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BIOLOGIA APPUNTI

La biologia è lo studio della vita e in particolare degli organismi viventi. La biologia studia in particolare:
- Animali - Batteri
- Vegetali - Protisti
- Funghi
La biologia studia gli organismi viventi su più livelli, andando dall’infinitamente piccolo a infinitamente
grande:
- Molecola - Tessuto - Popolazione
- Organulo - Organo - Comunità
- Cellula - Organismo

Parliamo di sistema integrativo vivente per affermare il fatto che esiste un’integrazione tra diversi livelli, le
molecole si uniscono alle cellule, le cellule in tessuti e così via.
Quali sono le caratteristiche della materia vivente? Come faccio a dire che una cosa è viva o morta?
- Riproduzione: è in grado di produrre altri esseri viventi simili a lui. Sessualmente o asessualmente;
- Crescita: quasi tutti cambiano nel corso del tempo. La crescita è uno sviluppo scritto nei geni;
- Trasformazione di energia: gli esseri viventi sanno trasformare la loro energia interna e quella
dell’ambiente esterno;
- Adattamenti evolutivi: gli esseri viventi sviluppano adattamenti che si evolvono nel corso delle diverse
generazioni.

Perché studiare la biologia? Per affrontare come cittadino consapevole i problemi della nostra epoca,
questo infatti può avvenire solo a partire da una cultura scientifica. Oltre al fatto che essa si intreccia con i
problemi attuali e quotidiani:
- Riscaldamento globale - Alimentazione
- Riciclaggio - Parassitosi
- Razze - Vaccinazioni
Quando si parla di cultura scientifica, si parla del fatto che abbiamo bisogno di conoscenze base e metodo
per acquisirne nuove sviluppando anche senso critico. Il senso critico che sta nella base di comprendere la
ragionevolezza di un’affermazione, cosa che però non si può fare senza un bagaglio di conoscenze.
Nella propria cultura scientifica bisogna bilanciare acquisizione di conoscenze e metodo, mentre il senso
critico deve essere un atteggiamento nel modo di approcciarsi alle informazioni: verificare, attenzione alle
parole e al linguaggio specifico.

Metodo scientifico e sperimentale: tutti abbiamo in mente l’idea classico di metodo scientifico, basato
sull’osservazione, ipotesi, esperimenti e conclusioni. Questo va bene se si vogliono dimostrare leggi
matematiche, perché con la biologia la cosa è più complessa. Questo ci porta ad affermare che  Metodo
cambia a seconda dell’obiettivo.
La biologia è una scienza storica, che ha l’intenzione di ricostruire avvenimenti più che trovare una legge
che spiega come funziona. Per questo Darwin ha fatto pochi esperimenti e tante osservazioni, mostrando
come nella biologia la teoria nasce spontanea dai fatti: devo fornire tante osservazioni da rendere lampante
il quadro generale, lui semplicemente basandosi su ciò che la natura mostrava, ha legato oggetti e la loro
storia a una casualità.
LA CELLULA
L’unità più piccola di un organismo è la cellula, quest’affermazione esclude i virus come esseri viventi.
La teoria cellulare dice che tutti gli organismi sono composti da cellule e che tutte le cellule derivano da
cellule preesistenti.
Le cellule possono essere di 2 tipi:

 Cellula procariote: non ha un nucleo e quindi il materiale genetico (DNA) è libero nel citoplasma;
 Cellula eucariote: ha un nucleo e una membrana nucleare, racchiude al suo interno il DNA. Questa
cellula infatti è compartimentalizzata, ha diversi compartimenti e quello più fondamentale è il
nucleo. Inoltre è + grande di 1 a 10.
Da cosa è composta una cellula? Bisogna partire dalle molecole, in quanto senza di queste la cellula non ci
sarebbe.
In particolare consideriamo queste molecole che sono il 96% di esse:
- Ossigeno
- Carbonio
- Idrogeno
- Azoto
Nel restante 4% è composta da: calcio, fosforo, potassio, zolfo, sodio, cloro e magnesio. Si tratta di una
questione di abbondanza non importanza  ES: senza zolfo non potremmo sopravvivere e senza magnese la
fotosintesi non funziona.

L’ACQUA
L’acqua è vita, infatti ha una serie di proprietà fondamentali per la vita stessa.

