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La Biologia:

La biologia è lo studio scientifico degli esseri viventi, che si distinguono dalla


materia animata in base ad alcune caratteristiche comuni, e sono tutti gli organismi
che discendono da un antenato comune unicellulare comparso sulla Terra quasi
quattro miliardi di anni fa. Tutti i viventi hanno proprietà speciali simili, nonostante
siano molto diversi tra loro, che non si trovano negli oggetti inanimati:
– sono fatti di cellule;
– presenza di DNA, ovvero le informazioni ereditarie, scritte in un linguaggio
genetico universale;
– le cellule ricavano dall'ambiente energia e nutrimenti;
– rispondono ai cambiamenti dell'ambiente esterno.

Le cellule:
La cellula è la struttura più semplice in grado di svolgere tutte le fuzioni vitali
per garantire la sua sopravvivenza.
La scoperta delle cellule è avvenuta intorno al Seicento grazie allo studioso Robert
Hooke. Egli infatti affiancò al lavoro di ricerca un'intensa attività di progettazione di
strumenti, come il microscopio ottico: riuscì infatti a migliorarlo e potè effettuare una
serie di straordinarie osservazioni. Vide infatti che il sughero era formato da tante
microscopiche cellette separate tra loro, che chiamò cellule.
Circa 200 anni dopo ci furono nuove conoscenze della cellula, grazie a Mathias
Schleiden e Theodor Schwann, che durante lo studio della struttura di animali e
vegetali, scoprirono che sia animali che piante erano costituiti dallo stesso elemento
di base: le cellule. Molto spesso le cellule di uno stesso tipo collaborano fra loro.
Insiemi di cellule simili si organizzano infatti in tessuti, che a loro volta si
organizzano in organi, e succesivamente in apparati.

Il DNA:
Il DNA, o Acido desossiribonucleico, è un acido nucleico che contiene le
informazioni genetiche necessarie per riprodursi.
Ogni molecola di DNA è una lunga sequenza di molecole più piccole chiamati
nucleotidi. Allo stesso modo, una proteina è una sequenza di molecole più piccole
dette amminoacidi.
Il DNA ha due funzioni: contiene le informazioni necessarie per costruire e far
funzionare correttamente la cellula, e permette all'organismo di trasmettere le proprie
caratteristiche alla propria prole.
Tratti specifici del DNA, chiamati geni, contengono l'informazione utilizzata dalla
cellula per fabbricare le proteine, che guidano le attività cellulari.

Organismi autotrofi ed eterotrofi:


Tutti i viventi hanno bisogno di energia e materie prime per costruire le loro cellule e
per mantenere la loro complessa organizzazione interna.
Gli esseri autotrofi sono quelli in grado di prodursi il nutrimento da sé, e utilizzano
processi chimici come la fotosintesi clorofilliana per le piante; gli esseri eterotrofi
sono invece quelli che si nutrono delle sostanze prodotte di altri organismi, poiché
non possono produrre nutrimento in autonomia.

Il metabolismo e l'omeostasi:
Il complesso di tutte le reazioni chimiche che avvengono all'interno di un essere
vivente unicellulare o pluricellulare, costituisce il suo metabolismo.
All'interno di una cellula, le reazioni metaboliche sono interconnesse tra loro: i
prodotti di una reazione costituiscono le materie prime di quella successiva. Questa
complessa rete di reazioni in modo coordinato, e la regolazione che contribuisce a
mantenere costante l'ambiente intracellulare, e che quindi permette ai viventi di
adattare il proprio metabolismo alle variazioni dell'ambiente esterno, prende il nome
di omeostasi.
L'evoluzione:
La teoria dell'evoluzione per selezione naturale elaborata da Charles Darwin è forse il
principio più importante della biologia. La teoria afferma che tutti gli organismi
viventi discendano da antenati comuni e quindi siano tutti imparentati tra loro, chi più
chi meno. Darwin osservò che la prole assomigliava molto ai genitori sotto numerosi
aspetti, tuttavia se i progenitori avevano una caratteristica, essa aveva più probabilità
di manifestarsi nella prole.
Secondo Darwin questo fenomeno serviva ad aumentare le probabilità di
sopravvivere e riprodursi con successo, infatti qualsiasi caratteristica che conferisca
un aumento della probabilità di sopravvivere, sarà favorita e si diffonderà nella
popolazione. Darwin chiamò questo fenomeno selezione naturale.

Regni animali:
Tutti gli esseri viventi vengono divisi in tre domini: Archei, Batteri e Eucarioti.
Archei e batteri sono molto diversi tra loro, ma hanno entrambi due caratteristiche
simili: infatti sono entrambi composti da piccole cellule, ed esse non hanno il nucleo,
sono per questo Procarioti.
Il dominio degli eucarioti comprendono quattro regni: animali, piante, funghi e
protisti. Gli organismi che appartengono a questi regni sono formati da cellule
eucariotiche, ovvero cellule che hanno un Nucleo, degli organuli e sono molto più
grandi rispetto a quelle procariotiche.

Le proprietà dell'acqua:
L'acqua è il componente principale di quasi tutti gli organismi viventi e la maggior
parte delle reazioni cellulari avviene in ambiente acquoso. Ciò è possibile perchè le
molecole di acqua possiedono due caratteristiche molto importanti:
– Le molecole d'acqua sono polari. Una molecola di acqua contiene un atomo di
ossgeno unito a due atomi di idrogeno mediante legami covalenti polari. Ciò
significa che gli elettroni che partecipano al legame non sono equamente
condivisi, ma tendono a passare più tempo sull'ossigeno che li attira con più
forza. A causa di questa condivisione impari degli elettroni, l'estremità della
molecola dal lato dell'ossigeno possiede una parziale carica negativa, mentre il
lato dell'idrogeno presenta una parziale carica positiva.
– Tra le molecole d'acqua si formano legami a idrogeno. Quando due molecole di
acqua sono vicine, l'atomo di idrogeno viene attratto dalla coppia di elettroni
dell'atomo di ossigeno di un'altra molecola. Questa attrazione si chiama legame
a idrogeno.

