Marco Catalano Una delle più grandi innovazioni della legge nr. 241 del 1990, e del nuovo corso dei rapporti tra amministrazione e privato è stata le istituzione del responsabile unico del procedimento Il responsabile negli appalti
Anche qui il legislatore è intervenuto con una
disciplina di carattere generale contenuta dell’art. 31 del dlgs nr. 50 del 2016. Uno dei punti di maggior criticità in capo al responsabile del procedimento in materia di appalti riguarda la possibilità di divulgazione di dati rilevanti a soggetti partecipanti. Trattandosi di procedimento amministrativo, quello relativo alle gare della p.a. deve modellarsi sul paradigma ordinario di procedimento, così come delineato dalla legge nr. 241 del 1990. E’ bene fare qualche precisazione. Pur se il RUP della Società Autostrade è un dipendente privato di società privata, sii applica la normativa pubblicistica, ai sensi della legge nr. 241 del 1990
Art. 1 comma 1 ter
I soggetti privati preposti all'esercizio di attività amministrative assicurano il rispetto dei princípi di cui al comma 1, con un livello di garanzia non inferiore a quello cui sono tenute le pubbliche amministrazioni in forza delle disposizioni di cui alla presente legge. Pur tuttavia il codice dei contratti stabilisce alcune precauzioni in relazione alla divulgazione, a contro interessati titolari di un interesse giuridicamente rilevante, di dati coperti da segreto. Fatta salva la disciplina prevista dal presente codice per gli appalti secretati o la cui esecuzione richiede speciali misure di sicurezza, il diritto di accesso è differito: a) nelle procedure aperte, in relazione all'elenco dei soggetti che hanno presentato offerte, fino alla scadenza del termine per la presentazione delle medesime; b) nelle procedure ristrette e negoziate e nelle gare informali, in relazione all'elenco dei soggetti che hanno fatto richiesta di invito o che hanno manifestato il loro interesse, e in relazione all'elenco dei soggetti che sono stati invitati a presentare offerte e all’elenco dei soggetti che hanno presentato offerte, fino alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte medesime; ai soggetti la cui richiesta di invito sia stata respinta, è consentito l’accesso all’elenco dei soggetti che hanno fatto richiesta di invito o che hanno manifestato il loro interesse, dopo la comunicazione ufficiale, da parte delle stazioni appaltanti, dei nominativi dei candidati da invitare; c) in relazione alle offerte, fino all’aggiudicazione; d) in relazione al procedimento di verifica della anomalia dell'offerta, LEFatta ESCLUSIONI salva la disciplina prevista dal presente codice per gli appalti secretati o la cui esecuzione richiede speciali misure di sicurezza, sono esclusi il diritto di accesso e ogni forma di divulgazione in relazione: a) alle informazioni fornite nell’ambito dell’offerta o a giustificazione della medesima che costituiscano, secondo motivata e comprovata dichiarazione dell’offerente, segreti tecnici o commerciali; b) ai pareri legali acquisiti dai soggetti tenuti all’applicazione del presente codice, per la soluzione di liti, potenziali o in atto, relative ai contratti pubblici; c) alle relazioni riservate del direttore dei lavori, del direttore dell'esecuzione e dell’organo di collaudo sulle domande e sulle riserve del soggetto esecutore del contratto; d) alle soluzioni tecniche e ai programmi per elaboratore utilizzati dalla stazione appaltante o dal gestore del sistema informatico per le aste elettroniche, ove coperti da diritti di privativa intellettuale. Esclusione dell’esclusione
In relazione all’ipotesi di cui al comma 5, lettera a), è
