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DIRITTO PUBBLICO SLIDE

LEZIONE 1- LE INTERCONNESSIONI TRA DIRITTO ED ECONOMIA


❑ Il «diritto» e l’«economia» non sono «mondi separati» che non si incontreranno mai
❑ Il diritto può orientare l’economia...
❑ ... viceversa, l’economia può orientare il diritto
❑ «Il mercato si presenta certamente come luogo di incontro e di interferenze tra la sfera giuridica [...] e la
sfera economica. La verità è che ogni tanto v’è la prevalenza dell'una e a volte dell’altra» (Rossi, 1998)

I fallimenti di mercato
Circostanze in cui il mercato non produce allocazione
efficiente delle risorse e pertanto è giustificato l’intervento
pubblico per correggerle
➢ Abuso di potere di mercato
➢ Asimmetrie informative
➢ Esternalità
➢ Monopolio
➢ Beni pubblici

Il diritto pubblico dell’economia (in teoria)


Branca del diritto pubblico che studia norme, atti amministrativi e decisioni giurisprudenziali relative
all’economia
Le «regole» che dicono come/quando/perché lo Stato può intervenire nell’economia

LEZIONE 2 – L’INTERVENTO PUBBLICO NELL’ECONOMIA


Il mercato nella Costituzione
❑ Art. 41
❑ Art. 42
❑ Art. 43
❑ Art. 47
❑ Art. 81

Art. 41 Cost.
L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da
recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i
programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a fini sociali e ambientali

Disciplina pubblica dell’economia


❑ Detta anche ingerenza pubblica/dirigismo/finalismo
❑ Iniziativa politica
❑ Interesse pubblico come «risultato da raggiungere»
❑ La normativa pone degli obiettivi che gli operatori economici devono raggiungere (es. programmazioni;
sovvenzioni di scopo, ecc.)

Lo Stato Dirigista: gli strumenti dell’intervento pubblico


▪ Imprese pubbliche
▪ Concessioni e altre regolazioni «finalistiche»
▪ Sovvenzioni
▪ Programmazioni economiche
▪ Pianificazioni territoriali
Lo Stato «programmatore»: le programmazioni economiche
❑ Strumenti di governo dell’economia (atto amministrativo generale)
❑ Finalismo: indica obiettivi da raggiungere attraverso lo svolgimento dei processi economici
❑ In Italia, esperienza di programmazione generale è stata in passato fallimentare (es. Piano Saraceno e
Piano Vanoni)
❑ Esperienza settoriale molto più diffusa (servizi pubblici, distribuzione commerciale, ambiente, ecc.):
esistono ancora!
❑ Possono avere, in alcuni casi, caratteri di regolazione (Rangone,2007)

Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (2019)


❑ Adottato in attuazione di una normativa europea (Reg. UE 2018/1999); durata 10 anni
❑ Obiettivi
 Decarbonizzazione
 Efficienza energetica
 Sicurezza energetica
 Mercato interno
❑ Politiche e misure varie per attuarlo

Road to Next Generation EU


❑ 27 maggio 2020: Commissione UE propone uno strumento, il Next Generation EU, per far fronte alla
pandemia di Covid-19
❑ 21 luglio 2020: raggiunto accordo politico tra capi di Stato/Governo UE
❑ 10 dicembre 2020: Parlamento UE e Consiglio hanno raggiunto un accordo sul pacchetto
❑ 18 dicembre 2020: accordo sul dispositivo di ripresa e resilienza

Next Generation EU
❑ Strumento temporaneo per la ripresa (oltre 800 mld €) → riparare i danni cagionati dalla pandemia di
Covid-19
❑ Lo strumento primario è il c.d. Recovery and Resilience Facility (Dispositivo per la Ripresa e
Resilienza) – approvato con Regolamento UE 241/2021
❑ €723.8 miliardi in prestiti (€385.8 miliardi) and e a fondo perduto (€338 miliardi)

Recovery and Resilience Facility


❑ Gli Stati Membri devono predisporre un Piano nazionale per la ripresa e resilienza da allegare al
Piano Nazionale di Riforma in cui definire progetti di riforma e investimento pubblico
❑ La Commissione valuta e decide sui progetti
❑ Il Consiglio europeo, su proposta della Commissione, lo approva votando a maggioranza qualificata

L’impatto del diritto europeo


❑ Nel 1957 nasce la Comunità Economica Europea → apertura dei mercati nazionali per creare un
«mercato comune» (detto in seguito «mercato unico» o «mercato interno»)
❑ Con il Trattato di Maastricht (1992), diventa Comunità europea
❑ ... con il Trattato di Lisbona (2007, entrato in vigore nel 2009), nasce l’Unione Europea (UE)
❑ N.B.: Le norme UE si applicano direttamente negli ordinamenti nazionali (sentenza CGUE, Van Gend en
Loos, 1963) e prevalgono sulla normativa nazionale contrastante (sentenza CGUE, Costa c. Enel, 1964)

L’impatto del diritto europeo


N.B. Il diritto UE ha due tipologie di fonti normative:
Fonti primarie:
 Trattati (TUE e TFUE) – sono una «sorta» di Costituzione
Fonti secondarie (diritto derivato) (288 TFUE):
 Regolamenti (generali e astratti, si applicano direttamente negli Stati Membri)
 Direttive (stabiliscono obiettivi che devono essere perseguiti dagli SM – gli SM scelgono come
raggiungere questi obiettivi attraverso disposizioni nazionali)
 Decisioni (vincolante solo per il destinatario – SM o impresa)
 Sentenze Corte di Giustizia (CGUE)

L’impatto del diritto europeo: come si crea il mercato unico?


❑ Quattro libertà dell’Unione Europea
❑ Disciplina della concorrenza
❑ Limitazione degli aiuti di Stato
❑ Liberalizzazione dei servizi pubblici a rete

Le «quattro libertà» del diritto UE


▪ Libera circolazione delle merci (art. 26; 27-38 TFUE)
▪ Libera circolazione delle persone (art. 3 §2 TUE e art. 21 TFUE)
▪ Libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi (art. 26; 49-55 - stabilimento; 56-62 -
servizi)
▪ Libera circolazione dei capitali e liberalizzazione dei pagamenti (art. 63-66 TFUE)

La «nuova» Costituzione economica


▪ Norme costituzionali
▪ Norme UE
▪ Norme di diritto interno
▪ Atti delle pubbliche amministrazioni
▪ Sentenze (del giudice italiano e UE)
▪ Soft law

Lo Stato Regolatore: gli strumenti dell’intervento pubblico


▪ Autorizzazioni/licenze/autorizzazioni generali (bassa discrezionalità)
▪ Principio del mutuo riconoscimento e controllo dello Stato di origine
▪ Piani senza restrizioni quantitative/territoriali
▪ Ri-regolazione degli obblighi di servizio pubblico
▪ Trasparenza e informazioni (ai consumatori)
▪ Incentivi economici se non alterano la concorrenza

Regolazione condizionale
❑ Serve a correggere eventuali fallimenti di mercato
❑ Prefigurazione di alcuni criteri di comportamento
❑ «La regolazione è retta dal principio «if... what», caratterizzata da prescrizioni non direttive ma
ipotetiche, dal verificarsi delle quali le norme o la regolazione stessa fa discendere conseguenze che sono
predeterminate» (Cassese, 2002)
❑ Se si verifica la condizione X, succede Y
❑ «Regulation by independent authorities»

Autorità di regolazione
▪ Indipendenza dal potere esecutivo
▪ Elevata expertise
▪ Meccanismi «particolari» di nomina
▪ Gli organi restano in carica per un periodo più lungo rispetto alla legislatura ordinaria
▪ Poteri di rulemaking e di adjudication
▪ Autonomia contabile, finanziaria ecc.
Rulemaking (atti di regolazione)
▪ Pongono «regole del gioco» ex ante
▪ Atti amministrativi generali (ossia rivolti a una pluralità indeterminata di destinatari – es. operatori del
settore telefonica, venditori energia elettrica ecc.)
Es.: determinazione tariffe del gas
▪Partecipazione, consultazione, contraddittorio, difesa, motivazione, AIR

Adjudication (atti puntuali)


▪ Decisioni puntuali (ossia rivolti a un solo operatore economico)
▪ Es. Sanzioni
▪ Partecipazione, contraddittorio, difesa, motivazione

In che direzione va il diritto pubblico dell’economia oggi?


▪Un ritorno agli strumenti «tradizionali»? (finalismo; esigenze sociali; pandemia di
Covid-19, conflitto in Ucraina)
▪Nuove tecnologie (intelligenza artificiale, big data, robotica)
▪ Sostenibilità (crisi climatica, tutela dell’ambiente, rivoluzione verde)

LEZIONE 3 – DISCIPLINA PUBBLICISTICA DELLA CONCORRENZA E DIRITTO ANTITRUST


La nascita del diritto antitrust negli Stati Uniti
«Se noi non tollereremmo un re come potere politico, non dovremmo tollerare un re della produzione, del
trasporto, della vendita dei beni essenziali per la vita. Non ci sottoporremmo mai a un imperatore: dunque,
non dovremmo assoggettarci a un autocrate del commercio, che abbia il potere di impedire la
concorrenza» (Senatore John Sherman, 1890)

Scuola di Chicago
▪ Lo scopo dell’antitrust è realizzare «l’efficienza allocativa»
▪ Metodo dell’analisi economica
▪ Mercato ordine spontaneo
▪ Il diritto antitrust interviene solo quando efficienza e benessere dei consumatori sono in pericolo (es.
partizione del mercato; fissazione prezzi, ecc.)
Le risorse economiche sono utilizzate in modo da ottenere il massimo della produzione di beni/servizi
rispetto alla domanda che si suppone dataBenessere dei consumatori

Scuola ordoliberale di Friburgo


▪ Mercato come «ordine costruito» (scelta di carattere politico)
▪ Il diritto antitrust interviene in modo più incisivo: impegno continuo da parte dello Stato; «è compito dello
Stato costringere le imprese a comportarsi ‘come se’ agissero costantemente sotto il pungolo della
concorrenza» (Libertini, 2010)
▪ Il libero mercato resta, ma lo Stato deve intervenire per tutelare i più deboli (legge concorrenza tedesca
1958)
▪ Come? Attraverso un soggetto specializzato (autorità indipendente)

L’economia sociale di mercato (art. 3 § 3 TUE)


L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una
crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato
fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di
tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico.
L'Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la
parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Essa promuove la
coesione economica, sociale e territoriale, e la
solidarietà tra gli Stati membri.
Politica della concorrenza
❑ Insieme di regole volte a far sì che la concorrenza non sia ristretta in modo da ridurre il benessere
economico e sociale
❑ Garantire corretto funzionamento del mercato interno
❑ Le imprese devono offrire ai consumatori i migliori prodotti, al miglior prezzo possibile
❑ A livello europeo, le norme relative alla concorrenza sono applicate/fatte rispettare dalla Commissione
UE

Normativa UE in materia di concorrenza


❑ Trattato sull’Unione Europea (art. 3)
❑ Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (artt. 101-109)
❑ Reg. UE n. 139/2004 + Linee Guida su Concentrazioni orizzontali e verticali
❑ Reg. UE n. 1407/2013 (c.d. Regolamento «de Minimis»; aiuti di Stato)
❑ Reg. UE n. 1589/2015 (Regolamento sulle modalità di applicazione dell’art. 108 TFUE)
❑ Reg. UE n. 1/2003 («Public Enforcement»)
❑ Direttiva UE n. 104/2014 («Private Enforcement»)
❑ Direttiva UE n. 1/2019 (poteri più efficaci di applicazione delle norme da parte delle autorità nazionali)

Il mercato rilevante
❑ Mercato del prodotto rilevante «Comprende tutti i prodotti e /o servizi che sono considerati
intercambiabili o sostituibili dal consumatore, in ragione delle caratteristiche dei prodotti, dei loro
prezzi e dell'uso al quale sono destinati»
❑ Mercato geografico rilevante: «Area nella quale le imprese in causa forniscono o acquistano prodotti o
servizi, nella quale le condizioni di concorrenza sono sufficientemente omogenee e che può essere tenuta
distinta dalle zone geografiche contigue perché in queste ultime le condizioni di concorrenza sono
sensibilmente diverse»

Mercato del prodotto rilevante


Un mercato è competitivo se un consumatore ha la possibilità di scegliere tra una gamma di prodotti con
caratteristiche simili (intercambiabilità/sostituibilità) e se il fornitore non incontra ostacoli nel fornire il
prodotto
➢ Sostituibilità dal versante della domanda: i consumatori di alcuni prodotti di
una data area può passare a prodotti sostituitivi prontamente disponibili o
possono rivolgersi al fornitore di un’altra zona, a fronte di un piccolo aumento
incremento di carattere permanente del prezzo (5%-10%)? (c.d. SSNIP test)
➢ Sostituibilità dal versante dell’offerta: gli altri fornitori possono modificare i loro processi produttivi per
fabbricare prodotti e immetterli sul mercato in breve tempo?

Mercato geografico rilevante


Fattori che permettono l’identificazione del mercato geografico rilevante:
▪ Distribuzione delle quote mercato
▪Presenza in loco per vendere in una determinata zona
▪ Condizioni di accesso ai canali di distribuzione
▪ Costo di costituzione di una rete di distribuzione
▪ Presenza/assenza ostacoli normativi dovuti a procedure di appalto
▪ Regolamentazione dei prezzi
▪ Monopoli
▪ Necessità di autorizzazioni amministrative

Nozione di impresa nel diritto antitrust


«Qualunque soggetto che svolga o partecipi allo svolgimento di un’attività economica, industriale o
commerciale o di prestazione dei servizi, compreso lo sfruttamento di un’opera dell’ingegno o l’esercizio di
una professione liberale o artistica, indipendentemente dal suo statuto giuridico, dall’organizzazione
prescelta per l’esercizio dell’attività e dalle modalità di finanziamento»
(CGUE, Hofner, 1995)

La Commissione UE ha multato BMW e Volkswagen per aver stipulato un cartello vietato dall’art 101
TFUE
BMW, Volkswagen e altre società si sono infatti accordate per limitare lo sviluppo tecnologico:
nello specifico, le società erano in possesso di tecnologie avanzate che avrebbero permesso di ridurre le
emissioni dei veicoli diesel in misura molto superiore a quanto richiesto dalla normativa UE. Hanno però
concordato di non usarle, così da non farsi concorrenza tra di loro

Intese e accordi
❑ Accordi – pratiche concordate – decisioni di associazioni di imprese
❑ Hanno per oggetto o per effetto: impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza
Sono vietati e considerati nulli (art. 101 TFUE, art. 2, l. 287/1990)
❑ Possono essere ammessi se contribuiscono a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti o a
promuovere il progresso tecnico o economico, pur riservando agli utilizzatori una congrua parte dell’utile
che ne deriva, ed evitando di: a) imporre alle imprese interessate restrizioni che non siano indispensabili
per raggiungere tali obiettivi; b) dare a tali imprese la
possibilità di eliminare la concorrenza per una parte sostanziale dei prodotti di cui trattasi (art. 101 §3)
Varie figure previste
▪ Fissazione diretta o indiretta dei prezzi di acquisto o vendita
▪ Limitazione o controllo produzione, sbocchi, sviluppo tecnico ecc.
▪ Ripartizione mercati o fonti di approvvigionamento
▪ Applicazione di condizioni dissimili per prestazioni equivalenti
▪ Subordinazione della conclusione di contratti all’accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni
supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto
dei contratti stessi

Posizione dominante
❑ «Una posizione di potenza economica, grazie alla quale l’impresa che la detiene è in grado di ostacolare
la persistenza di una concorrenza effettiva sul mercato in questione, e ha la possibilità di tenere
comportamenti alquanto indipendenti nei confronti dei concorrenti, dei clienti e, in ultima analisi, dei
consumatori» (CGCE, United Brands, 1978)
❑ Il primo indizio per accertarla è costituito dalle quote di mercato detenute, ma ciò potrebbe non essere
sufficiente
❑ Si devono prendere in considerazione anche la «struttura del mercato» (concorrenti attuali e potenziali e
potere dell’acquirente) e la presenza barriere all’ingresso

Abuso di posizione dominante


È vietato lo sfruttamento abusivo di posizione dominante (art. 102 TFUE; art. 3 l. 287/1990)
Varie figure
▪Imposizione di prezzi e condizioni gravose (rendita del monopolista)
▪Prezzi predatori: prezzi abbassati al di sotto del costo marginale così da costringere i concorrenti a uscire
dal mercato a causa di costi troppo bassi da sostenere nel lungo periodo
▪ Margin squeeze (nei mercati verticalmente integrati) comprimere i margini dei propri concorrenti attivi sui
mercati a valle. Ad esempio, operatore tlc proprietario dell’unica rete fissa offre servizi a banda larga in
favore degli utenti finali a prezzi inferiori a quelli che lo stesso operatore impone ai concorrenti per usare la
propria rete (CGUE, Deutsche Telekom, 2009)
▪ Rifiuto di contrarre e dottrina dell’essential facility
▪Pratiche leganti: tying and bundling (Caso Microsoft)
▪Sconti fidelizzanti: sconti praticati dall’impresa ai propri distributori o fornitori – potrebbero avere finalità
escludente, se progressivi in funzione del grado di fedeltà del cliente
Es. Perché Apple potrebbe aver abusato della propria posizione dominante? Per il suo servizio Apple pay

Cosa può fare la Commissione UE in caso di intese e abusi vietati? (Reg. UE 1/2003 – Public Enforcement)
❑ Poteri di accertamento e indagine (accede ai locali, esamina libri, appone sigilli ecc.) (art. 17)
❑ Richiesta di informazioni e raccolta di dichiarazioni (art. 18 e art. 19)
❑ Potere di applicare misure comportamentali e strutturali (art. 7)
❑ Misure cautelari (art. 8)
❑ Può multare l’impresa (art. 23ss)
❑ Le decisioni della Commissione sono impugnabili dinanzi alla CGUE (art. 31)

Quando interviene la Commissione UE?


❑Funzione di controllo sull’uniforme applicazione del diritto UE (art. 105 TFUE)
❑ Interviene oggi 1) se vi sono intese che incidono sulla concorrenza in più di 3 Stati Membri 2) adeguare
politica concorrenza a problemi nuovi 3) pericolo che autorità antitrust nazionali adottino decisioni
contrastanti
❑Al di fuori di queste ipotesi intervengono le autorità antitrust nazionali (in Italia AGCM) (principio del
decentramento) Inoltre...
▪ Decide sulle concentrazioni di «dimensione comunitaria»
▪ Decide se una misura può essere considerata aiuto di Stato

Rapporti tra disciplina nazionale e disciplina europea


❑ Principio del completamento dell’ordinamento nazionale in base ai principi dell’ordinamento europeo:
l’AGCM può applicare in parallelo gli artt. 2 e 3 della l. 287/1990 e gli artt. 101 e 102 TFUE (art. 1, l.
287/1990)
❑ L’AGCM può anche applicare gli art. 101 e 102 TFUE «utilizzando i poteri e agendo secondo le procedure
della l. 287/1990»: questo avviene in presenza di condotte anticoncorrenziali delle imprese che abbiano il
fondamento in leggi nazionali, adottate in violazione delle disposizioni
antitrust UE
❑ Le ANC possono applicare artt. 101 e 102 se intese/abusi vietati pregiudicano il commercio tra Stati
Membri (art. 3 Reg. 1/2003)
❑ Le norme nazionali antitrust possono essere anche più rigorose di quelle UE (art. 3§2 Reg 1/2003)

ECN
❑ Con il Reg 1/2003 è nato lo European Competition Network (ECN)
❑ Strumento di unità del sistema decentrato: evita duplicazioni procedurali e decisioni formali sulle stesse
fattispecie; funzione di coordinamento
❑ Se ANC applicano direttamente artt. 101 e 102 TFUE (avvio procedura indagine) devono informare per
iscritto la Commissione UE (facoltà di informare le altre ANC) (art. 11 § 2 Reg. 1/2003)
❑Scambio di informazioni: possono essere usate come mezzo di prova della pratica anticoncorrenziale a ai
fini applicazione art. 101 e 102 TFUE (art. 12 Reg. 1/2003)
❑ Le ANC non possono assumere decisioni in contrasto con quelle della Commissione (art. 16 Reg. 1/2003)
❑ Con la Direttiva 1/2019 (ECN+), si rafforzano poteri delle ANC in materia di ispezione, accesso al
domicilio, ecc. maggiori garanzie di indipendenza (AGCM è già dotato di molti poteri e risorse e regole
adeguate).