 Coesione: forza che permette all’acqua di scorrere dalle radici alle foglie;
 Tensione superficiale: le molecole d’acqua tendono a restare attaccate, determinando una tensione
superficiale elevata (motivo per cui il ragno non affonda);
 Elevato calore di evaporazione: l’acqua evapora bene. Il meccanismo del sudore usa l’evaporazione
dell’acqua per regolare la temperatura del corpo.
Le proprietà sono determinate dalla struttura molecolare dell’acqua. Essa è costituita da una molecola non
lineare ma angolare.
Inoltre sulla terra esistono 3 stati di aggregazione dell’acqua, a seconda dello stato la posizione delle
molecole cambia:

 Solido (ghiaccio): le molecole d’acqua sono mantenute in struttura rigida dai legami H;
 Liquido: i legami H si formano e rompono continuamente mentre le molecole di acqua di muovono;
 Gassoso (vapore): l’acqua non forma legami H.
Un'altra parte fondamentale per l’acqua è il pH, infatti uno dei grandi sforzi di regolazione della cellula è
quella di mantenere il pH costante, perché elementi come proteine cambiano forma se cambia il pH  Per
mantenerlo costante effetti tampone. Il valore di pH va da 1 soluzione molto acida - 14 soluzione molto
basica  saliva 6, acqua distillata 7 (neutra), mare 8.

MACROMOLECOLE/BIOMOLECOLE
Cosa sono: le macromolecole sono molecole composte da un gran numero di atomi, quindi con dimensioni e
peso molecolare elevati.  Le macromolecole costituiscono le componenti principali di tutte le cellule.
In questo capitolo facendo quindi riferimento alle biomolecole che sono molecole organiche fondamentali
per la biologia e per gli esseri viventi. Anche l’acqua sappiamo che è la base della vita, ma è una molecola
inorganica.

Normalmente facciamo riferimento 4 categorie di macromolecole, che corrispondono a 4 classi di


composti biologici:
- Carboidrati
- Lipidi
- Proteine
- Acidi nucleici

CARBOIDRATI
Sono noti come zuccheri, termine a cui porre attenzione, in quanto il saccarosio è lo zucchero da cucina, che
è solo uno dei possibili zuccheri. I carboidrati più semplici sono i monosaccaridi, a partire da essi si
costituiscono carboidrati + complessi. La formula generale dei carboidrati più semplice, e quindi quella dei
monosaccaridi, prevede che per ogni atomo di carbonio che ne sono 2 H e 1 O (H2O).
I monosaccaridi possono essere riconosciuti in base al numero di atomi di C che possiamo trovare
all’interno della loro struttura atomica.
- Esosi (C6 H12 O6)  glucosio,
- Pentosi (C5 H10 O5)
- Eptosi (C7 H14 O7)
Gli esosi hanno delle caratteristiche particolari che rendono tra i monosaccaridi più importanti:

 Negli esosi ogni atomo di C è legato da una parte a OH e dall’altra a H. Questo permette a questo
monosaccaride di avere tantissima variabilità, infatti al cambiare della posizione degli OH sì hanno
tantissime varietà/combinazioni di molecole.
Questo dà agli esosi la qualità di essere degli Isomeri: due composti chimici sono detti isomeri quando
hanno la stessa formula grezza ma una diversa struttura, che è appunto il modo con cui sono girati gli OH, Il
nostro sistema biologico è molto sensibile agli isomeri  ES: le molecole che fanno funzionare il nostro
metabolismo lavorano ad esempio solo con molecole esose.

 I monosaccaridi hanno una forma lineare o circolare. I monosaccaridi si chiudono, la forma che
assumono chiudendosi varia in base al tipo di isomero e la posizione del suo doppio legame tra C e
O.
A noi interessa sapere il doppio legame con l’ossigeno perché il punto in cui si richiude il monosaccaride
dipende dal doppio legame. Infatti questo doppio legame può essere in 2 modi: aldoso (all’esterno della
catena) o chetoso (interno). ES: Glucosio è chetoso, Galattosio che si differenzia dal glucosio per la
posizione 1 di OH mentre le altre sono uguali, allo stesso modo è aldoso, perché ha il doppio legame nella
posizione terminale.

Esistono anche isomeri strutturali: gli esosi non si chiudono per forza ad esagono, possono chiudersi anche
a pentagono.  ES: Mannosio, Galattosio e Fruttosio hanno la stessa formula grezza ma forma diversa e
proprietà biochimiche diverse.
Il fruttosio crea un pentagono e non un esagono, con 2 C che restano fuori dal ciclo perché influenzate dal
doppio legame con l’ossigeno che è dentro la catena.

