Sei sulla pagina 1di 22

La

Percezione di Spazio e Tempo


Liceo Classico De La Salle Anno scolastico 2008/2009

Organigramma riassuntivo, 2

I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. X.

Prologo, 3 Lessenza di Spazio e Tempo, 3 Il mutamento di percezione tra il XIX e il XX sec., 6 Teoria della Relativit: uno spazio-tempo elastico, 8 Riferimenti terrestri: calendari e coordinate geografiche, 10

Cronotopo : introduzione ed utilizzo, 12


Il cronotopo nel romanzo greco, 13 Il cronotopo nel romanzo latino, 16 Il cronotopo ne I Promessi Sposi, 18 Epilogo, 20 Nota dellautore, 21 Bibliografia, 21

I.
Il ritmo con cui la societ si evolve cresce sempre di pi, il maggiore cambiamento la velocit del cambiamento. Tuttavia, si pu osservare che spazio e tempo sono sempre al centro del dibattito culturale, indipendentemente dallepoca e dai problemi contingenti. Spazio e tempo ci accompagnano per tutta la nostra vita, ma pu accadere che ci fermiamo a riflettere su di essi. In tali casi diremo ci che scrisse S. Agostino pi di quindici secoli fa: Cos, dunque, il tempo? Se nessuno mi interroga, lo so; se volessi spiegarlo a chi mi interroga, non lo so. Nasce, pertanto, lesigenza di approfondire il modo in cui percepiamo queste due strutture della natura. Partiremo da unanalisi filosofica, che cercher di rispondere al quesito fondamentale sulla vera essenza di spazio e tempo. Nel corso della storia, molti filosofi hanno cercato di dare una risposta, ma solo pochi di essi sono riusciti a costruire un sistema di pensiero coerente e consistente, cio che fornisse utili informazioni di spazio e tempo. Vedremo le posizioni a riguardo di Newton, Leibniz, Kant, Nietzsche e altri. Il periodo noto come fin de sicle ha visto un cambiamento radicale della percezione di spazio e tempo, a causa delle altre mutazioni in atto. Esse hanno influito particolarmente nel modo in cui la gente percepisce lo scorrere del tempo o labbreviarsi delle distanze. Indagheremo in questa direzione, cercando di cogliere quali sono stati gli eventi che hanno mutato il modo di pensare della civilt occidentale. Proseguiremo, poi, con unanalisi della teoria della relativit, da cui deriva gran parte della conoscenza scientifica dello spazio-tempo che lumanit possiede. Quindi, mostreremo che, nella vita pratica, gli uomini hanno stabilito alcune convenzioni per determinare tempo e spazio con una certa precisione. Hanno creato, cos, i calendari e le coordinate geografiche. Per quanto riguarda le Humanae Litterae, analizzeremo alcuni generi letterari attraverso il cronotopo, ossia lunione di tempo e luogo. Questa categoria ci consente di vedere come nei diversi periodi storici tempo e spazio non sono stati percepiti sempre nello stesso modo. Talvolta dovremo usare un linguaggio tecnico per esprimere concetti a prima vista complessi. Nonostante questo, saranno ben numerosi gli esempi e le semplificazioni che aiuteranno il lettore durante questo viaggio nello spazio e nel tempo.
Filosofia

II.
Nel corso della storia, i filosofi hanno ampiamente speculato e dibattuto circa la reale essenza di spazio e tempo. Indubbiamente i progressi fatti sono stati molteplici, soprattutto in relazione alle scienze naturali. La fisica, non a caso chiamata anche filosofia naturale, ha largamente aiutato la filosofia nella comprensione delle strutture portanti della realt. Questa scienza, per, ha indagato solo lo spazio e il tempo come grandezze misurabili, perch ci che non misurabile non rientra nel campo della fisica. Ma gli scienziati hanno spesso travalicato il loro dovere e hanno dato spiegazioni filosofiche sulla concezione di spazio e tempo che il loro lavoro aveva spinto ad assumere. Osserviamo cos, che gran parte delle affermazioni filosofiche su spazio e tempo sono state fatte da scienziati oppure sulla base di ci che gli scienziati hanno detto. Esporremo quindi un quadro di come la filosofia ha inteso questi due concetti-chiave nel corso degli ultimi tre secoli. Nei suoi Principia mathematica, Sir Isaac Newton concedeva alla sua visione filosofica un piccolo scolio: per lui il tempo assoluto, vero, matematico, in s e per sua natura senza relazione ad alcunch di esterno, scorre uniformemente, e con altro nome chiamato durata, mentre lo spazio assoluto, per sua natura senza relazione ad alcunch di esterno, rimane sempre uguale ed immobile. Ne deduciamo che per Newton spazio e tempo sono ontologicamente indipendenti ed esterni, nonch assoluti. 3

Per Gottfried Wilhelm von Leibniz lo spazio un ordine di coesistenze, mentre il tempo un ordine di successioni. Questo vuol dire che sono relazionali: lo spazio esiste fin quando ha il compito di separare due oggetti, il tempo esiste per separare due avvenimenti. Secondo la scuola empiristica inglese, con David Hume in primis, spazio e tempo sono compresi con le esperienze sensibili, ma non sono n oggettivi, in quanto non esistono al di fuori delluomo, n relazionali, in quanto non mettono in relazione nulla se non c un uomo ad osservare. Queste erano le principali idee quando, nel 1781 Immanuel Kant pubblic la Critica della ragion pura. Secondo questo filosofo, spazio e tempo sono dei trascendentali, ossia delle forme non che oltrepassano lesperienza, ma che la precedono. Queste forme a priori sono pertanto una condizione necessaria alla conoscenza e alla comprensione del mondo. Kant si occupa di spazio e tempo in una sezione della sua opera chiamata Estetica trascendentale: a differenza dei suoi predecessori, il primo termine etimologico e ha valore di dottrina della sensibilit. Dunque, spazio e tempo sono forme della sensibilit, trascendentali perch, nel momento in cui conosciamo un oggetto della realt, questa conoscenza gi spazializzata e temporalizzata. Difatti, non possiamo conoscere (e quindi avere esperienza per poi ricordare) qualcosa che non in nessun luogo e in nessun tempo, ossia ci che al di fuori dello spazio o del flusso temporale. Quindi, lo spazio non altro che quella forma del senso esterno che dispone le cose luna accanto allaltra, mentre il tempo la forma del senso interno che le dispone luna dopo laltra. Ovviamente lo spazio esterno perch ci possiamo muovere a piacere al suo interno, il tempo interno perch un flusso che non possiamo in alcun modo controllare. Contro gli empiristi, Kant afferma che spazio e tempo non possono derivare dallesperienza, poich, per fare unesperienza, dobbiamo gi presupporre le rappresentazioni originarie di spazio e tempo. Contro Newton, afferma che spazio e tempo non possono essere assoluti, perch altrimenti sarebbero reali anche senza oggetti reali allinterno di essi. Contro Leibniz, afferma che se fossero relazionali, sarebbero discorsivi; in verit osserviamo che sono assolutamente intuitivi. Infatti, ad esempio, impossibile parlare del tempo senza dare per scontato che lascoltatore non sappia gi cos il tempo. Kant, inoltre, compie un notevole passo avanti riuscendo a ricondurre le basi dellaritmetica e della geometria a questi trascendentali. Il filosofo nota che le matematiche sono valide a priori, cio sono indipendenti dallesperienza, al contrario delle scienze, e quindi devono dipendere da qualche forma a priori. La geometria prende spunto dallidea pura di spazio, perch tramite di esso si costruiscono tutte le figure, ma nella realt non incontreremo mai una retta infinita o un punto geometrico privo di dimensioni spaziali. Allo stesso modo il concetto di numero aritmetico prende spunto dallidea pura di tempo: una serie numerica il corrispettivo matematico di una successione di eventi. Aritmetica e geometria sono le basi di tutta le differenti matematiche. Kant si pose anche un problema molto complesso: se la matematica prende spunto da forme a priori che abbiamo dentro di noi e non sono insite nella natura, perch essa pu essere utilizzata in fisica per descrivere proprio la natura? In pratica avviene che una costruzione della nostra mente sia perfettamente accordata con la costruzione della natura: perch? Escludendo ogni intervento divino, Kant afferma che tutte le nostre esperienze sono filtrate da spazio e tempo, che sono anche la base di aritmetica geometria: dunque le nostre esperienze rispetteranno regole aritmetiche e geometriche. Secondo il filosofo, se la forma a priori dello spazio di tipo euclideo, allora tutto il mondo fenomenico obbedir ai postulati di Euclide. Questo tipo di approccio allo spazio e al tempo, di per s rivoluzionario, servito da fondamento per tutte le scienze esatte, che adoperano ampiamente la matematica. Dopo alcuni decenni, per, fu messo in discussione sia dal punto di vista scientifico che filosofico. La filosofia di Friedrich Nietzsche, ad esempio, arriv, nellultimo periodo della sua vita, ad un radicale prospettivismo, secondo il quale qualsiasi evento che abbia connotazione spaziale e temporale non pu definirsi oggettivo: I fatti non ci sono, bens solo interpretazioni. Noi non possiamo constatare nessun fatto 4

