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La società decide quando qualcosa è contrario al buon costume, che tra l’altro è cambiato
negli anni rispetto a quanto questo articolo è stato scritto nella Costituzione.
Questo articolo favorisce la libertà di espressione, ma con dei binari entro cui stare
con fattori da osservare per il rispetto di tutti.
È stato necessario tutelare la libertà di stampa e di espressione perchè nelle epoche
precedenti alla stesura delle Costituzione tutto era controllato, stampa compresa, dal Partito
Fascista dove non si potevano esprimere opinioni contrarie a quelle del Regime.
Fanno parte delle PA comuni, province, regioni, città metropolitane, Stato ed in generale
organi che hanno anche una rappresentanza politica, ma sono PA anche tutti i servizi
pubblici come la sanità, la sicurezza e le scuole. L’Istat predispone l’elenco delle unità
istituzionali che fanno parte del settore delle Amministrazioni Pubbliche. Parlando di
comunicazione pubblica analizziamo quindi la comunicazione che fanno tutti questi enti delle
Pubbliche Amministrazioni.
LEGGE 241/90: specifica le norme sulla trasparenza della Legge 142/90 e le estende a tutti
gli enti pubblici. In essa si afferma che l’attività amministrativa deve fondarsi sul criterio di
pubblicità (insieme a quelli di economicità ed efficacia) che si riferisce principalmente alla
possibilità offerta al cittadino di partecipare al procedimento e al suo diritto di accesso ai
documenti amministrativi. Viene riconosciuto al cittadino il diritto di chiedere e avere
informazioni, ovvero il DIRITTO ALL’INFORMAZIONE.
Con questa legge si introducono inoltre nuovi doveri a carico delle PA:
- Obbligo di comunicare (al soggetto o ai soggetti interessati) l’avvio del procedimento
mediante comunicazione personale (o pubblicitaria) e i suoi riferimenti. È infatti
fondamentale comunicare, per esempio, l’esistenza di un certo servizio presso un
comune.
- Obbligo di motivazioni del provvedimento
- Obbligo di valutare quanto comunica il privato che partecipa al procedimento
- Conformità a criteri di economicità, efficacia e pubblicità
Si passa dal principio “tutto è segreto salvo quello che io ti faccio sapere” al principio “tutto è
pubblico e accessibile con la sola esclusione di alcune informazioni a tutela di interessi
circoscritti”.
URP - D.Lgs 29/93: ruolo di ascolto dei bisogni dei cittadini attraverso la realizzazione di
indagini (dall’analisi delle richieste e delle osservazioni fatte dai cittadini alle indagini di
customer satisfaction) al fine di poter riorientare servizi e organizzazione interna dell’ente
per una migliore soddisfazione dei bisogni e delle domande espressi dagli utenti.
Si prevede inoltre l’adozione – da parte delle pubbliche amministrazioni che erogano servizi
pubblici – della “Carta dei servizi pubblici”: questa carta contiene l’elenco dei servizi che
una determinata PA, come il nostro comune, deve offrire ai propri cittadini. È un documento
che ogni struttura che eroga servizi pubblici è obbligata a predisporre per fissare le
caratteristiche dei servizi resi e in base alle quali gli utenti possono presentare reclamo in
caso di difformità dagli standard dichiarati. Tra gli obblighi previsti per la comunicazione
verso gli utenti: strumenti adeguati, contenuti semplici e chiari che illustrino le condizioni e le
modalità di erogazione del servizio, standard di qualità prefissati e dati relativi al rispetto
degli standard, modalità di relazione improntate al rispetto e alla cortesia nei confronti degli
utenti.
MANUALE DI STILE 1997 (Cfr. Codice di stile del 1993): la comunicazione pubblica
non è solamente quella che viene fatta sul sito o sul giornale con la pubblicità. È
comunicazione pubblica anche il modo in cui scrivo le leggi, i provvedimenti e gli atti
amministrativi, se uso o meno un linguaggio criptico per il cittadino a cui è rivolto, le
brochure e i loghi che inserisco. Anche l’edificio che ospita la PA è comunicazione pubblica.
