fotografi ritrae il cortile mterno ¢ Pab- side del ninfeo monumenta- Ie, con in primo piano la pa- vimentazione in lagtroni. di tufo che aveva gostituito Po- riginario moseico pavimenta- Ie ma che fu por obliterata dalle fondazioni del portico medievale. Del portico si no- ta lo struitura a pilastri in blocehetti di peperino e archi in laterizio con la caratteristi- ca decorazione a mensolette i travertino (Hig. 8). 1 re= stauro di Muniz, finalizzato al ripristino dell’entrata ori- pinaria, comport il taglio ella tamponatura medievsile tla ricostruzione di parte del portichetto medievale con i sriali ad esso pertinenti, erati_nelly_szombero delle macerie di risulta degli Fig. 13.22 geavi ortocenteschi (MU- V2, Restaur’, pp. 14-21) Segue una furoyratia che rie trae dall'intemo dell’emici- clo la tamponatura medievas Te con la citata apertura ad arce (fig. 9). Il ninfeo & og- getto di altre fotografie, che mostrano l'edifieio dalla via Appia a diverse distanze ¢ angolature: in tre di esse @ ben visibile Pappoggio delle murature medievali struttura del ninfeo (fi 12); in due compare anche il gid ricorcato mausoleo pira midale (Figg. 13-14); un solo seatto & preso dal retro del- Vedificio (fig. 15). L'avcheologo inglese si sof- fermd poi sul sistema di dis- tribuaione dell’acqua nella villa, [I muro perimetrale SE del giardino-ippodroma, po- sto alle spalle del ninfeo Cig 1, 13), & raffigurato in tre fo- tografie (figg. 16-18); la struttura muraria sosteneva uno. speco, prolungamento dellacquedotto principale della villa (fig. 16). Altre rie prese sono dedicate alla grande cisterna, situata ap- pena a SE del giardine (fig 1, n. 12; fig. 19), ¢ al breve atte di acquedotto su basse aareate, che andava a raceor- dare la conserva d'acqua con Taequedotte corrente sul nure perimetzale del giardi~ no, raddoppiandone da quel punto in avanti gli spechi (fig. 20), Le asservazioni fat- te da Ashby ou questa artico- Jata infrastrutvure per il fornimento idrico conserva no a tuit’oggi la loro valicita (ASEHY, Villa dei Quintil, p. 7): ‘Lungo tutto il muro corre lo speco di un acquedotto, pro~ Inngato dall'acquedotto mae utro della villa. (...]. Dalla conserva n. 12 viene um altro ipeco che dal punto ove arrive ‘al muro corre solte 11 primo J. Seto gli spechi it mura ¢ castruito di scaglie di selee per Faltesza di m. 1,80, ¢ pol di ‘opera a sacro rivestita di tufo. Questi spechi erano contempo- Faneamente in use, poiché si rovano in tutta ta parte con rervata del muro deli'emticiclo verso la strada: ed é probabilte che abbiano seguito twito it muro N. O. del giardino podroms eriginale, La dio signe ad arch che porta tl se= condo speca dalia conserva n. 12 € costruita in opera mista, La conserva stessa & fatta di opera larerizia, con speroni di opera veticolata, con legamen- 1 laterisi oppure con quadrel- Udi tufo agli angoli. GU spe- roni sono semplicemente ag site mon inmestatt ct mae 74. (uJ. La conserva é a due ale, con volta a botte e col- Vintonaco ben conservaio, di- tise da sette pilon:” La descrizione, particolar mente analitiea, coglie con chiarezza la realizzazione se- eondaria dei contrafforti in opera mista agaiunti alla ci- sterna per evidenti problemi i cedimento strutturale. In aggiunta a quanto osservato Ga Ashby, é possibile indiv uate al di sopra delle mur ture originarie della cisterna una ripresa medievale in tu- felli, simile per tecnica alle strutture del casiello co- struito sul ninfeo (lig, 19) Davanti alla cisterna & uno stazno a eatattere stagiona- le, alimentato dalle acque piovane, che ancor ogg rap presenta uno degli clementi