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Sillabo grammaticale – Livello A1/A2

Livello A1:

Fonologia e scrittura:
- fonemi e grafemi dell’italiano (come si scrivono le vocali e le consonanti)
- corrispondenze tra fonemi e grafemi, con particolare riguardo a ca, co, cu, chi, che,
ce, ci, ga ecc…
- l’h in italiano
- elisione e uso dell’apostrofo nei casi più frequenti
- uso delle maiuscole

Il nome:
-nome maschile e femminile a 4 uscite (o/i – a/e) e a 2 uscite (e/i)
-nomi frequenti con 2 generi (signore/signora, postino/postina)
-nomi frequenti che formano il maschil e il femminile da due generi differenti
(uomo/donna, padre/madre)
-nomi che hanno la stessa forma al singolare e al plurale (la/le città, il/i bar, la/le
foto)

Articoli determinativi:
-accordo in genere e numero con il nome

Articoli indeterminativi:
-quando si usano,
-accordo in genere e numero con il nome
-discriminazione minima tra articoli determinativi e indeterminativi
-uso di articoli determinativi e indeterminativi per indicare una professione (fare
l’avvocato, essere un avvocato)
-uso dell’articolo davanti al possessivo (vedi aggettivi e pronomi possessivi)

Aggettivi qualificativi:
-a 4 uscite e a 2 uscite
-ad un’uscita invariabili per genere e numero italiani e prestati da altre lingue (rosa,
blu, snob, chic)

Verbi:
-Infinito presente dei verbi regolari e dei verbi pronominali/riflessivi
-Presente indicativo dei verbi regolari e dei verbi pronominali/riflessivi
- Usi del verbo essere e avere, esserci
- Presente indicativo di alcuni verbi irregolari ad alta frequenza (andare, uscire, fare,
dire, bere, venire, salire, finire ecc..)
- Funzioni del presente indicativo (deittica, per esprimere azioni e qualità abituali,
accompagnato da espressioni di tempo per esprimere il futuro)
- Il passato prossimo: la scelta dell’ausiliare, forma del participio passato (regolare e
irregolare), nozione di transitività e intransitività
- Usi e funzioni dell’imperfetto indicativo (per descrivere il passato, per parlare di un
periodo di vita e di azioni abituali)
- Uso e funzioni dell’imperativo affermativo e negativo di verbi regolari e irregolari
ad alta frequenza d’uso

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- Presente progressivo: stare + gerundio
- Presente indicativo dei verbi servili: potere, dovere, volere, sapere

Pronomi e aggettivi:
- Pronomi allocutivi: tu, Lei, voi
- Pronomi personali soggetto
- Pronomi riflessivi
- Pronomi diretti
- Aggettivi e pronomi possessivi (uso ed omissione dell’articolo determinativo,
posizione generalmente pronominale)
- Aggettivi e pronomi dimostrativi
- Aggettivi e pronomi interrogativi (chi, che cosa, quanto/a/i/e, quale/i)
- Aggettivi e pronomi cardinali ed ordinali

Le preposizioni semplici ed articolate:


- principali funzioni semantiche di appartenenza, di luogo, di tempo, di compagnia, di
mezzo, di materia, di argomento
- locuzioni preposizionali più frequenti di luogo e di tempo

Avverbi:
- di affermazione e negazione, di modo, di tempo, di luogo, di quantità, di dubbio
(forse, quasi, magari), interrogativi

Ci presentativo

Livello A2

Fonologia e scrittura:
- pronuncia tenue e intensa delle consonanti e resa grafica (casa/cassa, pala/palla,
cane/canne)
- troncamento vocalico di alcuni nomi molto comuni (signor, professor, dottor, Mar)
- la maiuscola di rispetto nelle lettere formali (“mi chiedo se Lei…”)

Il nome:
- nomi irregolari, maschili in -a (il problema, il programma, il tema, il barista) e
femminili in -o (la mano, la radio) e formazione del plurale
- il genere dei nomi comuni di animali (la volpe, la balena, il serpente, il lupo)
- particolarità nella formazione del genere di alcuni nomi frequenti (il re/la regina, il
dio/la dea)
- particolarità nella formazione del plurale di alcuni nomi frequenti (uomo/uomini,
uovo/uova, braccio/braccia)
- il genere dei nomi di origine straniera e uso dell’articolo (il computer, la password,
la toilette)

Articoli determinativi:
- con i nomi geografici (monti, fiumi, laghi, mari, oceani, grandi isole e gruppi di
isole, montagne e catene montuose, regioni, stati e continenti)
- omissione dell’articolo con i nomi di città e piccole isole
- omissione dell’articolo con i dimostrativi, gli interrogativi (“quanti anni hai?”), gli
esclamativi (“che disgrazia!”)

