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CAPITOLO 6

Il provvedimento è l'atto amministrativo che produce vicende giuridiche in ordine alle


situazioni giuridiche di soggetti terzi. La legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «nuove
norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti
amministrativi». si limita a specificare alcuni principi e a disciplinare gli istituti più
importanti. L’art.
29.2 stabilisce che le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze,
regolano le materie disciplinate dalla l. 241 nel rispetto del sistema costituzionale e
delle garanzie del cittadino. L'art. 1.1 della 1. 241/1990 afferma che l'attività
amministrativa persegue i fini determinati dalla legge (principio di legalità) ed è retta
da "criteri" di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza.
L'economicità si traduce nell'esigenza del non aggravamento del procedimento.
L'efficacia è il rapporto tra obiettivi prefissati e obiettivi conseguiti. La pubblicità è
un carattere che costituisce conseguenza diretta della natura pubblica
dell'amministrazione. Il procedimento deve seguire un particolare ordine: Fase
preparatoria, decisoria e integrativa dell’efficacia che è eventuale. Gli atti
endoprocedimentali sono destinati a produrre effetti rilevanti nell’ambito del
procedimento stesso, essi contribuiscono a condizionare in vario modo la scelta
discrezionale finale, gli atti di controllo sono successivi al procedimento e ne
condizionano l’efficacia. Tra più procedimenti amministrativi possono sussistere
molteplici rapporti definiti sub procedimenti questi non sono procedimenti autonomi,
la connessione più importante è costituita della presupposizione: al fine di esercitare
legittimamente un potere occorre la sussistenza di un certo atto che funge da
presupposto. il procedimento si apre con l'iniziativa ,che può essere istanza di parte o
d'ufficio. l'iniziativa a istanza è caratterizzata dal fatto che il dovere di procedere
sorge a seguito dell'atto di impulso proveniente da un soggetto privato oppure da un
soggetto pubblico differente dall'amministrazione cui è attribuito il potere. l'istanza
può consistere in un atto amministrativo di proposta esso è l'atto di iniziativa con cui
si suggerisce l'esplicazione di una certa attività, la richiesta invece è l'atto di iniziativa
mediante il quale un'autorità sollecita ad altro soggetto pubblico l'emanazione di un
determinato atto amministrativo, dalla richiesta si distingue la designazione la quale
consiste nell'indicazione di uno o più nominativi all'autorità competente a provvedere
ad una nomina ,l'istanza proviene dal solo cittadino ed è espressione dell'autonomia
privata. ai sensi dell'articolo 18 bis della legge 241 del 1990 dell'avvenuta
presentazione di distanza è rilasciata immediatamente una ricevuta. Quando
l'ordinamento non riconosce in capo al privato un interesse protetto l'atto non si
configura come istanza in senso proprio ma come mera denuncia. L'iniziativa
d'ufficio è prevista dall'ordinamento nell'ipotesi in cui il tipo di interessi pubblici
affidati alla cura di un'amministrazione esiga che questi si attivi automaticamente al
ricorrere di alcuni presupposti. L'individuazione del momento in cui il procedimento
ha inizio è importante, il termine entro il quale il procedimento stesso deve essere
concluso. All'articolo 2.1 nella legge 241 del 1990 il legislatore chiarisce che la
pubblica amministrazione ha il dovere di concludere il procedimento mediante
l'adozione di un provvedimento espresso entro 30 giorni. Con la forma semplificata la
motivazione può consistere in un sintetico riferimento al punto di fatto o di diritto
ritenuto risolutivo. L'articolo 20 ammette la possibilità che il procedimento sia
definito mediante silenzio-assenso, all'inerzia è collegata la produzione degli effetti
