IS EA ID è un pronome/aggettivo determinativo
Come dice il nome, determinano elementi del discorso.
Può essere usato come:
1) Pronome: personale di 3 persona non riflessivo, antecedente di una consecutiva,
antecedente del relativo, ma può non esserci se l’antecedente è nello stesso caso del
relativo, anticipa o richiama un infinito o una completiva (funzione prolettica o
epanalettica)
2) Aggettivo: ha stessa funzione di ille cioè dimostrativo
Uso di eius, eorum/earum è possessivo di 3 per sing non riflessivo cioè non si riferiscono al parlante.
CUM NARRATIVO
È una proposizione circostanziale costituita dal CUM +congiuntivo presente, imperfetto, perfetto o
piuccheperfetto.
Segue la consecutio temporum, i tempi del congiuntivo vengono sempre usati con valore relativo, cioè per
esprimere il rapporto di anteriorità o contemporaneità con l’ azione espressa nella reggente quindi: se nella
reggente c’è un tempo principale (pres o fut) seguito da congiuntivo presente c’è contemporaneità
(gerundio pres), se è seguito da un congiuntivo perfetto c’è anteriorità (gerundio pass), se nella reggente
c’è un tempo storico (imp, perf,ppf) seguito da cong imperfetto c’è contemporaneità (gerundio presente),
se è seguito da un cong piuccheperfetto c’è anteriorità (gerundio passato).
come si traduce?
In forma esplicita con una sub. causale, temporale, concessiva, ipotetica o avversativa
Implicita con gerundio presente o passato
Infinitiva
- Soggettiva= introdotta da verbi impersonali(constat, traditum est, oportet, licet, placet, decet) o
espressioni alla 3 sing (aequum, utile, notum est, necesse est, fama est)
- Oggettiva= introdotta da verbi come (dico, adfirmo, nego, narro, fero, respondeo, scribo) da verbi
di percezione fisica e mentale (credo, iudico, puto, cognosco, audio, video, scio, intellego) e da
verbi di stato d’animo (cupio, spero, iubeo)
Si forma con sogg in acc e verbo all’infinito. Uso dei tempi: infinito presente= contemporaneità, infinito
perfetto= anteriorità, infinito futuro= posteriorità.
Quando il sogg dell’infinitiva è identico a quello della principale ed è di 3 persona si usa il pronome se
LA PROPOSIZIONE INFINITIVA
Le dichiarative implicite all’infinito si chiamano infinitive , cioè soggettive, oggettive:
Le soggettive fungono da soggetto del verbo reggente e si costruiscono con:
verbo all’infinito e soggetto al nominativo
verbo all’infinito e soggetto all’accusativo
Ad esempio, in si dice che la frase introdotta da che fa da soggetto al verbo (“si dice che il miele faccia bene
alla salute”).
Le oggettive fungono da complemento oggetto del verbo reggente e si costruiscono con il verbo all’infinito
e il soggetto all’accusativo.
Ad esempio, in dicono che la frase introdotta da che rappresenta il complemento oggetto del verbo, dato
che il verbo ha già come soggetto sottinteso essi
NUMERALI
In latino sono presenti tre tipi di numerali e cioè cardinali, ordinali e distributivi.
CARDINALI
I numeri cardinali rappresentano il cardine di una numerazione, come in italiano rispondono alla
domanda quanti?
Essi sono tutti indeclinabili tranne unus(uno), duo(due) e tres(tre); milia(migliaia);e i numeri della
centinaia come ducenti (duecento); trecenti (trecento) ecc. che si declinano al plurale come
aggettivi di prima classe.
unus,a,um, uno—viene declinato come un aggettivo pronominale
duo,duae,duo,due
ORDINALI
I numeri ordinali esprimono la posizione occupata in successione.Si declinano come gli aggettivi di
prima classe del tipo bonus,-a,-um.I primi due numeri ordinali: primo o secondo si possono
esprimere in due modi diversi a seconda se significano primo o secondo fra due o primo e secondo
fra molti. Es. primus per indiare primo fra due. PRIOR PRIUS primo fra molti viene utilizzato come
comparativo. Secondo fra molti SECUNDUS e secondo fra due ALTER, A UM
Idem e ipse
Sono aggettivi/pronomi determinativi. Entrambi si possono tradurre con stesso, ma ipse significa in
persona, idem significa medesimo.