LEZIONE 4 - I POTERI DELL’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO


Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)
❑ Istituita nel 1990; sede a Roma
❑ Autorità amministrativa indipendente (ma non è un «regolatore» tradizionale!)
❑ Non ha poteri di rulemaking (cioè non adotta atti di regolazione del mercato), ma solo di adjudication
(es. sanzioni)
❑ I componenti sono nominati dai Presidenti delle Camere; lungo periodo (7 anni); non rinnovabili; divieto
di revolving doors
❑ Finanziamento tramite un contributo di spese di funzionamento dell’Autorità da parte di imprese con un
certo fatturato

Art. 1, l. n. 287/1990
«Le disposizioni della presente legge in attuazione dell’articolo 41 della Costituzione a tutela e garanzia del
diritto di iniziativa economica, si applicano alle intese, agli abusi di posizione dominante e alle
concentrazioni di imprese»

Recenti modifiche alla l. 287/1990


➢Recepimento Direttiva ECN + (d.lgs. 185/2021)
➢Legge per il mercato e la concorrenza 2021 (l. 5 agosto 2022 n. 118)

Le competenze dell’AGCM
❑ Intervento antitrust (controllo intese/abusi e concentrazioni)
❑ Poteri di advocacy
❑ Competenza su pratiche commerciali scorrette
❑ Vigilanza sul conflitto di interesse
❑ Rating di legalità
❑ ... e molte altre (es. interventi nella filiera agroalimentare, vigilanza sulla commercializzazione
dei diritti sportivi ecc.)

AGCM sanziona Google per abuso di posizione dominante ma perché?


❑ Android è un sistema operativo per dispositivi mobili sviluppato da Google; Android Auto è
un’estensione di Android che serve a creare un ambiente in cui alcune app vengono semplificate e
modificate per renderle adatte ad essere usate quando l’utente è alla guida (volto a creare condizioni di
sicurezza e non distrazione)
❑ Google, attraverso Android, ha una posizione dominante nel mercato della concessione di licenze per
sistemi operativi per dispositivi mobili intelligenti (come sancito dalla Commissione UE nel caso Google
Android del 2018)
❑ Google ha rifiutato di rendere disponibile sulla piattaforma Android Auto la app JuicePass di Enel (ex Enel
X Recharge), sviluppata da Enel X Italia per fornire servizi connessi alla ricarica delle auto elettriche e, in
particolare, quelli di ricerca di colonnine di ricarica, navigazione, prenotazione della sessione di ricarica,
gestione della stessa (avvio, monitoraggio, conclusione) e pagamento
❑ In questo modo ha favorito la propria app Google Maps (che ha funzioni più limitate, poiché permette
solo la ricerca di colonnine e la ricarica, ma non, ad esempio, prenotazione e pagamento – potrebbe
evolvere in futuro)

La posizione dominante di Google nel mercato di riferimento


❑ Mercato rilevante: mercato della concessione di licenze per sistemi operativi per dispositivi
mobili intelligenti (Commissione UE, 2018)
❑ In Italia 3⁄4 degli smartphone e circa la metà dei tablet hanno un sistema operativo Android
❑ Google riveste dunque una posizione dominante in questo mercato

Perché Google ha abusato della propria posizione dominante?


❑ Google ha rifiutato di pubblicare su Android Auto la app JuicePass per ben 4 volte
❑ Nel frattempo ha rafforzato la propria offerta di servizi relativi alla ricarica elettrica (con Google Maps,
che a differenza di JuicePass è più «generalista»), ampliando il proprio set informativo e dotandosi di
strumenti per ampliare il set informativo e il flusso delle colonnine
❑ Finalità escludente della condotta di Google e trattamento più favorevole per Google Maps
❑Google potrebbe far uscire JuicePass dal mercato e anche pregiudicare la mobilità sostenibile
❑ L’AGCM ha applicato direttamente art. 102 (pregiudizio tra Stati membri) e ha sanzionato Google
❑ Ha imposto a Google di mettere a disposizione di Enel strumenti per la programmazione di app
interoperabili con il sistema Android Auto
❑ Nel luglio 2022, il Tar ha confermato la decisione dell’AGCM a seguito di ricorso di Google

Procedimento di controllo di intese e abusi: indagine (art. 12)


❑ Poteri di indagine: valutati gli elementi in suo possesso, o portati a conoscenza da pubbliche
amministrazioni o altri procede ad istruttoria per verificare l’esistenza di infrazioni (intese vietate o abusi di
posizione dominante) («preistruttoria»)
❑ Prove ammissibili: documenti, dichiarazioni orali, messaggi elettronici, registrazioni e tutti gli altri
documenti contenenti informazioni, indipendentemente dalla loro forma e dal supporto sul quale le
informazioni sono conservate
❑ Priorità di intervento
❑ Rispetto dei principi generali UE e Carta diritti fondamentali
❑Potere dell’AGCM di richiedere in qualsiasi momento alle imprese che ne siano in possesso informazioni
e documenti utili
❑ Richiesta deve indicare la base giuridica, deve essere proporzionata e non obbliga l’impresa ad
ammettere l’infrazione
❑Se l’impresa rifiuta di fornire informazioni ed esibire documenti senza giustificato motivo (o forniscono
informazioni e documenti falsi) può essere sanzionata
❑Periodo congruo per rispondere alla richiesta.
Inoltre...
L’AGCM procede d’ufficio o su richiesta di MISE a indagini conoscitive nei settori in cui l’evoluzione degli
scambi, andamento dei prezzi o altre circostanze facciano presumere che la concorrenza sia
impedita, ristretta o falsata («monitoraggio»)

Istruttoria (art. 14)


❑ Istruttoria di tipo contenzioso (si svolge in contraddittorio)
❑ Poteri «strumentali» dell’AGCM: richiesta di informazioni; esibizione documenti; prende copie;
dispone ispezioni; dispone perizie/consultazioni di esperti ed analisi economiche e statistiche
❑ Ispezioni: accesso ai locali, controllare ed estrarre copia libri, sigilli, chiedere a rappresentanti
spiegazioni
❑Tempi ragionevoli
❑Notizie, dati e informazioni delle imprese coperte dal segreto
❑Se le imprese, senza giustificato motivo, omettono o rifiutano di dare informazioni, l’AGCM può
sanzionarle
❑ L’AGCM può adottare d’ufficio misure cautelari (in genere in contraddittorio) nei casi di urgenza se vi è il
rischio di un grave e irreparabile danno alla concorrenza (art. 14-bis)

Impegni (art. 14-ter) (I)


❑ Entro 3 mesi dall’inizio dell’istruttoria, le imprese possono presentare impegni per «far venire meno i
profili anticoncorrenziali oggetto dell’istruttoria»
❑ L’AGCM, se ritiene che gli impegni non sono manifestamente infondati, li pubblica sul proprio Bollettino,
in modo che i terzi presentino le proprie osservazioni scritte entro 30 giorni (market test)
❑ Esaurito il market test, le parti possono replicare sempre per iscritto alle osservazioni dei terzi ed
eventualmente proporre alcune modifiche agli impegni pubblicati
❑ L’AGCM può accettare o rigettare gli impegni

Impegni (art. 14-ter) (II)


Accettazione degli impegni
L’AGCM non accerta l’infrazione e gli impegni diventano obbligatori per le imprese
Se le imprese non li rispettano, l’AGCM può sanzionare le imprese e riaprire d’ufficio il procedimento
Rigetto degli impegni
L’AGCM ritiene che gli impegni non siano idonei e il procedimento istruttorio prosegue fino
all’accertamento dell’infrazione
NB: La decisione di accoglimento degli impegni (chiusura istruttoria senza accertamento dell’infrazione) può
essere impugnata davanti al giudice amministrativo dai terzi; mentre la decisione di rigetto può essere
impugnata solo con il provvedimento finale (es. sanzione)
dalle parti.

Procedura di transazione (art.14-quater)


❑ Se viene aperta istruttoria l’Autorità può fissare un termine entro il quale le imprese interessate possono
manifestare per iscritto la loro disponibilità a partecipare a discussioni in vista
dell'eventuale presentazione di proposte di transazione
❑ L’Autorità può informare le imprese:
◦ gli addebiti che intende muovere nei loro confronti;
◦ gli elementi probatori utilizzati per stabilire gli addebiti che intende muovere;
◦ versioni non riservate di qualsiasi specifico documento accessibile, elencato nel fascicolo in quel
momento, nella misura in cui la richiesta della parte sia giustificata al fine di consentirle di accertare la sua
posizione in merito a un periodo di tempo o a qualsiasi altro aspetto particolare del cartello;
◦ la forcella delle potenziali ammende
❑ Se le discussioni hanno esito favorevole, AGCM fissa un termine entro il quale imprese interessate
possono impegnarsi a seguire la procedura, presentando proposte transattive che riflettono i risultano delle
discussioni e in cui riconoscono di aver commesso infrazioni e la propria responsabilità.
❑ AGCM può cessare discussioni se ritiene compromessa efficacia della procedura
❑ AGCM definisce con proprio provvedimento generale regole procedurali

Decisione finale: diffida e sanzioni (art. 15)


❑ Al termine dell’istruttoria, l’AGCM prende una decisione
❑ Se accerta l’infrazione, può ordinare la cessazione del comportamento vietato (diffida)
❑ Se l’impresa non ottempera, l’AGCM la sanziona con un’ammenda
❑ Le sanzioni sono impugnabili davanti al giudice amministrativo (Tar in primo grado, C.d.S. appello)

Programmi di clemenza (leniency) (art. 15-bis – 15-septies)


❑ L’AGCM può concedere alle imprese che collaborano a far accertare le infrazioni (es. aiutano a far
emergere i c.d. hard core cartels) l’immunità dalla sanzione oppure la riduzione della sanzione
❑ Si applica a intese orizzontali segrete
❑ L’impresa deve fare domanda di trattamento favorevole all’AGCM: deve immediatamente porre fine alla
propria partecipazione all’intesa; l’AGCM valuta che la collaborazione sia tempestiva, completa e
continuativa, la qualità del materiale probatorio ecc. L’impresa può anche ottenere un marker, cioè un
termine per perfezionare la propria domanda, se non riesce a fornire subito tutti gli elementi
❑ Domanda anche in forma semplificata (se interessa più di 3 Stati Membri) o in forma orale

Assistenza investigativa nell’ambito della rete europea della concorrenza


❑ Cooperazione investigativa: AGCM può esercitare i propri poteri di indagine in nome e per conto delle
altre autorità nazionale garanti della concorrenza dei Paesi UE che ne fanno richiesta, al fine di accertare
l’inottemperanza da parte di imprese, alle misure di indagine e alle decisioni con impegni adottate dall'ANC
richiedente relativamente all’applicazione degli artt. 101 e 102 (AGCM può fare lo stesso a sua volta)
❑ Richieste notifica
❑ Esecuzione delle decisioni che irrogano ammende o penalità di mora:
AGCM adotta queste misure solo se e dopo che l’Autorità richiedente abbia compiuto ragionevoli sforzi per
accertare che l’impresa, o l’associazione di imprese, nei cui confronti l’ammenda o la penalità deve essere
riscossa, non dispone presso lo Stato membro della richiedente stessa di beni sufficienti (e viceversa)
❑ Procedura di cooperazione: strumento uniforme

Un piccolo approfondimento: gli accordi di sostenibilità


Sono vietati? Il caso olandese
❑ Accordi volti a limitare/impedire alcuni effetti negativi legati alle attività economiche
❑ L’antitrust olandese ha pubblicato delle linee guida in materia di sustainability agreement
❑ Devono promuovere usi più efficienti delle materie prime, riduzione emissioni inquinanti e rifiuti,
riduzione impatti negativi produzione industriale
❑ Alcuni esempi: Codici di condotta che comportano (in modo trasparente e non discriminatorio) standard
comuni; accordi che migliorano qualità prodotti (senza incidere sul prezzo); creazione di nuovi prodotti o di
nuovi mercati indispensabile per acquisire risorse produttive sufficienti; accordi per garantire rispetto
norme sul lavoro

Cosa deve valutare l’autorità antitrust olandese per considerare non anticoncorrenziali questi accordi?
❑ Produzione di incrementi di efficienza, compresi i benefici per la sostenibilità (benefici devono essere
oggettivi)
❑Utilizzatori dei prodotti oggetto dell’accordo beneficiano di una congrua parte di tali vantaggi
❑ La restrizione della concorrenza è necessaria per ottenere i benefici e non va oltre quanto necessario al
raggiungimento degli stessi
❑ La concorrenza è comunque garantita per una parte sostanziale dei prodotti in questione

Bozza di linee guida accordi orizzontali UE (2022)


❑ “Agreements between competitors that pursue one or more sustainability objectives”
❑ Ipotesi non “preoccupanti” sotto un profilo concorrenziale (creazione banca dati su fornitori sostenibili,
organizzazione di campagne di sensibilizzazione, accordi che riguardano il comportamento interno
dell’azienda, es. politiche riciclo)
❑Il solo perseguimento dell’obiettivo di sostenibilità non è di per sé sufficiente a escludere una violazione
delle normative antitrust

Bozza di linee guida accordi orizzontali UE (2022)


❑ Alcuni accordi possono essere esentati ex art. 101 § 3 se:
❑ Incremento di efficienza
❑ Trasferimento ai consumatori
❑ Carattere indispensabile dell’accordo
❑ Non eliminazione concorrenza

Riepilogando...
❑ Le pubbliche amministrazioni decidono attraverso procedimenti amministrativi, ossia una insieme di
fasi/atti che portano a una decisione finale («provvedimento»)
❑ L’AGCM è una pubblica amministrazione «particolare»; è un’autorità amministrativa indipendente (ossia
dotata di indipendenza dal potere governativo, autonomia finanziaria, contabile ecc.)
❑Il procedimento antitrust, attraverso cui l’AGCM accerta l’esistenza di un’intesa o un abuso oppure valuta
una concentrazione è un procedimento amministrativo
❑I provvedimenti possono essere di molti tipi (nel caso dell’AGCM un provvedimento è rappresentato dalla
sanzione)

Procedimento antitrust: schema


Avvio del procedimento Istruttoria Decisione

Schema procedimento antitrust: l’avvio del procedimento


AGCM può iniziare un procedimento antitrust in due modi
 Su segnalazione di un soggetto (società, altra pubblica amministrazione) oppure in base ad
elementi che ha già a disposizione («pre-istruttoria»)
 Analizza alcuni mercati, valuta l’andamento dei prezzi ed evoluzione degli scambi («monitoraggio»)
 Fase istruttoria

Schema procedimento antitrust: istruttoria e decisione

LEZIONE 5 - L’ATTIVITÀ DI ADVOCACY DELL’AGCM


Perché l’advocacy?
Di solito sono le imprese (o lo Stato con aiuti di Stato illegittimi) a poter falsare/restringere la libera
concorrenza (che è tutelata dalla l. 287/1990).
Ma cosa succede quando una legge o un atto della pubblica amministrazione violano la
concorrenza?

Cosa potrebbe fare la Commissione UE, ad esempio?


❑ Istituzione europea con potere di iniziativa legislativa (art. 17 § 2 TUE)
❑ Potere di controllo sull’applicazione del diritto UE («custode dei Trattati»)
❑ Competenze di esecuzione – fa rispettare le regole europee (comprese quelle relative alla concorrenza)
❑ In alcuni casi ha essa stessa poteri normativi: può ordinare la rimozione o la modifica di norme
anticoncorrenziale attraverso adozione di direttive o decisioni (art. 106 §3 TFUE)
❑ Ad esempio, negli anni 80-90 ha emanato alcune direttive di liberalizzazione nel settore delle
comunicazioni elettroniche, caratterizzate da norme anticoncorrenziali (presenza di un monopolista
pubblico, di concessioni ecc.)

I poteri di «advocacy» dell’AGCM


Relativamente a provvedimenti delle pubbliche amministrazioni, leggi e regolamenti, l’AGCM svolge attività
di segnalazione e attività consultiva, indicando i problemi che le varie misure creano al mercato e possibili
soluzioni
Potere di segnalazione (art. 21)
Attività consultiva (art. 22)
Relazione annuale (art. 23)
Legge annuale per la concorrenza (l. 99/2009)
Poteri di impugnativa di atti, regolamenti e provvedimenti delle pa in violazione delle norme concorrenziali
(art. 21-bis)

A cosa servono?
❑ Creare un contesto normativo pro-concorrenziale
❑ A differenza della Commissione UE (es. Direttive di liberalizzazione degli anni 90), non può disporre
l’abrogazione di normative anti-concorrenziali
❑ Questi interventi dovrebbero «stimolare» i decisori politici ad adottare normative pro-concorrenziali

La «vecchia» advocacy: il potere di segnalazione (art. 21)


Allo scopo di contribuire ad una più completa tutela della concorrenza e del mercato, l’Autorità individua i
casi di particolare rilevanza nei quali norme di legge o di regolamento o provvedimenti
amministrativi di carattere generale determinano distorsioni della concorrenza o del corretto
funzionamento del mercato che non siano giustificate da esigenze di interesse generale.
L’Autorità segnala le situazioni distorsive derivanti da provvedimenti legislativi al Parlamento e al
Presidente del Consiglio dei Ministri e, negli altri casi, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri
competenti e agli enti locali e territoriali interessati. L’Autorità, ove ne ravvisi l'opportunità, esprime parere
circa le iniziative necessarie per rimuovere o prevenire le distorsioni e può pubblicare le segnalazioni ed i
pareri nei modi più congrui in relazione alla natura e all’importanza delle situazioni distorsive.

La «vecchia» advocacy: il potere di segnalazione


L’AGCM individua leggi, regolamenti o provvedimenti amministrativi generali che creano più problemi alla
concorrenza o al corretto funzionamento del mercato (non giustificate da interesse generale). Segnala i
provvedimenti normativi distorsivi della concorrenza al Parlamento e al
Presidente del Consiglio dei Ministri. Se ne ravvisa l’opportunità, esprime parere sulle iniziative necessarie a
rimuovere/prevenire distorsioni.

Servizi di mobilità in scooting sharing


❑ Diversi comuni Italiani (Milano, Torino, Firenze, Bari ecc) hanno pubblicato a
partire dal 2019 degli avvisi pubblici volti a selezionare operatori che svolgano
servizi di mobilità in sharing a flusso libero (servizi con scooter elettrici, in
particolare)
❑ Nei bandi ci sono disposizioni che escludono i ciclomotori a tre ruote di categoria L2e per cui la legge non
prevede l’obbligo del casco protettivo: le disposizioni prevedono infatti che gli operatori che svolgono
questi servizi devono comunque prevedere un casco di cortesia
❑ Secondo l’AGCM queste disposizioni potrebbero essere restrittive della concorrenza, poiché attuano una
riduzione dell’offerta nel mercato mediante una discriminazione ingiustificata in danno degli operatori che
abbiano optato per questa soluzione tecnologica
❑ Gli avvisi hanno una durata da 4 (Firenze) a 8 anni (Milano)
❑ AGCM ha invitato le amministrazioni a rivedere gli avvisi, concedendo la possibilità di autorizzare anche
flotte di veicoli di categoria L2e oppure non prevedendo la necessità del casco di cortesia per questa
tipologia di veicoli

La «vecchia» advocacy: l’attività consultiva (art. 22)


L'Autorità può esprimere pareri sulle iniziative legislative o regolamentari e sui problemi riguardanti la
concorrenza ed il mercato quando lo ritenga opportuno, o su richiesta di
amministrazioni ed enti pubblici interessati. Il Presidente del Consiglio dei Ministri può chiedere il parere
dell'Autorità sulle iniziative legislative o regolamentari che abbiano direttamente
per effetto:
a) di sottomettere l’esercizio di una attività o l'accesso ad un mercato a restrizioni quantitative;
b) di stabilire diritti esclusivi in certe aree;
c) di imporre pratiche generalizzate in materia di prezzi e di condizioni di vendita

Servizio taxi Comune di Monreale


❑ Assenza di regolazione: I tassisti titolari di licenze rilasciate dal Comune di Monreale non possono
espletare il servizio all’interno dell’Area Metropolitana di Palermo, di cui il Comune di Monreale fa parte e,
pertanto, operare presso le infrastrutture aeroportuali, portuali e ferroviarie presenti in questa area e di
servire il percorso Arabo Normanno
❑ Secondo l’AGCM, la mancata di regolamentazione in tal senso limita la differenziazione qualitativa e
quantitativa dei servizi taxi

Relazione annuale
La Relazione per il 2021 (che ha indicato 95 interventi di advocacy) è stata presentata a marzo 2022. Ogni
anno (entro il 31 marzo), l’AGCM presenta al Presidente del Consiglio una relazione
sull’attività svolta l’anno precedente. Il Presidente del Consiglio la trasmette entro 30 giorni
al Parlamento

La «vecchia» advocacy: quali risultati?