corrispondenti a quelli del provvedimento richiesto della parte. Il silenzio assenso
può essere impedito emanando un provvedimento di diniego. Casi in cui
l'ordinamento considera il termine come perentorio il rispetto è una condizione di
esistenza del potere. una volta aspirato manca il potere e l'atto è nullo si pensi ad
esempio all'annullamento d'ufficio che deve avvenire entro un termine ragionevole. È
stato introdotto l'istituto dell'indennizzo da mero ritardo con una somma pari a 30 €
per ogni giorno di ritardo. la disciplina si applica soltanto ai procedimenti iniziati a
istanza di parte. L'ordinamento prevede la responsabilità civile a carico della gente il
privato può chiedere il risarcimento dei danni conseguiti all'omissione o ritardo nel
compimento di atti. i termini possono essere interrotti o sospesi, l'articolo 10 bis con
riferimento ai procedimenti ad istanza di parte stabilisce che l'amministrazione
comunica tempestivamente agli istanti i motivi che ostano all'accoglimento della
domanda questa comunicazione interrompe i termini. La sospensione dispone che i
termini possono essere sospesi per una sola volta e per un periodo non superiore a 30
giorni. la legge 241 del 1990 disciplina la figura del responsabile del procedimento
soggetto che svolge importanti compiti in relazione alla fase di avvio dell'azione
amministrativa e lo svolgimento dei procedimenti nel suo complesso. Funzioni del
responsabile sono quello di guida del procedimento di coordinatore dell'istruttoria e
di organo di impulso, rappresenta l'essenziale punto di riferimento sia per i privati sia
per l'amministrazione precedente. può chiedere il rilascio di dichiarazioni e la rettifica
di dichiarazioni o istanze erronee o incomplete. Inoltre ha compiti di impulso del
procedimento, il responsabile del procedimento coincide con l'organo competente a
emanare l'atto nei casi in cui manca l'individuazione dell'unità organizzativa da parte
dell'amministrazione, l'articolo sei della legge 241 del 1990 dispone che il
responsabile del procedimento adotti il provvedimento finale soltanto ove ne abbia
competenza. L'avvio del procedimento deve essere comunicato ai soggetti nei
confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti a
quelli che per legge debbono intervenirvi, quelli che devono intervenire di norma
sono gli enti pubblici. La comunicazione dell'avvio è un compito del responsabile del
procedimento la legge non stabilisce entro quale termine la comunicazione debba
essere effettuata, deve ritenersi che tale adempimento vada compiuto senza ritardo ed
entro un termine ragionevole. L'istituto della comunicazione è collegato alla
partecipazione del procedimento nel senso che consente agli interessati di essere posti
a conoscenza della pendenza di un procedimento nel quale possono intervenire
rappresentando il proprio punto di vista. la legge 241 del 1990 si occupa dei
provvedimenti cautelari e consente all'amministrazione la loro adozione anche prima
dell'effettuazione della comunicazione. Questi sono posti a garanzia della futura
determinazione contenuta nel provvedimento finale, l'ordinamento prevede limiti
tassativi che possono essere emanati a fini cautelari quali ad esempio le misure di
salvaguardia. Parliamo di procedimenti riservati in ordine ai quali non dovrebbe
essere ammessa la partecipazione. L'omissione della comunicazione di avvio del
procedimento configura un'ipotesi di illegittimità. L'istruttoria è la fase del
procedimento funzionalmente volta all'accertamento dei fatti e dei presupposti del
provvedimento essa è condotta dal responsabile del procedimento. La decisione
amministrativa finale deve essere preceduta da adeguata conoscenza della realtà
esterna. L'istruttore del procedimento amministrativo serve per acquisire interessi e
verificare fatti. Nel nostro ordinamento amministrativo vige il principio inquisitorio
