Sei sulla pagina 1di 3

Come Calcolare la Lunghezza dell'Ipotenusa di un

Triangolo
3 Metodi: Teorema di Pitagora Triangoli Rettangoli Speciali Teorema dei Seni

Non c’è esame di matematica che non preveda il calcolo dell’ipotenusa di almeno un triangolo rettangolo; tuttavia, non devi
preoccuparti perché si tratta di un calcolo semplice! Tutti i triangoli rettangoli hanno un angolo retto (a 90°) e il lato opposto a
quest’angolo si chiama ipotenusa. Il filosofo e matematico greco Pitagora, 2500 anni fa, ha trovato un metodo semplice per
calcolare la lunghezza di questo lato, che si usa ancora ai giorni nostri. Questo articolo ti insegnerà a utilizzare il ‘Teorema di
Pitagora’ quando conosci la lunghezza dei due cateti e sfruttare il ‘Teorema dei Seni’ quando conosci solo la lunghezza di un
lato e l’ampiezza di un angolo (oltre a quello retto). Infine ti verrà proposto come riconoscere e memorizzare il valore
dell’ipotenusa in triangoli rettangoli speciali che spesso fanno la loro comparsa nei test di matematica.

Metodo
Teorema di Pitagora
1

1 Impara il ‘Teorema di Pitagora’. Questa legge descrive la relazione che intercorre fra i lati di un triangolo
rettangolo ed è una delle più utilizzate in matematica (anche nei compiti in classe!). Il teorema enuncia che
in ogni triangolo rettangolo la cui ipotenusa è ‘c’ e i cateti sono ‘a’ e ‘b’ vale la relazione : a2 + b2 = c2.

2 Accertati che il triangolo sia rettangolo. Infatti il Teorema di Pitagora è valido solo per questo tipo di
triangolo, dato che per definizione è l’unico a possedere un’ipotenusa. Se il triangolo in oggetto ha un
angolo che misura esattamente 90°, allora sei di fronte a un triangolo rettangolo e puoi procedere con i calcoli.
Gli angoli retti vengono spesso identificati, sia sui libri di testo che nei compiti in classe, con un piccolo
quadretto. Questo segno speciale significa "90°".

3 Assegna le variabili a, b e c ai lati del triangolo. La variabile "c" si assegna sempre all’ipotenusa, il lato
più lungo. I cateti saranno a e b (non importa in quale ordine, il risultato non cambia). A questo punto
inserisci nella forma del Teorema di Pitagora i valori corrispondenti alle variabili. Per esempio:
Se i cateti del triangolo misurano 3 e 4, allora assegna alle lettere questi valori: a = 3 e b = 4;
l’equazione può essere riscritta come: 32 + 42 = c2.

Trova i quadrati di a e b. Per farlo moltiplica semplicemente ogni valore per se stesso, quindi: a2 = a x a.
4 Trova i quadrati di a e b e inserisci i risultati nella formula.
Se a = 3, a2 = 3 x 3 = 9. Se b = 4, b2 = 4 x 4 = 16.
Una volta inseriti questi numeri nella formula, l’equazione dovrebbe apparire così: 9 + 16 = c2.

Somma fra loro i valori di a2 e b2. Inserisci il risultato nella formula e avrai il valore di c2. Manca solo un
5 ultimo passaggio e avrai risolto il problema.
Nel nostro esempio otterrai 9 + 16 = 25, quindi puoi affermare che 25 = c2.

Estrai la radice quadrata di c2. Puoi usare la funzione della tua calcolatrice (oppure la tua memoria o le
6 tavole di moltiplicazione) per trovare la radice quadrata di c2. Il risultato corrisponde alla lunghezza
dell’ipotenusa.
Per terminare i calcoli del nostro esempio: c2 = 25. La radice quadrata di 25 è 5 (5 x 5 = 25, quindi
Sqrt(25) = 5). Ciò significa che c = 5, la lunghezza dell’ipotenusa!

