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LEZIONE 14.02.2023
INTRODUZIONE
Le banche già da tempo hanno subito un’evoluzione grazie al processo di digitalizzazione
partita già da tempo che sta porta do a rivedere i mdi di prestare i servizi e di relazionarsi
alla clientela. ES. N26 , cos’è? È una carta di credito emessa da una banca digitale
tedesca che sfrutta le modalità digitali di relazionarsi con i clienti utilizzando la tecnologia.
In Italia troviamo Smart bank che è una banca che sembra che sia stata plasmata a
misure di donne. Il testo unico bancario è la fonte da cui attingeremo principalmente,
analizzando poi le varie novità anche del prossimo futuro. Chi è Satoshi Nakamoto ?
All’indomani della più grave crisi finanziaria si è posto come antitesi all’idea tradizionale è
di disintermediare , cioè il sistema attuale è basato sulle banche come soggetti
intermediari che raccolgono i risparmi ed esercitano il credito dall’altra parte. È partito da
quel momento un processo di digitalizzazione a partite dalla block chain, un settore che
non è regolamentato, ed è questo il maggiore rischio studiato dalla tecnologia applicata
alla finanza. Parleremo di GAFAM, spesso usato in una connotazione negativa, indica nel
loro assieme le 5
maggiori multinazionali dell'IT occidentali: Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft.
Sebbene tali multinazionali si pongano in concorrenza diretta tra loro per beni e servizi
offerti, il loro gigantismo e l'esser diventati una scelta obbligata, quasi dittatoriale, li
accomuna e li identifica facendoli diventare oggetto di critiche per presunte pratiche
scorrette quali: abuso di posizione dominante, elusione fiscale, intromissione nella vita
privata dei propri utenti e violazione della loro privacy. L’art. 47 Cost. offre una copertura a
livello costituzionale del risparmio del singolo. Le Big Tech si sono rafforzate nel periodo
della pandemia e la loro forza è stata quella di esternalizzare alcune attività affidandole a
società esterne che hanno maggiori competenze sul versante tecnologico. Le banche
hanno creato nel tempo delle unioni di interesse o con queste società esterna dove le
imprese portano la competenza tecnologica mentre le banche portano la licenza bancaria.
Vi sono anche Big TECH che hanno creato accordi con talune banche per cui se effettui
degli acquisti con questa banca su Amazon, ad esempio, ti do un buono da spendere. I
dati personali servono ad alimentare tecnologia ma anche a costruire nuovi prodotti e
servizi su misura dei clienti, le banche hanno interesse a FIDELIZZARE la propria clientela
che è composta variamente da quella attuale (generazioni precedenti) ma quella che inte
anressa alle banche è la nuova, quindi le banche vogliono capire le esigenze finanziarie
dei giovani. Quindi: si deve parlare di contrapposizione o di passaggio dal vecchio sistema
a quello presente?
SISTEMA DELLE FONTI
Quali sono le fonti normative che concorrono a disciplinare il settore bancario e creditizio?
-COSTITUZIONE: ART 47
-TRATTATI COMUNITARI E LE DIRETTIVE SELF-EXECUTING
-LEGGI NAZIONALI
-LEGGI REGIONALI
-REGOLAMENTI
-CONSUETUDINE
Nella parte tradizionale troveremo molte direttive e nella parte innovativa molti
regolamenti. La scelta dello strumento normativo non è indifferente perché nel tempo si è
creato il meccanismo UE. Le direttive spesso hanno lasciato nel tempo in ambito
finanziario spazio per una maggiore discrezionalità degli stati membri nel processo di
recepimento: laddove si trattava di tutelare il consumatore nelle forme di risparmiatore,
assicurato la direttiva individuava un tetto minimo di tutela delle disposizioni che non
potevano essere derogate. Si lasciava agli stati membri la possibilità di regolamentare la
materia , cosa che ha determinato nel tempo un insieme variegato di legislazioni.
