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29/09/2022

Concetto di argomento: vi è un uso specifico di argomento → porsi domande filosofiche per


generare enunciati che, alla fine, porteranno ad un ultimo enunciato, una conclusione.

Le Origini della filosofia in Grecia:


Platone è il primo filosofo. “filosofia” → amore per la sapienza.

TALETE:
La Ionia è dove nasce la filosofia.
Mileto (VI - VII sec.), capacità di predire fenomeni naturali.
Primo a farsi domande sui principi del cosmo e della natura.

Per Talete “tutto è acqua” → conferma ciò tramite il fatto che il nutrimento di tutto è umido e
persino il caldo nasce dall’umido. Anche i semi di tutte le cose
hanno una natura umida, l’acqua è il principio di tutte le cose.
(Perché è causa prima di ogni cosa, forse temporale o logico)

Secondo Aristotele, leggere l’esiodo, è scrivere cose sull’autorità.


Vi è appunto una distinzione tra pensatori razionali e pensatori che pensano in termini mitici.

Il principio dell’acqua è il primo principio.


“Archè” significa “principio” ma significa anche “inizio”. Da ciò si può anche pensare che il
principio sia l’inizio di qualcosa.
L’acqua ha una carattere fisico e materiale, non diviene divino e incorporeo. E’ il fondamento
materiale del divenire della costituzione delle cose.

TESTO 3 → dice che il principio ed elemento degli esseri è illimitato (apeiron). Dice che il
principio non è né l’acqua né nessun altro elemento ma un’altra natura illimitata, dalla quale i
cieli provengono e i mondi in essi esistono.
Talete cerca di descrivere un fenomeno cosmologico tramite la nozione di necessità e
tramite l’espiazione (forse umana) → proiezione dell’ingiustizia. Tutto ciò per
concettualizzare la creazione e la distruzione delle cose.

L’illimitato → può voler dire un oggetto che ha una proprietà o la proprietà stessa. (è un
calco, in quanto tradotto letteralmente dal greco antico in italiano).
Per Aristotele, l’apeiron, è un principio illimitato, indefinito, che riempie il tutto. Da esso
emergono i contrari ed esso garantisce l’equilibrio dinamico del cosmo.

TESTO 4 → afferma che la natura del sostrato della natura è unica e indefinita ma non è
illimitata, dicendo che è aria. Si differenzia a seconda delle varie sostanze per densità e
rarefazione. (es. rarefacendosi diventa fuoco, addensandosi diventa nube)
Vi è un vantaggio in quanto l’aria è più comprensibile dell’illimitato e che si può trasformare.
Qui abbiamo l’aria e i due principi che ci lavorano sopra (rarefazione e addensamento).
ERACLITO:
I suoi discorsi non trattano del principio di creazione di ogni cosa.
Sappiamo che un suo libro, composto da diversi testi, era depositato in un tempio (forse
quello di artemide).
Si presenta quasi come una figura sovrumana, divina.
Utilizza un linguaggio enigmatico e, spesso, paradossale.
“Il Dio (Apollo), il cui oracolo è Adelfi, non dice, non nasconde, ma indica.”

Eraclito vuole parlare in un linguaggio divino, proprio per ingannare il lettore, in quanto
umano e non divino. Eraclito, in quanto si ritiene superiore, divino, scrive in questo modo.

Per Eraclito i contrari non si annullano ma si completano, tramite il divenire del mutamento.
Nell’esperienza quotidiana v’è un senso di continuo mutamento ma, dietro a questo
mutamento, c’è sempre qualcosa che resta uguale, mutando forma.

PITAGORA:
Magna Grecia ma si sposterà a Crotone.
Dopo Pitagora ci sono una serie di persone pitagoriche, le quali ci hanno dato la maggior
parte delle fonti che abbiamo

TESTO 1 di Pitagora → Vi è il concetto di anima umana.


Con l’anima applica il concetto di metempsicosi. Si pensava che, dopo la morte, le anime
cambino il nuovo corpo.

Le comunità pitagoriche avevano 2 tipi di divisioni:


● Gli acusmatici (membri della comunità pitagorica aventi il diritto di ascoltare), erano
offerte loro delle nozioni senza causali.
● Gli matematici (membri della comunità pitagorica aventi accesso allo studio di tutte
le discipline matematiche)

TESTO 2 → Ippaso (Metaponto, acusmatico)


TESTO 3 → Specificità su gli acusmatici.
“La cosa più sapiente? il Numero” → la tesi secondo tutto è numero, potrebbe derivare da
osservazioni empiriche ma anche di natura religiosa.
“La cosa più bella? L’armonia” → E’ la forma più universale di un principio. Si traduce
nell’umano come un equilibrio riguardante la moralità.

TESTO 7 → V’è un sistema solare di 5 pianeti (Sole, Luna, Terra, Antiterra, Stelle) nel quale
al centro c’è un’antiterra (fuoco) che non è percepibile all’occhio umano.
C’è un ulteriore opposizione sul concetto di limitato ed illimitato.
“Filebo” → dialogo platonico di partenza
Ruolo delle donne nelle comunità? Potevano esercitare una certa influenza o filosofavano?
Vi era un’idea della Repubblica di Platone → Sia l’uomo che la donna dovrebbero far
filosofia.
30/09/2022
PARMENIDE: il filosofo dell’essere
Città di Elea. (VI sec. a.C.)
filosofia monista → Teoria che riduce il tutto ad una cosa singola.
Pitagora non è un monista.
Dopo Parmenide, tutti coloro che vengono dopo di lui si confrontano con esso.
Tutti i presocratici parlano per ispirazione divina. In questo caso Parmenide dice in maniera
esplicita di essere ispirato da una dea: la verità.

TESTO 8 → Vi è un paradosso. C’è una strada da percorrere e una da non percorrere. Una
è e non è possibile che non sia e l’altra non è e che non è necessario che non sia.
Vi è questa opposizione tra la “strada” non è e tra la “strada” non è. E solo una delle due è
valida. Si può dire quello che si vuole ma esiste questa opposizione tra “è” e il “non è” ma la
verità starebbe nel “è”.

TESTO 9 → Non c’è che non esiste, tutto esiste.


Secondo Parmenide, in quanto monista estremo, esiste solo una cosa: essere.
V’è anche un’alternativa non superabile tra l’è e il non è; però bisogna trovarsi nell’è.

Tutto è essere in quanto è, tutto ciò che non è non è pensabile in quanto non è essere.
“L’essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere.”

TESTO 10 → “Quale generazione cercherai in esso?”


Presupponiamo che l’essere si generi, ma non può generarsi da se stesso in quanto
sarebbe paradossale e quindi l’argomento più sensato pensare sarebbe il fatto che l’essere
si generi dal non essere. Dunque dovremmo accettare l’esistenza del non essere anche se
non è possibile.

L’essere non cessa mai di essere essere e dunque non muta.


Ammettendo che esista la generazione, allora accettiamo che la generazione derivi dal non
essere, e ciò non può essere accettato.

EMPEDOCLE:
Sicilia, Magna Grecia (V sec. a.C.)
Scrive un poema chiamato “Purificazione”.

