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L’ipoglicemia neonatale
Un problema classico e controverso, ma in cui non c’è forse, magari dopo questa lettura, bisogno di altre controversie.
LE CATEGORIE A RISCHIO
CATEGORIE DI NEONATI A RISCHIO DI IPOGLICEMIA TRANSITORIA
Per una diagnosi di ipoglicemia è • SGA (Small for Gestational Age) (< 10° percentile)
necessaria una determinazione di la-
boratorio del glucosio su plasma o san- • Gemello più piccolo in caso di sproporzione feto-fetale
gue. • Figlio di madre diabetica
La stragrande maggioranza di neo-
nati non è a rischio di ipoglicemia e, in • PN < 2500 g e/o prematuri
assenza di segni o sintomi, non va sot-
• Eritroblastosi fetale
toposta ad alcun accertamento. Solo
una minoranza di neonati invece ha fat- • Policitemia (>70%)
tori di rischio per ipoglicemia; in questi
• Presenza di microfallo o di difetto della linea mediana (ipopituitarismo)
va monitorata la glicemia in prima gior-
nata di vita per una diagnosi precoce e • Sindrome di Beckwith-Wiedemann
per la prevenzione della forma sinto-
matica. • Stress: ipotermia, RDS, sepsi, cardiopatia congenita
Il nato sano a termine, quindi, pur- • Asfittici*
ché ben alimentato (al seno o con latte
artificiale), ha un rischio trascurabile *Per asfittici possiamo intendere (per comodità di definizione e nei neonati a termine) neonati con Apgar
< 7 a 5 minuti di vita.
di ipoglicemia6-9; in questo caso non so-
no giustificate interferenze mediche
Tabella I
quali controlli glicemici ripetuti, orari
rigidi delle poppate, inutili integrazioni
di latte artificiale, che possono invece PROTOCOLLO SULLA PROFILASSI ALIMENTARE DELL’IPOGLICEMIA*
interferire col rapporto madre-bambi-
Prime 4 h 15 ml/kg AEC di SG 8%
no10. Possiamo ritenere che questo ri-
schio “trascurabile” di ipoglicemia pos- Successive 8 h 25 ml/kg AEC di LM o Formula
sa essere ulteriormente ridotto evitan-
do il raffreddamento (in modo da ri- Seconde 12 h 40 ml/kg Biberon e/o gavage di LM o Formula
durre al minimo il consumo di calorie) * Protocollo della Neonatologia e TIN dell’IRCCS Burlo di Trieste sulla profilassi alimentare
e avviando l’allattamento al seno pre- dell’ipoglicemia per le categorie neonatali di EG <36 settimane, basso peso e SGA (<10° percentile).
SG: soluzione glucosata; LM: latte materno.
cocemente dopo il parto.
Del tutto diversa deve essere la ge-
Tabella II
stione del neonato realmente a rischio
(Tabella I) in cui sono giustificati nelle
prime 24 ore di vita sia screening gli- FORMULE DI CONVERSIONE*
cemici sia una cura particolare dell’ali-
infusione di glucosio (mg/kg/min) x Peso (kg) x 6
mentazione, che dev’essere precoce e Velocità della fleboclisi (ml/h) =
adeguata e che, qualora non sufficiente % di glucosio nella fleboclisi
o non praticabile, deve essere garantita
da un apporto parenterale.
Si osservi come i neonati LGA (large % di glucosio in fleboclisi x velocità flebo (ml/h) x 6
for gestational age), se non rientrano Infusione di glucosio (mg/kg/min) =
Peso (kg)
anche in altre categorie di rischio (ad
esempio figli di madre diabetica), non
siano meritevoli di monitoraggio glice- * Formula di conversione per calcolare la velocità di infusione della fleboclisi partendo dalla desiderata
mico11. Possono occasionalmente pre- infusione di glucosio (e viceversa).
sentare glicemie inferiori a 45 mg% nel-
le prime 8 ore di vita, senza che ci siano Tabella III
prove di esiti futuri12, come gli AGA a
termine9. giormente stabilizzante la glicemia. Il sono basate su studi molto vecchi13-15.
latte materno (colostro incluso) ha l’ul- Nella sua sintesi della letteratura, Wil-
teriore vantaggio di avere un effetto liams10 indica un quoziente di latte, per
PREVENZIONE ALIMENTARE chetogenico, mentre le formule hanno la prima giornata di vita, variabile fra
piuttosto un effetto insulinogenico12. 60 ml/kg (per prematuri e a termine
In generale il latte è preferibile alla Gli schemi attualmente in uso per la AGA) e 90 ml/kg (per figli di madre
soluzione glucosata in quanto mag- profilassi alimentare dell’ipoglicemia diabetica e SGA), da incrementare nel-
Figura 1. Valore dell’anamnesi e dell’esame obiettivo nell’orientare la diagnosi differenziale dell’ipoglicemia neonatale (da Hochberg, 1999).
