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MEDICAMENTO
VELENO o TOSSICO
1
DROGA
2
FARMACOLOGIA
Farmacodinamica
Farmacocinetica
Tossicologia
Farmacoterapia
Farmacognosia
Farmacogenomica
3
FARMACODINAMICA
Azione farmacologica
Una o più variazioni funzionali determinate in un
organismo vivente da dosi ben definite di una sostanza
chimica, venuta a contatto con l'organismo.
Tipi di azione
Un'azione può essere:
c) monofasica o bifasica
d) diretta o indiretta
e) utile o indesiderata
f) costante o incostante
etc.
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1 FARMACOLOGIA GENERALE
5
La dose
La dose è un fattore molto importante nel condizionare
la natura, l’intensità, la durata e la reversibilità
dell’azione farmacologica.
Andamento temporale
La risposta farmacologica:
-inizia dopo un tempo di latenza
-raggiunge un massimo
-decresce progressivamente
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Meccanismo di azione
La maggior parte dei farmaci agisce su specifici
recettori,
La prima formulazione del concetto di recettore risale a
Langley (1880).
Il recettore rappresenta un componente proteica
macromolecolare funzionale dell'organismo dotato di:
a) capacità di legare una molecola endogena o un farmaco
b) di scatenare una risposta biologica.
In questi casi:
1) Manca l'esigenza di una struttura chimica specifica,
2) Gli stereoisomeri non differiscono sensibilmente in
potenza farmacologica,
3) Le loro potenze sono correlate, magari, alla loro
solubilità nei lipidi di membrana.
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CLASSIFICAZIONE RECETTORI PER
LOCALIZZAZIONE CELLULARE
1) RECETTORI DI MEMBRANA
La stragrande maggioranza dei recettori è localizzata
sulla membrana protoplasmatica della cellula e da questa
trasducono il messaggio all’interno della cellula.
I recettori di membrana presentano
a) dominio di legame con il ligando
b) dominio dell'effettore che scatena la risposta,
c) regione di ancoraggio transmembrana.
2) RECETTORI INTRACELLULARI
Steroidi, ormoni tiroidei, le vitamine A e D hanno
recettori intracellulari che controllano la sintesi di
proteine specifiche da parte del nucleo.
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RECETTORI DI MEMBRANA
2) Recettori canale
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
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1. Recettori accoppiati a proteine G
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
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Gs e Gi
Le proteine Gs e Gi mediano stimolazione o inibizione
dell’adenilato-ciclasi che genera AMPc
L’AMPc è stato il primo composto proposto come secondo
messaggero (1957).
L'AMPc ha come target principale la PKA (proteinchinasi
AMPc-dipendente) che viene attivata dall’AMPc tramite
liberazione delle sue unità catalitiche.
La PKA induce fosforilazione di proteine citoplasmatiche
o trasloca nel nucleo dove controlla fattori di
trascrizione genica come il CREB (cAMP responding
element binding protein)
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Gq
Le proteine Gq attivano la FLC (fosfolipasi C). La
attivazione recettoriale libera la subunità αq della
proteina G che favorisce la traslocazione della FLC nella
membrana dove scinde il fosfatidil-inositolo bifosfato
(PIP2) di membrana originando:
a) inositolo trifosfato (IP3), e
b) diacilglicerolo (DAG).
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
Fig. 2.5. – Meccanismo di attivazione del ciclo del fosfatidil-inositolo con formazione di IP3 e DAG
ad opera di recettori accoppiati con la proteina Gq.
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Gs, Go
Modulano l’attività di canali ionici.
Gs e Go hanno attività opposta sulla conduttanza dei
canali del Ca++.
La Go in molte cellule oltre ad inibire i canali per il
Ca++, aumenta la conduttanza dei canali per il K+
(effetto iperpolarizzante).
Gi3
Attivano canali al K+ denominati GIRK.
Le subunità βγ della proteina hanno anche la capacità di
influenzare isoforme di PLC e le MAP-chinasi (Mitogen
activated protein kinase)
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2. Recettori canale
I Classe
Sono pentameri che assemblano 4 diverse subunità.
Ciascuna è formata da un polipeptide cha attraversa 4
volte la membrana. Comprende i seguenti recettori:
GABA-A e Glicina
I recettori GABA-A e quelli per la glicina (GLY-R) sono
associati a canali ionici che controllano l'ingresso di ioni
Cl-
Recettori nicotinici
Sono dei pentameri con due subunità
α, 1 β, 1 δ, 1ε nell’adulto, 1 γ nell’embrione.
Le due subunità α hanno siti di legame per l’acetilcolina.
I recettori nicotinici sono canali ionici che controllano
l'ingresso di ioni Na+, Ca++ e K+.
Recettori 5-HT3
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
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II Classe
Recettori NMDA
Recettori AMPA
Recettori per il Kainato
III Classe
Comprende recettori per cAMP e cGMP.
