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LA TRATTATISTICA

Il trattato era stato il genere dominante in età umanistico-rinascimentale, esso continua ad essere
utilizzato nel ‘600. In base ai contenuti si distinguono trattati politici, religiosi, scientifici ecc.

Nel ‘600 in seguito alla nascita del pensiero scientifico moderno, il posto di maggior rilievo è occupato
dal trattato scientifico.

6. SISTEMA TOLEMAICO E SISTEMA COPERNICANO

Nel IV secolo a.C. Aristotele elaborò una teoria del cosmo che poi venne ripresa nel II secolo d.C.
dall’astronomo Tolomeo. Nacque così il sistema tolemaico-aristotelico, detto anche geocentrico. Secondo
questa teoria la Terra è immobile al centro dell’universo e intorno ad essa ruotano i corpi celesti inseriti
in sfere concentriche, l’ultima delle quali segna i confini dell’universo. L’universo è dunque immaginato
finito.

Nel 1543 l’astronomo polacco Niccolò Copernico affermò che il Sole era al centro dell’universo e la Terra
ruotava intorno ad esso ma l’universo era sempre considerato finito. Più tardi fu Giordano Bruno ad
immaginare un universo immenso e infinito.

7. GALILEO GALILEI

Nacque a Pisa nel 1564. Si dedicò in un primo tempo alla medicina poi passò agli studi di matematica.
Divenuto docente di matematica presso l’università di Pisa, si trasferì poi all’università di Padova perché
la Repubblica veneta era molto tollerante verso gli scienziati e le loro tesi.

Nel 1609 inventò il telescopio per osservare il cielo, nel 1610 si trasferì nel granducato di Toscana e da
una trasformazione del telescopio ricavò il microscopio.

Nel 1615 fu denunciato all’Inquisizione perché aderiva alle teorie copernicane, gli fu ingiunto di non
sostenere più la teoria eliocentrica ma, nonostante ciò, Galilei pubblicò nel 1632 il “Dialogo sopra i due
massimi sistemi del mondo” così fu processato e costretto a rinnegare le sue teorie. Fu mandato al
confino; morì nel 1642.

Solo nel 1992 la Chiesa ha riconosciuto i propri torti nei confronti di Galilei.

7.1 IL PENSIERO E LE OPERE

Galilei è il fondatore del metodo scientifico moderno basato sull’osservazione della natura e la for-
mulazione di ipotesi da verificare sperimentalmente.

Galilei credeva nell’autonomia della scienza rispetto alla teologia: alla scienza spettava il compito di
indagare la realtà naturale, alla teologia quella spirituale.
Galilei desiderava diffondere le conoscenze scientifiche ad un vasto pubblico quindi scrisse la maggior
parte delle sue opere in volgare, utilizzando un linguaggio molto vicino al parlato. La sua prosa è di
straordinaria chiarezza ed è il primo modello di prosa scientifica moderna. Le principali opere di Galilei
sono:

SIDEREUS NUNCIUS (Annuncio delle stelle) - descrive le scoperte fatte con il telescopio: la superficie
lunare non è levigata ma ricca di monti e vallate, i satelliti di Giove, l’infinito numero di stelle. L’opera è
scritta in latino perché destinata alla comunità internazionale di scienziati.

LETTERE COPERNICANE – Galilei cerca di dimostrare che la teoria copernicana non mette in pericolo la
fede cattolica, egli afferma che la Bibbia non va interpretata letteralmente ma in senso allegorico perché
essa non vuole insegnare agli uomini verità scientifiche ma dare un messaggio morale e per farlo utilizza
concetti che possono essere comprensibili a popoli ancora primitivi

IL SAGGIATORE – Galilei nega la consistenza materiale delle comete in polemica con lo scienziato Orazio
Grassi, tuttavia si sbagliava.

DIALOGO SOPRA I MASSIMI SISTEMI DEL MONDO, TOLEMAICO E COPERNICANO – dimostra la teoria
eliocentrica, i moti di rotazione e rivoluzione della Terra.

Quest’opera mise in allarme le autorità ecclesiastiche, il punto fondamentale era il disaccordo della
teoria eliocentrica con le Sacre scritture che in vari passi fanno riferimento all’immobilità della Terra e al
movimento del Sole. Mettere in discussione le Sacre scritture significava minare alle fondamenta il
potere della Chiesa. Nel 1633 Galilei fu processato dall’Inquisizione e costretto a sconfessare le sue teor-
ie. Nello stesso anno l’opera fu messa all’Indice dei libri proibiti.

Galilei continuò le sue ricerche e nel 1638 pubblicò i DISCORSI E DIMOSTRAZIONI MATEMATICHE, opera
che aprì la strada alle dimostrazioni di Newton sulla legge di gravità.

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