ABLATIVO ASSOLUTO
È un costrutto sintattico molto comune in latino, che è formato da:
un sostantivo o un pronome in funzione di soggetto
un participio presente o perfetto in funzione di predicato, entrambi posti in ablativo
l’ ablativo assoluto svolge la funzione di una proposizione subordinata circostanziale per lo più con valore
temporale o causale ma può avere anche valore concessivo o ipotetico.
Viene detto assoluto perché è privo generalmente di rapporti sintattici con la principale con la quale ha
invece un stretta relazione logica e temporale
L’ ablativo assoluto con participio presente ha sempre valore e significato attivo ed esprime un rapporto
di stretta contemporaneità con l’ azione espressa dal verbo della principale.
Viene tradotto in forma esplicita con il gerundio presente e in forma esplicita con una proposizione
subordinata temporale o causale
L’ ablativo assoluto con il participio perfetto dei verbi attivi transitivi ha valore passivo mentre con il
participio perfetto dei verbi deponenti ha sempre valore attivo. Entrambi esprimono un’ azione anteriore
a quella della principale e si traducono:
in forma implicita con un gerundio passato o con il corrispettivo participio passato e in forma esplicita
con una causale o una temporale
ABLATIVO ASSOLUTO NOMINALE
È un’ espressione costituita da un sostantivo in ablativo seguito da una altro sostantivo, pronome, o
aggettivo sempre in ablativo in funzione predicativa. Esprime sempre un’ azione contemporanea
Natura duce, ignaris omnibus, auctore cesare, vivo hannibale, diis invitis, invito senatu
PRONOMI RELATIVI
In latino c’è un solo relativo detto relativo definito, che è qui, quae, quod, che,il quale,la qual cosa.
Invece, i pronomi relativi indefiniti sono: quicumque,quaecumque,quodcumque, chiunque,qualunque
cosa, poi quisquis,quisquid (che non ha il femminile),chiunque,qualunque cosa.
I pronomi seguono la declinazione pronominale ma hanno nel genitivo singolare,-ius e nel dativo singolare -
i.
PROPOSIZIONE RELATIVA
è una subordinata legata alla sua reggente da un pronome relativo (qui, quae, quod e derivati), da avverbi
relativi (ubi, quo, unde, qua) o da aggettivi relativi (qui, quantus, qualis). In latino le proposizioni relative si
distinguono in proprie ed improprie.
La proposizione relativa propria corrisponde nel periodo all'attributo nella proposizione.
Reggono l'indicativo (relative proprie) quando: esprimono un fatto certo; sono rette da pronomi e
avverbi raddoppiati o che escono in -cumque (quisquis, quicumque...); rendono l'idea di un nome o un
aggettivo.
Reggono invece il congiuntivo ( relative improprie) quando: esprimono l'opinione del soggetto della
reggente (relative oblique); sono necessarie al senso; subiscono un'attrazione modale, sono cioè
dipendenti da una reggente al congiuntivo o all'infinito; ipotizzano un fatto possibile (valore eventuale).
La proposizione relativa impropria svolge la funzione delle proposizioni complementari indirette e ha
sempre il congiuntivo, con i tempi che rispettano la consecutio delle proposizioni che la relativa
sostituisce; può avere 7 valori: finale; consecutivo; causale; ipotetico; concessivo; limitativo; avversativo.
Nesso del relativo
Si trova generalmente all’inizio di un periodo dopo una pausa forte ( punto fermo, punto e virgola o due
punti). Esso non introduce una proposizione subordinata, ma serve a legare il periodo in cui si trova a quello
antecedente. Esso dunque assume valore di congiunzione coordinante + pronome dimostrativo (is, ea,
id). Si rende in italiano con un dimostrativo preceduto da “e”, “ma”, “infatti”, “dunque”.
