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UMANESIMO E RINASCIMENTO

L’umanesimo si propone al ritorno del mondo classico che collocava al centro dei propri interessi l’uomo, la
sua dignità e libertà, Umanesimo e rinascimento affermano la centralità del uomo nel cosmo, che va a
sostituire il ruolo che nel medioevo aveva occupato dio, ciò non significa che gli intellettuali fossero atei ma
bensi, valorizzavano l’uomo che era considerato artefice del proprio destino, L’UMANESIMO designa la
cultura del 400, con cui si fa iniziare l’età moderna, il suo fulcro geografico e a Firenze dove sorge una delle
più importanti istituzioni dell’epoca, L’Accademia platonica, il termine umanesimo allude a due concetti, la
centralità che viene ad assumere in questo periodo la riflessione sull’uomo, e poi indica il nuovo indirizzo di
studi che si orienta verso le humanae litterae e non più verso la scienza divina, Gli umanisti si
preoccuparono di ripristinare i testi, e così con l’umanesimo nacque una nuova scienza la filologia. Il
termine RINASCIMENTO indica quel periodo in cui vi furono rinnovamenti in tutti i campi, nel concetto di
rinascimento emerge l’idea secondo cui la cultura classica si offre come stile di vita e si diffonde oltre le
mura delle accademie per raggiungere la società, L’umanesimo aveva trovato il suo più fertile terreno a
Firenze, il rinascimento invece si irradio nel resto d’Europa: Francia, Paesi Bassi e Germania, e proprio qui
nacque la riforma protestante, al di là delle conseguenze che la RIFORMA PROTESTANTE ebbe in campo
politico e religioso, è per noi importante sottolineare il principio cardine, il libero esame affermato da
Martin Lutero, che affermava che ogni fedele si doveva rapportare direttamente al testo sacro senza
l’intermediazione della tradizione scolastica, Il ruolo della chiesa venne messo in discussione da Lutero, il
quale nega il suo valore di mediatrice tra l’uomo e Dio, Le opere e le azioni non valgono nulla nella
conquista del perdono, solo la fede può portare gli uomini alla salvezza, i tratti comuni che caratterizzano la
cultura rinascimentale sono: il ritorno al principio, la valorizzazione dell’uomo e una nuova attenzione per la
natura. Vi fu anche una disputa tra PLATONICI e ARISTOTELICI, i platonici erano interessati alla rinascita
spirituale e religiosa mentre gli aristotelici approfondirono la ricerca razionale e naturalistica, queste
correnti si svilupparono a Firenze e Padova. FICINO studiò nell’accademia platonica di Firenze, egli cercò di
rafforzare l’accordo tra platonici e cristianesimo, e poneva l’uomo al centro dell’indagine filosofica.
MIRANDOLA diceva che l’uomo è un essere intermedio che possiede le caratteristiche di tutti gli altri esseri
dell’universo e inoltre può influire sulla sua stessa natura. Il più importante fra gli aristotelici è BOMPAZZI
che accentua i motivi del naturalismo affermando che la vera essenza dell’uomo è quella corruttibile e
corporea. GIORDANO BRUNO è l’artefice del moderno concetto di infinito, arriva ad affermare che l’infinito
è il fondamento stesso dell’universo, bruno sostiene che l’universo è uno spazio infinito dove dio è il
principio razionale di tutte le cose, da queste considerazioni possiamo cogliere la differenza del cosmo di
Bruno e quella antica di Aristotele, per il filosofo greco lo spazio infinito era inconcepibile, il solo fatto di
ipotizzarlo avrebbe portato una serie di paradossi e contraddizioni, per Bruno il contrario lo spazio non solo
è infinito ma contiene altresì infiniti mondi dove tutto è centro e periferia contemporaneamente, ciò che
caratterizza l’uomo differenziandolo dagli altri animali è il possesso delle mani e dell’intelletto, queste due
capacità risultano fondamentali per la trasformazione delle cose in vista del progresso tecnico e scientifico,
il filosofo riprendendo il tema dell’eros immagina che l’uomo insoddisfatto dell’amore carnale, si innalzi all’
amore totale della natura, l’uomo quindi si lascia prendere dal furore amoroso ossia dal desiderio della
conoscenza sottraendosi alla cita comune e dedicandosi alla natura, e ciò viene definito da Bruno come il
vertice della conoscenza e dell’amore umano
La Rivoluzione Scientifica
La rivoluzione scientifica e quell’evento che ha portato alla nascita della scienza moderna, ciò che distingue
la scienza moderna con quella degli antichi è il metodo che si basa su due elementi fondamentali,
l’osservazione e l’applicazione del calcolo matematico. l’invenzione del cannocchiale permise per la prima
volta di scrutare il cielo e osservare i movimenti dei pianeti e delle stelle, grazie al calcolo matematico i
fenomeni possono essere studiati per la prima volta con rigorosa precisione, cosi la scienza acquistò un
elevato grado di esattezza diventando una scienza quantitativa, mentre la vecchia scienza si basava solo
sulla qualità dei fenomeni naturali, tra le altre caratteristiche dobbiamo ricordare l’universalità dove
bisogna realizzare delle leggi che valgano per tutti e che durino nel tempo, un altro aspetto è la critica del
principio di autorità galileo contesta i procedimenti del sapere tradizionale che chiudeva gli occhi per delle
affermazioni che vi erano nei testi antichi, la connessione tra scienza e tecnica favorì gli esperimenti
scientifici grazie ai quali lo scienziato riproduce in laboratorio i processi naturali a cui è interessato.
