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Concorso unico territoriale per le amministrazioni della Regione Campania

Competenze e strumenti per il nuovo dipendente pubblico

Le responsabilità dei dipendenti


pubblici: l'illecito erariale

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Obiettivi

Presentare il Descrivere il sistema della L’illecito contabile ed i suoi


complessivo quadro responsabilità per danno criteri dosimetrici
delle responsabilità erariale, la sua struttura e le
dei dipendenti relative fonti
pubblici: la
responsabilità
amministrativo-
contabile

2
Le responsabilità dei dipendenti
pubblici: tipologie e presupposti.
Gli illeciti contabili ed il proprium della
responsabilità amministrativa per danno
erariale

3
Il sistema delle responsabilità dei dipendenti pubblici.
Cumulo di responsabilità

Responsabilità amministrativa, illecito contabile e danno


erariale: nozioni, struttura e tipologie
Il quadro normativo di riferimento

4
4
Responsabilità del pubblico dipendente
Il pubblico dipendente nell’esercizio delle proprie funzioni, può
astrattamente incorrere in cinque fondamentali responsabilità

• penale (se delinque)

• civile (se arreca danni a terzi, intranei o estranei all’amministrazione)

• amministrativo-contabile (se arreca un danno erariale alla p.a.),

• disciplinare (se viola obblighi previsti dal c.c.n.l., da legge o dal codice di comportamento
novellato dalla l. n.190 del 2012)

• dirigenziale (per il solo personale dirigenziale che non raggiunga i risultati posti dal
vertice politico o si discosti dalle direttive dell’organo politico).

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Articolo 28 Costituzione
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi
penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

Commento: La norma in esame esprime da un lato l'esigenza di tutela dei singoli contro i possibili abusi dei poteri
pubblici, dall'altro impone al singolo dipendente pubblico di rispettare la legge nello svolgimento delle proprie funzioni.
Infine, l'estensione della responsabilità del dipendente all'ente è prevista per consentire al danneggiato una maggior
possibilità di ristoro, atteso che, mentre il dipendente potrebbe non essere in grado di risarcirlo, ciò non vale per un ente
pubblico.

Tale responsabilità «estesa» degli enti è solo civile. La responsabilità penale del singolo, invece, è sempre personale ed è
disciplinata, oltre che dall'art. 27 Cost., dalle singole norme previste dal codice penale. Quest'ultima forma di
responsabilità si ha quando la trasgressione dei doveri d'ufficio da parte dell'impiegato assume il carattere di violazione
dell'ordine giuridico generale e si concretizza in un reato.
L’art. 28 Cost. stabilisce da una parte il principio della responsabilità in proprio dei pubblici dipendenti che agiscono quali
organi della pubblica amministrazione; dall’altra la responsabilità della stessa p.a.per gli atti illeciti da loro commessi e
che ha natura diretta in virtù del cosiddetto rapporto organico che immedesima l’attività degli organi con quella dell’ente
pubblico; cfr, tra altre, Cass. Sez. Un. 9.4.1973 n. 997
• La disposizione costituzionale ha consacrato il principio della responsabilità patrimoniale degli agenti pubblici,
essendo impensabile che l'amministrazione, chiamata dal danneggiato, non possa poi mai rivalersi sull’autore del 6
danno.
Articolo 28 Costituzione/2

Perchè sorga la responsabilità dell'ente serve un nesso di necessaria occasionalità tra


le attribuzioni dei soggetti e la loro condotta illecita. Nella nozione rientrano tutti quei
fatti illeciti resi possibili dal rapporto del funzionario (anche di fatto) con l'ente pubblico
di appartenenza ed occasionati da esso.
Come più volte ribadito dalla giurisprudenza amministrativa, è inammissibile l'utilizzo
del principio secondo cui la commissione di un reato spezza il nesso organico tra il
soggetto agente e la P.A., dato che esso priverebbe la vittima del necessario ristoro
economico.

La responsabilità congiunta sia del dipendente pubblico che della P.A. per gli atti lesivi
dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi del cittadino è stata riconosciuta
solamente con la sentenza n. 500/1999 della Corte di Cassazione, la quale lo ha
collegato con il principio della risarcibilità del danno derivante da fatto illecito, anche in
virtù di quanto stabilito a livello comunitario (art. 340 del trattato istitutivo dell'Unione
Europea secondo cui: "l'Unione deve risarcire, conformemente ai principi generali comuni
ai diritti degli Stati membri, i danni cagionati dalle sue istituzioni o dai suoi agenti
nell'esercizio delle loro funzioni").

