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Il sigillo cilindrico VA 243

pasgal, dom 03 lug 2011, 15:26

Il Mito di un 12esimo Pianeta:

Una Breve Analisi del Sigillo Cilindrico VA 243

di Michael S. Heiser

Candidato alla Laurea in Bibbia Ebraica e Antichi Linguaggi Semitici

Universit del Wisconsin Madison

Introduzione

I lettori dei libri di Zecharia Sitchin, ed in particolare de Il Pianeta degli Dei", riconosceranno il sigillo di cui sopra, VA 243 (cos nominato perch il numero 243 nella collezione del Vorderasiatische Museum di Berlino). Questo sigillo il fulcro della teoria di Sitchin secondo la quale i Sumeri possedevano avanzate conoscenze astronomiche dei corpi planetari del nostro sistema solare. Questa presunta conoscenza fu donata ai Sumeri da degli extraterrestri, che Sitchin identifica come gli dei Anunnaki della mitologia Sumero-Mesopotamica. Nella parte superiore sinistra del sigillo, sostiene Sitchin, possibile vedere il sole attorniato da undici globi. Dato che le antiche genti (inclusi i Sumeri, secondo Sitchin) ritenevano che il sole e la luna fossero pianeti", questi undici globi con aggiunto il sole sono dodici pianeti. Certamente, dato che conosciamo nove pianeti pi il nostro sole e la luna, parte della teoria di Sitchin che i Sumeri conoscevano un ulteriore pianeta oltre Plutone. Questo pianeta extra considerato da Sitchin Nibiru, un corpo astronomico menzionato nei testi Mesopotamici. I lavori di Sitchin danno ulteriori dettagli sulla sua convinzione che Nibiru passi attraverso il nostro sistema solare ogni 3600 anni, e quindi alcuni che credono alle teorie di Sitchin pensano che Nibiru torner presto. Alcuni credenti delle idee di Sitchin si riferiscono a Nibiru anche come Pianeta X".

Sitchin ha ragione del tutto o solamente in parte? Nibiru un 12esimo pianeta che presto ritorner? Il sigillo VA243 prova tutto questo? Sfortunatamente per Sitchin e i suoi seguaci, la risposta a ciascuna di queste domande no". Questo documento si focalizzer sul cuore della sua teoria, il sigillo VA243. Nibiru il soggetto di un altro documento presente sul mio sito.

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Metodo e Approccio

Lo studio dei sigilli cilindrici per la verit una sotto-disciplina specializzata all'interno della Sumerologia e Assirologia. possibile determinare, attraverso l'impegno di specialisti di sigilli cilindrici del recente passato ed esperti odierni, che l'interpretazione di Stichin di questo sigillo sia fortemente errata e manchi di merito scientifico. In breve, la sua teoria falsa e non supportata dal cilindro stesso.

Nella discussione che segue, dimostrer che il VA243 non supporta in alcun modo le idee di Sitchin. Le mie ragioni / linee di argomentazione per questo sono:

1) L'iscrizione sul sigillo (nella parte destra e sinistra che non sono considerate da Sitchin) non dicono nulla riguardo pianeti e elementi astronomici. Piuttosto che offrire una traduzione indipendente, deferir alle autorit sulle iscrizioni del sigillo Sumero riguardo ci.

2) Il presunto simbolo del sole" sul sigillo non il sole. Sappiamo questo perch non conforme alla consistente rappresentazione del sole in centinaia di altri sigilli cilindrici ed esempi di opere d'arte Sumero-Mesopotamiche. Descriver la tipica rappresentazione (determinata con certezza perch appare con testi riguardanti il dio solare [lo Shamash accadico, conosciuto come Utu dai Sumeri]) e provveder a fornire esempi ed immagini. Verranno fornite fonti a cui i lettori stessi potranno attingere per verificare il tutto. Il simbolo del sole" in realt una stella (che nell'arte Mesopotamica poteva avere sei o, pi comunemente, otto punte). Nonostante i lettori moderni obietteranno che beh, il sole una stella", io offro diverse immagini dove il simbolo della stella e del sole (che, ancora una volta, non presente nel VA243) sono posti uno di fianco all'altro e si distinguono l'uno dall'altro. I sumeri e i mesopotamici distinguevano il sole dalle stelle usando simboli differenti e associando ciascun simbolo con il dio solare e altre divinit, rispettivamente. Semplicemente, non c' alcuna prova Sumero-Accadica che supporti l'identificazione di Sitchin.