Ciascuno stato membro nel recepire la direttiva inseriva disposizioni differenti dal nucleo
centrale cerando dei problemi di competizione all’interno dell’UE. I principi basilari dei
trattati sono libera circolazione di merci, persone e servizi e dei dati. Ci deve essere
concorrenza nel mercato unico bancario e quando si creano delle disparità naturalmente
come noi in qualità di consumatori possiamo acquistare un servizio finanziario prestato da
una società che ha sede in uno stato membro differente dal nostro, le società autorizzate
allora possono prestare i loro servizi in uno stato differente da quello d’origine ( dive hanno
la sede). Se l’Italia decide di regolamentare più severamente un cero servizio si troverà in
uno svantaggio concorrenziale rispetto ad altri stati. Questa è stata la prima fase che ha
connotato la regolamentazione a livello UE. Poi si è arrivati al principio di armonizzazione
minima per cui la legislazione deve essere uguale in tutti gli stati membri per una parte. Si
è passati poi all’armonizzazione massima affinché l’impresa trovasse la stessa normativa
in tutti gli stati membri con un’attività transfrontaliera che potesse essere consentita. Cosa
è stato adottato? Un nuovo approccio regolamentare che già nel ’99 prevedeva quattro
livelli: primo livello o direttiva o regolamento che serve a creare una normativa primaria di
cornice secondo livello direttive o regolamenti delegati terzo livello è affidato alle autorità
europee (esma, eba, eiopa). Servono ad offrire un’interpretazione univoca della normativa
in modo che possa essere applicata univocamente da tutti gli stati membri. Al quarto livello
viene attivata u a procedura di infrazione in caso di non rispetto della normativa. Questa
ripartizione la troviamo anche nel nostro ordinamento. Il testo unico bancario è stato
introdotto con il d.lgs. n. 385/1993 cogliendo l’occasione per cercare di riordinare
l’esistente normativo disseminati in tante leggi speciali. Il TUB ad oggi è modificato da tutte
le norme introdotte per eccepire le direttive arrivate fino ai giorni nostri. Nel TUB nel ’93 è
stato adottato il principio di LEGIFICAZIONE DEI FINI E DELIGIFICAZIONE DEI MEZZI.
Al primo livello europeo vengono indicate le finalità ed i principi guida, mentre vengono
affidati i mezzi alla regolamentazione secondaria, cioè viene e delegata la banca d’Italia
per il quadro interno, interviene varando delle istruzioni di vigilanza nelle materie di sua
competenza. Ricordiamo che in materia finanziaria tutta la normativa è di derivazione
europea, cioè è frutto del recepimento di una direttiva europea ( il regolamento ha
disposizione diretta), sono poche le iniziative nazionale. La più importante è stata adottata
nel 2005” legge risparmio”, si parla di risparmio tradito nel 2005. Parliamo di un sistema
basato sulla fiducia. La fiducia viene tradita perché chi doveva applicare delle regola
previste dal legislatore a tutela del consumatore è stato inadempiente. Il primo caso è
quello delle obbligazioni argentine. Cosa rientra? Ogni volta che un risparmiatore -
consumatore ha investito i propri risparmi seguendo le indicazioni della controparte in
rapporti in cui vi è asimmetria informativa ,cioè, le due parti contraenti non sono sullo
stesso livello, non hanno a disposizione le stesse informazioni ecco perché si dice che il
consumatore è il contraente debole.
Lezione 21.02
La scorsa volta abbiamo iniziato ad affrontare la panoramica del corso. Abbiamo visto che
il nostro insegnamento tratta della normativa bancaria, contenuta nel TUB. Abbiamo visto
le problematiche giuridiche derivanti dall’applicazione della tecnologia applicata al settore
finanziario, parliamo del fenomeno FINTECH (FINANZA E TECNOLOGIA). Ad oggi tutte le
società innovative adottano il metodo “acquista oggi e paga domani”, cosa che interessa il
tema del credito ai consumatori e può porre delle problematiche.
Il primo passo in ambito di legislazione bancaria risale al ’36-38, precedente alla
Costituzione, ponendosi a cavallo tra le due guerre mondiali. Abbiamo un ulteriore
passaggio a quelle che sono le direttive comunitarie. La finalità è quella di creare un
mercato unico e tecnologico dei mercati finanziari. Le direttive comunitarie cercano di
aprire il mercato rendendolo più concorrenziale fino ad arrivare al TESTO UNICO
BANCARIO, D.lgs. 385 /1993. Tutte le direttive sono concentrare nel fornire un quadri
armonizzato a livello europeo, affinché ci siano le stesse regole in tutti gli Stati membri per
favorire l’attività transfrontaliera. La legge risparmio emanata nel 2005 n. 262 per far fronte
ai diversi casi di risparmio tradito. Cos’è lo schema Ponzi? Charles Ponzi era un siciliano
emigrato in America, che aveva ideato uno schema presente ancora oggi. Ponzi
raccoglieva soldi in contanti da persone che consegnavano in contanti questi importi a chi
gli diceva che avrebbe offerto un rendimento , fuori mercato ( o per motivi fiscali non
volendo dichiarare ciò che avevano raccolto). Ponzi man mano che raccoglieva soldi dava
ai primi una piccola remunerazione per allettarli ulteriormente e portare altre persone ,
usava quindi i soldi della seconda tranche per portare i soldi ai primi, la piramide crolla
quando terminano i soggetti da cui poter attingere per finanziare fittiziamente gli altri.