Polisaccaridi
I polisaccaridi sono composti da tanti monosaccaridi uniti tra loro. Vengono detti polimeri, mentre i
monosaccaridi sono dei monomeri. Per polimero si indica una molecola fatta dalla ripetizione di una certa
molecola, la reazione che crea i polisaccaridi è la polimerizzazione, creata come sempre grazie a un gioco di
elettroni, dove uno C povero di elettroni si rivolge ad un O di un altro monosaccaride. Disaccaridi sono
molecole formate da 2 monosaccaridi. Ecco degli esempi:

 Saccarosio (Glucosio + fruttosio): sono due monosaccaridi esosi con il C avente O che gli sta
rubando elettroni e un altro O che fa lo stesso con il carbonio di un altro monosaccaride. Si crea un
ponte ad O con l’eliminazione di una molecola d’acqua. Si tratta in generale della più semplice
reazione di polimerizzazione.
 Lattosio (Glucosio + Galattosio): è uno zucchero di origine animale e non vegetale come il
saccarosio. Essere intolleranti significa che non siamo capaci di rompere il lattoso in glucosio e
galattosio, questo fermenta e fa gonfiare l’intestino.
Oltre ai disaccaridi esistono i polisaccaridi che sono lunghe catene di monosaccaridi. Ecco degli esempi:

 Cellulosa: è fatto da tante unità di glucosio, la cellulosa è un polisaccaride strutturale, che diventa
talmente grande e lungo da avere la funzione di sostegno per i vegetali. La pianta infatti polimerizza
monosaccaridi per avere una struttura, esistono esseri viventi fatti di cellulosa, come le piante dove
la cellulosa forma le pareti dei vegetali.
La cellulosa è digeribile grazie ai batteri, capaci di scindere i legami tra monosaccaridi, essi sono
presenti soprattutto negli animali erbivori  Con beta glucosio si creano strutture lineari
 Amido e Glicogeno: questi tipi di monosaccaridi vengono distinti a seconda di quanti ramificazioni
hanno.
- L’amido è poco ramificato ed è un carboidrato vegetale
- Il glicogeno è molto ramificato ed è un carboidrato animale
Questi sono dei polisaccaridi di riserva, l’amido però quando è tanto diventa quasi strutturale,
come nel caso della patata.  Con alfa glucosio si creano strutture ramificate.
In generale a seconda del fatto che sia o alfa o beta, cambia la forma del polisaccaride e avrà una certa
geometria.

 Chitina: è un polisaccaride strutturale fatto da una serie di monosaccaridi esosi. In particolare è


monosaccaride particolare perché per la maggioranza dell’anello è un monosaccaride con una parte
che contiene un N.
 ES: La chitina è un componente dell’esoscheletro di artropodi (insetti, crostacei), sono animali
senza scheletro interno e che si affidano alla chitina che può essere più o meno spessa. Anche nei
funghi compare, è molto meno spessa ma parte della rigidità del corpo fruttifero dei funghi è dovuta
a questo polisaccaride.
 Amminozuccheri: molti monosaccaridi si possono modificare mettendo Azoto. Otteniamo così gli
amminozuccheri, come la glucosammina o la galattosammina, sono zuccheri con un gruppo
amminico (-NH2) al posto di quello ossidrilico (OH). La presenza di azoto conferisce proprietà
diverse alla molecola  ES: la galattosammina che è una componente importante della cartilagine.
I carboidrati quindi hanno queste proprietà: sono ricchi di C, H e O. Hanno legami che li rendono solubili in
acqua. Tendenzialmente hanno una struttura circolare, tendono a polimerizzare tra loro.

LIPIDI
Se gli zuccheri sappiamo che lo sono, i lipidi non sono solubili in acqua, questa è una delle poche
caratteristiche che unisce tutti i lipidi  Gli zuccheri il legame tra C e O li rende molto solubili, mentre nei
grassi ci sono pochi legami tra C e O.
I lipidi hanno varie funzioni:

 Strutturali: colesterolo che mantiene le membrane cellulari abbastanza fluide


 Riserva: un deposito di energia.
 Regolatori: alcune hanno la funzione di segnale come nel caso degli ormoni
Lipidi sono gruppo eterogeneo di molecole, con molte funzionalità, accomunati dal fatto che sono
apolari quindi idrofobici.