3) Se il sole" non il sole, allora cosa sono i pallini? I pallini sono altre stelle, com' meglio illustrato dalla rappresentazione Sumero-Mesopotamica delle Pleiadi (sette pallini insieme con ragionevole accuratezza astronomica dato che sono visibili ad occhio nudo). Le Pleiadi in realt sono una delle formazioni astronomiche pi frequentemente rappresentate nell'arte Sumero-Mesopotamica. Come Sitchin sostiene (e questo corroborato da veri studiosi nel campo una cosa risaputa), le stelle venivano associate con le divinit o erano considerate come esseri celesti. Nelle opere d'arte Sumero-Mesopotamiche, una stella rappresenta sia una divinit che un corpo astronomico. Lo stesso dicasi del sole puo' essere considerato letteralmente il sole o il dio solare. Ci sono tre possibilit da considerare su ci che il VA243 rappresenti:

A) Sta decantando una divinit o una stella speciale associandola con altre stelle in una sorta di rappresentazione zodiacale. Non lo ritengo possibile perch ci sono altre rappresentazioni molto pi chiare dello costellazioni zodiacali. A meno che non ci siano chiare connotazioni zodiacali, una stella era simbolica di una divinit, il che ci porta alla seconda opzione.

B) Pi plausibile l'idea che la stella centrale rappresenta una divinit che ha una qualche associazione con la fertilit dato che l'iscrizione descrive un'offerta da parte di un adoratore (che nominato) ad una divinit seduta che associata nel sigillo con il raccolto fertile. Dato che ci sono altre due figure sul sigillo oltre che il dio seduto, e uno colui che offre, la figura rimanente probabilmente anche una divinit associata con l'offerta. A sostegno di questa possibilit ci sono delle aggiunte" mostrate sul sigillo rispetto a queste due figure che fronteggiano il dio seduto e il copricapo della figura. Inoltre a vantaggio di questa ipotesi c' il fatto che ci sono letteralmente centinaia di questi sigilli di offerta", e molti hanno una stella in alto in prossimit delle teste delle figure, a significare che la figura una divinit (vedi l'esempio).

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C) Dato che la stella circondata da altre undici stelle (pallini), la rappresentazione artistica potrebbe rappresentare il capo del concilio delle divinit Mesopotamiche e i suoi altri undici membri. Ricordate che (come dice Sitchin) il concilio Mesopotamico aveva 12 membri. Ho notato prima di questo che il concilio di 12 membri non sempre presente nella religione Mesopotamica (all'epoca il concilio era composto da otto divinit), ma 12 il numero pi prevalente. Questa tesi attraente, ma non posso dire che ci siano pi prove che per l'opzione B. Il lettore potrebbe pensare a questo punto, Beh, se il dio solare il capo del panteon e questa simbologia rappresenta il concilio divino, allora il simbolo centrale potrebbe essre ancora il sole"? Questa sarebbe un'erronea linea di pensiero dato che nella religione Sumero-Mesopotamica il dio solare NON la pi alta divinit; il dio pi alto Anu (pi tardi, Marduk), e non Shamash.

Queste opzioni sono consapevolmente soggettive, ma una cosa certa il simbolo del sole" non si conforma al simbolo ben pi frequente per il sole nell'arte Sumero-Mesopotamica. Non abbiamo a che fare con una rappresentazione del sistema solare. L'astronomo Tom van Flandern l'ha detto anni fa, dato che la dimensione dei pianeti" attorno al presunto sole non si conforma con le corrette dimensioni dei pianeti e le loro distanze dallo pseudo-sole non sono mostrate in modo che rappresentino orbite ellittiche (o almeno vagamente ellittiche). Il link alla critica di van Flandern sul mio sito.

