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Gli ermetici affrontano il dolore, condizione esistenziale, disagio interiore. Anche per la forma attuano
una ricerca che evidenzi l'oscurità semantica. La poesia ermetica deve essere decifrata. E c'è un
compiacimento dell'aspetto criptico: il poeta cerca parole più difficili, analogie complesse.
Il poeta si stacca dalla realtà; i poeti furono accusati di non aver preso posizione, ma furono anche difesi
perché facendo così non rinunciarono e non si fecero compromettere dal regime, cantando comunque il
dolore dell'uomo. È una scelta con un suo valore.
Si ha l'oscurità espressiva, in cui manca la comunicabilitá e si giustificano per il periodo in cui operavano.
Quest'aspetto della forma permetteva al poeta di alludere senza dire esplicitamente.
Es. Quasimodo, Luzi, Sereni, per i quali l'ermetismo fu un passaggio.
Solaria è una rivista in cui scrissero molti intellettuali. Dava voce alla condizione esistenziale umana. Erano
pubblicati testi di narrativa. Poetica dell'assenza. Poi Vittorini e pavese alimentarono l'interesse alla
letteratura americana e per questo vi fu una rottura.
Ermetismo non nasce come scuola o come movimento ben definito. Si tratta di poeti che condividono una
visione della poesia e una scelta formale. Operano intorno agli anni 30. Vengono chiamati ermetici perché
ermetici erano figure, teologi e filosofi che avevano fondato un gruppo che si ispirava al dio Ermete. E come
caratteristica aveva l'elitarismo: poche persone potevano accedere a certi contenuti. Questi filosofi usavano
un linguaggio incomprensibile con chi non faceva parte di questo gruppo.
- “Oboe Sommerso”
Oboe sommerso: tratto dalla raccolta oboe sommerso. Poesia che testimonia la fase ermetica del poeta. Vi è
la dimensione dell'oscurità del significato. Emerge una condizione interiore di sofferenza, già dal primo
verso (amara pena). Sembrerebbe che il poeta si rivolga alla sua sofferenza e le chieda di rallentare, di
ritardare. Questa condizione di angoscia viene rappresentata da parole chiave come abbandoni v.3 gelido v.4
sera v.7 maceria v.13. Queste parole sono solo allusive, infatti la loro comprensione passa attraverso possibili
interpretazioni.
Seconda strofa, analogia dell'oboe che emettendo il suono è gelido. Prende dei concetti che non sono evidenti
al lettore. (Montale invece è chiaro). L'oboe scandisce sentimenti quasi sillabandoli.
Vi è l'insistenza morbosa di creare immagini.
Nella terza strofa, parlando della sera, spiega dopo 'l'acqua che tramonta sulle mani erbose', è una sinestesia:
l'acqua che scorre come su un prato.
Quarta strofa, gerbido è un termine inusuale e indica la fanghiglia d'autunno sulla base degli alberi. È un
misto di terra, acqua, foglie e fango. Accosta la sua condizione alla terra che è abbandonata.
Tra le figure retoriche troviamo molte antitesi come al verso 1 avara pena e dono perché chi è avaro non fa
doni, oppure ai versi 4 e 5 gelido e gioia la gioia di solito viene associata a calore non a freddo.
Infine molte espressioni utilizzate da quasimodo ci aiutano a comprendere la sua condizione, ad esempio al
verso 7 in me si fa sera rimanda alla sua disillusione esistenziale, o ancora ai versi 11 e 13 cuore che
trasmigra e maceria dei giorni traducono metaforicamente i motivi dell’aridità sentimentale e del vuoto
senso.
Quasimodo poi supera l'ermetismo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, sceglie la strada dell'impegno. Il
poeta può modificare il mondo. Lui prende posizione rispetto alla seconda guerra.
Ermetismo è stato un momento per quasimodo necessario per continuare a dare voce alla propria
ispirazione in un momento in cui la voce era tappata dal regime.