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L enerqin Dalla maechina a vapore di Watt. Definizione di Lavoro per una forza costante 2.1 Definizione di lavoro per forze non costanti 2.2 Definizione di Potenza L'Energia 3.1 Alcuni tipi di Energia 4, L'energia Cinetica e 6. 7. 8. 9. i . Le forze conservative e l'Energia potenziale 5.1 L'Energia potenziale gravitazionale 5.2 L'Energia potenziale elastica I teorema di conservazione dell'Energia Meccanica ”. Il teorema di conservazione (generale) dell'Energia L'Energia Interna ). Il Calore e l'Equivalente meccanico 0.11 1° Principio della termodinamica 1, Dalla macchina a vapore di Watt alla definizione di POTENZA, di LAVORO edi ENERGIA Nel 1700 , quando fu nevessatio scavare le miniere pid in profondita per estrarte maggiori quantita di carbone, sorse la necesita di trovare un metodo economico per, pompare via Pacqua dalle miniere, per evitarne Pallagamento, La macchina a vapore fu inizialmente sviluppata per fronteggiare queste necessiti. Furono creati alcuni modelli che ebbero un certo sucesso commerciale , tra cui ci fu quella di Newcomen che, pur con rendimento molto basso, aveva anche il vantaggio di poter sollevare pesi oltre che acqua. Ma nellinverno 1763/64 fa chiesto a Jeames Watt, ‘fabbricante di strumenti di precisione * presso I’universith di Glasgow, di riparare un modellino della macchina di Neweomen, costituita da tun unico cilindro che veniva di volta in volta scaldato ¢ raffteddato, Impressionato dalla grande quantita di vapore impiegata e sprecata, Watt comincid a Javorare sul modello rimediando a tale difetto pensando di convogliare il vapore da condensare in wn cilindro separato, Nel 1765 presentd cosi la ‘sua’ macchina a vapore nota, da allora, come ‘la machina a vapore di Watt’ (vedi disegno) Se si apre la valvola A e si chiude la B, il vapore sotto pressione entra nel cilindro spinge in alto il pistone. Quando il pistone raggiunge Ja sommita del cilindro, si, chiude la valvola A e si apre la valvola B. In tal modo il vapore esce dal cilindro ed entra nel contenitore mantenuto freddo dail'acqua che gli scorre sopra. Appena il vapore esce dal cilindro, la_pressione imema diminuisce ¢ la _ pressione atmosferica, aiutata dalPinerzia del volano, spinge gid il pistone. A quel punto si chiude Ia valvola B e si apre la valvola A facendo entrare vapore ne! cilindro e il ciclo ricomincia, Sebbene idea di separare il condensatore dal cilindro possa sembrare un piccolo asso, in realta si riveld essere quello decisive. Un simile risparmio di combustibile permise a Watt di fare una fortuna vendendo ¢ affittando le sue machine, La tariff richiesta dipendeva da quello che egli chiamd ‘la loro potenza’ esprimendola in cavallo- vapore, poiché egli aveva osservato che un cavallo da tiro poteva portare circa un ‘coded Se peso di 600 libbre all'altezza di 1 piede in tun secondo. Oggi noi dirernmo (sapendo che 1 piede é circa 30 cm ¢ 1 libbra é 0,453 Kg) che: 1 cavallo-vapore = (600 0,453)Kg 9,8 N/Kg_0,30m /s= 79,1 Nm/s_ =799,1 Watt [Attualmente tale unita di misura é usata ancora in ingegneria, ma vale 735 watt. J Quello che interessa perd notare, @ come in questa definizione di potenza compaiano, dimensionalmente, il prodotto di una forza per uno spostamento rapportato ad un tempo. ‘Al prodotto dimensionale della forza per lo spostamento & stato dato il nome di lavoro, ma la sua definizione come grandezza non é ¢osi semplice ed é nata da considerazioni che ora vedremo. ine 2. Definizione di LAVORO-per una forza costante Analizziamo Ia seguente situazione: un omino che vuole tirare un carrello