TESTO 1 → Vi è una distinzione a due livelli: la nascita e la morte.


Concetto di mescolanza e separazione: c’è un livello di unità assoluta ma le cose si
generano e si trasformano a partire da questa unità per poi ritornare all’unità alla quale
appartenevano.

TESTO 2 → Vi è una descrizione del cosmo in maniera ciclica. Alcuni elementi però
rimangono fissi e non mutano mai: amicizia, contesa, gli elementi naturali (radici). Gli
elementi sono descritti come eterni ma in processo di mescolamento continuo.
Amicizia e contesa sono 2 principi che determinano la mescolanza tra gli elementi naturali.
Vi sono fasi in cui l'amicizia domina e altri in cui la contesa domina.
Quando la contesa domina v’è il mutamento del mondo. → governa l’equilibrio.
Quando l'amicizia domina si avrà un universo che ha raggiunto pienamente la stabilità.

ANASSAGORA:
Studia anche lui il cosmo e formula una teoria del seme.

TESTO 3 → Concetto di semi diversi di numero infinito. In ogni cosa sono mescolati tutti i
semi, i quali sono alle fondamenta del mondo. Le differenze tra le cose si basa sulle
proporzioni, le quali determinano le caratteristiche e le differenze tra le cose.

TESTO 4 → Tra tutte le cose, solo l’intelletto è solo, a se stesso, illimitato e autocrate.
L’intelletto non è mescolato ed è l’unico che ha il potere di avviare i processi del cosmo.
L’intelletto compone queste proporzioni tra le cose.

TESTO 5 → è di platone in cui parla di un evento in cui Socrate incontra Anassagora.


Socrate individua il concetto di intelletto come corretto, per raggiungere una delusione in
seguito a quanto riguarda la concezione di Anassagora sugli elementi.

V’è un potenziale esplicativo dell’intelletto da non buttar via.


L’intelletto è un principio ordinatore.

TESTO 6 → Aristotele parla di Anassagora dicendo che il concetto dell’intelletto non è


abbastanza. Aristotele critica Anassagora dicendo di mettere l’intelletto nei buchi dei suoi
concetti, creandone senso; ma non spiega cosa sia il concetto di intelletto.

V’è la nozione di unità continua che sottostà alla molteplicità del cosmo, un tutto unificato di
cui bisogna spiegare il funzionamento. C’è un’opposizione tra l’uno e molti, costante nel
mondo antico. Ad esempio, per Talete l’acqua è alla base del cosmo in quanto ha la qualità
di avere molte forme.

DEMOCRITO:
470 a.C. - 380 a.C
Nato in Ionia, ma trasferitosi ad Atene. È indicato come pre-socratico anche se vive
contemporaneamente a Socrate: la categorizzazione dei filosofi antichi è legata alla natura
delle loro dottrine, e Democrito fa parte dei naturalisti.
Speso Democrito è ricordato come pazzo per via delle sue ultime ricerche riguardo l’origine
fisiologica della pazzia negli eccessi di bile degli animali morti. Queste fonti non sono però
attendibili.

Democrito (insieme a Leucippo, probabilmente maestro di Democrito) è considerato il padre


dell’atomismo. Le principali fonti che abbiamo derivano da Aristotele.
ATOMISMO
A differenza di Parmenide, per Democrito e Leucippo il cosmo vede:

L’ente Il Ni-ente
→ Il pieno → Il vuoto
Sono gli elemento che vagano nel vuoto Accoglie i corpi
secondo un movimento casuale e disordinato

Gli enti sono composti da infiniti elementi di dimensione talmente piccola da non poter
essere divisibile ulteriormente → Atom soma o atomos idea (“a” negativa, significa
indivisibili)
Sono talmente piccoli da essere impercettibili, ma la loro unione, che avviene nel vuoto,
diventa percettibile. A seconda della loro combinazione nascono i diversi oggetti della realtà.

CARATTERISTICHE:
● ETERNI: Privi di generazione ed esistenti da sempre
● Si differenziano tra loro per:

1) Configurazione: forma e grandezza Aristotele li paragona alle lettere dell’alfabeto:


2) Posizione → Come una A è diversa da una B
3) Ordine → Come una N è diversa da una Z
→ La combinazione AN è diversa da NA

La loro forma non è necessariamente conforme a quelle solite della geometria, ma può
avere delle irregolarità.
La loro forma determina il loro concatenarsi: se le forme di due atomi sono affini a
concatenarsi, a seconda di come questi lo fanno, danno vita a un agglomerato, che
ingrandendosi diventerà percettibile.

L’atomismo rifiuta qualsiasi principio divino legato alla creazione del cosmo: a far sì che si
concatenano gli atomi sono le loro qualità, le loro caratteristiche, ma non un logos o un
qualsiasi altro principio. Democrito da vita a una filosofia atea, seppur senza essere empio.

MATERIALISMO → Gli atomi non creano una realtà stabile: non appena agisce una forza
che li disgrega questi tornano a vagare nel vuoto. La percezione umana dell’Uno è una
percezione sbagliata: questi non diventano uniti e inseparabili nel momento in cui danno vita
ad un oggetto composto.

COSMOLOGIA → Al di fuori del mondo c’è una forza rotatoria (necessità) che fa sì che gli
atomi formino una sfera, che dà vita agli astri (più esterni e rarefatti) e alla terra (centrale e
densa). All’interno di questo macrosistema, però, gli atomi si muovono casualmente.

L’ANIMA → Secondo Democrito gli atomi danno vita anche agli uomini e alla loro anima.
L’anima e l’intelletto (vengono fatti coincidere) degli uomini sono composti da atomi di fuoco
(sottili, tondi, i più leggeri). La morte non è nient’altro che la fuoriuscita degli atomi dell’anima
per mezzo del respiro. → Estremo materialismo
ETICA → L’Etica di Democrito sostiene che bisogni vivere lontani dalla ricerca di inutili
ricchezze e piaceri. Conferisce però una visione negativa alla vita dell'uomo vista come
inutile, e quindi da vivere con rinunce alle proprie ambizioni.

TESTO 7 → La materia di ciò che è eterno è composta da particelle infinite, contenute nel
vuoto. Sostanze microscopiche, considerate come elementi, lottano e si muovono nel vuoto
e nel moto si fondano o entrano in contatto. Questi atomi sono indivisibili, di varie forme, si
attaccano o si dividono tramite delle forze superiori. (necessità)

SOFISTI
Guerre Persiane (490-478)→ Atene è la guida della coalizione pala ellenica, e ottenne
diverse vittorie importanti. La pace di Callia sancisce l’influenza esclusiva di Atene sull’Egeo.

Governo di Pericle (461-429) → Il governo rafforza il dominio sugli alleati, migliora le


condizioni finanziarie e commerciali di Atene, aumenta i lavori pubblici (es. Partenone)

Guerra del Peloponneso (431-404) ATENE VS SPARTA → Determina la fine del


predominio ateniese: Sparta vince e instaura il governo dei 30 Tiranni (Oligarchia
filospartana) che poi crolla nel 403 a.C.