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Le fonti
La privatizzazione del rapporto di pubblico impiego ha ex novo regolamentato sia la
responsabilità disciplinare (art.55, co.3 seg., d.lgs.30 marzo 2001 n.165), devolvendo alla
contrattazione collettiva la materia, sia la responsabilità dirigenziale (art.21, d.lgs. n.165 cit.),
mentre non ha innovato la previgente disciplina sulle tre restanti responsabilità, ovvero
quella civile, penale ed amministrativo-contabile.

Per esse viene testualmente richiamata la relativa disciplina legislativa di settore ad opera
dell’art.55, co.1, d.lgs. n.1652: “Per i dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, resta ferma la
disciplina attualmente vigente in materia di responsabilità civile, amministrativa, penale e
contabile per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche”.

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Astratta cumulabilità
• tali cinque responsabilità non sono tra loro incompatibili o alternative, in quanto la medesima condotta
illecita può violare diversi precetti legislativi o contrattuali, originando concorrenti reazioni ad opera
dell’ordinamento
• Esempi: dipendente che accetti tangenti per aggiudicare una gara ad una ditta “amica”: tale comportamento
configura un reato (corruzione, art.319 c.p.), un illecito civile verso le imprese partecipanti non vincitrici
danneggiate (art.2043 c.c.), un illecito amministrativo-contabile (danno erariale da tangente e danno
all’immagine della p.a.), un illecito disciplinare (art.23, co.3, lett.m e art.25, co.5, lett.a del c.c.n.l. Ministeri
1994-1998 come mod.to dagli art.11 e 13 del c.c.n.l. 1998-2001).
• Oppure dipendente che dopo aver timbrato il badge di ingresso, si allontana dall’ufficio per ore per motivi
personali: oltre ai risvolti penali (truffa ai danni dello Stato) e disciplinari, si configura anche un illecito
amministrativo-contabile (danno da erogazione di retribuzione da parte della p.a. senza fruire di
controprestazione).
• L. 56/2019 che all’art. 2, rubricato “Misure per il contrasto all’assenteismo”, prevede l’introduzione di
sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi, in sostituzione dei diversi
sistemi di rilevazione automatica, attualmente in uso, nel rispetto dei principi di proporzionalità, non
eccedenza e gradualità sanciti dal GDPR 2016.

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Concreta alternatività
Al contrario, talune condotte, che assumono valenza di illecito penale
potrebbero non avere rilevanza civile o disciplinare e viceversa, in
quanto i presupposti di ciascun illecito non sono sempre coincidenti:
si pensi alla commissione di un illecito civile che non assuma valenza
penale in assenza di dolo, oppure alla commissione di un reato che
non abbia però arrecato alcun danno patrimoniale a terzi o alla p.a.

L’ordinamento appresta alcune norme volte a regolamentare, sul


piano meramente procedurale-temporale, il concorso di tali
concorrenti reazioni ordinamentali che tuttavia, in generale, sono tra
loro autonome e seguono distinti binari: si pensi all’effetto sospensivo
sul procedimento disciplinare derivante dall’azione penale (v. c.c.n.l.),
agli effetti del giudicato penale in sede disciplinare, civile o
amministrativa (art.651-654 c.p.p.), al possibile ingiusto cumulo di
condanne risarcitorie in sede civile e amministrativo-contabile
(censurabile in sede di opposizione all’esecuzione ex art.615 c.p.c.).
DEFINIZIONI: In dottrina ed in giurisprudenza
s’incontrano numerose denominazioni:
• responsabilità amministrativa,
• patrimoniale,
• erariale,
• contabile (in senso improprio)

TUTTE esprimono lo stesso concetto, e cioè: la responsabilità patrimoniale in cui incorre


l’impiegato, il funzionario, o chi è legato alla pubblica amministrazione da un semplice rapporto
di servizio, qualora, per inosservanza dolosa o gravemente colposa dei suoi obblighi, cagioni
alla pubblica amministrazione un danno economico.
Nell’ambito delle cinque responsabilità in cui può
incorrere il pubblico dipendente, quella amministrativo-
contabile trova oggi la sua unitaria e fondamentale
disciplina sostanziale, nelle leggi 14 gennaio 1994 n. 19 e
20, come novellate dalla legge 20 dicembre 1996 n. 639