in forza del quale l'amministrazione non è vincolata delle allegazioni dei fatti
contenuti nelle istanze. Strumenti importanti per introdurre interessi privati nel
procedimento sono le partecipazioni, ogni persona ha diritto a che la sua causa sia
esaminata equamente da un tribunale indipendente ed imparziale, sono legittimati
all'intervento nel procedimento i soggetti nei confronti dei quali il provvedimento
finale è destinato a produrre effetti diretti non che i portatori di interessi diffusi. Gli
atti amministrativi generali si rivolgono ad una pluralità indistinta di soggetti non
individuabili a priori e non debbono essere motivati. L'articolo 20 stabilisce che nei
procedimenti di istanza di parte si forma il silenzio assenso ove l'amministrazione
non comunichi entro 30 giorni il provvedimento di diniego. È attribuito al cittadino
l'interesse procedimentale un interesse strumentale ad altre posizioni soggettive che
attengono fatti procedimentali. La partecipazione offre la possibilità ai soggetti
legittimati di presentare memorie scritte e documenti. Parliamo di accesso
endoprocedimentale quando esercitato all'interno del procedimento e di accesso
esoprocedimentale relativa agli atti di un procedimento concluso. Vi è poi la
possibilità di esercitare l'accesso telematico. a seguito della domanda di accesso
l'amministrazione può invitare il richiedente a presentare istanza formale rifiutare
l'accesso differire l'accesso limitarlo o accoglierlo. Non tutti i documenti sono
suscettibili di essere conosciuti dai cittadini. con il termine riservatezza si indica quel
complesso di dati che riguardano la sfera privata della persona e la sua intimità. la
riservatezza è presidiata mediante l'istituzione di un garante la trasparenza attraverso
l'anac. La richiesta di accesso civico è un diritto per chiunque ed una sanzione per
l'amministrazione. il procedimento di accesso civico deve concludersi con
provvedimento espresso e motivato nel termine di 30 giorni dalla presentazione
dell'istanza. L'istruttoria è governata responsabile del procedimento che è chiamato
ad accertare i fatti vige il principio di tipicità e nominatività dei poteri amministrativi.
Poteri il cui esercizio potrebbe comportare un incisione nella sfera giuridica del terzo
debbono espressamente essere conferiti dalla legge, il soggetto pubblico ha facoltà di
disporre la rinnovazione o il completamento di un'istruttoria non soddisfacente questo
è il principio inquisitorio. un limite è quello del principio del non aggravamento del
procedimento. I fatti semplici sono rappresentati nel procedimento mediante
l'esibizione l'acquisizione e la produzione di documenti o di autocertificazioni.
L'inchiesta amministrativa è un istituto che mira ad un'acquisizione di scienza relativa
ad un evento straordinario che non può essere conosciuto ricorrendo la normale
attività ispettiva, l'ispezione è un'insieme di atti o di procedimenti mirati ad
acquisizioni di scienza o comportamenti e che avviene in luogo esterno rispetto alla
sede dell'amministrazione. Gli atti mediante i quali viene esercitata attività consultiva
sono i pareri si distinguono in pareri obbligatori facoltativi conformi semi vincolanti
e vincolanti. il parere obbligatorio deve essere reso entro 20 giorni, il parere è
espressione della funzione consultiva. La produzione dell'efficacia del provvedimento
conclusivo è spesso subordinata al compimento di determinate operazioni. Il
provvedimento può essere perfetto ma non ancora efficace, i provvedimenti
amministrativi efficaci sono eseguiti immediatamente. L'efficacia può essere sospesa
per gravi ragioni e per il tempo strettamente necessario, essa va distinta dalla da
attitudine dell'atto ad essere portato ad esecuzione. Cosa diversa è la sua validità che
dipende dalla conformità al paradigma normativa dell'atto.

