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DIRITTO DELLE BANCHE

LEZIONE 14.02.2023
INTRODUZIONE
Le banche già da tempo hanno subito un’evoluzione grazie al processo di digitalizzazione
partita già da tempo che sta porta do a rivedere i mdi di prestare i servizi e di relazionarsi
alla clientela. ES. N26 , cos’è? È una carta di credito emessa da una banca digitale
tedesca che sfrutta le modalità digitali di relazionarsi con i clienti utilizzando la tecnologia.
In Italia troviamo Smart bank che è una banca che sembra che sia stata plasmata a
misure di donne. Il testo unico bancario è la fonte da cui attingeremo principalmente,
analizzando poi le varie novità anche del prossimo futuro. Chi è Satoshi Nakamoto ?
All’indomani della più grave crisi finanziaria si è posto come antitesi all’idea tradizionale è
di disintermediare , cioè il sistema attuale è basato sulle banche come soggetti
intermediari che raccolgono i risparmi ed esercitano il credito dall’altra parte. È partito da
quel momento un processo di digitalizzazione a partite dalla block chain, un settore che
non è regolamentato, ed è questo il maggiore rischio studiato dalla tecnologia applicata
alla finanza. Parleremo di GAFAM, spesso usato in una connotazione negativa, indica nel
loro assieme le 5
maggiori multinazionali dell'IT occidentali: Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft.
Sebbene tali multinazionali si pongano in concorrenza diretta tra loro per beni e servizi
offerti, il loro gigantismo e l'esser diventati una scelta obbligata, quasi dittatoriale, li
accomuna e li identifica facendoli diventare oggetto di critiche per presunte pratiche
scorrette quali: abuso di posizione dominante, elusione fiscale, intromissione nella vita
privata dei propri utenti e violazione della loro privacy. L’art. 47 Cost. offre una copertura a
livello costituzionale del risparmio del singolo. Le Big Tech si sono rafforzate nel periodo
della pandemia e la loro forza è stata quella di esternalizzare alcune attività affidandole a
società esterne che hanno maggiori competenze sul versante tecnologico. Le banche
hanno creato nel tempo delle unioni di interesse o con queste società esterna dove le
imprese portano la competenza tecnologica mentre le banche portano la licenza bancaria.
Vi sono anche Big TECH che hanno creato accordi con talune banche per cui se effettui
degli acquisti con questa banca su Amazon, ad esempio, ti do un buono da spendere. I
dati personali servono ad alimentare tecnologia ma anche a costruire nuovi prodotti e
servizi su misura dei clienti, le banche hanno interesse a FIDELIZZARE la propria clientela
che è composta variamente da quella attuale (generazioni precedenti) ma quella che inte
anressa alle banche è la nuova, quindi le banche vogliono capire le esigenze finanziarie
dei giovani. Quindi: si deve parlare di contrapposizione o di passaggio dal vecchio sistema
a quello presente?
SISTEMA DELLE FONTI
Quali sono le fonti normative che concorrono a disciplinare il settore bancario e creditizio?
-COSTITUZIONE: ART 47
-TRATTATI COMUNITARI E LE DIRETTIVE SELF-EXECUTING
-LEGGI NAZIONALI
-LEGGI REGIONALI
-REGOLAMENTI
-CONSUETUDINE
Nella parte tradizionale troveremo molte direttive e nella parte innovativa molti
regolamenti. La scelta dello strumento normativo non è indifferente perché nel tempo si è
creato il meccanismo UE. Le direttive spesso hanno lasciato nel tempo in ambito
finanziario spazio per una maggiore discrezionalità degli stati membri nel processo di
recepimento: laddove si trattava di tutelare il consumatore nelle forme di risparmiatore,
assicurato la direttiva individuava un tetto minimo di tutela delle disposizioni che non
potevano essere derogate. Si lasciava agli stati membri la possibilità di regolamentare la
materia , cosa che ha determinato nel tempo un insieme variegato di legislazioni.
Ciascuno stato membro nel recepire la direttiva inseriva disposizioni differenti dal nucleo
centrale cerando dei problemi di competizione all’interno dell’UE. I principi basilari dei
trattati sono libera circolazione di merci, persone e servizi e dei dati. Ci deve essere
concorrenza nel mercato unico bancario e quando si creano delle disparità naturalmente
come noi in qualità di consumatori possiamo acquistare un servizio finanziario prestato da
una società che ha sede in uno stato membro differente dal nostro, le società autorizzate
allora possono prestare i loro servizi in uno stato differente da quello d’origine ( dive hanno
la sede). Se l’Italia decide di regolamentare più severamente un cero servizio si troverà in
uno svantaggio concorrenziale rispetto ad altri stati. Questa è stata la prima fase che ha
connotato la regolamentazione a livello UE. Poi si è arrivati al principio di armonizzazione
minima per cui la legislazione deve essere uguale in tutti gli stati membri per una parte. Si
è passati poi all’armonizzazione massima affinché l’impresa trovasse la stessa normativa
in tutti gli stati membri con un’attività transfrontaliera che potesse essere consentita. Cosa
è stato adottato? Un nuovo approccio regolamentare che già nel ’99 prevedeva quattro
livelli: primo livello o direttiva o regolamento che serve a creare una normativa primaria di
cornice secondo livello direttive o regolamenti delegati terzo livello è affidato alle autorità
europee (esma, eba, eiopa). Servono ad offrire un’interpretazione univoca della normativa
in modo che possa essere applicata univocamente da tutti gli stati membri. Al quarto livello
viene attivata u a procedura di infrazione in caso di non rispetto della normativa. Questa
ripartizione la troviamo anche nel nostro ordinamento. Il testo unico bancario è stato
introdotto con il d.lgs. n. 385/1993 cogliendo l’occasione per cercare di riordinare
l’esistente normativo disseminati in tante leggi speciali. Il TUB ad oggi è modificato da tutte
le norme introdotte per eccepire le direttive arrivate fino ai giorni nostri. Nel TUB nel ’93 è
stato adottato il principio di LEGIFICAZIONE DEI FINI E DELIGIFICAZIONE DEI MEZZI.
Al primo livello europeo vengono indicate le finalità ed i principi guida, mentre vengono
affidati i mezzi alla regolamentazione secondaria, cioè viene e delegata la banca d’Italia
per il quadro interno, interviene varando delle istruzioni di vigilanza nelle materie di sua
competenza. Ricordiamo che in materia finanziaria tutta la normativa è di derivazione
europea, cioè è frutto del recepimento di una direttiva europea ( il regolamento ha
disposizione diretta), sono poche le iniziative nazionale. La più importante è stata adottata
nel 2005” legge risparmio”, si parla di risparmio tradito nel 2005. Parliamo di un sistema
basato sulla fiducia. La fiducia viene tradita perché chi doveva applicare delle regola
previste dal legislatore a tutela del consumatore è stato inadempiente. Il primo caso è
quello delle obbligazioni argentine. Cosa rientra? Ogni volta che un risparmiatore -
consumatore ha investito i propri risparmi seguendo le indicazioni della controparte in
rapporti in cui vi è asimmetria informativa ,cioè, le due parti contraenti non sono sullo
stesso livello, non hanno a disposizione le stesse informazioni ecco perché si dice che il
consumatore è il contraente debole.
Lezione 21.02
La scorsa volta abbiamo iniziato ad affrontare la panoramica del corso. Abbiamo visto che
il nostro insegnamento tratta della normativa bancaria, contenuta nel TUB. Abbiamo visto
le problematiche giuridiche derivanti dall’applicazione della tecnologia applicata al settore
finanziario, parliamo del fenomeno FINTECH (FINANZA E TECNOLOGIA). Ad oggi tutte le
società innovative adottano il metodo “acquista oggi e paga domani”, cosa che interessa il
tema del credito ai consumatori e può porre delle problematiche.
Il primo passo in ambito di legislazione bancaria risale al ’36-38, precedente alla
Costituzione, ponendosi a cavallo tra le due guerre mondiali. Abbiamo un ulteriore
passaggio a quelle che sono le direttive comunitarie. La finalità è quella di creare un
mercato unico e tecnologico dei mercati finanziari. Le direttive comunitarie cercano di
aprire il mercato rendendolo più concorrenziale fino ad arrivare al TESTO UNICO
BANCARIO, D.lgs. 385 /1993. Tutte le direttive sono concentrare nel fornire un quadri
armonizzato a livello europeo, affinché ci siano le stesse regole in tutti gli Stati membri per
favorire l’attività transfrontaliera. La legge risparmio emanata nel 2005 n. 262 per far fronte
ai diversi casi di risparmio tradito. Cos’è lo schema Ponzi? Charles Ponzi era un siciliano
emigrato in America, che aveva ideato uno schema presente ancora oggi. Ponzi
raccoglieva soldi in contanti da persone che consegnavano in contanti questi importi a chi
gli diceva che avrebbe offerto un rendimento , fuori mercato ( o per motivi fiscali non
volendo dichiarare ciò che avevano raccolto). Ponzi man mano che raccoglieva soldi dava
ai primi una piccola remunerazione per allettarli ulteriormente e portare altre persone ,
usava quindi i soldi della seconda tranche per portare i soldi ai primi, la piramide crolla
quando terminano i soggetti da cui poter attingere per finanziare fittiziamente gli altri.
Vediamo un esempio:

Nel nostro ordinamento in virtù dell’articolo 47 Cost. tutte le attività che hanno in comune il
risparmio sono coperte da riserve di legge, è la legge che dice che quelle attività possono
essere esercitate da soggetti operatori professionali in possesso di determinati requisiti e
che sono soggette alla regolamentazione dei pubblici poteri. L’attività che ci interessa è
quella bancaria, in cosa consiste? Ce lo dice l’art 10 TUB. Prevede due attività correlate
tramite nesso fisiologico tra le due attività:
1. Attività di raccolta e risparmio tra il pubblico (ATTENZIONE ALL’ESAME
PRECISARE SEMPRE TRA IL PUBBLICO), viene raccolto tra una massa
indifferenziata di soggetti non identificabili preventivamente;
2. Esercizio del credito, ecco la funzione di intermediazione creditizia svolta dalle
banche, queste raccolgono dal pubblico per poter esercitare il credito ( concedere
finanziamenti ad esempio). Chi poi riceve il credito deve restituire le somme con
interessi.
Le due attività devono cercare di stare in equilibrio perché se è maggiore il lato del credito
, si parla di crediti che prima sono IN SOFFERENZA, se non sono più esigibili divengono
CREDITI TAGLIATI, la situazione peggiora viene messa a repentaglio la tutela dei
depositanti che è garantita fino a 100.000 euro dal fondo bancario dei depositi, tra i
garantiti c’è anche il conto deposito, cioè, serve a lasciare per chi ha una certa liquidità
che non ha urgenza di usare per un investimento e può vincolarlo in un conto ,
interamente o una parte di esso. L’incentivo è quello di tenere vincolati i soldi e viene
riconosciuto un rendimento maggiore rispetto a quello che il depositante potrebbe
ricevere se li lasciasse sul conto corrente. Per tutelare i risparmi dall’effetto dell’inflazione (
che erode i risparmi perché perdono il loro potere di acquisto). Il conto deposito protegge
appunto i risparmi. L’intermediazione è stata messa in pericolo dal fenomeno Fintech.
Tutto avviene su una piattaforma e chi gestisce la piattaforma è l’algoritmo che favorisce il
matching tra chi ha e chi ha bisogno, non essendoci un soggetto che interviene come si
regolamenta il settore? la scorsa volta parlavamo delle crypto valute, fenomeni che
portano alla disintermediazione o anche re intermediazione dove ,diversamente il suolo
dell’intermediario viene considerato diversamente perché una caratteristica fondamentale
di fintech è quello di scardinare un sistema tradizionale frammentando la catena di valore,
se prima avevamo un valore che partiva da chi preparava il prodotto finanziario e la banca
che lo distribuiva al cliente , oggi invece la filiera vede il coinvolgimento di altri soggetto
che apportano solo un piccola parte, si parla di frammentazione della catena di valore, fino
ad arrivare al fenomeno della FINANZA INCORPORATA, perché si tende verso la
creazione , per riandare incontro alle esigenze delle nuove generazioni e per cercare di
personalizzare il servizio, di un servizio nell’ambito del quale il servizio finanziario, incluso
quello bancario, svolge un ruolo secondario, ancillare, perché la finalità è quella di
soddisfare al meglio il cliente. Il problema fondamentale è capire come deve essere cerato
il livellamento del campo di gioco cerando delle regole che devono essere uguali per tutti.