Pareri e segnalazioni «tradizionali» non si sono rivelati risolutivi nel limitare la produzione di
normative/regolazioni anti-concorrenziali per almeno due motivi:
▪ Pareri e segnalazioni non sono vincolanti per i decisori politici e i regolatori
▪ Le possibili ricadute anti-concorrenziali segnalate dall’AGCM non sono di solito il risultato di una specifica
e approfondita analisi economica della normativa presa in considerazione

Legge annuale per la concorrenza e il mercato


❑ I poteri di advocacy tradizionali dell’AGCM si rivelano spesso poco incisivi (non sono vincolanti per
governo e Parlamento)
❑ Con la l. 99/2009 introdotta la legge annuale per la concorrenza e il mercato
❑ Il Governo si impegna ogni anno a presentare il disegno di legge, tenendo conto delle segnalazioni
dell’AGCM
❑ Finora sono state adottate due leggi: nel 2017 e nel 2022 (legge 2021)

Legge annuale per la concorrenza e il mercato 2017: alcune previsioni


❑ Fine del monopolio in capo a Poste Italiane s.p.a. per quanto riguarda notificazioni e comunicazioni di
atti giudiziari e di violazioni del codice della strada
❑ Superamento del sistema di maggior tutela nel mercato dell’energia
❑ Offerte promozionali non possono durare più di 24 mesi e avere una penale equa e proporzionata
(settore tlc)
❑ Delega al Governo ad adottare un d.lgs. in materia di revisione della disciplina del trasporto pubblico non
di linea (taxi, NCC, ecc.)

Il Comune di Rosignano
❑ Il Comune di Rosignano, nel 2022, ha pubblicato un bando di gara per affidare la concessione di un bene
demaniale marittimo (concessione di valorizzazione per servizi di ristorazione e parcheggio e una
concessione demaniale marittima)
❑ Il disciplinare faceva riferimento a un requisito per partecipare: aver esercitato per almeno tre degli
ultimi cinque anni, non solo attività di ristorazione, ma anche attività “correlate alla balneazione” (gestione
stabilimenti balneari ecc)
❑ Clausola troppo restrittiva (possono partecipare solo concessionari?) e secondo l’AGCM andrebbe
eliminata (parere aprile 2022)
❑ Nel maggio 2022, il Comune ha chiarito il significato del requisito: possono partecipare anche non
concessionari
❑ L’AGCM non ha proposto ricorso
Legitimatio ad causam
❑ Forma di advocacy introdotta nel 2011 (art. 21-bis)
❑ L’AGCM può agire in giudizio contro gli atti amministrativi generali, regolamenti e provvedimenti che
violino le norme a tutela della concorrenza e del mercato
❑ L’AGCM, se ritiene se che una pubblica amministrazione abbia emanato un atto in violazione delle norme
a tutela della concorrenza e del mercato, emette entro 60 giorni un parere in cui indica i profili delle
violazioni riscontrate
❑ Se l’amministrazione non si conforma entro i 60 giorni successivi dalla comunicazione del parere, l’AGCM
può presentare entro 30 giorni ricorso al TAR tramite l’Avvocatura Generale dello Stato

Legge annuale per la concorrenza e il mercato 2021


La presente legge reca disposizioni per la tutela della concorrenza ai sensi dell'articolo 117,
secondo comma, lettera e), della Costituzione e dell'articolo 47 della legge 23 luglio 2009, n.
99, finalizzate, in particolare, a:
a) promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l’accesso ai
mercati di imprese di minori dimensioni, tenendo in adeguata considerazione gli obiettivi di politica sociale
connessi alla tutela dell’occupazione, nel quadro dei principi dell’Unione europea, nonché di contribuire al
rafforzamento della giustizia sociale, di migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici e di potenziare
lo sviluppo degli investimenti e dell’innovazione in funzione della tutela dell’ambiente, della sicurezza e del
diritto alla salute dei cittadini;
b) rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo e amministrativo, all'apertura dei mercati;
c) garantire la tutela dei consumatori
❑ Concessioni balneari
❑ Riordino materia servizi pubblici locali e trasporti
❑ Concorrenza e sostenibilità (es: obbligo per i concessionari autostradali di selezionare l’operatore che
richieda di installare colonnine di ricarica mediante procedure competitive, trasparenti e non
discriminatorie)
❑ Riduzione costi realizzazione infrastruttura a banda ultra larga
❑Rafforzamento poteri antitrust

Una norma stralciata (art. 10)


1. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su
proposta del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e del Ministro dello sviluppo
economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, un decreto legislativo per la revisione
della disciplina in materia di trasporto pubblico non di linea.
2. Il decreto legislativo di cui al comma 1 è adottato, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica,
nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) definizione di una disciplina per gli autoservizi pubblici non di linea che provvedono al trasporto collettivo
o individuale di persone che contribuisca a garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini e che assicuri
agli autoservizi stessi una funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea
ferroviari, automobilistici, marittimi, lacuali e aerei;
b) adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni
web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti;
c) riduzione degli adempimenti amministrativi a carico degli esercenti gli autoservizi pubblici non di linea e
razionalizzazione della normativa, ivi compresa quella relativa ai vincoli territoriali, alle tariffe e ai sistemi di
turnazione, anche in conformità alla giurisprudenza della Corte costituzionale
in materia;
d) promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard
qualitativi più elevati;
e) garanzia di una migliore tutela del consumatore nella fruizione del servizio, al fine di favorire una
consapevole scelta nell’offerta;
f) armonizzazione delle competenze regionali e degli enti locali in materia, al fine di definire comuni
standard nazionali;
g) adeguamento del sistema sanzionatorio per le violazioni amministrative, individuando sanzioni efficaci,
dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione, anche al fine di contrastare l’esercizio non
autorizzato del servizio di trasporto pubblico, demandando la competenza per l’irrogazione delle sanzioni
amministrative agli enti locali.

LEZIONE 6 - CONTROLLO DELLE CONCENTRAZIONI E DEGLI AIUTI DI STATO


Le concentrazioni
❑ Disciplina del controllo delle concentrazioni introdotta per la prima volta nel 1989 (Regolamento CE
4064/1989)
❑ Oggi la disciplina è rappresentata dal Reg. CE 139/2004 + Linee Guida
❑ Le concentrazioni di per sé non sono vietate, ma potrebbero comunque restringere la concorrenza in
talune occasioni ed essere incompatibili con il mercato unico
❑ La disciplina delle concentrazioni non si trova nei Trattati. Perché?

Concentrazioni: le ipotesi
❑ Fusione di due o più imprese prima indipendenti
❑ Acquisizione del controllo totale/parziale di una o più imprese
❑ Creazione di un’impresa comune
 «Modifica duratura» del controllo: «diritti, contratti e mezzi» che danno la possibilità di esercitare
un’influenza dominante
Se la concentrazione ostacola in modo significativo la concorrenza nel mercato unico o in una parte
sostanziale di esso, a causa della creazione o del rafforzamento di una posizione dominante è dichiarata
incompatibile con il mercato unico.

Deroghe al «divieto di concentrazioni»


Una concentrazione, all’apparenza incompatibile con il mercato unico, può essere considerata compatibile
in caso di:
Efficienze: miglioramenti di efficienza che controbilanciano effetti negativi sulla concorrenza (es. vantaggi
per i consumatori)
Failing firm defence: un’impresa versa in stato di crisi (fallirebbe se non rilevata da un’altra impresa; non vi
è acquisizione con effetti anticoncorrenziali meno gravi; i beni produttivi dell’impresa uscirebbero dal
mercato senza concentrazione)

Procedimento di controllo delle concentrazioni (Commissione UE): fase preliminare


❑ «Dimensione comunitaria» (legata alle soglie di fatturato delle imprese + riduzione concorrenza nel
mercato unico NB: le soglie sono alternative)
❑ Notifica alla Commissione UE prima dell’attuazione della concentrazione (concentrazione sospesa)
Procedimento di controllo delle concentrazioni (Commissione UE): fase formale
❑ Dura di norma 90 giorni
❑ Ispezione, richiesta di informazioni, audizione dell’impresa
❑ Contestazioni formali e risposta degli interessati

Rapporti tra disciplina UE e nazionale


La Commissione, nel valutare una concentrazione di dimensione comunitaria, può «rinviarla» alle autorità
nazionali se:
1) rischia di incidere in modo significativo sulla concorrenza del mercato di uno SM in particolare che
presenta caratteristiche di un mercato distinto;
2) incide sulla concorrenza del mercato di uno SM in particolare che presenta caratteristiche di un mercato
distinto e non costituisce parte sostanziale del mercato unico (art. 9 Reg 139/2004) (no decentramento)

Nel settembre 2022 l’AGCM ha vietato la concentrazione tra ERG e ENEL


Enel/Erg Power (vietata)
❑Enel Produzione S.p.A. (“Enel Produzione”) è una società attiva nella produzione e vendita all’ingrosso di
energia elettrica
❑ ERG Power è titolare di una centrale elettrica a ciclo combinato Combined Cycle Gas Turbine (CCGT) di
potenza pari a 480 MW localizzata a Priolo Gargallo, in Provincia di Siracusa
❑ ENEL vorrebbe acquisire il controllo totale di ERG Power
❑ Acquisizione rafforzerebbe posizione dominante di ENEL nei mercati rilevanti della produzione e
dell’approvvigionamento all’ingrosso e dei servizi di dispacciamento dell’energia elettrica, tale da eliminare
o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza

Procedimento di controllo delle concentrazioni di dimensione «nazionale»


❑ No dimensione comunitaria (soglie di fatturato più basse)
❑AGCM valuta se una concentrazione ostacola in modo significativo la concorrenza effettiva nel mercato
nazionale o in una sua parte rilevante, in particolare a causa della costituzione o del rafforzamento di una
posizione dominante
❑ Valutazione in base alla necessità di preservare e sviluppare la concorrenza effettiva, tenendo conto:
❑ Struttura di tutti i mercati interessati e della concorrenza attuale o potenziale
❑ Posizione sul mercato delle imprese partecipanti
❑ Potere economico e finanziario
❑ Possibilità di scelta dei fornitori e degli utilizzatori, del loro accesso alle fonti di approvvigionamento o
agli sbocchi di mercato
❑ Comunicazione ad AGCM (se fatturato totale superiore a 492 mln € + fatturato realizzato da un delle due
imprese superiore a 30 mln €)
❑ AGCM ne dà notizia al Presidente Consiglio dei Ministri e al MISE entro 5 giorni
❑ AGCM può richiedere alle imprese interessate di notificare entro trenta giorni un'operazione di
concentrazione anche nel caso in cui sia superata una sola delle due soglie di fatturato previste oppure
quando il fatturato mondiale dall'insieme delle imprese interessate sia superiore a 5
miliardi di euro, qualora sussistano concreti rischi per la concorrenza nel mercato nazionale, o in una sua
parte rilevante, tenuto anche conto degli effetti pregiudizievoli per lo sviluppo e la diffusione di imprese di
piccole dimensioni caratterizzate da strategie innovative, e non siano trascorsi oltre sei mesi dal
perfezionamento dell’operazione
❑ Esistenza di diritto o di fatto di ostacoli all’entrata
❑ Andamento dell’offerta e della domanda dei prodotti e dei servizi
❑ Interessi dei consumatori intermedi e finali
❑ Progresso tecnico ed economico purché esso sia a vantaggio del consumatore e non costituisca
impedimento alla concorrenza.
L’Autorità può valutare gli effetti anticompetitivi di acquisizioni di controllo su imprese di piccole dimensioni
caratterizzate da strategie innovative, anche nel campo delle nuove tecnologie.
Se la concentrazione non è notificata, sanzione per l’impresa (art. 19, c. 2)
❑ Una volta avvenuta la notificazione, l’AGCM svolge attività di pre-istruttoria e decide se avviare
l’istruttoria formale
❑ Entro 30 giorni dalla ricezione della notifica, se non ritiene che l’operazione di concentrazione necessiti
l’apertura dell’istruttoria, ne dà informazione alle imprese e al MISE...
❑ ... oppure, sempre entro 30 giorni, se ritiene che l’operazione di concentrazione sia suscettibile di essere
vietata, l’AGCM apre istruttoria formale
❑ Il procedimento si conclude in 45 giorni dall’apertura dell’istruttoria (45+30), senza contraddittorio,
anche se l’AGCM può richiedere alle imprese informazioni e sanzionarle se rifiutano o omettono di farlo
❑ L’AGCM informa le imprese della propria decisione: divieto o autorizzazione (anche condizionata)
❑ Poteri cautelari: l’AGCM può chiedere alle imprese di sospendere la realizzazione
dell’operazione

Alitalia dovrà restituire gli aiuti di Stato (900 mln) illegittimamente percepiti nel 2017

Aiuti di Stato
❑ Negli anni Settanta, disciplina applicata con poco rigore («aiuti a pioggia)
❑ Dagli anni Novanta in poi, il controllo sugli aiuti è divenuto più rigoroso
❑ Nuove tendenze (anche dopo la pandemia): aiuti «proattivi»?

Aiuti di Stato (I)


Trasferimento di risorse pubbliche a favore di imprese o produzioni, che se attribuiscono un
«vantaggio selettivo», falsano o minacciano di falsare la concorrenza (art. 107 TFUE)
Salvo deroghe, sono vietati
Sono invece compatibili con il mercato gli aiuti (art. 107, § 2):
- a carattere sociale concessi ai singoli consumatori (se accordati senza discriminazioni determinate
dall’origine dei prodotti);
- quelli destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali [es.
Quadro temporaneo in materia di Covid-19]
- aiuti concessi ad alcune regioni della Repubblica Federale di Germania

Aiuti di Stato (II)


Possono considerarsi compatibili con il mercato interno:
a) gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente
basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione, nonché quello delle regioni di cui all'articolo
349, tenuto conto della loro situazione strutturale, economica e sociale;
b) gli aiuti destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo
oppure a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro;
c) gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che
non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse;
d) gli aiuti destinati a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio, quando non alterino le
condizioni degli scambi e della concorrenza nell'Unione in misura contraria all'interesse comune;
e) le altre categorie di aiuti, determinate con decisione del Consiglio, su proposta della Commissione.

Deroghe alla disciplina degli aiuti di Stato


❑ Art. 107 § 2: deroga ipso iure
❑ Esenzioni dalla notifica per gli importi «de minimis» (aiuti regionali o di piccolo importo che sono
considerati compatibili con mercato interno)
❑ Regolamenti di esenzione (categorie, es. accordi ricerca e sviluppo)
❑ Compensazioni di servizio pubblico (criteri Altmark)
❑ Criterio investitore privato in economia di mercato (imprese pubbliche)
❑ Covid-19

Linee Guida Aiuti di Stato 2022: Ambiente e clima


❑ In quali condizioni le misure di sostegno degli Stati membri per il clima, la protezione dell’ambiente e il
clima sono compatibili con il mercato unico?
❑ «È generalmente riconosciuto che i mercati concorrenziali tendono a produrre risultati efficienti in
termini di prezzi, produzione e utilizzo delle risorse. Tuttavia l’intervento statale può risultare necessario
per agevolare lo sviluppo di talune attività economiche che, in assenza di aiuti, non si svilupperebbero
affatto o non si svilupperebbero allo stesso ritmo o alle stesse condizioni.
L’intervento contribuisce pertanto a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (§ 9 Linee Guida).
❑ Condizione positiva: agevolazione dello sviluppo di un’attività economica.
❑ Condizione negativa: la misura di aiuto non deve alterare indebitamente le condizioni degli scambi in
misura contraria al comune interesse

Categorie di aiuti
❑ Aiuti per la riduzione e l’eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra anche
tramite il sostegno a favore delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica
❑ Aiuti per il miglioramento delle prestazioni energetiche e ambientali nel settore dell’edilizia
❑ Aiuti a favore di una mobilità pulita
❑ Aiuti per l’uso efficiente delle risorse e per sostenere la transizione verso un'economia circolare
❑Aiuti per la prevenzione o la riduzione dell'inquinamento non dovuto ai gas a effetto serra
❑ Aiuti per la riparazione di danni ambientali, il ripristino di habitat naturali ed ecosistemi, la tutela o il
ripristino della biodiversità e l'attuazione di soluzioni basate sulla natura per l'adattamento ai cambiamenti
climatici e la mitigazione degli stessi
❑ Sgravi fiscali
❑ Aiuti per la sicurezza dell'approvvigionamento di energia elettrica
❑Aiuti per le infrastrutture energetiche
❑Aiuti per il teleriscaldamento e il teleraffreddamento
❑Aiuti sotto forma di sgravi da prelievi sull'energia elettrica per gli utenti ad alta intensità energetica
❑Aiuti per la chiusura di centrali elettriche che utilizzano carbone, torba o scisto bituminoso e di attività
estrattive legate all'estrazione di carbone, torba o scisto bituminoso
❑Aiuti per studi o servizi di consulenza in materia di clima, tutela dell'ambiente ed energia
Disciplina degli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (19 ottobre 2022)
❑ Nuove definizioni di attività di ricerca e innovazione: inserite le tecnologie come intelligenza
artificiale, blockchain, cloud ecc...
❑ Sostegno pubblico alle infrastrutture di prova e sperimentazione
❑ Alcune norme sono semplificate per alleggerire oneri amministrativi per le imprese
❑ Misure di salvaguardia a tutela concorrenza
«Anche se è generalmente riconosciuto che i mercati competitivi tendono a produrre risultati efficienti in
termini di prezzi, produzione e utilizzo delle risorse, in presenza di fallimenti del mercato, l’intervento
statale può risultare necessario per agevolare o incentivare lo sviluppo di talune attività economiche che, in
assenza di aiuti, non si svilupperebbero o non si svilupperebbero allo stesso ritmo o alle stesse condizioni e,
di conseguenza, per contribuire a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Nel contesto della RSI, i
fallimenti del
mercato possono ad esempio dipendere dal fatto che gli operatori del mercato non prendono
necessariamente, o almeno spontaneamente, in considerazione gli effetti positivi più ampi per l’economia
europea, ritengono che il raggiungimento di un risultato economico positivo sia eccessivamente rischioso e
pertanto, in assenza di aiuti di Stato, intraprenderebbero attività di RSI di livello troppo modesto dal punto
di vista della collettività. Analogamente, in assenza di aiuti di Stato, i progetti di RSI possono risentire di un
accesso insufficiente ai finanziamenti, a causa dell'asimmetria delle informazioni o di problemi di
coordinamento tra le imprese» (§ 3).

Procedura di controllo degli aiuti di Stato (art. 108 TFUE) (I)


❑ Notifica ex ante da parte dello Stato alla Commissione del progetto volto a istituire/modificare aiuti di
Stato
❑ Obbligo di standstill (finché la Commissione non si pronuncia non si può eseguire alcuna misura)
❑ La Commissione, entro 2 mesi, esamina il progetto per verificare se la misura costituisce aiuto o meno e
se è compatibile con il mercato unico

Procedura di controllo degli aiuti di Stato (art. 108 TFUE) (II)


La Commissione apre un’istruttoria, esponendo in modo sintetico i punti di fatto e di diritto e spiega perché
ha dei dubbi sulla compatibilità dell’aiuto con il mercato
unico. Lo Stato membro (e altri) possono intervenire con alcune osservazioni.

Aiuto di Stato illegale: cosa succede?


❑ Se giudica un aiuto incompatibile (decisione negativa), la Commissione ordina allo Stato Membro di
recuperare la somma illegittimamente percepita dal beneficiario (con gli interessi)
❑ Ripristino della situazione precedente (no logica sanzionatoria ma ripristinatoria)
❑ Recupero è disciplinato dalla legislazione nazionale e deve essere immediato ed effettivo
❑ Se lo Stato Membro non esegue il recupero di aiuti illegali e incompatibili, nuovi aiuti sospesi oppure
approvazione da parte della Commissione sospesa (sentenza Deggendorf, 1993)
❑ Procedura di infrazione (la Commissione si rivolge alla CGUE)

LEZIONE 7 - I MERCATI DIGITALI TRA ANTITRUST E REGOLAZIONE


Economia digitale
❑ E’ l’economia del mondo digitale, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ecc.
❑ Il motore dell’economia digitale sono i big data, Internet of Things, cloud, social media
❑ «Large amounts of data produced very quickly by a high number of diverse sources. Data can either be
created by people or generated by machines, such as sensors gathering climate information, satellite
imagery, digital pictures and videos, purchase transaction records, GPS signals, and more. It covers many
sectors, from healthcare to transport to energy» (Commissione UE)
❑ Uno dei pilastri della Strategia UE «Plasmare il futuro digitale dell’Europa»

Mercati digitali
«L’Europa è tuttora un mosaico di mercati online nazionali e alcuni problemi, seppur risolvibili, impediscono
ai cittadini di beneficiare dei vantaggi di un mercato digitale unico. I contenuti e i servizi commerciali e
culturali devono poter superare i confini, cosa possibile eliminando le barriere normative e agevolando le
fatturazioni e i pagamenti elettronici, la risoluzione delle controversie e rafforzando la fiducia dei
consumatori. Si può e si deve fare di più nell’ambito del quadro normativo vigente per creare un mercato
unico nel settore delle telecomunicazioni»
(Comunicazione Un’Agenda Digitale Europea, 2010)

Chi sono gli «happy few» del web?

Come funzionano gli algoritmi


SEMPLICE
COMPLESSO (MACHINE LEARNING/DEEP LEARNING)

Quali sono i maggiori problemi dei mercati digitali?