Lipidi semplici
Acidi grassi: sono lunghe catene di C e H con pochi atomi di O. Sono idrofobici e quindi l’ossigeno è
poco e ci sono pochi legami carbonio-ossigeno in modo che non si creino poli nella molecola.
- Saturi: sono acidi grassi che non hanno doppi legami con C. C è saturo perché si lega con 4 atomi
differenti.
- Insaturi: sono acidi grassi che hanno almeno 1 doppio legame, se sono più di uno vengono detti polinsaturi.
Questi hanno proprietà diverse a seconda di dove si trova il doppio legame  ES l’acido inoleico è un
omega 6 perché ha 2 doppi legami con il C6),
Steroidi: è un lipide con una struttura costituita da 3 esagoni e 1 pentagono di carbonio: dove ogni atomi di
C fa una serie di legami con H, ma al posto di H si può essere altro per formare diversi steroidi.
- Colesterolo è una sostanza grassa necessaria per il corretto funzionamento dell’organismo, partecipa alla
sintesi di alcuni ormoni e costituisce la membrana cellulare.

Lipidi complessi
Fosfolipidi: sono una classe di lipidi la cui molecola ha una "testa" idrofila contenente un gruppo fosfato
e due "code" idrofobiche derivate da acidi grassi.
Un composto del genere come reagisce in acqua? Tendono a formare una membrana con un doppio strato
fosfolipidico dove le teste sono rivolte verso l’acqua mente le code sono verso l’interno. Hanno la tendenza a
creare delle superfici: delle strutture sferiche che la cellula utilizza a seconda della sua esigenza.

PROTEINE
Sono molecole ben precise, a differenza dei lipidi, con una proprietà chimica che le caratterizza tutte.
Queste molecole hanno tantissime funzioni:

 Strutturali: cheratina di cui sono fatti i capelli, collagene che è un materiale extracellulare del derma;
 Trasporto: emoglobina è la proteina che collega l’ossigeno nel sangue e lo porta in giro nel corpo;
 Regolazione: portano segnali alle cellule;
 Contrattili: l’actina e miosina dei muscoli, capaci di diventare più lunghe o più corte
 Enzimi: quella degli enzimi è una funzione fondamentale, infatti sono catalizzatori biologici, hanno
la funzione di rendere una reazione molto più veloce.
 Riserva
 Difesa
In generale le proteine sono polimeri, ripetizioni di monomeri. I loro monomeri sono gli amminoacidi, le
proteine quindi sono polimeri di amminoacidi. Sono polimeri messi in fila, non ramificati, infatti sono
catene di amminoacidi.
L’amminoacido è fatto da:
- 1 atomo di C
- 1 atomo di H
- 1 gruppo acido COOH
- 1 gruppo amminico NH2
- Un qualunque gruppo organico (gruppo R)  Qualunque cosa: H, CH3 gruppi semplici oppure gruppi più
complessi.
L’amminoacido ha quindi una precisa struttura: C, COOH, H e NH2, dove l’atomo di carbonio fa 4
legami, di cui quello con il gruppo R che varia da amminoacido ad amminoacido. È il gruppo R a dare
proprietà diverse all’amminoacido, mentre è la parte comune che permette agli amminoacidi di attaccarsi
l’un l’altro.
Gli amminoacidi sono della serie L, questo significa che sono isomeri chirali: sono un tipo di isomero per
cui le due molecole hanno gli sessi atomi attaccati agli stessi atomi, però sono speculari.
I due isomeri chirali di una molecola sono chiamati L e R, ma tutti gli amminoacidi sono L, la loro speculare
R non esiste in natura ma può essere sintetizzata. Questa particolarità è dovuta probabilmente al fatto che i
primi esseri viventi utilizzavano gli amminoacidi L.

Strutture delle proteine


Struttura primaria: è costituita da una sequenza amminoacidi, cioè un serie di amminoacidi posti
linearmente e legati in serie  questa è la struttura primaria di una catena che mi dice in che ordine sono
messi gli amminoacidi.
All’esterno di questa struttura ho da una parte NH2 e dall’altra COOH.
Va ricordato che gli amminoacidi sono orientati, hanno una direzione.

Struttura secondaria: sono molecole che non stanno ferme, lineari ma che si ripiegano: i vari amminoacidi
prendono contatto e formano ponti H, gli amminoacidi si ripiegano per fare questi legami H.