in s. Secondo questo filosofo non pu esistere un punto di vista privilegiato da cui guardare la realt, ma molteplici e mutevoli punti di vista sul mondo, che in tal modo non pi unico, ma diventa una pluralit di mondi. ovvio, dunque, che parlare di uno spazio o un tempo avr un senso solo se mittente e destinatario della comunicazione avranno la stessa interpretazione di un fatto. Altrimenti, esse sono parole senza senso. Inoltre, Nietzsche sosteneva che la base della scienza extrascientifica, visto che gli ideali della scienza sono la pura adorazione per la verit oggettiva e la convinzione di formare una conoscenza pura e disinteressata. Allinizio del 1900, mentre Albert Einstein pubblicava la sua teoria della relativit (cfr. la sezione di Fisica), il filosofo francese Henri Louis Bergson pubblicava Durata e Simultaneit. Prendendo spunto dal prospettivismo di Nietzsche, Bergson mise in dubbio che il vero tempo fosse misurabile. Ad esempio, una giornata vissuta a Parigi non la stessa cosa di una somma di istanti vissuti l; questo perch il tempo soggettivo e sfugge alle misure. privo di senso dire ora perch gli istanti non esistono: sono semplicemente il risultato dellastrazione che noi facciamo del tempo. Poich il mondo si basa sullo slancio vitale, non ha senso parlare del tempo al di fuori di un essere vivo, quale luomo. Solo nelluomo si uniscono passato conosciuto, presente fuggevole e futuro incerto. Daltra parte, matematici come Nikolaj Ivanovi Lobaevskij avevano gi provveduto a demolire la visione classica della geometria euclidea come unica geometria possibile, creando la prima geometria non-euclidea Da notare che proprio un tipo di geometria non-euclidea, quella di Georg Friedrich Bernhard Riemann, fu utilizzata da Einstein nella sua teoria, dimostrando a tutto il mondo che considerare lo spazio come puramente euclideo solo unutile approssimazione, ma in realt spazio e tempo posseggono una certa curvatura e sono intimamente connessi. Il V postulato di Euclide1, fino ad allora ritenuto fondamentale (perch poteva essere esperito facilmente), croll insieme alla concezione kantiana dello spazio. Allo stesso modo, teorie come la meccanica quantistica misero in evidenza come, al di sotto in un certo lasso di tempo, detto tempo di Planck2, non ha nemmeno pi senso parlare di tempo, mentre al di sotto della lunghezza di Planck non ha pi senso parlare di spazio. Si configura, cos, una visione atomistica del tempo e dello spazio, divisi in pacchetti non pi divisibili. In realt, non potremo mai sapere con certezza qual la vera essenza di spazio e tempo, per il seguente motivo. Per conoscere al meglio qualcosa, bisogna considerarla nella sua interezza. Poich, per, non possiamo uscire dal tempo e guardare lo stesso tempo dallesterno3, o uscire dallo spazio e guardare lo stesso spazio dallesterno, ne consegue che la nostra conoscenza di questi due pilastri della Natura pu esser fatta solo dallinterno, mentre impensabile poterli vedere nella loro totalit. Ergo, ne avremo sempre una conoscenza parziale e limitata, a causa del fatto che la nostra stessa osservazione fornisce dati parziali e limitati. Dovremo quindi accontentarci dei risultati della speculazione filosofica: la vera essenza dello spazio e del tempo rimarr sempre inconoscibile per lumanit. Ma ci non implica che sia ineffabile.

Il V postulato degli Elementi di Euclide asserisce essenzialmente che due rette parallele non si incontrano mai. La costruzione di geometrie non-euclidee avvenne ipotizzando spazi in cui due rette parallele si incontrano in almeno due punti (geometria di Riemann, a curvatura positiva) o si allontanano sempre pi in entrambi i versi (geometrie iperboliche, a curvatura negativa). 2 Dal nome del fisico Max Planck. 3 Ovviamente, non sappiamo se o in che misura abbia senso parlare di un tempo e di uno spazio visti dallesterno, poich questo termine deriva dalla nostra conoscenza intuitiva di spazio (come altri simili: dentro, vicino, lontano, etc).
1

Storia

III.
Nella mentalit comune, spazio e tempo non sono sempre stati uguali. Le condizioni sociali, politiche o economiche, ma anche quelle scientifiche e tecnologiche, hanno influito in modo notevole su come questi concetti sono stati percepiti e trasmessi. Alla fine del XIX sec., la situazione era molto complicata: la societ si stava massificando, lindustrializzazione era in rapido sviluppo, le comunicazioni viaggiavano alla velocit della luce e le barriere spaziali venivano lentamente abbattute. In queste condizioni, il pensiero delle persone cambi rapidamente, ma non in modo uniforme: esso sub molteplici mutazioni, talora verso concezioni arcaiche, talora verso posizioni pi innovative. La storia di cui si tratter sar, pertanto, una storia della cultura o una storia delle idee. I singoli avvenimenti saranno ritenuti di ben poca importanza: ci che conta come questi eventi abbiano segnato in modo irreversibile la storia della cultura occidentale. Il tempo, alla met del XIX sec., era molto spesso immesso nelle discussioni fra intellettuali: omogeneo o eterogeneo? Atomistico o fluido? Reversibile o irreversibile? La concezione kantiana si stava lentamente sgretolando dal punto di vista scientifico-filosofico, ma ci che pi importa che anche i cambiamenti sociali dellepoca contribuirono in maniera sostanziale. Il tempo pubblico cambi con lintroduzione dellora ufficiale. Poich il telegrafo aveva abbattuto le distanze geografiche tra i diversi punti della terra, poteva accadere che un messaggio di felice anno nuovo venisse recepito quando in unaltra parte del mondo era ancora dicembre oppure era il 2 gennaio. Naturalmente, al di l di questi incresciosi episodi, cerano motivi logistici ben pi importati: sarebbe stato difficile coordinare azioni militari in mare aperto se ogni nave avesse misurato il tempo in base alla propria meridiana di bordo. Cos, nel 1886, lingegnere Sanford Fleming propose un tempo uniforme per ogni stato del mondo. Nel 1891 la proposta raggiunse il parlamento tedesco, che la adott. Lora uniforme ed ufficiale fu il pi potente strumento militare durante la I guerra mondiale: in base ad essa, le tabelle di mobilitazione furono standardizzate e coordinate, il che agevol non poco il compito degli strateghi. Ma non furono gli Stati i primi ad adottare unora ufficiale. Le ferrovie degli U.S.A. divisero il paese in pi fasce orarie, e in base ad esse i passeggeri si regolavano. Nel 1884 si riun una commissione di venticinque paesi, che decret lora del meridiano di Greenwich come ora fondamentale. Lentamente, tutti gli altri stati si regolarono rispetto a tale standard, aggiungendo o togliendo un numero intero di ore. Ma si aveva bisogno di unassoluta precisione della coordinazione tra i vari fusi, che non si riusciva ad avere. Cos, nel 1912 a Parigi si riun la Conferenza Internazionale sul Tempo: fu deciso di trasmettere il segnale dellora fondamentale tramite radiotelegrafo in tutto il globo, in modo che tutti gli stati si potessero regolare di conseguenza. Daltra parte si sent sempre pi netto il divario che intercorreva tra lora pubblica, omogenea, e quella privata, eterogenea. In questo periodo venivano pubblicati romanzi in cui il modo di percepire il tempo era fondamentale: stava nascendo il moderno romanzo psicologico. Il flusso di coscienza di James Joyce mise in risalto il fatto che il succedersi dei pensieri indipendente dal tempo. Piuttosto, avviene il contrario: sono le emozioni e gli stati danimo che regolano la percezione del tempo. Proprio da ci deriva il carattere complesso delle opere di questo autore4.