❑ Difficoltà di individuare un mercato rilevante (es. big data)
❑Alcuni operatori di questi mercati (es. piattaforme, motori di ricerca, ecc.) sono divenuti con gli anni
troppo potenti e hanno finito per «dominare» il mercato dell’informazione
❑ Data accumulation
❑ Acquisizioni dei concorrenti emergenti (es. Facebook e WhatsApp)
❑ Uso dei propri algoritmi perché i prodotti propri o di partner abbiano più visibilità rispetto a quelli dei
concorrenti
❑ Algoritmi segreti
❑ Violazione del diritto alla riservatezza

La Commissione UE ha multato Google molte volte per abuso di posizione dominante...


❑ 2017: ammenda 2,42 mld € poiché ha abusato della sua posizione dominante come
motore di ricerca per promuovere il suo servizio tra i risultati della ricerca e per retrocedere quello dei
concorrenti (attraverso Google Shopping, sistema di comparazione prezzi che era stato collocato al primo
posto tra i risultati se si usava Google come motore di ricerca)
❑ 2018: ammenda 4,3 mld € poiché ha abusato della sua posizione dominante sfruttando
il suo sistema operativo mobile Android per favorire le proprie applicazioni e bloccare le aziende rivali
❑ 2019: ammenda 1,5 mld € poiché ha abusato della sua posizione dominante imponendo clausole
restrittive nei contratti con siti di parti terze, che hanno impedito ai rivali di offrire le loro pubblicità sugli
stessi siti (attraverso Google AdSense). Es.: Google imponeva ai partner diretti di procurarsi da Google la
totalità degli annunci pubblicitari collegati alle ricerche per i siti web oggetto degli accordi sui servizi di
Google e i partner diretti non avevano il diritto di rimuovere siti web inseriti nell’accordo senza
l’autorizzazione di Google

Il Digital Markets Act (Legge sui mercati digitali)


La roadmap verso il DMA
❑ Estate 2020: New Competition Tool
❑ Dicembre 2020: La Commissione UE ha licenziato un testo della Proposta di DMA
❑ Luglio 2022: Accordo politico
❑ Ottobre 2022: Pubblicazione del DMA in G.U.U.E.
❑ Novembre 2022: Entrata in vigore
❑ 2 Maggio 2023: Il DMA comincia ad applicarsi alle imprese
La versione licenziata dalla Commissione è diversa da quella adottata in via definitiva

Il Digital Markets Act (in pillole)


❑ A cosa si applica? Servizi di piattaforma di base
❑ A chi si applica? Ai Gatekeepers
❑ Chi è l’enforcer del Regolamento? La Commissione

DMA: servizi di piattaforma di base


▪ Servizi di intermediazione online
▪ Motori di ricerca online
▪ Servizi di social network online
▪ Servizi di piattaforma per la condivisione di video
▪ Servizi di comunicazione interpersonale indipendenti dal numero
▪ Sistemi operativi
▪ Browser web
▪ Assistenti virtuali
▪ Servizi di cloud computing
▪ Servizi pubblicitari, compresi reti pubblicitarie, scambi di inserzioni pubblicitarie e qualsiasi
altro servizio di intermediazione pubblicitaria, erogati da un fornitore di uno dei servizi di
piattaforma di base elencati precedentemente

Obblighi dei gatekeepers


❑ Obblighi di cui all’art. 5
❑ Obblighi di cui all’art. 6 (potranno essere ulteriormente specificati)
❑ Obbligo di cui all’art. 7 (interoperabilità dei servizi di comunicazione interpersonale
indipendenti dal numero)
Obblighi dei gatekeepers: i dati personali (art. 5)
❑Divieto di trattare ai fini della fornitura di servizi pubblicitari online, i dati personali degli utenti finali che
utilizzano servizi di terzi che si avvalgono di servizi di piattaforma di base del gatekeeper
❑Divieto di combinare dati personali provenienti dal pertinente servizio di piattaforma di base con dati
personali provenienti da altri servizi di piattaforma di base o da eventuali ulteriori servizi forniti dal
gatekeeper o con dati personali provenienti da servizi di terzi
❑Divieto di utilizzare in modo incrociato dati personali provenienti dal pertinente servizio di piattaforma di
base in altri servizi forniti separatamente dal gatekeeper, compresi altri servizi di piattaforma di base, e
viceversa
❑Divieto di far accedere con registrazione gli utenti finali ad altri servizi del gatekeeper al fine di combinare
dati personali
Senza il consenso dell’interessato
Come si identificano i gatekeepers?
Fornitore di servizi di piattaforma di base che:
❑ Ha un impatto significativo sul mercato interno
❑ Gestisce un servizio di piattaforma di base che costituisce un punto di accesso (gateway) importante
affinché gli utenti commerciali raggiungano gli utenti finali
❑ Detiene una posizione consolidata e duratura nell'ambito delle proprie attività o è prevedibile che
acquisisca siffatta posizione nel prossimo futuro

Come si identifica un gatekeeper? («le soglie»)


Impatto significativo sul mercato: se l’impresa cui appartiene raggiunge un fatturato annuo nel SEE pari o
superiore a 7,5 miliardi di EUR negli ultimi tre esercizi finanziari, o se la capitalizzazione di mercato media o
il valore equo di mercato equivalente dell'impresa cui appartiene era quanto meno pari a 75 miliardi di EUR
nell'ultimo esercizio finanziario, e se esso fornisce un servizio di piattaforma di base in almeno tre Stati
membri
Gestire un gateway: se fornisce un servizio di piattaforma di base che annovera
nell'ultimo esercizio finanziario più di 45 milioni di utenti finali attivi
mensilmente (numero medio di utenti finali attivi mensilmente nel corso della
maggior parte dell’ultimo esercizio finanziario), stabiliti o situati nell’Unione, e oltre
10 000 utenti commerciali attivi annualmente stabiliti nell’Unione
Posizione consolidata e duratura (anche in futuro): le soglie di 45 milioni di
utenti attivi mensilmente e 10 000 utenti commerciali attivi sono state raggiunte in
ciascuno degli ultimi tre esercizi finanziari

Come si identifica un gatekeeper?


❑ Se rispetta tutte le condizioni, il fornitore di piattaforma di base notifica questa
informazione alla Commissione entro 2 mesi dal raggiungimento delle soglie, fornendole tutte le
informazioni (fatturato, utenti finali, utenti commerciali, ecc.)
❑ In caso di mancata notifica, la Commissione potrà sempre designare il fornitore di piattaforma di base
come gatekeeper
❑ Entro 45 giorni lavorativi la Commissione informa il fornitore che soddisfa tutte le soglie come
gatekeeper (il fornitore però può presentare argomentazioni sufficientemente fondate per dimostrare che
non soddisfa i requisiti previsti)
❑ Si può essere designati gatekeeper anche se si soddisfano tutti i requisiti ma non raggiunge le soglie → la
Commissione però può valutare altri requisiti (dimensioni, numero di utenti, barriere all’ingresso, effetti di
scala, lock-in, caratteristiche strutturali)

Indagine di mercato
La Commissione può avviare indagine di mercato in tre casi
 Inosservanza sistematica delle obbligazioni (art. 18)
 Designare gatekeeper (art. 17)
 Indagine di mercato su nuovi servizi e nuove pratiche (art. 19)

Designazione del gatekeeper


❑Contestazioni preliminari da comunicare all’impresa entro sei mesi dall’avvio dell’indagine
❑ La Commissione può nominare un’impresa gatekeeper in via provvisoria
❑ Se vengono raggiunte le soglie, ma l’impresa ha presentato alla Commissione argomentazioni
fondate per dimostrare che non ha i requisiti, la Commissione conclude l’indagine entro 5 mesi
dall’avvio dell’indagine

Inosservanza sistematica
❑ Se a seguito di indagine di mercato, il gatekeeper ha violato sistematicamente gli obblighi ex artt. 5, 6, 7
e ha mantenuto/rafforzato/ampliato la propria posizione di gatekeeper, la Commissione può imporre un
rimedio comportamentale o strutturale che sia effettivo o proporzionato
❑ Violazione sistematica se 3 decisioni di inosservanza o ammende entro un periodo di cinque anni
precedente l’adozione della decisione di avvio di un’indagine di mercato in vista dell'eventuale adozione di
una decisione relativa all’inosservanza
❑ «Si considera che un gatekeeper abbia ulteriormente consolidato o ampliato la propria posizione di
gatekeeper in relazione alle caratteristiche di cui all'articolo 3, paragrafo 1, se il suo impatto sul mercato
interno è cresciuto ulteriormente, se la sua importanza in qualità di punto di accesso affinché gli utenti
commerciali raggiungano gli utenti finali è ulteriormente aumentata o se il gatekeeper detiene una
posizione ulteriormente consolidata e duratura nell'ambito delle proprie attività»
Indagine di mercato su nuovi servizi e nuove pratiche
❑ Aggiungere uno o più servizi del settore digitale all’elenco di servizi di piattaforma di base e per
individuare tipi di pratiche potenzialmente sleali o che possono limitare la contendibilità dei servizi di
piattaforma di base e che non sono affrontati in maniera efficace dal presente regolamento (allo stato
attuale)
❑ La Commissione presenta una relazione pubblica al più tardi entro 18 mesi dall'avvio dell'indagine di
mercato, che contiene:
▪ una proposta di modifica del presente regolamento volta a inserire altri servizi del settore digitale
nell'elenco dei servizi di piattaforma di base
▪ un atto delegato recante modifica degli articoli 5 o 6 o 7

Poteri della Commissione


❑ Apertura di un procedimento
❑ Richiesta di informazioni alle imprese (anche su banche dati e algoritmi) e potere di procedere ad
audizione
❑ Potere di effettuare accertamenti in loco
❑ Misure cautelari
❑ Impegni
❑ Decisione relativa all’inosservanza
❑ Ammende

Problemi del DMA


❑ Riduce l’innovazione?
❑ E’ un intervento antitrust o una forma
di regolazione dei mercati?
❑ Le misure strutturali saranno effettive?
❑ Rapporti tra Commissione UE e ANC

Break up... ma a tutti i costi?


“More competitive markets, however, does not necessarily mean the absence of large firms. This is
particularly true if economies of scale make production by large firms cheaper, or if network effects make a
firm more valuable as the number of users increases. The goal of an antitrust remedy should be driven by
this same rule—to make markets more competitive. Courts have the power to break firms into little pieces
or even to dissolve them. The hard part is for courts to fix the problem in a way that is consistent with
maximum competitive output” (Hovenkamp, 2021)
Google come gatekeeper?
❑ Caso Google Android/Agcm
❑ Viene definito come Gatekeeper dall’AGCM poiché decide quali sviluppatori e quali app arrivano agli
utenti finali e quali no
❑ Gatekeeper con riguardo ad Android Auto (poiché ha una posizione dominante)
❑ Secondo Google si tratterebbe di un concetto estraneo alla disciplina antitrust (il DMA non è ancora in
vigore al momento della decisione AGCM!)

Una proposta dell’AGCM (non accolta)


❑Procedimento di designazione di impresa «di primaria importanza»
❑ Imprese che operano in più mercati (soprattutto piattaforme digitali)
❑ Serie di indici: possesso di posizione dominante in più mercati; grado di integrazione verticale; accesso
agli atti rilevanti per la concorrenza; importanza delle attività svolte per consentire a
imprese terze l’accesso ai mercati; influenza dell’attività economiche sulle imprese
❑ Divieto di comportamenti distorsivi

Una proposta dell’AGCM (non accolta). Perché?


«Al fine di evitare la frammentazione del mercato interno, gli Stati membri non impongono ulteriori
obblighi ai gatekeeper per mezzo di leggi, regolamenti o misure amministrative allo scopo di garantire
l’equità e la contendibilità dei mercati. Nessuna disposizione del presente regolamento impedisce agli Stati
membri di imporre obblighi alle imprese, comprese le imprese che forniscono servizi di piattaforma di base,
per questioni che non rientrano nell'ambito di applicazione del presente regolamento, purché tali obblighi
siano compatibili con il diritto dell’Unione e non derivino dal fatto che le imprese pertinenti hanno lo status
di gatekeeper ai sensi del presente regolamento» (art. 1 § 5).

LEZIONE 8 - I SERVIZI PUBBLICI


Di cosa parliamo quando parliamo di servizi pubblici?
«Nella nozione di servizio pubblico, come nelle tavole di Tycho Brahe, c’è dentro di tutto, il vero e il falso, e
ognuno pesca quel che gli fa più comodo» (Merusi, 2002)
Una delle nozioni più «tormentate» (Giannini, 1986)

Di quali servizi pubblici ci occuperemo nel nostro corso?


N.B: I servizi pubblici a rilevanza non economica (servizi di interesse generale): sono forniti dalle pubbliche
amministrazioni con oneri a carico della collettività. Non sono interessati dal processo di liberalizzazione
europea. Esempi sono la sanità e l’istruzione.

I servizi pubblici economici: quale nozione?


❑ Non esiste ad oggi una definizione unitaria: spesso le nozioni sono tante quante sono le leggi di settore
che ne disciplinano alcuni aspetti
❑ I servizi pubblici nascono solitamente da un giudizio di valore sostanzialmente politico, per sua natura
evolutivo in ordine a:
▪ bisogni della collettività
▪ insufficienze del mercato (servizi pubblici economici)
❑ Concezione storico/relativa: bisogna guardare al momento storico e alle esigenze della società: un
tempo venivano considerati servizi pubblici la vendita del ghiaccio oppure il servizio di deposito di
granoturco

I servizi pubblici economici: quale nozione?


I servizi di interesse economico generale possono essere definiti «servizi di interesse generale
erogati o suscettibili di essere erogati dietro corrispettivo economico su un mercato» (art. 2, d.lgs. n.
175/2016)

Nozione UE di servizio pubblico


❑ Si parla di Servizi di Interesse Economico Generale (SIEG)
❑ I servizi possono essere svolti in regime di concorrenza, da soggetti pubblici o privati
❑ Regolati nell’interesse generale; si distinguono da altre attività regolate poiché vi è il riconoscimento a
livello normativo di un’esigenza di interesse generale che deve essere soddisfatta con caratteristiche di
offerta predeterminate
❑ «I SIEG sono attività economiche i cui risultati contribuiscono all’interesse pubblico generale che non
sarebbero svolte dal mercato senza un intervento statale (o sarebbero svolte a condizioni differenti in
termini di qualità, sicurezza, accessibilità economica, parità di trattamento o accesso
universale). Al fornitore incombe un OSP sulla base di un incarico e di criterio di interesse generale che
assicura che il servizio sia fornito a condizioni che gli consentano di assolvere i propri compiti»
(Comunicazione CE, 2011)

Teoria del servizio pubblico


❑ Teoria soggettiva: il servizio può considerarsi pubblico se deve essere reso al pubblico per
soddisfare un bisogno comune ed è assunto come doveroso dal soggetto pubblico che ne diventa
titolare attraverso un atto (la legge di solito)
❑ Teoria oggettiva: è sufficiente il soddisfacimento di un bisogno comune a prescindere dalla titolarità

Il «vecchio» regime dei servizi pubblici economici: il regime della riserva


«A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e
salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o
categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di
monopolio ed abbiano carattere di preminente
interesse generale» (art. 43 Cost.)

Un esempio di riserva: art. 1 Codice Postale e delle telecomunicazioni (1973)


Art. 1.
Esclusività dei servizi postali e delle telecomunicazioni
 Appartengono in esclusiva allo Stato nei limiti previsti dal presente decreto:
 i servizi di raccolta, trasporto e distribuzione della corrispondenza epistolare;
 i servizi di trasporto di pacchi e colli;
 i servizi di telecomunicazioni.

Il «vecchio» regime dei servizi pubblici economici: la gestione diretta o indiretta


❑ Gestione diretta: assunzione diretta da parte dello Stato attraverso la c.d. Azienda Autonoma (es.
Azienda Autonoma Ferrovia dello Stato; Azienda Poste e Telecomunicazioni)
❑ Gestione indiretta: attraverso ente pubblico economico (Ente poste; Ente Ferrovie dello Stato)

Il «vecchio» regime dei servizi pubblici economici: la concessione amministrativa


❑ Provvedimento amministrativo con cui si accresce la sfera giuridica del privato (effetto positivo)
❑ Attività riservata: attribuisce uno status o situazioni giuridiche di cui il richiedente non era titolare
❑Istanza del privato / Ampia discrezionalità della pubblica amministrazione
❑Posizione di privilegio (posizione dominante?) / Monopolio (esclusione di altri operatori dal mercato,
lunga durata)
❑ Poteri molto incisivi dell’amministrazione concedente (vigilanza, sanzione, revoca, ecc.)
❑ Le concessioni di servizio pubblico sono state tradizionalmente affidate a società in totale partecipazione
pubblica (es. trasporto ferroviario di persone alle Ferrovie dello Stato, oppure comunicazioni elettroniche
alla SIP),

Il servizio pubblico di matrice UE


❑ Liberalizzazione
❑ Autorizzazione conforme a diritto europeo
❑ Regolazione pro-concorrenziale
❑ Servizio universale

Principi del servizio pubblico


❑ Doverosità
❑ Continuità
❑ «Abbordabilità»
❑ Universalità

La liberalizzazione
❑ Apertura di un determinato mercato attraverso la riduzione delle barriere e dei
vincoli al suo funzionamento
❑ La liberalizzazione ha inciso sui regimi di riserva esistenti
❑ Rapporto tra liberalizzazione e privatizzazione (non sono la stessa cosa)

La liberalizzazione dei servizi pubblici economici


❑ Applicazione delle regole concorrenziali al mercato dei servizi pubblici
❑ Soppressione dei diritti speciali ed esclusivi
❑ Accesso al mercato basato su criteri
obiettivi, trasparenti e non discriminatori
❑ Misure di ri-regolazione

La liberalizzazione dei servizi pubblici economici


«Gli Stati membri non emanano né mantengono, nei confronti delle imprese pubbliche e delle imprese cui
riconoscono diritti speciali o esclusivi, alcuna misura contraria alle norme dei trattati, specialmente a quelle
contemplate dagli articoli 18 e da 101 a 109 inclusi. Le imprese incaricate della gestione di servizi di
interesse economico generale o aventi carattere di monopolio fiscale sono sottoposte alle norme dei
trattati, e in particolare alle regole di concorrenza, nei limiti in cui l'applicazione di tali norme non osti
all'adempimento, in linea di diritto e di fatto, della specifica
missione loro affidata. Lo sviluppo degli scambi non deve essere compromesso in misura contraria agli
interessi dell'Unione. La Commissione vigila sull'applicazione delle disposizioni del presente articolo
rivolgendo, ove occorra, agli Stati membri, opportune direttive o decisioni»
(art. 106 TFUE, ex art. 90 Trattato Istitutivo CE)

Soppressione dei diritti speciali ed esclusivi (fine del monopolio)


«1. Gli Stati membri aboliscono tutte le misure che concedono:
a) diritti esclusivi per la prestazione di servizi di telecomunicazioni, compresa l'installazione e la fornitura di
reti di telecomunicazioni necessarie alla prestazione di detti servizi, o
b) diritti speciali che limitano, a due o più, il numero di imprese autorizzate a fornire tali servizi o a installare
tali reti di telecomunicazioni, non conformandosi a criteri di obiettività, proporzionalità
e non discriminazione, o
c) diritti speciali che designano, non conformandosi a criteri di obiettività, proporzionalità e non
discriminazione, numerose imprese concorrenti per la fornitura di detti servizi o l'installazione o
la fornitura di dette reti (art. 2, Direttiva Concorrenza nelle telecomunicazioni, 90/388/CE).