Prolessi del relativo
Questa costruzione prevede che la subordinata relativa preceda la reggente. L’antecedente pronominale
viene espresso nella reggente solo se si trova in caso diverso rispetto al relativo , altrimenti viene di regola
soppresso.
Nel caso invece in cui il relativo non sia richiamato dal suo antecedente, esso ha funzione di pronome
doppio, pertanto dovrà essere sdoppiato in “colui/colei/coloro che”.
Omissione dell’antecedente del relativo
Se l’antecedente del pronome relativo è un pronome determinativo o dimostrativo esistono due
possibilità:
Se sono in casi diversi, l’antecedente viene espresso.
Se l’antecedente è nello stesso caso del pronome relativo, l’antecedente viene soppresso nel latino. In
ogni caso deve comunque essere espresso nella traduzione
Il pronome relativo che precede la proposizione, è sempre in relazione con un sostantivo o un pronome
della frase precedente. Concorda in genere e numero con il termine a cui si riferisce, inoltre il suo caso
dipende dalla funzione che ha nella proposizione.
Tuttavia non sempre ha questa funzione o si trova in questa forma. Esistono infatti diverse eccezioni che
saranno di seguito presentate.
taliana con “colui”, “coloro”, “quella” ecc.
QUAERO,is ivi, itum ,ere chiedere per sapere regge acc di ciò che si chiede e ex/e+ abl della persona cui si
chiede
PETO,is, ivi,itum,ere chiedere per sapere acc di ciò che si chiede e a/ab+ abl della cosa che si chiede
Il verbo fio
Ha 3 significati:
- Essere fatto (passivo di facio)
- Divenire/diventare, intransitivo
- Accadere usato soprattutto come verbo impersonale fit ut
Le forme dell’infectum derivano dal tema fi e seguono la IV coni. Tutte le altre forme derivano dal verbo
facio (part perf factus e tempi del perfectum il gerundivo faciendus,a,um e l’infinito futuro passivo factum
iri) e dal verbo sum (participio futuro futurus,a,um)
Forme passive dei composti di facio con preverbi costituiti da avverbi o da radici nominali o verbali
(calefacio,liquefacio calefio,liquefio). I composti di facio con preverbi costituiti da preposizioni proprie o
improprie la vocale a di fac si trasforma in i e forma il passivo in ficior (afficio,efficio afficior,efficior)
PRONOMI INDEFINITI
aliquis,aliquid (pronome), qualcuno, qualcosa
aliqui,aliqua,aliquod (aggettivo), qualche
Altri pronomi e aggettivi con valore positivo sono:
Il verbo eo, is, ivi o (ii), itum, ire , che significa andare e questo verbo come fero nei tempi del perfetto e e
del supino si comporta in modo identico ai verbi delle quattro coniugazioni regolari. Invece, il sistema del
presente è anomalo. Ha la coniugazione atematica dei tempi derivati dal tema del presente. È intransitivo.
I verbi deponenti
Hanno forma passiva ma valore attivo ari eri i iri (infinito). Il significato è sempre attivo a parte in due forme
in cui è passivo: il gerundivo e il supino in –u.
Alcune voci sono oltre che di significato, anche di forma attiva: il participio presente hortans,antis, il
participio futuro hortatururs,a,um, infinito futuro hortaturum,a,um,os,as,a esse, gerundio hortandi,
supino in –um hortatum,a.