4) Non c' un solo testo nell'intero corpo delle tavolette Sumere o Mesopotamiche in tutto il mondo che ci dica che i Sumeri (o i successivi abitatori della Mesopotamia) conoscessero pi di cinque pianeti. un'affermazione forte, ma dimostrabile attraverso il lavoro di studiosi che si specializzano in astronomia cuneiforme. Di seguito fornisco una lista di tutti i principali lavori di astronomia cuneiforme (elenchi di testi, dissertazioni / libri) e invito i lettori a controllare di persona e direttamente. Letteralmente ogni testo cuneiforme che ha un commento astronomico (anche con rispetto verso astrologia e presagi) stato tradotto, catalogato, indicizzato e discusso nella letteratura accademica disponibile. Le tavolette sono spesso abbastanza dettagliate, e parlano anche di calcoli matematici dell'apparizione di corpi planetari nel cielo, sull'orizzonte, ed in relazione ad altre stelle. Questo settore non assolutamente nuovo, e viene continuamente sviluppato.

Tutte le sfaccettature della discussione vengono ora offerte pi in dettaglio con la bibliografia.

I.Le Inscrizioni sul VA 243 VA243 ha tre linee di testo ( linea 1" in realt ripetuta su entrambi i lati del sigillo):

Questo sigillo traslitterato (segni Sumero-Accadici in lettere Inglesi) e tradotto nella principale pubblicazione del Berlin Vorderasiatische Museum sulla sua collezione di sigilli, Vorderasiatische Rollsiegel ( Sigilli Cilindrici dell'Asia Occidentale; 1940) a cura dello studioso Anton Moortgat a pagina 101. Questo libro in tedesco, quindi fornisco la traduzione tedesca e inglese:

Linea 1 = dub-si-ga Dubsiga" [un nome personale di una persona apparentemente influente] Linea 2 = ili-il-la-at Ili-illat" [un altro nome di persona, questa volta il proprietario del sigillo] Linea 3 = ir-su dein Knecht" [tedesco per il tuo servo"]

Quindi l'intera iscrizione (piuttosto noiosa) del VA243 dice: Dubsiga, Ili-illat, il tuo/suo servo." Nessuna cosa nell'iscrizione suggerisce alcunch remotamente collegato all'astronomia o ai pianeti.

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In un'email di corrispondenza con il Dr. Rudi Mayr, la cui dissertazione verteva sui sigilli cilindrici, il Dr. Mayr commentava sull'iscrizione e sul sigillo [e io ho inserito questi commenti in parentesi quadre]:

La figura seduta una divinit; la veste fluente" comune per le divinit (anche se pi tardi iniziarono a portarle anche i re); le divinit hanno il distintivo copricapo. Molti studiosi lo chiamano corpicapo con corna", ma io ho sempre pensato che fossero pi simili a fiamme che a corna. I testi antichi spesso si riferiscono alle divinit come aventi un aspetto luminoso, brillante, luccicante [questo vero per quanto riguarda il medio oriente lo testimonia la terminologia i luminosi" che discuto in The Facade" e in altri documenti sul mio sito web]; loro non menzionano delle corna...La figura che presenta l'altra alla divinit (quella centrale) ha anche essa le corna" della divinit" [questo un forte argomento contestuale che il simbolo ancora, non il sole" - nella parte in alto a sinistra della figura che presenta l'altra una stella. Precisamente perch esse BRILLANO, le stelle erano associate con le divinit. Shamash, il dio solare, ha il proprio simbolo del sole. Vedere immagine di seguito per capire com' fatto].

II.Il Simbolo del Sole"

Questo forse il problema pi grande con l'interpretazione di Sitchin del VA243 rappresentante il sistema solare. Messa semplicemente, se il simbolo centrale nel suo sistema solare non il sole, l'interpretazione crolla completamente. Per la verit c' una buona dose di prove che dimostrano decisamente che Sitchin si sbagli a riguardo. Per offrire queste prove, introdurremo prima di tutto qualche commento generale sui simboli Sumero-Accadici e poi ci sposteremo sui dettagli.

A. Commenti Generali

Come tutte le religioni antiche, quella Sumero-Mesopotamica aveva una grande preoccupazione verso i corpi celesti che potevano essere osservati ad occhio nudo. In particolare, il sole, la luna e Venere erano oggetti importanti a causa della facilit con cui potevano essere visti, e ognuno veniva simbolizzato artisticamente e assegnato ad una divinit.