I Sofisti (in greco “Saggio o Sapiente”) erano:

● Figure che possedevano un sapere generico, non specifico in un certo campo


● In quanto sapienti, vendevano il loro sapere, erano maestri a pagamento
● Insegnanti di retorica ed etica: il loro intento era di creare persone che potessero
prevalere nella politica → Riflessioni sul linguaggio.
● Figure itineranti tra le città ma operavano molto ad Atene per via del fermento sociale

i sofisti erano considerati SCANDALOSI (oggi il termine sofista è inteso


negativamente, anche se il significato originario è in realtà positivo)

Rendono il sapere un oggetto di scambio e vendita, un concetto che andava contro la


mentalità greca e si sostituiscono ai sapienti della tradizione greca. (poeti)

I loro insegnamenti prevedono molta retorica: spesso sono accusati di insegnare a illudere
nelle assemblee, ma senza portare dei messaggi importanti.

I sofisti spesso vengono ritenuti dai filosofi e dai conservatori come coloro che sono convinti
di sapere, seppur non essendo così informati o saggi.
PROTAGORA DI ABDERA → Protagora fu un sofista originario di Abdera, in Tracia, che
viaggiò molto nella sua vita soggiornando più volte ad Atene. Le fonti sulla sua vita sono
molto discordanti: si pensa sia vissuto tra il 490-411 (molto indicativo); alcuni sostengono sia
morto a causa di un processo per empietà o questioni finanziarie (Aristotele), altri lo
ricordano come accudito da tutti nella sua vecchiaia (Platone). Abbiamo solo una ventina di
frammenti dei suoi scritti.

EPISTEMOLOGIA
Protagora sostiene che l’uomo possa usare come riferimento per la verità solo se stesso:

● ANTROPOCENTRISMO: l’uomo diventa il nuovo criterio di verità, se è vero per


l’uomo allora è vero.
● Importanza alla percezioni sensibili: non c’è una realtà oltre quella sensibile.
● SOGGETTIVISMO: ognuno ha la propria verità, che è basata sulla propria sfera
individuale
● nel suo insieme, Protagora è RELATIVISTA.

Protagora non sta mettendo in discussione nessuna dottrina precedente, ma la sua


teoria determina un rischio per la creazione di qualsiasi conoscenza.

TESTO 1 → Protagora (Sesto Empirico, Contro i Matematici)

E alcuni annoverarono Protagora di Abdera nel gruppo di coloro che sopprimono il criterio, poiché
afferma che tutte le rappresentazioni e le opinioni sono vere e che la verità è una cosa relativa per il
fatto che tutto ciò che appare è opinato da qualcuno, per lui è immediatamente reale. Dunque,
all’inizio dei Discorsi demolitori proclama “Di tutte le cose è misura l’uomo, di quelle che sono, in
quanto sono, di quelle che non sono, in quanto non sono”.

Problemi della dottrina di Protagora

● Protagora sostiene che tutte le opinioni siano vere: non c’è qualcosa di
universalmente falso. In questo modo Protagora considera vero anche ciò che è
IMMORALE.
● siccome l’uomo è metro di tutte le idee, l'uomo non può affermare nulla che sia
fuori dalla sua natura e competenza → Agnosticismo.
● sul piano politico e etico, il soggettivismo-relativismo di Protagora porterebbe a una
perenne conflittualità.

Protagora, infatti, vede la città come un delicatissimo equilibrio fra le diverse aspirazioni
personali, che possono non essere in conflitto tra loro grazie all’EDUCAZIONE e alla
LEGGE. [Giustifica i sofisti in quanto “educatori”]

L’insegnamento della retorica, quindi, permette alla verità di ognuno di competere con le
altre, di modo tale che anche le verità più deboli possano competere, grazie a discorsi più
efficaci, con quelle più forti.
GORGIA → Gorgia fu un sofista vissuto tra il 480 e il 380 a.C. in giro per la Grecia.
Originario di Leontini (oggi Lentini, in Sicilia), Gorgia fu una figura di grande successo. I suoi
scritti principali sono:

● Sul non essere1 (del quale abbiamo un ampio estratto conservato da Sesto Empirico)
● Encomio di Elena
● Difesa di Palamede

1) SUL NON ESSERE → Si oppone al pensiero di Parmenide


Esistono 3 tesi:

1° Tesi: NULLA ESISTE


Se qualcosa esistesse dovrebbe avere determinati attributi, tra cui “generato” o “ingenerato”.

INGENERATO
Se qualcosa fosse ingenerato, dovrebbe essere INFINITO, perché
senza alcun inizio o principio. L’infinito non può essere contenuto da
nulla, quindi NON-è.

GENERATO
- Se l’essere fosse generato, dovrebbe essere generato da un
NON-essere (impossibile)
- Se l’essere fosse generato da un altro essere, allora ci
sarebbe qualcosa di ingenerato (impossibile).

2° Tesi: SE QUALCOSA ESISTESSE, NON POTREBBE ESSERE CONOSCIUTO


Ciò che noi conosciamo, non è nient’altro che un contenuto del nostro pensiero, ma non un
elemento del reale. → Le cose che non sono nel nostro pensiero non sono conoscibili.

3° Tesi: SE QUALCOSA FOSSE CONOSCIBILE NON SAREBBE COMUNICABILE


AGLI ALTRI.
Per comunicare, dobbiamo servirci delle parole, ma le parole sono soltanto dei nomi che
differiscono totalmente dal reale.

2) ENCOMIO DI ELENA → nei discorsi Encomio di Elena e Difesa di Palamede Gorgia


sfoggia la sue doti di retorica, portando delle argomentazioni che sfiorano il paradosso.
Gorgia sostiene che:

● Bisogna comprendere l’opportunità, ossia quando è il momento di affermare


qualcosa.
● Bisogna padroneggiare diversi tipi di discorso, già imparati, e riuscire ad utilizzarli
nelle varie circostanze.

TESTO 2 → è una riflessione sulla potenza del linguaggio che vede un’allegoria:
(1)il discorso rappresenta Paride, mentre (2) l’anima rappresenta Elena. Elena non voleva
dare vita alla guerra di Troia, ma è stata sapientemente corrotta da Paride. In questo modo
Elena ha perso la sua reputazione.
SOCRATE (469 - 399 a.C.)
Socrate viene presentato da Platone come il primo vero filosofo. Operò unicamente ad
Atene, ed ebbe diversi rapporti con la politica della città. In seguito al governo dei trenta
Tiranni venne condannato a morte dai conservatori sotto le accuse di Empietà e corruzione
dei giovani.

TESTO 5 → Cicerone, Tusculanae disputationes


Socrate per primo richiamò la filosofia dal cielo e la collocò nelle città, e la introdusse nelle
case, e iniziò così a porre domande sulla vita e i costumi e ciò che è buono e cattivo.
→ Socrate è il primo filosofo che si stacca dal naturalismo, e si concentra sulla natura
umana (antropocentrismo).