Vediamo un esempio:
Nel nostro ordinamento in virtù dell’articolo 47 Cost. tutte le attività che hanno in comune il
risparmio sono coperte da riserve di legge, è la legge che dice che quelle attività possono
essere esercitate da soggetti operatori professionali in possesso di determinati requisiti e
che sono soggette alla regolamentazione dei pubblici poteri. L’attività che ci interessa è
quella bancaria, in cosa consiste? Ce lo dice l’art 10 TUB. Prevede due attività correlate
tramite nesso fisiologico tra le due attività:
1. Attività di raccolta e risparmio tra il pubblico (ATTENZIONE ALL’ESAME
PRECISARE SEMPRE TRA IL PUBBLICO), viene raccolto tra una massa
indifferenziata di soggetti non identificabili preventivamente;
2. Esercizio del credito, ecco la funzione di intermediazione creditizia svolta dalle
banche, queste raccolgono dal pubblico per poter esercitare il credito ( concedere
finanziamenti ad esempio). Chi poi riceve il credito deve restituire le somme con
interessi.
Le due attività devono cercare di stare in equilibrio perché se è maggiore il lato del credito
, si parla di crediti che prima sono IN SOFFERENZA, se non sono più esigibili divengono
CREDITI TAGLIATI, la situazione peggiora viene messa a repentaglio la tutela dei
depositanti che è garantita fino a 100.000 euro dal fondo bancario dei depositi, tra i
garantiti c’è anche il conto deposito, cioè, serve a lasciare per chi ha una certa liquidità
che non ha urgenza di usare per un investimento e può vincolarlo in un conto ,
interamente o una parte di esso. L’incentivo è quello di tenere vincolati i soldi e viene
riconosciuto un rendimento maggiore rispetto a quello che il depositante potrebbe
ricevere se li lasciasse sul conto corrente. Per tutelare i risparmi dall’effetto dell’inflazione (
che erode i risparmi perché perdono il loro potere di acquisto). Il conto deposito protegge
appunto i risparmi. L’intermediazione è stata messa in pericolo dal fenomeno Fintech.
Tutto avviene su una piattaforma e chi gestisce la piattaforma è l’algoritmo che favorisce il
matching tra chi ha e chi ha bisogno, non essendoci un soggetto che interviene come si
regolamenta il settore? la scorsa volta parlavamo delle crypto valute, fenomeni che
portano alla disintermediazione o anche re intermediazione dove ,diversamente il suolo
dell’intermediario viene considerato diversamente perché una caratteristica fondamentale
di fintech è quello di scardinare un sistema tradizionale frammentando la catena di valore,
se prima avevamo un valore che partiva da chi preparava il prodotto finanziario e la banca
che lo distribuiva al cliente , oggi invece la filiera vede il coinvolgimento di altri soggetto
che apportano solo un piccola parte, si parla di frammentazione della catena di valore, fino
ad arrivare al fenomeno della FINANZA INCORPORATA, perché si tende verso la
creazione , per riandare incontro alle esigenze delle nuove generazioni e per cercare di
personalizzare il servizio, di un servizio nell’ambito del quale il servizio finanziario, incluso
quello bancario, svolge un ruolo secondario, ancillare, perché la finalità è quella di
soddisfare al meglio il cliente. Il problema fondamentale è capire come deve essere cerato
il livellamento del campo di gioco cerando delle regole che devono essere uguali per tutti.
I padri costituenti sono stati abbastanza chiari nel definire il dettato dell’art 47 Cost. Si
compone di due commi dove uno ha un aspetto più generale dell’altro. Come recita l’art
47?
“La Repubblica incoraggia ( parliamo del periodo dopo la seconda guerra mondiale, si
cerca di incoraggiare gli Italiani a risparmiare , proteggendolo dall’inflazione) e tutela il
risparmio in tutte le sue forme( consente questo inciso di tutelare il risparmio in ogni
articolazione dell’ecosistema finanziario. Quando venne emanata la Costituzione solo il
mercato creditizio era diffuso e regolamentato, cominciava a prendere piede il settore
assicurativo, meno quello dell’investimento azionario-parte collegata al secondo comma.
Ciò ha consentito di rendere sempre attuale ogni settore finanziario sviluppatosi nel tempo
e che ha in comune con il settore creditizio il risparmio. ); disciplina, coordina e controlla
l’esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà
diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi
produttivi del Paese”.