CAPITOLO 7

L'amministrazione conclude il procedimento emanando la decisione. La fase


decisoria consiste nell’emanazione di atti o deliberazioni preliminari. Altro modello è
quello della decisione su proposta un atto di impulso procedimentale che si colloca
immediatamente prima della decisione finale. Vi è poi il modello dell'atto complesso
in queste ipotesi le manifestazioni di volontà attengono alla fase decisoria e
convergono verso un unico fine. Il concerto è un istituto che si riscontra di norma
nelle relazioni tra organi dello stesso ente l'autorità concernente elabora uno schema
di provvedimenti e lo trasmette all'autorità concertata. L'intesa viene raggiunta invece
tra enti differenti. L'articolo 14 della legge 241 del 1990 introduce la conferenza di
servizi che differisce dalla conferenza istruttoria, questa viene detta conferenza
decisoria. La conferenza decisoria interna riguarda atti endoprocedimentali mentre la
conferenza decisoria esterna concerne atti di assenso che costituiscono il momento
finale di un autonomo procedimento. In caso di dissenso espresso da un soggetto
convocato alla conferenza l'amministrazione procedente adotta una determinazione
conclusiva. l'articolo 14 contempla la possibilità che l'amministrazione procedente
possa indire una conferenza preliminare con il fine di richiedere le condizioni per
ottenere i necessari pareri. Ai sensi dell'articolo 20 l'indizione della conferenza
preclude la formazione del silenzio-assenso. Le comunicazioni avvengono mediante
l'utilizzo della posta elettronica. La conferenza indetta dall'amministrazione
procedente entro 5 giorni lavorativi dall'inizio del procedimento d'ufficio o dal
ricevimento della domanda. È posto un termine perentorio di 15 giorni entro il quale
le amministrazioni possono richiedere integrazioni documentali o chiarimenti, il
termine perentorio non deve essere superiore a 45 giorni per rendere le proprie
determinazioni. Il dissenso invece deve essere tempestivo e motivato. Il nostro
ordinamento conosce varie forme di silenzio: il silenzio rigetto ,il silenzio
significativo, il silenzio inadempimento e il silenzio devolutivo. il silenzio è nato per
ovviare all'inerzia dell'amministrazione. Nell'ipotesi di silenzio significativo
l'ordinamento collega al decorso del termine la produzione di un effetto equipollente
all'emanazione di un provvedimento favorevole oppure di diniego, per i casi di
silenzio diniego questi devono essere espressamente previsti dalla legge. il silenzio
assenso costituisce la regola nel nostro ordinamento. Ai fini di evitare la formazione
del silenzio l'amministrazione può provvedere espressamente comunicando
all'interessato il provvedimento di diniego oppure può adire una conferenza di servizi
entro 30 giorni. In caso di dichiarazioni mendaci o di false attestazioni il dichiarante è
punito con le sanzioni di cui all'articolo 483 del codice penale. la dichiarazione di
inizio attività o DIA è disciplinata dall'articolo 19 della legge 241 del 1990 essa era
una denuncia di inizio attività che andava ad eliminare l'intermediazione di un potere
amministrativo, a differenza del silenzio assenso la Dia non costituiva una forma di
conclusione del procedimento amministrativo. La Dia è stata rinominata segnalazione
certificata di inizio attività ossia Scia essa va corredata dalle dichiarazioni sostitutive
di certificazioni e dell'atto di notorietà, ai sensi dell'articolo 19 bis è presente uno
sportello unico al quale presentare la scia. la legge 124 del 2015 ha delegato il
governo ad operare una mappatura dei casi soggetti a scia , è stato il decreto
legislativo 126 del 2016 ad individuare una serie di attività per le quali è
espressamente richiesta. L'atto amministrativo è definito come qualsiasi
manifestazione di volontà, peculiare importanza ha il provvedimento emanato
dall'organo competente , nel caso in cui l'organo sia collegiale si parla di atto
collegiale se monocratico se ne differenza perché è proceduto da un procedimento più
complesso. Il provvedimento è dotato di effetti sul piano dell'ordinamento generale.
La pubblica amministrazione pone in essere dei comportamenti rilevanti che non
sono atti amministrativi come ad esempio operazioni materiali e misure di
partecipazione. Il provvedimento e composto da un'intestazione, da un preambolo, da
una motivazione e dal dispositivo. in merito all'interpretazione del provvedimento
non è ammissibile l'interpretazione autentica vincolante per i terzi. Componente
fondamentale del provvedimento e la volontà procedimentale, vi ritroviamo anche
l'autoritatività . La tipicità del provvedimento è espressione del principio di legalità,
la pubblica amministrazione per conseguire effetti tipici deve ricorrere ai casi indicati
dalla legge questo è il principio di nominatività. L'articolo 1.1 bis della legge 241 del
1990 dispone che la pubblica amministrazione nell'adozione di atti natura non
autoritativa agisce secondo le norme di diritto privato. L'articolo 21 septies della
legge 241 del 90 sancisce che è nullo il provvedimento amministrativo che manca
degli elementi essenziali quali: il soggetto, il contenuto, dispositivo, l'oggetto, la
finalità e la forma. Lo svolgimento da parte di un'autorità di una potestà spettante ad
altro ente dal luogo a straripamento di potere o incompetenza assoluta. Il contenuto
del provvedimento può essere un contenuto necessario, accidentale o implicito.