vineolato a muoversi lungo due rotaie dal punto A al punto B e cerchiamo di inygntare una grandezza che possa esprime il lavoro che egli compie applicando una certa forza TE costante per un delerminato spostamento AB. Egli puo tirare in vari modi differenti, come ad esempio: 3 3 9 42 > a : fh 2 A F r 2 8 6 8 & L>F-a6 LO Osserviamo che per il caso (a) avrebbe Senso definire questa grandezza semplicemente come il prodotto del modulo di F per la lunghezza AB, mentre per il caso (b) il lavoro sarebbe sicuramente zet0, infati il carrello non si muove (tutt’al pid si rovescia!). Il caso (c) potremmo associarlo al caso (a) ma... solo se considerassimo la proiezione F, della forza F Iungo la direzione dello spostamento. > Quello (d) @ invece il caso di una situazione sfavorevole. Il carrello andrebbe addirittura indietro! C’e aliora un’unica formula che pud riassumere tutte queste situazioni? Si ed é la seguente: = > Definiamo il ‘lavoro di una forza F per uno spostamento s' la grandezza sealare L definita come il prodotto del modulo delio spostamento s per il modulo della proiezione della forza F sullo spostamento, qssia: L=Fs= s Feos PB > F dove @ @Pangolo formato dalle direzioni di F ¢ dis. e ‘unita di misura é pertanto N m= J ¢ chiamato Joule. Osserviamo che questa definizione rappresenta un ottimo modello perché in essa rientrano rientrano tutti i casi visti: a)Se — @ =0° il lavoro diventa proprio L =F s, b)Se = 90° il lavoro é mullo (una forza perpendicolare allo spostamento non produce Lavoro !) ©) Se 90°< @ < 180° il coseno dell’angolo & negativo e pertanto il lavoro assume valore negativo. Questo sta a significare che @ stato compiuto un lavoro resistente o contrario al moto dell’ oggetto, Nota Bene: chi compie un lavoro @ sempre una_forza, anche se tendiamo a dire che a compiere il lavoro @ il sistema che-applica la forza, e quindi scriveremo sempre L(P) indicando in parentesi la forza che ha compiuto il lavoro. m2 2A Definizione di LAVORO per forze NON costanti Se una forza non & costante (in modulo, direzione ¢ verso) e/o lo spostamento non & costante (in modulo, direzione e verso) & possibile pensare di calcolare il lavoro suddividendo il percorso in tanti piccoli tratti rettilinei As per i quali la forza F; applicata & costante. Il lavoro totale si pud cosi scrivere come la somma di tanti lavori parziali: L= & AS) Ficos oy Osserviamo ora che, se noi rappresentiamo gtaficamente il valore di una forza costante Fs in funzione dello spostamento s in un sistema di riferimento (6,Fs)jil_valore del lavoro L = F. coincide con Ja misura dell’area del rettangolo ABCD, ossia con la misura dell'area della figura ‘sottesa al grafico’ che rappresenta Ja forza Fs in funzione dello spostamento. Ma se la forza non & costante, ed il grafico associato 2 una linea qualsiasi, osserviamo che applicare Ie definizione (1) di lavoro, significa ottenere ancora "area della figura sottesa al grafico! La difficolta del calcolo di tale area risiede nella difficolth di caleolare aree di figure non regolari. La matematica che si occupa di questo problema si chiama ‘calcolo integrale’.Non conoscendo questa matematica, possiamo studiare solo grafici di figure regolari, Tra questi c' il caso della forza elastica Calcolo del lavoro compiuto per deformare una molla La forza elastica Fkx ha direzione costante ma modulo variabile linearmente con lo spostamento x. ‘Questo significa che per calcolare il lavoro compiuto per deformare una molla di un trato x pari alla sua elongazione, & necessario calcolare l'area della figura sottesa al grafico (X,F). Poich¢ il grafico é una