I padri costituenti sono stati abbastanza chiari nel definire il dettato dell’art 47 Cost. Si
compone di due commi dove uno ha un aspetto più generale dell’altro. Come recita l’art
47?
“La Repubblica incoraggia ( parliamo del periodo dopo la seconda guerra mondiale, si
cerca di incoraggiare gli Italiani a risparmiare , proteggendolo dall’inflazione) e tutela il
risparmio in tutte le sue forme( consente questo inciso di tutelare il risparmio in ogni
articolazione dell’ecosistema finanziario. Quando venne emanata la Costituzione solo il
mercato creditizio era diffuso e regolamentato, cominciava a prendere piede il settore
assicurativo, meno quello dell’investimento azionario-parte collegata al secondo comma.
Ciò ha consentito di rendere sempre attuale ogni settore finanziario sviluppatosi nel tempo
e che ha in comune con il settore creditizio il risparmio. ); disciplina, coordina e controlla
l’esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà
diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi
produttivi del Paese”.
Questo articolo tutela il risparmio IMMESSO IN UN CICLO PRODUTTIVO. Quando si è
diffuso il settore degli investimenti questa copertura è stata sempre più utilizzata, oggi
parliamo di INVESTIMENTI IN ASSET DIGITALI, sono tutti coperti dall’attività delle
autorità di vigilanza che intervengono a tutela del consumatore. Quell’inciso ha contribuito
a renderlo ancora attuale ai tempi odierni, per cui dalla tutela del risparmio si è arrivati
anche a tutelare il risparmiatore. Affinché il settore sia tutelato lo è anche il risparmiatore,
e quindi il sistema finanziario nel suo complesso. L’art 47 è andato a esprimere dei principi
già contenuti nella legge del 1938. Le banche svolgono attività qualificata come
imprenditoriale (art 10 TUB) , cosa vuol dire ? deve produrre degli utili, quindi si dice che
non faccia beneficienza, è quello che si aspettano tutti gli azionisti . la sana e prudente
gestione non è stata definita dal legislatore europeo ma viene considerata in questi termini
, la gestione bancaria è sana quando produce utili, è prudente quando la strategia
bancaria è avversa al rischio eccessivo. La gestione deve essere sana , profittevole e
prudente , si devono tenere questi aspetti uniti, il primo profilo viene visto da chi autorizza
le banche all’accesso al mercato ( cioè BCE), TUTTE LE AZIONI SUL MERCATO
DEVONO ESSERE APPROVATE.
-Quando all’esame chiede: cosa si intende per sana e prudente gestione? È UNA
FINALITA DI VIGILANZA, TUTTA LA VIGILANZA SUL VERSANTE INFORMATIVO
EFFETTIVO E REGOLAMENTARE DEVE RISPETTARE IL PRINCIPIO SUDDETTO,
CARATTERIZZA LA VITA DELLE BANCHE DALLA NASCITA ( DALL’AUTORIZZAZIONE
) FINO ALL’EVENTUALE LIQUIDAZIONE COATTA AMMINSTRATIVA- A CUI SEGUE LA
RECVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE ( RICORDARE POI DIVERSI MONETI INEI QUALI
SONO INDICATI QUESTI ELEMENTI-VEDI LEZIONI SUCCESSIVE).
C’era all’epoca una netta separazione banca-impresa e c’era la segmentazione del
sistema che consisteva nella ripartizione del credito a breve termine ( max 12-18 mesi ) e
su questa ripartizione le banche venivano distinte in :
-aziende di credito (credito a breve termine)
- istituti di credito ( credito a medi lungo termine-più di 18 mesi), oggetto di leggi speciali.
Altro elemento che caratterizzava il periodo della legge bancaria : questo sistema era
fortemente controllato , si parlava di un OLIGOPOLIO di banche molto controllate
dall’autorità di vigilanza ( la banca d’Italia li chiamava ispettorato). Si utilizzava un Citerio
discrezionale per l’autorizzazione all’apertura della banca, il criterio delle ESIGENZE
ECONOMICHE DEL MERCATO, quanto era il fabbisogno di credito sul mercato? Sulla
base di questo si definiva l’autorizzazione.
Questo sistema scricchiola dalla metà degli anni ’70 ( le banche erano tutte pubbliche
RICORDA). Scardinato dalle direttive bancarie. La prima n. 780 del ’77 recepita con
decreto presidenziale 330/85. Cosa prevedeva ? innanzitutto, cambiata la qualificazione
dell’attività bancaria che si componeva di raccolta di risparmio ed esercizio del credito.
Dato che era prestata l’attività da banche pubbliche le due funzioni erano considerate di
interesse pubblico. Con la prima direttiva bancaria comincia ad essere considerata come
attività imprenditoriale. Vengono uniformati poi tutti i requisiti richiesto per il rilascio
dell’autorizzazione. L’iniziale criterio discrezionale delle esigenze economiche del mercato
non poteva essere più utilizzato ma vi erano dei criteri oggettivi: veste giudica, capitale e
requisiti soggettivi. Venivano unificati i requisiti tra tutti gli sati membri per favore la
concorrenza del mercato tra nuovi competitori che, grazie all’attività transfrontaliera, come
viene prestata l’attività tra uno stato membro all’altro? una banca può prestare sevizi
bancari anche in altri stati in regime di stabilimento o di libera prestazione di servizi senza
insediamento ( favorita dall’utilizzo dei canali tecnologici). LA VIGILANZA SPETTA
ALL’AUTORITA’ DI VIGILANZA DEL PAESE IN CUI LA BANCA HA SEDE -HOME
COUNTRY CONTROL, SI PARLA DI HOST COUNTRY CONTROL QUANDO SI TRATTA
DI CONTROLLARE APSETTI DI INTERESSE PUBBLICO PER QUEL PAESE.
Il mercato si stava aprendo tra tutti gli stati membri e serviva ad incentivare la concorrenza
e migliorare il servizio per i consumatori.
La seconda direttiva bancaria dell’89 recepita con d.lgs. 481 /89 che accentua e innesca
un altro principio di DESPECIALIZZAZIONE BANCARIA. Le banche erano divise in
aziende e istituti specializzate nei crediti a breve e lungo termine, le banche poi vengono
despecializzate che possono prestare tutte le attività riconosciute nel mutuo
riconoscimento in ambito europeo senza distinzione tra breve e lungo termine. Veniva
inclusa anche una delega ad emanare un testo unico bancario che andava a riordinare il
settore abrogando una serie di leggi speciali che non avevano più motivo di esistere
riunendo in unico corpus tutta la normativa delle banche.
FINTECH : COSA SI INTENDE.
Non c’è una definizione giuridica , è un fenomeno che è emerso all’indomani della crisi
finanziaria del 2008, il primo a intervenire è stato il creatore del Bitcoin. C’è una definizione
convenzionale che ha adottato il financial stability board implications, questa definizione è
stata utilizzata da tutti coloro intervenuti successivamente sul tema. QUINDI :
Un’innovazione guidata dalla tecnologia relativa alla finanza nei servizi finanziari che può
trovare espressione in nuovi modelli di business.
Alcuni hanno considerato tale processo nell’ambito dell’innovazione finanziaria, con nuova
applicazione di idee esistenti in un differente contesto di mercato. Tech è comune
denominatore di un nuovo ecosistema che ha due peculiarità: utilizzo delle piattaforme e
degli algoritmi ( divengono il motore che fa funzionare il nuovo sistema finanziario dal p.v.
tecnologico).
Tutto questo processo innovativo è stato riassunto dal parlamento europeo in CHANGE, la
tecnologia applicata al settore finanziario deve essere mutevole con i tempi. FINTECH è
sempre stata oggetto di varie discussioni. Rappresenta un’innovazione o evoluzione?
sono state offerte die chiavi di lettura dove da un lato ha considerato il fenomeno come
una trasformazione digitale , cioè parte in house ) dall’interno della banca ) che ottimizza i
processi interni senza affidarsi a società esterne ma gran parte considera FINTECH con
un effetto DISTRUCTIVE , di interruzione del servizio così come era prestato prima. Nella
digital distruction vinee definito come un cambiamento rispetto al mercato tradizionale la
cui fonte è esterna alla banca , il processo di cambiamento viene innescato da chi sta
fuori. Oltre al termine di cambiamento : deve portare ad una sfida perché la concorrenza
che deriva dai nuovo competitor sul mercato comporta una sfida per chi è già sul mercato
che deve cambiare, un’espressione per cui bisogna competere sul mercato, vince chi si
muove per primo. Se prima c’era l’oligopolio bancario oggi non è più così. Il nuovo
imperativo diviene quello di cogliere la sfida tecnologica e competere sul mercato , ora
vince chi si adatta, meglio e prima degli altri, al cambiamento. Le banche sono poste tra
sfide tecnologiche, pressioni normative, spinte competitive ( mantenere la quota di
mercato o conquistarne una più grande ) fino ad arrivare alle banche digitali che nascono
già digitali o si parla di bank as a platform, piattaforme dove distribuiscono prodotti di altri
fornitori.
CRITERI DI IDENTIFICAZIONE DEI SERVIZI FINTECH
NEL 2018 IL PARLAMENTO EUROPEO ha fornito dei criteri: servizio finanziario guidato
dalla tecnologia, fornire una soluzione nuova e alternativa all’esistente , deve offrire un
valore aggiunto significativo in modo da soddisfare meglio di latri servizi le esigenze dei
consumatori, dato che l’evoluzione dei servizi è piuttosto rapida non c’è una ripartizione
delle diverse articolazioni ma vengono distinte in attività bancarie tra depositi e
finanziamenti, pagamenti, trasferimenti, valute digitali ecc. FINTECH è stato immaginato
come un albero con 3 componenti essenziali:
1. ATTIVATORI POLITICI, come sistemi di identità digitale ( es.spid)
2. TECNOLOGIE EMERGENTI
3. ATTIVITA’ FINTECH

LEZIONE 28/02/2023

La scorsa volta stavamo parlando dei fintech player ovvero dei giocatori fintech per
capire qual è il nuovo panorama nell’ambito del quale si sono trovate da un certo
momento poi si sono ritrovate le banche e a conteggiare la concorrenza di tutte le
imprese sottoforma di start up più piccole e innovative con caratteristiche molto più
snelle ma soprattutto connotate da un’impronta tecnologica molto più avanzata
rispetto al sistema dell’architettura in cui era da anni. Quindi avevamo già detto che
le banche hanno questa arena competitiva tra operatori tradizionali (le banche) ma
tutti i soggetti che nei diversi settori dell’ecosistema finanziario restano attività
finanziarie coperte da riserva da legge cioè attività che possono essere esercitate
solo da operatori qualificati, professionali i cui requisiti sono verificati dall’autorità di
vigilanza in sede di autorizzazione. Tutte le attività riservate sono attività che
devono essere autorizzate. In mancanza dell’autorizzazione si configura il reato di
esercizio abusivo di una professione che è sanzionato penalmente. Questo a tutela
del risparmio dei risparmiatori, si inserisce nell’ambito di quella copertura dell’ART
47 Cost. in materia di tutela del risparmio. Quindi le banche che sono soggetti
autorizzati quando prestano attività bancaria, che si compone di raccolta di
risparmio da un lato ed esercizio del credito dall’altro lato. Due attività che sono
strettamente connesse da un nesso funzionale. La banca svolge un processo di
intermediazione. Se i finanziamenti concessi non sono sufficientemente garantiti
non rientrano la banca inizia ad essere in difficoltà e se non possono essere gestiti
diversamente rischia di mettere a repentaglio anche l’altra attività della banca e
diventa debitore. Dall’altro la banca è creditrice. Per fare questo la banca è
soggetta ad una vigilanza piuttosto pervasiva. Il meccanismo unico di vigilanza
vede la BCE come l’autorità principale e insieme le banche centrali nazionali forma
il sistema unico delle banche centrali e che riguarda tutti i paesi dell’area euro. Le
banche rispetto agli altri operatori, es le imprese fintech ovvero nate sull’onda di
questo fenomeno tecnologico innovativo sono soggetti sottoposti ad una pressione
creata dalla continua osservanza di requisiti di natura prudenziale: requisiti
prudenziali, che servano a mantenere stabile la banca e tutto il sistema. Vanno
sempre unite le visioni micron e macro economiche. Il rischio è che se una banca
entro in un momento di dissesto o si interviene prontamente o rischia di creare con
un effetto domino su tutto il sistema. I requisiti prudenziali e la vigilanza esercitate
sulle banche sono molto stringenti, piuttosto rigide. Le cripto attività pongono
diverse sfide: CASO FTX (una piattaforma di scambio) è fallito creando danni a
livello internazionale. Sembra che il danno in Italia sia di 2MLN di euro.