Questo articolo tutela il risparmio IMMESSO IN UN CICLO PRODUTTIVO. Quando si è
diffuso il settore degli investimenti questa copertura è stata sempre più utilizzata, oggi
parliamo di INVESTIMENTI IN ASSET DIGITALI, sono tutti coperti dall’attività delle
autorità di vigilanza che intervengono a tutela del consumatore. Quell’inciso ha contribuito
a renderlo ancora attuale ai tempi odierni, per cui dalla tutela del risparmio si è arrivati
anche a tutelare il risparmiatore. Affinché il settore sia tutelato lo è anche il risparmiatore,
e quindi il sistema finanziario nel suo complesso. L’art 47 è andato a esprimere dei principi
già contenuti nella legge del 1938. Le banche svolgono attività qualificata come
imprenditoriale (art 10 TUB) , cosa vuol dire ? deve produrre degli utili, quindi si dice che
non faccia beneficienza, è quello che si aspettano tutti gli azionisti . la sana e prudente
gestione non è stata definita dal legislatore europeo ma viene considerata in questi termini
, la gestione bancaria è sana quando produce utili, è prudente quando la strategia
bancaria è avversa al rischio eccessivo. La gestione deve essere sana , profittevole e
prudente , si devono tenere questi aspetti uniti, il primo profilo viene visto da chi autorizza
le banche all’accesso al mercato ( cioè BCE), TUTTE LE AZIONI SUL MERCATO
DEVONO ESSERE APPROVATE.
-Quando all’esame chiede: cosa si intende per sana e prudente gestione? È UNA
FINALITA DI VIGILANZA, TUTTA LA VIGILANZA SUL VERSANTE INFORMATIVO
EFFETTIVO E REGOLAMENTARE DEVE RISPETTARE IL PRINCIPIO SUDDETTO,
CARATTERIZZA LA VITA DELLE BANCHE DALLA NASCITA ( DALL’AUTORIZZAZIONE
) FINO ALL’EVENTUALE LIQUIDAZIONE COATTA AMMINSTRATIVA- A CUI SEGUE LA
RECVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE ( RICORDARE POI DIVERSI MONETI INEI QUALI
SONO INDICATI QUESTI ELEMENTI-VEDI LEZIONI SUCCESSIVE).
C’era all’epoca una netta separazione banca-impresa e c’era la segmentazione del
sistema che consisteva nella ripartizione del credito a breve termine ( max 12-18 mesi ) e
su questa ripartizione le banche venivano distinte in :
-aziende di credito (credito a breve termine)
- istituti di credito ( credito a medi lungo termine-più di 18 mesi), oggetto di leggi speciali.
Altro elemento che caratterizzava il periodo della legge bancaria : questo sistema era
fortemente controllato , si parlava di un OLIGOPOLIO di banche molto controllate
dall’autorità di vigilanza ( la banca d’Italia li chiamava ispettorato). Si utilizzava un Citerio
discrezionale per l’autorizzazione all’apertura della banca, il criterio delle ESIGENZE
ECONOMICHE DEL MERCATO, quanto era il fabbisogno di credito sul mercato? Sulla
base di questo si definiva l’autorizzazione.
Questo sistema scricchiola dalla metà degli anni ’70 ( le banche erano tutte pubbliche
RICORDA). Scardinato dalle direttive bancarie. La prima n. 780 del ’77 recepita con
decreto presidenziale 330/85. Cosa prevedeva ? innanzitutto, cambiata la qualificazione
dell’attività bancaria che si componeva di raccolta di risparmio ed esercizio del credito.
Dato che era prestata l’attività da banche pubbliche le due funzioni erano considerate di
interesse pubblico. Con la prima direttiva bancaria comincia ad essere considerata come
attività imprenditoriale. Vengono uniformati poi tutti i requisiti richiesto per il rilascio
dell’autorizzazione. L’iniziale criterio discrezionale delle esigenze economiche del mercato
non poteva essere più utilizzato ma vi erano dei criteri oggettivi: veste giudica, capitale e
requisiti soggettivi. Venivano unificati i requisiti tra tutti gli sati membri per favore la
concorrenza del mercato tra nuovi competitori che, grazie all’attività transfrontaliera, come
viene prestata l’attività tra uno stato membro all’altro? una banca può prestare sevizi
bancari anche in altri stati in regime di stabilimento o di libera prestazione di servizi senza
insediamento ( favorita dall’utilizzo dei canali tecnologici). LA VIGILANZA SPETTA
ALL’AUTORITA’ DI VIGILANZA DEL PAESE IN CUI LA BANCA HA SEDE -HOME
COUNTRY CONTROL, SI PARLA DI HOST COUNTRY CONTROL QUANDO SI TRATTA
DI CONTROLLARE APSETTI DI INTERESSE PUBBLICO PER QUEL PAESE.