Il ghiaccio galleggia:
Nel ghiaccio le singole molecole occupano posizioni fisse e sono disposte
ordinatamente le une accanto alle altre. Allo stato solido, quindi, le molecole di acqua
per formare il massimo numerop possibile di legami a idrogeno si collocano a una
certa distanza l'una dall'altra, creando molti spazi vuoti; allo stato liquido invece i
legami a idrogeno si rompono e si formano continuamente, a causa del maggior
movimento delle particelle, le quali non mantengono una disposizione ordinata. Per
questo l'acqua solida è meno densa dell'acqua liquida e il ghiaccio galleggia.

Calore latente di fusione ed evaporazione:


Il passaggio dallo stato solido a quello liquido è detto fusione. Per far fondere un
solido, bisogna fornirgli una quantità di calore detta calora latente di fusione. Il calore
di fusione dell'acqua è pari a 80 cal/g; ciò significa che per fondere 1g di ghiaccio
bisogna fornirgli 80 calorie. L'elevato calore di fusione dell'acqua dipende dal fatto
che è necessario fornire molta energia per rompere i legami a idrogeno che ci sono tra
le molecole. Per far avvenire il processo opposto, ovvero la solidificaizione si deve
invece raffreddare il liquido sottraendogli la stessa quantità di calorie.

Il calore specifico dell'acqua:


Il calore specifico di una sostanza è la quantità di calorie necessaria per far innalzare
di 1°C la temperatura di 1g della sostanza stessa. Il calore specifico dell'acqua è
maggiore rispetto a quello di quasi tutte le altre sostanze: l'acqua si riscalda tanto
lentamente perchè buona parte dell'energia fornita sotto forma di calorie è utilizzata
per rompere i legami a idrogeno presenti tr le molecole.

Le soluzioni acide e basiche:


Alcune sostanze, quando si sciolgono nell'acqua, liberano ioni idrogeno positivi:
queste sostanze sono dette acidi. Altre sostanze, chiamate basi, sono capaci di
accettare ioni idrogeno positivi. In soluzione acquosa, quindi, provocano una
diminuzione della concentrazione degli ioni.
Per misurare l'acidità di una soluzione è possibile misurare la concentrazione di ioni,
che si indica con la scala del pH. La scala va da 0 a 14 e la neutralità corrisponde a 7.
una soluzione acida ha pH inferiore a 7, mentre una soluzione basica ha pH superiore
a 7.

Le biomolecole:
Negli esseri viventi sono presenti quattro tipi di molecole caratteristiche: le proteine, i
carboidrati, i lipidi e gli acidi nucleici. La caratteristica principale di queste molecole
è di essere composti da materiali organici, cioè composti del carbonio.
Queste molecole speciali, chiamate “biomolecole”, sono quindi composti organici
che si possono trovare solo nel mondo vivente.
L'esistenza di così tanti composti organici dipende principalmente dalla capacità
unica che hanno gli atomi di carbonio di formare fra loro forti legami covalenti e, allo
stesso tempo, di legarsi ad atomi di altri elementi.
Un'altra caratteristica del carbonio è quella di formare catene carboniose di lungezza
variabile, che possono essere lineari, ramificate o disposte ad anello, e possono avere
doppi legami al loro interno.
A prescindere dalla loro natura chimica, tutte le biomolecole condividono due
caratteristiche importanti:
– esse hanno una precisa struttura tridimensionale;
– possiedono proprietà chimiche specifiche.

Gli isomeri:
Un'altra ragione che spiega la straordinaria varietà dei composti organici è l'isomeria.
Gli isomeri sono molecole composte dagli stessi atomi legati in modo diverso. Hanno
quindi la stessa formula ma strutture molecolari diverse.
L'isomeria di struttura riguarda la disposizione degli atomi di carbonio nella catena
carboniosa, oppure la posizione e il numero di legami tra gli atomi di carbonio, o la
posizione dei gruppi funzionali.

I gruppi funzionali:
i gruppi funzionali sono piccoli raggruppamenti di atomi che conferiscono proprietà
chimiche apecifiche alle molecole.
Ogni gruppo funzionale ha proprietà chimiche assestanti, e se fa parte di una
molecola più grande. Le conferisce tali proprietà.
Molte molecole possiedono un unico gruppo funzionale, ma diverse molecole
biologiche ne possiedono anche più di due.
Tra i più importanti ricordiamo il gruppo Ossidrilico e Carbonilico.

Le macromolecole:
Spesso le biomolecole sono molto grandi e contengono un numero elevatissimo di
atomi: per questo sono dette “macromolecole”.
La maggior parte delle macromolecole biologiche sono polimeri risultanti
dall'assemblaggio di molecole più piccole dette monomeri, tramite legami covalenti.
Tra le biomolecole, sono polimeri:
– i polisacccaridi, ovvero zuccheri complessi formati da catene di monosaccaridi;
– le proteine, formate da catene di amminoacidi;
– gli acidi nucleici, formati da catene di nucleotidi.

I polimeri si formano dai monomeri attraverso una serie di reazioni dette “reazioni di
condensazione”. Esse hanno come risultato la formazione di un legame covalente fra
due monomeri e la perdita di una molecola d'acqua per ogni legame formato. Il
processo inverso alle reazioni di condensazione è “l'idrolisi”, ovvero reazioni che
scindono i polimeri in monomeri.

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