Verbi semideponenti
Hanno forma attiva nei tempi derivati dal tema del presente e forma passiva nei tempi del perfetto:
audeo,es,ausus sum,audere osare
Gaudeo,es,gavisus sum,gaudere essere felice
Soelo,es,solitus sum, solere essere solito fidarsi
Perifrastica attiva
Participio futuro+verbo sum, esprime imminenza, intenzionalità, predestinazione. Ce l’hanno tutti i verbi
attivi e deponenti che abbiano il participio futuro. Ha solo i tempi dell’indicativo, congiuntivo e infinito
(presente e perfetto). Si traduce con sto per, ho l’intenzione di, sono destinato a scripturus,a,um
Perifrastica passiva
Gerundivo+ verbo sum esprime necessità. Ce l’hanno tutti i verbi transitivi attivi e deponenti. I verbi del
gerundivo e dalla 3 per.sing. dei tempi di sum. La persona è posta in dativo o talvolta in ablativo preceduto
da a/ab quando nella frase è presente un altro dativo. In italiano si rende con il verbo dovere o espressioni
impersonali come bisogna, è necessario, si deve… liber legendus est
Il verbo sum
Non ha il tema del supino, participio presente e perfetto, gerundio,gerundivo ma ha il participio futuro:
futurus,a,um e infinito futuro fore, congiuntivo imperfetto forem,fores..
L’imperativo futuro è usato con valore di presente es,este
Composti di sum
- possum=potere
- absum=essere assente/lontano
- adsum=essere presente/assistere
- desum=mancare/venir meno
- insum=essere dentro
-intersum=essere in mezzo/partecipare
-obsum=nuocere
-praesum=essere a capo
-prosum=giovare/essere utile
-subsum=essere sotto/essere soggetto
-supersum=sopravvivere
Possum
Composto di sum solo nelle forme che derivano dal tema del presente. I temi del perfetto derivano da il
tema potu-
Fero
Tema del presente fer-, tema del perfetto tul-(da tollo), tema del supino lat-. Imperativo fac.
Significati:
portare,trascinare,recare
sopportare,tollerare
riportare,ottenere
dire,narrare,tramandare
produrre,dare
Composti di fero
Aufero a/ab=portare via
Affero ad=apportare
Circumfero=portare attorno
Confero cum=portare insieme
Defero=portare giù
Differo dis=differire
Effero e/ex=portare fuori
Infero=portare dentro
Offero ob=offrire
Perfero=sopportare
Praefero=portare innanzi/preferire
Profero=portare innanzi/produrre
Refero=riportare/riferire
Suffero sub=sopportare
Transfero=trasportare
PARTICIPIO
Il participio in latino si comporta come il participio in italiano, cioè possiede allo stesso tempo le
caratteristiche di un nome e di un verbo.
Ciò significa che il participio in latino:
dato che è come un nome, è declinabile
dato che è come un verbo, ha un tempo e una diatesi (cioè può essere attivo o passivo)
In base al tempo, esistono in tutto tre participi, cioè participio presente, participio perfetto e
participio futuro.
All’interno della frase il participio può avere una funzione nominale, se funge da nome o da aggettivo,
oppure verbale, se funge da verbo.
Se ha funzione nominale
sostantivato
attributivo
predicativo
Se ha funzione verbale
congiunto
assoluto
Participio futuro
Si forma aggiungendo le seguenti desinenze al tema del supino:
Maschile -urus Laudaturus
Participio perfetto
Si forma aggiungendo le seguenti desinenze al tema del supino:
Maschile -us Laudatus
Femminile -a Laudata
Participio presente
Si forma aggiungendo le seguenti desinenze al tema del presente delle varie coniugazioni:
1a -ans, -antis Laudans
GERUNDIVO
In latino il gerundivo è un aggettivo verbale, cioè un verbo che si comporta come se fosse un aggettivo. Di
conseguenza, è sempre legato a un nome.
Il gerundivo viene formato attaccando al verbo le seguenti terminazioni:
Maschile -ndus Laudandus
GERUNDIO
In latino il gerundio è un nome verbale, cioè un verbo che si comporta come se fosse un nome. Di
conseguenza, può essere declinato e costituisce quella che è la declinazione dell’infinito.
Il gerundio viene formato attaccando al tema del presente i seguenti suffissi, a cui vengono poi aggiunte le
desinenze dei nomi maschili di seconda declinazione
Il gerundio possiede genitivo, dativo, accusativo e ablativo (tutti quanti unicamente al singolare), mentre è
privo di nominativo e vocativo
Come si traduce?