Detta normativa ha unificato il differenziato regime


sostanziale della materia, che in precedenza trovava
la sua fonte in testi non uniformi e distinti a seconda
dell'appartenenza dei dipendente ad amministrazioni
statali (artt. 82 e 83, r.d. 18 novembre 1923, n. 2440;
art. 52, r.d. 12 luglio 1934, n. 1914, artt. 18-20, d.P.R.
10 gennaio 1957, n. 3), enti locali (r.d. 3 marzo 1934,
n. 383 e poi art. 58, l. 8 giugno 1990, n. 142), USL
(d.P.R. 20 dicembre 1979, n. 761), enti pubblici non
statali (l. 20 marzo 1975, n. 70).
FONDAMENTI NORMATIVO-SECONDARI: il DPR 3/1957

Artt. 18, 19, 22 e 23 D.P.R 3/1957

“L'impiegato che, nell'esercizio delle attribuzioni ad esso conferite dalle leggi o dai
regolamenti, cagioni ad altri un danno ingiusto (…) è personalmente obbligato a risarcirlo.

E' danno ingiusto (…) quello derivante da ogni violazione dei diritti dei terzi che l'impiegato
abbia commesso per dolo o per colpa grave.

L'amministrazione che abbia risarcito il terzo del danno cagionato dal dipendente si rivale
agendo nei confronti di quest'ultimo (…).”
Il nuovo codice della giustizia contabile
Gli organi della è entrato in vigore in data 07/10/2016, a seguito della
giustizia contabile emanazione del d.lgs. n. 174 del 27/8/2016, pubblicato sulla
sono:
- le sezioni
Gazzetta Ufficiale del 07/09/2016.
giurisdizionali Il nuovo codice disciplina l’esercizio della giurisdizione della
regionali; Corte dei conti nelle seguenti materie (art. 1):
- le sezioni di
appello;
- giudizi di conto (conti degli agenti contabili dello Stato e delle
- le sezioni riunite altre pubbliche amministrazioni);
in sede - giudizi di responsabilità amministrativa per danno all’erario;
giurisdizionale;
- le sezioni riunite
- altri giudizi in materia di contabilità pubblica;
in speciale - giudizi in materia pensionistica;
composizione - giudizi aventi per oggetto l’irrogazione di sanzioni pecuniarie;
della Corte dei
conti.
- altri giudizi nelle materie specificate dalla legge.
Il Codice, in particolare, è suddiviso in VII parti:

parte I, dedicata alle disposizioni generali: principi e organi della giurisdizione contabile (organi e competenza;
astensione e ricusazione del giudice; le parti e i difensori; gli atti e i provvedimenti del processo).

parte II, contiene le disposizioni che regolano lo svolgimento delle fasi dei giudizi di responsabilità: 1. la fase
preprocessuale: la disciplina della denuncia di danno erariale, l’apertura del procedimento e lo svolgimento della fase
istruttoria (richieste di documenti e informazioni; esibizioni di documenti; audizioni personali; ispezioni e
accertamenti; sequestro documentale e consulenze tecniche; invito a fornire deduzioni ed eventuale archiviazione);
2. le azioni a tutela del credito erariale: a tal fine il pubblico ministero può esercitare tutte le azioni a tutela delle
ragioni del creditore previste dalla procedura civile, compresi i tipici mezzi di conservazione della garanzia
patrimoniale: azione surrogatoria, azione revocatoria e sequestro conservativo; 3. il rito ordinario: la disciplina
dell’atto di citazione, la costituzione del convenuto e la comparsa di risposta, lo svolgimento dell’udienza, i mezzi di
prova e la consulenza tecnica d’ufficio, la deliberazione; 4. i giudizi dinanzi alle sezioni riunite: le sezioni
giurisdizionali d’appello possono deferire alle sezioni riunite in sede giurisdizionale la soluzione di questioni di
massima, d’ufficio o anche a seguito di istanza formulata dal procuratore generale o da ciascuna delle parti del
giudizio d’impugnazione; il presidente e il procuratore generale possono deferire alle sezioni riunite in sede
giurisdizionale la risoluzione di questioni di massima oppure di questioni di diritto che abbiano dato luogo, già in
primo grado, ad indirizzi interpretativi o applicativi difformi; 5. i riti speciali: rito abbreviato, rito monitorio e il giudizio
relativo a relativo a fattispecie di responsabilità sanzionatoria pecuniaria;
Il Codice, in particolare, è suddiviso in VII parti:

parte III, stabilisce le regole del giudizio sui conti (giudizio per la resa del conto e giudizio sul conto);

parte IV, regola i giudizi pensionistici (ricorsi pensionistici civili, militari e di guerra);

parte V, è dedicata agli altri giudizi su istanza di parte;

parte VI, disciplina i giudizi di impugnazione (appello, opposizione di terzo, revocazione e ricorso per cassazione per
soli motivi di giurisdizione);

parte VII, si occupa dell’interpretazione del titolo giudiziale, dell’esecuzione e del giudizio di ottemperanza
La struttura dell’illecito
contabile

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Elementi costitutivi dell’illecito contabile

Il danno erariale: struttura e tipologia

L’elemento psicologico della


responsabilità erariale: novità ex l.
120/2020

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18
RESPONSABILITA’
ELEMENTI COSTITUTIVI
DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTATIVO-
CONTABILE

1. esistenza di un danno (danno erariale);


2. rapporto d'impiego, o di servizio, con una 4. nesso di causalità tra danno e condotta;
pubblica amministrazione;
3. condotta antigiuridica; 4. nesso di 5. dolo o la colpa dell’autore del danno
causalità tra danno e condotta; 5. dolo o (elemento soggettivo o psicologico).
la colpa dell’autore del danno (elemento
soggettivo o psicologico).

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Il danno erariale (1/2)

Il danno erariale costituisce il presupposto indispensabile per la sussistenza della


responsabilità amministrativa.

La dottrina e la giurisprudenza meno recenti intendevano per danno qualsiasi


diminuzione patrimoniale, subita dall’amministrazione, in conseguenza del
comportamento illecito del responsabile, compreso il cosiddetto danno indiretto,
cioè quelle somme che l’amministrazione ha dovuto risarcire a terzi in conseguenza
dell’azione dei propri dipendenti.

Oggi ....

Consolidato è anche l’orientamento giurisprudenziale che riconosce l'esistenza di un


danno risarcibile nella lesione del diritto all'immagine dell'amministrazione, giacché il
prestigio di un ente pubblico, sebbene non idoneo a costituire oggetto di scambio
secondo le leggi di mercato, costituisce un interesse direttamente protetto
dall'ordinamento ed, in quanto tale, rivestito di valore economico.
Il danno erariale (2/2)

•Il danno erariale è un danno di tipo patrimoniale.

•Il danno patrimoniale è un danno ”oggettivamente valutabile dal giudice con


riferimento a parametri economici”.

•Il contenuto del danno patrimoniale è dato da due fattori:

• danno emergente
lucro cessante

•Ai sensi dell’art. 2059 c.c «il danno NON patrimoniale deve essere risarcito solo
nei casi determinati dalla legge».
•Tali casi coincidono con i REATI.
Rapporto di impiego o servizio

•In linea di principio sono assoggettabili a responsabilità amministrativa tutte


quelle persone legate ad una pubblica amministrazione da un rapporto
qualificato.

•La giurisprudenza ha introdotto un ampio concetto di rapporto qualificato e


cioè il "rapporto di servizio".

•Sicché, la responsabilità amministrativa ha finito per coinvolgere oltre ai


soggetti incardinati presso la struttura pubblica in virtù di un rapporto di
impiego, tutti coloro che abbiano in concreto partecipato all’attività
amministrativa produttiva del danno.

•Il contributo della giurisprudenza si è in tal senso rivelato decisivo.


Condotta antigiuridica (1/2)

•Altro elemento costitutivo della responsabilità amministrativa è la condotta, che


si può definire come il comportamento tenuto dal soggetto nei confronti del
mondo esterno. Tale comportamento può essere commissivo od omissivo. La
condotta può consistere in attività materiali o nel compimento di atti
amministrativi.

•La condotta deve essere antigiuridica, cioè posta in essere in violazione di


obblighi, generici o specifici, derivanti dal rapporto di servizio.