Le opere di Joyce risultano particolarmente difficili da interpretare. Lo stesso autore ha affermato di aver posto in Ulisse, il suo lavoro pi importante, tanti e tali enigmi da rendere arduo il compito degli studiosi, che dovranno analizzare questo romanzo per i secoli a venire.
4

Parallelamente alla visione della coscienza umana come flusso, anche il tempo privato veniva considerato fluido, contro la concezione newtoniana, che lo voleva formato da unit discrete infinitesime. Ma questo non accadeva per tutti i ceti sociali. Visto lincrementarsi delle industrie, lingegnere statunitense Frederick Winslow Taylor rilev dei tempi standard necessari per compiere le singole operazioni in fabbrica ed elimin gli sprechi di tempo. Il suo metodo, detto taylorismo, consisteva, dunque, in una razionalizzazione dei tempi: luomo era considerato un semplice prolungamento della macchina. Anche le dottrine politiche furono influenzate dal cambiamento della percezione del tempo. Georges Sorel, socialista francese, si discost dagli altri esponenti del movimento a causa delle sue particolari idee. Egli riteneva che lanalisi scientifica e dunque classica del socialismo fosse troppo statica e non comprendesse la natura essenziale del cambiamento storico, che deve essere intuito nel suo flusso di durata. Cos, il movimento operaio era rimasto bloccato a causa di questa staticit, e non poteva perci svilupparsi in tutte le sue potenzialit. Allinizio del secolo anche gli spazi si stavano moltiplicando. Albert Einstein proponeva tanti spazi quanti sono gli osservatori, Friedrich Nietzsche aveva ormai propugnato il prospettivismo, mentre Henry Poincar avanzava lipotesi di un diverso spazio a seconda dei sensi: spazi visivi, tattili, motori. Cos, nel 1908 Vladimir Lenin pubblic Materialismo ed empirio-criticismo, in cui rigettava violentemente ogni teoria che moltiplicava gli spazi e criticava anche la visione kantiana di spazio come forma a priori. Egli riteneva che spazio e tempo dovessero essere assoluti, perch sono il fondamento del marxismo: purtroppo, per fare ci, and ben oltre le sue competenze. Il libro di Lenin iniziava con una presa di posizione materialistica: esiste una realt obiettiva, in cui la materia si muove nello spazio e nel tempo indipendentemente dalla mente umana. Defin corrotta e ipocrita ogni corrente di pensiero che negava tale proposizione, compresa la celebre anticipazione della relativit fatta da Poincar. Quando alcuni esponenti del marxismo presero in considerazione posizioni diverse dalla sua, egli li attacc pubblicamente e li isol politicamente. Le scienze antropologiche, nel frattempo, scoprivano che la concezione di spazio variava da popolo a popolo, in base ai riti di pubert o al grado sociale. Secondo David mile Durkheim la nostra visione di spazio, insieme a tutti i connettivi logici che abbiamo nella mente, dipende dalla struttura della societ in cui cresciamo5. I cubisti esplorarono il concetto di prospettiva multipla, che permetteva di riprendere uno stesso soggetto da pi punti di vista nello stesso dipinto. Allo stesso modo, vennero rimodernate le tecniche di inquadratura nel cinema. Luso contemporaneo di pi telecamere permetteva, in fase di montaggio, di mostrare uno stesso evento da pi punti di vista. La schermata poteva, ad esempio, essere divisa in due parti, ognuna delle quali riprendeva lavvenimento da unangolazione diversa. Nel 1916 vengono pubblicate contemporaneamente la Teoria della relativit generale di Albert Einstein ed El Espectador di Jos Ortega, fecero crollare da tutti i punti di vista le certezze su di uno spazio e un tempo unici e omogenei: entrambi dipendono dallo spettatore di un dato evento. Da quellanno, la percezione di spazio e tempo mut definitivamente.

Fu osservato, ad esempio, che mentre per gli occidentali le direzioni sono tradizionalmente quattro ( avanti, dietro, destra, sinistra oppure Nord, Sud, Est, Ovest), per gli indiani dAmerica sono ben sette.
5

Fisica

IV.
La teoria della relativit ha cambiato radicalmente il nostro modo di pensare lo spazio e il tempo. Prendendo spunto da sbalorditivi quanto semplici postulati, Einstein ha mostrato come il comune buon senso (alla base della cosiddetta intuizione fisica) restituisca una visione parziale e limitata dello spazio e del tempo. Esaminiamo i due postulati della teoria: 1) Postulato di relativit. Le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali6. Non esiste un sistema di riferimento privilegiato. 2) Postulato della velocit della luce. La velocit della luce nel vuoto ha lo stesso valore c in tutte le direzioni e in tutti i sistemi di riferimento inerziali. Gi Galileo aveva postulato che le leggi della meccanica fossero le stesse in tutti i sistemi inerziali (postulato di relativit galileiana); Einstein ha ampliato il concetto fino a comprendere tutte le leggi della fisica. La velocit della luce c rappresenta il limite per qualsiasi trasporto di energia o informazione nelluniverso. Fatta eccezione solo per alcuni fenomeni della meccanica quantistica, attualmente considerati paradossi, vediamo che il senso comune non concorda affatto con i postulati. Infatti, ammettendo ad esempio che un uomo si trovi su di un treno in movimento, se questuomo si muove verso la prima carrozza, la sua velocit si somma a quella del treno, se si dirige verso lultima carrozza, la sua velocit si sottrae a quella del treno. In ogni caso, il suo moto, rispetto alla terra, alterato dal fatto di trovarsi su di un sistema inerziale che gi di per s in moto rispetto al sistema-terra. Non avviene cos per la luce. Un raggio di luce ha sempre la stessa velocit: se puntiamo una torcia verso la prima carrozza, osserviamo che il valore della velocit della luce esattamente uguale a quello della luce che percorre il treno verso lultima carrozza. Allinterno della teoria, si definisce evento un certo accadimento al quale un osservatore possa assegnare tre coordinate spaziali ed una temporale. Poich spazio e tempo sono indissolubilmente legati, queste coordinate si diranno spaziotemporali. Date queste informazioni, osserviamo facilmente che non pu sussistere il concetto comune di simultaneit tra due eventi. Supponiamo di avere due osservatori: Alberto e Barbara. Alberto sicuro che due eventi, chiamati e , siano contemporanei. Ipotizziamo che anche B. osservi e , mentre si muove ad una velocit v costante rispetto ad A. Potr B. dire che gli eventi sono simultanei? Esaminiamo cosa accaduto ad A. A. ha visto arrivare a s la luce proveniente da e nello stesso tempo e ha dedotto che i due eventi sono simultanei. Poich B. si muove rispetto ad A., vede i raggi di luce arrivare con una differita tra di essi, poniamo ad esempio: prima la luce dellevento , poi quella dellevento . Dunque, ne deduce che avvenuto prima di . Chi ha ragione? Entrambi possono dimostrare ci che hanno percepito. Poich la luce si propaga con la stessa velocit in tutti i sistemi inerziali, essa avr la stessa velocit sia per A. sia per B., anche se B. si muove rispetto ad A. Dunque, avendo ragione entrambi, deduciamo che la simultaneit non un concetto assoluto, bens relativo, perch dipende dalla velocit dellosservatore. Da ci si deduce che tempo e spazio sono anchessi relativi. In particolare, il tempo (trascorso a partire 7 con levento, sia dalla velocit da un dato evento) dipende sia dal tempo , segnato da un orologio solidale

v dellosservatore. In formula:

(1)

Si definisce inerziale un sistema che si muove a velocit relativa costante.

Un osservatore che sia anche solidale con levento avr velocit relativa nulla, e dunque il denominatore della frazione si ridurr ad 1. Dunque, avremo . Spieghiamo meglio con un esempio. Supponiamo che A. sia sul treno e osservi levento che accade sul treno, mentre B. lo osserva dalla stazione. Per A. il tempo trascorso dallevento sar uguale a quello misurato da un orologio posto nelle vicinanze dellevento e solidale con esso. Per B., invece, varr la formula:

(2)

Naturalmente, dire che il treno si muove rispetto a B. ad una certa velocit8 equivalente a dire che B. si muove rispetto al treno alla stessa velocit. Ma cosa succede quando il treno viaggia a velocit prossime a quella della luce? In quel caso avremo: Questo risultato molto importante: se il treno viaggiasse alla velocit della luce, per B il tempo passato dallevento sarebbe sempre infinito. Ci significa che dal punto di vista di A. gli altri sistemi di riferimento sono immobili nel tempo, ossia il tempo si fermato. Ma questo vale anche dal punto di vista opposto, dato che dire che A. si muove rispetto a B alla velocit della luce equivalente a dire che B. si muove rispetto ad A. alla velocit della luce. In pratica, potremmo sostituire i termini B. e A nella (2) e non cambierebbe nulla. Per A., B risulta fermo nel tempo, mentre, per B., A risulta fermo nel tempo. Come nel caso della simultaneit, anche qui hanno entrambi ragione. Supponiamo ora che la velocit della luce sia in qualche modo superabile. Avremo: Immettendo nella formula (1) tale informazione avremo un denominatore negativo. La radice quadrata di un numero negativo un numero immaginario, ma come interpretarlo dal punto di vista fisico? Il tempo, per A., comincerebbe semplicemente a scorrere allindietro: poich sinvertirebbe la freccia temporale, il comune rapporto causa/effetto diverrebbe effetto/causa. Questo, allinterno di una teoria fisica, non ha senso9. Il termine chiamato fattore di Lorentz10 ed indicato con la lettera .