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- omissione dell’articolo davanti al possessivo usato con i nomi di parentela al
singolare
- uso dell’articolo con alcuni nomi di parentela al singolare (mamma, papà,
fidanzato), alterati, determinati, quando usiamo “loro”
- costruzione di tutto + articolo (tutto il giorno, tutti i miei libri)
- l’articolo partitivo al singolare e al plurale
- uso e omissione dell’articolo con le espressioni di tempo (alle due, a gennaio, in
estate, nel 1840)

Aggettivi:
- aggettivo qualificativo e accordo
- i gradi dell’aggettivo qualificativo: il comparativo di maggioranza tra nomi e
pronomi, il superlativo assoluto con molto e con -issimo
- posizione prenominale e postnominale di alcuni aggettivi (“un vecchio libro”, “un
libro vecchio”, “un uomo grande”, “un grande uomo”)

Pronomi e aggettivi pronominali:


- pronomi personali complemento diretto, forme atone, posizione nella frase
- pronomi personali complemento indiretto, forme atone e toniche
- accordo tra pronomi diretti atoni e participio passato nei tempi verbali composti
con l’ausiliare avere (l’ho invitata, le ho salutate, l’ho incontrato, li ho mangiati)
- il ci locativo
- posizione preverbale e postverbale enclitica dei pronomi atoni con l’infinito
preceduto da verbi servili (ti posso parlare, posso parlarti)
- usi e posizioni del pronome relativo CHE invariabile

Le preposizioni:
- approfondimenti sugli usi di alcune preposizioni per esprimere il luogo, il tempo, la
materia e la causa
- ampliamento del repertorio delle locuzioni preposizionali (come, secondo,
attraverso, durante, oltre, circa ecc…)
- preposizione con doppia possibilità di costruzione (dentro il/al mobile, dietro il/al
mobile, oltre il/al, fuori/fuori della città)
- uso delle preposizoni nelle espresioni polirematiche più frequenti (d’accordo, per
cento, punti di vista, in effetti, per esempio, senz’altro)

Avverbi:
- ampliamento del repertorio degli avverbi e delle locuzioni avverbiali più frequenti
(così, ancora, un pochino, un momento, già, proprio, davver, non… più, magari
- funzione e posizione degli avverbi focalizzanti (anche, pure, solo, neanche,
nemmeno, neppure)
- avverbi di modo derivati da aggettivi tramite il suffisso in -mente

Congiunzioni:
- usi della e/ed, ma, però, tuttavia, perché ecc…

Verbi:
- Indicativo e condizionale presente dei verbi servili
- le diverse funzioni semantiche dei verbi servili, usi autonomi dei verbi sapere,
volere, dovere

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- futuro semplice dei verbi regolari e irregolari ad alta frequenza, funzione deitticca e
ipotetica
- uso del passato prossimo e dell’imperfetto
- il condizionale presente, forme ed usi (per esprimere una richiesta cortese, per
esprimere un dubbio, per esprimere un augurio o un desiderio)

Il plurale dei nomi

Come si fanno i plurali dei nomi? Ecco un elenco abbastanza completo sulle regole.
Ovviamente le prime regole sono quelle più importanti.