Il mercato si stava aprendo tra tutti gli stati membri e serviva ad incentivare la concorrenza
e migliorare il servizio per i consumatori.
La seconda direttiva bancaria dell’89 recepita con d.lgs. 481 /89 che accentua e innesca
un altro principio di DESPECIALIZZAZIONE BANCARIA. Le banche erano divise in
aziende e istituti specializzate nei crediti a breve e lungo termine, le banche poi vengono
despecializzate che possono prestare tutte le attività riconosciute nel mutuo
riconoscimento in ambito europeo senza distinzione tra breve e lungo termine. Veniva
inclusa anche una delega ad emanare un testo unico bancario che andava a riordinare il
settore abrogando una serie di leggi speciali che non avevano più motivo di esistere
riunendo in unico corpus tutta la normativa delle banche.
FINTECH : COSA SI INTENDE.
Non c’è una definizione giuridica , è un fenomeno che è emerso all’indomani della crisi
finanziaria del 2008, il primo a intervenire è stato il creatore del Bitcoin. C’è una definizione
convenzionale che ha adottato il financial stability board implications, questa definizione è
stata utilizzata da tutti coloro intervenuti successivamente sul tema. QUINDI :
Un’innovazione guidata dalla tecnologia relativa alla finanza nei servizi finanziari che può
trovare espressione in nuovi modelli di business.
Alcuni hanno considerato tale processo nell’ambito dell’innovazione finanziaria, con nuova
applicazione di idee esistenti in un differente contesto di mercato. Tech è comune
denominatore di un nuovo ecosistema che ha due peculiarità: utilizzo delle piattaforme e
degli algoritmi ( divengono il motore che fa funzionare il nuovo sistema finanziario dal p.v.
tecnologico).
Tutto questo processo innovativo è stato riassunto dal parlamento europeo in CHANGE, la
tecnologia applicata al settore finanziario deve essere mutevole con i tempi. FINTECH è
sempre stata oggetto di varie discussioni. Rappresenta un’innovazione o evoluzione?
sono state offerte die chiavi di lettura dove da un lato ha considerato il fenomeno come
una trasformazione digitale , cioè parte in house ) dall’interno della banca ) che ottimizza i
processi interni senza affidarsi a società esterne ma gran parte considera FINTECH con
un effetto DISTRUCTIVE , di interruzione del servizio così come era prestato prima. Nella
digital distruction vinee definito come un cambiamento rispetto al mercato tradizionale la
cui fonte è esterna alla banca , il processo di cambiamento viene innescato da chi sta
fuori. Oltre al termine di cambiamento : deve portare ad una sfida perché la concorrenza
che deriva dai nuovo competitor sul mercato comporta una sfida per chi è già sul mercato
che deve cambiare, un’espressione per cui bisogna competere sul mercato, vince chi si
muove per primo. Se prima c’era l’oligopolio bancario oggi non è più così. Il nuovo
imperativo diviene quello di cogliere la sfida tecnologica e competere sul mercato , ora
vince chi si adatta, meglio e prima degli altri, al cambiamento. Le banche sono poste tra
sfide tecnologiche, pressioni normative, spinte competitive ( mantenere la quota di
mercato o conquistarne una più grande ) fino ad arrivare alle banche digitali che nascono
già digitali o si parla di bank as a platform, piattaforme dove distribuiscono prodotti di altri
fornitori.