I diritti speciali ed esclusivi


«I diritti esclusivi o speciali [...] devono essere intesi in generale come i diritti concessi dalle autorità di uno
Stato membro a un’impresa o a un numero limitato di imprese, in base a criteri che non sono obiettivi,
proporzionati e non discriminatori, e che influiscono sostanzialmente sulla capacità delle altre imprese di
installare o di gestire reti di telecomunicazioni o di fornire servizi di telecomunicazioni nello stesso
territorio, in condizioni sostanzialmente equivalenti»

Accesso al mercato
«Gli Stati membri che subordinano la prestazione di servizi di telecomunicazioni o l’installazione o fornitura
di reti di telecomunicazioni alla concessione di licenze, ad autorizzazione generale o ad una dichiarazione
volta ad assicurare il rispetto delle esigenze fondamentali, provvedono affinché le condizioni relative siano
basate su criteri di obiettività, proporzionalità, non discriminazione e trasparenza, che gli eventuali dinieghi
siano motivati e che sia prevista una procedura di ricorso
avverso tali dinieghi» (art. 2, § 3, Direttiva 90/388/CE)
L’autorizzazione «conforme al diritto europeo»
❑ Provvedimento permissivo dell’esercizio di diritti di libertà economiche già riconosciuti
dal Trattato
❑ La procedura di rilascio, le condizioni e i contributi sono subordinati al rispetto di parametri/criteri di
oggettività, proporzionalità, trasparenza e non discriminazione

Il «nuovo» servizio pubblico economico: i provvedimenti amministrativi


❑ Concessione
❑ Autorizzazione
❑ Modello dell’«autorizzazione generale»
❑ Modello Scia
❑ Silenzio – assenso

Regolazione pro-concorrenziale
❑ L’ex monopolista (gestore/proprietario della rete) può aver mantenuto un certo vantaggio competitivo
❑ Adozione di regole che permettano ai nuovi competitors di operare in condizioni di parità (es. misure
asimmetriche)
❑ Regolazione by independent authorities che fanno rispettare le «regole del gioco»
❑ Finalità: promozione concorrenza ed efficienza, raggiungimento di livelli qualitativi, fruibilità e diffusione
dei servizi in modo omogeneo (l. 481/1995)
❑ Tariffe stabilite e aggiornate in base all’andamento dei mercati

Ri-regolazione
«Fino a quando conservano diritti speciali e/o esclusivi per l'installazione e la gestione delle reti pubbliche
fisse di telecomunicazioni, gli Stati membri adottano le misure necessarie per rendere pubbliche, oggettive
e non discriminatorie le condizioni che regolano l'accesso alle reti.
[...] Inoltre gli Stati membri:
- eliminano tutte le restrizioni alla fornitura di capacità di trasmissione per mezzo di reti televisive via cavo e
consentono l'impiego di reti cablate per la prestazione di servizi di telecomunicazioni diversi dai servizi di
telefonia vocale;
- provvedono affinché sia autorizzata a tal fine l'interconnessione delle reti televisive via cavo con la rete
pubblica di telecomunicazioni, in particolare l'interconnessione con le linee affittate, e che siano abolite le
restrizioni relative all'interconnessione diretta delle reti televisive via cavo da parte dei gestori di queste
ultime» (art. 4, Direttiva 90/388/CE).

LEZIONE 9 – I SERVIZI PUBBLICI II


Il servizio pubblico di matrice UE
❑ Liberalizzazione
❑ Autorizzazione conforme a diritto europeo
❑ Regolazione pro-concorrenziale
❑ Servizio universale

Principi del servizio pubblico


❑ Doverosità
❑ Continuità
❑ Parità di trattamento
❑ «Abbordabilità»
❑ Universalità

Servizio universale
❑ Concetto di derivazione europea
❑Quale equilibrio tra la liberalizzazione e la tutela dell’interesse generale?
❑ Nucleo minimo di prestazioni «di base» individuate dal regolatore
❑ Serie di prestazioni che deve essere garantita in modo permanente, con una completa copertura
geografica del territorio nazionale, a prezzi abbordabili
❑ Sotto-insieme del servizio pubblico (Rangone, 2003)
❑ Erogate anche se in perdita
❑ Finanziamento attraverso trasferimenti a carico bilancio Stato oppure fondo di compensazione (poste)

Obblighi di servizio pubblico


❑ Obblighi di servizio pubblico: prestazione di servizi nella misura o alle condizioni che l’operatore,
considerando il proprio interesse commerciale, non si assumerebbe (insufficienza della domanda; eccessiva
onerosità della gestione servizio, ecc.) (art.2, Reg. UE n. 1191/1969)
Es. trasporti
Obblighi di servizio universale
❑ «Sono un tipo di OSP che stabiliscono le condizioni per assicurare che taluni servizi siano messi a
disposizione di tutti i consumatori e utenti di uno Stato membro, a prescindere dalla loro localizzazione
geografica, a un determinato livello di qualità e, tenendo conto delle circostanze nazionali, ad un prezzo
abbordabile. La definizione di OSU specifici è stabilita a livello europeo come componente essenziale della
liberalizzazione del mercato nel settore dei servizi, quali le telecomunicazioni, i servizi postali e i trasporti»
(Comunicazione UE sui SIEG, 2010)
❑ Gli obblighi venivano remunerati con i ricavi del servizio universale (c.d. finanziamento incrociato), oggi
sono remunerati in vario modo: attribuzione diritti speciali ed esclusivi, compensazioni finanziarie (vantaggi
fiscali, sovvenzioni) ecc...

Un esempio di servizio universale (settore postale)


«È assicurata la fornitura del servizio universale e delle prestazioni in esso ricomprese, di qualità
determinata, da fornire permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, incluse le situazioni
particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane, a prezzi accessibili all’utenza» (art. 3, c. 1, d.lgs.
261/1999)
«Il servizio universale, incluso quello transfrontaliero, comprende:
a) la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg;
b) la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione dei pacchi postali fino a 20 kg;
c) i servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati» (art. 3, c. 2, d.lgs. 261/1999)
A questi si aggiunge la posta massiva (bollette, bollettini, comunicazioni bancarie ecc.)

Contratto di servizio
❑Regola i rapporti tra PA e gestore del servizio
❑ Rapporti economici
❑ Investimenti da effettuare
❑ Scioglimento e decadenza per gravi inadempienze

Le compensazioni degli OSP sono compatibili con la disciplina degli aiuti di Stato?
Compensazione oneri di servizio pubblico e disciplina degli aiuti di Stato
❑Primo orientamento: il finanziamento pubblico degli OSP deve sempre essere assoggettato alla procedura
prevista per gli aiuti di Stato; la Commissione potrà dichiararne la compatibilità con mercato
unico (caso Coopérative d’exportation du livre français, 1998)
❑ Secondo orientamento (oggi prevalente): compatibilità con la normativa degli aiuti di Stato se
strumentali a remunerare gli extracosti sostenuti per la fornitura del servizio se i destinatari non
traggono vantaggi economici e non si avvantaggiano di una posizione concorrenziale più favorevole (caso
Ferring, 2000 e caso Altmark, 2000)
Condizioni «Altmark»
Per non costituire aiuto ex art. 107 TFUE, devono essere rispettate tutte le seguenti condizioni:
❑ Impresa deve essere chiaramente incaricata di OSP (con atto specifico di conferimento)
❑ Criteri calcolo compensazione definiti in modo obiettivo e trasparente
❑ Compensazione deve essere proporzionata
❑ Impresa selezionata tramite gara altrimenti la compensazione vinee determinata in base a un’analisi dei
costi in cui sarebbe incorsa un'impresa comparabile gestita in modo efficiente e dotata di mezzi per
soddisfare le esigenze di servizio
Se una sola di queste condizioni non è rispettata → procedura controllo aiuti di Stato

Forme di gestione
❑Concorrenza nel mercato (autorizzazioni)
❑Concorrenza per il mercato (concessioni)
❑Affidamento in house
❑Società mista

Rapporto tra gestore e utente


❑ Dir.P.C.M. 27 gennaio 1994 – Principi sull’erogazione dei servizi pubblici
❑Carte dei servizi
➢Eguaglianza
➢Imparzialità
➢Continuità
➢Diritto di scelta
➢Partecipazione
➢Efficienza/efficacia
❑ Tutele (informazione agli utenti, reclamo)
Principi carta servizi Trenitalia 2022 slide

La liberalizzazione dei servizi pubblici economici nel contesto nazionale


❑ Soppressione del regime della riserva e del monopolio legale (tranne in presenza di monopoli naturali)
❑ Accesso al mercato subordinato ad autorizzazioni non discrezionali (se la legge prescrive determinati
requisiti che sono in possesso del richiedente, il richiedente che li ha ottiene il permesso)
❑ Servizio universale
❑ Poteri dell’AGCM di intervenire in caso di distorsioni della concorrenza
❑ Si affermano le autorità di regolazione («arbitri dei mercati», D’Alberti e Pajno, 2000)
I social network sono un servizio pubblico?

LEZIONE 10 – LIBERALIZZAZIONE E REGOLAZIONE DEL MERCATO DELL’ENERGIA


La disciplina del mercato dell’energia elettrica fino agli anni Novanta del secolo scorso
❑ Art. 1, l. 6 dicembre 1962 n. 1643, in attuazione dell’art. 43 Cost., dispone la riserva, in capo all’Ente
Nazionale per l’Energia Elettrica (ENEL), delle attività di produzione, importazione ed esportazione,
trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita di energia elettrica
 Monopolio dell’ENEL
❑ L’ENEL «ai fini di utilità generale provvederà alla utilizzazione coordinata e al potenziamento degli
impianti, allo scopo di assicurare con minimi costi di gestione una disponibilità di energia elettrica adeguata
per quantità e prezzo alle esigenze di un equilibrato sviluppo economico del Paese» (art. 1, comma 3).

Una prima apertura al mercato?


❑ Art. 20, l 9 gennaio 1991 n. 91
❑ Con questa norma, sono autorizzate altre imprese a produrre energia per uso proprio o per la cessione
all’ENEL: l’autorizzazione era rilasciata dal Ministero dell’Industria e del Commercio (oggi Ministero dello
Sviluppo Economico), valutando «la compatibilità con le finalità di interesse generale del servizio pubblico»
(mantenendo dunque una certa discrezionalità nel rilascio del provvedimento) ed era inoltre previsto
l’obbligo di cessione all’ENEL dell’energia eccedente quella effettivamente consumata dal produttore
❑ Privatizzazione dell’ENEL nel 1992 (trasformazione in s.p.a. in totale partecipazione pubblica, opera in
base a una concessione di durata quarantennale, obbligo di servizio universale)
❑Autorità dei servizi pubblici (1995)

Le politiche europee di liberalizzazione del mercato elettrico


❑ Libro Verde 1994
❑ Libro Bianco 1995
❑Direttiva 96/92/CE (oggi non più in vigore, nel frattempo sono state emanate altre direttive e regolamenti
che l’hanno modificata nel 2003, nel 2009 e nel 2019, che hanno intensificato il processo di liberalizzazione)
❑Attuata con d.lgs. 79/1999 (c.d. Decreto Bersani)
❑ In vigore Quarto Pacchetto Energia del 2019 – c.d. Winter Package (recepito)

Accesso al mercato: le attività libere


❑ «Le attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica sono libere
nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico contenuti nelle disposizioni del presente decreto» (art. 1,
Decreto Bersani)
❑ Misure di re-regulation: Enel s.p.a. deve cedere la propria capacità produttiva e degli impianti per
facilitare l’erosione del suo monopolio e facilitare l’ingresso di nuovi operatori nel mercato; nessun
soggetto può produrre o importare, direttamente o indirettamente, più del 50 per cento del totale
dell’energia elettrica prodotta e importata in Italia (art. 8, comma 1)
❑ Le attività libere sono sottoposte a un regime autorizzatorio, procedura unica e semplificata (con VIA); il
diniego di autorizzazione deve essere fondato su motivi obiettivi e non discriminatori e motivato agli
interessati (art. 8, comma 5).

Le attività riservate: trasmissione e dispacciamento


❑ Le attività di trasmissione e dispacciamento sono riservate allo Stato ed attribuite in concessione al
gestore della rete di trasmissione nazionale
❑ Il Gestore della Rete ha l’obbligo di connettere alla rete di trasmissione nazionale tutti i soggetti che
ne facciano richiesta, senza compromettere la continuità del servizio (deve motivare adeguatamente il
rifiuto) (art. 3)
❑ Il gestore della rete deve essere indipendente dai soggetti operanti nel mercato (separazione
proprietaria)

L’attività di distribuzione è attività riservata?


❑L’attività di distribuzione dell’energia elettrica è svolta in regime di concessione rilasciata dal
Ministro dell’Industria (oggi Ministero Imprese e Made in Italy - MIMIT)
❑ Obbligo di connessione alle reti dei soggetti che lo chiedano; per ogni comune è rilasciata una sola
concessione, per le concessioni che scadono nel 2030, obbligo di gara (art. 9)
slide 10

L’ARERA: l’organizzazione
❑ Prima autorità di settore ad essere istituita (l. n. 481/1995)
❑ Regola i settori dell’energia elettrica, del gas, del servizio idrico (dal 2011), del telecalore (dal 2017) e dei
rifiuti (dal 2017)
❑ Organo collegiale (Presidente + 4 Commissari), nominati con D.P.R., previa deliberazione del C.d.M., su
proposta dei ministri competenti – designazioni governative «bilanciate» dall’assenso delle commissioni
parlamentari
❑ Requisiti di professionalità e competenza nel settore; durano sette anni; non rinnovabile; divieto di
pantouflage
❑ Autonomia contabile, amministrativa e organizzativa
❑ Finanziamento con contributi a carico degli operatori di settore

L’Arera: i poteri
❑ Poteri consultivi (fornisce a governo e Parlamento elementi di conoscenza/valutazione, sulla disciplina
del mercato e sulla regolazione)
❑ Poteri «normativi» (poteri di rulemaking; atti amministrativi generali relativi alla fissazione di tariffe,
livelli qualitativi di servizio, direttive di separazione amministrativa e contabile, ecc.)
❑ Poteri di controllo e adjudication
❑ Poteri di risolvere le controversie tra imprese e consumatori
 L’Autorità, prima di approvare la misura, indice una consultazione sul testo per acquisire il parere
degli interessati; sottopone la misura ad Analisi di Impatto della Regolazione (AIR)

L’Arera: quale indipendenza?


❑ L'Autorità opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio nel quadro degli indirizzi di politica
generale formulati dal Governo e dal Parlamento e delle normative dell'Unione europea
❑ A partire dal «terzo pacchetto energetico», l’indipendenza dell’Arera è rafforzata: l’autorità di
regolazione di settore deve essere «giuridicamente distinta e funzionalmente indipendente da qualsiasi
altro soggetto pubblico o privato» (art. 35, Direttiva 2009/72/CE)
❑ L’ARERA è dunque indipendente dal Governo e nello specifico dal MISE
❑ Cooperazione con regolatori europei; ACER – Agenzia per la Cooperazione dei Regolatori dell’Energia

Art. 1, comma 12, lett. e), l. 481/1995 (tariffe)


L’Arera: «stabilisce e aggiorna, in relazione all’andamento del mercato, la tariffa base, i parametri e gli altri
elementi di riferimento per determinare le tariffe di cui ai commi 17, 18 e 19, nonché le modalità per il
recupero dei costi eventualmente sostenuti nell'interesse generale in modo da assicurare la qualità,
l’efficienza del servizio e l’adeguata diffusione del medesimo sul territorio nazionale, nonché la
realizzazione degli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse
di cui al comma 1 dell’articolo 1, tenendo separato dalla tariffa qualsiasi tributo d’onere improprio; verifica
la conformità ai criteri di cui alla presente lettera delle proposte di aggiornamento delle tariffe
annualmente presentate e si pronuncia, sentiti eventualmente i soggetti esercenti il servizio, entro novanta
giorni dal ricevimento della proposta; qualora la pronuncia non intervenga entro tale termine, le tariffe si
intendono verificate positivamente»
 Tariffe per trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica nel periodo regolatorio (2020-
2023) - Delibera 568/2019/R/EEL)

Obblighi di servizio pubblico


«Considerando che, per taluni Stati membri, l’imposizione di obblighi di servizio pubblico può essere
necessaria per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, la protezione del consumatore e
dell’ambiente che, a loro avviso, la libera concorrenza, di per sé, non può necessariamente garantire»
(considerando 13, Direttiva 96/92/CE)

Obblighi di servizio pubblico (Direttiva 2019/944/CE)


«Nel pieno rispetto delle pertinenti disposizioni del TFUE, in particolare dell'articolo 106, gli Stati membri
possono, nell’interesse economico generale, imporre alle imprese che operano nel settore dell’energia
elettrica obblighi relativi al servizio pubblico concernenti la sicurezza, compresi la sicurezza
dell’approvvigionamento, la regolarità, la qualità e il prezzo delle forniture, nonché la tutela dell'ambiente,
compresa l’efficienza energetica, l’energia da fonti rinnovabili e la protezione del clima. Questi obblighi
sono chiaramente definiti, trasparenti, non discriminatori e verificabili, e garantiscono alle imprese
dell'Unione che operano nel settore dell'energia elettrica parità di accesso ai consumatori nazionali. Gli
obblighi di servizio pubblico relativi alla fissazione dei prezzi di fornitura dell’energia elettrica si conformano
ai requisiti di cui all'articolo 5 della presente direttiva» (art. 9, § 2).

Obblighi di servizio universale (Direttiva 2019/944/CE)


«Gli Stati membri provvedono affinché tutti i clienti civili e, se gli Stati membri lo ritengono necessario, le
piccole imprese usufruiscano nel rispettivo territorio del servizio universale, vale a dire del diritto alla
fornitura di energia elettrica di una qualità specifica a prezzi competitivi, facilmente e chiaramente
comparabili, trasparenti e non discriminatori» (art. 27).

Obbligo di servizio pubblico universale (art. 5, comma 11, d.lgs. 210/2021)


«I clienti finali hanno diritto di essere prontamente e adeguatamente informati sui propri diritti derivanti
dagli obblighi di servizio pubblico universale imposti ai fornitori»

La vendita
❑ La vendita è libera (è sufficiente iscriversi a un elenco detenuto dal MISE)
❑ In origine: clienti idonei (possono stipulare contratti di fornitura con qualsiasi produttore fornitura o
grossista) e vincolati (possono stipulare contratti di fornitura esclusivamente con il distributore che svolge il
servizio nell’area territoriale dove si trovano gli utenti)
❑I clienti idonei (in un primo momento distributori, grossisti e clienti finali con alto consumo energetico)
possono acquistare sulla c.d. borsa elettrica
❑ I clienti vincolati (famiglie, piccoli consumatori) che contrattano attraverso il c.d. Acquirente Unico
❑Dal 1° luglio 2007 tutti i clienti sono idonei
 La borsa elettrica è un mercato organizzato secondo criteri di neutralità, trasparenza, obiettività
Affidata al Gestore del Mercato GME (art. 5)

Sistema di maggior tutela


❑ Regime transitorio nell’attesa di passare al libero mercato
❑ Attraverso Acquirente Unico, i consumatori finali (piccoli e domestici) di energia elettrica vengono
riforniti nell’attesa di scegliere il proprio fornitore sul mercato libero
❑ Condizioni economiche (prezzo) e di fornitura preventivamente fissate dall’ARERA (e non dalle imprese)
❑ La legge per la concorrenza e il mercato 2017 ha previsto dal 1° gennaio 2021 la fine del mercato
tutelato per le piccole imprese e dal 1° gennaio 2023 per le microimprese

Sistema di maggior tutela


❑Gennaio 2024 – fine mercato tutelato anche per le famiglie (norme attuazione PNRR 2021)
❑ ARERA adotta disposizioni per assicurare, in questo periodo transitorio, un servizio a tutele
graduali per clienti finali senza fornitore di energia elettrica e misure per evitare ingiustificati aumenti di
prezzo/alterazioni condizioni fornitura

La tutela dei consumatori


Misure di tutela a favore dei piccoli consumatori (perché sono «deboli» sul piano contrattuale)
ARERA
➢ emana direttive relativamente alle modalità di erogazione dei servizi, con riferimento ai livelli qualitativi
➢ ordina la cessazione di comportamenti lesivi dei diritti degli utenti (indennizzo)
➢ se gli utenti hanno optato per il libero mercato, stabilisce condizioni economiche e contrattuali di
fornitura energia elettrica (servizio di maggior tutela) – previsto anche per clienti domestici, piccole e medie
imprese senza fornitore di elettricità
➢ salvaguardia per i clienti di medie e grandi dimensioni
Clienti vulnerabili (art. 11, d.lgs. 210/2021)
«Sono clienti vulnerabili i clienti civili:
a) che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate o che versano in gravi condizioni di salute, tali
da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica, necessarie
per il loro mantenimento in vita, ai sensi dell’articolo 1, comma 75, della legge 4 agosto 2017, n. 124;
b) presso i quali sono presenti persone che versano in gravi condizioni di salute, tali da richiedere l'utilizzo
di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica, necessarie per il loro
mantenimento in vita;
c) che rientrano tra i soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;
d) le cui utenze sono ubicate nelle isole minori non interconnesse;
e) le cui utenze sono ubicate in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
f) di età superiore ai 75 anni».
«I fornitori sono tenuti ad offrire ai clienti vulnerabili di cui al comma 1 del presente articolo la fornitura di
energia elettrica ad un prezzo che rifletta il costo dell’energia nel mercato all’ingrosso, i costi efficienti del
servizio di commercializzazione e le condizioni contrattuali e di qualità del servizio, così come definiti
dall'ARERA con uno o più provvedimenti e periodicamente aggiornati».