Si tratta di canali per il Ca++ o per il K+.
Sono tetrametri, in cui ogni unità ha 6 regioni
transmenbrana
IV Classe
Recettori ionotropi per ATP (P2X).
Hanno sette subunità, ciascuna con 2 regioni
transmenbrana.
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3. Recettori per fattori di crescita
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
Fig. 2.8. – Esempio delle vie di trasduzione associate a recettori per fattori di crescita.
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4. Recettori per l’adesione cellulare
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5. Recettori per citochine
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RECETTORI INTRACELLULARI
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
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REGOLAZIONE DEI RECETTORI
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PATOLOGIE RECETTORIALI
CARENZA NUMERICA
ANTICORPI ANTIRECETTORI
a) Diabete insulino-resistente
b) Miastenia gravis
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INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE
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b) Se il sistema attivato dalla stimolazione del recettore
implica una cascata di eventi con amplificazione del
segnale, la risposta può essere poco correlata al numero
di recettori occupati.
Affinità
Misura la capacità del farmaco di legarsi al recettore.
Se un farmaco ha affinità per un recettore non significa
che sia in grado di attivarlo.
La affinità del farmaco determina la “potenza” dello
stesso, cioè il range di dosi a cui agisce
Attività intrinseca
Misura la capacità del farmaco di evocare la risposta
funzionale. La attività intrinseca determina l'effetto
massimo del farmaco
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AGONISTA
E' un farmaco dotato di affinità e di attività intrinseca.
-L’agonista pieno è un farmaco in grado di evocare una
risposta massimale (α =1)
-L’agonista parziale si lega al recettore, ma evoca una
risposta inferiore all’agonista pieno.
-L’agonista inverso si lega al recettore ed evoca un
effetto, ma questo è inverso rispetto a quello
dell’agonista normale.
Fig. 2.1.E. – Relazione teorica tra concentrazione del farmaco e concentrazione del complesso
farmaco-recettore (FR) secondo la teoria dell’occupazione. Curve dose-risposta di un agonista
pieno, parziale, inverso e di un antagonista.
© F. ROSSI – V. CUOMO – C. RICCARDI FARMACOLOGIA EDIZIONI MINERVA MEDICA
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ANTAGONISTA
E' un farmaco dotato di affinità, ma non di attività
intrinseca.
E' stata proposta da Paton agli inizi degli anni 60. Ogni
volta che il farmaco occupa per un breve tempo il
recettore trasmetterebbe un "quanto di eccitazione".
Questo serve a spiegare il fatto che certi farmaci danno
dapprima un picco di risposta che poi si stabilizza a
valori più bassi.
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5) TEORIA ALLOSTERICA O DEI 2 STATI
Questa teoria è stata proposta da Leff nel 1995.
Il farmaco sposterebbe l'equilibrio tra lo stato attivato
(R*) e quello inattivato (R) del recettore.
L’agonista pieno si legherebbe a R*, l’agonista inverso
avrebbe più affinità per R, l’antagonista si legherebbe
ad entrambi.
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RELAZIONE DOSE-RISPOSTA
1) RISPOSTE GRADUALI.
3) RISPOSTE QUANTICHE
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RISPOSTE GRADUALI
K1
Farmaco (F) + Recettore (R) ! FR --! Effetto
!
K2
[F] x [R] = K2 = KD
[FR] K1
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Questa equazione descrive una iperbole equilatera,
quando in ascisse vengono riportate le dosi su scala
aritmetica.
Fig. 2.1.A. – Relazione teorica tra concentrazione del farmaco e concentrazione del complesso
farmaco-recettore (FR) secondo la teoria dell’occupazione. La concentrazione del farmaco è
espressa su scala lineare.
© F. ROSSI – V. CUOMO – C. RICCARDI FARMACOLOGIA EDIZIONI MINERVA MEDICA
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
Fig. 2.1.B. – Relazione teorica tra concentrazione del farmaco e concentrazione del complesso
farmaco-recettore (FR) secondo la teoria dell’occupazione. La concentrazione del farmaco è
espressa su scala logaritmica.
© F. ROSSI – V. CUOMO – C. RICCARDI FARMACOLOGIA EDIZIONI MINERVA MEDICA
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Probits
Misura della KD
[F] x [R] = K2 = KD
[FR] K1
pD2 = colog KD
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RISPOSTE QUANTICHE
Curva di Gauss
Curva di Trevan
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sensibilità
CURVA DI GAUSS
AUC
dose
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VARIABILI CARATTERISTICHE DELLE CURVE
DOSE-EFFETTO
1. Potenza
E’ data dalla posizione della curva dose-effetto sull’asse
delle ascisse.
In vitro è strettamente correlata all’affinità del farmaco
per il recettore.