Ad oggi non c’è una tutela per il consumatore, sono investimenti rischiosi e chi
investe deve essere esperto per entrare e uscire dal mercato. L’art 47 disciplina
coordina e controlla l’esercizio del credito qualcosa che può avvenire a livello
nazionale. Queste tematiche sono di rilievo internazionale. Molti degli investitori si
fanno allettare velocemente da quelli che sono i fin influencer ovvero gli influencer
della finanza. KOSOV= potere di oscurare dei siti a tutela dei risparmiatori e
investitori. Kim Kardashian è stata multata dalla sek ovvero l’autorità di vigilanza, la
corrispondente della kosov in America. Kim è stata pagata dalla società che aveva
la cripto valuta per pubblicizzarla ma non aveva dichiarato al pubblico questo suo
compenso e per questo motivo ha pagato il quadruplo cioè 1MLN di dollari come
sanzione. Class action (azione collettiva) contro gli influencer. Le banche hanno
una pressione normativa che è assente negli altri operatori fintech che nascono con
caratteristiche già digitali. Si va verso la multicanalità= accesso ad un
sito/piattaforma da diversi dispositivi tecnologici. La rena competitiva nella fintech è
molto accesa. Le autorità sono intervenute anche per altri motivi: diverse velocità
creavano una sorta di mercato caratterizzato da una concorrenza sleale, perché se
devo avere una serie di costi e rispettare una serie di requisiti che invece un altro
soggetto ha liberamente. Il principio che è stato ribadito è quello di livellare il campo
di gioco far sì che ad un campionato digitale in cui le squadre devono giocare con le
stesse regole ad armi pari. Il principio è quello della neutralità tecnologica che si
lega ad un altro principio stessa attività, stessi rischi e stesse regole. Cosa vuol dire
neutralità tecnologica? La tecnologia diventa neutra ovvero se io presto un servizio
finanziario. Lo stesso servizio sia che lo presti nella filiale fisica e sia a distanza
utilizzando i mezzi di comunicazione a distanza. Laddove, quindi, il servizio è lo
stesso, trova applicazione la stessa normativa, stressa attività stessi rischi e stesse
regole si lega correttamente. Cambia solo la forma che presta il servizio, le regole
di tutela devono essere le stesse. Dove invece la commissione europea ha deciso
di intervenire è dove i rischi sono diversi, legati o al servizio on alla tecnologia. In
questo le imprese hanno una diversa natura giuridica e quindi devono
necessariamente richiedere un diverso trattamento normativo. La BCE ha iniziato a
prendere coscienza di come sul mercato stessero emergendo una serie di soggetti
bancari con progetti imprenditoriali tecnologici. Tutte le banche sono autorizzate
dalla BCE, per questo motivo ha pubblicato (2°intervbento del 2018) un guida sulla
valutazione delle licenze per le istituzioni di credito fintech dove ha cercato di
includere tutto il possibile del mondo bancario. Sia le banche esistenti che si
trasformano ottimizzando i processi interni e digitalizzando le operazioni o che non
potendo rivedere la propria struttura preferiscono acquisire delle compagnie fintech.
NEXI: piattaforma di lending ovvero di finanziamento. Nel momento in cui questa
piattaforma “credimi” una delle tante ha avuto tante fortune, UniCredit ha pensato di
volerla acquisire. Sempre questa guida della BCE oltre alle banche esistenti ha
previsto anche banche che nascono come fintech. Quali sono queste banche
fintech? Sono le nuove partecipanti di mercato che adottano l’innovazione
tecnologica per competere con le banche attraverso una catena di valore. La guida
prevede una serie di indicazioni che non sono vincolanti, ma che prevedono dei
requisiti molto più severi rispetto alle banche più tradizionali. Laddove le banche si
inseriscono aprono la propria operatività su varie articolazioni di questo eco sistema
fintech, introducono dei requisiti prudenziali più severi rispetto a quelli delle banche
tradizionali.
Quindi quali sono i soggetti che operano nella galassia fintech?
-leba (autorità bancaria europea): offrendo una classificazione in 4 specie
- incantec: cioè tutti i soggetti, istituzioni creditizie che forniscono tutto il renge
completo dei servizi bancari attraverso una rete di filiali fintech fisiche e canali di
distribuzioni online.
- istituzioni nuove: quelle che prima la BCE definiva coke fintech bank cioè che
nascono e sono considerati nuovi soggetti che accedono al mercato che utilizzano
dei mo0delli di business completamente innovativi basati sulla tecnologia e che
hanno necessità di una licenza per esercitare attività riservate.
- imprese fintech (start up) che non hanno alcuna licenza ma che offrono alle
banche quelle che sono le soluzioni innovative dal punto fi vista digitale
- bibtec: grandi multinazionali nel campo dell’e-commerce ma non solo (Netflix) che
dispongono dei dati dei clienti e di tecnologia. La nuova sfida per i regolatori è come
regolamentare le bibtec che entrano dell’ambito della finanza.
LE COORDINATE
Quali sono? Vi sono diversi interventi a livello internazionale. Anzitutto la BCE,
l’attività bancaria è attraversata anche da altri profili. E la legislazione orizzontale
cioè quella che è chiamata a prescindere dallo specifico settore. In tutto questo i
primi interventi si devono al Parlamento europeo nel 2017 che ha fornito una
mappatura delle aree che andavano maggiormente addizionate, 1 perché potevano
portare ad uni sviluppo e poi perché presentavano dei rischi. La commissione
europea nel 2018 ha pubblicato il primo piano di azione per fintech dove ha
selezionato alcuni di questi argomenti, ha dato mandato ad alcune comunità
europee per effettuare delle consulenze tecniche. Sulla base di questi esiti la
commissione ha pubblicato una proposta europea di regolamento che disciplinasse
i mercati del cripto attività. Nella stessa data è stata presentata la proposta di
regolamento sui fornitori europei dei servizi di cround fading destinati alle imprese.
(raccolta tra la folla). L’Italia è stato il primo paese a disciplinare le tround fading.
L’ultimo è stato adottato in coincidenza col nuovo corso della commissione europea
ed è stato un pacchetto per la finanza digitale pubblicato il 24 settembre 2020 che
contiene varie proposte. Questo pacchetto è stato pubbli8cato nel nuovo piano
d’azione dei mercati capitali che rapportato con la strategia della finanza digitale sul
tema di fintech. Vuole favorire il finanziamento delle piccole medio imprese che
hanno difficoltà ad accedere alo sistema bancario utilizzando le fonti di
finanziamento alternative (es. piattaforme leanding).
LEZIONE 07.03.2023

Fintech rappresenta un fenomeno rivoluzionario per il settore finanziario tradizionale che è


stato indagato dalle autorità europee e dagli organismi internazionali, dove ognuno ha una
propria funzione da svolgere sul mercato, sia sul versante delle opportunità che poteva
arrecare sul versante dei consumatori e delle imprese, sia per i rischi con questa visione
duplice di consumatori e imprese. Tra i primi percorsi attivati per studiare e comprendere
questo fenomeno che non aveva precedenti, il primo intervento si deve al parlamento EU
che ha pubblicato una risoluzione nel 2017 in tema di tecnologia finanziaria. Il parlamento
EU ha mappato, individuato le aree in questo grande ecosistema Fintech che richiedevano
maggiore attenzione sia per apportare maggiori benefici a consumatori e imprese sia per i
rischi che andavano affrontati con un trattamento normativo diverso dal trattamento offerto
dalla legislazione vigente. Quali erano le aree di maggiore attenzione? Sicurezza
informatica ad esempio. La finalità del legislatore europeo è quella di rendere il sistema
resiliente, cioè, essere resistenti, questa ottica viene poi applicata alla tecnologia. Molte
attività vengono esternalizzate perché la banca non ha tutte le competenze interne per
rinnovare i processi interni e automatizzarli, stipula così un accordo si out-sourcing, una
delle forme più diffuse è il clap, attività essenziali vengono esternalizzate e se il rapporto
con il cliente resta, per violazione del contratto e normativa o per problemi o attacchi
informatici e malfunzionamento della tecnologia fornita dalla banca ne risponde sempre la
banca stessa. Quindi, se mi avvalgo dei servizi di altri soggetti cercherò di rendere il
servizio sempre più resistente. Ultimamente è stata adottata una normativa applicabile a
tutto il settore finanziario (bancario, finanziario, assicurativo, che vivono di riserve di attività
riservate all’esercizio di determinati soggetti come previsto dal legislatore). Un’altra
normativa trasversale che viene applicata è quella relativa al trattamento dei dati
personali. Uno dei principi chiave di tutta la normativa deve essere quella del level playing
field, cioè, la legislazione deve essere basata su principi comuni cioè: principio di
innovazione, stessi servizi e stessi rischi, neutralità tecnologica, approccio basato sui
rischi. Per garantire una sana concorrenza è necessario favorire di cross-border, solo
garantendo una disciplina armonizzata, prevedendo le stesse regole in tutti gli stati
membri tra i soggetti che prestano la stessa attività. Se non vi sono rischi ulteriori, si
applica il principio di neutralità tecnologica, dove la tecnologia è neutra a parità di servizio,
si applicherà la normativa vigente ed è ciò che è stato fatto nel primo periodo di Fintech.
Quante delle norme del TUB si possono applicare in virtù dell’armonizzazione? Infatti, si
sono adottati degli strumenti di soft-law, cioè sono state adottate raccomandazioni, linee
guida che vengono emesse dalle autorità europee. Se i rischi sono differenti il legislatore
europea ha iniziato ad adottare misure vincolanti, dove lo strumento prescelto è la direttiva
ma è quello del regolamento, direttamente efficaci e applicabili in tutti gli stati membri
favorendo una maggiore armonizzazione. Si potenzia così l’aspetto Fintech creando dei
passaporti europei ad hoc specifici. Un passaporto che viene rilasciato sulle stesse norme
in tutti gli stati membri consente a chi dispone del passaporto di prestare i propri servizi. Il
primo passaporto è stato previsto per il regolamento per il crowdfunding entrato in vigore
lo scorso Novembre. Si tratta di fornitori europei destinati alle imprese per porre rimedio ad
una grave lacuna derivante dal fatto che la raccolta viene utilizzata per finanziarie delle
iniziative imprenditoriali ma, dato che entrano in gioco sia le problematiche della
tecnologia si apre il fatto che viene coinvolto il pubblico si è deciso di intervenire con la
legislazione. La prima in Europa è stata l’Italia, trattandosi di una normativa nazionale non
favoriva lo sviluppo di questo modello a livello europeo, poi in Francia ha adottato una
normativa differente ecc, tutte divergenti le une dalle altre, non vi era la possibilità di
garantire una campagna a livello europeo, considerate le potenzialità è stata adottata
auna direttiva europea prevedendo un passaporto europeo per i servizi prestati in questa
materia. Queste opportunità professionali vengono poste sotto la lente del legislatore
europeo che adotta misure regolamentate ad hoc specifiche. Il principio di proporzionalità
era stato introdotto come criterio ai fini della vigilanza regolamentare, introdotto con la
legge risparmio che ritroviamo nel TUF, potestà di emanare una regolamentazione
secondaria con riferimento ai soggetti vigilati. Per principio di proporzionalità si intende il
criterio di esercizio del poter regolamentare adeguato al fine che si vuole raggiungere con
il minor sacrificio dell’interesse dei destinatari. Se devo raggiungere un obiettivo, al
soggetto vigilato, quello che deve rispettare le regole, ove possibile, gli consento di
raggiungere il fine in base alla sua grandezza e complessità dell’attività svolta, tenendo
conto di una serie di fattori che rendono il soggetto diverso dall’altro. La misura deve
essere proporzionata per raggiungere un obiettivi. Se l’obiettivo è di tutelare il cliente, non
deve andare tutto a discapito di chi deve adempiere e quindi la proporzionalità deve
servire per tenere conto degli organi burocratici obbligati.
