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I GENERI E I NUMERI Mentre in italiano abbiamo solo due generi, maschile e femminile, il latino possiede tre generi: maschile,

femminile e neutro. Il genere neutro, ampiamente diffuso nelle lingue antiche e ancora attivo per esempio in inglese e in tedesco, non esiste pi in italiano, lingua nella quale, in virt del principio di economia, i sostantivi ad esso appartenenti sono confluiti per lo pi nel maschile. In generale, il neutro designa oggetti inanimati, che possono essere concreti o astratti Amicae et amici dant donum Marco
Le amiche e gli amici danno un dono a Marco

Nella frase precedente, il termine Amicae di genere femminile, amici e Marco sono maschili, mentre donum neutro Osserviamo nella frase che Amicae e amici sono di numero plurale, mentre donum e Marco sono di numero singolare. Il latino, come litaliano, possiede due numeri, singolare e plurale. Praticamente scomparso il duale, numero indoeuropeo che esisteva invece nel greco antico e che indicava coppie di persone, animali o cose. I CASI E LA DECLINAZIONE LE FUNZIONI DEI CASI APPLICATE AL LATINO In latino esistono sei casi superstiti degli otto originari indoeuropei, con sei desinenze per il singolare e sei per il plurale. Secondo unantica tradizione, si distingue tra casi diretti (o retti) e indiretti (od obliqui): i primi erano percepiti come legati strettamente al predicato e ne costituiscono il completamento immediato (soggetto e oggetto), gli altri erano percepiti come espansioni del concetto espresso dal predicato e ad esso legati da un rapporto non immediato. Ecco lelenco: Caso Casi diretti Nominativo Accusativo Vocativo Funzione logica soggetto; nome del predicato; compl. predicativo del soggetto. complemento oggetto; compl. predicativo delloggetto. il vocativo non un vero e proprio caso: esso esprime solo il complemento di vocazione. compl. di specificazione. compl. di termine. numerosi complementi indiretti

Casi indiretti

Genitivo Dativo Ablativo

Gli altri due casi indoeuropei erano lo strumentale e il locativo. Nella lingua latina le funzioni dello strumentale e del locativo sono state quasi completamente assorbite nel caso ablativo, che, invece, in origine esprimeva solo allontanamento/moto da luogo (ablativo < ab - latum portato via). Linsieme dei sei casi in cui si ordinano i mutamenti di ogni parola in corrispondenza con la sua funzione logica si chiama declinazione del termine. Declinare un sostantivo significa stabilire ed enunciare le varie forme che esso assume nei casi nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo e ablativo. Ogni declinazione in latino un modello di flessione, a cui si rifanno tutti i termini che possiedono lo stesso tema. In latino le declinazioni sono cinque, suddivise nel modo seguente: Declinazione Tema Terminazione del Esempi

I II III IV V

-a -o -consonante -i -u -e

genitivo singolare -ae puellae -i lupi -is consulis -us -ei senatus rei

Un sostantivo latino viene sempre individuato indicando il nominativo e il genitivo. IL NOMINATIVO: SOGGETTO E NOME DEL PREDICATO Il soggetto In latino la funzione logica del soggetto svolta dal caso nominativo, il primo caso dellordine consueto della declinazione. La funzione sintattica definita da un elemento morfologico (la desinenza) che la rende riconoscibile anche se si modifica lordine delle parole, che perci non essenziale come invece in italiano; esso esprime piuttosto delle lievi sfumature di senso che, nelle proposizioni pi semplici possono essere trascurate: Es.: Puella magistram amat = Magistram puella amat = Magistram amat puella
La fanciulla ama la maestra