Povertà energetica
❑ Riferimento nella Direttiva 2009/72/CE (considerando n. 8 e 53)
❑ Diviene rilevante nella Direttiva 2019/944/UE (art. 27): famiglie a basso reddito, elevata spesa per
l’energia rispetto al reddito disponibile e la scarsa efficienza energetica
❑ A marzo 2022 istituito un Osservatorio Nazionale presso il MITE, che ha tra i suoi compiti quello di
elaborare criteri per l’individuazione del numero di famiglie in condizioni di povertà energetica (non
adottati)

LEZIONE 11- LIBERALIZZAZIONE E REGOLAZIONE DEL MERCATO DEL GAS NATURALE


La disciplina del mercato del gas naturale prima delle liberalizzazioni europee: l’ENI
❑ L’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), con personalità giuridica di diritto pubblico, ha il compito di
promuovere ed attuare iniziative di interesse nazionale nel campo degli idrocarburi e dei vapori naturali
(art. 1, l. 136/1953)
❑ Ha l’esclusiva della ricerca e coltivazione di giacimenti di idrocarburi in alcune zone specifiche della
penisola (art. 2); con la possibilità per l’Ente di svolgere attività di lavorazione, trasformazione, utilizzazione
e commercio di idrocarburi, in osservanza della vigente legislazione

L’ENI
❑ Svolge la propria attività anche attraverso controllate (art. 3)
❑ Nel 1967, all’ENI è attribuita la riserva anche per l’attività di prospezione
❑ Le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi nelle aree non riservate sottoposto a
regime concessorio altamente discrezionale («permesso» rilasciato dal Ministero)
❑ Nel 1992, l’ENI diventa una S.p.a. (privatizzazione formale)
❑ Dal 1995 al 2001, processo di privatizzazione sostanziale

La parziale liberalizzazione del mercato


❑Direttiva 94/92/CE: accesso non discriminatorio alle attività e maggiore concorrenza; autorizzazione
rilasciata ai soggetti in possesso dei requisiti e sulla base di criteri obiettivi e preventivamente pubblicati
❑ Attuata con d.lgs. n. 625/1996
- Fine dei regimi di esclusiva in capo all’ENI (art. 23)
- Accesso all’attività non discriminatorio tra i nuovi richiedenti e i vecchi titolari di permessi
(art. 3, comma 3)
- Procedure di conferimento improntate a criteri di pubblicizzazione e concorrenza (art. 6, comma 1)
- Selezione delle domande sorretta da valutazione discrezionale del MISE (si basa su interesse, fondatezza e
novità degli obiettivi minerari)

Il mercato upstream: gli idrocarburi


❑ Liquidi (petrolio), solidi (bitume), gassosi (gas)
❑ Beni del patrimonio indisponibili ex art. 826 c.c.
❑ Particolarmente inquinanti → esternalità negativa → intensa regolamentazione
❑ Previste royalties e canoni concessori (questi ultimi aumentati dal d.l. Semplificazioni 2018)
❑ Dal 2014, è previsto il titolo concessorio unico (un unico titolo per prospezione, ricerca, coltivazione)
rilasciato dal MISE (oggi MIMIT)

Titoli minerari
❑Permesso di prospezione: titolo necessario per lo studio generale di vaste aree di territorio
❑ Permesso di ricerca: titolo necessario all’acquisizione di dati geofisici e perforazione (pozzi esplorativi)
❑Concessione di coltivazione: titolo accordato a chi è già titolare di permesso di ricerca e ha rinvenuto un
giacimento, necessario per svolgere le attività inerenti la produzione di idrocarburo

Il PITESAI
❑ Dl Semplificazioni 2018 (febbraio 2019)
o Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee
o Sospensione attività prospezione, ricerca, coltivazione
o Aumento Canoni concessori
❑ Adottato nel febbraio 2022
❑ Individua le zone dove è possibile procedere con le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di
idrocarburi sul territorio nazionale
❑ Riprende la valutazione di nuove domande di prospezione e ricerca, per il solo gas naturale solo nelle
aree idonee (no petrolio)
❑Impugnato da alcuni Comuni

Il mercato downstream dalla «Prima Direttiva Gas» al «Quarto Pacchetto Energia»


❑ Con la «Prima Direttiva Gas» (Direttiva 98/30/CE), si avvia un processo di liberalizzazione del mercato del
gas naturale
❑ Ad oggi, la disciplina europea è costituita dalla Direttiva 2009/73/CE (come modificata dalla Direttiva
2019/692/UE), che sembra «completare» la liberalizzazione del mercato e dalla Direttiva (UE) 2019/692 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019.
- Se lo Stato membro sceglie di sottoporre ad autorizzazione l’accesso alle attività economiche, le
autorizzazioni sono rilasciate secondo criteri obiettivi, non discriminatori e preventivamente pubblicati
- Sicurezza e affidabilità degli impianti
- Tre modalità di separazione delle attività di trasporto, stoccaggio e GNL

Qual è oggi la disciplina del mercato del gas naturale in Italia?


❑ La Direttiva 98/30/CE è stata attuata con il d.lgs. 164/2000 (c.d. Decreto Letta)
❑ Le attività di importazione, esportazione, trasporto, dispacciamento, distribuzione e vendita di gas
naturale sono libere (art. 1)
➢ Criteri obiettivi e non discriminatori
❑ Le attività di coltivazione e lo stoccaggio sono svolte in concessione
❑Il trasporto e il dispacciamento sono attività di interesse pubblico: obbligo di far allacciare i distributori

La promozione della concorrenza nel mercato del gas naturale


❑ Divieto alle imprese di vendere direttamente o per mezzo di altre società ai clienti più del 50 % dei
consumi nazionali di gas naturale su base annuale; divieto di immettere gas importato o prodotto in Italia
per quantitativi superiori al 75 % (art. 19)
❑ Se le soglie sono superate, vi è un obbligo di cessione forzosa
❑ Separazione contabile e societaria tra le attività di trasporto e dispacciamento e tra quella distribuzione e
vendita

Stoccaggio
❑Gas immagazzinato e immesso in rete (importato o prodotto) al fine di utilizzarlo
❑ Attività svolta in concessione
❑ Non superiore a vent’anni, rilasciata dal MIMIT
❑ I richiedenti devono avere la necessaria capacità tecnica, economica ed organizzativa che dimostrino di
poter svolgere, nel pubblico interesse, un programma di stoccaggio rispondente alla normativa
❑ Obbligo di assicurare e fornire i servizi di stoccaggio minerario, strategico e di modulazione agli utenti
che ne facciano richiesta

Regolamento UE sullo stoccaggio del gas (giugno 2022)


❑ Gli Stati Membri riempire gli impianti di stoccaggio all’80% della capacità entro novembre 2022 e al 90%
negli anni successivi
❑ Sistema ripartizione oneri per beneficiare gli Stati senza impianti di stoccaggio
❑ Processo di certificazione per i gestori sistemi di stoccaggio

Distribuzione
❑ Attività di servizio pubblico
❑ Servizio affidato dagli enti locali esclusivamente mediante gara per periodi non superiori a dodici anni
❑ Imprese svolgono anche dispacciamento
❑ Obbligo di allacciare i clienti che ne facciano richiesta, che abbiano sede nell'ambito dell’area territoriale
alla quale si riferisce (a patto che vi sia capacità del sistema di cui dispongono e le opere necessarie
all'allacciamento del cliente siano tecnicamente ed economicamente realizzabili in base a criteri stabiliti
con delibera dell’ARERA)
❑ Perseguono risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili

Vendita
❑ Separata dalla distribuzione dal Decreto Letta
❑ Si può svolgere a seguito di iscrizione in un elenco detenuto dal Ministero (fino al 2012 rilascio
autorizzazione non discrezionale da parte del MISE)

I clienti nel mercato del gas


❑ Tutti i clienti sono idonei
❑ Clienti protetti: clienti domestici, le utenze relative ad un servizio pubblico (ospedali, case di cura e di
riposo, carceri, scuole, e altre strutture pubbliche e private che svolgono un'attività riconosciuta di
assistenza) e i clienti civili e non civili con consumo non superiore a 50.000 metri cubi annui
❑ Vi è l’obbligo di assicurare, per i clienti protetti, col più alto livello di sicurezza possibile, le forniture di
gas naturale anche in momenti critici o in situazioni di emergenza del sistema del gas naturale
❑ Clienti vulnerabili:
- coloro che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate
- soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;
- le cui utenze sono ubicate nelle isole minori non interconnesse;
- le cui utenze sono ubicate in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
- di età superiore ai 75 anni».
❑ Dal 2023 i fornitori e gli esercenti il servizio di fornitura di ultima istanza sono tenuti a offrire ai clienti
vulnerabili fornitura di gas naturale a un prezzo che rifletta il costo effettivo di approvvigionamento nel
mercato all’ingrosso, i costi efficienti del servizio di commercializzazione e le condizioni contrattuali e di
qualità del servizio, così come definiti da ARERA
❑Sistema di maggior tutela (v. energia elettrica)
Slide 19

Nel febbraio 2022 è scoppiata la guerra in Ucraina. Quali problemi?


❑ Crisi economica determinata dai prezzi elevati dell’energia
❑ Crisi della sicurezza approvvigionamento
❑ UE dipende eccessivamente da altri Paesi per le importazioni di gas, petrolio e carbone
❑ L’UE ha intrapreso una serie di iniziative in tal senso

RePowerEU (maggio 2022)


❑ Risparmiare energia
❑ Diversificare le importazioni di energia
❑ Energia pulita

Aiuti di Stato e crisi energetica


❑ Marzo 2022: adozione di un quadro temporaneo per far fronte alla crisi bellica
❑ «I prezzi dell’energia molto elevati stanno danneggiando l’economia e il potere d’acquisto dei cittadini
dell’UE, in particolare dei più vulnerabili» (§ 17)
❑ Tra gli aiuti compatibili sono previsti «aiuti» per i costi aggiuntivi dovuti ad aumenti eccezionalmente
marcati dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica
❑ Sovvenzioni dirette, agevolazioni ecc...

Proposta Risparmiare gas per un inverno sicuro (luglio 2022)


❑ Gli Stati dovrebbero ridurre la domanda di gas del 15% tra il 1° agosto 2022 e il 31 marzo 2023 (su base
volontario all’inizio)
❑ Misure coordinate di riduzione (obbligatorie successivamente, se Consiglio attiva «stato di allarme»)
❑ Piano europeo di riduzione della domanda di gas
❑ Passaggio alle rinnovabili
❑ Risparmio di gas non essenziale nella produzione di energia elettrica e termica
❑ Incentivi alla riduzione dei consumi da parte dell’industria (es. gare d’appalto uso ridotto gas)
❑ Riduzione riscaldamento/raffreddamento edifici (anche con campagne di sensibilizzazione) riduzione
obbligatoria uffici pubblici, nuove soglie orarie)
❑ Orientamenti su settori prioritari in caso riduzione

Proposta Solidarietà mediante un migliore coordinamento degli acquisti di gas, scambi transfrontalieri di
gas e parametri di riferimento affidabili per i prezzi (ottobre 2022)
❑ Acquisto in comune di gas
❑ Limitazione dei prezzi
❑ Price cap «dinamico» (non tetto, ma forcella nelle sedi di negoziazione al di sopra e al di sotto della quale
gli ordini non possono essere eseguiti)
❑Uso trasparente infrastrutture
❑ Solidarietà Stati Membri e sulla gestione domanda

LEZIONE 12 – LA TRANSAZIONE ENERGETICA


Green economy (o economia verde)
❑ “A green economy as one that results in improved human well-being and social equity, while
significantly reducing environmental risks and ecological scarcities” (Nazioni Unite, 2011)
❑ Connessa allo sviluppo sostenibile
❑ Gli investimenti pubblici e privati dovrebbero essere volti a:
➢ ridurre le emissioni di carbonio e l’inquinamento
➢ aumentare l’efficienza energetica e delle risorse
➢ prevenire la perdita della biodiversità e dell’ecosistema
Slide 3

Clean energy Package (Winter Package)


❑ Direttiva (UE) 2018/844 (efficienza energetica negli edifici)
❑ Direttiva (UE) 2018/2001 (energie rinnovabili – RED II)
❑ Direttiva (UE) 2018/2002 (efficienza energetica)
❑ Regolamento (UE) 2018/1999 (sulla governance dell'Unione dell'energia e dell’azione per il clima)
❑ Regolamento (UE) 2019/943 (mercato interno dell’energia elettrica)
❑ Direttiva (UE) 2019/944 (norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica)
❑ Direttiva (UE) 2019/941 (preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica)
❑ Regolamento (UE) 2019/942 (ACER)

Verso la transizione energetica


Passaggio dall’utilizzo delle fonti fossili alle risorse rinnovabili
❑ Target iniziale del 27% di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030
❑ Istituzione comunità energetiche (Comunità energetiche rinnovabili e Comunità energetiche dei
cittadini)
❑ «Cliente attivo» (c.d. prosumer)
❑ Semplificazione l’iter autorizzativo di costruzione degli impianti
Legge europea sul clima (2021)
❑ Obiettivo vincolante della neutralità climatica nell’Unione entro il 2050
❑ Strategia Comune e valutazione periodica delle azioni intraprese dagli Stati
❑ Comitato consultivo specifico
❑ Non sono indicati espressamente interventi regolatori da realizzare

Art. 9 Cost.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche
nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli
animali.

Art. 41 Cost.
L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da
recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i
programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a fini sociali e ambientali

L’attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è attività di interesse pubblico?


«La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è un’attività di interesse
pubblico che contribuisce anch’essa non solo alla salvaguardia degli interessi ambientali ma, sia pure
indirettamente, anche a quella dei valori paesaggistici» (C.d.S. 2021)
slide 11

Promozione delle energie rinnovabili: il d.lgs. 199/2021


❑Obiettivo: accelerare il percorso di crescita sostenibile del Paese, recando disposizioni in materia di
energia da fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi europei di decarbonizzazione del sistema
energetico al 2030 e di completa decarbonizzazione al 2050 (art. 1)
❑ Disciplina degli strumenti, dei meccanismi, degli incentivi e del l quadro istituzionale, finanziario e
giuridico, necessari per il raggiungimento degli obiettivi di incremento della quota di energia da fonti
rinnovabili al 2030
❑ Attuazione PNRR

Obiettivi nazionali in materia di fonti rinnovabili


❑ L’Italia intende conseguire un obiettivo minimo del 30 percento come quota complessiva di energia
da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo
❑ Obiettivo di incremento indicativo di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali per riscaldamento e
raffrescamento pari a 1,3 punti percentuali come media annuale calcolata per i periodi dal 2021 al 2025 e
dal 2026 al 2030

Regimi di sostegno
«Strumento, regime o meccanismo, applicato da uno Stato membro o gruppo di Stati membri, inteso a
promuovere l’uso di energia da fonti rinnovabili riducendone i costi, aumentando i prezzi a cui può essere
venduta o aumentando, per mezzo di obblighi in materia di energie rinnovabili o altri mezzi, il volume
acquistato di tale energia, includendo a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, gli aiuti agli investimenti,
le esenzioni o gli sgravi fiscali, le restituzioni d’imposta, i regimi di sostegno nella forma di obblighi in
materia di energie rinnovabili, inclusi quelli che usano certificati verdi, e i regimi di sostegno diretto sui
prezzi, ivi comprese le tariffe onnicomprensive e le tariffe premio fisse o variabili»

Incentivi: principi
❑ Regimi di sostegno informati ai seguenti principi/criteri:
➢ Equa remunerazione dei costi di investimento ed esercizio
➢ Gli incentivi non si applicano alle opere di manutenzione ordinaria e alle opere effettuate per adeguare
l'impianto a prescrizioni di legge
➢ Conformità alla disciplina degli aiuti di Stato
➢ Copertura sulle tariffe energia
➢ Semplificazione amministrativa delle procedure

Incentivi: meccanismi
❑ Incentivo per la realizzazione di nuovi impianti, riattivazioni di impianti dismessi, integrali ricostruzioni,
potenziamenti e rifacimenti di impianti esistenti assegnato dal GSE sull’energia elettrica prodotta
dall’impianto
❑ Incentivo proporzionato all’onerosità dell’intervento e diversificazione
❑ Per grandi impianti incentivo attraverso procedure competitive di aste al ribasso effettuate in riferimento
a contingenti di potenza

Regimi autorizzatori
❑ Autorizzazione unica: rilasciata dalle Regioni a seguito di procedimento amministrativo (per grandi
impianti)
❑ Procedura abilitativa semplificata (PAS): dichiarazione al Comune con relazione a firma di progettista
abilitato
❑ Dichiarazione di inizio lavori asseverata (interventi su impianti già esistenti)
❑ Comunicazione: attività libera (impianti piccoli)
Autoconsumo collettivo
❑ Autoconsumo: clienti finali che producono energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo e possono
immagazzinare o vendere energia elettrica rinnovabile
❑Autoconsumo collettivo: almeno due autoconsumatori agiscono collettivamente (es. condominio con un
impianto in cui è prodotta energia rinnovabile; la quota eccedente venduta)

Comunità energetiche rinnovabili


❑Clienti finali possono organizzarsi in comunità energetiche rinnovabili per produrre benefici ambientali,
economici e sociali per i suoi membri o soci o al territorio in cui opera
❑ Criterio prossimità
❑Partecipazione aperta e volontaria
❑ Persone fisiche, PMI ed enti locali
❑ Gli associati possono scegliere il fornitore e uscire dalla comunità energetica

Comunità energetiche dei cittadini


❑Producono/gestiscono energia da fonti rinnovabili e non
❑Partecipazione volontaria e aperta
❑Membri e soci mantengono diritti e obblighi alle loro qualità di clienti civili o attivi
❑ Responsabile riparto energia

RePowerEU
❑ La Commissione propone di rivedere al rialzo l’obiettivo per il 2030 della direttiva sulle energie
rinnovabili, passando dal 40 % della proposta dello scorso anno al 45 %
❑ Strategia UE energia solare
❑ Diffusione idrogeno
❑ Accelerare procedure amministrative

La digitalizzazione per la transizione energetica


Smart meters
❑ Sistemi di misurazione «intelligenti» (art. 9, d.lgs. 102/2014)
❑ Devono fornire ai clienti informazioni sulla fatturazione «precise, basate sul consumo effettivo e sulle
fasce temporali di utilizzo dell’energia»
❑ Sicurezza dei dati e riservatezza dei dati misurati al momento della raccolta, conservazione, elaborazione
e comunicazione
❑ I contatori devono tenere conto anche dell’energia elettrica immessa nella rete direttamente dal cliente
❑ Dati messi a disposizione del cliente a sua richiesta

Smart meters (art. 9 d.lgs. 210/2021)


❑ L'ARERA fissa i requisiti funzionali e tecnici minimi dei sistemi di misurazione intelligenti, assicurandone
la piena interoperabilità
❑ I requisiti rispettano le seguenti condizioni:
➢Consumo di energia elettrica deve essere accuratamente misurato e devono essere fornite ai clienti
informazioni sul tempo effettivo d’uso
➢ Sicurezza dei sistemi di misurazione e della comunicazione dei dati deve essere conforme alla pertinente
normativa europea, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili di cyber-sicurezza e dei costi, alla luce
del principio di proporzionalità
➢ Riservatezza clienti
❑Accesso ai dati misurazione e consumi
❑ Operatori devono assicurare che i contatori dei clienti attivi che immettono energia elettrica nella rete
siano in grado di registrare l’energia immessa nella rete
❑ Messa a disposizione dei dati, a richiesta del cliente, con un’interfaccia standardizzata
❑ Informazione relativa al dispositivo da parte dell’operatore
❑ Misurazione e pagamento
Smart grid
❑ «Reti intelligenti»: reti di informazioni e di reti di distribuzione dell’energia elettrica
❑ Decentralizzate; fase di distribuzione
❑ Fa comunicare produttori e consumatori
❑ Preleva informazioni, in tempo reale, dai contatori, dai veicoli e da tutti i prodotti e gli strumenti connessi
agli utenti, per poi razionalizzare e distribuire l’energia in maniera efficiente, evitando i sovraccarichi e le
variazioni di tensione
❑ Progetto pilota dell’ARERA in materia di smart grids per «ammissione a trattamento incentivante» (2010)
❑ «Ai distributori di energia elettrica che effettuano interventi di ammodernamento secondo i concetti di
smart grid spetta una maggiorazione della remunerazione del capitale investito per il servizio di
distribuzione, limitatamente ai predetti interventi di ammodernamento. I suddetti interventi consistono
prioritariamente in sistemi per il controllo, la regolazione e la gestione dei carichi e delle unità di
produzione, ivi inclusi i sistemi di ricarica di auto elettriche» (art. 18, d.lgs. 28/2011)
❑ PNRR: investimento su smart grid

LEZIONE 13 – VIGILANZA E REGOLAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI


Art. 47 Cost.
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla
l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla
proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi
del Paese.

Perché regolare questo mercato?


❑ Molti fallimenti di mercato
❑ Conseguenze negative su azionisti, creditori e lavoratori
❑ Crisi economiche (2008; 2020-)
❑ Asimmetrie informative tra risparmiatore e operatore finanziaria
❑ Obiettivi di trasparenza e della stabilità finanziaria da bilanciare con concorrenzialità e liberalizzazione di
questi mercati
I «tre» mercati finanziari
▪Mercato bancario
▪Mercato mobiliare (intermediazione non bancaria o mercato finanziario in
senso stretto)
▪Mercato assicurativo

Come «funzionano» i mercati finanziari?