•Quando la condotta consiste nel compimento di atti amministrativi, occorre


distinguere l'antigiuridicità della condotta dai vizi di legittimità dell’attività
amministrativa. L’attività della pubblica amministrazione, infatti, si esercita
attraverso atti formali, il cui parametro di raffronto, nei rapporti esterni, è costituito
dal dato normativo, mentre l’azione degli agenti pubblici, svolgendosi all’interno del
rapporto di servizio, riguarda gli obblighi scaturenti da tale rapporto.
Condotta antigiuridica (2/2)

•Ciò comporta che non vi è coincidenza tra legittimità dell’azione amministrativa e


antigiuridicità della condotta, nel senso che può aversi illegittimità senza che vi sia
responsabilità e viceversa può aversi responsabilità pur in presenza di attività
legittima. Di regola l’illegittimità costituisce un elemento sintomatico della presenza,
in concorso con gli altri elementi, di una condotta antigiuridica, ma nulla di più.

•Per la responsabilità amministrativa è rilevante solo il comportamento attuato


nell'espletamento delle proprie funzioni, o con queste legato da un rapporto di
occasionalità necessaria. Resta fuori, pertanto la condotta, anche se causativa di
danno, realizzata al di fuori del rapporto di servizio, che sarà addebitata secondo le
regole dell'ordinaria responsabilità civile. Così, ad esempio, il danneggiamento di
beni dell'amministrazione da parte di un dipendente sarà rilevante unicamente se
compiuto durante il servizio, o se con questo è strettamente collegato, non quando il
responsabile è fuori servizio (in ferie o in turno di riposo).
Definizione di «Colpa Grave» (1/2)

La colpa è GRAVE quando

il quadro amministrativo e normativo è sufficientemente chiaro,

il caso non implichi problemi di particolare difficoltà,

siano accertati grave disinteresse nell’espletamento delle proprie funzioni,


sprezzante trascuratezza dei propri doveri, negligenza massima, nonché l’agire
senza il rispetto delle comuni regole di comportamento,

vi sia l’inescusabilità della negligenza, la violazione delle più elementari


regole di comportamento, o la gravità del disinteresse.
Definizione di «Colpa Grave» (2/2)
Nella giurisprudenza della Corte sono rintracciabili una serie di
indicazioni: la colpa grave è esclusa nel caso di:

- problemi tecnici di difficile soluzione,

- si sia in presenza di una normativa particolarmente confusa, e di controversa


interpretazione, anche in sede giurisprudenziale,

- situazioni di emergenza o di urgenza,

- l’esimente costituito all’esecuzione di un ordine.


NOVITA’ EX D.L. 76 del 2020 E L. 120/2020

L’art. 21 del D.L. 76 del 2020 incide direttamente sull’art. 1 della L. 20/1994 il quale, nel
disciplinare la responsabilità erariale, la limitava – prima dell’intervento – ai “fatti o omissioni
commessi con colpa grave o dolo” e che, oggi, subisce due rilevanti modifiche.

La prima riguarda l’onere della prova del dolo in capo alla Procura contabile, che ora abbraccia
anche direttamente l’evento dannoso di modo che, ai fini dell’imputabilità del danno cagionato,
sarà necessario “…la dimostrazione della volontà dell’evento dannoso”. Appesantimento
dell’onere probatorio che le procure contabili dovranno assolvere con conseguente
superamento della impostazione propria di una parte della giurisdizione erariale per cui la
dimostrazione del dolo è richiesta in relazione alla condotta e non all’evento, con conseguente
allargamento delle maglie di irresponsabilità per i pubblici funzionari a processo.

Il secondo intervento riguarda la previsione della singolare ipotesi, dall’efficacia temporale


predeterminata in circa un anno, in cui il pubblico ufficiale non è chiamato a rispondere per colpa
grave nel caso di “condotto attiva”, ex art. 21, comma 2, D. L. 76/2020. Favore del legislatore –
riconosciuto solo per un determinato periodo di tempo – nei confronti del pubblico ufficiale
che fa, che esercita la propria funzione e, in questo momento di pandemia particolarmente
complesso anche sul versante economico ed in funzione di rilancio, evidenzia un benevolo
occhio di riguardo in favore di quel pubblico funzionario che, in definitiva, spende. In caso di
inerzia o di omissione si continuerà a rispondere sia a titolo di dolo che di colpa grave e la
limitazione di responsabilità non opererà.
L’illecito contabile in
senso stretto

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La giurisdizione contabile

La quantificazione del danno contabile: criteri


dosimetrici e potere riduttivo

Potere riduttivo e procedure di responsabilità


contabile
Chi, come valuta il danno

Il danno pubblico risarcibile (danno erariale) è un danno di tipo patrimoniale nel


senso che
presuppone un pregiudizio economico

inteso come perdita, distruzione, sottrazione di beni o valori della P.A., ovvero come
mancato guadagno.