In italiano, invece, la posizione del sostantivo ne determina anche la funzione logica; infatti, nella frase la fanciulla ama la maestra la fanciulla soggetto; invece, invertendo lordine dei due sostantivi ( la maestra ama la fanciulla) la fanciulla diviene complemento oggetto. Il nome del predicato In nominativo si esprime anche il nome del predicato. Come in italiano, chiamiamo nome del predicato ogni sostantivo, aggettivo o pronome unito al soggetto per mezzo del verbo essere, che detto perci copula, parola che in latino significa legame. Tullia est flava
Soggetto copula nome del predicato Tullia bionda

Tullia est filia Octaviae


Soggetto copula nome del predicato Tullia figlia di Ottavia complemento di specificazione

LACCUSATIVO: IL COMPLEMENTO OGGETTO La principale funzione dellaccusativo quella di esprimere loggetto diretto, ovvero lelemento direttamente investito dallazione verbale. In questo caso esso si collega direttamente al predicato e non richiede preposizioni. Imparerai con il tempo che laccusativo ha anche altri ruoli; in particolare pu accompagnarsi a complementi indiretti tramite alcune preposizioni: Magistra philosopham docet =
Soggetto complemento oggetto La maestra spiega la filosofia. predicato verbale

I COMPLEMENTI PREDICATIVI DEL SOGGETTO E DELLOGGETTO Il complemento predicativo cos chiamato perch grammaticalmente si riferisce al soggetto o alloggetto, ma logicamente completa il senso del predicato: Complemento predicativo del soggetto Tullia putatur a domina ancilla sedula

Tullia reputata dalla padrona unancella operosa

Complemento predicativo delloggetto Domina putat Tulliam ancillam sedulam


La padrona reputa Tullia unancella operosa

Come in italiano, il complemento predicativo del soggetto si ha con verbi transitivi di forma passiva e con alcuni verbi intransitivi, mentre con verbi transitivi di forma attiva abbiamo il complemento predicativo delloggetto. La maggior parte dei complementi predicativi dipende da verbi riconducibili alle quattro aree semantiche seguenti: verbi appellativi chiamare, soprannominare, designare, definire, dichiarare ecc. verbi effettivi fare, rendere, ridurre, far diventare ecc. verbi elettivi eleggere, nominare, acclamare, designare ecc. verbi estimativi giudicare, considerare, stimare, reputare, credere, ritenere ecc. Il complemento predicativo del soggetto si esprime in latino in caso nominativo: Il complemento predicativo delloggetto si esprime in caso accusativo. IL VOCATIVO Il vocativo indica la persona, animale o cosa a cui ci si rivolge. Esso si trova o allinizio di frase o in una posizione tale da interrompere la naturale successione delle parole. Il suo impiego estremamente ridotto. Questo caso possiede una forma autonoma solo nel singolare dei temi di seconda declinazione; in tutti gli altri casi uguale al nominativo. Puella, dilge amicas tuas
O fanciulla, ama le tue amiche

Cole, Marce, magistros tuos


O Marco, onora i tuoi maestri!

Nota bene Il genere neutro contraddistinto dalla presenza di ununica desinenza per il nominativo, laccusativo e il vocativo al singolare e al plurale: donum N. A. V. sing.; dona N. A. V. plur. IL GENITIVO: IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE Questo complemento indica il nome o laggettivo o il pronome a cui un sostantivo legato da un rapporto di appartenenza (Tulliae filia, la figlia di Tullia), di spiegazione e di chiarimento del significato (Rosarum et violarum corona Una corona di rose e di viole; Tullia ignara est philosophae Tullia inesperta di filosofia). In Italiano esso solitamente introdotto dalla preposizione di. In latino il complemento di specificazione si esprime in caso genitivo e pu essere preposto o posposto alla parola che lo regge; pi frequentemente si trova preposto (puellarum pudicitia la pudicizia delle fanciulle) ma questa una tendenza, non una norma. IL DATIVO: IL COMPLEMENTO DI TERMINE Come gi sai, il complemento di termine indica loggetto che costituisce la destinazione dellazione definita dal predicato (Livia dat rosam magistrae, Livia d una rosa alla maestra), il suo termine. In Italiano esso solitamente introdotto dalla preposizione a. In latino si esprime in caso dativo. Anchesso pu essere preposto o posposto al termine reggente. Come il suo nome suggerisce, il dativo naturalmente connesso allidea di dare. Si usa per lo pi con verbi