Il gerundio può essere costruito con ogni tipo di verbo (attivo, deponente, transitivo, intransitivo) e
ha sempre valore attivo (cioè in italiano l’infinito che viene usato è lodare e non essere lodato). Per
tradurlo, basta mettere davanti all’infinito italiano la preposizione tipica del caso in questione
il significato cambia, quando il gerundio viene accompagnato da una preposizione
l genitivo seguito da causa o gratia e l’accusativo preceduto da ad si traducono con una proposizione finale
COMPLETIVE VOLITIVE
Esprimono una manifestazione di volontà, ma mentre la circostanziale finale esprime il fine dell’ azione
espressa dal verbo della principale, la completiva volitiva completa il significato del verbo della principale
con funzione di soggetto o di oggetto.
Le proposizioni volitive introdotte da verbi come moneo, admoneo, hortor, suadeo, persuadeo, petp,
quaero, impero, statuo, constituo, cupio, oro, rogo, nitor, operam do
UT/NE + il congiuntivo presente, se la proposizione reggente ha un tempo principale, o il congiuntivo
imperfetto, se la proposizione reggente ha un tempo storico.
TEMPORALI
Le proposizioni temporali possono essere costruite sia in forma esplicita sia in forma implicita:
Esplicite
Congiunzione temporale + Indicativo
Cum narrativo
Le congiunzioni temporali più frequenti sono cum (quando), simul ac (non appena), dum (mentre /
finché), antequam (prima che) e postquam (dopo che). La congiunzione temporale dum cambia significato a
seconda che sia seguita dall’indicativo presente (mentre) o dal congiuntivo (finché).
Implicite
Ablativo assoluto
Participio congiunto
CAUSALI
Poiché piove, me ne vado a casa.
Le proposizioni causali possono essere costruite sia in forma esplicita sia in forma implicita:
Esplicite
Quod / Quia / Quoniam + Indicativo (se però la causa esprime il punto di vista di qualcuno, viene usato il
congiuntivo)
Relativa impropria
Cum narrativo
Implicite
Ablativo assoluto
Participio congiunto
FINALI
L’esercito levò un grido, affinché i nemici si spaventassero.
Le proposizioni finali possono essere costruite sia in forma esplicita sia in forma implicita:
Esplicite
Ut / Ne + Congiuntivo presente (se la reggente ha un tempo principale) o imperfetto (se la reggente ha un
tempo storico)
Relativa impropria
Implicite
Participio futuro
Supino in um (in presenza di verbi che indicano movimento)
Gerundio / Gerundivo all’accusativo (preceduti da ad)
Gerundio / Gerundivo al genitivo (seguiti da causa o gratia)
CONSECUTIVE
Le proposizioni consecutive possono essere costruite solo in forma esplicita:
Ut / Ut non + Congiuntivo (senza seguire la consecutio temporum)
Come in italiano, anche in latino le consecutive sono spesso anticipate da avverbi come tam, tantum, sic ita
eo, adeo o da aggettivi come tantus, a, um (tanto grande), is, ea, id, talis, e o tot. Sono frequenti anche i
nessi correlativi es. sic…ut, tantum…ut, adeo…ut
I tempi del congiuntivo vengono usati con valore assoluto, ovvero indipendentemente dal tempo della
principale:
la conseguenza nel presente viene espressa con il congiuntivo presente
la conseguenza nel passato viene espressa con il congiuntivo imperfetto o perfetto
come si traduce: in forma esplicita con gli stessi tempi che si trovano in latino ma al modo indicativo
in forma implicita, se il soggetto è lo stesso della principale, con il verbo all’ infinito preceduto dalla
preposizione da
Relativa impropria ovvero qui, quae, quod + congiuntivo presente o imperfetto e più raramente perfetto
CONCESSIVE
Nonostante non fossi ancora arrivato, erano già tutti pronti a combattere.