I nomi maschili che finiscono in -a al plurale finiscono in -i


- problema/problemi
- tema/temi

I nomi femminili che finiscono in -a al plurale finiscono in -e


- palla/palle
- casa/case

I nomi che finiscono in -o al plurale finiscono in -i


- mano/mani
- libro/libri

I nomi che finiscono in -e al plurare finiscono in -i


- mare/mari
- cane/cani

I nomi che finiscono in -i anche al plurale finiscono in -i


- crisi/crisi
- analisi/analisi

I nomi che finiscono con una lettera accentata al plurale non cambiano
- città/città
- caffè/caffè

I nomi che hanno una sola sillaba al plurale non cambiano


- re/re
- gru/gru

I nomi maschili che finiscono in -ca / -ga al plurale finiscono in -chi / -ghi
- collega/colleghi
- monarca/monarchi

I nomi femminili che finiscono in -ca / -ga al plurale finiscono in -che / -ghe
- amica/amiche
- banca/banche

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I nomi femminili in ia (con la i forte) al plurale finiscono in ie (con la i forte)
- farmacia/farmacie
- pulizia/pulizie

I nomi femminili che finiscono in -cia / -gia e sono precedute da vocale al plurale
finiscono in -cie / -gie
- ciliegia/ciliegie
- camicia/camicie

I nomi femminili che finiscono in -cia / -gia e sono precedute da consonante al


plurale finiscono in -ce / ge
- provincia/province
- goccia/gocce

I nomi che finiscono in -io (con la i forte) al plurale finiscono con -ii
- rinvio/rinvii
- zio/zii

I nomi che finiscono in -io (con la i debole) al plurale finiscono con -i


- omicidio/omicidi
- bacio/baci

I nomi che finiscono in -co / -go (se hanno l’accento sulla penultima) spesso al
plurale finiscono in -chi / -ghi
- ago/aghi
- fuoco/fuochi

I nomi che finiscono in -co / -go (se hanno l’accento sulla terzultima) spesso al
plurale finiscono in -ci / -gi
- medico/medici
- monaco/monaci

Queste ultime due regole (in -co / -go) non sono delle vere regole ma dicono l’uso
più comune. Ci sono infatti molte eccezioni:
- amico/amici, greco/greci, nemico/nemici, porco/porci
- carico/carichi, obbligo/obblighi, pizzico/pizzichi, incarico/incarichi

I nomi che finiscono in -logo (se sono cose) al plurale finiscono in -loghi
- dialogo/dialoghi
- monologo/monologhi

I nomi che finiscono in -logo (se sono persone) al plurale finisconi in -logi
- psicologo/psicologi
- teologo/teologi

Anche queste ultime due regole non sono vere regole ma dicono l’uso più
comune. E’ possibile trovare nei testi anche forme diverse.
- psicologo/psicologhi, antropologo/antropologhi
- sarcofago/sarcofagi
E’ meglio comunque seguire queste regole quando si scrive e si parla.

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In italiano ci sono poi molti plurali irregolari che non seguono nessuna regola:
- uomo/uomini, uovo/uova, dio/dèi, paio/paia, braccio/braccia, migliaio/migliaia

L’articolo

L’articolo accompagna il nome.

Luca mangia la (articolo) mela (nome).


Francesca legge un (articolo) libro (nome).

Generalmente gli articoli vanno prima di un nome e hanno lo stesso genere e numero
del nome:

Accendo una (articolo singolare femminile) candela (nome singolare femminile).


Prendo le (articolo plurale femminile) matite (nome plurale femminile).

Articolo determinativo
Gli articoli determinativi si usano prima di un nome che si conosce.

Mangio la torta di Maria (conosciamo quale torta).


Il cane corre veloce (conosciamo quale cane).

Ci sono due articoli determinativi maschili: il e lo.


Il plurale di il è i e il plurale di lo è gli.

L’articolo il si usa con i nomi maschili che iniziano con consonante:


il bicchiere (i bicchieri), il libro (i libri), il cuoco (i cuochi)

L’articolo lo si usa con i nomi maschili che iniziano con:


- vocale (però perde -o e diventa l’) → l’amico (gli amici), l’albero (gli alberi)
- s + consonante → lo sport (gli sport), lo studente (gli studenti)
- p + s , p + n → lo psicologo (gli psicologi), lo pneumatico (gli pneumatici)
- g + n → lo gnomo (gli gnomi), lo gnocco (gli gnocchi)
- z → lo zucchero (gli zuccheri), lo zaino (gli zaini)
- y → lo yoga (-), lo yogurt (gli yogurt)

L’articolo determinativo femminile è la. Il plurale di la è le:


la mamma (le mamme), la palla (le palle), la ragazza (le ragazze)
L’articolo la diventa l’ prima di nomi singolari femminili che cominciano con vocale:
l’amica (le amiche), l’arte (le arti)