Esistono due tipi di condizioni la condizione sospensiva e condizione risolutiva.
L'oggetto deve essere lecito, possibile ,determinato o determinabile, la legge deve
inoltre prevedere che l’atto debba rivestire una certa forma pena nullità. È previsto
l’atto amministrativo informatico, per la sua formazione ogni amministrazione può
adottare regole diverse. In merito esistono due tipologie di firme: la firma elettronica
e la firma digitale. Importanti sono anche gli atti dirigenziali con impegni di spesa
questi fanno sorgere il procedimento contabile, fasi del procedimento contabile sono
la liquidazione ,l'ordinazione del pagamento ed il pagamento. La dottrina riconduce
nullità e annullabilità nell'ambito delle categorie dell'invalidità. L'articolo 21 septies
della legge 241 del 1990 si occupa della nullità, prima categoria di nullità e quella
strutturale è da ritenersi nullo il provvedimento amministrativo che manca degli
elementi essenziali. L'articolo 21 septies individua come specifica ipotesi di nullità il
difetto assoluto di attribuzione. Il criterio di discriminazione tra giurisdizione
amministrativa e ordinaria si fonda sulla contrapposizione tra cattivo esercizio del
potere e carenza del potere. Nel caso in cui il provvedimento è emanato in una
situazione di carenza di potere vi ritroviamo illicità. L'atto emanato in carenza di
potere produce effetti, esso è causa di responsabilità in capo all'amministrazione per
risarcimento del danno, l'atto però non è annullabile del giudice ordinario né dal
giudice amministrativo parleremo quindi di disapplicazione da parte del giudice
ordinario. Terza ipotesi di nullità è quella del provvedimento adottato in violazione o
elusione del giudicato. Al cospetto di un atto nullo il privato dovrebbe essere titolare
di un diritto soggettivo. L'atto emanato in difformità delle norme di azione è affetto
da illegittimità e sottoposto al regime dell'annullabilità. L’atto illegittimo è
annullabile da parte della stessa amministrazione in via di autotutela. L'illegittimità
può essere di quattro tipi: originaria, sopravvenuta, derivata o parziale. L'articolo 21
nonies si occupa dell'annullamento d'ufficio dell'atto illegittimo. I vizi formali
indicano i casi in cui viene violato una norma il cui rispetto non avrebbe assicurato
una visione diversa che non va annullata, ciò accade ove l’atto sia adottato in
violazione di norme sul procedimento o sulla forma. I vizi di legittimità degli atti
amministrativi sono l'incompetenza, la violazione di legge e l'eccesso di potere.
l'incompetenza è il vizio che consegue alla violazione della norma di azione che
definisce la competenza dell'organo, può aversi per materia, valore, per grado o
territorio. Il vizio di violazione di legge sussiste quando si violi una norma che non
attenga la competenza. Il vizio di eccesso di potere sussiste quando la facoltà di scelta
non è correttamente esercitata. Classica forma di eccesso di potere e lo sviamento che
ricorre quando l'amministrazione persegue un fine differente da quello per il quale il
potere le era stato conferito. Costituiscono figure di eccesso di potere: le violazioni di
circolari, di ordini ed istruzioni di servizio. Importante requisito di validità è la
motivazione. dovere introdotto dall'articolo 3.1 della legge 241 del 1990 in base al
quale ogni provvedimento amministrativo deve essere motivato. La motivazione
dovrebbe esprimere l'interesse pubblico che ha guidato l'azione dell'amministrazione.