L’epicentro della rivoluzione scientifica è rappresentato dall’astronomia, molti scienziati come Copernico e
Galileo furono i protagonisti del passaggio dalla teoria geocentrica a quella eliocentrica, infatti affermano
che la terra si muove e non è situata al centro dell’universo, e ciò risulto molto sconvolgente per la società.
La teoria geocentrica attribuiva alla terra una centralità che esaltava la perfezione dell’uomo, infatti gli
astronomi incominciarono a sollevare dubbi su tale concezione, infine arrivarono alla conclusione che
bisognava abbandonare tale teoria, Galileo con il suo telescopio e calcoli matematici dimostro la
sostenibilità dell’ipotesi copernicana, ma successivamente venne condannato e costretto al silenzio. La
teoria eliocentrica può sintetizzarsi nei seguenti punti: la terra non è ne immobile e ne al centro
dell’universo, l’universo assume i caratteri dell’infinità GB, le conseguenze di questa rivoluzione valorizzò
l’esperimento e l’osservazione.

GALILEO GALILEI nacque a Pisa, avuta notizia dell’invenzione del telescopio provò a costruirne uno, l’anno
seguente fu chiamato a pisa con la nomina di matematico primario, Galileo avendo una solida preparazione
teorica e matematica sapeva come utilizzare al meglio un attrezzo del genere, così lo puntò al celo e fece
numerosissime scoperte, segnando per sempre la storia della scienza, queste scoperte favorirono la
dimostrazione dell’ipotesi copernicana, con il cannocchiale riuscì a individuare le macchie solari, vide che la
luna aveva delle catene montuose, valli e crateri e infine la scoperta più grande fu quella dei quattro satelliti
di Giove. La chiesa condanno Galileo per le scoperte fatte, così incominciò a studiare la bibbia per chiarire i
rapporti fra fede e scienza egli sostenne che la bibbia ha uno scopo etico e religioso non scientifico, poichè
essa vuole insegnare come si va in cielo e non come è fatto, tra fede e scienza non vi è una contraddizione
ma bensì una separazione di competenze. L’opera più matura e significativa fu il dialogo sopra i due
massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, lo pubblico per far trionfare la verità della scienza
copernicana. I protagonisti erano: L’aristotelico Simplicio che era uno sprovveduto, lo scienziato Segredo e
il copernicano Salviati. L’opera inizialmente ebbe l’autorizzazione ecclesiastica ma successivamente fu
censurata perché ci si rese conto che Simplicio poteva riconoscersi nel pontefice romano, quindi l’opera
risultava blasfema. Galileo fu costretto alla ritrattazione, condannato al carcere ma ottenne la possibilita di
scontare la sua pena a casa. L’importanza di Galileo non è dovuta solo alle scoperte ma anche
all’elaborazione della scienza nuova, alla base vi era una critica al principio di autorità, il sapere è accusato
di essenzialismo e finalismo, essenzialismo perché ricerca le essenze o l’intima natura dei fenomeni
naturali, finalismo perché considera le parti della natura fisica orientate verso l’utilità dell’uomo, Galilei
parla anche di sensate esperienze ossia di esperienze compiute mediante l’osservazione dei sensi in
particolare la vista. Galileo ritiene che sia importante un altro approccio fondamentale per la ricerca
scientifica: quello ipotetico deduttivo, cioè quel procedimento che consente di arrivare alle conclusioni
partendo da ipotesi grazie a deduzioni logico matematiche, ai tempi dello scienziato non esisteva la
possibilità di creare artificialmente il vuoto, eppure Galileo riuscì a formulare la legge secondo cui tutti i
corpi cadono con la stessa velocità quando si è in un ambiante privo di attrito, tale legge venne formulata
grazie auna deduzione logico matematica. Le ipotesi e le teorie devono sempre ottenere il cimento cioè la
conferma della verifica sperimentale. Il metodo scientifico Galileiano implica una concezione matematica
dell’universo e della natura, e da ciò vi è la distinzione di qualità oggettive e quelle soggettive, le prime