Articolo indeterminativo
Gli articoli indeterminativi si usano quando si parla di un’informazione nuova o di
qualcosa che non è specificata:
Guardo un film
Mangio un panino

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Ci sono due articoli determinativi maschili: un e uno

L’articolo un si usa con i nomi maschili che iniziano con:


- vocale → un amico, un albero
- consonante → un telefono, un libro

L’articolo uno si usa con i nomi maschili che iniziano con:


- s + consonante → uno sport, uno studente
- p + s, p + n → uno psicologo, uno pneumatico
- g + n → uno gnomo, uno gnocco
- z → uno zaino
- y → uno yogurt

C’è solo un articolo indeterminativo femminile: una


una strada, una casa, una zanzara
L’articolo una diventa un’ prima di nomi femminili che cominciano con vocale:
un’amica, un’ora

• Presente, Passato Prossimo, Imperfetto

Il verbo essere:

Presente: Passato prossimo:

(Io) sono (io) sono stato/a


(tu) sei (tu) sei stato/a
(lui/lei) è (lui/lei) è stato/a
(noi) siamo (noi) siamo stati/e
(voi) siete (voi) siete stati/e
(loro) sono (loro) sono stati/e
Imperfetto: Futuro semplice:

ero sarò
eri sarai
era sarà
eravamo saremo
eravate sarete
erano saranno

Il verbo avere:

Presente: Passato prossimo:

(Io) ho (io) ho avuto


(tu) hai (tu) hai avuto
(lui/lei) ha (lui/lei) ha avuto
(noi) abbiamo (noi) abbiamo avuto

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(voi) avete (voi) avete avuto
(loro) hanno (loro) hanno avuto
Imperfetto: Futuro semplice:

avevo avrò
avevi avrai
aveva avrà
avevamo avremo
avevate avrete
avevano avranno

Connettori – Congiunzioni

Congiuntivi (che uniscono):


e, anche, inoltre, né, neanche, nemmeno, neppure

Disgiuntivi – che escludono:


o, oppure

Avversativi – che oppongono:


ma, invece, però

Esplicativi – che spiegano:


cioè, infatti

Conclusivi – che chiudono il discorso:


perciò, quindi

Gli usi degli ausiliari essere e avere

Ha come ausiliare il verbo avere la maggior parte dei verbi, in particolare

- I verbi transitivi (cioè che possono avere un oggetto): amare, mangiare, vedere, dire,
regalare, comprare ecc...
- Molti verbi intransitivi (cioè che non possono avere un oggetto): parlare, lavorare,
dormire, viaggiare ecc...

Hanno come ausiliare il verbo essere

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- Molti verbi di movimento: andare, venire, arrivare, tornare, partire, entrare, uscire
ecc...
- Molti verbi che indicano una permamenza: stare, rimanere, restare ecc...
- Molti verbi di cambiamento di stato: essere, morire, nascere, diventare, crescere
ecc...
- I verbi riflessivi: chiamarsi, lavarsi, alzarsi, abbassarsi ecc...
- Alcuni verbi intransitivi (cioè che non possono avere un oggetto): costare, piacere,
sembrare, servire, succedere ecc...

Ci sono verbi che possono avere entrambi gli ausiliari. In questo caso,
generalmente, l'ausiliare avere si usa quando si può rispondere alla domanda:
che cosa?
es: correre:
- Sono corso a prendere l'autobus.
- Ho corso una maratona di 5 chilometri.

es: cambiare:
- Marco, tu sei cambiato. Ti vedo diverso.
- Marcello ha cambiato casa, ora vive in un altro quartiere.

es: finire:
- La nostra storia è finita tanto tempo fa, Luca.
- Ho finito un libro bellissimo!

es: salire:
- Sono salito in casa quando ho visto Annalaura.
- Ho salito le scale velocemente.

Imperfetto e passato prossimo – Come si usano

Leggi attentamente e completa:

Per esprimere un'azione passata abituale - ripetuta si usa il tempo imperfetto:


- Normalmente uscivo di casa alle 7.00 del mattino.
- Qualche anno fa Enrico mangiava di meno.
- Prendevamo l'autobus tutti i giorni.