 Mercato bancario: impresa bancaria; enti creditizi si interpongono tra soggetti che hanno accumulato
risparmio (es. persone fisiche) e coloro che hanno bisogno di credito (persone fisiche, imprese, pa);
raccolta risparmio tra il pubblico ed esercizio del credito; obbligo in capo alle banche di restituire ai
risparmiatori le risorse raccolte
 Mercato mobiliare: intermediario non bancario; soggetti che hanno accumulato risparmio investono le
proprie risorse acquistando titoli (azioni/quote o obbligazioni) emessi dalle imprese per raccogliere
risorse per l’esercizio della propria attività; risparmiatore è solitamente assistito da un soggetto
specializzato (intermediario)
 Mercato assicurativo: impresa assicurativa; attività di raccolta delle risorse finanziarie ha come
corrispettivo l’assunzione da parte dell’impresa della garanzia contro il verificarsi di un evento futuro
negativo ed incerto

Le autorità di vigilanza nazionali


❑ Banca d’Italia (mercato bancario)
❑ Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – CONSOB (mercato mobiliare)
❑ Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni – IVASS (mercato assicurativo)
N.B. Sono considerate autorità amministrative indipendenti

Banca d’Italia
❑ Nata nel 1893 (come istituto di emissione e banca commerciale) e divenuta in seguito un istituto di
diritto pubblico preposto alla tutela del pubblico credito e attività di emissione
❑ Organi: Assemblea generale, Consiglio superiore, Governatore e Direttorio
❑ Il Direttorio è composto da Governatore, direttore generale e tre vicedirettori generali (durano in carica
sei anni; nominati dal Consiglio superiore; Governatore nominato con DPR, su proposta del Presidente del
Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio superiore)
❑ Due funzioni principali: Funzione monetaria e funzione di vigilanza

CONSOB
❑ Nata nel 1974 (a seguito di «scorporo» dal Ministero del Tesoro delle funzioni di controllo delle società
quotate in borsa)
❑ Organismo collegiale: Presidente + quattro commissari (nominati con DPR, su proposta del Presidente
del Consiglio dei Ministri; 7 anni, non rinnovabile)
❑ Agiscono in piena indipendenza (anche se vi è un legame con l’esecutivo relativamente ai meccanismi di
nomina)
❑ Tutela degli investitori; efficienza, trasparenza e sviluppo del mercato mobiliare italiano
❑ Supervisione e indirizzo dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA)

Cosa fa la CONSOB?
❑ Poteri normativi/regolamentari: regolamenta la prestazione dei servizi di investimento da parte degli
intermediari, obblighi informativi delle società quotate nei mercati regolamentati e operazioni di offerta al
pubblico
❑ Poteri di vigilanza: controlla e autorizza la pubblicazione di prospetti informativi che devono essere
obbligatoriamente redatti e pubblicati dall’emittente che voglia svolgere attività di sollecitazione del
pubblico risparmio; autorizzazione la pubblicazione del prospetto di quotazione; rispetto delle regole di
correttezza e trasparenza da parte degli intermediari finanziari
❑ Supervisione sulla società di gestione dei mercati regolamentati (Borsa Italiana s.p.a.): Borsa Italiana,
sotto la vigilanza della CONSOB, vigila sul corretto svolgimento delle negoziazioni sui mercati regolamentati,
stabilisce requisiti e procedure di ammissione intermediari; gestisce informativa società quotate; controlla
dati e notizie fornite dal mercato dagli emittenti quotati

IVASS
❑ Nata nel 2012 (subentrando all’ISVAP)
❑ Prima era assoggettato alle direttive del Ministero dell’Industria e agli indirizzi del CIPE
❑ Presidente è il Direttore Generale BI
❑ Consiglio è un organo collegiale costituito dal Presidente e da due Consiglieri (consiglieri sono esperti
nominati DPR, previa delibera del Consiglio dei Ministri) su proposta del Governatore della Banca d’Italia e
di concerto con il MISE
❑ Vigilanza sul mercato assicurativo e protezione degli assicurati
❑ Esercita le proprie funzioni in stretto coordinamento con Autorità europea delle assicurazioni e delle
pensioni aziendali o professionali – EIOPA

Dalla vigilanza strutturale (legge bancaria 1936)...


❑ Componente dirigistica che consentiva di indirizzare e coordinare l’attività bancaria a obiettivi di politica
economica o industriale fissati dal Governo
❑ Legge bancaria è stata in vigore fino al 1993
❑ «Statuto speciale» impresa bancaria
❑ Emissione biglietti di banca
❑ Disciplina di tutela dei consumatori
❑ Vigilanza
La legge del 1936
❑ Vigilanza: Comitato interministeriale (CICR) con funzioni di alta vigilanza su aziende di credito e istituti
di credito
❑ Disciplina pubblicistica
➢ Esercizio del credito come funzione di interesse pubblico
➢ Autorizzazione per l’esercizio dell’attività: sostanzialmente una «concessione», valutazione della Banca
d’Italia sulla situazione concreta del mercato in termini di sufficienza/insufficienza dei servizi offerti ai
risparmiatori e di un grado di concorrenza adeguata
❑ Doppia autorizzazione: una per costituire le aziende, una per iniziare le attività
❑ Sistema creditizio come «ordinamento sezionale»: pluralità di soggetti nell’ordinamento (aziende e
istituti di credito che devono essere autorizzate; organizzazione con autorità pubblica con funzione di
vigilanza; sanzione) → specie «complicata» di ordinamento sezionale (Giannini)

Disciplina UE di «liberalizzazione»
❑ «Prima Direttiva» (77/780/CE)
➢ Riduzione discrezionalità, condizioni per l’autorizzazione prestabilite
➢ Fondi «distinti» e «sufficienti»; due persone per determinare orientamento dell’ente
➢ Domanda per l’esercizio del credito non può essere valutata in base alle esigenze del mercato
➢ Clausola di salvaguardia
❑ «Seconda Direttiva» (89/646/CE)
➢ Eliminazione potere discrezionale, requisiti più definiti (es. capitale minimo per autorizzazione)
➢Autorizzazione unica
➢Mutuo riconoscimento
➢ Home country control

... alla vigilanza prudenziale


❑ Tutela della correttezza e trasparenza informazioni
❑ Tutela concorrenzialità ed efficienza dei mercati finanziari
❑ Dopo il 2008, vigilanza deve perseguire la stabilità finanziaria
❑ Sana e prudente gestione della banca
❑ Controllo macroprudenziale → identificare prevenire rischio potenziali per la stabilità finanziaria

Vigilanza strutturale e vigilanza prudenziale


❑ Prima (fino agli anni 80-90): attività bancaria concepita come servizio di pubblica utilità; con
intervento pubblico di carattere finalistico; banche sono enti pubblici; separazione tra banca e industria →
vigilanza strutturale
❑ Dopo: attività finanziaria non è più servizio pubblico, ma attività di impresa; vigilanza funzionale a
garantire un corretto funzionamento del mercato (correttezza dei comportamenti e prudente assunzione
dei rischi degli operatori) → vigilanza prudenziale

Le forme della vigilanza


❑ Vigilanza regolamentare: autorità possono adottare atti come regolamenti, atti generali, istruzioni di
vigilanza, soft regulations (rivolti a tutti o a una parte dei soggetti vigilati)
❑ Vigilanza informativa: richiesta di informazione ai soggetti vigilati, trasmissione di dati e informazioni;
serve a monitorare il mercato
❑ Vigilanza ispettiva: svolgimento di ispezioni presso i luoghi in cui si esercita l’attività finanziaria,
esibizione documenti ecc; serve a verificare la veridicità delle informazioni trasmesse → in alcuni casi,
apertura procedimento in contraddittorio con interessato

Attuale normativa di riferimento


❑ Testo Unico Bancario
❑ Testo Unico Finanziario
❑ Codice delle assicurazioni
❑ L. n. 262/2005
❑ Soft regulation (?)

Quali sono i problemi della soft regulation?


❑ E’ fonte del diritto?
❑ Spesso contiene vere e proprie regole a dispetto della loro flessibilità: è vincolante?
❑ Possono applicarsi le tutele tradizionali?
❑ La pandemia di Covid-19 ha incrementato il ricorso alla soft regulation

Orientamenti di vigilanza: Consob e Banca d’Italia (2021)


❑ «Orientamenti non sono obbligatori»
❑ Le imprese possono dunque, in fase di autorizzazione, comunicare a Banca d’Italia e CONSOB
l’intenzione di adottare misure diverse rispetto a quelle contenute negli orientamenti
❑ Le autorità di verificare l’efficacia delle suddette misure e di adottare, all’occorrenza, provvedimenti di
vigilanza
❑ «Previsioni comportamentali» per le SiS che includono, nell’attività di gestione del portafoglio,
l’articolazione in varie fasi del processo, la chiara identificazione dei ruoli e delle responsabilità dei soggetti
che intervengono nel processo e formalizzazione delle varie fasi

La soft regulation dell’IVASS


❑ Lettere al mercato
❑ Informative o dispositive
❑Con le lettere al mercato vengono anche imposti i contributi che gli operatori sono tenuti a versare
all’IVASS

LEZIONE 14 – I MERCATI FINANZIARI (II)


Testo Unico Bancario (1993)
❑ Banca come «impresa autorizzata all’esercizio di attività bancaria (art. 1)» – non più aziende di credito,
istituto di credito
❑ Attività bancaria ha carattere di impresa: raccolta risparmio ed esercizio del credito
❑ Autorizzazione «obiettivata» (D’Alberti) (art. 14)
❑ Vigilanza esercitata tenendo conto della sana e prudente gestione dei soggetti vigilati; stabilità
complessiva, efficienza e competitività del sistema finanziario e osservanza disposizioni in materia creditizia
(art. 5)

La Banca Centrale Europea (BCE)


❑ Istituita al fine di esercitare la funzione monetaria per i Paesi che hanno aderito alla moneta unica
❑ Autorità indipendente da altre istituzioni UE
❑ Consiglio Direttivo: organo decisionale principale che comprende i governatori delle banche centrali
nazionali la cui moneta è l’euro
❑ Comitato esecutivo: prepara le decisioni del Consiglio, dà istruzioni alle banche centrali nazionali,
gestisce attività corrente BCE
❑ Consiglio generale
❑ Consiglio di sorveglianza: discute, pianifica e svolge i compiti di vigilanza della BCE
❑ Funzione monetaria (stabilità dei prezzi)
❑ Dal 2013 svolge anche compiti in materia di vigilanza prudenziale
Unione Bancaria Europea
❑ Meccanismo Unico di Vigilanza – Single Supervisory Mechanism (SSM) (2013)
❑ Meccanismo di Risoluzione Unico – Single Resolution Mechanism (SRM) (2014)
❑ Schema comune di garanzia dei depositi (incompleto)

Meccanismo Unico di Vigilanza


❑ Regolamento UE/2013/1024: trasferimento alla BCE dei più importanti compiti di vigilanza
prudenziali sugli istituti di credito che partecipano al MVU
❑ Sistema complesso
❑ BCE esercita vigilanza sugli istituti di credito significativi

Quali sono gli istituti di credito «significativi»?


❑Dimensioni
❑Importanza per l’economia dell’Unione o di qualsiasi Stato membro partecipante
❑Significatività delle attività transfrontaliere

Meccanismo Unico di Vigilanza


❑ Le autorità nazionali esercitano vigilanza sui soggetti «meno significativi» (nel quadro di istruzioni e
obiettivi BCE)
❑ Autorizzazione all’esercizio dell’attività rilasciata dalla BCE (procedimento composito) → istanza alla
BI che accerta esistenza dei requisiti formula una proposta di decisione da sottoporre alla BCE; la BCE
a sua volta accerta la sussistenza di tutti i presupposti e rilascia autorizzazione

Meccanismo unico di risoluzione


❑ Risoluzione: gestione ordinaria di crisi bancaria
❑ Strumenti alternativi al fallimento e al salvataggio pubblico
❑ Single Resolution Board
❑ In caso di dissesto della banca, cosa si può fare?
➢ Ricorso alla ricapitalizzazione pubblica (bail out)
➢ Procedure fallimentare (liquidazione coatta amministrativa)
➢ Strumenti di risoluzione

Strumenti di risoluzione
❑ Vendita dell’impresa ad acquirente privato
❑ Bridge bank (costituzione di banca ponte gestita dall’autorità pubblica)
❑ Bad bank (cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo appositamente costituita per la
gestione delle attività)
❑ Bail – in (salvataggio interno tramite esclusivo e diretto coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti e
correntisti)

Vigilanza bancaria e transazione ecologica


Rischi fisici e rischi di transizione
❑Rischi fisici: impatto economico derivante dall’atteso aumento di eventi la cui manifestazione può
definirsi «estrema» (fenomeni ambientali come alluvioni, ecc.) o «cronica» (eventi climatici progressivi
come aumento temperature ecc.)
❑ Rischi di transizione: relativo all’impatto economico derivante dall’adozione di normative atte a ridurre le
emissioni di carbonio e a favorire lo sviluppo di energie rinnovabili, dagli sviluppi tecnologici nonché dal
mutare delle preferenze dei consumatori e della fiducia dei mercati

Stress test
«Le autorità competenti effettuano ove opportuno, ma almeno una volta l’anno, prove di stress prudenziali
sugli enti soggetti alla loro vigilanza, per facilitare il processo di revisione e valutazione prudenziale di cui
all'articolo 97» (art. 100 § 1 1 Direttiva 2013/36/UE)

2022 climate risk stress test della BCE (luglio 2022)


❑ Espressione di vigilanza informativa: richiesta di dati quantitativi/qualitativi alle banche
❑ 104 banche «significative» che hanno fornito tre tipologie di informazioni
➢ Capacità interna di condurre prove di stress sul rischio climatico
➢ Dipendenza da settori ad alta intensità di emissioni di carbonio
➢ Risultati ottenibili in diversi scenari e su vari orizzonti temporali (riservata a 41 banche)

Capacità interna di condurre prove di stress sul rischio climatico


❑ Il 60% delle banche non si è ancora dotata di un quadro di riferimento per le prove di stress in ambito
climatico
❑ Mancata inclusione, nella maggior parte delle banche, del rischio climatico nei propri modelli per il
rischio di credito: solo il 20% ne tiene conto come variabile ai fini dell’erogazione di finanziamenti
❑ Carenza di best practices, in base alle quali esse dovrebbero consolidare la capacità di condurre prove di
stress su vari canali di trasmissione del rischio climatico (ad esempio rischio di mercato e rischio di credito)
e portafogli (ad esempio credito societario e mutui).

Dipendenza da settori ad alta intensità di emissioni di carbonio


❑2/3 delle entrate delle banche derivanti da clienti aziendali non finanziari provengono da industrie ad alta
intensità di gas a effetto serra
❑Le «emissioni finanziate» dalle banche derivano spesso da un numero esiguo di controparti di grandi
dimensioni, aumentando i rischi di transizione
❑Le banche si basano spesso su indicatori di tipo indiretto per stimare la propria esposizione verso settori
ad alta intensità di emissioni
❑ Banche dovrebbero interagire maggiormente con la clientela per ottenere dati più accurati e
informazioni sui rispettivi piani di transizione

Risultati ottenibili in diversi scenari e su vari orizzonti temporali: scenario a breve termine e rischio fisico
❑ Vulnerabilità delle banche a uno scenario di siccità o calore estremo dipende fortemente dalle attività
settoriali e dall’ubicazione geografica delle rispettive esposizioni (calo della produttività a livello settoriale,
ad esempio nel campo dell’agricoltura e dell’edilizia, e in un aumento delle perdite su crediti nelle aree
interessate)
❑ Rischio di inondazione: ne potrebbero risentire garanzie immobiliari e i mutui sottostanti nonché i
prestiti alle imprese, soprattutto nelle zone più colpite
❑70 miliardi di euro di perdite in termini aggregati per le 41 banche in oggetto.

Rischio climatico sottostimato


❑Scarsità di dati
❑Modelli riescono a cogliere i fattori climatici soltanto in modo rudimentale
❑Escluse le fasi di rallentamento economico e di effetti di secondo impatto dagli scenari
❑Esercizio parziale

Scenario a lungo termine: transizione verde «ordinata»


❑ Una transizione supportata da politiche/interventi pubblici produce meno perdite
❑ Le banche non sanno differenziare fra diversi scenari di lungo periodo in assenza di strategie solide, al di
là della tendenza a ridurre le esposizioni derivanti dai settori più inquinanti e a sostenere imprese con
minori emissioni di carbonio
❑ Migliorare pianificazione strategica

Aspettative di vigilanza. Banca d’Italia 2022 (aprile 2022)


❑ Soft regulation sul modello comply or explain
❑ «Le aspettative mirano a fornire indicazioni di carattere generale non vincolanti; la loro declinazione a
livello operativo è rimessa al singolo intermediario», ma...
❑ ... «La Banca d’Italia avvierà, nel corso dell’ordinaria interlocuzione con i singoli intermediari, un primo
confronto – già nel 2022 – sul grado di rispondenza alle aspettative e sui piani di adeguamento»

Quali aspettative?
❑ Ruolo dell’organo dell’organizzazione nell’integrazione dei rischi climatici e ambientali nella cultura e
nella strategia aziendale e risk appetite framework aziendale, declinando in modo coerente policy e sistemi
organizzativi (iniziative)
❑ Intermediari individuano i rischi climatici e ambientali capaci di incidere sul contesto aziendale e sono in
grado di comprenderne e misurarne gli impatti, al fine di assicurare la resilienza del modello di business e
orientarne le prospettive di sviluppo
❑ Organo amministrazione modula i diversi interventi sull’organizzazione e sui processi operativi a fronte
dei rischi climatici e ambientali in modo coerente e proporzionale alle valutazioni formulate in merito alla
loro materialità
❑ Mappatura e gestione dei rischi climatici e ambientali
❑ Creazione database sui profili di rischio climatico e ambientale
❑ Integrazione dei rischi climatici e ambientali nei processi di valutazione dell’adeguatezza del capitale
interno e di liquidità
❑ Programmazione aggiornamento periodico delle decisioni assunte in relazione a metodologie e
strumenti per la loro valutazione, in modo da preservarne nel continuo la validità e la significatività
(marcata dinamicità dei rischi climatici)
❑ Integrazione dei rischi climatici e ambientali da parte degli intermediari nelle fasi di processo del credito
❑ Valutazione del possibile impatto dei rischi climatici e ambientali sul pricing degli investimenti in
strumenti finanziari
❑ Impatto rischio climatico e ambientale sulla continuità operativa
❑ Misurazione e gestione rischio liquidità
❑ Intermediari si dotano di infrastrutture, dati e processi necessari per comunicare modalità con cui
integrano i driver di rischio ambientale nella strategia aziendale, nell’organizzazione interna e nei
meccanismi di gestione del rischio

La vigilanza sul mercato mobiliare


❑ Disciplina speciale per il mercato mobiliare; d.lgs. n. 58/1998 (TUF)
❑ Banca d’Italia: vigilanza prudenziale, stabilità finanziaria degli intermediari, controllo sull’accesso al
mercato, controlli sulla gestione e sulle patologie
➢ Autorizzazione rilasciata a soggetti iscritti a un apposito albo (requisiti oggettivi e soggettivi)
❑ CONSOB: vigilanza su trasparenza e correttezza dei comportamenti sul mercato
➢ Vigilanza sugli intermediari finanziari
➢ Vigilanza sugli emittenti
➢ Vigilanza sui mercati regolamentati

Linee Guida ESMA sulla sostenibilità (settembre 2022)


❑Intermediari dovranno supportare i clienti nella comprensione del concetto di «preferenze di
sostenibilità» e spiegare la differenza tra prodotti con e senza caratteristiche di sostenibilità in modo chiaro,
evitando un linguaggio tecnico
❑Raccogliere informazioni dai clienti sulle loro preferenze in relazione ai diversi tipi di prodotti di
investimento sostenibili e sulla misura in cui desiderano investire in questi prodotti
❑Una volta individuata una gamma di prodotti idonei per il cliente, in base ai criteri di conoscenza ed
esperienza, situazione finanziaria e altri obiettivi di investimento, l’impresa dovrà individuare il prodotto o i
prodotti che soddisfano le preferenze del cliente in materia di sostenibilità
❑Le imprese dovranno fornire al personale un’adeguata formazione sui temi della sostenibilità e tenere
un’appropriata registrazione delle preferenze di sostenibilità del cliente (se esistenti) e di qualsiasi
aggiornamento di tali preferenze

Vigilanza sul mercato assicurativo


❑ Poteri regolamentari, vigilanza, poteri informativi, ispettivi e sanzionatori
❑ IVASS rilascia autorizzazione all’esercizio dell’attività
❑ Vigila su operatori intermediari assicurativi
❑ Conformità dei loro comportamenti alla normativa (obblighi informazione e relazioni con il cliente ecc.)
❑ Cura tenuta registro unico degli intermediari assicurativi
❑ Diffusione buone pratiche
❑ Accertamento condotte illecite e applica sanzioni amministrative pecuniarie/disciplinari
❑ Lotta alle frodi nel settore r.c. auto
❑ Stretto collegamento con la Banca d’Italia