consentito l’accesso al concorrente ai fini della difesa in giudizio dei propri interessi in relazione alla procedura di affidamento del contratto. Si tratta di una mediazione tra due opposti interessi, accesso agli atti per agire per la tutela dei propri interessi in giudizio e mantenimento del segreto per non danneggiare una particolare conoscenza industriale o commerciale. In relazione alla concreta applicazione della norma esaminata, occorre ulteriormente precisare che essa riguarda i rapporti tra imprese partecipanti alla stessa gara; ovvero il divieto di ostensione in parola è riferito solo ad istanze di soggetti partecipanti ed eventualmente pretermessi, ma non anche a soggetti esterni titolari di interesse giuridicamente qualificato. In questo caso tornerà ad applicarsi la disciplina generale della legge nr. 241 del 1990, come ribadito dal Consiglio di Stato (decisione nr. 5062 del 2010), secondo cui da quanto detto discende che: a) il carattere segreto delle informazioni tecniche e commerciali, che peraltro deve risultare da motivata dichiarazione dell’offerente prodotta in sede di presentazione della offerta, non può far velo alla esibizione della restante documentazione ( cioè di quella non coinvolta da tali profili di meritevole segretazione) nei confronti dei terzi interessati; b) la speciale legittimazione all’accesso alle (sole) informazioni segrete riguarda solo i partecipanti alla gara ed è funzionale alla tutela in giudizio degli interessi legittimi nascenti dalla procedura ad evidenza pubblica. Si evidenzia, ancora, l’enorme carico di responsabilità gravante sul responsabile unico di gare di appalto qualora costui dovesse soppesare una richiesta di accesso agli atti in relazione a situazioni di carattere industriale o commerciale di controinteressata e dall’alta parte vi fosse la dichiarazione di inostensibilità apposta dalla controinteressata al momento di partecipazione all’appalto Ci si chiede, in questi casi, detta dichiarazione debba soccombere rispetto al diritto di agire in giudizio e se sia consentito alla amministrazione, e per essa al responsabile del procedimento, un sindacato sulla fondatezza o meno della dichiarazione ex comma 5 da parte del partecipante e della successiva specificazione di voler agire per la tutela delle proprie situazioni soggettive (che ex art. 24 Cost. fa recedere il divieto all’accesso). Cons. Stato Sez. V, 18-10-2017, n. 4813 L’accesso agli atti di una procedura di affidamento di contratti pubblici è oggi, nel settore degli appalti pubblici, disciplinato dall’ art. 53 d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (Codice degli appalti e concessioni). L’immediato antecedente normativo, l’ art. 13 d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 (Codice degli appalti 2006), di identico tenore, è norma eccezionale la cui portata va limitata sia soggettivamente ad altro concorrente che proponga istanza di accesso alla stazione appaltante, che oggettivamente alla sola tutela in giudizio dei propri interessi (Conferma della sentenza breve del T.a.r. Lombardia, Milano, sez. IV, n. 267/2017) (Conforme alla sentenza Cons. Stato n. 4784/2017). Cons. Stato Sez. III, 04/09/2019, n. 6097
La semplice conoscenza dei nominativi dei soggetti
che hanno chiesto di effettuare il sopralluogo non integra violazione dell'art. 53, comma 3, del D.Lgs. n. 50 del 2016 - Codice dei contratti pubblici - nelle procedure aperte, in relazione all'"elenco dei soggetti che hanno presentato offerte, fino alla scadenza del termine per la presentazione delle medesime" (art. 53, comma 2, lett. a), poiché la richiesta di sopralluogo o la proposizione di quesiti non viola la segretezza dei partecipanti. Il T.A.R. Lazio, Sez. I, sentenza 19 maggio 2018, n. 5583 Là dove l'accesso venga richiesto per ragioni difensive, le esigenze di riservatezza recedono e, comunque, nessuna tutela può essere apprestata a chi manifesta l'opposizione all'accesso con dichiarazioni generiche e di stile, prive, cioè, di motivazione e comprovazione delle ragioni sottese al mantenimento della segretezza.
GLI INCENTIVI PER FUNZIONI TECNICHE TRA MODIFICHE AL CODICE DEI CONTRATTI E ORIENTAMENTI DELLA CORTE DEI CONTI - A cura di Marco Catalano- Consigliere Corte dei Conti. Parte 1