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Per esprimere un'azione in un momento preciso che non si è conclusa si usa il tempo
imperfetto:
- Il 13 settembre dell'anno scorso ero in viaggio.
- Mercoledì alle 15.00 studiavo in biblioteca.
- L'anno scorso a quest'ora partivo per Bucarest!

Per esprimere un'azione conclusa si usa il tempo passato prossimo:


- Sono uscito di casa da 10 minuti.
- Lunedì ho visto Michele
- Martina ha letto il libro in due settimane.

Per esprimere due azioni contemporanee si usa imperfetto + imperfetto:


- Ieri parlavo con Luca e scrivevo a Davide
- Questa mattina studiavo e sbadigliavo.
- Quel vecchio parlava e sputava!

Per esprimere un'azione in corso interrotta si usa imperfetto + passato prossimo:


- Mentre scendevo le scale, sono caduto.
- Quando ieri parlavo con Lucrezia, ho sentito un urlo!
- Scrivevo in chat quando Francesca mi ha chiamato.

Per esprimere una serie di azioni successive concluse si usa passato prossimo +
passato prossimo:
- Ho visto Giovanni e siamo andati a mangiare.
- Paolo ha letto il libro e lo ha buttato nella spazzatura.
- Ho detto di no e sono fuggito.

Futuro e condizionale – Coniugazioni

Leggi attentamente e completa:

Essere
Futuro: Condizionale:
sarò sarei
sarai saresti
sarà sarebbe
saremo saremmo
sarete sareste
saranno sarebbero

Avere
Futuro: Condizionale:
avrò avrei
avrai avresti
avra' avrebbe

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avremo avremmo
avrete avreste
avranno avrebbero

Futuro e condizionale – Come si usano

Leggi attentamente e completa. Ricorda che il futuro composto e il condizionale


composto si formano con gli ausiliari essere e avere al futuro o al condizionale + il
participio passato.

Per fare progetti si usa il futuro semplice:


- Quest'estate andremo al mare!
- Questa sera mangerò poco, ho mangiato tanto a pranzo.

Per fare previsioni si usa il futuro semplice:


- Monica diventerà un'ubriacona.
- Secondo me, Giuseppe andrà in prigione.

Per fare ipotesi sul presente si usa il futuro semplice o il futuro composto:
- Angelica sarà già andata via.
- E' tardi? Saranno le sei e mezza, credo.

Per fare promesse si usa il futuro semplice:


- Non ti offenderò più, giuro!
- Mi impegnerò al massimo.

Nel periodo ipotetico della certezza si usa il futuro semplice:


- Se non ti copri bene, avrai freddo.
- Se partirai, non ci potremo più vedere.

Per esprimere un desiderio realizzabile si usa il condizionale semplice:


- Mangerei ancora un po' di torta.
- Prenderei volentieri un altro gelato.

Quando ci sono due azioni al futuro e una accade dopo che è accaduta l'altra si usa il
futuro composto + futuro semplice:
- Quando avrò smesso di fumare, starò molto meglio.
- Appena ci saremo trasferiti, faremo una festa!

Per chiedere gentilmente si usa il condizionale semplice:


- Mi presteresti una penna?
- Le telefoneresti per avvisarla?

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Per esprimere un'opinione, un'ipotesi o una notizia si usa il condizionale semplice o
il condizionale composto:
- Questo libro è antico, dovrebbe costare tanto.
- Secondo la tv oggi Berlusconi sarebbe andato in Parlamento.

Per dare consigli realizzabili si usa il condizionale semplice:


- Dovresti uscire con Marco, sembra proprio un bravo ragazzo.
- Dovresti dimagrire!

Per esprimere un desiderio non realizzato o non realizzabile si usa il condizionale


composto:
- Avrei preso un taxi, ma non avevo abbastanza soldi.
- Avresti incontrato Lucia, ma hai perso tempo.

Per esprimere un'azione futura rispetto ad un'altra azione passata si usa il


condizionale composto:
- Ha detto che avrebbe cucinato lei.
- Ha visto che sarebbe uscita più tardi.

Per dare consigli non più realizzabili si usa il condizionale composto:


- Saresti dovuto dimagrire!
- Avresti dovuto vedere lo spettacolo!

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