Le proposizioni concessive possono essere costruite sia in forma esplicita sia in forma implicita:
Esplicite
Quamquam / Etsi / Tametsi + Indicativo
Quamvis + Congiuntivo
Cum narrativo
Relativa impropria (raro)
Implicite
Ablativo assoluto
Participio congiunto
Interrogative dirette
Pronome interrogativo
quis/quid che cosa tra molti
Uter/utra/utrum chi che cosa tra 2
Aggettivi interrogativi
Qui/quae/quod quale tra molti
Uter/utra/utrum quale tra 2
Introdotte anche da composti di quis/quid quisnam /quidam
Pronomi e aggettivi indefiniti qualis, quanta, quot
Avverbi interrogativi
Cur/quare/quid=perché
Quando=quando
Quomodo=in che modo/come
Ubi=dove
Quo=dove
Unde=da dove
Qua=per dove
Particelle interrogative
-ne segnala un’interrogativa reale e non va tradotta
Num=interrogativa retorica che presuppone una risposta negativa e si traduce con forse
Nonne=interrogativa retorica che presuppone una risposta affermativa e si traduce con forse non
INTERROGATIVE INDIRETTE
Le proposizioni interrogative indirette si dividono in:
Semplici (la domanda è una sola)
Sono introdotte dagli stessi pronomi, aggettivi, avverbi e particelle delle interrogative dirette.
Cupio scire quid agas
Desidero sapere che cosa fai
Doppie (la domanda prevede più alternative)
Sono introdotte da utrum o -ne e presentano an tra un’alternativa e l’altra:
Pater meus quasivit a me mallemne proficisci an manere
Mio padre mi chiese se preferissi partire o rimanere
Si utilizza in entrambi i casi il congiuntivo secondo la consecutio temporum.
COMPLETIVE DICHIARATIVE
ES. Accadde che gli eserciti si scontrarono.
Questa proposizione può avere funzione di soggetto o di oggetto e si trova dopo verbi ed espressioni come
accidit, evenit, fit, mos est, consuetudo est, tempus est, verum est, satis est, facere efficere
Le proposizioni dichiarative possono essere costruite sia in forma esplicita sia in forma implicita:
Esplicite
Ut / Ut non + Congiuntivo (secondo la consecutio temporum) presente o imperfetto/perfetto
Quod + Indicativo
Implicite
Infinito
Le dichiarative implicite all’infinito si chiamano infinitive , cioè soggettive, oggettive:
Le soggettive fungono da soggetto del verbo reggente e si costruiscono con:
verbo all’infinito e soggetto al nominativo
verbo all’infinito e soggetto all’accusativo
Ad esempio, in si dice che la frase introdotta da che fa da soggetto al verbo (“si dice che il miele faccia bene
alla salute”).
Le oggettive fungono da complemento oggetto del verbo reggente e si costruiscono con il verbo all’infinito
e il soggetto all’accusativo.
Ad esempio, in dicono che la frase introdotta da che rappresenta il complemento oggetto del verbo, dato
che il verbo ha già come soggetto sottinteso essi
IL PERIODO IPOTETICO
Il periodo ipotetico è un costrutto formato da una frase subordinata che contiene un’ipotesi (protasi) e da
una frase principale che esprime la conseguenza dell’ipotesi (apodosi).
Esistono in tutto tre tipi di periodo ipotetico:
Periodo ipotetico della realtà (I tipo)
Protasi
Si + Indicativo
Apodosi
Qualsiasi tipo di proposizione principale
Si vis pacem, para bellum
Se vuoi la pace, prepara la guerra
Periodo ipotetico della possibilità (II tipo)
Protasi
Si + Congiuntivo presente / perfetto
Apodosi
Congiuntivo presente / perfetto
Si quis vos interroget, quid respondeatis?
Se qualcuno vi interrogasse, che cosa rispondereste?
Si ab exercitu relictus sim, non pugnaverim
Se venissi abbandonato dall’esercito, non combatterei
INFINITO
L’infinito in latino equivale all’infinito in italiano (esprime cioè un’azione che non fa riferimento a un
soggetto preciso) e presenta tre tempi:
infinito presente
infinito perfetto
infinito futuro
L’infinito si coniuga in questo modo:
Infinito presente attivo
Viene formato aggiungendo al tema del presente la desinenza re.