le giornate successive di 30 ml/kg/die tazione debba essere fornita in boli (AEC) col fine di migliorare, special-
fino a raggiungere un quoziente di 150 (come documentato dagli studi degli mente nei prematuri, la tolleranza ga-
ml/kg/die fra la terza e la quarta gior- anni ’60 e ’80, che prevedevano la som- strointestinale. Solo di recente è stato
nata di vita. ministrazione di pasti ogni 1-3 ore), op- documentato che l’AEC gastrica di so-
Non è codificato se questa alimen- pure sotto forma di enterale continua luzione glucosata (SG) ha pari effica-
2.2 Se l’ipoglicemia è ricorrente o il fabbisogno di glucosio ev è > 15 mg/kg/min Ipoglicemia grave e/o persistente
si ricorre a: Se l’ipoglicemia è ricorrente o il
a. Cortisone: fabbisogno di glucosio ev è ormai già
Idrocortisone: 10 mg/kg/die in 2-4 dosi ev elevato (>15 mg/kg/min), si può usa-
Prednisolone (o metilprednisolone): 2 mg/kg/die in 2 dosi ev re in prima battuta il cortisone: idro-
cortisone (10 mg/kg/die in 2-4 dosi
b. Glucagone: 300 gamma im oppure infusione continua a 20-40 gamma/h ev) oppure prednisolone (o metilpred-
3. In caso di iperinsulinismo persistente: nisolone)(2 mg/kg/die assunto in
due somministrazioni ev) (Tabella
a. Diazossido (8-15 mg/kg/die in 2-3 dosi per os) IV). Va invece evitato nel neonato l’u-
so del desametasone per il rischio,
b. Octreotide (analogo long-acting della somatostatina)
2-10 mcg/kg/die in 3-4 dosi sc o ev in perfusione continua
evidenziato dalla letteratura recente,
di danno neurologico.
Se ci si trova a fronteggiare un’ipo-
Tabella IV glicemia senza accessi venosi, si può
somministrare del glucagone (bolo di
nati a ter mine AGA (3-5 persistenza delle ipoglicemie. Se la 300 mcg/kg sc o im, per un massimo
mg/kg/min) che dei pretermine SG supera la concentrazione del 12% o di 1 mg); mantiene l’effetto per circa
AGA (4-6 mg/kg/min) che degli se il fabbisogno di glucosio supera i 12 ore. Il suo uso è controverso: sicu-
SGA (6-8 mg/kg/min). 10 mg/kg/min (corrispondente a cir- ramente ef ficace nei figli di madre
2. Il valore glicemico è compreso fra ca 150 ml/kg/die di SG 10%) è meglio diabetica, forse meno negli SGA e nei
25 e 45 mg/dl. infondere i liquidi attraverso un cate- prematuri scarsi di riserve epatiche di
2a. Nel caso in cui il neonato non tere venoso centrale. glicogeno18.
presenti altri problemi (ad esempio La glicemia va controllata su base Può dare vomito, diarrea, iposodie-
asfissia, sepsi ecc.), ma rientri nella oraria fino a normalizzazione (>45 mia, trombocitopenia19 ed è stato se-
categoria dei nati a termine o con mg/dl) e una volta normalizzata ogni gnalato (anche nel neonato) l’erythe-
modesta prematurità (35-36 setti- 4-6 ore (prima dei pasti, se il bambino ma necrolyticum migrans20, fenomeno
mane di età gestazionale), è possi- si alimenta). noto piuttosto nell’adulto come sin-
bile tentare una correzione alimen- Al normalizzarsi della glicemia, l’in- drome paraneoplastica da glucagone;
tare dell’ipoglicemia. fusione di glucosio dovrebbe essere questa patologia iatrogena risulta co-
ridotta lentamente (cali di 0,5-1 munque reversibile nel neonato alla
2b. Scatta invece la correzione pa-
ml/kg/ora) man mano che si aumen- sospensione del trattamento.
renterale nei neonati patologici per
ta la quota enterale fino alla definitiva A spiegare l’effetto clinico del glu-
qualsiasi altro motivo e nei neonati
sospensione della fleboclisi. cagone nell’ipoglicemia del prematu-
pretermine ≤34 settimane di età ge-
Per esempio, in un bambino di 4 ro alcuni Autori gli attribuiscono un
stazionale.
kg, che abbia la flebo a 15 ml/h, il pri- effetto sulla gluconeogenesi. Anzi, se-
mo calo di velocità può essere a 13 condo gli stessi Autori il mancato fun-
In caso di ipoglicemia asintomati- ml/h, da mantenere fino alla verifica zionamento del glucagone potrebbe
che o paucisintomatiche (per esempio della successiva glicemia, dopo circa essere inteso come segno di resisten-
con semplici tremori o ipereccitabi- 4 ore. za insulinica21.
lità) si evitano correzioni in bolo per Si può naturalmente continuare Nel caso di iperinsulinismo (insuli-
evitare iperglicemia e rebound ipogli- con l’allattamento al seno o col latte nemia >5-10 microunità/ml, con con-
cemico. Si preferisce passare diretta- materno spremuto o con un latte arti- temporanea ipoglicemia), si inizia la
mente a un’ infusione di SG 10% alla ficiale (al biberon o con sondino naso- terapia con diazossido o, eventual-
dose di 6-8 mg/kg/min (= 85-115 gastrico) alle dosi approssimative di mente, con octreotide22, 23.
ml/kg/die). 10-15 ml/kg/pasto ogni 2-3 ore circa. Nel caso di iperinsulinismo persi-
Questa concentrazione iniziale vie- È meno utile invece il ricorso alla so- stente, devono essere consultati un
ne ovviamente aumentata in caso di luzione glucosata, che ha minor den- chirurgo e un endocrinologo pediatra.