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ESEMPIO di RELAZIONE di una ESPERIENZA di LABORATORIO.

In questo caso l'esperienza riguarda la VERIFICA DI UNA LEGGE DATA .


Nota: in una relazione si deve raccontare 'cosa' stato fatto e 'come' stato fatto. Quindi si deve
usare la 1 persona singolare o plurale (Io ho.... o noi abbiamo...)e si deve usare il tempo passato
( volendo anche ' il presente storico'). Non si usa affatto la forma impersonale. Questa viene
utilizzata se si vogliono dare delle indicazioni o delle consegne ad altri perch eseguano delle
procedure ben precise.
Scrivere una buona relazione non operazione banale ed esige del tempo. Ecco perch sar buona
norma-quando dovrete scriverne una- non ridursi a scriverla all'ultimo momento!!!
1) Titolo:

La legge dell'isocronismo del pendolo

2) Introduzione (scopo).
Con la seguente esperienza abbiamo cercato di verificare la legge dell'isocronismo del pendolo che
dice: se manteniamo costante la lunghezza del pendolo e consideriamo piccoli angoli di
oscillazione, allora il periodo T di oscillazione si mantiene costante - anche se diminuisce via via
l'ampiezza dell'oscillazione - . Per verificare tale legge abbiamo costruito un pendolo ed abbiamo
eseguito la misura del periodo Tn di n oscillazioni al variare del numero n di oscillazioni ponendoci
i seguenti scopi intermedi:
Scopo 1: verificare che, per piccole ampiezze, Tn/n costante, ossia che il periodo Tn di n
oscillazioni direttamente proporzionale al numero n di oscillazioni;
Scopo 2: scrivere la legge associata ;
Scopo 3: ricavare, con l'errore assoluto, la misura del periodo T1 di una oscillazione del pendolo
considerato.
3)

Descrizione dell'apparecchiatura

Abbiamo costruito un pendolo utilizzando il seguente materiale.

Elenco del materiale:

Disegno dell'apparecchiatura

Supporti metallici (1)


Un pendolo costituito da due fili (2) e una sfera (3)
Un cronometro di sensibilit s= 0.01sec
Un goniometro

(1)

(2)

(3)

4)Procedimento: descrizione della fase sperimentale.


[Nota: in questa parte va descritta solo la fase operativa-sperimentale utilizzando-se
necessario- il disegno (o la foto) dell'apparecchiatura utilizzata]
Con un corda metrica abbiamo misurato la lunghezza L del pendolo dal vincolo V al centro della
sfera (3). Abbiamo poi posizionato il goniometro sul supporto in cima al pendolo, in modo da non
dare allo stesso un'apertura completa di oscillazione non superiore a 20. Dovevamo infatti
verificare che la legge valida solo per oscillazioni di piccola apertura.

Messo quindi in moto il pendolo sotto questa condizione, con un cronometro abbiamo misurato di
volta in volta il periodo Tn di 10,9,8,7,6,5,4,3 oscillazioni riportando di volta in volta i dati in una
tabella (n , Tn) .

5)Raccolta ed elaborazione dati


[Nota: in questa parte vanno riportati in modo ordinato i dati raccolti e tutte le elaborazioni
algebriche e grafiche associate. Le elaborazioni dei dati vanno opportunamente commentate]
La lunghezza del pendolo : L = (0,25 0,02 ) cm
I dati raccolti di Tn e n sono stati
n (oscill)

Tn (s)

10
9
8
7
6
5
4
3
0

10.12 0,05
9.09
7.94
7.14
6.02
4.90
4.04
3.06
0

Dire che il periodo di un'oscillazione si mantiene costante, significa dimostrare che il


rapporto Tn/n = T si mantiene costante; questo significa dimostrare che Tn e n sono
direttamente proporzionali.
Riportiamo allora i dati in un sistema di riferimento di assi cartesiani in modo che la
grandezza Tn sia la variabile dipendente e quindi la posiziono sull'asse delle y.
Tn (sec)
12

10

Column B
Linear Regression
for Column B

0
0

10

12

Osserviamo che la linea che meglio approssima i dati sperimentali sembra proprio essere
una retta passante per l'origine: grafico associato ad una relazione di proporzionalit diretta
Verifichiamo anche algebricamente che effettivamente il rapporto fra Tn e n si mantiene
costante entro i limiti degli errori sperimentali. (E' la definizione di proporzionalit
diretta!)
Calcoliamo cos i rapporti tra le coppie di valori Tn e n (senza errore!):

n
(oscillazione)

3
4
5
6
7
8
9
10

Tn ( sec)

3.06
4.04
4.90
6.02
7.14
7.94
9.09
10.12

1.02
1.01
0.98
1.00
1.02
0.99
1.01
1.01

Osserviamo che effettivamente il rapporto Tn/n si mantiene costante entro i limiti degli
errori sperimentali. Possiamo cos risalire al valore medio della costante di proporzionalit
C che coincide, in questo caso, con il periodo di una oscillazione T.

C = C1+C8 = 1.005 sec/os


8
C = ( 1.01 0.02)sec/os

Tn (sec)
n oscilazione

= C max Cmin = (1.02 0.98) sec =0.02 sec/os


2
2

Quindi la legge cercata del tipo Tn = C n e precisamente

Tn = ( 1.01 0.02)sec/os n.

e il periodo di una oscillazione , per il nostro pendolo: T1 = ( 1.01 0.02 ) sec

6) Conclusioni
[Nota: nelle conclusioni bisogna rifarsi a quanto scritto nell'introduzione e nell'elaborazione dati
sottolineando quali erano scopi e riportando quanto trovato. Sembra una ripetizione, ma
un'operazione che DEVE essere fatta. Nel mondo reale in ogni elaborato di ricerca, l'introduzione e
la conclusione sono le prime-e a volte le uniche (!)- parti che vengono lette in una relazione.]
Con questa esperienza abbiamo voluto verificare la legge dell'isocronismo del pendolo. Costruito
un pendolo con la lunghezza a piacere di 25 cm, abbiamo misurato il tempo Tn di n oscillazioni al
variare di n cercando di tenere piccoli angoli di oscillazione. I dati hanno confermato che il periodo
si mantiene effettivamente costante, poich abbiamo verificato che il rapporto Tn/n si mantenuto
costante entro i limiti degli errori sperimentali.
Per l'esattezza abbiamo scoperto che la legge associata al nostro pendolo

Tn = ( 1.01 0.02)sec/os n.
e che il periodo associato T = ( 1.01 0.02 ) sec.

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