Le iconografie che abbiamo lo rappresentano volutamente brutto: Socrate è un simbolo di


come la bellezza interiore non corrisponda sempre a quella esteriore.
Socrate non ha lasciato alcuna opera scritta: una delle sue caratteristiche principali è proprio
quella dell’ignoranza socratica. Socrate non vuole vendersi per ciò che non è, non vuole
lasciare le sue conoscenze ai posteri, siccome lui sa di non sapere. Questo ha creato
inevitabilmente agli studiosi dei problemi riguardo le FONTI, che sono solo indirette e
sensibilmente diverse tra di loro:

PLATONE: SENOFONTE: ARISTOFANE:


X Platone si ispira a Socrate Dedica 2 dialoghi e due (commediografo)
in molte sue teorie, e dalle discorsi a Socrate. Descrive Le nuvole
sue fonti, spesso è difficile Socrate come un uomo
riuscire a distinguere ciò che saggio, pacato. Questo non Descrive la figura di Socrate
ha effettivamente affermato può corrispondere del tutto sotto un punto di vista
Socrate da ciò che è stato al reale siccome Socrate era comico: ovviamente ciò che
aggiunto da Platone. sicuramente una figura vuole far ridere deve
disturbante ad Atene, se esagerare elementi del
V Platone, però, critica consideriamo che è stato reale, ma comunque le sue
Socrate sotto alcuni aspetti processato fino alla testimonianze vanno
(non esprime il suo condanna di morte. considerate non
pensiero, non conosce i perfettamente attendibili.
pensatori precedenti...) e ci → Sostiene che Socrate
dà quindi un’idea di un indagasse solo i valori → Lo descrive come un
Socrate che può essere umani sofista
anche disturbante, e quindi
fedele alla realtà. → Descrive Socrate come → Lo descrive come un
devoto alla religione, e naturalista
sostiene che Socrate agisse
solo in funzione del bene dei → Sostiene che Socrate
cittadini neghi le divinità e corrompa
i giovani

Altre fonti:

● Discorsi socratici, sono un serie di scritti di filosofi contemporanei/successivi a


Socrate che attuano il Metodo socratico.
● Aristotele scrive di Socrate seppur senza averlo mai incontrato
● Documenti sul processo di Socrate

SO DI NON SAPERE
TESTO 9 Platone, Apologia di Socrate

Un giorno così, recatosi [Cherefonte] a Delfi, osò interrogare l’oracolo su questo … e domandò
infatti se c’è qualcuno più sapiente di me. La Pizia rispose allora che non c’è nessuno più sapiente.
[…]Per molto tempo rimasi in dubbio su cosa intendesse dire; poi con molta fatica mi misi a cercarlo
in questo modo. Andai da uno di coloro che sono reputati sapienti, pensando che così, se mai
altrimenti, avrei confutato il responso e mostrato all’oracolo: ‘costui è più sapiente di me, tu invece
hai detto che ero io!’.
Mentre lo esaminavo e discorrevo con lui – non c’è bisogno che ne indichi il nome, era uno dei
politici, ed esaminandoli, Ateniesi, ho avuto questa impressione – mi parve che quest’uomo sembrasse
sapiente a molti altri e specialmente a se stesso, ma non lo fosse; quindi provai a dimostrargli che
credeva di essere sapiente, ma non lo era. Così da quel momento incorsi nell’odio suo e di molti tra i
presenti. Andandomene, quindi, valutavo tra me come di quest’uomo io sia più sapiente: forse
nessuno di noi sa nulla di eccellente, ma lui crede di sapere qualcosa pur non sapendo, io invece
non so e nemmeno credo di sapere. […] Cosicché io mi interrogavo in nome dell’oracolo se avrei
preferito essere così come sono, né sapiente della loro sapienza, né ignorante della loro ignoranza, o
di avere entrambe le cose come loro. Allora risposi a me stesso e all’oracolo che mi conveniva essere
così come sono.

→ Secondo Platone, Socrate è stato dichiarato dall’oracolo di Delfi come l’uomo più
sapiente, ma l’unica certezza di Socrate è proprio quella di essere sicuro di non sapere
nulla. A differenza dei sofisti, che dichiarano di sapere, ma che in realtà non sanno, Socrate
ha una sola certezza che lo rende però il più sapiente.

→ Già solo in questo passo ci sono una serie di ROVESCIAMENTI, che fanno parte di una
grande IRONIA legata alla figura di Socrate:

● Mette in dubbio un Dio, e va in giro a cercare qualcuno che sia più sapiente di lui
● Cercando qualcuno di più sapiente, scopre di essere il più sapiente.

TESTO 8 Platone, Ippia minore 376 b-c

Ma neanche io, Ippia! Eppure a questo punto emerge necessariamente questo dal nostro discorso. In
realtà lo dicevo già prima: su tali argomenti io vado errando in ogni direzione, e mi sembra che le
cose non stiano mai allo stesso modo. Del resto non c’è niente di cui stupirsi se io vado errando, e
neanche se lo fa un’altra persona comune; ma se anche voi, i sapienti, errate, questo è terribile
anche per noi, che nemmeno approdando a voi potremo porre fine al nostro errare.

La figura di Socrate è legata alla confutazione dei Sofisti


Spesso Socrate è legato all’IRONIA, perché:

• Scarto di aspettativa
Socrate ha una sola certezza e questo lo rende più sapiente di chiunque altro:
Socrate non confuta mai i suoi interlocutori con arroganza, ma chiedendo
ingenuamente.
TESTO 7 Senofonte, Memorabili
Quello [Socrate] non vuole spiegare nulla a nessuno né esprimere il proprio pensiero su
nulla.
• Rovesciamento delle situazioni o dei ruoli.

ARGOMENTI SOCRATICI

● Socrate, nei suoi Dialoghi, indaga le VIRTU’, non in termini soltanto astratti, ma
anche con l‘intento di comprendere come i singoli possano avere una buona
condotta nella realtà. La sua ricerca NON intende andare contro le regole o la morale
della Polis, ma muoversi all’interno di queste.
● Socrate insiste sulla CONOSCENZA DI SE’, siccome ritiene che la conoscenza di se
stessi sia fondamentale per comprendere il proprio ruolo nella Polis.
● Socrate è il primo a sostenere che nell’anima risieda il sé più autentico: nell’anima
risiedono la morale, l’identità, i valori e l’intelletto di ogni individuo.

1. La conoscenza di sé permette di depurare l’anima dai pregiudizi, dalle false opinioni, e di


attuare al massimo le proprie virtù.

● ATTRAENZA DEL BENE o INTELLETTUALISMO ETICO: Socrate sostiene che


chiunque compia un ingiustizia lo faccia perché ignorante del Bene: tutti agiscono in
vista del bene, chi compie il male è perché non conosce il bene. Se tutti
conoscessero il bene non esisterebbe il dualismo bene-male.

2. Chi ignora il bene, lo fa perchè ha delle convinzioni sbagliate, che potrà cambiare solo
tramite la CONOSCENZA DI SE.

MAIEUTICA e METODO SOCRATICO


La parola “maieutica” in greco significa Ostetricia. In ambito filosofico, la maieutica socratica
è un metodo dialogico che porta l’interlocutore a “partorire” una tesi filosofica. L’intento di
Socrate era quello di confutare le opinioni false, di modo tale che l’interlocutore potesse
attuare una conoscenza di sé, e quindi agire secondo virtù.