sono riconducibili ai rapporti matematici (altezza, larghezza e profondità), le seconde esistono solo in
relazione ai nostri sensi(sapori, odori, colori)

FRANCESCO BACONE sostiene che lo scopo della scienza e quello di conoscere la natura per assicurare
all’uomo un miglioramento della condizione di vita, la più grande ambizione che un uomo possa nutrire è
quello di estendere il proprio dominio sulla natura. In questo contesto viene affermato una nuova figura di
intellettuale , l’esperto di tecnologia il practicioner, grandi invenzioni hanno cambiato il mondo: la stampa,
la polvere da sparo, la bussola. Secondo Bacone queste scoperte sono avvenute grazie a una rivoluzione nel
mondo di concepire il rapporto tra l’uomo e la natura, poiché gli uomini hanno cambiato mentalità, anziché
privilegiare le pergamene degli antichi hanno preferito restaurare il contatto della mente con le cose.
Bacone osserva che nelle arti meccaniche si registrano continui progressi, inoltre c’è grande collaborazione
tra i migliori ingegni, nella filosofia vige il principio di autorità, per cui si ci sottomette al magistero di una
sola persona, si pensi al caso di Aristotele dove i seguaci al posto di portare avanti le sue indagini hanno
preferito riprodurre le sue teorie, infatti Bacone invita i suoi contemporanei ad rifiutare la dittatura di
Aristotele. Bacone cerca di dare una risposta al quesito sul perché l’uomo sia incline all’errore e alla
superstizione, a ciò risponde realizzando la sua opera più celebre Novum Organum. All’interno di
quest’opera troviamo la dottrina degli idoli ovvero i pregiudizi che ostacolano il raggiungimento della verità.
Gli idoli sono di 4 tipi. I primi sono i pregiudizi della tribù definiti cosi perché radicati nella specie umana e
perciò appartenenti a tutti gli uomini. Al secondo posto i pregiudizi della spelonca sono le idee, le
convinzioni le abitudini per effetto dell’educazione dell’ambiente, tali pregiudizi sono un impedimento alla
conoscenza oggettiva. Al terzo posto i pregiudizi del mercato, questi derivano dalla tirannide delle parole,
sono detti idoli del mercato perché le parole sono il mezzo con cui gli uomini si associano e scambiano i
propri beni. Al quarto posto i pregiudizi del teatro che sono i pregiudizi indotti dalle dottrine delle diverse
scuole filosofiche . In conclusione Bacone dice che l’intelletto si deve purificare da tutti sti errori e deve
riacquistare una sorta di ingenuità e di purezza di visione. Bacone delinea la funzione dello scienziato e
diche che l’uomo e ministro e interpetre della natura. Bacone formula il metodo dell’induzione che
consente allo scienziato di osservare attentamente i fenomeni, registrarli e gatalogarli per arrivare alla
formulazione della leggi. L’induzione ha la funzione di presentare alla mente una collezione ordinata di fatti
facendo uso di un procedimento di inclusione ed esclusione che mette capo alla compilazione di
determinate tavole. Tavola della presenza si registrano tutti i casi o le situazioni del fenomeno di cui si
ricerca la causa. Tavola dell’assenza si registrano tutti i casi o le situazioni che non rilevano la presenza del
fenomeno. Tavola delle comparizioni si registra la variazione dei gradi con cui un fenomeno si verifica.
Grazie alle tavole il ricercatore può osservare i fenomeni in modo ordinato e preciso, a questa procedura
Bacone da il nome di nuova induzione. La funzione delle tavole consiste nel predisporre il materiale
organizzandolo e catalogandolo per consentire all’intelletto di formulare la prima ipotesi, tale ipotesi poi
deve essere verificata attraverso una serie di prove, come l’experimentus crucis, che deve porre il
ricercatore nelle condizioni di escludere una delle due possibilità. Bacone nella sua ultima opera delinea
una società utopica in cui gli scienziati detengono il potere politico e promuovono il benessere dei cittadini
cercando di fare scoperte utili per l’umanità

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