SPAZI DI SPERIMENTAZIONE CONTROLLATA- FACILITATORI DI INNOVAZIONE:
La soluzione divenuta più adeguata è stata quella di creare e suggerire la creazione di
questi spazi, dove viene creata una interlocuzione tra le attività di vigilanza e le imprese
che propongono un’idea innovativa, queste imprese per un periodo vengono autorizzate a
non applicare certe regole che diversamente andrebbero applicate per testare
direttamente sui consumatori nel mercato ( che devono essere informati della
sperimentazione) se quell’attività potrebbe svilupparsi meglio e beneficiare i consumatori
abrogando delle disposizioni normative. Tali soluzioni nascono dall’esigenza di Fintech.
Nel primo periodo abbiamo avuto una commissione europea investita dello studio delle
aree indicate dal Parlamento EU. La commissione era impegnata su più tavoli dove il
punto in comune era Fintech. Distinguiamo clienti professionali ( tra cui le banche che
accedono ai servizi finanziari e che hanno un proprio portafoglio) e di diritto.
A livello nazionale ci sono stati pochi interventi. Banca d’Italia ha creato un facilitatore di
innovazione : canale Fintech, un hub di innovazione al quale le imprese che sono già
autorizzate e che vogliono prestare un servizio innovativo possono chiedere alla banca
d’Italia maggiori delucidazioni circa le norme da applicare. L’Innovation hub svolge
un’attività di compliance, cioè, nelle banche ci sono degli uffici di compliance affinché la
baca risulti essere conforme alla normativa. Il principio di proporzionalità assicura
un’autonomia decisionale , io soggetto ti dico che devi fare questo e come raggiungerlo
devi deciderlo tu , permettendo la creazione di policy interne sulla base della autonomia
decisionale. Facendo ina panoramica, il primo piano d’azione è stato adottato a marzo
2018, venivano inserite delle finalità : spesso Fintech viene associata all’intrusione
finanziaria per cui si democratizza la finanza perché riduce i costo rendendo un servizio
più efficiente per la tecnologia consentendo ad una platea di consumatori di accedere a
servizi finanziari, deve anche fornire una maggiore competitività per il mercato unico e
concedere maggiore trasparenza in materia di dati. Le esigenze dei consumatori i
scoprono da questi dati ,anche dalla nostra attività online, scoprendo un orientamento e si
decide id intervenire per soddisfare un bisogno relativamente a quel tema, conciliando con
le esigenze di vita privata. Nell’agenza per i consumatori troviamo delle indicazioni che
sono trasversali: il consumatore viene individuato nella persona fisica che agisce per i
propri scopi. Dalla banca aperta la Commissioni europea si dirige verso l’open finance ,
dove i dati dei clienti riguardanti vari aspetti possano essere condivisi con vari soggetti
esterni per cercare di fornire un servizio sempre più personalizzato, non più relativo al solo
target market ma sempre più granulare, viene individualizzato il servizio. Le priorità della
finanza digitale : rimuovere la frammentazione del mercato unico digitale , adeguare il
quadro normativo dell’UE per favorire l’innovazione digitale, promozione innovazione
guidata dai dati finanziari, far fronte alle sfide ed ai rischi connessi alla trasformazione
digitale.
LE REGULATORY SANDBOXES: NUOVI PERCORSI SPERIMENTALI
Il primo periodo sappiamo è stato caratterizzato da interventi di soft-law, man mano che si
comprendevano meglio le dinamiche del funzionamento di alcune tecnologie che
richiedevano un trattamento normativo specifico. La finalità è quella di creare
un’armonizzazione. Tuttavia non erano codificate e non uniformate. Il comitato di Basilea
aveva sollecitato l’uso di questi strumenti. Il punto debole è che queste vengono create a
livello nazionale. Siamo d’accordo per una sandbox europea valida per tutti gli Stati
membri ( concorde anche la professoressa) , il punto di riferimento è appunto l’intero
contesto europeo. Si sta utilizzando il modello della regulatory sandbox, il punto di svolta
potrà arrivare quando verrà approvata la proposta di regolamento sull’intelligenza
artificiale. Questo regolamento europeo prevede una disciplina specifica sulle regulatory
sandbox sull’intelligenza artificiale e questo consente di ottenere un plus che costringerà le
autorità che controllano il settore finanziario di rivedere le competenze e la disciplina.
Quali saranno le indicazioni della normativa identica per tutti gli stati membri? si ufficializza
la cultura della sperimentazione normativa, rileva qui lo strumento utilizzato del
regolamento europeo a carattere trasversale; ha delle finalità peculiari e si pone in
funzione complementare con la strategia europea per i dati.
Il caso italiano: mente negli altri stati erano le autorità di vigilanza ad agire ed avevano una
certa flessibilità, in Italia si è scelta la strada normativa e ovviamente per modificare
bisogna utilizzare la stessa strada e i tempi si allungano. Si è pensato da parte di
un’associazione di introdurre una sperimentazione normativa facendo inserire nel decreto
crescita un articolo 36 commi 2 bis ss. DEMANDANDO L’ATTUAZIONE AD UN
DECRETO MINISTERIALE EMESSO NEL 2021 MA PUBBLICATO AGLI INIZI DI
LUGLIO.
LEZIONE N°5 DIRITTO DELLE BANCHE (14/03/2023)
CONSIGLIO ESAME: SCEGLIERE PIU’ ARGOMENTI A PIACERE
Le autorità creditizie aprono il TUB. Mentre il titolo uno contiene una sorta di glossario, quindi una
sorta di vocabolario che sono utilizzati, c’è il titolo primo dedicato alle autorità creditizie, e cioè che
compongono l’assetto di controllo sul sistema bancario creditizio. Sono divise tra autorità creditizie
nazionali e autorità creditizie europee, in particolare la Banca Centrale europea che ha assunto
una posizione di primo piano in seguito al meccanismo di vigilanza unico. Al livello europeo poi
troviamo il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (C.I.C.R.), il ministro dell’economia
e delle finanze e la Banca d’Italia, non c’è alcun rapporto di tipo gerarchico tra queste tre autorità,
per quanto ci siano diverse relazioni tra autorità, ognuna si pone in una posizione di autonomia
rispetto all’altra e questo assetto ha subito una modifica in seguito alle riforme adottate nel tempo,
a cominciare dalla legge di risparmio, adotta nel 2005, n 262, adottata per tutelare il risparmio in
seguito alle diverse problematiche bancarie, ma soprattutto in seguito alla creazione del
meccanismo di vigilanza unico che ha spostato dal centro, dall’ambito nazionale all’ambito
europeo.
Una delle autorità che ha subito un ridimensionamento delle proprie competenze è il CICR, è un
comitato interministeriale, formati da ministri, presieduto dal ministro dell’economia e finanze che
però ha delle competenze autonome e distinte da quelle attinenti alla presidenza del CICR. Fanno
parte altri 6 ministri che hanno rilevanza del settore economico. Possono essere invitati a
partecipare, qualora all’ordine del giorno ci sia una tematica che tocca altri ministeri può essere
chiamato il ministro competente.
Il CICR vede anche il governatore della banca d’Italia che prende parte per creare una funzione di
raccordo tra il CICR e banca d’Italia, perché in passato il CICR nominava su proposta della banca
d’Italia, c’è da dire che il CICR non ha una propria struttura amministrativa e si avvale di quella
della banca d’Italia, il governatore non partecipa alla votazione ma solo alla seduta. Possono
essere inviatati a partecipare alla seduta del CIRC altri presidenti di altre autorità. Il settore
bancario è strettamente connesso con il settore finanziario e assicurativo, quindi possono essere
inviati a partecipare anche i presidenti della Consorb, per il settore finanziario e che per altro vede
un ripartizione delle competenze nel testo unico finanziario anche con Banche d’Italia, entrambi
vigilano sul settore finanziario in senso stretto, ai sensi dell’art 5 del testo unico delle finanze sulla
base di una vigilanza funzionale, dove banca d’Italia esercita i suoi poteri rispettando le
competenze che derivano dal testo unico finanziario, si tratta di una vigilanza prudenziale.(aspetti
macroprudenziali) La Consorb vigila in materia di correttezza e trasparenza. (aspetti
microprudenziali). Altra autorità rilevante è l’IVASS, che è competente per il settore assicurativo
come la COVIP, sul settore pensionistico. Poi c’è un’autorità AGCM - Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato, la concorrenza deve essere garantita in tutti i settori, è una
competenza trasversale. In materia del settore bancario le leggi anti trust sono state modificate
con l’introduzione della legge sul risparmio
Quorum costitutivo e quorum deliberativo, per il CICR. Il Q.C, è stato modificato nel tempo. qui si
intende la validità del quorum necessario, cioè il numero necessario per consentire la validità della
costituzione del comitato, che è la maggioranza dei componenti , il quorum deliberativo fa
riferimento al numero necessario per consentire la deliberazione, ed è quello della maggioranza
dei presenti. La competenza del CICR delibera sulle sue materie di competenza e ha l’alta
vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio. È un retaggio perché in seguito alle riforme,
il raggio d’azione del CIRC si è notevolmente ristretto. Le competenze residue sono quelle non
rimesse alla disciplina europea. Avrà competenza pe la raccolta di risparmio tra il pubblico e tutte
le raccolte di risparmio non bancario. (paragrafo anatocismo non lo chiede). l’IVASS è una
continuazione della banca d’Italia, infatti il presidente, è il direttore generale della banca d’Italia.
Il CIRC, si avvale della segreteria della banca d’Italia, e le funzioni sono svolte dal direttore
generale del tesoro cioè il ministro dell’economia e finanze, che ha visto limitate le sue funzioni ma
riconosciute delle altre. Alcune attività sono svolte in riferimento del suo ruolo come presidenza del
CIRC, altre in via del tutto autonome, in relazione delle prime deve convocare il CIRC quando è
necessario, ma laddove c’è un urgenza il ministro di economia e finanze può prendere queste
decisioni che poi andrà a sottopone all’autorità competente. Il MEF è l’autorità che su proposta di
Banca D’Italia, firma il decreto dove viene sottoposta a liquidazione coatta amministrativa la banca,
ma ha perso la competenza di firmare il decreto di amministrazione straordinaria, che spetta alla
banca d’Italia, il MEF non indica più le sanzioni amministrative pecuniarie. Il MEF ha una sua
competenza regolamentare.
(Esponente apicale, che sta all’apice, che sta al vertice, in una banca queste funzione sono svolte
da chi fa parte di organi della società e fa parte o del consiglio di amministrazione, manager, chi
assume, e diviene responsabile delle scelte strategiche di una banca, c’è l’amministrazione
delegato, chi ha competenze dirette e chi no, c’è il collego sindacale chi deve controllare quello
che fa e le scelte fatte dal consiglio di amministrazione, il testo unico della finanza, il collego
sindacale deve riflettere senza indugio le questione, qualunque irregolarità sia piccole che grandi.
C’è sempre qualcuno che amministra e qualcuno che controlla. Le banche si strutturano o per
società per azioni o per società cooperative a responsabilità limitata. Nel momento in cui i
partecipanti al capitale acquistano un pacchetto azionario non indifferente tale da far assumere a
quel partecipante il controllo sulla società e cioè mi consente in assemblea di fare qualcosa, posso
far presa sugli altri azionisti e far nominare l’amministratore a me più vicino, tutto questo mette a
repentaglio la sana e prudente gestione dalle banche, per questo c’è una disciplina suoi
partecipanti, ed è necessaria in alcuni casi l’autorizzazione della banca centrale europea. Si vuole
evitare che partecipano soggetti che sono stati indagati o condannati per reati in questo settore,
come il riciclo di denaro proveniente da attività dannose.
Le banche popolari, che dovrebbero servire e rispondere al principio mutualistico, e servire gli
interessi dei soci. Si parla di banche popolari con qualità non prevalente e quelle prevalente. Molte
banche sono anche quotate in borsa. La riforma Renzi prevedeva che quelle banche che non
rispondono più a quei requisiti propri della mutualità non dovrebbero usufruire, aveva individuato
20 banche che dovevano trasformarsi in società per azioni, la banca popolare di Bari era contraria.
