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Esiodo
Esiodo
TEOGONIA
- Primo tentativo di organizzare in maniera coerente il disordinato sistema di racconti e personaggi della materia 'divina' del mito
- Inizia con un inno alle Muse e col gi citato racconto dell'illuminazione poetica di Esiodo
- Procede poi col racconto delle origini dell'universo
- All'inizio c'era Caos, che era una sorta di abisso senza fondo
- Nascono poi Gea, Tartaro ed Eros
- Gea a sua volta genera i vari elementi naturali, tra cui Urano, il cielo
- Urano si unisce con Gea e crea una serie di creature mostruose e i Titani (Crono, Oceano, etc.)
- Urano odia i figli e li ricaccia nel ventre della madre
- Gea li istiga alla ribellione; l'unico che ha il coraggio di farlo il titano Crono
- Crono evira il padre mentre giace con Gea, e getta i genitali in mare
- Dalle gocce di sangue nascono le Erinni, le Ninfe e i Giganti; dalla schiuma di mare nasce Afrodite
- Crono si sposa con la sorella titana Rea, e dalla loro unione nascono i vari dei olimpici
- Crono, conscio che uno dei suoi figli prima o poi lo avrebbe spodestato, li ingoiava tut
- Rea, inorridita da tale pratica, prima di far nascere Zeus si imbosca a Creta e da a Crono invece del figlio una pietra
- Zeus cresce, spodesta il padre, gli fa vomitare tut i fratelli e impone il suo potere al mondo
- Zeus geloso di tale potere, e punisce Prometeo (legandolo a una colonna dove le aquile gli consumano il fegato, che si rigenera)
che aveva provato a sottrargli il fuoco, suo simbolo
- Prometeo gi in precedenza aveva provato a ingannare gli dei, riservando loro solo le parti peggiori dell'animale ( da qui che
nasce il sacrificio)
- Per punizione Zeus gli aveva fatto plasmare la prima donna, Pandora; la donna sar il male dell'uomo
- L'ultima parte della Teogonia concerne la Titanomachia, cio la lotta tra gli dei di nuova generazione (Zeus e fratelli) e quelli della
vecchia (i vari titani e compagnia)
- Tale lotta rappresentata con toni apocalitci; importante il Tartaro, cio il luogo di punizione in cui vengono confinati gli
sconfit
- In tale luogo c' anche la reggia del signore dei morti, Ade, col suo cane Cerbero
- Da questo luogo non si pu uscire; ed qui che vengono confinate per sempre le forze del Caos
- Come ogni teogonia, l'opera di Esiodo si conclude con un punto di non ritorno; l'Ordine stato stabilito, non si pu cambiare n
tornare indietro
- Gli ultimissimi versi dell'opera, di dubbia autenticit, elencano invece una serie di unioni carnali di Zeus e relativi figli generati
- Nella Teogonia di Esiodo non vi un deus ex machina antropomorfo: tutto, compresi gli dei, nasce dalla materia
- La forze della natura e le entit psichice (amore, invidia, etc.) hanno dignit divina esattamente quanto i dei personificati (Zeus,
Apollo)
- Ed dallo scontro tra tali entit e forze che le dinamiche fondamentali dell'esistenza (nascita, morte, successione) derivano
- Forze, entit e divinit che vivono ognuna per s: le dinamiche familiari non esistono, e parenti prossimi si scontrano
violentemente
- Quindi da un mondo lontano, arcaico e senza umani; concezione molto diversa da quella omerica, in cui il nesso tra dei ed eroi era
evidente
- E mondo mostruoso, che a sua volta crea esseri mostruosi (tipo i ciclopi)
- Ma in tale mondo confuso e orrendo viene comunque individuato (specie nella figura di Zeus) un lento percorso di evoluzione
- Zeus fondamentalmente un giusto: ricaccia il caos e i mostri nel Tartaro e libera la Terra
- A livello linguistico tale profondit e complessit di contenuti viene resa, come detto, in maniera molto oscura e aspra (del resto
era difficile fare altrimenti: la lingua epica tradizionale aveva dei limiti che era necessario superare)
- Tanto che Esiodo, nell'antichit, pi che un poeta era considerato il primo dei filosofi, visto che la sua opera era orientata alla
ricerca quasi teologica ( l'opinione, ad es., di Aristotele nella sua Metafisica)
- Ma non cos: Esiodo era ancorato saldamente alla tradizione mitica
- E tali temi mitici vengono, nella Teogonia, rappresentati in maniera cruda e selvaggia. Il mondo tratteggiato inquietante e feroce
(mostri, catastrofi naturale, sangue, cannibalismo)
- Ma l'esito fondamentalmente otmistico: il mondo dell'ordine si differenzia da quello primitivo e crudele
OPERE E GIORNI
- La cornice narrativa costituita da una controversia tra Esiodo e suo fratello per questioni ereditarie
- All'interno di tale cornice trattato il tema del sistema di valori della societ contadina arcaica (lavoro, relazioni, stagioni, etc.)