In vivo dipende da molti altri fattori: assorbimento,
distribuzione, eliminazione.
La potenza è relativamente importante per l’uso clinico di
un farmaco.
2. Efficacia massima.
E’ data dall’effetto massimo prodotto dal farmaco.
Dipende dalla attività intrinseca del farmaco, e dalle
proprietà del sistema recettore-effettore.
In vivo è legata anche alla possibilità di raggiungere
certi livelli di biodisponibilità.
3. Pendenza
E’ data dal coefficiente angolare della curva dose-
effetto.
Dipende dal numero di recettori che è necessario
occupare per avere la risposta.
La pendenza della curva riveste grande importanza in
campo terapeutico, perché definisce la maneggevolezza
del farmaco.
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INDICE TERAPEUTICO
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ANTAGONISMO DIRETTO
ANTAGONISTA:
Farmaco che interagisce con il recettore o con i
componenti del meccanismo effettore senza attivarli.
Pertanto inibisce la risposta dell’agonista.
ANTAGONISTA COMPETITIVO
Può essere rimosso aumentando la concentrazione di
agonista. Si può avere antagonismo competitivo:
a) l’antagonista si lega reversibilmente allo stesso sito
recettoriale dell’agonista, oppure
b) sono presenti “recettori di riserva” pur in presenza
di antagonisti irreversibili, o comunque non
competitivi in quanto si legano a sito diverso rispetto
a quello dell’agonista.
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2 FARMACOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE
Fig. 2.1.C. – Relazione teorica tra concentrazione del farmaco e concentrazione del complesso
farmaco-recettore (FR) secondo la teoria dell’occupazione. Antagonismo competitivo.
Plot di Shild
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ANTAGONISTA NON COMPETITIVO
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b) l’antagonista blocca una tappa nella trasduzione del
segnale
c) l’antagonista agisce su un sito diverso dal recettore,
ma che influenza il legame recettore–agonista.
Fig. 2.1.D. – Relazione teorica tra concentrazione del farmaco e concentrazione del complesso
farmaco-recettore (FR) secondo la teoria dell’occupazione. Antagonismo non competitivo.
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VARIABILITA’ DELLA RISPOSTA BIOLOGICA
a. Fattori genetici
Fattori genetici possono modificare le caratteristiche
farmacocinetiche, ma anche le proprietà
farmacodinamiche di un farmaco.
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farmaci, quali β-bloccanti, antidepressivi triciclici,
antiaritmici.
Alcuni soggetti mostrano una colinesterasi atipica,
per cui non scindono bene la succinilcolina (agente di
blocco neuromuscolare (rischio di apnea prolungata)
b. Età
Nel neonato una diversa risposta ai farmaci può esser
dovuta a diverso sviluppo dei sistemi enzimatici
metabolizzanti, a minor legame farmaco-proteico ed
a bassa clearance renale.
Nel paziente anziano si osserva riduzione della
clearance renale e di quella epatica. Le reazioni a
farmaci attivi sul SNC tendono ad essere esaltate.
c. Sesso
L’attività del CYP3A4 è maggiore nella donna che
nell’uomo; il CYP3A4 influenza moltissimi farmaci
d. Gravidanza
Può aumentare la velocità di eliminazione metabolica
di molti farmaci, e diminuire la clearance renale di
altri farmaci.
Per i farmaci in gravidanza grossi pericoli per il feto
con anticoagulanti cumarinici, ACE inibitori,
antitumorali, acido valproico, etc.
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e. Peso corporeo
Le differenze di peso corporeo richiedono
aggiustamenti della dose, in proporzione al peso.
In soggetti con rilevante pannello adiposo, possibilità
di deposito di farmaci nel tessuto adiposo.
In soggetti obesi si consiglia di far riferimento alla
superficie corporea, piuttosto che al peso.
f. Dieta
La assunzione contemporanea di alimenti può ridurre
l’assorbimento di farmaci, ma tende ad aumentare
l’assorbimento di farmaci lipofili.
L’assunzione di pompelmo inibisce l’enzima CYP3A4
influenzando il metabolismo di molti farmaci
Alimenti ricchi di tiramina possono generare crisi
ipertensive durante l’assunzione di MAO-inibitori.
Alimenti ricchi di vitamina K riducono l’effetto di
farmaci anticoagulanti.
Aminoacidi a catena lunga riducono l’assorbimento di
levodopa.
g. Stati patologici
Condizioni patologiche possono modificare la
metabolizzazione o l’escrezione dei farmaci
(epatopatie e nefropatie)
La pancreatite cronica riduce le secrezioni alcaline
intestinali, riducendo la disgregazione di forme
farmaceutiche orali.