COME:

1. PRINCIPIO DELL’INDIVIDUAZIONE DEL SOGGETTO


Socrate, nei suoi dialoghi, spesso comincia con la domanda <che cos’è (...)?>:
chiede ai sapienti una definizione delle Virtù.
2. Forma dialogica tra 2 interlocutori: l’interesse di Socrate è al singolo, non all’intera
società. I due interlocutori sono chiaramente classificabili in “interrogatore” e
“interrogato”: l’interrogatore (Socrate) pone delle domande che mettono in luce le
contraddizioni delle opinioni dell’interrogato.
3. Il dialogo è sempre basato su domande-risposte molto brevi: Socrate ricerca la
spontaneità e la sincerità.
PROCESSO A SOCRATE

Socrate era sicuramente un personaggio disturbante ad Atene, ma NON pericoloso: era


incapace di parlare a un pubblico o a persuadere le masse, e inoltre i suoi intenti non sono
certamente contrari all’equilibrio della Polis. Nonostante ciò, Socrate fu accusato di:

EMPIETA’
(non riconoscere le divinità, ma ANZI ● Socrate parla di un “Demone”, una
introdurre una propria divinità) sorta di guida morale che lo assiste
nelle sue decisioni. Con ciò non
nega le altre divinità.

CORRUZIONE DEI GIOVANI


● Socrate NON mette in dubbio i
valori, mette in dubbio le Tesi.
● Socrate mette in dubbio le tesi, ma
non impone valori nuovi ai giovani
che lo seguono.

Platone sostiene che Socrate non abbia mai agito CONTRO la polis: anche se durante il
processo alcuni suoi amici gli abbiano consigliato di fuggire, Socrate NON è voluto andare
contro le leggi della polis che lo hanno protetto per tutta la vita.

Platone descrive l’episodio della morte di Socrate, confutando già solo con questa
descrizione molte delle accuse:

● Socrate in punto di morte prega e si copre il volto in segno di rispetto per gli dei.
● Quando tutti piangono la sua morte, Socrate chiede di smettere di farlo, siccome
vuole morire con dei buoni auguri.

Platone ritiene che Atene abbia fatto un grande sbaglio a uccidere Socrate.
7/10/2022
IL PROBLEMA DELLA CONOSCENZA
Come possiamo conoscere queste idee? Opposizione tra il mondo delle idee sensibile e
immutabile e il mondo delle cose.
V’è in paradosso della conoscenza → Nel menone, presenza il paradosso di Menone.
E’ impossibile o inutile svolgere qualsiasi ricerca.
Vi sono 2 rami:

● Per conoscere quello che sto ricercando devo sapere quello che sto ricercando.
Non è possibile iniziare un percorso di ricerca se non so cosa sto cercando.
Pur non conoscendo le cose che sto cercando, pur avendole davanti non saprei
riconoscerle. LA RICERCA E’ IMPOSSIBILE
● Se so cosa sto ricercando, allora l’oggetto lo conosco già.
Allora la ricerca è inutile in quanto so già.

Da dove viene la conoscenza? Socrate prende uno schiavo totalmente ignorante in materia
di geometria e gli fa conoscere un'incongruenza tra i lati e la diagonale in un quadrato.
Quindi, in quanto lo schiavo intuisce quella proprietà matematica, da dove viene la sua
conoscenza?

C’è un principio secondo cui nasciamo con delle conoscenze innate. → Innatismo
Vi può essere una conoscenza latente, una conoscenza che vive tramite uno stimolo
intellettuale.
L’anima già conosce la verità, prima che si incarnasse e avesse un corpo. Tramite la
transizione attraverso l’incarnazione perde la sua conoscenza innata.

TESTO 7 → da Platone. Dal Menone


Esiste un tipo di conoscenza che ottengo e rimane stabile (non viene persa). → Idea
Esiste un altro tipo di conoscenza, l’opinione, è più fluttuante, non è stabile. → Opinione
C’è sempre questa distinzione tra lo stabile e l’instabile, il mutabile e l'immutabile.

TESTO 8 → da Platone. Dal Fedro


Viene specificata un’operazione conoscitiva, anamnesi già in atto nel momento in cui dialoga
con l’interlocutore. Si rivede ciò che l’anima era a contatto con l’iperuranio.

TESTO 3 → da Platone, Repubblica


Ad ogni oggetto, fatto in un certo modo, c’è un tipo di conoscenza. Vi è una divisione tra vari
tipi di conoscenza: l’ignoranza (conoscenza nulla), scienza (conoscenza massima), doxa
(opinione).

TESTO 1 → Timeo
Il tipo di discorso sull’universo non è stabile poiché il cosmo non è stabile.
Si sta tentando di mettere per scritto qualcosa più al di sopra di noi.
L’uomo è mutabile.
TESTO 2 → Timeo
V’è questa distinzione tra conoscenza doxa (Opinione) e la conoscenza dell’intelletto (Nous).
Dove la razionalità è immutabile e l’opinione è mutabile.

● La conoscenza intellettuale è frutto dell’insegnamento, caratterizzato dalla


possibilità di rendere conto dei suoi contenuti. E’ inaccessibile e incondizionata dalla
persuasione delle opinioni e quindi assolutamente stabile. E’ estremamente difficile
da acquisire.
● La conoscenza doxa, l'opinione vera, è instabile intrinsecamente ed è imperfetta
anche se corretta. Si genera tramite la persuasione ed è priva di ragione ed è
accessibile a tutti gli uomini.

TESTO 4 → La linea è divisa in 4 segmenti, che rappresentano i livelli di conoscenza.


1° segmento - Livello ontologico: Immagini, facoltà corrispettiva (visione delle immagini)
2° segmento - Livello ontologico: oggetti sensibili, facoltà corrispettiva (credenza)
3° segmento - Livello ontologico: oggetti matematici, facoltà corrispettiva (pensiero
discorsivo)(dianoia)
4° segmento - Livello ontologico: idee, facoltà corrispettiva (conoscenza intellettuale)

TESTO 5 → Apice della conoscenza secondo Platone: il bene è al di là dell’essere.


Ragionamento basato sulla natura che caratterizza le idee. La dialettica individua le
definizioni di ciascuna idea.

TESTO 6 → Qual è il metodo con cui si collegano le idee? La dialettica, la quale individua le
definizioni e coglie i rapporti tra tutte le idee.

LA COSMOLOGIA
Il cosmo è generato temporalmente o ingenerato?
Platone sembra esprimersi a favore della generazione, anche se alcune dottrine possono far
optare per un eternalismo. → Non c’è mai stata una generazione ma il cosmo esiste da
sempre.

TESTO 1 → Visione di un mondo formato da un demiurgo seguendo un modello di qualcosa


di immutabile.

TESTO 2 → Il Demiurgo non ha difetti ed è padre ed artefice dell’universo.


Il demiurgo è la causa efficiente. Dunque le idee sono paradigmi e cause formali.
Il cosmo, quindi, è dipendente dalle sue cause. + dalle azioni del demiurgo.