Infinito presente passivo
Viene formato aggiungendo al tema del presente la desinenza ri (soltanto i per la 3a coniugazione e quella
mista).
Infinito perfetto attivo
Viene formato aggiungendo al tema del perfetto la desinenza isse.
GENITIVO: il genitivo è generalmente il caso del complemento di specificazione. È detto soggettivo quando
indica l’agente dell’azione espressa dal sostantivo, quando indica l’oggetto dell’azione è detto oggettivo. I
genitivi mei, tui, nostri, vestri sono sempre oggettivi.
VARIE FUNZIONI DEL GENITIVO:
-specificazione
-possesso, precisa a chi appartiene una persona o una cosa, il possesso si può trovare espresso anche in
dativo
-qualità, indica le qualità permanentemente possedute da una persona
-pertinenza, indica la persona alla quale tocca il compito o il dovere di fare qualcosa o l’ ambito in cui
rientra un certo comportamento. È sempre usato in funzione predicativa con il verbo sum e si rende in
italiano con è proprio di, è dovere di
-età, indica l’ età e spesso si trova in dipendenza da sostantivi come puer, adulescens, senex
-misura indica le dimensioni di un oggetto o il numero dei componenti
GENITIVO PARTITIVO: indica il tutto di cui viene presa in considerazione solo una parte
GENITIVO DI RELAZIONE: precisa a quale realtà vada riferito un aggettivo che indica desiderio, passione,
partecipazione, esclusione, capacità, incapacità, conoscenza, ignoranza.
GENITIVO CON I VERBI: è presente in vari costrutti verbali per completare o precisare l’azione espressa dal
verbo.
Memoria e dimenticanza:animus meminit praetoritum
Privazione e bisogno: indigeo tui consilii
Accusa e condanna: appius gabinium accusavit maiestatis
GENITIVO AVVERBIALE CON VERBI DI STIMA
I verbi che significano stimare considerare valutare sono accompagnati da un avverbio con la terminazione
in genitivo. Questi avverbi non accompagnano solo verbi con significato estimativo ma anche altri verbi con
altro significato e che così assumono valore di stima.
Interest e refert
Generalità
Quando significano "interessare", i verbi intersum e refero sono utilizzati sempre in forma impersonale,
quindi alla terza persona singolare neutra (interest, refert e forme derivate).
Applicazione
PERSONA a cui interessa qualcosa
sostantivo: genitivo
pronomi personali 1 o 2 per: mea, tua, nostra, vestra (ablativo sing femm)
pronome di 3 per: con valore riflessivo: ablativo singolare del possessivo, con valore non riflessivo: genitivo
del determinativo o del dimostrativo
oggetto dell’interesse
nom/acc del pronome neutro
infinito, prop subordinata: infinitiva, completiva volitiva, interrogativa indiretta
DATIVO
Dativo di termine esprime il complemento di termine.