haturalistici tipici del pae- saggio della villa Al terzo gruppo di_edifici posto all’estremita NE del complesso e identificato co- me settore termale della vil Fig. 13.27 Fig. 13.29 Fig, 13.30 Ja, Ashby dedied un‘accura~ ta documentazione forogra- fica. Laula del frigidarinm (fig. 1) n. TY), rappresenc in due acquetinte di La- bruzei (ASHBY, Labrus p.392, nn, 17 ¢ 18) (fig, 21), €'il soggetto di-nove seat di cui tre pubblieati in uz sonia, Ashby not come Paula, a piunta rettangolare pres due fasi co” struttive: la prima, visibile sui lati lunghi dell'edificio, costituita da un partic tipo di opera mista, con J quadreli di ufo. a mont laterisi,..at quali mi, pure si calleghine i prceo: Fi frammenti in opera to lata anch'essi con legamenti Taterizi"; 1a seconda, in late= rizio, caratterizaata da bolli anepigrafi tipici della carda feth severiana (COARELLI Dintorni di Roma, p.38) Ls indo intervento ad una ti costruzione integrate dell’ difieio, da quel moment dotato ‘di finestroni arcuatt nella parte superiore dell’e- levaro: “[...] fe ricortruito nella parte tuperiare, con Faggiunta di quativo. pilont per sostonere una volta a cro ciera negli angoli_interni, ¢ i stanze sussidiavie su tutti ¢ quatre ¢ lati” (ASHBY Villa dei Quintili, pp. 77 78). Laula era arricehita da elegante arredo seulto- Tor olazi ro dali sca fe fotogral > da tutte Te a bienti sussidiari (vestibolo, ambiente riscaldato con vo" terwum) che cit~ i frigidarium, chiatezen i diversi paramenti_ murari (fig. 22-30). IL piano di calpestio interno eta a quel tempo. di molto superiore all’sntico piano pavimentale in opus sectle, rimesso in lu ce dalle recenti indagini ar- cheologiche insieme alle due vasche per Fabluzione di acqua fredda e « ulterior: vani di servizio circostanti Paula, Tali strutture che al tempo di Ashby erano ap. pena leggibili sul piano di campagna, AONE del frigidarium & Un'ltra grande aula rettan. golare, dotata di due ordini di finestroni, ritenuta da Ashby un tepidarium, ma Fig. 13.33 Fig. 13.34 Pig. 13.35 che, alla luce dei recenti sea vi, ‘pare pitt propriamente ‘dentificabile con il calida- rium del settore cermale (fig 1,n. 16). L'edificio presents due fasi costruttive in opera Taterizia, datate rispettiva- mente, sulla seorta dei boll, ai prineipeti di Antonino Pi Marco Aurelio ¢ Commo- do ~ Settimio Severo (PA- RIS, Via Appia Villa des Quintiti, p. 46). L'interne, Originariamente rivestiro da lastre marmoree, € occupato da una vasea per immersio= ne con gradini sui lat. Lau In centrale & citcondata da al- uni ambienti sussidiari (ve stibolo riscaldato, sauna e te pidarivom). A tale soggetto, roffigurato in due disegri di Labruzzi (ASHBY, Lata pp. 392, nn. 19-20) (fig. 31), Ashby dedicd quattro faro- grafie di cui una pubblicata in Ausunia, Vi sono ritratth da varie angolature l'esterno dell’edificio ¢ le emeryenze allora visibili degli ambienti ciroostanti (fig. 32-35 tre tre fotografie (ana in Au sonia) offrono una parora- mica delle due grandi sule termali (Figg 36-38). ‘Tra queste due mostrano i pochi Festi emergenti di un portico ‘opera viteata, lacul plants ellittiea & stata. completa mente esposta dagli seavi 1e= centi (ig. 1, n. 17). Leediti= cio, impropriamente deno. minato "Teatro Maritsimo" ascrivibile, a giudieate dui boli laerizi alla fase seve~ riana della villa, Gid ritenu: to.un bagno (CANINA, Via Appia, 1, tv, XXXM) 9 un piccolo anfiveatro (TO- MASSETTE IT 1973, p 137), sembra invece inter- pretabile come. viridartuns (PARIS, Villa dei Ouiniili, pp. 48-50) Tsetiore residenziale (fig. 1, nn. 23, 25) @ in fase con Vimpianto