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FARMACODINAMICA

L’INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE

Farmacodinamica studia effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e dei loro meccanismi d’azione
(talvolta descritta come l’azione del farmaco sull’organismo).
- interazione farmaco e recettore
- effetti post recettoriali
- interazioni chimiche
i recettori gli effetti della maggioranza dei farmaci derivano dalla loro interazione con i componenti
meacromolecolari funzionali dell’organismo chiamati recettori. Esso è una macromolecola con la quale il
farmaco interagisce per indurre il suo effetto. L’equazione generale per l’interazione tra i farmci ed i loro
recettori è la seguente
D+RCOMPLESSO D-R RISPOSTA
L’interazione si caratterizza per 3 proprietà
1. affinità: capacità più o meno elevata del farmaco di legarsi ad un recettore. È reversibili poiché vi
sono legami deboli
2. specificità: proprietà del farmaco di legare specificamente quel recettore piuttosto che un altro. Può
avere diversi livelli. All’interno della stessa famiglia di recettori ci sono diverse isoforme (es. neuro
recettori)
3. efficacia: forza del processo trasduzione derivante da tale legame. Parametro introdotto dopo (negli
anni ’50)
legame farmaco-recettore
avviene mediante
- legami covalenti usati nei pesticidi (target specifico). Il pesticida lega in maniera irreversibile
l’enzima.
- legami non covalenti (ionici, idrogeno, Van der Waals)
- legami idrofobici
le interazioni possono essere reversibili o irreversibili. Meglio avere interazioni transienti

curve dose-risposta
doseqnt. Di farmaco
risposta effetto che il farmaco determina. Sia a livello molecolare, sia una risposta terapeutica
(approcci clinici)
da questi tipi di grafici si possono identificare die parametri utili che danno idea della potenza e
dell’efficacia. Nello specifico si usa
- concentrazione efficace CE50
guardando l’andamento dell’effetto si può osservare anche l’efficacia massima
Alla curva dose-risposta
Maneggevolezza
Cambio dosaggio cambio
La dose alla quale si osserva un determinato effetto esprime anche un’idea della potenza di quel farmaco.
Il farmaco è più potente se la concentrazione è inferiore per ottenere uno stesso scopo terapeutico.
La risposta indotta da legame farmaco-recettore

Agonista se si lega ad un recettore e produce gli effetti analoghe alle sostanze endogene con funzione
regolatori agenti sullo stesso recettore. Si comportano come dei grandi endogeni
Antagonista farmaco che legandosi selettivamente al recettore non lo attiva, non produce effetti
biologici se non quelli derivanti dall’inibizione dell’azione di sostanze ad attività agonista
Gli antagonisti
Possono essere classificati in base a se riescono o meno essere sormontati

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1. competitivi si legano ai recettori. Producono il blocco recettoriale competendo con gli agonisti per
il legame ai recettori. Il legame per cui competono quindi è lo stesso, per cui hanno stessa affinità
per questo sito di legame. Il recettore può essere occupato da chi è presente in concentrazioni più
alta.
2. Antagonisti non competitivi si legano irreversibilmente ai recettori. Sono insormontabili.
Riconoscono sul recettore un sito di legame diverso da quello specifico per l’agonista. In seguito al
legame con l’antagonista non competitivo viene modificata la conformazione del recettore, in modo
da diminuire l’affinità o l’efficacia dell’agonista. Il loro effetto non dura per sempre perché le cellule
eliminano costantemente i vecchi recettori e ne sintetizzano di nuovi
Curva dose- risposta di antagonista
Ci perfette di valutare le risposte agli
antagonisti sia comp che non, e di valutare
come modulano l’azione di un agonista.
La curva ci permette di capire come
l’antagonista competitivo riduce la potenza
dell’agonista, ma non ne modifica l’efficacia
massima. Infatti si osserva che la curva
dell’agonista risulta essere spostata a destra
lungo l’asse delle ascisse con uno scorrimento
parallelo
Antagonista non competitivo
Esso legandosi irreversibilmente ai recettori riduce l’efficacia massima dell’agonista. Dovranno entrare i
recettori di riserva o soprannumerali per evitare che questo accada. La curva mostra come non viene
raggiunto l’effetto massimo, anche aumentando la concentrazione dell’agonista.