Quindi, possiamo scrivere la (1) come: Anche una lunghezza , in presenza di velocit v molto elevate, viene deformata rispetto ad una lunghezza misurata nelle vicinanze dellevento, secondo lequazione:

Un primo sguardo ci informa subito che mentre il tempo direttamente proporzionale a fattore di Lorentz, lo spazio invece inversamente proporzionale ad esso. Quindi, se il tempo si dilata, lo spazio si contrae, e viceversa. Tornando allesempio del treno, man mano che il treno si avvicina alla velocit della luce, il tempo per A. rallenta (=si dilata), mentre lo spazio si contrae. Daltra parte, per accelerare, il treno avr bisogno di sempre maggiore energia. Per avere unidea di come aumenti lenergia richiesta, scriviamo la nota formula: (3) dove rappresenta lenergia di un corpo di massa m in stato di quiete. Per un corpo in movimento lequazione (3) diventa: . Notiamo quindi che lenergia di un corpo aumenta con la sua velocit. Ma se il treno si avvicina alla velocit della luce, la sua energia E sar:

Si definisce solidale un oggetto che rispetta un dato sistema di riferimento. In questo caso, lorologio rispetta lo stesso sistema di riferimento dellevento. 8 Non avendo preso in considerazione alcun sistema di coordinate, sintende la sola velocit scalare. 9 Sfruttando queste equazioni teoricamente possibile fare viaggi nel tempo, ma nella sola direzione standard della freccia temporale, seppur necessitando di molta energia. Non comunque possibile effettuare viaggi nel passato. 10 Il fisico olandese Hendrik Antoon Lorentz ricav queste espressioni prima di Einstein, ma non seppe interpretarle. Einstein ebbe il merito di identificare in esse un nuovo modello di spazio-tempo.
7

Dunque, il corpo avr un energia infinita, e di conseguenza una massa infinita. Ma come si accelera un corpo di massa infinita? Occorrerebbe fornirgli energia infinita, cosa impossibile. Quindi, in accordo con quanto detto in precedenza, osserviamo che impossibile per un corpo superare la velocit della luce. Inoltre, tempo e spazio non possono essere definiti in modo assoluto, a prescindere dallosservatore. A dispetto del nome, nella teoria della relativit non tutto relativo. Per ogni coppia di eventi esiste sempre una quantit costante, la distanza spazio-temporale. Per comprendere il significato di questa espressione possiamo partire dal classico sistema di assi cartesiani in due dimensioni: x e y. Assegnando al punto A le coordinate e al punto B le coordinate , per calcolare la distanza d che c tra questi due punti, utilizziamo il celebre teorema di Pitagora: . Chiamando semplicemente la differenza tra le ascisse e la differenza tra le ordinate, possiamo scrivere: . Quando immettiamo la terza dimensione z, basta inserire la differenza tra le coordinate, elevata al quadrato: . Le cose si complicano quando inseriamo il tempo. Infatti non possiamo semplicemente sommare la differenza tra le coordinate temporali (al quadrato), visto che, quando lo spazio si contrae, il tempo si dilata e viceversa. Poich le tre dimensioni spaziali sono inversamente proporzionali al fattore di Lorentz, mentre il tempo direttamente proporzionale a tale fattore, scriveremo il quadrato della differenza di coordinate temporali col segno invertito, moltiplicato per la velocit della luce al quadrato. La distanza spazio-temporale D sar, pertanto: .

Come si nota subito, i singoli valori del membro di destra possono oscillare di molto in base al fattore di Lorentz. La distanza spazio-temporale, invece, rimane invariata: come se la contrazione dello spazio fosse bilanciata dalla dilatazione del tempo, e viceversa. Non possiamo avere unesperienza comune sul reale significato di distanza spazio-temporale. Possiamo per immaginare che ci sia un meccanismo complesso, il quale fa in modo che se un osservatore vede due eventi molto distanti tra loro nello spazio ma vicini del tempo, allora ce ne potrebbe essere un altro che vede gli stessi eventi vicini nello spazio e distanti nel tempo. La somma dei quadrati delle dimensioni spaziali e dellopposto di quello della dimensione temporale deve sempre essere costante, per qualsiasi coppia di eventi nelluniverso, per qualunque osservatore. In conclusione, possiamo affermare che, bench lo spazio e il tempo, presi distintamente, siano relativi, lo spazio-tempo, inteso come ununica entit, assoluto e indipendente dallosservatore. Si comprende bene perch Einstein si oppose al nome di Teoria della relativit11.

Scienze

V.
Nella pratica quotidiana luomo ha bisogno di continui sistemi di riferimento per lo spazio e il tempo. I costanti rapporti sociali e commerciali con persone di tutte le parti del pianete rendono necessario un metodo universalmente riconosciuto per le determinazioni di luogo e giorno. Ci ha dato origine, gi in antichit, ad un complesso sistema di datazione: il calendario.

Il titolo originale dellopera di Einstein era Zur Elektrodynamik bewegter krper (Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento). In seguito, Max Planck, fondatore della meccanica quantistica, sugger il nome attuale di Teoria della relativit.
11

10

Dal punto di vista astronomico, lanno, inteso come una rotazione completa del pianeta attorno al Sole, composto da 365 giorni, 5 ore, 48 minuti, 46 secondi. Dunque, il principale problema che esso non ha un numero intero di giorni, ed per questo che nella storia si sono evoluti sistemi differenti per riuscire a misurare il tempo. Nel calendario usato dai Romani fino ai tempi di Giulio Cesare, lanno veniva suddiviso in 12 mesi lunari e la sua durata era di 355 giorni. In tal modo esso veniva a trovarsi indietro di circa 11 giorni rispetto allano solare e perci ogni due anni si aggiungeva un mese intercalaredi 22 giorni. Ma anche con questo espediente la durata dellanno non risultava esatta; pertanto, con landar dei secoli, si arriv ad un grave disaccordo fra le date del calendario e le vicende stagionali, e si rese necessaria una correzione: nacque cos il calendario giuliano. In questo calendario, introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C., lanno solare era considerato di 365 giorni e 6 ore , e perci quello civile venne fissato in 365 giorni, stabilendo per di aggiungere un giorno ogni 4 anni, per compensare la differenza di 6 ore che si accumulava nel tempo. Lanno di 366 giorni era detto bisestile e il giorno in pi veniva attribuito al mese di febbraio. Il calendario giuliano differiva dal vero anno solare di soli 11 minuti e 14 secondi, ma questa differenza si fece sentire ugualmente dopo alcuni secoli. Verso la met del XVI sec. leffettivo ritorno del Sole allequinozio di primavera si verificava l11 marzo anzich il 21, data considerata sempre come inizio della stagione primaverile. Questo divario suscit una particolare preoccupazione in papa Gregorio XIII: se fosse rimasto in uso il calendario giuliano, la Pasqua sarebbe stata festeggiata in estate, con landar del tempo. Per evitare questo inconveniente, il papa convoc unapposita commissione composta dai pi illustri astronomi e matematici dellepoca, alla quale affid il compito di redigere un nuovo calendario. La soluzione fu trovata da Luigi Giglio, un medico di Cir (Catanzaro), che ide un calendario introdotto nel 1582: il calendario gregoriano. Il nuovo calendario, in linea di principio, rappresentava solo una versione leggermente modificata del calendario giuliano. Innanzitutto si provvide ad eliminare i 10 giorni di differenza che si erano creati rispetto allanno solare: cos, si pass direttamente dal 4 ottobre del 1582 al 15 ottobre. Inoltre, per evitare il ripetersi dellerrore fu stabilito che fra gli anni secolari (quelli terminanti con il doppio zero, tutti bisestili nel calendario giuliano) fossero considerati bisestili soltanto quelli in cui il gruppo di cifre precedenti ai due zeri divisibile per quattro. Infatti, il 1700, il 1800 e il 1900 non sono stati bisestili, mentre 1600, 2000 s, come pure il 2400. Il calendario gregoriano conta gli anni a partire dalla nascita di Cristo e si compone di settimane della durata molto vicina a quella delle singole fasi lunari: 4 settimane equivalgono a 4 fasi lunari, cio un ciclo completo. A causa della motivazione religiosa che aveva spinto Gregorio XIII ad introdurre un nuovo calendario, la Chiesa ortodossa e quella protestante si rifiutarono di aderire al cambiamento. Al giorno doggi, il calendario gregoriano universalmente accettato da tutti i popoli, anche se con alcuni di essi continuano parallelamente ad usare il proprio calendario: sono i musulmani e gli ebrei. Il calendario musulmano basato sul mese lunare e gli anni cono composti di 354 o 355 giorni. Let maomettana incomincia dalla data della fuga di Maometto dalla Mecca verso Medina (Egira), avvenuta del 622 d.C. Il calendario ebraico basato ugualmente sul mese solare, ma fatto in modo da non rimanere troppo indietro rispetto allanno solare. In esso si parte dalla supposta data della creazione del Mondo (Annus Mundi), che dovrebbe corrispondere al 3761 a.C. Il calendario gregoriano andr bene fino allanno 4317 d.C., poi bisogner ideare qualche sistema per rimediare ad una piccola eccedenza dellanno civile rispetto a quello solare.