CRITERI DI IDENTIFICAZIONE DEI SERVIZI FINTECH
NEL 2018 IL PARLAMENTO EUROPEO ha fornito dei criteri: servizio finanziario guidato
dalla tecnologia, fornire una soluzione nuova e alternativa all’esistente , deve offrire un
valore aggiunto significativo in modo da soddisfare meglio di latri servizi le esigenze dei
consumatori, dato che l’evoluzione dei servizi è piuttosto rapida non c’è una ripartizione
delle diverse articolazioni ma vengono distinte in attività bancarie tra depositi e
finanziamenti, pagamenti, trasferimenti, valute digitali ecc. FINTECH è stato immaginato
come un albero con 3 componenti essenziali:
1. ATTIVATORI POLITICI, come sistemi di identità digitale ( es.spid)
2. TECNOLOGIE EMERGENTI
3. ATTIVITA’ FINTECH
LEZIONE 28/02/2023
La scorsa volta stavamo parlando dei fintech player ovvero dei giocatori fintech per
capire qual è il nuovo panorama nell’ambito del quale si sono trovate da un certo
momento poi si sono ritrovate le banche e a conteggiare la concorrenza di tutte le
imprese sottoforma di start up più piccole e innovative con caratteristiche molto più
snelle ma soprattutto connotate da un’impronta tecnologica molto più avanzata
rispetto al sistema dell’architettura in cui era da anni. Quindi avevamo già detto che
le banche hanno questa arena competitiva tra operatori tradizionali (le banche) ma
tutti i soggetti che nei diversi settori dell’ecosistema finanziario restano attività
finanziarie coperte da riserva da legge cioè attività che possono essere esercitate
solo da operatori qualificati, professionali i cui requisiti sono verificati dall’autorità di
vigilanza in sede di autorizzazione. Tutte le attività riservate sono attività che
devono essere autorizzate. In mancanza dell’autorizzazione si configura il reato di
esercizio abusivo di una professione che è sanzionato penalmente. Questo a tutela
del risparmio dei risparmiatori, si inserisce nell’ambito di quella copertura dell’ART
47 Cost. in materia di tutela del risparmio. Quindi le banche che sono soggetti
autorizzati quando prestano attività bancaria, che si compone di raccolta di
risparmio da un lato ed esercizio del credito dall’altro lato. Due attività che sono
strettamente connesse da un nesso funzionale. La banca svolge un processo di
intermediazione. Se i finanziamenti concessi non sono sufficientemente garantiti
non rientrano la banca inizia ad essere in difficoltà e se non possono essere gestiti
diversamente rischia di mettere a repentaglio anche l’altra attività della banca e
diventa debitore. Dall’altro la banca è creditrice. Per fare questo la banca è
soggetta ad una vigilanza piuttosto pervasiva. Il meccanismo unico di vigilanza
vede la BCE come l’autorità principale e insieme le banche centrali nazionali forma
il sistema unico delle banche centrali e che riguarda tutti i paesi dell’area euro. Le
banche rispetto agli altri operatori, es le imprese fintech ovvero nate sull’onda di
questo fenomeno tecnologico innovativo sono soggetti sottoposti ad una pressione
creata dalla continua osservanza di requisiti di natura prudenziale: requisiti
prudenziali, che servano a mantenere stabile la banca e tutto il sistema. Vanno
sempre unite le visioni micron e macro economiche. Il rischio è che se una banca
entro in un momento di dissesto o si interviene prontamente o rischia di creare con
un effetto domino su tutto il sistema. I requisiti prudenziali e la vigilanza esercitate
sulle banche sono molto stringenti, piuttosto rigide. Le cripto attività pongono
diverse sfide: CASO FTX (una piattaforma di scambio) è fallito creando danni a
livello internazionale. Sembra che il danno in Italia sia di 2MLN di euro.
Ad oggi non c’è una tutela per il consumatore, sono investimenti rischiosi e chi
investe deve essere esperto per entrare e uscire dal mercato. L’art 47 disciplina
coordina e controlla l’esercizio del credito qualcosa che può avvenire a livello
nazionale. Queste tematiche sono di rilievo internazionale. Molti degli investitori si
fanno allettare velocemente da quelli che sono i fin influencer ovvero gli influencer
della finanza. KOSOV= potere di oscurare dei siti a tutela dei risparmiatori e
investitori. Kim Kardashian è stata multata dalla sek ovvero l’autorità di vigilanza, la
corrispondente della kosov in America. Kim è stata pagata dalla società che aveva
la cripto valuta per pubblicizzarla ma non aveva dichiarato al pubblico questo suo
compenso e per questo motivo ha pagato il quadruplo cioè 1MLN di dollari come
sanzione. Class action (azione collettiva) contro gli influencer. Le banche hanno
una pressione normativa che è assente negli altri operatori fintech che nascono con
caratteristiche già digitali. Si va verso la multicanalità= accesso ad un
sito/piattaforma da diversi dispositivi tecnologici. La rena competitiva nella fintech è
molto accesa. Le autorità sono intervenute anche per altri motivi: diverse velocità
creavano una sorta di mercato caratterizzato da una concorrenza sleale, perché se
devo avere una serie di costi e rispettare una serie di requisiti che invece un altro
soggetto ha liberamente. Il principio che è stato ribadito è quello di livellare il campo
di gioco far sì che ad un campionato digitale in cui le squadre devono giocare con le
stesse regole ad armi pari. Il principio è quello della neutralità tecnologica che si
lega ad un altro principio stessa attività, stessi rischi e stesse regole. Cosa vuol dire
neutralità tecnologica? La tecnologia diventa neutra ovvero se io presto un servizio
finanziario. Lo stesso servizio sia che lo presti nella filiale fisica e sia a distanza
utilizzando i mezzi di comunicazione a distanza. Laddove, quindi, il servizio è lo
stesso, trova applicazione la stessa normativa, stressa attività stessi rischi e stesse
regole si lega correttamente. Cambia solo la forma che presta il servizio, le regole
di tutela devono essere le stesse. Dove invece la commissione europea ha deciso
di intervenire è dove i rischi sono diversi, legati o al servizio on alla tecnologia. In
questo le imprese hanno una diversa natura giuridica e quindi devono
necessariamente richiedere un diverso trattamento normativo. La BCE ha iniziato a
prendere coscienza di come sul mercato stessero emergendo una serie di soggetti
bancari con progetti imprenditoriali tecnologici. Tutte le banche sono autorizzate
dalla BCE, per questo motivo ha pubblicato (2°intervbento del 2018) un guida sulla
valutazione delle licenze per le istituzioni di credito fintech dove ha cercato di
includere tutto il possibile del mondo bancario. Sia le banche esistenti che si
trasformano ottimizzando i processi interni e digitalizzando le operazioni o che non
potendo rivedere la propria struttura preferiscono acquisire delle compagnie fintech.