Metodo
Triangoli Rettangoli Speciali
2

1 Impara a riconoscere le Terne Pitagoriche. Queste sono composte da tre numeri interi (associati ai lati
dei triangoli rettangoli) che soddisfano il Teorema di Pitagora. Si tratta di triangoli che vengono usati molto
spesso nei libri di testo di geometria e nei compiti in classe. Se memorizzi, in particolare, le prime due Terne
Pitagoriche, risparmierai un sacco di tempo durante gli esami perché conoscerai immediatamente il valore
dell’ipotenusa!
La prima Terna Pitagorica è: 3-4-5 (32 + 42 = 52, 9 + 16 = 25). Se ti viene proposto un triangolo
rettangolo i cui cateti sono 3 e 4, puoi essere sicuro che l’ipotenusa è pari a 5 senza dover fare alcun
calcolo.
La Terna Pitagorica è valida anche per i multipli di 3-4-5, purché si mantengano le proporzioni fra i vari
lati. Ad esempio, un triangolo rettangolo di lato 6 e 8 avrà l’ipotenusa pari a 10 (62 + 82 = 102, 36 + 64 =
100). Lo stesso vale per 9-12-15 e anche per 1,5-2-2,5. Prova a verificarlo da solo con i calcoli
matematici.
La seconda Terna Pitagorica molto diffusa negli esami di matematica è 5-12-13 (52 + 122 = 132, 25 +
144 = 169). Anche in questo caso sono validi i multipli che rispettano le proporzioni, ad esempio:
10-24-26 e 2,5-6-6,5.

2 Memorizza i rapporti fra i lati di un triangolo con angoli 45-45-90. In questo caso siamo di fronte a un
triangolo rettangolo isoscele, che viene spesso usato nei compiti in classe, e i problemi a esso correlati
sono semplici da risolvere. Il rapporto fra i lati, in questo caso specifico, è 1:1:Sqrt(2) il che significa che i cateti
sono fra loro uguali e che l’ipotenusa è pari alla lunghezza del cateto moltiplicata per la radice di due.
Per calcolare l’ipotenusa di un triangolo rettangolo isoscele di cui conosci la lunghezza di un cateto,
basta moltiplicare quest’ultimo per il valore di Sqrt(2).
Sapere i rapporti fra i lati è molto utile quando il problema ti fornisce i valori dei lati espressi come
variabili e non come numeri interi.

3 Impara la relazione fra i lati di un triangolo con angoli 30-60-90. In questo caso hai un triangolo
rettangolo con angoli di 30°, 60° e 90° che corrisponde alla metà di un triangolo equilatero. I lati di tale
triangolo hanno una rapporto pari a: 1:Sqrt(3):2 oppure: x:Sqrt(3)x:2x. Se conosci la lunghezza di un cateto e
devi trovare l’ipotenusa, il procedimento è molto semplice:
Se conosci il valore del cateto minore (quello opposto all’angolo di 30°) moltiplicane semplicemente la
lunghezza per due e trovi il valore dell’ipotenusa. Ad esempio se il cateto minore è pari a 4, l’ipotenusa
è uguale a 8.
Se conosci il valore del cateto maggiore (quello opposto all’angolo di 60°) allora moltiplicane la
lunghezza per 2/Sqrt(3) e otterrai il valore dell’ipotenusa. Ad esempio se il cateto maggiore è 4,
l’ipotenusa deve essere 4,62.

Metodo
Teorema dei Seni
3

1 Comprendi cos’è il "seno". I termini "seno," "coseno" e "tangente" fanno tutti riferimento a vari rapporti
fra gli angoli e/o i lati di un triangolo rettangolo. In un triangolo rettangolo il seno di un angolo è definito
come la lunghezza del lato opposto all’angolo diviso per la lunghezza dell’ipotenusa del triangolo. Nelle
calcolatrici e nelle equazioni questa funzione viene abbreviata con il simbolo: sin.