transitivi, che, oltre al complemento oggetto, reggono un complemento indiretto come espansione accessoria: p.es. Mitto epistulam Clodiae invio una lettera a Clodia. LABLATIVO In latino lablativo esprime tre funzioni principali: a) allontanamento e separazione, che indica la persona, animale o cosa da cui ci si separa o ci si allontana: Rom barbari pelluntur i barbari sono cacciati da Roma b) strumentale, che indica il mezzo, proprio o figurato, con cui si svolge lazione: Pil puell ludit la ragazza gioca con la palla; c) locativa, che indica il luogo in cui si svolge unazione. Strumentale e locativo, come abbiamo visto, erano nellindoeuropeo due casi distinti, poi assorbiti nellablativo latino: Athenis sum, Sono ad Atene. I sostantivi della prima declinazione si formano aggiungendo alla radice le seguenti terminazioni: Singolare maschile e femminile Plurale maschile e femminile - -ae -ae -rum -ae -is -am -as - -ae - -is

Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Ablativo

Osservazioni 1) La vocale tematica -a si conserva in tutti i casi salvo che nel dativo e nellablativo plurali. 2) La declinazione del femminile e del maschile identica. 3) Due casi escono con terminazioni omografe, ma non omofone: - = nominativo e vocativo singolare; - = ablativo singolare; 4) Altri casi presentano terminazioni omografe e omofone: -ae = genitivo e dativo singolare; nominativo e vocativo plurali -is = dativo e ablativo plurali. Per distinguere i casi gli uni dagli altri dunque necessario osservare leventuale presenza delle quantit, ma, soprattutto, effettuare unefficace e precisa analisi logica. LE PARTICOLARIT DELLA I DECLINAZIONE Esse si possono dividere in tre categorie principali: le variazioni di significato, i nomi pluralia tantum e le locuzioni notevoli. Variazioni di significato Alcuni sostantivi cambiano il significato dal singolare al plurale. I pi comuni sono: copia, -ae = abbondanza littera, -ae = lettera dellalfabeto opera, -ae = lavoro, opera vigilia, -ae = veglia, vigilia tibia, -ae = tibia (osso) copiae, -arum = truppe litterae, -arum = missiva, letteratura operae, -arum = gli operai vigiliae, -arum = turni di guardia; sentinelle. tibiae, -arum = flauto

I nomi pluralia tantum (soltanto plurali) Alcuni sostantivi sono usati, di norma, solamente al plurale. Ecco i pi frequenti: nomi comuni:

angustiae, -arum = la (ri)strettezza (di un luogo), lesiguit (di tempo), le ristrettezze economiche deliciae, -arum = la delizia divitiae, -arum = la ricchezza, i beni, le ricchezze epulae, -arum = il banchetto; i banchetti indutiae, -arum = la tregua insidiae, -arum = lagguato, linsidia; le insidie minae, -arum = la minaccia; le minacce nuptiae, -arum = le nozze tenbrae, arum = le tenebre In alcuni casi sar il contesto ad indicare se la traduzione italiana dovr essere posta al singolare o al plurale. nomi di citt: Athenae, -arum Cannae, -arum Cumae, -arum Pisae, -arum Syracusae, -arum Thebae, -arum

= Atene = Canne = Cuma = Pisa = Siracusa = Tebe

Locuzioni notevoli Nelle due seguenti espressioni tecniche, di tipo giuridico, il genitivo singolare esce in as: pater familias = padre di famiglia mater familias = madre di famiglia In una sola forma, fissa, dis deabusque agli dei e alle dee, il dativo plurale femminile esce in -abus per evitare confusione con il maschile.

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