originario delta villa, essendo datato, in base ai bolli laterii, alla. prima meta del IT see. Conosciuta al tempo di Ashby in modo molto approssimativo, laz0- na residenziale @ recente mente tornata alla luce in tutta Ia sua articolaaione. Constava di una serie di am- bienti di rappresentanza, che ruotavano attomno a un grande cortile porticato, a tna sale a pianta ottagonale + interamente risealdara € coperta a cupola, interp: bile come triclinio invern: = cin un settore privato, con wubicula © un piccolo’ im- pianto termale (PARIS, Vil- la dei Ouintiti, pp. 29-41). La documentazione di que- is ripresa fotografica, in cui compare un pilasira’a base trinngolare della sale ottago- na, poi parzialmente crellato (fig. 39). Questo ed altri fae certi pertinent alla parte re- sidenziale del complesso si intravedono, in lontananvza, in alconi degli seatti dedica. tialle grandi aule termali La serie delle fotografie de= dicate alla villa dei Quintili si chiude con due immagini di un edificio in laterizi con riprese in opera vittata si- tuato all de] muro Gi delimitazione dell'ippo: dromo, presto la grande ci- sterna orientale (fig. 1, n. cisterna, n. 34 edificia con lesene), L’edificio, a piante quadrata, era originar mente coperto da uns vole crociera; Ia sua funzione Fi- mane incerta. A proposite della cronologia anche Ashby mostra perplessiti: “2 "edifizi mostrava un ale miscughio di opera laterisia ed epera mista da rendere wnpossibile la se- parazione cronlagica dei due propriamente inerente la vil= Ja, si conserva una veduta pe ngramica seattata intorne all VI miglio della vin Appia an- tica in direzione della vil dei Quintili,i cui imponenti 1-81 intravedono in lonta- nanza; Tungo Pantica asse viario si staglia la sagoma di Casal Rotondo (fig, fra, scheda 1. 14). Una Fig. 13 Fig, 13.38 panoramica, presa dalle so- struaioni della parte residen- ziale della villa, al tempo di Ashby coperte di_una fi vegetazione, mostra la vallate tagliata dal fosso dello Sta- tuario, i rettifilo della via Appia Nuova e al di la di ‘questa la sagome di un sepol- cro (fig. 43; ¥. infra, scheda n. 23). L. AR, M. Mu, Noes figs ASHEN, Pll et Quin i tow Unig PARIS, Pu dppue dt atm eee 3 3G, 8 ‘ASHY, Vili nip 6, Tg Tet 4 NXU, 30; hg SASH, Fa fa de Qn, 06, fig Si RIN, 38 fe 7! NAV. 10= ASHBY, File det Ounat, o. Ti. a 78 17) ASHBY, Vite de Oulat9 FA, fg 10; fig: KV, 9 Te 10 BAW I85 ee U2 SRIX, 315 fe 1 SKU! 11 fg 13: XIN, fg 14 FO fg (GRAY, 4g, oe RU, fy. 17 XIV, 85; fi. 1, si 1 XSW $2 fi 2021978 31 Peed Pa 1097. B 1451 22° XNV. 18 = SHY, Oui, p 77, a si 28 KIN, 37 fe, 2 NNW, ty i 25 1077 = ASHUN, Vile det uci 9 FR fig 15; Fe. 6. NIX, 33 iq 2 Usa3 = ASHBY, Pte da, ute, B77, ha. ati NIU Re ag 20 Rutt Su fi a0: 97 nes 31 Pe Appia 997 pe ba Hn 52 NV. 7 = ABMDY, Vita ded Oued». 83 2 ig 331995; NK, Ho I MRIN, 3h fi: NAV, sf 7 SOAK, fig 38 NIN, 30 ASHBY, Vila ds Guin, p80, ig 17s a 39 THU, 97a NXIX, Boye 40, Si fig 42, 0XV, 12 fig. 42 AKI, BBL: ASHBY. Lads 9. 92, 1-20, 1D, "La saa det Qui in aasoua UH 199, pps 3H, 1D. “The Villa of the Quins, Bur CVE 1998, p74, NIDBN, ewe Ml, pp. 224438, CANINA, Vie tye pia Te pp 2138) acy 30 Sxxiv?MUNOz, 191d, DE ROSS Torr pp. 17.28, QUILICI, "Lev Ide QeettsulPAppaartin” an tr ciel. Lt, Dingo Roma URCHETT! “Vina Quine Aby Conpegra Romans, 9 1531155, Vea cdppee 1997, pp. 132-075 SOBRUNL “Leila de Cini en Appin 18, pp 573,08 RICCI Le lia et Qn fons = eens ienrate Rerau 19882 1 oate TuPARIS, Ve Appa. Vad! Ou 1 Mano 2400; EAD. "Wila det Qu hdr Gd, 201, Fig 13.40 Fig. 13.41 Fig. 13.42

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