Nella religione Sumero-Mesopotamica, la simbologia del dio solare era molto chiara:

Dio solare = Shamash (Utu nel linguaggio Sumero)

Il simbolo del dio solare nella religione Sumero-Mesopotamica era un cerchio centrale con quattro braccia" estese con linee ondeggianti inframezzate a ciascun braccio" (pi comunemente), o un cerchio con le sole linee ondeggianti. L'intero simbolo stesso era pressocch sempre dentro un altro cerchio [non conosco attualmente alcuna eccezione a questo, ma potrebbero essercene sono semplicemente cauto su questo punto], come mostrato di seguito:

Il lettore dovrebbe notare immediatamente che questo NON il simbolo sul VA243. Lo pseudo-sole" del VA243 manca delle linee ondeggianti e non inserito in un cerchio.

Questo simbolo del sole onnipresente nelle opere d'arte religiose Sumero-Mesopotamiche. L'altro simbolo comune per la divinit

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solare era il dio in volo sopra un set di ali (una rappresentazione simile al disco alato nella religione Egiziana).

La classica iconografia del disco solare di cui sopra nella religione Sumero-Mesopotamica in contrasto con la simbologia della stella, usata per simbolizzare sia le stelle nelle costellazioni, che una qualunque divinit (la stella puo' essere attorno alla testa della divinit o sopra di essa a destra o a sinistra), o Ishtar (la Sumera Inana), che rappresentava Venere, l'oggetto pi visibile nel cielo a parte il sole e la luna.

Notate che questo esempio ha otto punte. lo stile attestato pi frequentemente usato nell'arte religiosa Sumero-Mesopotamica. La stella si trova anche con sei (VA243) o sette punte, e il numero delle punte varia addirittura all'interno dello stesso sigillo o della stessa stele. Non era fondamentale il numero di punte, ma il ci che il simbolo significava una stella, un pianeta, o una divinit ma NON il sole. Il simbolo della stella inserito in un cerchio o, molto pi spesso, non lo . chiaramente distinto dal simbolo del sole.

Come faccio a sapere che il simbolo sul VA 243 una stella e non il disco solare? A parte quanto detto sopra cio che il VA 243 non ha le linee ondeggiate tra i bracci" del simbolo e non inserito in un cerchio la religione Sumero-Mesopotamica spesso raggruppava i simboli per il dio slare con quello del dio lunare (Accadico = Sin; Sumero = Nanna) e di Ishtar (Sumero = Inana). Questo non dovrebbe sorprendere dato che erano cos facilmente visibili. In breve, loro non condondevano i simboli e non dovremmo farlo neanche noi.

Questo terzetto raggruppato molto prevalente nell'arte Sumero-Mesopotamica, e supporta l'osservazione che il simbolo del sole e il simbolo della stella fossero ben distinti l'uno dall'altro:

Fonte: Ursula Seidl, Die Babylonischen Kudurru Reliefs, Tafel 11, Zweite Gruppe, stela a" = The Babylonian Kudurru Reliefs", Plate 11, 2nd Group, stela a". Notate le linee ondeggianti e il simbolo del sole nel cerchio sulla destra.

Fonte: Ursula Seidl, Die Babylonischen Kudurru Reliefs, Tafel 11, Vierte Gruppe, stela b" = The Babylonian Kudurru Reliefs", Plate 11, 4th Group, stela b". Notate le linee ondeggianti e il simbolo del sole nel cerchio in basso a destra.

I simboli del sole e della stella/pianeta sono anche distinti chiaramente nelle opere d'arte zodiacali della Mesopotamia:

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Il simbolo del sole (Sinistra) e il simbolo della stella (Destra) sono l'uno vicino all'altro sotto il serpente (Draco). Notate le linee ondeggianti del simbolo del sole. Fonte: Ursula Seidl, Die Babylonischen Kudurru Reliefs, p. 47 = The Babylonian Kudurru Reliefs, p. 47

Qui di seguito c' un ingrandimento del sole (Sinistra) e della stella (Destra) del simbolo precedente. Notate che la stella in questo caso ha otto punte:

Un secondo esempio dello zodiaco:

Il simbolo del sole (Centro) e il simbolo della stella (da Destra al centro) sono l'uno vicino all'altro sotto la coda del serpente. Notate le linee ondeggianti del simbolo del sole. Fonte: Ursula Seidl, Die Babylonischen Kudurru Reliefs, p. 60 = The Babylonian Kudurru Reliefs, p. 60

Nell'esempio precedente, notate che: (1) la stella ha sette punte, e (b) le stelle sotto hanno sei punte. Notate anche che queste stelle pi piccole mancano di punte sono semplicemente pallini. Questo arrangiamento di sette pallini/cerchietti uno dei motivi pi comuni nell'arte Mesopotamica, e denota le Pleiadi.