Il danno erariale deve essere «certo, attuale ed effettivo» e viene valutato da una
magistratura dedicata:

la Corte dei Conti.

Nel quantificare il danno il giudice deve:

tenere conto dei vantaggi conseguiti dalla collettività


può avvalersi di un “potere riduttivo”
CORTE DEI CONTI: potere riduttivo

La Corte dei Conti “può porre a carico dei responsabili tutto o parte del danno
accertato o del valore perduto”;

questa norma consacra il cd «potere riduttivo» dell’addebito, istituto peculiare


della giurisdizione contabile, che la differenzia notevolmente da quella civile,
nella quale si agisce per ottenere l'integrale ristoro del danno subìto.

Esso costituisce una specie di potere equitativo riconosciuto al giudice, che


consente di riportare a normalità situazioni nelle quali il danno causato risulta
eccessivo, in rapporto alle condizioni economiche del responsabile ed alla gravità
dell’infrazione contestata.

Dall’esame della giurisprudenza si ricava un’ampia applicazione ed una notevole


incidenza del potere riduttivo.
Responsabilità contabile (in senso stretto o tecnico)

La responsabilità contabile è quella speciale responsabilità patrimoniale,


alla quale sono sottoposti coloro che abbiano maneggio di materiali, di
denaro o di valori di spettanza dell’Ente pubblico e che siano tenuti ad un
rendiconto periodico.

Figure professionali interessate:

funzionari incaricati della riscossione di entrate


funzionari incaricati della custodia del denaro e dell’esecuzione dei
pagamenti
funzionari incaricati della conservazione di beni pubblici.
PROCEDURA DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA (1/2)

Istanza del procuratore generale: il giudizio di responsabilità è istituito ad istanza del


procuratore regionale; l’azione del pubblico ministero contabile è omologa all’azione
esercitata dal pubblico ministero penale, ed in entrambi i casi, si tratta di un’azione pubblica
e necessaria.

Apertura della vertenza: ricevuta la notizia di un danno alla finanza pubblica, il Procuratore
regionale, se non la ritiene manifestamente infondata, disporrà l’apertura di una vertenza, che
sarà assegnata ad un magistrato.

Istruttoria: i singoli adempimenti istruttori potranno quindi essere eseguiti direttamente dal
pubblico ministero o delegati alla Guardia di Finanza, ad altre forze dell’ordine, o a funzionari
della pubblica amministrazione.
•Ultimata l’attività istruttoria, il pubblico ministero può convincersi della mancanza degli
elementi necessari per l’affermazione della responsabilità e conseguentemente disporre
l’archiviazione, oppure ritenere che il pregiudizio patrimoniale subito dalla finanza pubblica
debba essere risarcito da alcuni soggetti; in quest’ultimo caso il pubblico ministero deve
PROCEDURA DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA (2/2)

Invito a dedurre: l’invito rivolto al presunto responsabile del danno di depositare, entro un
termine non inferiore a trenta giorni dalla notifica della comunicazione dell'invito, le proprie
deduzioni ed eventuali documenti o la richiesta di audizione personale (richiesta formale di
essere sentiti che non può essere negata dal PM) rientrano nel procedimento istruttorio.

Archiviazione o Atto di citazione: a seguito della presentazione delle deduzioni da parte del
presunto responsabile del danno, il procuratore regionale, se non ritiene di dover archiviare,
emette l'atto di citazione in giudizio.

Sentenza: ... passata in giudicato


Questo materiale didattico è stato realizzato per il corso e-learning
Competenze e strumenti per il nuovo dipendente pubblico nell’ambito del
percorso di rafforzamento e formazione del Progetto Ripam - Concorso unico
per gli enti territoriali della Regione Campania.
Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020 della Regione Campania

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