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IL MOTO ARMONICO
RELAZIONE
IL MOTO DEL PENDOLO
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Federica Tautonico
OBIETTIVO
L’obiettivo dell’esperimento è verificare la diretta proporzionalità tra il periodo di oscillazione
elevato alla seconda (T^2) e la lunghezza (l) del filo del pendolo.
Teoria
Cos’è il pendolo? Il pendolo è un sistema costituito da un corpo di massa (m) appeso ad un filo
inestensibile, di massa trascurabile, fissato ad un supporto rigido. Spostato leggermente dalla
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posizione di equilibrio e lasciato libero, il pendolo compie delle “oscillazioni” e, dopo qualche
tempo, si ferma a causa degli attriti, in particolare dell’aria. Il tempo impiegato dal sistema per
compiere un'oscillazione completa è detto “periodo” (T) mentre il numero di oscillazioni
effettuate in un secondo è la frequenza di oscillazione del periodo (f).
Il movimento del pendolo segue il modello di moto armonico, ma cos’è il moto armonico? Il
moto armonico è la proiezione di un corpo, che si muove di moto circolare uniforme, sul
diametro della circonferenza.
Materiale utilizzato
1. Filo;
2. Pesetto;
3. Cronometro a mano;
4. Goniometro;
5. Righello;
6. Supporto in ferro.
Svolgimento
Per prima cosa è stata montata l’apparecchiatura, ponendo il filo (con una lunghezza
iniziale di 35 cm) sul supporto di ferro, dopodiché è stato agganciato al filo un pesetto.
Successivamente il pesetto è stato spostato dalla sua posizione di equilibrio affinché il
filo formasse con il goniometro, posto in corrispondenza del supporto in ferro, un
angolo di 10°.
Dopo aver spostato il pesetto lo si lascia nello stesso momento in cui si fa partire il cronometro
a mano per misurare l’intervallo di tempo nel quale il pendolo compie 10 oscillazioni; alla
decima oscillazione viene interrotto il cronometro. Ciò si ripete per altre 9 volte nel mentre ci si
annota gli intervalli di tempo misurati.
Infine si ripete ciò per 4 volte aumentando la lunghezza del filo del pendolo di 5 cm, lavorando
di conseguenza sulle quattro rispettive misure: 35 cm, 40 cm, 45 cm, 50 cm.
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Attraverso l’utilizzo del foglio di calcolo fornito da Microsoft Excel, è stato possibile riportare in
tabella gli intervalli di tempo misurati durante l’esperimento. Dopo aver trascritto i 10 intervalli
misurati per ognuna delle 4 lunghezze (cm) prese in considerazione si è calcolato il tempo
medio tra quest’ultimi servendosi della seguente formula:
(𝑡1+𝑡2+𝑡3+𝑡4+𝑡5+𝑡6+𝑡7+𝑡8+𝑡9+𝑡10)
𝑡𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜 = 10
Dopo aver calcolato il tempo medio, con i valori ottenuti, sì è calcolato il periodo di oscillazione
(T) la cui formula è:
𝑡𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜
𝑇= 10
Successivamente è stato calcolato il periodo elevato alla seconda, così da eliminare le radici
presenti nella formula iniziale del periodo del moto del pendolo:
2
2 4×π
𝑇 = 𝑔
×𝑙
minimo e trascurabile valore di errore percentuale. Infatti, in seguito, per confermare ciò, è
stata calcolata l’accelerazione di gravità sperimentale dall’equazione della retta, fornita da
Microsoft Excel:
𝑦 = 0, 04𝑥
2
2 4×π
𝑇 = 𝑔
×𝑙
2
4×π
0, 04 = 𝑚 = 𝑔
2
4×π
𝑔= 𝑚
𝑒% = ( |𝑔𝑡−𝑔𝑠|
𝑔𝑡 ) × 100
L’errore percentuale ottenuto è stata la conseguenza di errori minimi commessi durante
l’esperimento, come per esempio non aver fatto partire il cronometro nell’esatto momento in
cui si è lasciato il pesetto, oppure non aver misurato attentamente l’ampiezza dell’angolo
iniziale.
Conclusione
Dopo questo esperimento si è potuto verificare che il tempo delle oscillazioni e la lunghezza del
pendolo sono direttamente proporzionali e di conseguenza che il loro rapporto è sempre
costante.