La questione qui pallini = stelle nell'arte Mesopotamica quando si in un contesto astronomico (o in un contesto dove una divinit identificata con una stella). Questo importante per la nostra considerazione del VA 243.

Ancora, un altro ingrandimento qui di seguito:

Un terzo esempio di zodiaco:

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Notate che il simbolo della stella qui ha sei punte cos come la stella del VA 243. Fonte: Ursula Seidl, Die Babilonischen Kudurru Reliefs, p. 23 = The Babylonian Kudurru Reliefs, p. 23

Un commento su quest'ultimo esempio d'obbligo. I due esempi precedenti sono chiaramente in un contesto zodiacale, come questo qui. Quei due esempi precedenti hanno chiaramente il simbolo del sole disegnato in una maniera consistente con le caratteristiche Sumero-Mesopotamiche che ci si aspetterebbero (linee ondeggiate, cerchio esterno) che inevitabilmente distingue il sole dal simbolo della stella. Il simbolo della stella rappresenta lo stesso corpo astronomico in ciascun caso, ma comunque il numero delle punte cambia. Questo dimostra che il numero delle punte non fondamentale per identificare il simbolo della stella come una STELLA o pianeta, NON come il sole. Per questo uno non puo' dire Beh, il simbolo della stella ha solitamente otto punte, e il sigillo di Sitchin ne ha sei, quindi non una stella ma il sole". Questo errato perch questi esempi dimostrano chiaramente che un simbolo di una stella puo' avere 6, 7 o 8 punte, e MANCA delle linee ondeggianti. Il simbolo sul VA 243 di Sitchin NON il sole. una stella, e quindi denota una stella, un dio, o un singolo pianeta. Questa non la mia opinione personale, la convenzione artistica Sumero-Mesopotamica.

Diamo un'occhiata ad alcuni esempi di simboli di stelle su sigilli cilindrici.

Come notato in precedenza, la stella veniva disegnata per rappresentare una divinit o letteralmente una stella o un pianeta. Qui c' un esempio di un sigillo cilindrico con Ishtar identificata come divinit da una stella.

Fonte: Henri Frankfort, Cylinder Seals: A Documentary Essay on the Art and Religion of the Ancient Near Est (London: MacMillan and Co., 1939): Plate XXVI-seal L

In questo esempio, l'ovvio simbolo stellare ha otto punte, ed molto simile nel design a quello del simbolo stellare del VA 243. Sappiamo che una stella e non il sole perch la dea mostrata Ishtar. Un altro simbolo stellare con un design molto simile al VA 243 mostrato qui di seguito:

Il lato superiore sinistro di questo sigillo contiene un disco solare alato sopra la testa di quello che gli studiosi ritengono essere un uomo scorpione" (notate la sua coda). Appena a destra del disco alato c' il nostro simbolo stellare. Questa volta la stella ha sette punte, ed abbastanza simile a quello del VA 243. Notate anche l'angolo in alto a destra le sette stelle raggruppate insieme sono le Pleiadi (vi torneremo pi avanti nella nostra discussione).

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Sotto ci sono diversi esempi di sigilli con stelle a sei punte:

(Frankfort, Plate XXXIII seal d):

Commenti: Notate la stella a sei punte in alto a sinistra e in alto a destra. In entrambi i casi, notate la presenza dei pallini" che le accompagnano in gruppi di sette di nuovo, le Pleiadi (il pallino extra" attorno alla testa della figura in piedi pi piccola denota una divinit dato che una stella). I sette pallini = le sette stelle delle Pleiadi (i pallini erano intercambiabili con le stelle con le punte per denotare le stelle). Come commenta E. Douglas van Buren, un esperto di Sumeri e Mesopotamia:

Nelle prime rappresetanzioni dei 7 pallini si puo' notare che...formano un anello o una rosetta attorno al pallino centrale... [Dal] primo periodo Babilonese in poi sempre pi comune trovare i 7 pallini disposti come stelle nella costellazione delle Pleiadi, e nell'ultimo quarto del secondo millennio i pallini vengono per la prima volta disegnati come stelle."