Il merito amministrativo è l'insieme delle soluzioni compatibili con l’azione
discrezionale. esistono dei provvedimenti di secondo grado, si distinguono in: poteri
di riesame e poteri di revisione. Il provvedimento che viene adottato allorché
l'amministrazione verifichi l'insussistenza dei vizi dell'atto viene definito come atto
confermativo ad esso va accostato il rifiuto preliminare ovvero un rifiuto di porre in
essere un procedimento che costituisce esercizio della funzione. L'annullamento
d'ufficio è il provvedimento espressione di un potere generale mediante il quale si
eliminano un atto invalido e vengono rimossi ex tunc gli effetti prodotti. Ai sensi
dell'articolo 21 nonies della legge 241 del 1990 il provvedimento amministrativo
illegittimo può essere annullato d'ufficio quando sussistono ragioni di interesse
pubblico ed entro un termine non superiore ai 18 mesi il potere è esercitabile d'ufficio
ma spesso è preceduto dall'invito alla tutela da parte del privato. I presupposti per
esercitare il potere di annullamento d'ufficio sono costituiti dall’illegittimità del
provvedimento e dalla sussistenza di ragioni di interesse pubblico. L'annullamento va
posto in essere entro un termine non superiore a 18 mesi, scaduto il termine
l'amministrazione non può provvedere tardivamente. la convalida è un
provvedimento di riesame con contenuto conservativo, questa sussiste anche per il
provvedimento annullabile nel momento sussitono le ragioni di interesse pubblico.
Dalla convalida si distingue la sanatoria la quale ricorre allorché il vizio dipende dalla
mancanza di un atto endoprocedimentale. La conversione un'istituto che riguarda gli
atti nulli. L’inoppugnabilità è la situazione in cui l'atto si trova nel momento in cui
siano decorsi termini per impugnarlo. L'acquiescenza e invece l'accettazione
spontanea e volontaria da parte di chi potrebbe impugnarlo ma non lo fa. La ratifica
ricorre quando sussista una legittimazione straordinaria di un organo ad emanare a
titolo provvisorio un provvedimento che rientra nelle competenze di altro organo. La
rinnovazione consiste nell'emanazione di un nuovo atto avente effetti ex nunc. I
provvedimenti che producono effetti si chiamano efficaci questi vanno eseguiti
immediatamente , l'efficacia incontra limiti territoriali e temporali. Rilevante e
l'eseguibilità del provvedimento e la sua esecuzione, atto che incide sull’eseguibilità e
sull'efficacia è la sospensione amministrativa. L'efficacia del provvedimento
amministrativo può essere sospesa per gravi ragioni e per il tempo strettamente
necessario. La proroga è il provvedimento con cui si protrae il termine finale di
efficacia di un provvedimento durevole. La revoca è il provvedimento che fa venir
meno la vigenza degli effetti di un atto. Se la revoca comporta dei pregiudizi
l'amministrazione ha l'obbligo di provvedere al loro indennizzo. La legge 241 del
1990 consente che le amministrazioni pubbliche possano concludere tra loro accordi
per disciplinare lo svolgimento di attività di interesse comune. Esistono due tipologie
di accordi tra amministrazioni e privati essi sono gli accordi sostitutivi di
provvedimento e gli accordi integrativi del provvedimento. Gli accordi devono essere
stipulati a pena di nullità per atto scritto salvo che la legge disponga diversamente.
devono essere motivati, le controversie in materia di formazione ed esecuzione sono
riservate alla giurisdizione esclusiva. Il termine contratto di programma può essere
impiegato per indicare gli atti mediante i quali i soggetti pubblici e privati
raggiungono intese mirate al conseguimento di obiettivi comuni. strumenti specifici
sono le intese gli accordi di programma quadro i patti territoriali i contratti di
programma e di contratti d’area.