NEXI: piattaforma di lending ovvero di finanziamento. Nel momento in cui questa
piattaforma “credimi” una delle tante ha avuto tante fortune, UniCredit ha pensato di
volerla acquisire. Sempre questa guida della BCE oltre alle banche esistenti ha
previsto anche banche che nascono come fintech. Quali sono queste banche
fintech? Sono le nuove partecipanti di mercato che adottano l’innovazione
tecnologica per competere con le banche attraverso una catena di valore. La guida
prevede una serie di indicazioni che non sono vincolanti, ma che prevedono dei
requisiti molto più severi rispetto alle banche più tradizionali. Laddove le banche si
inseriscono aprono la propria operatività su varie articolazioni di questo eco sistema
fintech, introducono dei requisiti prudenziali più severi rispetto a quelli delle banche
tradizionali.
Quindi quali sono i soggetti che operano nella galassia fintech?
-leba (autorità bancaria europea): offrendo una classificazione in 4 specie
- incantec: cioè tutti i soggetti, istituzioni creditizie che forniscono tutto il renge
completo dei servizi bancari attraverso una rete di filiali fintech fisiche e canali di
distribuzioni online.
- istituzioni nuove: quelle che prima la BCE definiva coke fintech bank cioè che
nascono e sono considerati nuovi soggetti che accedono al mercato che utilizzano
dei mo0delli di business completamente innovativi basati sulla tecnologia e che
hanno necessità di una licenza per esercitare attività riservate.
- imprese fintech (start up) che non hanno alcuna licenza ma che offrono alle
banche quelle che sono le soluzioni innovative dal punto fi vista digitale
- bibtec: grandi multinazionali nel campo dell’e-commerce ma non solo (Netflix) che
dispongono dei dati dei clienti e di tecnologia. La nuova sfida per i regolatori è come
regolamentare le bibtec che entrano dell’ambito della finanza.
LE COORDINATE
Quali sono? Vi sono diversi interventi a livello internazionale. Anzitutto la BCE,
l’attività bancaria è attraversata anche da altri profili. E la legislazione orizzontale
cioè quella che è chiamata a prescindere dallo specifico settore. In tutto questo i
primi interventi si devono al Parlamento europeo nel 2017 che ha fornito una
mappatura delle aree che andavano maggiormente addizionate, 1 perché potevano
portare ad uni sviluppo e poi perché presentavano dei rischi. La commissione
europea nel 2018 ha pubblicato il primo piano di azione per fintech dove ha
selezionato alcuni di questi argomenti, ha dato mandato ad alcune comunità
europee per effettuare delle consulenze tecniche. Sulla base di questi esiti la
commissione ha pubblicato una proposta europea di regolamento che disciplinasse
i mercati del cripto attività. Nella stessa data è stata presentata la proposta di
regolamento sui fornitori europei dei servizi di cround fading destinati alle imprese.
(raccolta tra la folla). L’Italia è stato il primo paese a disciplinare le tround fading.
L’ultimo è stato adottato in coincidenza col nuovo corso della commissione europea
ed è stato un pacchetto per la finanza digitale pubblicato il 24 settembre 2020 che
contiene varie proposte. Questo pacchetto è stato pubbli8cato nel nuovo piano
d’azione dei mercati capitali che rapportato con la strategia della finanza digitale sul
tema di fintech. Vuole favorire il finanziamento delle piccole medio imprese che
hanno difficoltà ad accedere alo sistema bancario utilizzando le fonti di
finanziamento alternative (es. piattaforme leanding).