Questa osservazione importante perch dimostra che il pattern stella con le punte + Pleiadi" non richiede un certo numero di punte sulle stelle. Ricordate che la stessa situazione era vera con lo zodiaco non importa quanti punti abbia un simbolo stellare una stella, non il sole.

Un altro esempio:

In questo sigillo la stella ha sei punte che circondano un pallino centrale. Notate ancora il simbolo delle Pleiadi (date un'occhiata di seguito sotto il prossimo punto ai pallini" nel VA243).

Prima di interrompere la discussione sul simbolo della stella, prendete nota di quanto simili siano nello stile la stella sul VA243 che Sitchin dice essere il sole e i simboli stellari che abbiamo esaminato sopra:

Ora confrontate questi con il vero simbolo del sole:

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III.I Pallini"

Come chiedevo nell'introduzione a questo documento, se il sole" di Sitchin non un sole, allora cosa sono i pallini? La risposta pi immediata, basata sugli esempi precedenti, che siano stelle. Abbiamo gi visto che i pallini erano usati per rappresentare le stelle delle Pleiadi, e abbiamo mostrato come i sette pallini = i sette simboli stellari, usati da qualunque altra parte per la stessa costellazione. Abbiamo anche visto pi sopra nel sigillo di Frankfort Plate XXXIII-d che una singola stella con punte puo' essere associata ai pallini, che sono anche stelle. probabile che la simbologia stella + sette pallini" ci dica costellazione = Pleiadi".

C' quindi una bella quantit di informazioni per asserire che questi pallini nel VA 243 sono stelle. Potrebbe essere che questo sigillo ci dica": Costellazione = quella con 11 stelle". Dato che non me ne intendo di astronomia, beh, lascer decidere al lettore.

Nell'introduzione si notava anche che la simbologia di questo sigillo potrebbe semplicemente rappresentare una divinit e forse il concilio divino. Questo quanto.

IV.Conoscenze Astronomiche Sumere o Mesopotamiche

A tal proposito, offro al lettore l'opportunit di sfidare la mia tesi di cui sopra (e sto semplicemente citando specialisti in tavolete astronomiche cuneiformi), e cio che non c' un singolo testo nell'intero corpo delle tavolette Sumere o Mesopotamiche al mondo che dice che i Sumeri conoscessero pi di cinque pianeti. Di seguito ci sono riferimenti bibliografici a cui chiunque puo' accedere (i materiali di studio e le dissertazioni che richiedono conoscenza avanzata del linguaggio semitico e/o cuneiforme, cos come conoscenze in matematica o astronomia, sono annotate nella loro categoria). Nel mio documento su Nibiru (disponibile sul mio sito web), enter brevemente in merito alla questione di cosa effettivamente Sumeri e Mesopotami conoscessero dei pianeti. Per ora, dare al lettore questi riferimenti sar pi che sufficiente.

Leggi anche: Sumeri, Anunnaki e Nibiru e Nibiru e AnunnakiFonti Generiche: Francesca Rochberg, Astronomy and Calendars in Ancient Mesopotamia," Civilizations of the Ancient Near East, vol. III, pp. 1925-1940 (ed., Jack Sasson, 2000) Bartel L. van der Waerden, Science Awakening, vol. 2: The Birth of Astronomy (1974)

Fonti Techiche ma comunque Leggibili: Wayne Horowitz, Mesopotamian Cosmic Geography (1998) N.M. Swerdlow, Ancient Astronomy and Celestial Divination (2000)

Risorse prettamente Tecniche: Otto Neugebauer, The Exact Sciences in Antiquity (1953) Otto Neugebauer, Astronomical Cuneiform Texts (1955) Erica Reiner and David Pingree, Enuma Elish Enlil Tablet 63, The Venus Tablet of Ammisaduqa (1975) Hermann Hunger and David Pingree, MUL.APIN: An Astronomical Compendium in Cuneiform (1989) Hermann Hunger and David Pingree, Astral Sciences in Mesopotamia (1999) N. Swerdlow, The Babylonian Theory of the Planets (1998) David Brown, Mesopotamian Planetary Astronomy-Astrology (2000)

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Nota: Questo documento, tradotto da AXE per Altrogiornale.org, viene solo ripresentato ai lettori in quanto fu gi pubblicato in giugno 2007 sul nostro sito.

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