Il demiurgo è buono e conduce il cosmo dal disordine all’ordine. → agisce secondo un


ragionamento. Il Demiurgo conferisce al cosmo un corpo e un’anima.

TESTO 3 → Il mondo è organizzato in funzione dei 4 elementi naturale. → organizzazione


matematica del mondo.
11/10/2022

PLATONE
Riflessioni sulla città e sull’anima.
Anima: Configurazione matematica del cosmo, geometrica. Rapporto tra mondo sensibile e
Idee, l’anima mima le caratteristiche del mondo delle idee in maniera sensibile.

TESTO 5 → Il tempo è un’immagine mobile dell’eternità, né inizio né fine, dunque è esterna


al tempo, che procede secondo il numero ed è misurabile.
Il demiurgo è la causa produttrice che produce il mondo sensibile usando le idee come
modello e servendosi della sua intelligenza.

Produce oggetti sensibili:


TESTO 6 → Necessità: L’intelletto agisce sulla necessità per persuaderla e ad un certo
punto per vincere la necessità stessa. Deve affrontare la resistenza posta dalla necessità
per agire. Attraverso la persuasione può porre una direzione ordinata.

Causa errante: priva di intelletto, L’intelletto direzione ordina un principio che agisce senza
intelletto.
Questo principio è chiamato ricettacolo perché accoglie la generazione, allo stesso tempo
nutre, mantiene attiva la generazione. Influenza l’esito della generazione ma è un fattore
passivo, può resistere all’azione del demiurgo, condizionando la generazione fornendo la
materia prima da cui verranno formate tutte le cose. Principio privo di forma e coincide con il
corpo, in modo estensionale. Hora/Kora (spazio).

TESTO 7 → Paragonare il ricettacolo a una madre, il modello a un padre e la natura


intermedia fra questi a un figlio. È ciò a partire da cui si forma la materia ma diversa da ciò
che intendono i pre-socratici. Ha una funzione materiale per comporre, ma la materia non
sono i 4 elementi. L’intelletto è principio dell’ordine e ordina il principio matematico del
cosmo (intuizione Anassagorea). Lo spazio è la linea di confine di tutti i corpi dell’universo.

Dottrine non scritte: Opposizione Tra principio chiamato Uno e Diade. L’un, paradigma delle
idee, diade = kora. La diade è “materia” delle idee, non sensibile e non tangibile.

TESTO 9 → Una volta ordinato ciò che c’è nel caos, si raggiunge l’apice dell’intelletto in
quanto forma creatrice. È illogico pensare che qualcosa possa generarsi dal nulla, Il mondo
è la sua versione migliore possibile.
Contrapposizione tra ciò che sempre è e ciò che è in senso dinamico. Tempo= Immagine
mobile delle idee.

TESTO 1 → Il demiurgo produce ogni singola specie nel mondo, è perfetto in quanto
contiene in sé tutte le specie. La generazione dell’anima umana ha al suo interno una parte
divina, L’anima razionale. Intreccio tra anima divina (immortale) e componente mortale.

TESTO 2 → Dal microcosmo al macrocosmo. Gli dei formano un corpo mortale dall’anima,
costituendo un’anima mortale, sottoposta a piaceri e dolori, mescolate con sensazione e
desideri. Per non contaminare la parte divina, posero il collo la divisione tra la parte mortale
(corpo) e divina (intelletto). Razionale (testa), Desiderativa (diaframma-ombelico, fame, sete
etc.) e Animosa (torace, vittoria etc.).

Metafore utilizzate in senso letterario, corrisposte a delle immagini. Le analogie es ragione


subordinata alle altre parti, in quanto più in alto. Un’immagine corrisposte a due istanze che
ordinano il cosmo e il corpo umano.
Nel Fedro à Psicologia Platonica. Componenti di cui è fatta l’anima.

TESTO 3 → Dato che il discorso è riguardante l’anima, dovrebbe essere di carattere divino,
attraverso la formazione di un mito. Immagine dell’Auriga e i due cavalli, 1 nobile e uno
vizioso, bianco e nero. L’Auriga, intelletto, funzione di guida e dominio. Nella corsa, gli
uomini arrivano ad un punto, gli dei arrivano alla sommità dell’universo. I carri degli uomini
non possono arrivarci facilmente. Interazione tra le varie pulsioni, i carri si dirigono verso
l’iperuranio, pianura/mondo delle idee. Gli dei contemplano perfettamente le idee. L’auriga
interagisce con i due cavalli. Il bianco è irascibile, nutrita dall’onore e vittoria, il nero è la
parte desiderativa dei piaceri corporei. Il destino dell’anima umana è determinato dalla loro
esposizione e contemplazione delle idee, incarnandosi in nature più nobili piuttosto che altre,
suddivise in categorie.

TESTO 4 → Mito di Er; reincarnazione basata sulla contemplazione e c’è un fattore di scelta
a seconda della volontà di seguire le proprie virtù.

TESTO 5 → Interazioni tra le componenti dell’anima umana. Parte Razionale dell’Anima,


quella che ragiona, quella con cui ama, ha fame e sete, ed è turbata per gli altri desideri,
irrazionale e desiderativa, la parte animosa spinge all’azione, eseguendo l’ordine
dell’intelletto. Desiderio nocivo, risvegliata dalla parte desiderativa, la parte razionale si
oppone. Pulsioni diverse con forze relative diverse, se la razionalità non agisce a dovere, la
parte desiderativa prende il sopravvento. Per ogni azione si possono distinguere queste 3
componenti e comprendere quali di queste è predominante. La parte desiderativa è quella
da controllare. La parte animosa non ha solo una funzione di servizio di quella Desiderativa
o Razionale, ma implica la volontà di vittoria, dominanza, es: la vittoria su un avversario in
modo “eccessivo” può sottintendere una esaltazione della parte Animosa. Una parte
dell’anima porta alla realizzazione dell’impulso e la parte razionale si basa sulla decisione di
reprimere gli impulsi. Principio non contraddizione: Arco à entrambe le mani dell’arciere
contribuiscono a scoccare la freccia.

PENSIERO POLITICO
Vari tipi di costituzione basate sulle parti dell’anima e la città. Principio di equilibrio tra le parti
dell’anima che si può chiamare giusto, e dato che la società deve essere basata su un
principio giusto, si può cercare un parallelismo tra la costituzione della città, politica e società
e la struttura dell’anima umana. Vedere in modo più chiaro un principio che accomuni
l’anima e la società.

Guardare ciò che accade alla società per poi utilizzare le conclusioni poste sullo studio ed
applicarlo allo studio dell’anima.
[Socrate] Se non possiamo leggere un testo scritto in
piccolo, una scrittura più grande renderà la comprensione più semplice, dunque si può
applicare all’anima e alla città.
La città psicologizzata.
Temperanza = accettare il proprio ruolo nella società. Classe
inferiore, popolana, gestione dei soldi, basata su coloro che si fanno seguire dagli impulsi e
desideri. Classe superiore di cittadini la quale anima non è dominata dal desiderio ma da
anima Animosa, Guardiani, preposti alla difesa della città. Volontà di vittoria posta alla difesa
della società, coraggio, corretta opinione di cose da tenere e di cose da non tenere. Terza
classe, selezione all’interno della classe dei guardiani, studiando dialettica all’apice del
percorso formativo à filosofo, governa la realtà grazie all’aiuto dei guardiani e la loro virtù
che è la sapienza.