11

Si pu affermare, perci, che, a causa del numero non intero di giorni in cui la Terra compie una rivoluzione, non si potr mai inventare un calendario in cui anno civile e anno solare coincidano: dunque, non potr mai esistere il calendario perfetto. Per riuscire ad individuare un luogo specifico sulla superficie terrestre, luomo si serve di coordinate geografiche. Immaginiamo un piano perpendicolare allasse terrestre e passante per il centro della Terra. Tale piano divider la sfera terrestre in due emisferi: quello boreale dalla parte del Polo Nord e quello australe dalla parte del Polo Sud. Inoltre questo piano determiner sulla superficie un circolo massimo: lequatore. Intersecando tanti piani perpendicolari allasse, ma non passanti per il centro della Terra, con la superficie del pianeta, otteniamo delle circonferenze chiamate paralleli. Tutti i paralleli hanno la stessa ampiezza angolare (360), ma hanno una lunghezza minore dellequatore. Intersecando tanti piani passanti per lasse e paralleli allequatore con la superficie terrestre, otteniamo delle circonferenze chiamate meridiani. Tuttavia, si considerano meridiani geografici le semicirconferenze che vanno da un polo allaltro. Ogni meridiano ha, dunque, un proprio antimeridiano dallaltra parte del pianeta. Essendo linee immaginare, paralleli e meridiani sono infiniti. Per praticit vengono presi in considerazione quelli a distanza di un grado: i meridiani di grado sono 360 (180 verso Est + 180 verso Ovest), i paralleli di grado sono 180 (90 verso Nord + 90 verso Sud). Meridiani e paralleli formano il cosiddetto reticolato geografico. In base ad esso possiamo definire: Latitudine: distanza angolare di un punto dallequatore. Pu essere Nord o Sud, a seconda dellemisfero. Corrisponde allampiezza dellangolo al centro della Terra che sottende larco di meridiano congiungente il punto considerato con lequatore. Longitudine: distanza angolare di un punto da un determinato meridiano, misurata sullarco di parallelo che passa per quel punto. Pu essere Est o Ovest. Il meridiano di riferimento quello che passa per lOsservatorio astronomico di Greenwich (Londra). Dunque, in base a due misure angolari, possiamo definire la posizione di qualsiasi corpo sulla superficie della Terra. Sia la latitudine che la longitudine vengono espresse in grado o frazioni di grado. I punti sullequatore hanno latitudine 0, mentre i Poli hanno latitudine 90 Nord (per il Polo Nord) e 90 Sud (per il Polo Sud). I punti sul meridiano di Greenwich hanno longitudine 0, mentre i punti sullantimeridiano di Greenwich hanno longitudine 180 ( inutile scrivere Est o Ovest). Talvolta, per definire la posizione di un punto che non si trovi sulla superficie terrestre, pu essere utile utilizzare, insieme alle coordinate standard, anche laltitudine. Laltitudine definita come la distanza verticale di un punto dal livello del mare. Dunque, a differenza delle altre due, essa non si misura in gradi, ma in metri (con multipli e sottomultipli).

VI.
Il concetto di cronotopo fu utilizzato in ambito letterario per la prima volta da Michail Michailovi Bachtin, filosofo, critico letterario e storico russo, in un saggio del 1937. In seguito fu ripreso nelle sue opere pi famose: Epos e Romanzo (1938) ed Estetica e Romanzo (1975). Il termine trae origine dalla fisica, in particolare dalla Teoria della relativit, dove occorre rendere lidea di unintrinseca connessione di spazio e tempo. Per Bachtin il cronotopo linterconnessione dei rapporti temporali e spaziali dei quali la letteratura si impadronita artisticamente. Proprio in questa accezione utilizzato come categoria per tener conto dellinscindibilit dello spazio e del tempo. Infatti, se da un lato lo spazio si immette nellintreccio, nella storia e, quindi, nel tempo, dallaltro il tempo deve manifestarsi attraverso lo spazio, al quale proprio il tempo d senso e misura. Questo intersecasi di piani caratterizza il cronotopo letterario. 12

Per poter accogliere il cronotopo come categoria, bisogna accettare in parte la definizione di spazio e tempo che Kant fornisce nella sua Estetica Trascendentale (allinterno della Critica alla Ragion pura): forme necessarie di ogni conoscenza, cominciando dalle percezioni e rappresentazioni elementari. La differenza rispetto a Kant che, in ambito letterario, queste due forme non sono da considerarsi trascendentali, bens forme della realt. Possiamo dire che ogni genere letterario caratterizzato da un ben preciso gruppo di cronotopi, oppure, al contrario, che un cronotopo particolare definito solo allinterno di un genere letterario distinto. Infatti, tutte le idee astratte presenti in unopera letteraria (generalizzazioni filosofiche e sociali, idee, analisi delle cause e degli effetti, etc) gravitano attorno al cronotopo e, tramite esso, partecipano alla cosiddetta figurativit artistica, ossia al modo in cui appare nellopera ci che lautore pensa dellarte o del mondo in generale. In pratica, attraverso le categorie di spazio e tempo che lautore pu tacitamente definire le sue idee senza estraniarle dal contesto dellopera. Dunque, il cronotopo il centro della concretizzazione e dellincarnazione raffigurativa di tutto il romanzo: inoltre esso rappresenta lunico modo per materializzare il tempo, che altrimenti risulterebbe al di fuori dellopera. In questa breve analisi, considereremo solo i cronotopi essenziali di alcuni romanzi; non prenderemo in esame i vari micro-cronotopi presenti allinterno delle opere.
Letteratura greca

VII.
Con lespressione romanzo greco sintende un genere letterario, sviluppatosi in et ellenistica, caratterizzato dai medesimi elementi dellintreccio e della struttura, seppure muti il modo in cui questi si combinano. Tali caratteristiche, comuni a tutti i romanzi greci, sono: 1) Protagonisti: un giovane ed una fanciulla in et da matrimonio. Entrambi sono casti e dotati di straordinaria bellezza ; 2) I due protagonisti sincontrano inaspettatamente e si accendono dimprovvisa passione, ma il loro matrimonio non pu avvenire subito. 3) Essi trovano diversi ostacoli che ritardano le nozze: vengono divisi, si cercano, si trovano, i genitori si oppongono al loro amore, ma i due fuggono, subiscono un naufragio, vengono catturati dai pirati, vengono venduti come schiavi, superano varie prove di fedelt e viaggiano per luoghi sconosciuti. 4) I protagonisti riescono infine ad unirsi in matrimonio. Lintreccio del romanzo si svolge su di uno sfondo geografico molto vasto, di solito consistente in paesi separati da mari: Greca, Persia, Egitto, Babilonia. Inoltre, bisogna ricordare la presenza di varie tematiche: descrizioni di opere darte e luoghi geografici, ragionamenti di carattere filosofico, scientifico, politico e religioso. I motivi presenti in esso vengono mutuati da altri generi letterari: quelli amorosi dalla poesia ellenistica, quelli davventura dallepos antico (Odissea di Omero), quelli descrittivi dalle opere etnostoriografiche (Historiae di Erodoto). Frequente anche il tema dellagnizione, che svolgeva un ruolo essenziale gi nella tragedia. Il romanzo greco presenta per la prima volta il tempo davventura, immesso in luoghi lontani e impervi, ossia in un mondo altrui: tale il cronotopo caratteristico di questo genere letterario. Il punto di partenza dellintreccio lincontro tra i protagonisti, mentre il punto conclusivo il loro matrimonio: tra questi due momenti vi sono avvenimenti strettamente biografici e normalmente importanti nella vita di due individui. Tuttavia, il romanzo non costruito su di essi, ma tra di essi. Infatti, il matrimonio strettamente legato alla passione dei due amanti, accesa allinizio del romanzo, come se tra i due eventi non fosse avvenuto niente: bench affrontino molte avversit, il loro amore rimane immutato. 13

La frattura che si presenta tra inizio e conclusione (e che costruisce lintreccio) non fa parte della normale biografia dei protagonisti, n della comune serie temporale. Tale frattura, proprio a causa di queste caratteristiche, si definisce iato extratemporale. Durante questo iato i personaggi rimangono sostanzialmente uguali a se stessi: non maturano, non rafforzano n indeboliscono il proprio amore, il tempo non lascia alcuna traccia fisica in loro. Ci significa che durante lo iato nessuno pu invecchiare, tant che i protagonisti sono e restano sempre in et da matrimonio, sempre estremamente affascinanti, nonostante le molte e spericolate avventure. Il tempo viene scandito solo allinterno della singola avventura, ma si tratta di istanti, notti, giorni, che non vengono mai sommati gli uni agli altri. Il tempo davventura nel romanzo greco privo di ogni ciclicit naturale e quotidiana che immetta un qualche ordine temporale. Anche i luoghi sono storicamente fuori da ogni epoca, ed per questo che difficile riuscire a datare un romanzo greco. Vediamo cos che gli avvenimenti sono fuori dal tempo storico, dal tempo biografico, dal tempo della quotidianit e persino dal tempo dellet biologica. Il tempo, allinterno dello iato extratemporale, connotato da brevi segmenti, che corrispondono alle singole avventure: la caratteristica di questo tempo costituita dalle espressioni proprio allora e ad un tratto. Le locuzioni sopra presentate rappresentano lirruzione nella scena della pura casualit, che si manifesta, rispettivamente, in una simultaneit fortuita o in unasincronia fortuita. Tale questione sottolineata anche dalle parole prima e poi: se una certa cosa fosse avvenuta prima o dopo unaltra, cio se non ci fosse stata una perfetta simultaneit o asincronia, lintreccio non si sarebbe mai svolto. A questo proposito significativo il seguente passo tratto da Leucippe e Clitofonte (di Achille Tazio):