LEZIONE 07.03.2023
LEZIONE 04.04.2023
ARTICOLAZIONE TERRITORIALE DELLA BANCA D’ITALIA: con le direttive ( in
particolar modo con la seconda direttiva dell’89 recepita in Italia con il dlg 482 del 1992 ,
poi confluita nel TUB), per favorire l’espansione territoriale in stati membri differenti da
quelli di origine è stato introdotto il principio dell’home country control), mentre viene
rimesso al principio dell’host country control le tematiche di interesse pubblico, che non
sono state oggetto di considerazione nel quadro normativo armonizzato, tutto ciò è
consentito perché la prestazione dei servizi è disciplinata nell’ambito di un quadro di
armonizzazione massima in tutti gli stati membri. Tale principio è mutato leggermente con
l’entrata in vigore del meccanismo di vigilanza unico che prevede un nuovo sistema di
vigilanza e vi partecipano gli stati aderenti all’euro+ gli stati che pur non avendo adottato
l’euro hanno deciso di aderirvi con accordi di cooperazione , si crea un sistema nel
sistema e nell’ambito del meccanismo di vigilanza unico con riferimento alle succursali di
banche insediate in stati non aderenti all’euro la BCE svolge il ruolo sia di home Country
che host country control, soprattutto per le banche significative, per quelle non significative
rimane intatto il ruolo delle banche nazionali. Con la legge bancaria 36/38 tutto era
controllato dalla banca d’Italia ed era condizionato dalle esigenze economiche del
mercato, anche l’apertura delle nuove succursali era soggetta ad autorizzazione. Vigeva
poi una differenziazione tra aziende ed istituti di credito, cosa viene meno in quel periodo?
Viene apportato dalle sollecitazioni delle direttive e si spiana la strada alla BANCA
UNIVERSALE, basata sul principio di despecializzazione, cioè, è venuta meno la
differenza tra aziende e istituti di credito perché c’era una specializzazione che era
operativa su territori, accanto alla specializzazione operativa c’era anche quella temporale
e territoriale, queste specializzazione vengono azzerai con la banca universale che porta
un’apertura a tutto campo, non sono più solo limitati nell’attività da svolgere. La banca
universale e viene supportata nel recepimento della seconda direttiva in materia bancaria
e che poi confluisce nel testo unico bancario. Può operare e prestare tutte le attività che
erano state individuate in un allegato alla seconda direttiva (vedi art 1 TUB ), che contiene
una sorta di glossario introduttivo degli istituti disciplinati e richiamati nell’articolato
normativo. Nell’art 1 troviamo l’’elenco delle attività ammesse al riconoscimento nei diversi
stati membri. Per realizzare questo obiettivo e per fare in modo che la banca eserciti tutte
le attività e sia presente in ogni comparto anche nell’intermediazione finanziaria ( si
intende in senso lato che creditizia, finanziaria, immobiliare dove fino a qualche tempo fa
che rappresentassero delle canne d’organo, una accanto all’altra, ciascuna aveva una
propria riserva di attività con in comune l’attività finanziaria, il risparmio, vedi art 46 Cost.
per quanto sia diverso il rapporto giuridico che si crea nei diversi settori, ed è stato con le
direttive in materia bancari anche si sono disciplinati i canali per l’integrazione dei diversi
comparti che hanno terminato la situazione di netta distinzione e hanno cominiciato a
contemplare la presenza di soggetti innovativi che provenivano da altri stati che operavano
nei diversi settori). Tutto questo è sancito nell’art 10 TUB : “Articolo 10
(Attività bancaria)
1. La raccolta di risparmio tra il pubblico e l’esercizio del credito
costituiscono l’attività bancaria. Essa ha carattere d’impresa.
2. L’esercizio dell’attività bancaria è riservato alle banche.
3. Le banche esercitano, oltre all’attività bancaria, ogni altra attività
finanziaria, secondo la disciplina propria di ciascuna, nonché attività
connesse o strumentali. Sono salve le riserve di attività previste dalla legge ( quindi se la
prestazione di attività assicurativa, finanziaria immobiliare son consentite sono sempre
attività riservate quindi la banca deve essere in possesso dei requisiti previsti dalle
normative verticali e di settore)”.
Tutto questo per descrivere l’attività della banca universale. CASO PARMALAT:
RISPARMIO TRADITO. Perché la banca era in conflitto di interesse? Tutte le società
hanno bisogno di capitale sul mercato , erano state emesse obbligazioni societarie che
erano considerate “sicure”, cioè chi investiva era sicuro di rientrare nel capitale investito.
Le obbligazioni vengono collocate anche delle banche e la banca aveva interesse
all’emissione obbligazionaria da cui sarebbero derivati i fondi per restituire il credito nei
confronti della banca stessa.
Per le attività connesse o strumentali l’importante è che queste non si riducano nella
produzione di beni o nella commercializzazione di servizi non bancari, si integrerebbe
un’attività industriale che invece è preclusa.