Ciascuno deve svolgere il principio di cui è fatto secondo natura e secondo il percorso
educativo che ha seguito, basato sulla predominanza naturale della sua anima. Le parti
devono rispettare la loro funzione. Una città basata su questa funzione è una società giusta.

TESTO 6 (Timeo) → Guardiani educati nella ginnastica, musica etc. senza denaro, liberi
dall’occupazione per avere esercizio della virtù, anche alle donne andrebbero applicate le
divisioni in classi. Spostare i figli indegni e degni all’interno delle classi, per modificare lo
status quo. La discesa o risalita dei figli implica una abolizione e abbandono della famiglia,
mettendo in comune qualsiasi tipo di proprietà. Tutti i figli sarebbero figli della città e le
persone sarebbero indirizzate a seconda dei propri meriti. Nella società Platonica uomini e
donne hanno accesso a tutte le facoltà, inclusa la possibilità di divenire Guardiane e
Filosofe, non sono uguali agli uomini ma hanno accesso alle stesse possibilità. Queste
proposte generano ilarità nel popolo greco: comunanza della prole 2 donne con stesse
possibilità delle donne 3 filosofi a capo della città.

13/10/2022
PLATONE fonda l’accademia platonica nel 387 a.C.
Speusippo → (Allievo della scuola platonica). Rigetta la teoria delle idee e riprende la teoria
dei principi. Esistono 2 principi:
1° - L’uno
2° - La molteplicità indefinita
La realtà poi si struttura poi secondo numeri matematici, forme geometriche e anima
cosmica.

Senocrate invece riprende la teoria dei numeri.

TESTO 1 → Il primo successore di Platone era suo nipote Speusippo.

SENOCRATE → fa da sistematizzatore della filosofia di Platone.


TESTO 3 → Vi sono 2 dottrine principali:

● La dottrina dei numeri ideali: le idee sono sostituite da numeri


● La dottrina dell’anima cosmica come numero che muove se stesso

TESTO 4 → Il primo a commentare il Timeo fu Crantore.

ARISTOTELE 384 a.C. a Salonicco - 324 a.C.→ Si lamenta molto delle idee. Bisogna
considerare la sua filosofia considerando sullo sfondo il dibattito con Platone e gli altri
accademici.
Aristotele muove delle accuse contro la dottrina delle idee. Ha scritto un trattato sulle idee,
era un testo con delle obiezioni mosse contro le idee.

TESTO 9 → Le idee non possono far parte del movimento mutatore e della sostanza. Non
sono modelli e vengono usate come metafore. Le idee in quanto sostanza non possono
essere esterne ad esse. Le idee non spiegano il movimento, ma come? Ma cosa sono le
idee?

Un altro punto è il rapporto tra sostanza ciò che è sostanza → Principio che si attacca
metaforicamente a tutte le api, come si ottiene l’essenza dell’ape riferendosi ad un principio
lontano ed immutabile?

Aristotele accusa Platone di parlare per metafore e termini vuoti. V’è il principio distinto per
cui l’ape ha un principio ma non implica che debba essere separato. L’essenza dell’ape non
è separata dai sensibili.

Aristotele scrive dei “Dialoghi Esoterici”.


Altri trattati non sono in forma dialogica ma in forma di saggio breve.
Le opere di Aristotele si distinguono in base a rispettivi oggetti. Tramite esso si iniziano a
separare le scienze.

OPERE DI LOGICA, FISICA, METAFISICA, ETICA, POLITICA, PRODUTTIVITA’ (Poietica).

Vi è una classificazione delle scienze. La filosofia di Aristotele è molto sistematica ed


enciclopedica.
TESTO 5 → 3 tipi di scienze:

● Scienze Teoretiche: si occupano degli oggetti indipendenti da noi, che non possono
essere modificati attraverso la conoscenza. Sono la fisica, la matematica e la
teologia (metafisica)
● Scienze Produttive (poietiche): si occupano di oggetti che vengono prodotti, ed
esse stesse ne regolano e studiano la produzione. Sono l’architettura, la medicina e
la poetica.
● Scienze Pratiche: si occupano e hanno come fine l’azione morale e la sua
valutazione. Ad esse si aggiunge la logica, che non è una scienza autonoma, ma è lo
strumento di ogni scienza.

LA LOGICA → NON è una scienza autonoma, ma studia le leggi a cui ogni scienza deve
conformarsi.
“L’ORGANON” → Opera composta da 6 trattati che coprono tutti gli aspetti del
ragionamento dal più semplice al più complesso:
Categorie: Termini semplici da cui è composto un enunciato. (TESTO 6-8), Che cos’è una
categoria?
Categoreo (in ambito giuridico significa accusare), in ambito logico significa attribuire un
informazione a qualcosa (predicare)
Aristotele separa in maniera macro la sostanza → ciò che porta delle proprietà.
Es: il bianco come colore è sostanza e porta le proprietà.

Le sostanze si distinguono in:

● Prime: gli individui (indivisibili), autonome, a cui attribuiamo le proprietà. Vengono


divise in genere prossimo e poi differenza specifica. Es. L’uomo è un animale
(gen. prossimo) ed è poi razionale (Differenza specifica)
● seconde: gli universali, ovvero forme universali non separate dalle cose, definibili in
quanto tali, ad esempio “uomo”. Si distingue da un particolare perché quest’ultimo si
applica solo ad un individuo.

De Interpretatione: tipi di argomenti validi: i sillogismi. Il linguaggio è strettamente legato


alla realtà e alla nostra capacità di coglierla ed esprimerla però i significati sono
convenzionali. Le proposizioni si distinguono per qualità (affermativi/negativi), e quantità
(universali, particolari e singolari)

Analitici: Argomentazioni dimostrative. Riguardano la teoria dell’argomentazione e della


dimostrazione scientifica, ovvero il sillogismo.
Il sillogismo è composto da:
2 proposizioni assunte come premesse e una conclusione, dedotta necessariamente dalle
premesse.

Un argomento può essere valido ma falso: dunque la teoria aristotelica è formale, e solo in
seconda istanza riguarda la verità e il contenuto dei sillogismi.

Topici: Argomentazioni dialettiche.


Confutazioni Sofistiche: Appendice ai Topici, sulle argomentazioni fallaci dei sofisti.

L’ONTOLOGIA DELLA SOSTANZA COME RISPOSTA A PLATONE: (TESTO 9-10)


Dalle critiche di Aristotele a Platone si può dire che le idee sono dannose, inutili e prive di
funzioni ontologiche gnoseologiche. Da queste teorie deriva la teoria della sostanza, che
rispecchia nell’ontologia la logica della sostanza osservata nelle “Categorie”.
L’essenza non può essere separata da ciò di cui è essenza, ma è causa imminente nella
materia.
Le tre componenti richiamate allora, sono alla base della realtà:
ogni individuo è una sostanza prima, ed è ciò che è perchè il sinolo (combinazione) tra
forma e materia. (corpo)

METAFISICA: è caratterizzata come scienza di ciò che va oltre la fisica. Studia l’essere in
quanto essere e le sue cause. Tutti i sensi dell’essere e le sue proprietà e i principi
indimostrabili del pensiero. Principi che tutti presuppongono:

● Principio d’identità: ogni cosa è identica a se stessa


● Principio di non contraddizione: di qualcosa non si possono predicare una cosa e
il suo contrario sotto lo stesso rispetto e nello stesso tempo.
● Principio del terzo escluso: dati due enunciati contraddittori, uno dei due deve
essere vero e l’altro falso.