Il manuale di stile fornisce regole e linee guida da seguire per migliorare l’efficacia delle
comunicazioni scritte in relazione a:
- organizzazione logico-concettuale dei testi;
- sintassi e lessico;
- elementi grafici e tipografici;
- impaginazione
LEGGI BASSANINI (Seconda metà degli anni ’90): sono specchio di una nuova cultura
della relazione. Obiettivi comuni di queste leggi:
- Semplificazione di leggi, norme, procedimenti amministrativi e del linguaggio
- Attuazione del decentramento amministrativo sulla base del principio di
sussidiarietà
- Lo sviluppo dell’informatizzazione e l’adozione di strumenti telematici (fax e internet
al posto di posta e sportelli)
- Nuove regole per la dirigenza e per il lavoro pubblico
+ LEGGE 150/2000: è la legge più importante per questo corso poiché è la prima legge
quadro sulla comunicazione istituzionale, resasi necessaria per:
- Stabilire l’importanza strategica della comunicazione istituzionale, ed è
necessario un ambito normativo unico (una legge quadro appunto) capace di
regolamentare l’ambito della comunicazione pubblica.
- Individuarne gli ambiti di applicazione
- Fissare alcune regole che la rendessero efficace
- Dare legittimazione professionale agli operatori
- Rendere omogenea l’applicazione della comunicazione istituzionale in tutte le
PA
Questa legge fu resa possibile poiché si sente la necessità di qualcosa di nuovo per ordinare
quello che già c'era, ammodernando decisioni prese 10/15 anni prima che, considerando i
cambiamenti rapidi in questo settore, in poco tempo sono diventate obsolete. Come detto
questa legge fu resa possibile:
- Dall’impegno dell’Associazione della Comunicazione Pubblica e Istituzionale in
alleanza con la Federazione Nazionale della stampa
- Dalla convergenza tra centrodestra e centrosinistra
- Dalla maturità normativa raggiunta su questo tema
- Dalla necessità di un adeguamento delle normative vigenti alla realtà e alle sue
evoluzioni
Con questa legge la comunicazione interna viene considerata di pari livello rispetto a
quella esterna dove entrambe sono in mano all’URP. Vengono anche definite le finalità
delle attività di informazione e di comunicazione (art. 1, comma 5): non solo attuare il
diritto di accesso, illustrare attività e servizi, ma anche “favorire processi interni di
semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati” e “promuovere
l’immagine delle amministrazioni, nonché quella dell’Italia, in Europa e nel mondo,
conferendo conoscenza e visibilità ad eventi d'importanza locale, regionale, nazionale e
internazionale”. Questi aspetti vengono trattati col branding o negli uffici che trattano
di reputazione.
In passato questo ufficio era negli intenti l’ufficio comunicazione della pubblica
amministrazione, ma nella pratica - soprattutto negli enti più grossi - si è dovuto scontrare
con altri uffici che si occupano di cose simili. All’URP si affiancano e talvolta si
sovrappongono anche l’ufficio comunicazione (per la comunicazione esterna) e
l’ufficio risorse umane (per la comunicazione interna tra dipendenti, non solo le
“paghe”). Negli artt. 6,7,8,9 della legge 150/2000 si definiscono le strutture della
comunicazione delle PA:
- URP (si estendono le funzioni previste dal D.Lgs 29/93)
- Uffici stampa
- Portavoce
UFFICIO STAMPA: secondo l’art. 9 ogni PA ha la possibilità (non l’obbligo come invece
accade per l’URP) di dotarsi di un Ufficio Stampa che gestisca le relazioni e le attività di
informazione rivolte ai media. Il personale deve essere iscritto all’albo nazionale dei
giornalisti (nella legge 150 adesso non più, anche se avere il tesserino da giornalista è
utile) essendo un ufficio che si relaziona con i vari media. Questo ufficio cerca nei media
situazioni in cui la PA viene citata o argomenti di interesse, rendendo poi queste
informazioni facilmente notiziabili secondo i criteri dei diversi media. Il filtro dei media
non è sempre il più adeguato perchè un’istituzione riesca a comunicare col cittadino, perchè
i media hanno delle leggi proprie di selezione delle notizie (che finiscono anche per
determinare i temi di cui la politica si occupa: è il fenomeno denominato “agenda setting”).
Per risolvere i problemi di agenda setting posso, per esempio, invitare un personaggio di
rilievo ad una iniziativa comunale, rendendo la notizia notiziabile dalle diverse testate.
Se per esempio quindi apre un nuovo ufficio nel mio comune e lavoro in un ufficio stampa
devo convocare una conferenza stampa, scrivere un comunicato stampa in cui descrivo
questo nuovo servizio, ecc.. analizzando poi le conseguenze.