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Certe azioni dei farmaci si manifestano solo in
condizioni patologiche (effetto antipiretico dei
FANS).
h. Bassa Compliance
Osservanza incompleta della prescrizione da parte del
paziente (mancata assunzione, dosi errate, etc)
i. Fattori ambientali
La diversa temperatura ambientale condiziona
l’attività enzimatica, condiziona la liberazione di
ormoni (vedi vasopressina), influenza la
neurotossicità dell’ecstasy.
l. Effetto placebo
Effetto legato a condizionamento psicologico ed
influenze psicosomatiche.
51
52
53
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VARIABILITA’ DELLA RISPOSTA BIOLOGICA
a. Forma farmaceutica
b. Via di somministrazione
c. Caratteristiche chimico-fisiche
d. Biodisponibilità
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RISPOSTE QUANTITATIVAMENTE ANOMALE
Iperreattività
Consiste in esalta risposta farmacologica in termini di
intensità e/o durata.
Iporeattività
Consiste di una ridotta risposta farmacologica in termini
di intensità e/o durata
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La tolleranza può esser dovuta a:
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Tolleranza crociata
- La tolleranza ad un farmaco comporta tolleranza a
composti chimicamente simili e con simile azione
farmacologica. Esempi:, vari deprimenti del SNC.
Tachifilassi
Si sviluppa tolleranza rapidamente in seguito a
somministrazione ripetuta e ravvicinata di farmaco.
Puo’ dipendere da:
1. desensibilizzazione del recettore
2. deplezione del mediatore per sostanze ad azione
indiretta.
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INTERAZIONI TRA FARMACI
Inconvenienti e pericoli:
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Interazioni tra farmaci possono esser causa di
modificata risposta ai farmaci, oltre che di comparsa di
reazione avverse ai farmaci.
1) Interazioni farmaceutiche
Sono dovute ad interazione chimica o chimico-fisica
tra farmaci.
2) Interazioni farmacocinetiche
Si hanno quando un farmaco modifica i livelli
plasmatici di un altro farmaco.
Interazioni farmacocinetiche possono esser dovute a:
3) Interazioni farmacodinamiche
Sono legate ad interazione degli effetti di due o più
farmaci.
Possiamo avere interazioni dirette, ben prevedibili.
Ad esempio:
-acetilcolina ed atropina,
-simpaticomimetici e loro antagonisti
-morfina e naloxone.
-sommazione dell'effetto di farmaci deprimenti (alcool,
benzodiazepine, antidepressivi, antiepilettici).
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Considerazioni sulle interazioni:
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RISPOSTE QUALITATIVAMENTE ANOMALE
IDIOSINCRASIA
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2. Comparsa di effetti tossici:
-Anemia aplastica da cloramfenicolo (inibizione del
DNA nel midollo osseo in soggetti con scarsa sintesi
dello stesso)
-Anemia emolitica da sulfamidici, paracetamolo,
aspirina. La idiosincrasia è dovuta in questo caso a
carenza nelle emazie di glucosio-6-fosfato
deidrogenasi (G6PD), importante per mantenere i
livelli di glutatione ridotto nelle emazie.
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FARMACOALLERGIA
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di istamina, leucotrieni, prostaglandine con edema,
broncospasmo, vasodilatazione, shock anafilattico.
Frequente è la comparsa di questo tipo di
farmacoallergia alle penicilline o alle cefalosporine (7-
8% dei casi), anestetici locali, insulina, aspirina.
Attenzione al II ciclo di trattamento con il farmaco.
1 FARMACOLOGIA GENERALE
Figura 1.11.I – Reazioni allergiche secondo Gell e Coombs. Tipo I: reazioni anafilattiche.
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2. Tipo II, l’anticorpo (IgG, IgM) si lega all’antigene
fissato alla superficie cellulare. Si hanno reazioni
citotossiche, come
-anemia emolitica da penicilline o da α-metilDOPA.
-agranulocitosi da paracetamolo
-trombocitopenia da sulfamidici e clorotiazide
-nefropatia interstiziale acuta da tetracicline
1 FARMACOLOGIA GENERALE
Figura 1.11.II – Reazioni allergiche secondo Gell e Coombs. Tipo II: reazioni di citotossicità.
1 FARMACOLOGIA GENERALE
Figura 1.11.III – Reazioni allergiche secondo Gell e Coombs. Tipo III: reazioni da immuno-
complessi.
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-febbre da farmaci
1 FARMACOLOGIA GENERALE
Figura 1.11.IV – Reazioni allergiche secondo Gell e Coombs. Tipo IV: reazioni cellulo-mediate.
5. Reazioni pseudoallergiche
Mimano i sintomi delle reazioni allergiche, ma non
sono dovute a meccanismi immunologici
-Squilibrio del metabolismo dell’acido arachidonico
verso la lipoossigenasi dopo FANS, con conseguente
broncospasmo
-azione degranulante diretta su mastociti e basofili
70
MALATTIE IATROGENE
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2) Uso di farmaci per tempi lunghi
72