Le società quotate in borsa hanno tutta una disciplina basata sul testo unico delle finanze).
Il ministro dell’economia e finanza ha competenza regolamentare specifica sia per quanto riguarda
sia ls determinazione dei requisiti degli esponenti aziendali sia per quanto riguarda i requisiti dei
partecipanti al capitale aziendale delle banche più altre competenze.
La banca d’Italia come società per azioni poi disciplinata in istituto di diritto pubblico con
partecipazione diffuse tra stato e ?. nel momento in cui il baricentro si è spostato verso la banca
centrale europea si è vista svuotata di competenze. È stato previsto un meccanismo di
coordinamento delle attività tra BCE e banca d’Italia, dove nel caso in cui una certa materia come
l’autorizzazione per l’attività bancaria e come quella per la partecipazione qualificata, la banca
d’Italia coadiuva con la BCE nel momento in cui le va ad effettuare un attività preliminare e
istruttoria dove crea un progetto che sottopone poi alla BCE, a cui spetta l’ultima parola. Ci sono
delle competente sul versante pratico diretto che sono ripartite tra BCE E banca d’Italia sulla base
di un criterio sulla significatività, nel momento in cui l’attività è significativa l’autorità di vigilanza
spetta alla BCE sulle banche non significative la vigilanza è esercitata dalla baca d’Italia, anche se
comunque la Bce può avere la sorveglianza anche sulle banche non significative e determinare a
priori l’indirizzi dell’attività di vigilanza che ola banca d’Italia deve esercitare nei confronti anche
delle banche non significative. Per banca d’Italia sono predeterminati sia i criteri sia le finalità
d’azione, che sono indicate nell’articolo 5 sono la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, qui
facciamo riferimento non solo le banche ma an che gli intermediari finanziari non bancari, scritti in
un elenco, una serie di soggetti che rientrano in questo gruppo. L’attività bancaria deve essere
considerata di natura imprenditoriale tutte le banche si sono modificate e avendo natura
imprenditoriale deve produrre utili. Una gestione è sana quando produce utili ma deve essere
anche prudente, devo valutare il rischio, si dice che la gestione è prudente quando è avversa al
rischio eccessivo, questo rappresenta il filo rosso di tutto il TUB che detta la vita della banca. Si
deve garantire la stabilità del sistema finanziario.
Il timore che si potesse verificare un effetto domino ha portato, non solo in Italia, ma anche in
altre piazze finanziate (Francoforte, Parigi, …), tutti coloro che avevano dei titoli legati al settore
bancario, verso il basso -> EFFETTO PANICO.
L’investitore non è un essere razionale, ma un essere che viene spinto nelle sue decisioni di
investimento dalla sua emotività. Questa emotività consiste nel terrore che anche nei titoli io possa
subire una perdita. Infatti, l’emotività è maggiore nel momento in cui si subisce una perdita, rispetto
a quella di quando si consegue un successo, un guadagno.
Altro tema trattato è l’OVERCONFIDENCE -> vai a sopravvalutare le tue capacità. Riguarda il
grado di percezione relativo alle proprie capacità e che spesso porta ad un’eccessiva fiducia nei
propri mezzi e a sentirsi più bravi degli altri.
Il MECCANISMO DI VIGILANZA UNICO (MVU) è il sistema europeo di vigilanza bancaria che
comprende la BCE e le autorità nazionali di vigilanza dei paesi partecipanti. Le principali finalità
della vigilanza bancaria sono:
- Salvaguardare la sicurezza e la solidità del sistema bancario europeo;
- Accrescere l’integrazione e la stabilità finanziarie;
- Assicurare una vigilanza coerente.

Il meccanismo di vigilanza unico non


individua una nuova autorità, ma individua un
nuovo sistema di vigilanza, che rappresenta il
punto di arrivo di tutto un processo partito con
il mercato unico europeo, nel 1993. Questo
mercato unico europeo era basato sul
PRINCIPIO MUTUO RICONOSCIMENTO e
dell’equivalenza negli altri paesi, delle regole
stabilite in un singolo Paese minore. Per
mutuo riconoscimento si intendono
determinate attività, indicate a seconda della
direttiva, che sono riconosciute e quindi
possono essere prestate negli altri Stati membri, differenti da quello di origine. Possono essere
prestati laddove l’attività venga svolta attraverso un regime di libertà di stabilimento o attraverso un
regime di libera prestazione di servizi. Qualora un Paese adotti delle regole differenti, il Paese può
chiedere al Consiglio d’Europea di dichiararle equivalenti a quelle stabilite negli altri paesi ->
PRINCIPIO DI EQUIVALENZA.
Questo sistema favoriva l’armonizzazione
minima -> quando una direttiva prevede gli
standard normativi minimi e gli Stati membri
possono fissare standard normativi più elevati
rispetto a quelli individuati dalla direttiva. Le
regole erano armonizzate al minimo, uno
standard molto basso oltre il quale gli Stati
membri erano liberi di introdurre dei requisiti
aggiuntivi. Però questo sistema di competenze
lasciava invariata la modalità di esercizio delle
stesse autorità competenti ad effettuare la
vigilanza e, richiedeva una maggiore
cooperazione tra le diverse autorità.
Andando avanti con il tempo, questo sistema ha dimostrato di non essere la soluzione migliore
davanti alla CRISI FINANZIARIA (2007/2008), perché non aveva individuato un’autorità unica
europea, ma era suddivisa fra tante autorità,
tra le quali mancava un necessario
COORDINAMENTO.
Così si giunge a una nuova riforma nel 2010
-> si ha la modifica dell’architettura della
supervisione pubblica (SEVIF = Sistema
europeo di vigilanza finanziaria, composto
da 4 nuove istituzioni: Cers, EBA, ESMA,
EIOPA). Non è però previsto
l’accentramento dei poteri di vigilanza
presso autorità europee sovraordinate.
Nonostante questo nuovo sistema, rimane
sempre centrale il tema dell’home country
control.
LEZIONE 28.03.2023
Ci eravamo fermati sul meccanismo di vigilanza unico, meccanismo di vigilanza per gli
stati che hanno stipulati accordi di cooperazione rafforzato. Rappresenta uno dei tre
pilastri dell’unione bancaria e europea ed è il risultato di un lungo processo di integrazione
di tutta l’UE sul versante della vigilanza. Si vedeva prima inizialmente le direttive europee
in materia bancaria che riguardavano : la prima direttiva in materia bancaria prevedeva il
riscontro dei requisiti e che non doveva sortire il condizionamento delle esigenze
economiche del mercato. Si parlava inizialmente di un oligopolio bancario amministrato
dall’autorità di vigilanza ma con la prima direttiva bancaria arrivano le sollecitazioni da
parte degli stati, si arrivò alla direttiva del 1977 recepita nel 1985, vinee così riconosciuta
la natura imprenditoriale dell’attività bancaria ( vedi art 10 TUB). Questo per la prima
direttiva bancaria he voleva cominciare a d incentivare la concorrenza in tutta l’area e i
confini dell’unione europea, soprattutto incentivare l’attività transfrontaliera e per farlo era
necessario omogeneizzare i requisiti per l’accesso affinché i requisiti fossero appunto
comuni. Con la second direttiva è stato introdotto il PRINCIPIO DI
DESPECIALIZZAZIONE, ma anche un principio per la vigilanza cioè: quando si
incentivava l’attività transfrontaliera e le attività di vigilanza si trovavano a vigilare con
altre autorità si confermò il principio del CONTROLLO RIMESSO ALL’AUTORITA’ DI
VIGILANZA DELLO STATI MEMBRO DI ORIGINE, cioè, lo stato dove la banca ha la
propria sede legale e la direzione generale. Molte banche erano state assoggettate allo
shopping organizzativo , siamo ancora in un periodo in cui l’armonizzazione a livello
europeo era minimale, c’era la possibilità per gli stati membri di introdurre dei requisiti
aggiuntivi anche più severi. La concorrenza che facevano molte società in ambito bancari
ma anche altri creavano le sedi legali negli stati membri in cui la legislazione fosse più
light, quindi per chiari vantaggi di natura fiscale. Con la secondo direttiva sono stati
unificati i due criteri della sede legale e direzione generale che devono esedre entrambi
nello stesso stato membro. Tra i requisiti oggettivi vedremo come i due devono essere
insediate entrambe nel territorio della repubblica. Nel momento in cui con la seconda
direttiva vinee introdotto questo principi vinee affiancato l’host country controll, un potere di
vigilanza che viene riconosciuto all’autorità del paese ospitante per materie di interesse
pubblico per quel paese. Spesso, nell’ambito della prestazione di servizi senza
insediamento, si creano problemi tra le autorità: cosa spetta all’autorità ospitante e cosa al
paese d’origine, questi conflitti finiscono sul tavolo dell’autorità bancaria europea che ha
l’autorità di dirimere le eventuali controversie. Nel
Si è arrivato nel 2010 al sistema europeo della vigilanza finanziaria costituito da 3 autorità
europee+ il comitato europeo per il rischio sistemico. Se il controllo dell’attività bancaria
pregiudica il principio della sana e prudente gestone può intervenire la BCE. Quali sono i
criteri che le banche devono raggiungere perché possano essere considerate
significative? Vi sono dei criteri quantitativi e qualificativi. Vedi foto 1.
Tutte le banche che non rientrano in questi requisiti sono autorizzate e vigilate dalla
banca d’Italia. Inoltre, gran parte dei poteri dell’autorità di vigilanza nazionale sono stati spostati al
meccanismo di vigilanza unico ma sono stati assegnate alle autorità di vigilanza nazionale dei
poteri preliminari istruttori sul quale poi l’ultima parla spetta alla BCE. Infatti, in questa ottica la
BCE è responsabile per l’efficace funzionamento del meccanismo di vigilanza unico ma BCE e
banca d’Italia nel nostro caso devono cooperare sulla base di un principio di leale collaborazione e
buona fede con uno scambio continuo di informazioni da entrambe le parti. Un esempio delle
ripartizioni delle competenze è rappresentato dall’art 14 che riguarda il rilascio dell’autorizzazione
all’attività bancaria. Vedi foto 2.
L’autorizzazione deve essere preventiva. Abbiamo dei requisiti oggettivi e soggettivi. Nella
valutazione del programma l’autorità di vigilanza deve verificare se così come è stato
configurato il programma ci possano essere dubbi sul rispetto della sana e prudente
gestione. Per quanto siano stati omogeneizzati i requisiti è rimasto un esercizio
discrezionale tecnico di vigilanza. Gli altri requisiti sono di tipo soggettivo, cioè attengono
ai soggetti e si parla di partecipanti al capitale, quindi le diverse quote di azioni
determinano diverse forze di controllo o di influenza notevole sulle decisioni assunte in
ambito bancario, quali sono i presupposti? Si richiamano i requisiti dell’art
19.ONORABILITA, CORRETTEZZA E COMPETENZA ART 25= I requisiti che devono
sussistere. Sono di competenza regolamentare del MEF. Requisiti di onorabilità, a cosa fa
riferimento? Avere un certificato di casellario giudiziario dal quale risulta che non sono stati
commessi reati. Requisiti di competenza che vengono graduati in relazione all’influenza
sulla gestione della banca che il titolare della partecipazione può esercitare; requisiti di
correttezza individuati nell’attività pregressa. Se non sono soddisfatti i requisiti sono
possono essere esercitati i diritti di voto e gli altri diritti che consentono di influire sulla
società. Art 26: oggetti di regolamento del MEF, solo che sugli esponenti aziendali il MEF
ha approvato un nuovo regolamento a novembre 2020 dove vinee accentuata la
distinzione tra amministratori esecutivi e non esecutivi ( soprattutto quelli indipendenti). Si
deve dedicare tempo necessario all’espletamento del proprio incarico : DIVIETO AL
CUMULO DEGLI INCARICHI. Cosa è accaduto? Premesso che la partecipazione nelle
società bancarie vinee remunerata con un gettone per cui gli amministratori sono presenti
in board di più società. NB : LETTERA E: Se bisogna prendere delle decisioni importanti
bisogna dedicare del tempo ed è per questo motivo che il legislatore ha inserito il divieto di
accumulare incarichi che materialmente non ti consentono di partecipare attivamente
responsabilmente nei CDA , creando un limite alle scelte bancarie, non rispettando il
principio di sana e prudente gestione. Ultimo requisito oggettivo relativo alla banca :
numero 7, ART 14.