retta passante per Worigine,la figura sottesa @ un semplice triangolo rettangolo di area YABBC= Ylaxk = 4k xt Pertanto: da: Lee)= - 2 kx 2.2. Definizione di POTENZA P=L/At 32 Tl lavoro compiuto per deformare una molla di un tratto x pari all’elongazione & dato |Chiamiamo potenza il rapporto tra il lavoro compiuto ¢ l'intervallo di tempo impiegato isura & J/s = watt 3. L7ENERGIA 7 ) Ogni qual volta un ‘sistema compie un lavoro’ (cioé, viene applicata una forza che compie lavoro) diciamo che il sistema stesso perde un quantitative di energia pari al lavoro compiuto. Questo quantitative di energia perduto, 1) 0 viene trasferito, sotto forma di lavoro, ad un altro sistema , 0 ») rimane nel sistema stesso sotto forma di un altro tipo di energia, secondo wn principio che va sotto il nome di “ principio di conservazione generale dell’energia”. Questo principio, conosciuto anche come “ nulla si crea, nulla si distrugge , ma tutto si trasforma”, impedisce che si possa create energia dal nulla o che dell’energia posseduta da un sistema sparisea senza ricomparire in un altro sistema o sotto altre forme diverse. L’energia si presenta, infatti, sotto forme diverse (nucleare, elettrica, magnetica, clettromagnetica, gravitazionale, ecc..) poiché diverse sono le forze in gioco (nucleare, elettrica, ece,.) € diverse sono anche. le formule algebriche che la quantificano. Unica & perd Punita di misura: il Jaule!! Allora ricapitolando: Léenergia @ una propriet posseduta dai sistemi che pud essere seambiata cil lavoro compito misura la variazione di energia subita dai sistemi stessi, sia che essa si trasferisea da un sistema ad un altro sia che essa converta in un’altra forma, Eai EI - r~ . Eat = Eai-L Esr= Exi +L Linguaggio: * il lavoro viene compiuto da una forza |) © Penergia & posseduta da un sistema (o da un corpo); an 3.1 Alcuni TIPI di ENERGIA’ La fisica ha individuato ¢ catalogato alcune forme di energia possedute dai corpi, Noi studieremo: a) Yenergia Cinetica K(posseduta dai corpi in movimento) b) lenergia Potenziale Gravitazionale U; (posseduta dai corpi posti in un campo gravitazionale) ©) Fenergia Potenziale Elastica Ue (posseduta dai corpi elastici deformati) d) Fenergia Interna U (posseduta dai corpi che hanno una temperatura (cio’ tutti!!)) Nota: osservate che in questo gruppo non c’é la parola ‘Calore’. Quindi anche se non sappiamo che cos’ il calore, di sicuro sappiamo che non é un’energia posseduta da un corpo! 4. L’energia CINETICA Definizione: chiamiamo energia cinetica K Penergia posseduta da un corpo in movimento, Essa & pari a K= %mv dove m é la massa del corpo e v é la velocita del corpo stesso. R Si pud dimostrare che, se si applica una risultante R costante ad un corpo di massa m inizialmente fermo (V=0) per un tratto AB, questo accelera portandosi ad una velocita finale vy in modo tale che il lavoro compiuto da tale forza sul corpo é pari aL = 1/2mv2 Infatti, per definizione di lavoro compito dalla risultante R= Lay= Rscos0°=Rs eperil 2° p.dellad. Lcn)=mas € poiché il moto @ uniformemente accelerato s=%ha Mt? e a=w-w con ved : at sostituendo si ottiene che L (x)= Y% mv’ In conformita a quanto sopra detto, questa quantita d’energia viene ceduta al corpo attraverso il lavoro L ca) € viene acquistata dal corpo stesso sotto forma di energia cinetica, Un corpo di massa m, quando @ in moto con velociti V, viene cosi a possedere un’energia , detta energia cinetica, pari a K = 1/2mv?, che & uguale al lavoro che @ stato precedentemente compiuto su di esso per portarlo proprio a quella velocita. Viceversa: se un corpo che si muove con velocita v ( e