2 Impara a calcolare il seno. Anche le calcolatrici scientifiche più semplici hanno la funzione di calcolo del
seno. Controlla il tasto indicato con il simbolo sin. Per trovare il seno di un angolo, devi premere il tasto
sin e poi digitare il valore dell’angolo espresso in gradi. In alcuni modelli di calcolatrici, devi fare esattamente
l’opposto. Fai qualche prova o controlla il manuale della tua calcolatrice per capire come funziona.
Per trovare il seno di un angolo di 80°, devi digitare sin 80 e premere il tasto di invio o di uguale oppure
devi digitare 80 sin. (Il risultato è -0,9939.)
Puoi anche fare una ricerca online con le parole "calcolatore del seno", troverai molte calcolatrici virtuali
che faranno luce su molti dubbi.

3 Impara il ‘Teorema dei Seni’. Si tratta di uno strumento molto utile per risolvere i problemi legati ai
triangoli rettangoli. In particolare ti permette di trovare il valore dell’ipotenusa quando conosci la lunghezza
di un lato e il valore di un altro angolo oltre a quello retto. In ogni triangolo rettangolo i cui lati siano a, b e c con
angoli A, B e C il Teorema dei Seni afferma che: a / sin A = b / sin B = c / sin C.
Il Teorema dei Seni può essere applicato per risolvere problemi di ogni triangolo, ma solo quelli
rettangoli hanno l’ipotenusa.

4 Assegna le variabili a, b e c ai lati del triangolo. L’ipotenusa deve essere "c". Per semplicità chiamiamo
il lato noto "a" e l’altro "b". Ora assegna le variabili A, B e C agli angoli. Quello opposto all’ipotenusa deve
chiamarsi "C". Quello opposto al lato "a" è l’angolo "A" e quello opposto al lato "b" si chiama "B".

5 Calcola il valore del terzo angolo. Dato che uno è retto, sai che C = 90° puoi facilmente calcolare i valori
di A o B. La somma degli angoli interni di un triangolo è sempre 180° quindi puoi impostare l’equazione:
180 – (90 + A) = B che può anche essere scritta come: 180 – (90 + B) = A.
Ad esempio, se sai che A = 40°, allora B = 180 – (90 + 40). Svolgendo i calcoli: B = 180 – 130 ottieni
che: B = 50°.

6 Esamina il triangolo. A questo punto dovresti conoscere il valore dei tre angoli e la lunghezza del lato a.
Ora devi inserire queste informazioni nella formula del Teorema dei Seni per determinare la lunghezza
degli altri due lati.
Per continuare con il nostro esempio, consideriamo che a = 10. L’angolo C = 90°, l’angolo A = 40° e
l’angolo B = 50°.

7 Applica il Teorema dei Seni al triangolo. Devi inserire i valori noti nella formula e risolverla per c (la
lunghezza dell’ipotenusa): a / sin A = c / sin C. La formula può sembrare complicata ma il seno di 90° è
una costante ed è sempre uguale a 1! Ora semplifica l’equazione: a / sin A = c / 1 oppure: a / sin A = c.

8 Dividi la lunghezza del lato a per il seno dell’angolo A per trovare il valore dell’ipotenusa! Puoi farlo
in due passaggi differenti, prima calcolando il seno di A e annotando il risultato e poi dividendo quest’ultimo
per a. In alternativa inserisci tutti i valori nella calcolatrice. Se preferisci questo secondo metodo, non
dimenticare di digitare le parentesi dopo il segno di divisione. Ad esempio digita: 10 / (sin 40) oppure 10 / (40
sin), in base al modello di calcolatrice.
Nel nostro esempio troverai che sin 40 = 0,64278761. A questo punto per trovare c, dividi la lunghezza
di a per questo numero: 10 / 0,64278761 = 15,6, questo è il valore della lunghezza dell’ipotenusa!

Potrebbero piacerti anche