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Premessa sulla responsabilità
ex D. Lgs. 231/2001
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La responsabilità degli enti ex D. Lgs. 231/2001
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La responsabilità degli enti ex D. Lgs. 231/2001
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La responsabilità degli enti ex D. Lgs. 231/2001
I reati di turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) e turbata libertà
del procedimento di scelta del contraente (art. 353-bis c.p.) non
sono ancora stati inseriti nel catalogo dei reati presupposto. Essi, però,
non sono irrilevanti ai fini della responsabilità dell’ente in quanto
sovente costituiscono reati-fine commessi mediante reati-mezzo
ricompresi nel catalogo dei reati presupposto (v., ad es., art. 416 c.p.).
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La responsabilità degli enti ex D. Lgs. 231/2001
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La responsabilità degli enti ex D. Lgs. 231/2001
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Caso Pratico
Contestazione di illecito
amministrativo 231
legato a reato contro la P.A.
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Esempio di contestazione dell’art. 25 D. Lgs. 231/2001 in
relazione all’art. 319 c.p.
Procura di Parma:
processo per
corruzione da
parte di case
farmaceutiche
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In sintesi:
• Alla persona fisica veniva contestato il delitto di
corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art.
319 c.p.), il quale punisce «Il pubblico ufficiale, che, per
omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un
atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver
compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio,
riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o
ne accetta la promessa»
• La contestazione prevedeva, in alternativa, il c.d. stabile
asservimento della funzione pubblica agli interessi del
privato (c.d. «messa a libro paga del PU»)
• All’ente veniva contestato il fatto di non aver adottato
e/o efficacemente attuato modelli di
organizzazione e di gestione idonei a prevenire i
reati della specie di quello verificatosi.
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Come è stato affrontato il caso?
5) Soddisfazione dei requisiti di cui alla lettera b) dell’art. 17, con eliminazione di tutte le
potenziali carenze di carattere organizzativo che, nella prospettiva accusatoria, avrebbero
consentito la realizzazione del reato presupposto, mediante:
6) Soddisfazione dei requisiti di cui alla lettera c) dell’art. 17, mettendo a disposizione ai
fini della confisca il profitto potenzialmente connesso alle condotte costituenti il reato
ipotizzato dalla Procura.
7) Una volta raggiunto l’accordo con la Procura sul criterio con cui
definire la somma costituente il profitto, è stata avanzata istanza alla
Procura della Repubblica affinché venisse disposta dalla Procura
l’apertura di un conto corrente intestato al FUG sul quale la società
potesse versare l’importo indicato, che veniva così «messo a
disposizione» come richiede l’art. 17 D. Lgs. 231/2001.
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Art. 63 – Applicazione della sanzione su richiesta
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Effetti pratico-operativi a valle del percorso
«Remediale»
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