possiede pertanto una energia cinetica pari a K = ¥amv2) rallenta fino a fermarsi ( e in questo caso non possiede piii energia Cinetica ), significa che esso ha ceduto un’energia pari a 1/2mv2, ‘A chi? Ad esempio ad un secondo corpo ( nell'esperimento in classe ‘ritorno al futuro’ il carrello aggancia il pesetto m, sollevandolo, mentre lui stesso sta rallentando); oppure, se pensiamo al fatto che le gomme di una macchina che frena si surriscaldano, possiamo dedurre che l’energia cinetica K persa da un corpo che frena va in parte ad aumentare Penergia interna U del corpo stesso ed in parte ad aumentare l’energia interna U dell’ambiente, che infatti si riscaldano. Se applichiamo i concetti sopra visti, osserviamo che il lavoro compiuto dalla risultante delle forze che agiscono su un corpo per accelerarlo dovra quindi essere uguale all’aumento di energia cinetica subita dal corpo. Questa proprieta @ espressa nel cosi detto Teorema dell’energia cinetica 0 teorema delle forze vive: AN ane | Teorema dell’energia cinetica 0 teorema delle forze vive: il lavoro fatto su di un corpo dalla risultante delle forze ad esso applicate & uguale alla variazione AK dell’energia cinetica del corpo stesso, cioe: L(atto dalla risuttante sul corpo) = K (finale) ~ K (initiate) = %mve-”mve cios Lay = AK Osserviamo che se il corpo accelera, AK >0 ¢ i! lavoro L. Osserviamo che se il corpo decelera, AK <0 ¢ il lavoro. Questo risultato é in accordo con if modello della definizione di lavoro che prevede un valore del lavoro negativo quando la forza applicata é resistente, ossia si oppone al moto! 5. Le forze CONSERVATIVE e l'ENERGIA POTENZIALE Def: Chiamiamo forze conservative le forze per le quali il lavoro da esse compiuto (0 compiuto contro di esse) non dipende dal pereorso ma solo dalla posizione iniziale e finale. 7 Sono forze conservative la forza di gravita, la forza elastica e la forza elettrica. Non é una forza conservativa la forza di attrito il cui lavoro dipende dalla lunghezza del percorso, Per le forze conservative si introduce il concetto di energia potenziale U con le seguenti proprieta: = un sistema possiede energia potenziale solo in virti della sua posizione P misurata rispetto ad un punto di riferimento arbitrario O per il quale si assume’ uguale a zero ill valore di tale energia; = il valore assunto da tale energia in un punto P é pari al lavoro compiuto da una forza esterna, contro la forza conservativa, per portare il sistema proprio in quella posizione a partite da O; + il lavoro compito da una forza estema contro la forza conservativa sul sistema provoca un aumento dell’energia potenziale, mentre il lavoro compiuto dalla forza stessa provoca una diminuzione di energia potenziale. Queste proprieta sono contenute nel cosi detto Teorema delle forze conservative che afferma: Il lavoro compiuto da una forza conservativa @ pari alla variazione dell'energia potenziale calcolata nella posizione iniziale e finale. 1, (fatto dalla forza cons,) = Ui -Uf= - AU Viceversa: L (fatto da una forza esterna contra Ia forza cons) = Uf - Ui = AU ona NOTA: per calcolare L per una forza conservativa non occorre allora pit applicare Ja definizione di Tavoro L. = F x c0s 0, [che sappiamo ha il limite di valere solo per forze costantt che agiscono su teuettore retiinee!!] ma basta applicare il teorema Lav = UUs ¢ 1! lavoro st calcola con wna somplice differenza. 