Pag.129 ERMETISMO
Ermetismo non è solo poesia breve, è
concentrazione del poeta sulla parola e sul significato
recondito della parola.
(Ermetismo e analogia, elementi assolutamente
importanti per Ungaretti). Ermetismo:
pseudo-corrente letteraria, pseudo perché, come il
verismo, ha delle caratteristiche principali, che
accomunano tutti gli autori però ognuno di loro era
estremamente specifico nell’utilizzo di queste
caratteristiche.
Questa pseudo corrente si svilupperà tra gli anni 20 e
gli anni 30, è una corrente prettamente letteraria e
sarà sintomatica della percezione da parte del poeta
della situazione che l’umanità sta vivendo.
L’ermetismo nasce con un’ accezione negativa.
Nel 1936 Francesco Flora scriverà un saggio in cui fa
un commento su questi nuovi poeti che si esprimono
in una maniera particolare. Sarà lui a definire questa
corrente. Definisce ermetico coloro considerati non in
grado di definire il loro pensiero, vengono chiamati
oscuri. La poesia ermetica si rifà a
quell’oscurantismo, l’incapacità di esprimersi da parte
di questi poeti.
La disillusione dei poeti ermetici deriva dal momento
storico che essi stavano vivendo, la maggior parte di
loro vive la prima guerra mondiale, il post guerra, e le
basi per la seconda guerra mondiale.
Si sviluppa la società di massa e l’individuo si aliena.
Gli ermetici si collegano a Svevo e Pirandello.
Prendono spunto dai simbolisti francesi. Utilizzano
L’analogia come figura retorica preponderante,
ritengono che non si debba usare un numero di
parole eccessivo per esprimere ciò che si prova, la
corrispondenza tra quello che provano e quello che
usano, è una corrispondenza personale
assolutamente. Viene abbandonato il fiume di parole
utilizzato da D’Annunzio.
Qui ci si limita all’indispensabile, l’individuo poeta
viene considerato egoista perché sembra che voglia
parlare solo delle proprie esperienze, solo di se
stesso, perciò anche poco interessante, appunto
perché riguarda una singola persona.
Gli ermetici all’inizio sembrano autoreferenti, scrivo di
sé e per sè, successivamente dal 39 al 43, questo
parlare di sé diventa parlare dell’uomo in generale.
La loro drammaticità sta nel fatto che essi sono
disillusi, sono senza speranza, sono disillusi dal
percorso dell’uomo.
L’uomo se anche sapesse rispondere alle domande
esistenziali, continuerebbe ad agire nel modo
sbagliato, la disillusione è nei confronti di quest'uomo
che non è responsabile abbastanza da comportarsi
da uomo.
Gli ermetici cercano di raccontare la realtà, non la
quotidianità, non è crepuscolare.
Maggiori esponenti, scrivono inizialmente soprattutto
sulle riviste. Attraverso le riviste l’autore riesce ad
avvicinarsi in modo più veloce al pubblico.
I nomi più importanti sono: Gatto, Luzi e Quasimodo.
Quasimodo:
Nasce a Modica, da un padre ferroviere non molto
presente. Figura paterna che crea in lui aspettative e
speranze del secolo precedente. Aspettative che
verranno disilluse con lo scoppio delle due guerre
mondiali, tenterà di comunicare nel modo più diretto
possibile.
(Nobel 1959) Si farà conoscere in tutta la penisola,
ma resterà molto attaccato al suo paese natale, alla
sua terra.
Lirica: “uomo del mio tempo”
Siamo a cavallo dello scoppio della seconda guerra
mondiale.
Uomo=generico
Del mio tempo, sembra quasi che sia all’interno e
all’esterno. Apparente distacco perché in quell’uomo
si riconosce per alcuni aspetti, ma non per altri
Temi:
● Storia dell’umanità
● Inclinazione alla violenza, a lui non appartiene ma
all’uomo del suo tempo sì. Spiegazione:
Non è molto ermetica, perché è abbastanza
discorsiva, ma il simbolismo, l’analogia è
riconoscibile
-sei ancora quello della pietra e della fionda..: tu che
ti pensi tanto moderno non sei molto diverso
dall’uomo primitivo, non sei nella mentalità di
condivisione ma di lotta. Mette in correlazione I due
tempi, il passato e il presente, l’uomo non cambia
mai, sembra che cerchi sempre un nuovo strumento
per offendere psicologicamente e fisicamente le altre
persone.
L’indifferenza di allora è uguale all’indifferenza di
oggi.
L’uomo disillusi è un uomo morente ed una società
disillusa è una società morente. Riferimento alla
vicenda di Caino e Abele, la prima lotta fratricida,
lotta per invidia tra persone che hanno lo stesso
sangue.
Mette i due fratelli a confronto perché ritiene che tutti
siamo fratelli, in quanto uomini.
Pag 59 Correlazione tra Brecht, tedesco e
Quasimodo.
“Milano Agosto 1943” e “alle fronde dei salici”
La prima spiegazione: Milano 1943, la Milano poco
prima dell’armistizio con gli alleati, il sentore che
qualcosa stia cambiando c’è.
L’ultimo Rombo perché i soldati se ne stavano già
andando.
Usignolo-Rondine: collegamento con Pascoli, uccelli
perché indicano un momento di festa. Qui si parla
dell’’usignolo. Nessun simbolo è casuale.
Il desiderio di bere, è il desiderio vitale, i vivi non
vogliono piú vivere dopo tutto quello che hanno visto,
altro simbolo di morte. Lirica più ermetica rispetto
all’altra.
Seconda lirica spiegazione:
Riprende la cattività babilonese, quando il popolo
babilonese ha sconfitto il popolo assiro e ha portato
la popolazione ebraica a Babilonia. Gli ebrei vennero
trattati come schiavi. Desolazione tale che il poeta
teme di non poter più dire agli altri uomini di guardare
oltre, non vede più la luce e non sa dove portare
questi uomini.
Neanche noi sappiamo più come e cosa cantare,
parte da un aspetto biblico. Il ghiaccio rappresenta la
cattiveria umana.
Crocifisso: immagine religiosa come il 10 di Pascoli.
Come posso dire ancora qualcosa di positivo, come
posso dire che c’è speranza? Un po’ più ermetica
rispetto alle altre, sicuramente legate al contesto in
cui il poeta vive. Non c’è la quotidianità ma la realtà.
Qui speranza non c’è.