Poich, dunque, volevo rendere la ragazza ben disposta allamore, cominciai a parlare con Satiro; e, dato che lei si trovava passeggiare insieme a Clio e si era fermata di fronte al pavone, presi felicemente spunto da questo uccello. Il caso infatti aveva voluto che luccello proprio allora sollevasse la bellezza delle sue ali e mettesse in mostra lo spettacolo delle sue piume. Il brano presenta lintenzione di Clitofonte: far innamorare Leucippe. Com facile notare, senza la simultaneit fortuita delluccello, che proprio in quellistante solleva le ali, il romanzo non avrebbe preso mai avvio. Ma il caso interviene anche in altri modi:

Io, per, pur avendo visto che si trattava di persone insperatamente vive, e di amici per di pi, non li abbracciai n fui preso dalla gioia: a tal punto mi aveva stordito il dolore della mia sventura. La situazione la seguente: Clitofonte, dopo aver visto Leucippe che veniva squartata e le sue membra mangiate durante un rituale, ha intenzione di uccidersi. Lintervento di due personaggi, Menelao e Satiro, glielo impedisce. Ma questi due uomini si pensava fossero morti durante un naufragio dal quale si

14

consideravano scampati solo i due protagonisti. Il caso, invece, ha voluto che anche quei due si salvassero ed escogitassero uno stratagemma per evitare la morte di Leucippe. Notiamo quindi che nel tempo davventura il caso che non solo d il via alle situazioni, ma le risolve anche. Si tratta della cosiddetta casualit diniziativa, nella quale solo la ha pieno possesso delle situazioni, decide cosa fare e come farlo. Luomo immerso nel tempo davventura sostanzialmente luomo del caso: agisce soltanto come persona fisica, ha volont propria, ma vittima degli eventi preparati per lui dal destino. Ovviamente, nessuno pu, in virt delle sue sole capacit, prevedere avvenimenti che solo la conosce. Ecco, quindi, che entrano in scena sogni premonitori, presagi, auspici, dei. Tra questi ultimi il pi utilizzato senza dubbio Eros, che nel Dafni e Cloe (di Longo Sofista), dopo aver dichiarato significativamente di essere pi vecchio di Crono e di tutto il tempo stesso, dice: . Adesso, invece, guido come un pastore Dafni e Cloe. evidente, dunque, che la volont dei due giovani sottomessa a quella divina. Nel cronotopo del romanzo greco il motivo nettamente pi importante quello dellincontro. Per ottenere un incontro occorre avere sempre dei personaggi che raggiungano uno stesso luogo nello stesso tempo. Anche quando questo motivo negativo, ossia consiste nel non-incontro o nella separazione, avremo solo uno dei due fattori negativo: due personaggi possono venire a trovarsi nello stesso tempo in luoghi diversi (separazione), oppure nello stesso luogo ma in tempi diversi (incontro mancato). In queste occasioni entrano in gioco la simultaneit fortuita (incontro positivo) o la asincronia fortuita (incontro negativo), a seconda delle intenzioni dellautore di far incontrare i personaggi o di far evitare che si incontrino. Il motivo dellincontro un motivo-chiave sempre presente nel romanzo greco: strettamente legato al tema della fuga, dellabbandono, ma anche dellacquisizione, del matrimonio, e persino al tema dellagnizione. Lo spazio del romanzo greco non mai concreto: serve solo da sfondo per lo svilupparsi della vicenda. Infatti, notiamo che in generale i protagonisti viaggiano molto, ma non ha importanza dove vanno, limportante che la meta sia lontana. Dunque, abbiamo visto che il tempo reversibile e astratto e lo spazio trasferibile e anchesso astratto: i singoli segmenti temporali possono essere spostati in un qualsiasi altro momento della narrazione, perch sono unit dotate di una certa autonomia logica, mentre i luoghi sono intercambiabili tra di loro perch non sono realmente funzionali allintreccio. Per i due amanti indifferente andare in Babilonia piuttosto che in Siria, o in Egitto piuttosto che in Grecia, oppure essere prima rapiti e poi fare naufragio o viceversa. Ergo, il legame tra spazio e tempo puramente formale e tecnico. Dato questo rapporto particolare, non potremo trovare alcuna concretizzazione n dello spazio n del tempo: infatti, ci garantito dalla gi citata casualit diniziativa. Se la non avesse il sopravvento sui personaggi, essi potrebbero compiere gesti quotidiani e perci dare un ritmo al tempo davventura. Ma poich abbiamo osservato come il tempo davventura sia essenzialmente e paradossalmente extratemporale (allinterno dello iato), ci non potr mai avvenire e il caso si opporr ad ogni manifestazione di regolarit o di ordine che potrebbero dare un senso pi preciso del tempo, che a sua volta potrebbe essere usato per determinare meglio lo spazio (esempio: a due giorni di cammino). Questa astrazione rende il mondo del romanzo greco un mondo estraneo: tutto pervaso da una indeterminatezza e una alienazione data dallassenza di pratiche quotidiane o di informazioni su qualche avvenimento storico. Poich lestraneit ci che si contrappone al proprio, ne consegue che il mondo del romanzo greco da considerarsi sostanzialmente altrui.

15

Letteratura latina

VIII.
Al romanzo latino puro appartengono due sole opere: lAsino doro di Apuleio e il Satyricon di Petronio. Poich del secondo abbiamo pochi frammenti, concentreremo la nostra attenzione sul primo. Come per il romanzo greco, lelemento temporale ha un rilievo assoluto rispetto a quello spaziale, che presso i Romani divenne ininfluente. Ci perch, avendo conquistato gran parte delle terre conosciute, anche se il protagonista del romanzo latino a volte viaggia a lungo, resta comunque allinterno dellImpero. Dunque, il luogo spesso poco incisivo in relazione al cronotopo. In questo genere letterario ci sono due tipi diversi di tempo: quello davventura e quello di costume (definito anche quotidiano). Questi due tempi sono cos inscindibili e intimamente collegati che si parla anche di romanzo davventura e di costume. Tuttavia, non ununione astratta o meccanica, ma si tratta di una connessione in cui il tempo davventura e quello di costume si modificano a vicenda e formano un nuovo tipo di tempo. Infatti, si prenda come esempio lAsino doro : in esso la vita biografica del protagonista costituisce lintreccio, ed esso scorre per vedere come Lucio cresce da giovane inesperto a uomo. evidente che il solo tempo davventura non lo avrebbe consentito, lo avrebbe fatto rimanere giovane. Parimenti, il tempo di costume lo avrebbe fatto crescere tutto in una volta, invece noi assistiamo ad una crescita graduale del personaggio, sia in termini fisici che psicologici. Per Lucio il cammino di vita che deve compiere ogni uomo si trasforma in un cammino di peregrinazioni e vagabondaggi nel mondo, a causa delle sue metamorfosi. Le metamorfosi sono indubbiamente uno dei motivi principali dellopera (chiamata anche Metamorphoseon libri XI ), insieme allidentit, che le si contrappone. Infatti, quando Lucio si trasforma in asino, si rende conto di essere diverso esteriormente, ma rimane lo stesso interiormente: ci significa che ogni qual volta c una metamorfosi, c sempre anche unidentit. In Apuleio la metamorfosi ha un carattere magico: essa muta il destino umano, ma solo nella sfera privata. Infatti, osserviamo che mentre nei miti arcaici le metamorfosi incidevano in qualche modo sul destino di tutta lumanit, nel romanzo muta solo quello di Lucio, e solo nella sua vita privata. Gli eventi narrati dallautore non coprono tutta la vita biografica del protagonista, ma sono stati scelti in modo particolare: infatti, sono raffigurati gli avvenimenti che caratterizzeranno tutta la vita di Lucio, anche dopo la fine del romanzo. Eventi di fondamentale importanza, dunque, che si possono riassumere in tre momenti: Lucio prima della trasformazione, Lucio asino, Lucio mistericamente purificato e rinnovato. Parallelamente, vengono dati due momenti fondamentali di Psiche: prima della purificazione e dopo di essa. Dunque, il tempo nel romanzo latino il tempo eccezionale, quello degli avvenimenti insoliti che incidono sul protagonista a tal punto da deviare il corso di tutta la sua vita futura. Sono pochi momenti che determinano luomo che Lucio sar in futuro. Bastano quei tre momenti sopra elencati per capire che esso sar un buon sacerdote, completamente dedito alla dea. Eppure, non sappiamo se esso lo sar o no, giacch il romanzo termina con la sua iniziazione. La principale caratteristica del tempo eccezionale, per, che solo allinterno di esso possiamo apprendere le notizie veramente importanti: se Lucio in futuro avesse rigettato gli insegnamenti appresi, il romanzo ne avrebbe parlato, perch ci costituisce un momento eccezionale. Come il tempo davventura, anche il tempo eccezionale dominato dalla figura della sorte: Fotide, lancella della strega, prende per caso la boccetta sbagliata che trasforma Lucio, per caso non si trovano le rose necessarie per operare la metamorfosi inversa, per caso quella notte arrivano i ladri e portano via lasino. Dunque, sembrerebbe che il caso nel cronotopo del tempo eccezionale sia uguale a quello nel tempo davventura. Ma non cos: infatti qui non c casualit diniziativa. Se riflettiamo bene sugli avvenimenti dinizio romanzo, vediamo che la prima azione eccezionale (e dunque degna di nota) linsana curiosit del protagonista verso le arti magiche della strega. 16