ALTRI REQUISITI: devono aderire al fondo interbancario di tutela dei depositi, le BCC
devono aderire ad un gruppo bancario cooperativo.
Sulla base di questi requisiti se si ritiene che venga rispettato il principio di sana e
prudente gestione si sottopone un progetto di gestione sottoposto alla BCE, se
autorizzata, la banca vinee iscritto nel registro delle banche detenute dalla BANCA
D’ITALIA. Revoca autorizzazione: QUANDO VIENE MENO UNA DELLE CONDIZIONI
INDICATE NELL’ART 14, se l’autorizzazione è stata ottenuta con false dichiarazioni o se
l’attività bancaria è stata interrotta per più di sei mesi ( determina un mancato interesse)
infine, qualora si dovesse giungere ad una procedura liquidatoria.
Art 19: La BCE ha la competenza in tema di partecipazioni qualificate e autorizzazioni. Alla
luce del principio della separatezza si è arrivati all’art 19 per disciplinare il divieto di
commistione, fino ad arrivare alla direttiva recepita nel 2010 in Italia. Quali sono le
fattispecie che prevedono concorrenza sleale: abuso di posizione dominante,
concentrazione di imprese e tutte le fattispecie che possono alterare la concorrenza sul
mercato per quanto i percorsi dell’autorità di vigilanza comunque all’inizio fossero separati.
Con la legge n. 262 del 2005 è stata riconosciuta una competenza per l’antitrust che si
occupa dei profili concorrenziali. Sono soggette ad autorizzazione preventiva (cioè prima
che si verifichi una certa situazione che può condurre ad esercitare un controllo o ad
esercitare un’influenza notevole sulla banca quindi di tipo generico, l’effetto è la
partecipazione che ti consente di esercitare un controllo per mi permette di fare ciò che
voglio in una società bancaria).
Accanto a questi criteri vo sono degli obblighi di comunicazione a carico della banca
d’Italia, vedi art. 20-21TUB.
Cosa accade nell’ipotesi in cui non si ottenga l’autorizzazione o non venga chiesta?
Ovviamente non possono essere esercitati i diritti di voto e gli altri diritti diversamente
previsti.
RICORDA: l’ATTIVITA’ BANCARIA HA NATURA IMPRENDITORIALE ( art 2195 cc),
devono essere iscritte al registro delle imprese altrimenti si applica la disciplina prevista ,
laddove non sia diversamente previsto.

LEZIONE 04.04.2023
ARTICOLAZIONE TERRITORIALE DELLA BANCA D’ITALIA: con le direttive ( in
particolar modo con la seconda direttiva dell’89 recepita in Italia con il dlg 482 del 1992 ,
poi confluita nel TUB), per favorire l’espansione territoriale in stati membri differenti da
quelli di origine è stato introdotto il principio dell’home country control), mentre viene
rimesso al principio dell’host country control le tematiche di interesse pubblico, che non
sono state oggetto di considerazione nel quadro normativo armonizzato, tutto ciò è
consentito perché la prestazione dei servizi è disciplinata nell’ambito di un quadro di
armonizzazione massima in tutti gli stati membri. Tale principio è mutato leggermente con
l’entrata in vigore del meccanismo di vigilanza unico che prevede un nuovo sistema di
vigilanza e vi partecipano gli stati aderenti all’euro+ gli stati che pur non avendo adottato
l’euro hanno deciso di aderirvi con accordi di cooperazione , si crea un sistema nel
sistema e nell’ambito del meccanismo di vigilanza unico con riferimento alle succursali di
banche insediate in stati non aderenti all’euro la BCE svolge il ruolo sia di home Country
che host country control, soprattutto per le banche significative, per quelle non significative
rimane intatto il ruolo delle banche nazionali. Con la legge bancaria 36/38 tutto era
controllato dalla banca d’Italia ed era condizionato dalle esigenze economiche del
mercato, anche l’apertura delle nuove succursali era soggetta ad autorizzazione. Vigeva
poi una differenziazione tra aziende ed istituti di credito, cosa viene meno in quel periodo?
Viene apportato dalle sollecitazioni delle direttive e si spiana la strada alla BANCA
UNIVERSALE, basata sul principio di despecializzazione, cioè, è venuta meno la
differenza tra aziende e istituti di credito perché c’era una specializzazione che era
operativa su territori, accanto alla specializzazione operativa c’era anche quella temporale
e territoriale, queste specializzazione vengono azzerai con la banca universale che porta
un’apertura a tutto campo, non sono più solo limitati nell’attività da svolgere. La banca
universale e viene supportata nel recepimento della seconda direttiva in materia bancaria
e che poi confluisce nel testo unico bancario. Può operare e prestare tutte le attività che
erano state individuate in un allegato alla seconda direttiva (vedi art 1 TUB ), che contiene
una sorta di glossario introduttivo degli istituti disciplinati e richiamati nell’articolato
normativo. Nell’art 1 troviamo l’’elenco delle attività ammesse al riconoscimento nei diversi
stati membri. Per realizzare questo obiettivo e per fare in modo che la banca eserciti tutte
le attività e sia presente in ogni comparto anche nell’intermediazione finanziaria ( si
intende in senso lato che creditizia, finanziaria, immobiliare dove fino a qualche tempo fa
che rappresentassero delle canne d’organo, una accanto all’altra, ciascuna aveva una
propria riserva di attività con in comune l’attività finanziaria, il risparmio, vedi art 46 Cost.
per quanto sia diverso il rapporto giuridico che si crea nei diversi settori, ed è stato con le
direttive in materia bancari anche si sono disciplinati i canali per l’integrazione dei diversi
comparti che hanno terminato la situazione di netta distinzione e hanno cominiciato a
contemplare la presenza di soggetti innovativi che provenivano da altri stati che operavano
nei diversi settori). Tutto questo è sancito nell’art 10 TUB : “Articolo 10
(Attività bancaria)
1. La raccolta di risparmio tra il pubblico e l’esercizio del credito
costituiscono l’attività bancaria. Essa ha carattere d’impresa.
2. L’esercizio dell’attività bancaria è riservato alle banche.
3. Le banche esercitano, oltre all’attività bancaria, ogni altra attività
finanziaria, secondo la disciplina propria di ciascuna, nonché attività
connesse o strumentali. Sono salve le riserve di attività previste dalla legge ( quindi se la
prestazione di attività assicurativa, finanziaria immobiliare son consentite sono sempre
attività riservate quindi la banca deve essere in possesso dei requisiti previsti dalle
normative verticali e di settore)”.
Tutto questo per descrivere l’attività della banca universale. CASO PARMALAT:
RISPARMIO TRADITO. Perché la banca era in conflitto di interesse? Tutte le società
hanno bisogno di capitale sul mercato , erano state emesse obbligazioni societarie che
erano considerate “sicure”, cioè chi investiva era sicuro di rientrare nel capitale investito.
Le obbligazioni vengono collocate anche delle banche e la banca aveva interesse
all’emissione obbligazionaria da cui sarebbero derivati i fondi per restituire il credito nei
confronti della banca stessa.
Per le attività connesse o strumentali l’importante è che queste non si riducano nella
produzione di beni o nella commercializzazione di servizi non bancari, si integrerebbe
un’attività industriale che invece è preclusa.

ATTIVITA’ BANCA : RACCOLTA DI RISPARMIO TRA IL PUBBLICO E ESERCIZIO DEL


CREDITO. RICORDA BENE TRA IL PUBBLICO, ALL’ESAME. Per pubblico si intende una
massa indifferenziata di soggetti non identificabili. L’attività bancaria deve sere esercitata
su base professionale, avvalendosi di un sistema organizzativo di beni e servizi. L’attività è
svolta tra il pubblico quando vengono usati dei contratti standardizzati, il contenuto è
deciso unilateralmente dalla banca. Si parla di contratti di massa. Sono contratti uguali per
tutti i clienti, non sono soggetti a trattative personalizzate, nel finanziamento tra banche
invece prevede che per evitare che venga violata tale modalità si prevedono delle
trattative personalizzate. C’è poi la parte dell’esercizio del credito, l’attività specifica della
banca è rappresentata da due momenti connessi tramite un nesso teleologico, cioè
finalistico, io raccolgo da una parte per poter prestare dall’altra. Se non mi restituiscono i
crediti io ho difficoltà a restituire il credito a chi ha depositato. I due momenti devo essere
collegati. L’attività bancaria abbiamo detto ha carattere imprenditoriale da cui discendono
delle conseguenze. Si dice attività riservate o coperte da riserva di legge. L’esercizio
dell’attività bancaria è riservata alle banche.
Art 11 TUB: dei due momenti che devono sussistere congiuntamente solo la raccolta del
risparmio identifica sia raccolta e risparmio e altre forme di raccolta anche no tra il
pubblico. RACCOLTA DEL RISPARMIO: ne diamo una definizione differente a seconda
dell’esercizio del credito. Il testo unico utilizza diverse nomenclature per riferirsi
all’esercizio del credito. Il comune denominatore è rappresentato da tutte le fattispecie e
da un accrescimento del patrimonio personale del soggetto a cui è stato concesso il
credito e a fronte del quale colui che ha ricevuto il credito ha l’obbligo di restituzione. La
raccolta del risparmio è definita come acquisizione di fondi con obbligo di rimborso ( che
può essere anche a vista), si sottoforma di deposito che altra forma e viene precisato un
concetto che è già esibito nell’art 10, cioè tali attività di raccolta e risparmio tra IL
PUBBLICO sono vietate a soggetti diversi dalle banche. L’emissione obbligazionaria delle
banche all’inizio prevedeva che le banche non fossero tenute a fornire dei prospetti – uno
dei profili poi modificati dalla legge risparmio nell’ottica di titolare il risparmiatore è stata
quella di estendere l’applicazione della disciplina prevista dal TUF (finanza) anche alle
obbligazioni+ tutela dell’investitore nella distribuzione e vendita delle obbligazioni come
strumento finanziario al cliente. Sul versante del credito dobbiamo distinguere l’esercizio
del credito fornito a diverse tipologie di clientela dove la clientela non è tutta con
caratteristiche omogenee a seconda che venga identificata con il consumatore o con le
imprese. Chi sono i consumatori? La persona fisica anzitutto. Facciamo riferimento a tutta
la normativa che trova applicazione solo nei confronti di chi riveste la qualifica di
consumatore che viene identificato ancora come contraente debole. I contratti finanziari
assicurativi ecc sono patologicamente caratterizzati da asimmetria informativa, cioè , una
delle parti contraenti è meno informata rispetto all’altra. La tutela al consumatore viene
riconosciuta con una serie di previsioni normative che servono a tutelare il consumatore
rispetto a chi ne sa di più. Troviamo appunto una disciplina dedicata solo alle imprese con
un residuo di quel riordino della normativa creata nel momento in cui è venuta meno la
distinzione tra aziende ed istituiti di credito ma dato che la normativa era affidata ad una
serie di leggi disordinate , il TUB è stato l’occasione per riorganizzarla alla luce del
principio di despecializzazione. Diversamente, abbiamo nell’ambito del titolo VI del TUB
abbiamo un capo I che contiene la disciplina generale e che è oggetto di un altro
insegnamento , l’anatocismo ( leggerlo per conoscenza ma non verrà chiesto all’esame).
Nel titolo VI capo II vi è la disciplina speciale del credito rivolto ai consumatori che deriva
dal recepimento di una normativa europea del 2008 , in fase di revisione tenendo conto
delle sfide dell’era digitale e poi in un secondo momento è stato inserito un capo I bis
rivolto ai consumatori che accendono un muto per l’acquisto della casa. Queste normative
devono tener conto delle sfide dell’era digitale. Quando diciamo che non c’è una
definizione di esercizio del credito ci riferiamo proprio a questo.
LEZIONE 18.04.2023
La scorsa volta abbiamo parlato della funzione di attività bancaria cioè l’attività che
concerne la raccolta del risparmio del pubblico. NB : CONSULTA GLI ARTICOLI CITATI
DEL TUB PER L’ESAME, PER LE DEFINIZIONI.