Costrutti con dativo:
dono aliquid alicui
mitto,scribo,respondeo aliquid aliqui
iungo,coniungo aliquem aliqui
aufero,eripio,detraho aliquem/aliquid aliqui
circumdo aliquem/aliquid aliqui
dativo di possesso
col verbo sum e soggetto in dativo indica la persona a cui appartiene una cosa
dativo d’agente
accompagna la perifrastica passiva e assume la funzione di sogg
ACCUSATIVO
Indica funzioni legate all’idea di movimento
ACCUSATIVO DELL’OGGETTO DIRETTO E DELL’OGGETTO DIRETTO INTERNO
Oggetto diretto=complemento oggetto
Accusativo dell’oggetto interno=nome in acc dopo un verbo transitivo che ha la stessa radice del sostantivo
o che sia legato dal punto di vista semantico (mirum somniavi somnium ho fatto un sogno strano)
VERBI CHE HANNO SIA USO TRANSITIVO SIA INTRANSITIVO
Abdico, deficio, fugio,effugio, spero,despero, ulciscor
CON VERBI IMPERSONALI
Richiedono l’accusativo della persona alcuni verbi definiti normalmente intransitivi: iuvo, fallo, praetereo,
placeo
I verbi impersonali: miseret (provare, avere compassione di) paenitet (pentirsi di) piget (dispiacersi) pudet
(vergognarsi di) taedet (annoiarsi di) richiedono
- La persona sogg in acc
- La cosa ogg può essere in: genitivo se è un sost o pron rel, nominativo/accusativo se è un pronome
neutro, infinito o prop infinitiva o dichiarativa se è una subordinata
ACCUSATIVO DI RELAZIONE
Con verbi che esprimono un sentimento doleo gaudeo
Con verbi che esprimono sensazione fisica sapio sitio
Acc del pronome neutro: in pron neutro accompagna un verbo intrans in funzione di ogg
Acc alla greca: per precisare in relazione a cosa vale una qualità o azione espressa da agg o verbo intrans
DOPPIO ACCUSATIVO
Due nomi in acc
- Quando il verbo ha oltre che l’oggetto diretto anche il predicativo dell’ogg
- Quando i verbi di movimento sono completati oltre che dall’oggetto diretto anche da acc di moto a
luogo o per luogo
- Quando il verbo richiede oltre all’ogg diretto anche l’acc di relazione
ACCUSATIVO NELLO SPAZIO
Moto a luogo in e ad
Per luogo con per
Dimensione
Distanza
Spazio percorso
NEL TEMPO
Indica la durata dell’azione
ABLATIVO
Indica ciò di cui ci si serve per compiere un’azione. Se è espresso da una cosa o da un
animale, si usa l’ablativo semplice; se è espresso da una persona, si usa per + accusativo
oppure il genitivo retto dagli ablativi auxilio, beneficio, opera:
b) Costruzione di utor, fruor, fungor, vescor, potior
Questi cinque verbi e i loro eventuali composti, reggono in latino l’ablativo strumentale a
differenza dei corrispondenti verbi italiani che possono anche reggere il complemento
oggetto
c) Costruzione di dignus e indignus
Gli aggettivi dignus (= degno, meritevole) e indignus (= indegno) reggono l’ablativo
strumentale della cosa di cui si è degni o indegni; se sono seguiti da un verbo (es.: degno
di essere lodato; degno di fare il comandante), questo si esprime mediante una
proposizione relativa con il congiuntivo caratterizzante secondo le norme
della consecutio temporum:
d) Ablativo di abbondanza
Rientra nella funzione strumentale l’ablativo retto da verbi e aggettivi che indicano
abbondanza quali: abundo, redundo, affluo = abbondo: compleo, expleo, impleo =
riempio; cumulo = colmo; augeo = accresco; obruo = copro, ecc.; onustus =
carico; opulentus, opimus = ricco; abundans, fecundus = abbondante, ecc.:
COMPARATIVO E SUPERLATIVO
In latino il comparativo e il superlativo di un aggettivo si formano:
Comparativo
Aggiungendo al tema dell’aggettivo la desinenza ior per il maschile e il femminile e la desinenza ius per il
neutro.
Superlativo
Aggiungendo al tema dell’aggettivo la desinenza issimus per il maschile, issima per il femminile
e issimum per il neutro.
Casi particolari
I seguenti aggettivi presentano alcune particolarità:
Gli aggettivi in er presentano il superlativo in errimus, errima, errimum.
pulcher → pulcherrimus
Gli aggettivi in ilis presentano il superlativo in illimus, illima, illimum.
facilis → facillimus
Gli aggettivi in dicus, ficus e volus presentano presentano il comparativo in entior, entius e il superlativo
in entissimus, entissima, entissimum.
benevolus → benevolentior
benevolus → benevolentissimus
I seguenti aggettivi hanno il comparativo e il superlativo che si formano a partire da temi diversi da quello di
base (forme irregolari):
Aggettivo Comparativo Superlativo