La colpa originaria, difatti, di Lucio: giovane, sventato, impetuoso, lascivo. Il suo carattere ci dice che prima o poi far qualcosa di avventato, lui il colpevole che d il via allintreccio. Liniziativa del protagonista, il caso provvede a fargli scontare la giusta punizione. La dea Iside informer Lucio su cosa fare per tornare uomo, sar per lui una guida. I suoi strumenti sono quelli del caso, ma con una funzione diversa: mentre nel tempo davventura i sogni e le premonizioni servivano per sopportare con facilit le sofferenze prossime, nel tempo eccezionale essi indicano come comportarsi, cosa fare per seguire il volere di Iside ed essere attivi. Servono cio a compiere azioni eccezionali, che poi caratterizzeranno il futuro. Infatti, quando Lucio giunge infine dinanzi ad Iside, questa dichiara: Multis et variis exanclatis laboribus magnisque Fortunae tempestatibus et maximis actus procellis ad portum Quietis et aram Misericordiae tandem, Luci, venisti. Nec tibi natales ac ne dignitas quidem, vel ipsa, qua flores, usquam doctrina profuit, sed lubrico virentis aetatulae ad serviles delapsus voluptates curiositatis inprosperae sinistrum praemium reportasti. Sed utcumque Fortunae caecitas, dum te pessimis periculis discruciat, ad religiosam istam beatitudinem inprovida produxit malitia. Dopo molte e svariate traversie subite, travolto dalle grandi procelle della Fortuna, o Lucio, sei giunto al porto della Quiete e allara della Misericordia. N lesser di buona famiglia, n i tuoi meriti personali, e nemmeno leccellente cultura che possiedi, ti hanno giovato a nulla, ma sullo sdrucciolevole sentiero di una ardente giovinezza sei scivolato in passioni volgari e hai pagato ben cara la tua incauta curiosit. Comunque, la cieca Fortuna, mentre ti ha torturato coi peggiori pericoli, ha finito per condurti attraverso unimprevedibile malizia a questa felicit religiosa. Dunque, Iside si configura come la principale rivale della Fortuna: agisce con gli stessi mezzi, ma il suo fine purificare il protagonista attraverso le sventure che la Fortuna gli mette davanti. Poche parole pi avanti la dea afferma: In tutelam iam receptus es Fortunae, sed videntis, quae suae lucis splendore ceteros etiam deos illuminat. Ormai tu sei accolto sotto la protezione di una Fortuna, s, ma chiaroveggente; la quale con lo splendore della sua luce illumina anche tutti gli altri di. Notiamo subito che la dea si definisce una Fortuna chiaroveggente (videns, che vede), la quale si oppone alla Fortuna cieca (Fortunae caecitas, la cecit come attributo fondamentale della sorte). Tutta la serie di avventure sono dunque un processo di pena e di espiazione che portano il protagonista verso la beatitudine. Non dimentichiamo, daltra parte, che alla base della serie c lincauta curiosit di Lucio, quindi lo schema il seguente: colpa pena espiazione felicit. Il tempo evidentemente irreversibile, perch non si ritorner mai pi alla colpa, una volta raggiunta la felicit. Ma nel tempo circostante questo tempo non lascia tracce: nessuno sapr delle avventure di Lucio trasformato in asino. Ne deduciamo che sar un tempo chiuso e isolato, dunque non sar possibile localizzarlo nel tempo storico. Il tempo di costume, daltra parte, fa sentire la sua influenza nella composizione del tempo eccezionale. Infatti, Lucio, nel momento in cui si trasforma in asino ha unopportunit unica: guardare le persone come veramente sono. Il protagonista si rende conto che, di fronte ad un asino, le persone si comportano senza ipocrisia, senza malizia, svelando la loro vera natura. Ogni gesto che essi compiono in presenza di Lucio sempre un gesto di costume, ossia un gesto tratto dalla quotidianit, perch non pensano che ci sia un altro 17

essere umano a guardarli. Le convenzioni sociali riterrebbero sgradevoli molte delle azioni che vengono compiute sotto gli occhi di Lucio, ma questi non giudica: osserva e coglie ogni particolare di ci che vede. Infatti, dir: Nam et ipse gratas gratias asino meo memini, quod me suo celatum tegmine variisque fortunis exercitatum, etsi minus prudentem, multiscium reddidit. E anchio conservo per la mia vecchia persona dasino molta gratitudine, perch, tenendomi nascosto sotto la sua buccia e facendomi provare svariate fortune, mi rese esperto se pure non altrettanto saggio. La domanda che sorge spontanea : esperto di cosa? Presumiamo: dellanimo umano, che ha avuto modo di osservare in tutta la sua complessit e molteplicit. In questo caso, daltra parte, la vita quotidiana per Lucio una vera e propria tortura: egli vive una vita che quotidiana per gli altri, ma eccezionale per lui, perch pur sempre imprigionato in un corpo dasino. Lovvia conclusione cui giungiamo che il tempo eccezionale, pur derivando da quello di costume e da quello davventura, si discosta sempre da essi: il cronotopo del romanzo latino quindi originale e proprio di questo genere letterario.
Letteratura italiana

IX.

Il cronotopo ne I Promessi Sposi

Il romanzo de I Promessi Sposi, di Alessandro Manzoni, rappresenta uno dei migliori esempi di letteratura italiana. In esso non vi un vero e proprio cronotopo dominante, piuttosto possiamo dire che la base di questopera costituita dallopposizione di due macro-cronotopi: quello della campagna/luogo nato e quello della citt/luogo nuovo. La campagna un luogo sempre conosciuto dai personaggi, che l si sentono a proprio agio. Il tempo del piccolo paesino circolare: lanno un anno qualsiasi, il giorno un giorno qualsiasi. In un villaggio non si pu quindi parlare di veri e propri eventi, ma solo di accidenti, che si ripetono con regolarit: il periodo della vendemmia e quello della mietitura, ad esempio, si ripetono in eterno. Tale la situazione allinizio de I Promessi Sposi. La vita scorre tranquilla, fino a quando larrivo dei bravi da don Abbondio interrompe la quiete: il cosiddetto movente. Pur restando allinterno della campagna, vi una prima frattura: mentre in precedenza cera un idillio totale, ora un evento modifica il cronotopo, e in un certo senso porta in esso un primo impulso di tempo lineare, ossia un senso storico degli eventi. Dopo questo incontro, infatti, non si potr pi definire quel giorno un giorno qualsiasi, ma, dal nostro specifico punto di vista, quello sar il giorno in cui prende avvio lintreccio. Nelle successive avventure, i protagonisti avvertiranno lentrata del tempo lineare nelle loro vite, e gli accidenti non si ripeteranno mai pi come prima. Fin quando, per, restano ancorati al loro paese, si sentono in qualche modo in un territorio conosciuto, in cui sanno come muoversi. Invece, nel momento in cui escono al di fuori di esso, sono costretti a cambiare radicalmente prospettiva. La separazione tra i due macro-cronotopi data dal celebre Addio ai monti, che costituisce una vera e propria cesura tra le due parti del romanzo. A causa dellingiustizia (la forza perversa), Renzo e Lucia sono costretti ad abbandonare quelle cime ineguali, note a chi cresciuto tra voi per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere. Lespressione cresciuto tra voi ripetuta due volte, per sottolineare la familiarit che si ha con quei luoghi, in contrasto a quelli sconosciuti verso cui ci si sta dirigendo. Lavverbio volontariamente esprime la complessit emotiva di chi abbandona la propria terra: Renzo e Lucia hanno scelto di andarsene, ma vorrebbero restare: glielo impedisce solo la speranza di tornare. evidente il dissidio interiore che presentano i protagonisti durante questo cambio di cronotopo. La descrizione della citt nettamente 18