LEZIONE 15 – LA TRANSIZIONE DIGITALE NELLA REGOLAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI


Fintech
❑ Insieme molto vasto di innovazioni finanziarie
❑ Pagamenti (mobile payments e digital wallets)
❑ Prestiti/finanziamenti (crowdfunding, invoice trading, credit scoring)
❑ Financial management e mercati (robo advisory, piattaforme e social trading)
❑ Assicurazioni (Insurtech)

Quali tecnologie?
❑ Big data
❑ Intelligenza artificiale
❑ Sentiment analysis
❑ Natural language process (NPL)
❑ Machine learning
❑ DTL (Blockchain)
❑ Smart contracts

Strategia per la finanza digitale (2020)


❑ Rimuovere la frammentazione del mercato unico digitale nell’ambito dei servizi finanziari
➢ Quadro transfrontaliero interoperabile per identità digitali
➢ Regimi autorizzatori in tema di rilascio di licenze
❑ Adeguare il quadro normativo per favorire innovazioni digitali
➢ Quadro normativo in materia di criptoattività
❑ Promuovere l’innovazione guidata dai dati nella finanza istituendo uno spazio europeo comune di dati
finanziari
➢ Strategia dati vigilanza
➢ Proposta legislativa su finanza aperta
❑ Affrontare le nuove sfide e i rischi legati alla trasformazione digitale
➢Resilienza operativa digitale

Il fintech nel contesto italiano


1. D.L. 34/2019: il MEF deve adottare un Regolamento Fintech
2. Consultazione del MEF (febbraio – marzo 2020)
3. Adozione del Regolamento (aprile 2021 – in vigore da luglio 2021)

Regolamento Fintech
❑ Definizione di Fintech: «attività volte al perseguimento, mediante nuove tecnologie, dell’innovazione di
servizi e di prodotti nei settori bancario, finanziario, assicurativo» (art. 1, c. 1. lett. c)
❑ Comitato per il Fintech
➢ Presieduto da Ministro dell’Economia e Finanze; membri permanenti: Governatore BI, Presidente
CONSOB, Presidente IVASS; Presidente AGCM; Presidente Garante Privacy, Direttore AGID e Direttore
Agenzia Entrate
➢ Osserva e monitora evoluzione Fintech per individuare obiettivi, definire programmi, pone in essere
azioni per sviluppo Fintech
➢ Agevola contatto con operatori di settore; scambio informazioni; confronto su aree rischio
➢ Svolge attività di sperimentazione Fintech
➢ Relazione annuale
❑ Ambito di applicazione: sperimentazione può essere richiesta per un’attività di innovazione tecnologica
che incide sul settore bancario, finanziario o assicurativo e che ha determinate caratteristiche (art. 5)
❑ Presupposti per ammissibilità
➢ Significativamente innovativa (con le nuove tecnologie, offre servizi, prodotti e processi che siano
realmente nuovi e diversi per i settori di riferimento)
➢ Richiede deroga a orientamenti di vigilanza o atti generali
➢ Apporta valore aggiunto (arreca benefici ad utenti finali, maggiore efficienza del settore, rende meno
onerosa e più efficace la regolamentazione del settore; miglioramento del sistema gestione rischi)
➢ Stato avanzato per sperimentazione
➢ Sostenibile da un punto di vista economico/finanziario (art. 6)
❑ Interlocuzione con autorità competenti: prima di presentare la richiesta, si possono avviare
interlocuzioni informali con autorità competenti (anche per comprendere a chi presentare la richiesta);
canale di comunicazione su Internet (art. 8)
❑ Presentazione e contenuto della richiesta: finestre temporali (due mesi); descrizione progetto, studio
preliminare di fattibilità, ragioni della deroga, potenziali rischi e tutela utenti, forme di comunicazione e
risarcimento (artt. 9 e 10)
❑ Durata: 18 mesi (art. 11)
❑ Istruttoria da parte dell’autorità competente (art. 12): esito entro 45 giorni (ammissione o non
ammissione)
❑ Sperimentazione vera e propria: si testano in una «sandbox» prodotti e servizi tecnologicamente
innovativi in dialogo costante con le autorità di vigilanza (art. 13-14)
❑ Registro soggetti ammessi alla sperimentazione (art. 15)
❑ Monitoraggio: l’autorità competente monitora andamento della sperimentazione e riferisce al Comitato
(art. 16)

I progetti ammessi dalla Banca d’Italia


La tecnologia a supporto delle attività di vigilanza: il Suptech
«Sottoinsieme della FinTech che utilizza tecnologie innovative a sostegno dei processi di vigilanza e aiuta le
autorità di vigilanza a digitalizzare i processi di segnalazione e di regolamentazione»
(Comunicazione UE Finanza Digitale, 2020)

Suptech: esperienze italiane


❑ Banca d’Italia
➢ Algoritmi per analizzare i dati che la UIF riceve per far emergere fenomeni di riciclaggio e finanziamento
al terrorismo
➢ Sentiment analysis dei contenuti di Twitter (fiducia dei depositanti al dettaglio e aspettative di inflazione)
➢ Machine learning (predizione default imprese)
❑ CONSOB
➢ Vigilanza sui prospetti KID/PRIIPS/DNF attraverso forme di intelligenza artificiale (text mining)
➢ Intelligent crawling per scovare online gli abusi di mercato (sperimentazione)

Regolamento Banca d’Italia per la gestione degli esposti tramite IA


❑ Base giuridica GDPR
❑ Esposti ricevuti e clusterizzati
❑ No decisione automatizzata; no profilazione
❑ Misure tecniche (sicurezza, trasparenza)
❑ Informativa privacy

Criptovalute
❑ Il termine indica una valuta «nascosta», cioè utilizzabile/visibile solo conoscendo un
codice informatico («chiave d’accesso»)
❑ Non esiste «fisicamente» (vale a dire in formato cartaceo o metallico)
❑ Scambiata in modalità peer-to-peer (ossia tra due dispositivi direttamente senza intermediari) per
acquistare beni o servizi
❑ Può essere... chiusa: non può essere convertita in moneta avente corso legale e acquisita solo online
all’interno della comunità virtuale (es. quelle dei giochi online)
❑ Unidirezionale: può essere acquistata anche con moneta avente corso legale a un tasso di cambio
fissato, ma non può essere nuovamente convertita in moneta avente corso legale
❑ Bidirezionale: è convertibile con le monete avente corso legale (Bitcoin)

Cos’è la blockchain?
❑ Registro aperto e distribuito che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile
e permanente (per i bitcoin: è un registro pubblico delle transazioni bitcoin in ordine cronologico)
❑ Partecipanti al sistema («nodi»), connessi tra loro in maniera distribuita
❑ Dati in un «blocco» (una specie di archivio) sono immutabili: non possono essere retroattivamente
modificati senza modificare i blocchi successivi (per farlo serve il consenso di tutti i partecipanti)
❑ Autenticazione avviene tramite la collaborazione di massa ed è alimentata da interessi della comunità
❑ Ogni blocco è identificato da un codice, contiene le informazioni di una serie di transazione e contiene il
codice del blocco precedente

Criptovalute
❑ Protocollo: il codice informatico che specifica il modo in cui i partecipanti possono effettuare le
transazioni
❑ Distributed ledger technology: conserva in modo immodificabile le transazioni
❑ Rete decentralizzata di partecipanti: aggiornano, conservano e consultano la distributed ledger delle
transizioni secondo le regole del protocollo

Initial Coin Offering (ICO)


❑ Raccolta di fondi necessari a finanziare un progetto imprenditoriale...
❑ ... attraverso l’emissione di Token digitali (al posto di strumenti finanziari)
❑ I token vengono acquistati tramite moneta avente corso legale oppure criptovalute (di solito Bitcoin o
Ether)
❑ Creazione/emissione/trasferimento di token avviene attraverso DLT

Possibili classificazioni dei tokens


❑ Payment/exchange/currency tokens (gettoni digitali): usati come mezzo di scambio per l’acquisito di
beni/servizi, possono essere detenuti anche a scopo di investimento (Bitcoin); tra questi tokens vi sono gli
stablecoin
➢ Gli stablecoin sono «stabili» perché ancorati a una valuta esistente (euro/dollaro) o una commodity (es.
oro).
❑ Investment tokens (o security tokens): gettoni di investimento che attribuiscono al soggetto che li
detiene dei diritti (proprietà o dividendi)
❑ Utility tokens: consentono l’accesso a specifici beni/servizi spesso utilizzando una piattaforma DLT, ma
non sono accettati per pagamento di altri beni/servizi

BENEFICI
❑ No incentivi legati alle banche (spesso controproducenti)
❑ Maggiore efficacia ed efficienza nei pagamenti
❑ Eliminazione intermediario
❑ No costi e commissioni

RISCHI
❑ Uso per fini illeciti; denaro sporco
❑ Truffe
❑ Insorgenza di rischi per stabilità finanziaria (ma solo in caso di un uso più ampio)
❑ Volatilità di alcune criptovalute (es. bitcoin)
❑ Assenza di tutele per i consumatori in assenza di una regolamentazione
Nel 2021, la CONSOB ha stabilito che alcune attività su Binance non erano autorizzate

Proposta di Regolamento. «Markets in cryptoassets» (MICA)


❑ Si applica a criptoattività non qualificabili come strumenti finanziari (anche stablecoin)
❑ Definizioni di criptoattività e tecnologia di registro distribuito (DLT)
➢ Criptoattività: «una rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e
memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga»
(art. 3, par. 1, n. 2);
➢ Tecnologia di registro distribuito (DLT): «un tipo di tecnologia che supporta la registrazione distribuita di
dati cifrati» (art. 3, par. 1, n. 1)
❑ Non si applica a criptoattività che rientrano tra gli strumenti finanziari (molte esclusioni)
❑ Il focus non sono tanto le criptovalute in sé, quanto l’emissione di tokens

MICA: le classificazioni delle criptoattività (art. 3)


❑ «Token collegati ad attività» (asset-referenced token - ART), che mirano a mantenere un valore stabile
tramite il collegamento con diverse monete aventi corso legale (es. euro), con una o più merci, con una o
più cripto-attività o con un paniere di tali attività (stablecoin)
❑ «Token di moneta elettronica» (electronic money token o e-money token - EMT), destinati a essere
utilizzati principalmente come mezzo di pagamento e che mirano alla stabilizzazione del valore ancorandosi
a un’unica moneta
❑ «Utility token»: un tipo di attività destinato a fornire l’accesso digitale a un bene o a un servizio,
disponibile mediante DLT, ed accettato solo dall’emittente di tale token

E i bitcoin?
La Proposta MICA esclude dal suo campo di applicazione:
«le cripto-attività sono create automaticamente tramite mining a titolo di ricompensa per il
mantenimento della DLT per la convalida delle operazioni» (art. 4, § 2, lett. b)

MICA: i soggetti
❑ Emittente di criptoattività: persona giuridica che offre al pubblico qualsiasi tipo di criptoattività o che
chiede l’ammissione di tali criptoattività a una piattaforma di negoziazione di criptoattività
❑ Fornitore di servizi per le criptoattività: qualsiasi persona la cui occupazione/attività nel prestare servizi
per le criptoattività su base professionale (custodia e amministrazione di criptoattività, gestione di
piattaforme, ricezione e tramissioni di ordini ecc.)

Regime autorizzatorio per gli emittenti


❑ Obbligo di stabilimento sotto forma di persona giuridica
❑ Requisiti soggetti e oggettivi
❑ Pubblicazione White Paper: contiene informazioni essenziali che includono una descrizione
dell’emittente, del progetto, condizioni, obblighi, rischi

Focus: Offerta di token di moneta elettronica (EMT) (art. 43-52)


❑ Requisiti più rigorosi
❑ Autorizzati come «enti creditizi» o «istituti di moneta elettronica»
❑ Rispettare i requisiti applicabili agli istituti di moneta elettronica (es. condizioni avvio, requisiti per
l’esercizio, requisiti prudenziali)
❑ Pubblicare un White paper notificato all’autorità competente almeno 20 giorni prima

Autorizzazione e condizioni di esercizio per i fornitori di servizi per le cripto-attività


❑ Persone giuridiche che hanno sede legale in uno Stato Membro
❑ Autorizzate (dopo presentazione di una domanda) da un’autorità nazionale competente prima di poter
avviare la loro attività e operare in tutto il mercato unico dell’UE («passaporto UE»)
❑ Registro di tutti i fornitori di servizi per le criptoattività istituito da ESMA
❑ Requisiti prudenziali e organizzativi

Vigilanza
❑ Gli Stati Membri devono designare autorità competente come punto di contatto unico
❑ Poteri delle autorità per vigilare sugli emittenti e sui fornitori di servizi (anche poteri
sanzionatori/inibitori e di indagine)
❑ Vigilanza ABE per EMT e ART

LEZIONE 16 – L’INTERVENTO PUBBLICO A DIFESA DEI SETTORI STRATEGICI: IL GOLDEN POWER


Come si arriva al golden power?

Impresa pubblica
❑ Strumento «tradizionale» dell’intervento pubblico dell’economia
❑ Espressione dello «Stato Imprenditore»
❑ «Il potere di determinare l’indirizzo economico dell’organizzazione spetta a un soggetto pubblico» (M.S.
Giannini, Le imprese pubbliche, 1958)
❑ Valenza soggettiva di «pubblico» (ci si riferisce all’imprenditore)
❑ Artt. 41 e 43 Cost.

Tipologie di imprese pubbliche


❑ Impresa-organo (Azienda Ferrovie dello Stato fino agli anni Ottanta)
❑ Ente pubblico economico (ENEL, ENI – fino agli anni Novanta)
❑ Società con partecipazione pubblica (ancora esistenti)
❑ Gruppo pubblico (IRI; ENI)

Privatizzazioni
Azienda autonoma  Ente pubblico economico  Società in partecipazione pubblica  Dismissione delle
partecipazioni pubbliche
1900-1950 1930 – 1990 1990 →

Tipi di privatizzazione
Privatizzazione formale
• Trasformazione in società di diritto privato (spa o srl)
• Azioni/quote detenute totalmente o prevalentemente dallo Stato (MEF)
• Controllo pubblico prevalente
• Es. Gruppo Poste Italiane o Ferrovie dello Stato
Privatizzazione sostanziale
• Trasformazione in società di diritto privato
• Azioni/quote cedute ai privati (lo Stato resta con una partecipazione minoritaria)
• Controllo pubblico minoritario
• Es. ENI ed ENEL

Privatizzazioni: i motivi
❑Diminuzione dell’indebitamento pubblico
❑ Maggiore efficienza delle imprese pubbliche (troppo grandi)
❑ Aiuti di stato anticoncorrenziali
❑ Moltiplicazione di incarichi
❑ Corruzione

In principio... era la Golden Share


Complesso di poteri speciali riservati allo Stato (Ministero dell’Economia e Finanze) dalle leggi in occasione
della privatizzazione di imprese pubbliche che operano in settori strategici (difesa, trasporti, energia, tlc,
altri servizi pubblici) (art. 2 d.l. 332/1994)
• Opposizione all’acquisizione di partecipazione superiori a una certa soglia
• Opposizione alla conclusione di patti/accordi che coinvolgano quella certa soglia
• Veto alle delibere di scioglimento, trasferimento, fusione, scissione, ecc.
• Nomina di un amministratore senza diritto di voto
«Controllo senza proprietà» da parte dei pubblici poteri (Cassese, 2021)

Dalla Golden Share al Golden Power


❑ Intervento della Corte di Giustizia UE
❑La golden share «all’italiana» è incompatibile con i principi del diritto europeo (libertà di stabilimento e
libera circolazione dei capitali): poteri di controllo sono eccessivamente discrezionali, sproporzionati e
basati su presupposti generici
❑La golden share viene ridimensionata diventando «golden power» nel 2012 (d.l. 21/2012)

Golden Power
❑ Prescinde dalla privatizzazione
❑ Poteri speciali possono essere esercitati dal Governo in imprese che operano in settori strategici
❑ Le imprese estere che vogliono acquisire partecipazioni in società italiane in questi settori devono
notificare l’intenzione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
❑ La PCM può porre un veto oppure imporre specifiche condizioni se ritiene che l’operazione costituisca
una minaccia per l’interesse nazionale

Cosa può fare la PCM?


❑ Esercita «poteri speciali» in caso di minaccia grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e
della sicurezza nazionale»
❑ Imposizione di specifiche condizioni relative alla sicurezza degli approvvigionamenti, alla sicurezza delle
informazioni, ai trasferimenti tecnologici, al controllo delle esportazioni nel caso di acquisto, a qualsiasi
titolo, di partecipazioni in imprese che svolgono attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e
sicurezza nazionale
❑ Veto all’adozione di delibere, atti o operazioni dell’assemblea o degli organi di amministrazione che
abbiano come effetto modifiche della titolarità, del controllo o della disponibilità degli assets di cui sopra
❑ Opposizione all’acquisto da parte di un soggetto diverso dallo Stato italiano, se l’acquirente detiene un
livello di partecipazione che possa compromettere gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale

Settori strategici originariamente previsti dal d.l. 21/2012


❑ Difesa
❑ Sicurezza
❑ Energia
❑ Trasporti
❑ Comunicazioni

Regolamento 2019/452 che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti
nell’Unione
❑ «Investimento estero diretto»: investimento di qualsiasi tipo da parte di un investitore estero inteso a
stabilire o mantenere legami durevoli e diretti tra l'investitore estero e l'imprenditore o l'impresa cui è
messo a disposizione il capitale al fine di esercitare un'attività economica in uno Stato membro, compresi
gli investimenti che consentono una partecipazione effettiva alla gestione o al controllo di una società che
esercita un'attività economica
❑Gli Stati Membri «possono mantenere, modificare o adottare meccanismi per controllare gli investimenti
esteri diretti nel loro territorio per motivi di sicurezza o di ordine pubblico»
❑ Norme e procedure relative ai meccanismi di controllo decisi dagli Stati Membri purché trasparenti e non
discriminatori
❑ Fattori da tenere in considerazione

L’ampliamento dei settori strategici (2019-2022)


❑ Nel 2019, aggiunti servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati su tecnologia 5G
❑Durante la pandemia di Covid-19 e con la guerra in Ucraina, golden power «amplificato»: sono
aumentati atti/operazioni che devono essere notificati alla PCM; possibilità di avviare d’ufficio procedure di
controllo; prenotifica
❑ Nel 2014: 8 notifiche/ Nel 2021: 496
Ambito di applicazione (oggi, con DPCM 18 dicembre 2020, n. 179 – adeguamento al Reg. Ue 2019/452)
❑ Infrastrutture critiche
❑ Tecnologie critiche
❑ Fattori produttivi critici
❑ Informazioni critiche
❑Attività economiche di rilevanza strategica
Perseguono funzioni vitali della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della
popolazione

Settori strategici (oggi)


❑ Energia
❑ Acqua
❑ Salute
❑ Trattamento dati
❑ Infrastrutture elettorali
❑ Settore finanziario
❑ IA/robotica
❑ Infrastrutture e tecnologie aerospaziali non militari
❑ Settore agroalimentare
❑ Libertà e pluralismo

Alcune novità del 2022 (art. 2- quater, d.l. 21/2012 e DPCM 1 agosto 2022)
❑ Prenotifica: serve a deflazionare il procedimento
❑ Informativa alla PCM sui progetti di costituzione, acquisizione, delibera ecc...
❑ Entro 30 gg, si comunica all’impresa se l’operazione rientra o meno nell’ambito di applicazione del dl
21/2012: se rientra → notifica
❑ L’operazione può anche rientrare nel dl 21/2012, ma sono manifestamente insussistenti i presupposti
per esercizio poteri speciali
❑ Si può archiviare la pratica se non si rinvengono elementi tali da non far esprimere il Consiglio dei
Ministri
Il caso Syngenta/Verisem
❑ Verisem: gruppo internazionale nel settore dei sementi (fanno parte imprese francesi e
italiane)
❑ Syngenta: multinazionale cinese che vuole acquistare Verisem
❑ Bloccata dal governo nell’ottobre 2021
❑ Ricorso al TAR (rigettato)

Il caso Robox
❑ Robox: azienda operante nel settore della progettazione/produzione e sistemi controllo
movimento, robotica ecc...
❑ Efort Intelligent Equipment: società cinese dominante nel campo della robotica voleva
aumentare i propri investimenti in Robox
❑ Acquisizione bloccata (2022)

Il caso Faber
❑ Faber Industrie spa: società friulana attiva nella produzione di bombole e stoccaggi per l’idrogeno
❑ Rusatom GasTech, importante società energetica russa operante nei settori del nucleare e delle
rinnovabili controllata dell’agenzia atomica della Federazione Russa
❑ Acquisizione bloccata (2022)
Il golden power è una forma di intervento pubblico più o meno invasiva rispetto alla golden share?

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