Alle scienze teoretiche si affianca la filosofia prima, scienza dell’essere in quanto essere. Si
tratta di una scienza che studia i 4 sensi principali:

● Essere sondo l’accidente: quest’ultimo termine vuol dire non dare informazioni
rilevanti su quella cosa.
● Essere secondo le categorie: Tutte le accezioni che ha l’essere secondo le
accezioni delle categorie. Ogni volta che parliamo di essere bisogna associare le
informazioni a seconda di cosa è.
● Essere come vero: Essere e l’è → Una cosa è vera, e se una cosa non è significa
che non è vera. Riflessione del discorso e le cose.
● Essere come atto e potenza: l’essere in potenza e l’essere in atto, applicando
relativamente ad esso le categorie elencate sopra.

E inoltre i principi indimostrabili e le cause. → cause dell’essere, discorso sulla sostanza,


unica categoria, non autonoma alla quale dipendono tutte le altre categorie.
Il primo senso è l’accidente, è quello meno importante.

14/10/2022
ARISTOTELE
Quali sono i modelli causali → ogni conoscenza è conoscenza di cause.
Nel caso della teoria delle conoscenza: ci sono 4 cause (T6) che spiegano i rapporti di
dipendenza tra le cose. La loro funzione è il determinare cosa studio.
Posto che: ogni cosa che è è una sostanza, ogni sostanza che è è in atto, ciò che è in atto è
per un movimento ed ogni movimento è causato da una causa.
1° Causa materiale → Di cosa è fatto l’oggetto in questione, la sua composizione materiale.

2° Causa formale → L’oggetto in sé, la sedia è la sedia. La definizione di sedia.

3° Causa efficiente → Vi è il principio del mutamento: il legno viene lavorato, il rapporto tra
chi lavora il legno e il legno è la causa.

4° Causa finale → La funzione dell’oggetto in questione, in questo caso la funzione della


sedia è il fatto di far sedere qualcosa.

Nel caso degli esseri viventi, la spiegazione è simile. Si cerca di capire cosa è Edoardo,
animale bipede razionale. Questa è la mia forma. Nel fare ciò, Aristotele pensa che la natura
segua un programma di realizzazione della forma, al fine di produrre la forma.
La materia ha bisogno di un principio che agisca su essa → Padre è causa del figlio.

Secondo Aristotele, l’intelletto di Anassagora è causa efficiente che agisce sui semi, i quali
sono causa materiale.
Un elemento che discosta Platone da Aristotele sono gli enti naturali.
Nel T1 di pag. 58 spiega cosa pensa Aristotele: Tutte le cose sono soggette a
movimento/mutamento. Alcuni enti sono per natura, altri per essere.
Il movimento è il fenomeno fondamentale del mondo fisico, perché determina ogni
mutamento. (T2) Il movimento può essere:

● Locale → luogo
● Sostanziale → Cambiamento (generazione e corruzione)
● Qualitativo → Alterazione
● Quantitativo → Aumento/Diminuzione

Poiché il movimento avviene grazie all’azione di una realtà già in atto, occorre identificare
una causa prima del movimento del cosmo. Questa causa è Dio, il motore immobile.

Il movimento è atto di ciò che è potenza in quanto tale, ovvero rispetto alla sostanza o a
un’altra delle categorie. L’atto è la realizzazione della potenza.
La metafisica parla del primo motore immobile. E’ necessario che una catena di cause abbia
un inizio.

Dio è atto puro, sostanza divina, altrimenti si dovrebbe postulare un’ulteriore realtà in atto
che attualizzi Dio, e così all’infinito. Ma per poter essere atto puro dev’essere immateriale.
Essendo atto puro e immateriale, Dio sarà anche anche incorruttibile ed eterno. Per essere
eterno e atto puro dev’essere immutabile ma allo stesso tempo dev’essere causa di
movimento del cosmo.
Dio dunque muove ciò che genera il movimento generando una tensione in ciò che si
muove: è quindi oggetto di aspirazione suprema, ciò che è più bello e puro.
Diò è:
- Causa motrice → perché produce movimento ma lo fa senza muoversi.
- Causa finale → perché tende a lui perché questa tensione produce movimento.

DEI SINGOLI OGGETTI NATURALI: gli esseri viventi


Se ogni corpo ha vita in potenza, attraverso un processo di attualizzazione esso diverrà ciò
che deve essere, ovvero il corpo di un certo vivente, ottenendo una causa che sarà interna
al vivente stesso: l’anima.

TESTO 3 → Vi sono 2 definizioni.


- L’anima è l’atto primo che ha vita in potenza. L’anima è ciò che realizza questo potenziale.
- L’anima è essenza come forma di un corpo naturale che ha vita in potenza.

BORIS JOHNSON → Capacità nutritiva, sensitiva, appetitiva, ragionamento ed intelletto.


UN CANE → Capacità nutritiva, sensitiva, appetitiva
SCHUMACHER (pianta) → Capacità nutritiva

La Capacità sensitiva ha per oggetto dei sensibili:


- Propri (relativi ad un senso)
- comuni (a molti sensi)
La percezione implica un processo di attualizzazione e necessità di un mezzo intermedio.
Grazie all’immaginazione, a partire dalla sensazione, si produce un’immagine. La
sensazione è sempre vera perché corrisponde all’oggetto che percepiamo, mentre le
opinioni espresse sull’immagine sono passibili di corrispondere all'oggetto reale o meno.

TESTO 7 → Vi è un grado superiore degli elementi esterni, l’immaginazione.


L’immaginazione fornisce il materiale al quale si fonda il pensiero.

Il MISTERO DELL’INTELLETTO:
L’oggetto dell’intellezione è un oggetto intelligibile, ovvero una forma.
Per poter accogliere tutte le forme, l’intelletto dovrà essere “privo di forme”, ma adatto a
“essere” gli intelligibili in potenza.

TESTO 8 → Se dunque l’intellezione è come la sensazione, essa dovrà essere o una sorta
di affezione ad opera dell’intelligibile o qualcosa di simile. Dovrà essere privo di affezioni ma
predisposto ad accogliere che è in potenza con le stesse qualità della forma senza essere la
stessa cosa. Sarà inoltre necessario che si abbiano condizioni analoghe, per cui come il
senso sta al sensibile, così l’intelletto sta all’intelligibile. L’intelletto dev’essere presupposto
ad accogliere l’intelligibile.

L’intelletto in potenza può “essere” ogni intelligibile. Ma per esserlo in atto è necessario che
intervenga un intelletto in atto.

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