L’attività principale: non ci può essere banca se non viene svolta l’attività bancaria.
RACCOLTA DI RISPARMIO TRA IL PUBBLICO ED ESERCIZIO DEL CREDITO = due
attività che devono essere strettamente collegate affinché quella società possa essere
considerata come attività bancaria. Noi non abbiamo una disciplina unica e omogenea ma
abbastanza frastagliata che è il residuo di una rivisitazione e di una semplificazione di
tante operazioni di credito che sotto il vigore della legge bancaria erano prestate e divise
tra le aziende ed istituiti di credito. A seguito del riordino e a seguito del processo di
DESPECIALIZZAZIONE che opera sul versante temporale, operative(tutte sono banche,
enti creditizi che possono prestare e operare nel breve, medio e lungo termine) e
territoriale (indipendentemente dal territorio). La despecializzazione avrebbe dovuto
portare alla banca universale, poi ogni banca adotta la propria strategia bancaria per
decidere se specializzarsi o meno ed è no dei modelli alternativo ad altri modelli
polifunzionali dove nell’ambito del gruppo veniva affidato ad alcune società la possibilità di
optare per la specializzazione in un certo comparto del settore bancario.
CREDITO DESTINATO AI CONSUMATORI
La disciplina sia sul credito che sulla tutela della clientela è contenuta nel titolo vi del TUB,
DEDICATO ALLA TRASPARENZA BANCARIA. Il consumatore identifica un target di
clientela, capo I con disposizioni generali che riguardano tutta la clientela laddove si
intende senza distinzioni di sorta, per consumatore si intende la PERSONA FISICA, vuol
dire esclusa la persona giuridica. Il consumatore è considerato il contraente debole che
agisce per scopi personali e quindi oggetto di una maggiore protezione. Ci sono delle
categorie dibattute, es: amministratore di condominio è persona fisica quindi può usufruire
delle tutele? il consumatore comunque agisce per scopi privati. Non viene mai fornita una
definizione di clientela professionale. Questo segmento di clientela per cui sono destinate
le varie operazioni di credito. Bisogna attingere per definizioni specifiche da diposizioni
fuori dal TUB. Invece , in considerazione della maggiore tutela riconosciuta dal
consumatore e con l’occasione del recepimento di normative comunitarie che dovevano
essere applicate nel nostro ordinamento sono state introdotte rispetto al capo I. da prima
del 2010 è stato modificato il capo II frutto del recepimento della direttiva 48/2008 perché
quando vengono introdotte delle modifiche corpose spesso sono seguiti da quelli che
vengono chiamati decreti correttivi. Se prima si parlava di credito al consumo è stato posto
un accento particolare sul destinatario al consumo. Chi sono gli intermediari del credito?
Agiscono per conto del finanziatore, se sul versante finanziario noi abbiamo imprese di
investimento che prestano i loro servizi tramite promotori finanziari, qui abbiamo gli agenti
di attività finanziaria per proporre contratti sulla base di un mandato ricevuto da parte del
finanziatore ma accanto a questi vi sono altri intermediari che sono i cosiddetti brokers.
Sul versante opposto ci sono invece i mediatori chiamati brokers creditizi. Vi è il registro
OAM (ORGANISMI AGENTI MEDIATORI). Se gli agenti agiscono sulla base di un
mandato, i mediatori crediti e consulenti non possono avere alcun mandato. Il mandato
comporta la responsabilità in solido della società mandante del finanziatore con chi ha
ricevuto il mandato, mentre i mediatori creditizi rispondono direttamente. Fino alla
normativa del 2010 c’era una attività liberalizzata, vi era un sottobosco finanziario dove
tanta gente si improvvisava e senza alcuna tutela la clientela vi si affidava. L’occasione
della rivisitazione della normativa sul credito per i consumatori è stata necessaria per
disciplinarla nuovamente. L’OAM svolge una serie di poteri di vigilanza in relazione ad una
serie di altri soggetti (come compro oro, cambia valute). Il decreto legislativo contiene il
recepimento della direttiva e la disciplina del titolo VI bis del TUB. Nel 2016 il titolo VI è
stato integrato dal capo I bis. Il credito ai consumatori è un contratto di credito con cui un
finanziatore concede u credito sottoforma di dilazione di pagamento prestito o altra
facilitazione finanziaria. Da questo ambito come tutte le normative che ne derivano su
sollecitazione europea una volta definito cos’è in positivo poi viene definita in negativo. Sia
la direttiva sui mutui che sui crediti a consumo sono soggetti ad una sorta di tagliando
periodico e verificano se quelle finalità della ratio legis effettivamente all’atto pratico è
riuscita a raggiungere e conseguire quegli obiettivi. L’idea è di evitare che
inconsapevolmente il consumatore accumulare una serie di rate che non riuscirà a
sostenere, insostenibile nel tempo. Per quanto questa disciplina sia in revisione non è
prevista alcuna forma di consulenza. IL COMMA 2 ART 121 contiene una disciplina
speciale dedicata al credito dei consumatori e troviamo il glossario cioè tutte le definizioni
sugli istituiti utilizzati nell’ambito dell’articolato successivo. Il finanziatore offre e stipula
contratto di credito anche mediante intermediari del credito. Presentazione o proposta di
contratti di credito per conto del finanziatore, non si tratterà del mediatore ma di un agente
di attività finanziaria. Stiamo parlando di un contratto di credito con cui il finanziatore si
impegna a concedere un credito. Noi parleremo di costo totale del credito che include tutti
gli interessi e gli altri costi ad eccezione di quelle notarili che il consumatore deve pagare
in relazione al contratto di credito. L’importo totale è l’importo massimo chiesto in rapporto
a quel credito. Sono inclusi nel costo totale del credito anche i servizi connessi accessori.
Spesso il mutuo viene concesso previa assicurazione sulla vita. È necessario garantire
che il credito rientri anche contro le imprevedibilità della vita. COMPENSO
INTERMEDIARIO DEL CREDITO: art 125 novies, deve rendere noto al consumatore quali
sono i suoi poteri e se lavora con più finanziatori o se opera a titolo di mediatore. Il
compenso per l’attività dell’intermediario diviene oggetto di un accordo tra consumatore e
intermediario del credito. Al di là dei casi in cui trova applicazione c’è tutta una parte in cui
è esclusa con soglie quantitative e soglie al di sopra dei 75.000 euro. Sono escluse una
serie di fattispecie che hanno riguardo a elementi di tipo qualitativo (leggi art. 122). Tra i
finanziatori i contratti di credito possono essere assunti dalle banche e anche dagli
esercenti commerciali chiamati come venditori di beni e servizi che possono solo essere
impegnati nella forma di dilazione del prezzo, senza oneri. Gli annunci pubblicitari devono
riportare il tasso di interesse e le cifre che riguardano il costo del credito, dando
informazioni basilari in merito e non può essere esaustivo. Formazioni basilari che devono
essere fornite in forma chiara che non devono essere fuorviati nel contenuto e nella forma
devono essere coincise e brevi e senza creare una informazione distorta. Trattandosi di
una normativa consumeristica, come tutte le normative tali oltre a prevedere diverse tutele
si basa su un perno principale: ino è quello informativo e l’altro è quello del recesso.
L’informazione precontrattuale affinché si parli di prestito responsabile. Dopo aver tenuto
le informazioni si conclude il contratto e decorre un termine per esercitare il recesso, nel
contratto del credito immobiliare è previsto anche un periodo di riflessione nel quale
l’offerta è vincolante per 7 giorni e in questo tempo tu consumatore devi decidere se
accettare e chiudere il contratto o meno. Si dice che svolge un effetto sorpresa. Il
promotore o ti chiama a casa o se viene ti coglie in un momento a sorpresa, quindi, viene
riconosciuto un momento di ius penitendi. Il perno è l’informativa precontrattuale che è
distinta dall’informazione fornita con gli annunci pubblicitari. La vera motivazione è sul
versante dell’informazione dove si è cercato di snellire la sovrabbondanza informativa che
rende difficile capire i prospetti e le informazioni essenziali. (LEGGI ART 124), è
NECESSARIO assicurare la comparabilità delle offerte CREANDO UN MODULO
INFORMATIVO BASILARE (previsto dal legislatore europeo) che prevede le stesse
informazioni nello stesso ordine dei prodotti di credito. La stessa cosa la fa il legislatore in
questo caso. Il modulo viene denominato informazione europea di base. L’informativa
precontrattuale viene assolta con la consegna di questo modulo. È importante il rapporto
di informazione e recesso perché se il contratto è concluso a distanza cioè online si potrà
procedere su richiesta del consumatore alla stipula del contratto ma il finanziatore o il
mediatore immediatamente dopo deve consegnare tutte le informazioni e condizioni
necessarie per il recesso (da questo momento decorrono i 14 giorni per esercitare il
recesso). Se si ha necessità di stipulare il prestito per spese previste, successivamente
con calma si potrà decidere di recedere con calma o meno. Al consumatore oltre al
modulo gratuitamente si deve fornire la copia del contratto. Questo 5 comma segna
l’elemento scriminante rispetto alla disciplina del credito per i consumatori. In questo caso i
finanziatori o mediatori forniscono chiarimenti adeguati adatti alla situazione finanziaria del
consumatore. Mente nel settore finanziario viene fatta la valutazione di adeguatezza, si
calibra l’offerta alla possibilità del consumatore, è adatto? A differenza di ciò che accade
ed è previsto per i contratti del credito immobiliare dei consumatori per cui essendo
previsti importi più consistenti saranno previsti anche dei servizi di consulenza dove viene
effettuata un’analisi di profilatura del cliente e sarà il consulente che potrà raccomandare il
contratto di credit in o più adeguato al profilo del cliente.
LEZIONE 09.05.2023
Abbiamo iniziato a vedere la valutazione del metodo creditizio tra tradizione e innovazione
vedendo come fossero cambiati i dati informativi da prendere in considerazione ai fini della
valutazione del metodo creditizio, cioè la valutazione per la concessione del credito e la
restituzione in tempi dilazionati in un arco temporale più o meno lungo, parliamo di una
valutazione prospettica del richiedente il credito. TAEG: tasso annuo effettivo globale, ciò
che viene associato ai consumatori in percentuale. Esempi: rata bassotta associato al
bassotto, per dire che la rata fosse bassa, ha a fronte di una richiesta di credito di 10 mila
euro la percentuale, il TAEG, è previsto al .. %, con la restituzione in 24 o 36 rate, facendo
un calcolo la rata bassotta è di tot. È cambiata la modalità di svolgimento della valutazione
del metodo creditizio e anche il contenuto, quindi i dati che vengono utilizzati. Abbiamo
visto i detentori cioè le banche che rappresentano quei soggetti a favore dei quali vige una
riserva di attività, è la legge (art 10 TUB) che ci dice che l’attività bancaria può essere
prestata dalle banche. Le banche sono gli unici soggetti che prestano i servizi bancari. Le
banche devono ALLOCARE IN MANIERA OTTIMALE IL RISPARMIO DEPOSITATO
PRESSO DI LORO. Quindi le banche devono essere sicure del credito che erogano.
Questo rappresenta il nucleo fondamentale dell’attività di intermediazione creditizia.
L’intermediario sostiene dei costi di vigilanza, per far funzionare tutta questa macchina.
Comincia poi tutta una serie di richieste di dati che devono essere forniti dai clienti
(ricordiamo art 124 TUB). La banca deve evitare pratiche irresponsabili e di concedere
credito a chi non lo merita. Non lascia presumere che il cliente possa adempiere a tutti gli
obblighi contrattuali. Questo è il primo passo dove noi parliamo di dati forniti direttamente
dal cliente. Ci sono poi i dati INDIRETTI, cioè i DATI SUL CLIENTE, rintracciati o desunti
consultando delle banche dati. Sono informazioni relativi al consumatore di natura
finanziaria. Se io ho chiesto 10 e poi chiedo 15, in quel caso si tratta di un impegno tenuto
conto dei case by case. In quel caso bisognerà ricominciare a valutazione del metodo
creditizio. Questo è il metodo che è sempre stato utilizzato dalle banche che si può
tradurre in un indice numerico fornito da algoritmi piuttosto basilari. Dove inizia l’effetto di
interruzione con il sistema tradizionale? Laddove viene utilizzata con funzione
preponderante la tecnologia con i BIG DATA. Sono prodotti che provengono da tante fonti
diverse che mi forniscono informazioni sulla mia capacità di spesa, in quali negozi vado
ecc. tutte queste informazioni danno dettagli che oggigiorno utilizzando modelli di analisi
molto grandi che forniscono queste informazioni molto preziose per creare dei prodotti
personalizzati. Queste informazioni sono così importanti che fanno molto gola ai soggetti
terzi perché significa guadagnare potere sul mercato. Da una base la clientela è
aumentata e dall’altra parte c’è la non autorizzazione dei dati da parte di taluni soggetti.