- Il poema ha una struttura, come evidente dal titolo, duale
- Nella prima parte, le Opere, si parla del percorso storico che ha distaccato i mortali dall'et dell'oro facendoli piombare in quella
della fatica
- Nella seconda parte, i Giorni, viene percorso il calendario secondo i ritmi della natura
- Nel proemio si ricorda che esistono due tipi di contesa: una catva e foriera di contrasti, quella giudiziara/litigatoria, e una invece
positiva, la competizione basata sul lavoro
- Si spiega come mai l'uomo destinato alla fatica: tutto nasce dall'azzardo di Prometeo sul fuoco e la relativa punizione
- Si ripercorre la storia dell'uomo, la cui generazione primigenia viveva in pace e armonia senza bisogno di lavorare (la terra
produceva il cibo da sola)
- Questa era l'et dell'oro: dopo di essa vennero ere progressivamente meno felici (argento, bronzo, etc.)
- Poi arriv quella degli eroi, e infine quella contemporanea al poeta, quella del ferro
- Tale pena finir solo quando vergogna e sdegno spariranno dalla terra; in questo senso fondamentale rimanere ligi
all'applicazione della giustizia (la 'diche'), pena il caos e la violenza
- Quindi la ricchezza non va conquistata con l'inganno o la rapina, ma col lavoro
- L'importanza della giustizia affermata tramite l'apologo dello sparviero e dell'usignolo
- Nell'ultima parte, i Giorni, si passa invece ad elencare i momento della vita agricola e l'alternarsi dei mesi, con corollario di consigli
pratici sulla coltivazione e la gestione della casa e sui momenti della vita in cui meglio affrontare determinate tappe (matrimonio,
etc.). Vi anche un elenco dei giorno sacri agli dei
- Tale opera la prima che non si limita a declinare episodi del mito ma si basa sull'esperienza personale di vita dell'autore e che
affronta anche questioni concrete della vita quotidiana
- Quindi pi 'moderna' rispetto alla Teogonia
- Il suo nucleo tematico fondamentale quello della Diche, della giustizia, che la norma-base del comportamento umano retto
- La struttura duale, cosa che fece supporre che fossero due poemi distinti. In realt, nonostante certi sfilacciamenti nel finale (una
serie di massime e consigli pratici), vi una certa unitariet tra le due parti
- Unitariet innanzitutto di ambientazione (la realt contadina). Realt dura ma che l'uomo, non nel momento culmine tipico
dell'eroe ma nello scorrere dei giorni, pu comunque nobilitare e riscattare, tramite il rispetto della giustizia e il lavoro
- La prospetva di Esiodo era cos drasticamente diversa da quella dell'epica omerica: il senso del mondo e dell'esistenza non era
cercato nell'episodio culmine ed esemplare dell'eroe individuale, ma nell'analisi di una societ colletva e anonima, dei suoi valori e
nel suo modo di affrontare la vita quotidiana e il lavoro
- A Esiodo vengono attribuite dagli antichi anche una serie di poesie, ora perdute, dal carattere didascalico (tipo la Melampodia, che
narrava le vicende dei profeti e indovini mitici); e un poemetto, lo Scudo, che invece di altro autore seguace di Esiodo (cosa
evidente dal prologo, che prende forma da un episodio del Catalogo delle Donne) e che tratta fondamentalmente dello scudo
magico di Eracle, con stile manieristico e poco originale, lontano da quello di Esiodo