5.1 L’energia POTENZIALE GRAVITAZIONALE ‘Vogliamo dimostrare che: ayla forza di gravita & una forza conservativa , cosi per essa si possa }) introdurre una grandezza detta ener nziale gravitazionale Ug in modo da 6) poter esprimere il lavoro da essa fatto semplicemente come L=-AUg ossia Las = Uga - Uge a) La forza di gravita & una forza conservativa obbiamo allora dimostrare, ad esempio, che il lavoro ftto dalla forza di gravith pet power aoe enai massa m da un punto A ad un punto © separati da un dislvello acy non dipende dat percorso seguito, ma solo dal dislivello hao- a A a | e Yeo | ee \ Re - vi of 3 3 —> Applichiamg la definizione di lavoro al primo caso, dove il vettore spbstamento AO ¢ il vettore forza peso Fp sono paralleli,1l lavoro sara semplicemente: gg 7 FP AO = mhao ‘Applicanco la definizione ai lavoro al secondo caso, avremo: Lig Lyne * beo dove Le= Fp AC cos B = mg AC cos B- Ma....anche CAO= 8 {perché sono triangolo rettangolo AOC scopriamo che AO/ AC Pertanto: Lae = mg AO = mghso. Leo= Fp CO cos 90° =0 angoli corrispondenti di rette parallele) ed osservando i ‘05 e quindi che AO = AC cos f. ‘Ne consegue che anche il lavoro compito dalla forza di gravita per portare ilsasso da AaOé we abi imostrato cl forza dalla forza peso per portare il sasso da +Leo =mghao + 0 =mghso wvitd @ una forzs iva perché il lavoro compiuto ha O non dipende dal percorso pitt o meno lungo fatto, ma solo dalla posizione iniziale e finale del sasso m2 ) ) b) Possiamo allora introdurre il concetto di energia potenziale ¢ definite Venergia potenziale gravitazionale come: Def: definiamo energia potenzisle gravitazionale Ugs I ‘energia posseduta da un corpo di massa m quando si trova in un eampo gravitazionale in un punto A. Essa é pari a Uga = mghyo ove hao @ il dislivello calcolato rispetto al punto di riferimento ove poniamo arbitrariamente l'energia potenziale a zero, cio’ UgO= 0 J. 11 Lavoro fatto dalla forza peso (0 contro la forza peso) per portare una massa m dal punto iniziale A al punto finale B si pud allora calcolare semplicemente come ©) Las = mg ha - img he ossia Lav= mg(ha - ba) ossia Lan=mg A has dove A has é il dislivello calcolato rispetto ad una posizione scelta arbitrariamente, Questo modello matematico ha un'applicazione straordinaria semplificando problemi la cui risoluzione richiederebbe conoscenze matematiche universitarie per la complessita delle traiettorie. ‘A noi non inferessano: basta conoscere la posizione iniziale ¢ finale! 5.2 L’energia POTENZIALE ELASTICA Vogliamo dimostrare a) che la forza clastica é una forza conservativa_cosi che per essa ) si possa introdurre una grandezza detta energia potenzi cae * ¢) in modo da poter esprimere il lavoro da essa fatto semplicemente come L=-AUe ossia Lap = Ueg = Ucn, a)La forza elastica é una forza conseryativa o 2B RA To Per caicolare il lavoro fatto dalla forza elastica quando tichiama una molla in tensione da A a B, non essendo ‘essa costante, dobbiamo calcolare l'area sottesa al grafico di figura, Lan = 2k xa? = Yk xu? che dipende solo dall’elongazione misurata rispetto alla posizione di riposo. ania ‘Anche Ja forza clastica é pertanto una forza conservativa, perché abbiamo dimostrato che il lavoro da essa compiuto dipende solo dalla posizione iniziale e finale del punto di applicazione della forza (Westremo libero della molla!) b)Possiamo allota introdurre il concetto di energia potenziale e definire Menergia potenziale elastica come: Def: definiamo energia potenzialé elastiea Penergia posseduta da un corpo perfettamente elastico quando esso viene deformato. Essa é pari a Ue=% kx? dove x @ Pelongazione misurata rispetto alla posizione a riposo del corpo clastico. Questo fantastico modello matematico, che abbiamo costruito fino a questo punto, porta ad uno dei teoremi pit interessanti della fisica: 6. Il