CAPITOLO 8

Contratto, fatto illecito e legge sono fonti di obbligazioni anche per la pubblica
amministrazione, si parla in dottrina di obbligazioni pubbliche. Gli enti pubblici
godono della capacità giuridica di diritto privato e possono utilizzare gli strumenti del
diritto comune per svolgere la propria azione. L'attività contrattuale è disciplinata dal
diritto privato ma è sottoposta a regole di diritto amministrativo. L'espressione
evidenza pubblica e utilizzata per descrivere il procedimento amministrativo che
accompagna la conclusione dei contratti della pubblica amministrazione, questa fase
deve svolgersi in modo da esternare l’iter seguito dell'amministrazione. Ruolo
rilevante è stato riconosciuto alla linee guide emanate dall'anac la loro violazione dal
luogo all'irrogazione di sanzioni. l'anac garantisce la promozione dell'efficacia, della
qualità dell'attività delle stazioni appaltanti. Ai sensi dell'articolo 211 l'anac esprime
pareri relativamente a questioni insorte durante lo svolgimento delle procedure di
gara. Nella disciplina dei contratti della pubblica amministrazione il codice dispone
che per quanto non espressamente previsto nel codice agli atti attuativi si applicano le
disposizioni della legge 241 del 1990. Gli appalti pubblici sono i contratti a titolo
oneroso stipulati per iscritto tra uno o più stazioni appaltanti e uno o più operatori
economici, quelli di lavoro hanno ad oggetto l'esecuzione di lavori relativi a una delle
attività specificate in un apposito allegato. È vietato l'appalto integrato. Gli appalti di
pubblici servizi sono i contratti tra uno o più stazioni appaltanti ed uno più soggetti
enomici aventi per oggetto la prestazione di servizi. Gli appalti pubblici di forniture
hanno invece per oggetto l'acquisto o la locazione finanziaria di determinati prodotti.
L'articolo 1 indica ulteriori fattispecie che sono assoggettate alla disciplina del codice
come ad esempio la locazione finanziaria, il contratto di disponibilità, il baratto e la
cessione di immobili in cambio di opere. Rilevante è il principio di programmazione
che prevede un programma biennale obbligatorio per acquisti di beni e servizi con
importo pari o superiore a 40.000 € e un programma triennale per importi pari
superiori a 100.000 €. Gli appalti relativi ai lavori sono affidati ponendo a base di
gara il progetto esecutivo. La progettazione si articola in progettazione di fattibilità
tecnica economica definitiva ed esecutiva. Nei casi di progettazione esecutiva è
previsto l'appalto integrato. Per alcune opere ai sensi dell'articolo 22 è obbligatorio il
ricorso alla procedura di dibattito pubblico. Il procedimento di evidenza pubblica è
volto ad assicurare l'imparzialità e la trasparenza. Seconda fase del procedimento ad
evidenza pubblica è costituita della scelta del contraente che può avvenire attraverso
asta pubblica o licitazione privata. L'asta pubblica e il pubblico incanto aperto a tutti
gli interessati che posseggano i requisiti ,la licitazione privata è una gara
caratterizzata dal fatto che ad essa sono invitate a partecipare solo determinate
persone. Fase importante e la preinformazione con cui le stazioni appaltanti rendono
noto entro il 31 dicembre di ogni anno l'intenzione di bandire per l'anno successivo
degli appalti. La struttura della gara è aperta quando vi è un bando di gara mentre è
ristretta quando vi è un invito indirizzato solo agli interessati. Importante è il dialogo
competitivo volto ad elaborare una o più soluzioni volte a soddisfare le necessità
della stazione appaltante. Presupposti per ricorrere al dialogo competitivo sono la
procedura competitiva con negoziazione in base alla quale ogni operatore economico
può presentare una domanda di partecipazione, e la procedura negoziata senza
pubblicazione che può essere utilizzata solo in casi molto particolari come urgenza. Il
partenariato per l'innovazione è invece utilizzato quando sussiste l'esigenza di
sviluppare o acquistare prodotti non presenti sul mercato. L'accordo quadro è
caratterizzato dalla definizione delle condizioni generali di contratto. I soggetti
ammessi alle gare sono detti operatori economici. L'operatore economico deve
possedere peculiari capacità tecniche questi sono i requisiti di qualificazione e di
ordine generale. Il difetto dei requisiti di ordine generale porta all'esclusione
dell'offerente della gara in qualunque momento. Spetta alle amministrazioni indicare
nel bando di gara i criteri preliminari. L'offerta può essere individuata sulla base del
criterio del minor prezzo o del minor costo il codice prevede poi il criterio del miglior