Indice terapeuticoindica un valore che si calcola dalla dose letale 50/ dosa efficacia 50. In altre parole
indica la distanza tra la dose necessaria per avere l'effetto farmacologico e la dose che provoca un
effetto tossico.

Agonista inverso
Agente che interagisce con lo stesso
recettore di un agonista di questo
recettore ma produce effetto
farmacologico opposto

Il recettore per il GABA


- GABA è uno neurotrasmettitore inibitorio più abbondante nel cervello Esistono tante classi.
Il recettore è una struttura pentamerica, 5 subunità: 2 alfa, 2 beta e una gamma. Il sito di legame per il
GABA viene prodotto mediante una co-partecipazione delle subunità alfa e beta, anche se partecipa
soprattutto beta. l’attivazione dei recettori, in seguito a legame con il GABA, porta all’apertura del poro
centrale e all’entrata di ioni cloro. Quindi sono recettori che sono caratterizzati da un passaggio di ioni
cloro dall’esterno all’interno della cellula, quando c’è il legame con il ligando. Questo porta ad
iperpolarizzazione della membrana cellulare e questo determina l’inibizione della neurotrasmissione
In poche parole l’attivazione o l’agonismo a livello dei suoi recettori è il meccanismo d’azione di un
gran numero di farmaci sedativi, miorilassanti e ipnotici

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benzodiazepineagonisti diretti del recettore GABA, con
effetto ansiolitico. Le benzodiazepine aumentano l'effetto del
neurotrasmettitore acido gamma-aminobutirrico (GABA) a
livello del recettore GABA A, accrescendo quindi le sue
proprietà sedative, ipnotiche
Imidazopiridine
Alpidem

1930 teoria dell’occupazione recettoriale – teoria di clark


 L’intensità di una risposta ad un farmaco è proporzionale al numero dei recettori occupati da quel
farmaco e che ci sarà una risposta massima quando tutti i recettori disponibili saranno occupati.
Secondo questa teoria l’effetto massimo di un farmaco è limitato solo dal numero di recettori che
riesce ad occuapre.
 Secondo questo modello la curva dose-risposta si sposterà a sx sull’asse delle ascisse in relazione
alla potenza del farmaco. Farmaci con potenza diversa agenti sullo stesso recettore daranno curve
parallele, in cui il farmaco meno potente sarà sulla dx. sempre secondo questa teoria l’efficacia o
effetto massimo è uguale per tutti i farmaci e dipende dal numero di recettori presenti.
 Tutto questo in linea teorica, però la pratica sperimentale dimostra che questa teoria è inadeguata
1. Curva dose-risposta e curva di interazione del farmaco non sempre coincidono: mette in crisi la
relazione “tanti recettori, tanto effetto”
2. Effetto massimo può essere raggiunto senza che tutti i recettori fossero occupati
1954: teoria dell’attività intrinseca – Teoria di Ariens
 Secondo la teoria il recettore svolge la sua azione in due steps
1. Binding del ligando al recettore
2. Inizio della risposta biologica, determinato dall’abilità del complesso ligando-recettore a iniziare
la risposta biologica
L’attività intrinseca è un termine empirico introdotto come modificazione della teoria dell’occupazione per
descrivere la capacità di attivare un recettore una volta che il complesso farmaco- recettore si è formato.

Modificazioni alla teoria dell’occupazione: recettori di riserva


È possibile ottenere una risposta massimale occupando solamente una quota di recettori disponibili
(lasciando quindi una riserva di recettori). Si parla di recettori di riserva quando, per un certo effetto
farmacologico, il massimo della risposta può essere ottenuto con concentrazioni di agonista che non
occupano tutti i recettori disponibili. La conseguenza biologica dell’esistenza di una riserva recettoriale è la
possibilità che un agonista a bassa affinità per i recettori possa produrre una risposta piena a basse
concentrazioni
Sgsduf

Teoria allosterica
 Il recettore è una entità dinamica e può assumere diversi stati conformazionali. Questo è possibile
grazie al fatto che i recettori sono proteine, formate da gruppi funzionali che possono interagire tra
loro in maniera diversa e quindi possono interagire tra loro in maniera diversa e quindi possono
determinare dinamicità e più conformazioni. I recettori possono essere presenti in 2 forme, in
equilibrio fra loro
1. Ri recettore inattivo
2. Ra  recettore attivo.
il legame del farmaco con il recettore determina una stabilizzazione della conformazione
preferenzialmente legata.

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