teorema di conservazione dell'ENERGIA MECCANICA Enuneiato: 7 Se in un sistema intervengono solo forze conservative, la somma delle energie potenziali e dell'energia cinetica, detta energia meceanica, si mantiene costante. Ky +U; = Ke + Uy cio’ Em, = Emre . Dimostrazione: Se le forze in gioco sono solo conservative, allora applicando il Teorema delle forze conservative abbiamo che: L (fatto dalla risultante delle forze conservative) = - A U = Ui - Uf. ‘Ma applicando il Teorema dell'energia cinetica (teorema delle forze vive), abbiamo anche che: L (fatto dalla risultante delle forza)= AK =Kf- Ki. Applicando la proprieta transitiva dell'uguaglianza: -AU= AK Ui- Uf= Kf-Ki Ui+Ki= Uf+KE ov.d. Dove U indica la somma delle energie potenziali delle forze conservative in gioco. 92 Nota bene: questo teorema contiene un algoritmo (la sua dimostrazione) che ci consentird di risolvere i problemi che riguardano solo forze conservative. per una via pit breve Esempi Un carrello di massa m,inizialmente fermo, seende lingo un profilo come da figura da una altezza h ‘esi ferma contro una barriera elastica di costante elastica k, Di quanto si deforma il corpo elastico se lungo il percorso si pud trascurare Pattrito? Le forze in gioco sono solo conservative: la forza di gravita Fp e la forza elastica Fe. Possiamo quindi applicare il principio di conservazione dell’energia meccanica lungo tutto il percorso scegliendo a piacere inti pid interessanti. In questo caso sono: i punto fale A, e il punto Z associato alla posizione finale del sistoma molle-pallina, Chiamo il punto della molla a tiposo. Ottengo allora: EmA=EmZ Ponendo Penergia potenziale gravitazionale nulla al livello del suolo, Ugz=0, ¢ ponendo nulla Penergia cinetica sia in Ache in Z perche¢ il corpo Ii é fermo, otteniamo: Uga,t Ka = Ugeyt Uez + Kz ossia . meh %kx? oe Banh : x S}mgh ak 7.1 teorema di conservazione ( generale) dell' ENERGIA Il principio di conservazione dell’energia ‘Venergia non si crea, non si distrugge ma si trasferisce 0 si trasforma’ nasce dall’idea che nell’Universo possa esistere ‘qualche cosa’ di immanente all'universo che si mantenga costante, ‘Abbiamo visto che il principio di conservazione dell’energia meccanica vale solo in presenza di forze conservative. Ma se ad agire ci sono anche forze non conservative (dissipative e non) come la forza che applichiamo noi dall'esterno 0 la forza di attrito? Possiamo sempre applicare un_ principio di conservazione dell’energia introducendo: © altri tipi di energia « ¢ tenendo presente che il lavoro compiuto dalla forza considerata (se @ la sola) o dalla risultante di queste forze (se sono @ pitt d'una) & pari alla variazione di energia meccanica del sistema, Lavoro compiuto dalla forza non conservativa = Emf - Emi Se Emf~-Emi>0 significa che il lavoro compito dalla forza é positivo ¢ quindi l'energia meceanica aumenta Se Emf-Emi<0 significa che il lavoro compito dalla forza & negativo e quindi l’energia meceanica diminuisce . Questa seconda situazione & quella che si verifica quando si & in presenza di forze dissipative come Tattrito. 