rapporto qualità prezzo il quale è obbligatorio. Esistono le offerte anomale la
normativa stabilisce le modalità per definire la soglia di anomalia. Criterio è quello
dell'offerta economicamente più vantaggiosa. L'aggiudicazione è l'atto
amministrativo con cui viene accertato e programmato il vincitore. su richiesta scritta
dell'offerente l'amministrazione comunica i motivi del rigetto. Altre fasi della
procedura di evidenza pubblica sono la stipulazione approvazione e controllo. In
relazione alla stipulazione i contratti della pubblica amministrazione devono essere
sempre conclusi in forma scritta stipulati con atto pubblico notarile. Regola generale
è quella secondo cui la stipulazione del contratto ha luogo entro il termine di 60
giorni dal momento dell'aggiudicazione, l'esecuzione del contratto può essere
subordinata ad un'approvazione. Nell'esecuzione di appalti pubblici e di concessioni
gli operatori economici rispettano gli obblighi in materia di ambiente. Secondo
l'articolo 28 l'amministrazione può risolvere il contratto ove ricorrono specifiche
condizioni. La concessione di lavori o di servizi pubblici si caratterizza per
l'affidamento della gestione e per il trasferimento del rischio. la durata delle
concessioni è limitata ed è determinate nel bando di gara essa non può superare il
periodo di tempo necessario al recupero degli investimenti. La concessione può
essere annullata in via di autotutela. Cessa quando: il concessionario ha carenza dei
requisiti di ordine generale, la concessione ha subito una modifica. La concessione
può essere risolta per inadempimento dell'amministrazione aggiudicatrice o revocata
per i motivi di interesse pubblico in questa ipotesi vi è un indennizzo. ai sensi
dell'articolo 21 sexies della legge 241 del 1990 il recesso unilaterale dei contratti e
ammesso nei casi previsti dalla legge o dal contratto. Inefficacia del contratto può
essere pronunciata solo dal giudice. ai sensi dell'articolo 194 del testo unico gli enti
locali hanno la possibilità di conoscere i debiti fuori bilancio. L'articolo 28 della
costituzione recita che i funzionari dipendenti dello Stato degli enti pubblici sono
direttamente responsabili. L'articolo 22 del decreto del presidente della Repubblica
3/1957 sancisce le personale responsabilità dell'impiegato che cagioni ad altri un
danno ingiusto. Vie è la responsabilità diretta o per fatto proprio della pubblica
amministrazione. Ove l'ente pubblico sia ritenuto responsabile del danno arrecato al
terzo il funzionario dipendente dovrà a sua volta ristorare il danno subito dall’ente in
quanto da lui cagionati in violazione di obblighi servizio ,cosiddetta azione di rivalsa.
la sentenza della Cassazione 500 del 1990 ritiene la responsabilità dell'amministratore
di natura extracontrattuale. Tale responsabilità si riferisce alle situazioni in cui non
preesiste un rapporto particolare tra danneggiato e danneggiante. Si configura poi una
responsabilità oggettiva che si applica esclusivamente nel settore delle procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici. La responsabilità amministrativa dei dipendenti
verso l'amministrazione viene inquadrato negli studi della responsabilità e dell'illecito
di cui è conseguenza, ci sarà quindi un risarcimento del danno da parte della pubblica
amministrazione, l'obbligo al risarcimento permette di qualificare questa
responsabilità come civile. l'articolo 1 della legge 95/2012 prevede l'ipotesi di danno
erariale come conseguenza della stipula di contratti in violazione delle norme sul
buon uso delle risorse pubbliche. Specie particolare di responsabilità è la contabile
che riguarda solo gli agenti che maneggiano denaro e valori pubblici. Il servizio
pubblico e la relazione che si instaura tra soggetto pubblico ed ente, questa relazione
ha ad oggetto le prestazioni di cui l'amministrazione garantisce l'erogazione al fini
soddisfare il principio della parità di trattamento. esistono forme tipizzate di gestione
del servizio: gestioni diretta indiretta o intervento di soggetti privati, frequente in
merito è l'impiego del contratto di servizio. Esistono due tipi di servizi quelli a
rilevanza economica e servizi privi di rilevanza economica, servizi pubblici
essenziali, servizi indispensabili, servizi sociali universali, di pubblica utilità e servizi
a fruizione collettiva o individuale. Mediante l'assunzione e la programmazione del
servizio pubblico l'amministrazione assume il dovere di garantire il servizio.

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