SALVADANAIO APPLE: obiettivo è risparmiare. Hanno capito che è importante entrare
nel settore finanziario ma non per la semplice prestazione del servizio ma per accentuare
e soddisfare quello che sta emergendo sempre di più che ha dato vita al fenomeno della
servitizzazione, ciò che conta è fornire un servizio al cliente che è posto al centro e tutto il
resto ruota intorno. La fintech deve essere un valore aggiunto che la catena tradizionale
non avrebbe potuto garantire. Tutto viene forniti su piattaforma, la banca non presta solo i
propri prodotti ma anche quelli di altri.
CONCETTO DI BANCA APERTA: la banca detiene i dati forniti dal cliente ma per
migliorare alcuni servizi in maniera più personalizzata, quei dati devono essere condivisi
dalle banche o con soggetti terzi. Il legislatore europeo vuole andare oltre la banca aperta,
integrando anche i dati dei servizi assicurativi fino al concetto di FINANZA APERTA, con il
consenso del cliente, per cui i suoi dati potranno essere condivisi tra soggetti finanziari e
non per fornire opportunità finanziarie migliori al cliente. La ricerca delle informazioni che
prima era troppo costosa, facendo lievitare anche il costo del finanziamento, dovrebbe
anche agevolare l’accesso al finanziamento. La transizione digitale deve andare di pari
passo all’economia sostenibile. Fattori: ambiente, sociale, governance. Per favorire la
transizione verso un’economia sostenibile vi saranno mutui e prestiti green sui quali sta
lavorando l’attività bancaria europea e che può esplicare e soddisfare finalità su più settori.
Il 25 maggio ci sarà una discussione in CE di un pacchetto di misure finalizzate a
coinvolgere maggiormente l’investitore al dettaglio (tutti noi) e se lo rendi consapevole e lo
coinvolgi negli investimenti sarà portato a tenere non tutti i soldi fermi sul conto ma
l’investitore sarà portato a far circolare i soldi, tramite un’innovazione a tutto tondo guidata
dai dati.
GESTORI PIATTAFORME DI FINANZIAMENTO LEAR TO LEAR. VEDI SU LIBRO SE
C’è.
Sia la direttiva sul credit ai consumatori che mobiliare ai consumatori è on fase di
revisione. Una bozza di modifica è stata presentata per il credito a consumo presentata il
30 giugno 2021. Novità: si tiene conto del momento in cui è stata emanata la precedente
normativa. Bisogna tener conto dei nuovi attori sul mercato di nuovi servizi a livello
transfrontaliero. Dato che questo sistema si sta diffondendo a macchia d’olio la banca di
Italia ha pubblicato una comunicazione per cui i consumatori devono essere allertati
davanti a situazioni che possano creare dei pregiudizi. La banca di Italia ha pubblicato
questa normativa per regolare il compra ora e paga dopo. Questa etichetta viene attribuita
a diversi modi operandi. Davanti a questa fattispecie + altre, il legislatore in sede di
revisione della direttiva ha deciso di includere il telaio normativo di tutele rafforzate. Nel
momento in cui sarà applicata la normativa prevista sarà applicata la nuova pratica che
rientrerà nel perimetro di disciplina della normativa perché si vuole evitare il
sovraindebitamento del privato con le varie rate. Nuovi provideres fanno utilizzo di nuovi
sistemi di facilitazione del metodo creditizio utilizzando i sistemi di intelligenza artificiale.
Quali sono le caratteristiche di strumento normativo: viene regolamentato l’utilizzo di
intelligenza artificiale, il principio è sempre quello della neutralità tecnologica, si cerca di
evitare che l’uso di quella tecnologia non crei danni. Laddove parliamo di una valutazione
di adeguatezza o comunque della prestazione di un servizio o in passaggio importante
della catena di valore laddove venga utilizzato il sistema di intelligenza artificiale con la
normativa trasversale che deve essere contestualizzata in ciascun settore. Tutte le
normative, quindi, sono trasversali che devono essere contestualizzate con riguardo al
settore di applicazione, vedendo che i rischi possono essere diversi a seconda del settore
di applicazione. Nel sistema dei BIG DATA si devono avere dei criteri etici da seguire e
devono essere selezionati per qualità guardando a quelli che possono fornire un dato utile.
Come è stato tradotto in questa proposta di direttiva? Uno dei problemi che si pone è
quello dei PREZZI PERSONALIZZATI. Nella personalizzazione dei prodotti rientrano
anche i prezzi personalizzati.
Vengono abilitati sulla base di algoritmi tali prezzi però sono basati sulla profilazione del
cliente o su altri tipi di trattamento ma il cliente deve essere informato, il cliente può
chiedere allora un intervento umano, soprattutto nel caso di un certo risultato, ad es. nel
caso di diniego del prestito. LEGGGI I CONSIDERANDO:
LEZIONE 16.05.2023
CONSULTA TESTO UNICO BANCARIO AGGIORNATO.
CREDITO IMMOBILIARE AI CONSUMATORI
Precedentemente abbiamo parlato del credito ai consumatori, abbiamo visto la verifica del
merito creditizio anche alla luce dell’era digitale, ragion per cui tutte le normative previgenti
devono essere adeguate alla sfida digitale, sfida lanciata dalla presidente della CE. La
prima cosa è eliminare i riferimenti solo al supporto cartaceo. Un tema strettamente
connesso alla versione ibrida o speculare è quella offerta dalla disciplina del credito
immobiliare ai consumatori che è stata inserita nel TUB nel capo I bis titolo VI. IL titolo VI
reca la disciplina della trasparenza bancaria il cui capo I contiene una disciplina applicabile
alla clientela, trova riferimento la normativa che trova applicazione a tutti i soggetti che
rientrano nella clientela, senza tener conto della specifica qualificazione di cliente come
professionale o al dettaglio o anche corporate. Il I capo riguarda tutti tranne dove ci sono
indicazioni specifiche. La persona fisica e non include quella giuridica. Al momento il
consumatore è esclusivamente non il maggiorenne ma solo la persona fisica che agisce
per scopi estranei alla propria attività professionale e commerciale. Se il consumatore
agisce per scopi della professione non è tutelato. La persona giuridica non è inclusa. Il
consumatore è il contraente più debole, è patologicamente affetto da asimmetria
informativa: cioè, l’operatore qualificato e la parte contrattuale non dispongono delle
stesse informazioni. Chi non dispone dele informazioni è il consumatore e quindi il
rapporto deve essere riequilibrato. Gran parte della tutela deve essere basata sulla
informativa precontrattuale. Una volta informato o posson assumere le decisioni sulla base
delle informazioni che mi sono state fornite. L’idea è sempre di favorire l’informazione
tutelare il consumatore che potrà comparare offerte di prestatori differenti e decidere qual
è l’offerta più adeguata alle proprie esigenze. La decisione su ciò che è adeguato al profilo
è sempre il consumatore. Diverso è il registro per il credito immobiliare ai consumatori,
disciplina introdotta nel titolo VI di un capo I bis che reca il recepimento della direttiva
2014/17-in fase di revisione. Presenta la disciplina speculare rispetto alla disciplina del
dato 2, del credito ai consumatori. Il credito viene garantito sul diritto reale di un immobile.
La disciplina è cerata sulla falsariga , quindi l’impostazione è pressoché simile al credito al
consumo con delle varanti che tengono conto del tipo di credito mobiliare. Si parlava
quindi di adeguatezza. Nel credito immobiliare è prevista la prima disciplina sul servizio di
consulenza finanziaria perché questa disciplina della consulenza creditizia è creata sulla
falsariga della consulenza finanziaria. Nell’ambito dell’informativa preliminare è prevista
anche la definizione del servizio di consulenza dove si intendono le raccomandazioni
personalizzate ai consumatori in merito alle operazioni dei contratti di redito. Il
professionista che si interfaccia con il cliente e dovrà informarlo e dire giara che puoi
usufruire di un servizio di consulenza fornito da soggetti che hanno certi requisiti specifici e
che effettuano una valutazione e ti aiutano, no ti assistono semplicemente e ti individuano
sulla base di una considerazione più ampia possibile dei prodotti disponibili sul mercato
quello che è adeguato al tuo profilo studiando le esigenze del cliente ma a vedere anche
la sua situazione finanziaria ed economica individuando le eventuali ipotesi di rischio che
si possono cerare. Dove cambia la situazione? Quando n è più il cliente che valuta il
prodotto ma il consulente che valuta quale prodotto è adeguato al profilo creditizio del
consumatore. Veniamo al carattere della personalizzazione e della raccomandazione
perché è personalizzata. Il cliente viene sottoposto ad un questionario dove vengono
attinente le informazioni che riguardano il consumatore e che possono aiutare il
consulente a capire il prodotto più confacente alle esigenze. Il servizio di consulenza è
riservato ai finanziatori (banche e intermediari finanziari) e intermediari del credito ( agenti
di attività finanziaria che operano su mandato dei finanziatori o i mediatori creditizi che
dovrebbero operare con carattere di imparzialità senza legame in atto o diritto con il
finanziatore). Nell’ambito della consulenza creditizia è rimasta appesa la normativa perché
necessitava di una regolamentazione secondaria rimessa ad un decreto del MEF. La
disciplina è stata recepita nel 2016 ma non più aggiornata. Vedi art 120 terdecies- servizi
di consulenza. Gli intermediari del credito sono iscritti in due elenchi tenuti dall’OAM. Nel
momento in cui è stato inserito e adottata la disciplina è stato specificato che il servizio di
consulenza è INDIPENDENTE solo se reso dai consulenti di cui all’art 128 sexies –
mediatori creditizi iscritti nell’elenco+ è stato integrato prevedendo la creazione di un
registro ad hoc solo per quelli indipendenti. Soggetti che non devono intrattenere rapporti
di tipo commerciale, professionale e contrattuale e familiare con soggetti che o creano il
prodotto creditizio oppure hanno interesse, per evitare che i rapporti possano cerare
imparzialità. C’è però una flessibilità laddove vengano adottate delle policy e il consulente
dichiara all’organismo che detiene l’albo che quelle situazioni non sono in grado di minare
alla sua imparzialità-

PRESTAZIONE DEL SERVIZIO A LIVELLO OGGETTIVO: è bandita la percezione di un


servizio da parte di soggetti diversi rispetto al cliente al quale è reso il servizio. Il
consulente viene remunerato in base alla parcella corrisposta dal cliente. Eventuali
commissioni devono essere retrocesse al cliente. L’agente creditizio può assumere fino a
3 mandati. Nel momento in cui viene offerto il servizio di consulenza e il cliente decide di
avvalersi del servizio di consulenza. Il consulente dovrà agire nel migliore interesse del
cliente e dovrà creare il profilo creditizio del cliente, acquisendo le informazioni con
un’intervista ad hoc e serve ad acquisire le informazioni aggiornate. La situazione
personale è diversa e va valutata. Per tutti i danni in caso di agenti di attività finanziaria è
prevista una responsabilità solidale. Per i consulenti indipendenti è prevista la stipula di
una polizza assicurativa. Prima di formulare però una raccomandazione al cliente bisogna
tener conto del mercato anche. Bisogna richiamare il compenso dovuto al consumatore o
se percepiscono un compenso al finanziatore.
INADEMPIMENTO CONSUMATORE: cosa succede se il consumatore versa in stato di
instabilità prolungata, laddove il consumatore non ottenga il pagamento di almeno 18
mensilità, viene chiamato patto marciano. Se chiede all’esame patto marciano intende
quello presente nei crediti speciali.

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