102 8. L’energia interna U detta anche Venergia termica di un corpo smpio: Consideriamo il caso di una palla ideale elastica che, cacendo, rimbalza tornando al punto di partenza ¢ il caso di un sasso che, raggiunto il suolo, si ferma, Ae@ ag Be 8 ai Ema~EmB EmA>EmB~-0 Lenergia meecanica si conserva ¢ la palla L’energia meccanica non si é conservata ma anzi rimbalzera (idealmente) all’infinito senza essa, una volta che il sasso ¢ arrivato al suolo, & mai fermarsi (moto perpetuo) in quanto addirittura 'scomparsa’ perché é nulla, Yenergia in gioco continua a trasformarsi da en. pot. gravitazionale a en, Cinetica € viceversa, Dove é finita o in che cosa si & trasformata ’energia meccanica persa? Se noi prendessimo al volo il sasso con le mani, ci accorgeremmo di avvertire una sensazione di ‘ealdo': Ia temperatura delle nostre mani aumenta come se fossero state scaldate. . L’energia meccanica & stata quindi trasferita alle nostre mani. Esse la ineamerano NON sotto forma di calore!!, ma sotto forma di un tipo di energia a oui é stato dato il nome di energia interna U o cenergia termica, Pertanto: Def: Chiaminmo energia interna U Penergia posseduta da un corpo ¢ legats alla sua temperatura. ‘Non possiamo calcolare l’energia termica di un corpo perché non esiste una'formula unica come per Ie altre forme di energia viste.. Possiamo perd sapere se questa si mantiene costante, aumenta o diminuisce misurando la temperatura del corpo stesso e possiamo sapere di quanto varia calcolando di quanto varia Penergia meccanica del corpo stesso. Esempio: Una scatola di massa Skg scende lungo un piano inclinato lungo 20m da una altezza di 5m, Su di essa agisce una forza di attrito per la quale il corpo arriva in fondo alla discesa con una velocita di 6m/s. Quale @ il lavoro della forza di attrito? ‘Agiscono una forza conservativa (F9) e una non (Fat).Allora eter R 12 j1 lavoro compiuto dalla forza non conservativa, cio’ Faw & om Fv {Fu tae (fora diatito) = EmB - EmA Ly Yann? mghae (90-2503 == 1603 TI lavoro @ giustamente negativo perché Ia forza di attrito compie un lavoro ‘resistente' contrario al moto dell'oggetto. C naz ) 8. I] CALORE e l’equivalente meccanico L’osservazione che il lavoro prodotto da una forza pud avere come effetto aumento di temperatura dei corpi ( basta strofinare le mant), portd il fisico francese Joule attorno al 1850 ad ‘eseguire un gran numero di esperienze dalle quali ricavd la seguente proprieta: il rapporto fra il lavoro L (espresso in Jaule) compito su di un sistema per scaldarlo e la quantita di calore equivalente Q (espresso in calorie) che il sistema dovrebbe ricevere, si mantiene sempre costante edé paria L/Q=3 dove la costante J, chiamata equivalente meccanico del calore, & pari a 4186 J/ Keal. Ne deriva che anche il calore’é un modo, diverso dal lavoro, di trasferire energia da un corpo ad un altro, In particolare: [| chiamiamo calore ’energia in transito per effetto di una differenza di temperatura, Tl calore ceduto ad (0 acquistato da ) un corpo modifica quella che é stata definita Penergia interna U del corpo stesso (detta anche cnergia termica). Se un corpo cede calore, allora la sua energia intema ( termica) diminuira, Se un corpo acquista calore Ia sua energia interna (termica) aumenterd. La grandezza che ci indica se 8 avvenuta 0 meno una variazione dell’energia interna di un corpo (0 di un sistema) @ Ia temperatura, 9. 11 1° Principio della termodinamica Abbiamo cosi visto che possiamo scaldare un corpo e variame la sua temperatura ¢ la sua energia interna sia cedendo ad esso calore_che_compiendo su di esso del lavoro. Non esiste una formula unica per calcolare Venergia interna di un corpo (che é la sompa di tutte le energie possedute dalle singole molecole che compongono il corpo!), ma possiamo calcolare la variazione di questa energia interna come: A.U =L (compito sul sistema) + Q (ceduto al sistema) Questa proprieta va sotto il nome di 1° Principio della termodinamica. L'energia interna U del sistema aumenta Lenergia interna del sistema U diminuisce Dipende caso per caso. ran

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