negativa: le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro. Il motivo dellaria uno dei principali tratti distintivi dei due macro-cronotopi. Mentre in campagna laria sana e respirabile, la citt ha unaria gravosa e morta; pur non riferendosi esplicitamente alle citt industrializzate, Manzoni fa un ritratto eccellente di come lindustrializzazione abbia cambiato il modo in cui vengono percepiti i luoghi. Inoltre la citt tumultuosa, il luogo del disordine, opposta al paese, dove ogni cosa al suo posto, seguendo la naturalezza di sempre. La differenza di termini per i due luoghi rende tutto pi chiaro: mentre in campagna c un campicello o una casuccia, in citt si trovano solo edifizi, freddi e sterili. La casa nata il luogo dellamore materno, che presuppone un proseguimento in una nuova casa dove nasceranno le nuove generazioni. Ma c anche lamore come istituzione, raffigurata dalla chiesa locale. I protagonisti sanno che, anche quando torneranno nel luogo nato, non potranno ricomporre mai pi lidillio eterno e ciclico che vi era in precedenza: la storia, ormai, prepotentemente comparsa sulla scena. Il macro-cronotopo della citt si declina nel corso della vicenda in modi molto diversi tra di loro, uniti da una semplice caratteristica di base: il tempo dimprevisto, governato dal caso. Ne I Promessi Sposi i personaggi crescono nel corso della vicenda e imparano dalle loro esperienze, anche se in parte subiscono lazione del caso. Ma un caso diverso da quello del tempo davventura, che si configura spesso con la Provvidenza, e che quindi si proietta verso il Bene assoluto, pur non manifestando immediatamente i propri fini. Lucia e Renzo vedono la Provvidenza in modi differenti: per lei una forza che non turba mai la gioia de suoi figli, se non per prepararne loro una pi certa e pi grande, mentre per lui un semplice calcolo statistico sulla probabilit di incontrare guai. Il protagonista maschile si ritrova nel cronotopo della strada, dove, in un solo punto spaziale e temporale, sincrociano le persone pi svariate, rappresentanti di tutti i ceti, le et, le credenze, etc. Qui il tempo, in un certo qual senso, immesso nella strada, nel cammino che si compie per raggiungere una meta. Catapultato nel tempo dimprevisto, Renzo non sa bene come muoversi, ma arrivato a Milano, comprende per prima cosa che la volont del popolo in qualche modo manipolabile, e, per aver parlato troppo, rischia la galera. Sulla strada, Renzo leroe cercatore (Raimondi), che affronta una vera e propria odissea. A differenza di Ulisse, per, il nostro uomo incontra solo una volta qualcuno che narri le sue gesta, ma rimane stupito dalla radicale storpiatura della realt. La somma delle esperienze che compie sulla strada e in citt lo spingeranno ad elencare il famoso catalogo degli ho imparato a, dove mostra di essersi evoluto proprio grazie a questo tipo di avventura. Nellopera sono presenti numerosi altri cronotopi. Il cronotopo del castello, mutuato dal romanzo storico di Walter Scott, ricorre in due diverse versioni: il castello di don Rodrigo e il castello dellInnominato. Il primo un castello legato alla storia, con forti legami non solo con il passato, ma anche con il paese vicino. Infatti, il castello di don Rodrigo sovrasta da un lato un borghetto sede dei bravi, dallaltro lingenuo paesino di Renzo e Lucia. Questo edificio domina il paesaggio circostante e dona un senso di oppressione a tutti gli abitanti della zona. Il castello dellInnominato , daltra parte, privo di storia. Le sue pareti sono vuote, non ci sono quadri o affreschi che colleghino quelledificio a qualche leggenda popolare o a qualche avvenimento storico. Lunico arredo costituito da armi e armature. Come il suo unico abitante, il castello una figura gigantesca e isolata: il luogo in cui sorge morto, spoglio di vegetazione. Nel castello si cela la parte pi profonda dellanima, una parte che tormenta i potenti. LInnominato, ad esempio, ha compiuto tante e tali nefandezze nel suo castello, che quel luogo gli ricorda la necessit di cambiare vita, per redimersi realmente e pentirsi di ci che ha fatto. Dunque, il castello rappresenta una coscienza in negativo: pur non mostrando il bene da fare, fa s che lInnominato ricordi il male fatto, e per opposizione sia portato verso il bene.

19

Il cronotopo del convento simile a quello del castello: anche in esso vengono rivelati segreti e misteri. Il convento di Monza, ad esempio, mostra la storia di Gertrude, in cui si mescolano oppressioni, rapporti peccaminosi e omicidi. Il cronotopo dellosteria consiste in un luogo laico unito al tempo del non-lavoro. Nelle osterie si mescolano i ceti popolari pi disparati (anche la peggior feccia) e gli echi di tutti gli avvenimenti giungono fin l. In generale, loste ha una moralit scarsa o inesistente; infatti, non indugia nel denunciare uno dei suoi avventori (Renzo). Mentre la gente beve o gioca a dadi, si discute di ci che accaduto, si cercano persone, si diffondono notizie. Proprio grazie a questa funzione civile, i poliziotti e i bravi entrano spesso nelle osterie per carpire utili informazioni. Da questa analisi cogliamo tutta la complessit che si cela dietro un romanzo ad ambientazione storica. Le variegate sfumature nel modo di connettere il tempo ciclico e il tempo storico sono indicative delle spiccate capacit di Manzoni e della difficolt insita nella costruzione di un cronotopo. Ne deduciamo che, pur non potendo conoscere la categoria di cronotopo cos come la sintende oggi, lautore ha studiato a lungo la correlazione di spazio e tempo allinterno del proprio romanzo. Proprio questo studio particolareggiato ha contribuito a rendere I Promessi Sposi uno dei capolavori della letteratura italiana.

X.
Abbiamo visto che spazio e tempo hanno sempre affascinato lanimo umano, indipendentemente dallepoca o dalle condizioni di vita. Ben poco si pu dire a proposito di essi, ma gli stessi possono dirci molto a proposito di tante cose. Dalla filosofia alle scienze, fino alle letterature, spazio e tempo hanno fornito agli uomini chiavi di lettura incredibilmente complesse della realt. Per quanto lumanit si sforzi di comprenderli e servirsene, essi rimarranno sempre troppo complicati. Ma proprio questa caratteristica li rende fonti inesauribili di nuove idee, perch non potremo mai stabilire di aver analizzato a fondo la realt, se non possiamo analizzare nemmeno questi due pilastri su cui essa poggia. Resta una questione di fondo: perch lo spazio avvertito come reale, mentre il tempo astratto? Non dubitiamo dellesistenza dello spazio: in esso ci muoviamo e percepiamo i corpi che si muovono attorno a noi. Ma accade di dubitare del flusso temporale, dal momento che pu essere percepito come rapido o lento in base alle nostre emozioni o a cosa facciamo. Anche Einstein avvertiva questa netta differenza, e la espresse con questa semplice frase: Quando un uomo siede unora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa rovente per un minuto e gli sembrer pi lungo di qualsiasi ora. La cosa in un certo senso paradossale: partendo dal fatto che spazio e tempo sono separati, la filosofia e la fisica ci hanno mostrato che essi, in realt, sono intimamente connessi. Continuiamo, per, a constatare una notevole asimmetria tra spazio e tempo, che non riusciamo a spiegare, perch essi dovrebbero risultare in qualche modo come due facce della stessa medaglia, e quindi dovrebbero essere simmetrici. Eppure non cos. Ci potrebbe significare che siamo ancora lontani dal descrivere spazio e tempo come due diverse espressioni di una stessa cosa, principalmente perch non sappiamo di cosa. Oppure potrebbe significare che essi in realt non sono collegati: abbiamo solo scalfito la superficie della conoscenza di queste realt. Lumanit ha ancora molte cose da scoprire.

20

Le fonti cui si poteva attingere per la stesura del presente testo sono molte; si resa, dunque, necessaria una certa selezione delle informazioni. A causa di ci, il discorso pu risultare occasionalmente frammentario, ma solo perch, di ogni autore, opera o avvenimento si preso in considerazione solo ci che riguarda strettamente largomento della tesi.

G. P.

Achille Tazio, Leucippe e Clitofonte, a cura di Federica Ciccolella, Edizioni dellOrso, Alessandria, 1999. Apuleio da Madaura, Lasino doro, Mondadori, Milano, 2007. Bachtin, M., Estetica e Romanzo, Einaudi, Torino, 2001. Greene B., La trama del cosmo. Spazio, tempo, realt, Einaudi, Torino, 2004. Halliday D., Resnick R., Walker J., Fondamenti di Fisica, C.E.A., Milano, 2002. Kern S., Il Tempo e lo Spazio. La percezione del mondo tra Otto e Novecento, Il Mulino, Bologna, 2007. Longo Sofista, Dafni e Cloe, University of Michigan Press, ultima edizione 1998. Manzoni A., I Promessi Sposi, Laterza, Bari, 1933. Newton I., Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, UTET, Torino, 1997. Nietzsche F., Frammenti postumi, Adelphi, Milano, 1989. Raimondi E., Il romanzo senza idillio. Saggio sui Promessi sposi, Einaudi, Torino, 1974.

21

Potrebbero piacerti anche