 Strutture alfa-elica: sono amminoacidi che tendono a torcersi per formare una struttura secondaria
ad elica.
In questa alfa-elica ciascun gruppo ammidico è legato con legami H al gruppo ammidico che lo
segue.

 Struttura beta-foglietto: ovvero si dispongono ad S senza formare un’elica ma con andamento


avanti-indietro.
In questo caso i legami H si formano infatti tra i 2 tratti di catene che si collocano una di fianco
all’altra.
È la sequenza degli amminoacidi, ovvero la struttura primaria genera a forma alfa-elica o beta-
foglietto.

Struttura terziaria: sono strutture che si possono ulteriormente piegare, le strutture alfa-eliche, foglietti
beta o altre strutture più rare possono entrare in contratto tra loro. Se prima erano i ponti H ora sono i gruppi
R che possono ulteriormente piegare la struttura.
Grazie a questa capacità si possono creare un infinità di forme e possibilità, se prima erano i legami dei ponti
H a formare legami covalenti o ionici, ora nella struttura terziaria si possono formare moltissimi legami
diversi.
Normalmente per funzionare le proteina deve piegarsi fino alla struttura terziaria: tendenzialmente la
stessa proteina si ripiega allo stesso modo, anche se per la temperatura o il contatto con un'altra proteina può
cambiare la sua forma. Ad eccezione delle strutture fibrose, che si fermano alla secondaria, arriviamo sempre
ad una struttura terziaria.
 ES: Sciaperonine che sono proteine che aiutano le proteine a piegarsi nel modo giusto.

Struttura quaternaria: è una proteina che per lavorare si mette insieme ad altre proteine (da 2,3,4 proteine).

 ES: l’emoglobina formata da 2 catene beta e 2 catene alfa formatesi ciascuno in modo indipendente:
insieme formano l’emoglobina che troviamo nei globuli rossi.
 ES: collagene è costruito da altre proteine che si dispongono a treccia.

Le proteine rispetto a lipidi e zuccheri hanno possibilità infinite: nel nostro corpo abbiamo migliaia di
proteine diverse e ognuna con la sua sequenza e forma per lavorare. La struttura primaria è solo una schema
 la proteina non sta mai stesa, inizia subito a ripiegarsi in strutture secondarie che si ripiegano a loro volta
in terziarie e che forse a loro volta si assoceranno per formare strutture quaternarie  ES: se gli enzimi non
avessero quell’enorme varietà di forme non potrebbero accogliere l’enorme varietà di reagenti
ACIDI NUCLEICI
Tra gli acidi nucleici abbiamo DNA e RNA, che sono le molecole che ci interessano maggiormente. Anche
gli acidi nucleici sono polimeri, I monomeri degli acidi nucleici sono i nucleotidi, infatti gli acidi nucleici
sono una collana di nucleotidi infilati uno dopo l’altro senza ramificazione.
Nucleotidi sono fatti di:
- Uno zucchero monosaccaride e pentoso (5 atomi di C): Ribosio nell’RNA, e Desossiribosio nel DNA.
- L’anello dello zucchero pentoso con O fa da ponte, al carbonio 1 c’è una base azotata (si comporta da base
e contiene N).
uracile, timina, citosina, adenina, guanina
- Dall’altra parte al carbonio 5 è attaccato un gruppo fosfato (PO4 3-).
ATP: una delle funzioni dei nucleotidi è fornire energia. Quindi non sempre i nucleotidi sono legati per
fare un acido nucleico, l’ATP infatti compie il suo ruolo girando nella cellula e distribuendo energia. La
cellula immagazzina energia dentro l’ATP quando si rompe il legame tra il 2° e 3° gruppo fosfato l’ATP
libera l’energia (si passa da ATP ad ADP). Quando la cellula necessita di energia rompe questo legame e usa
l’energia per qualche reazione  Se costruisco ATP immagazzino energia se la smonto libero energia.
L’ATP è un nucleotide composto da:

 Base azotata: adenina;


 Zucchero: ribosio;
 3 gruppi fosfato.
DNA: è una doppia catena di nucleotidi, abbiamo sempre il desossiribosio e come basi adenina, citosina,
timina e guanina.
2 filamenti di DNA: I nucleotidi si attaccano e i gruppi fosfato fanno da ponte tra il nucleotide e quello
successivo, questi gruppi sono attaccati al carbonio 5 ma si attaccano al carbonio 3 del gruppo successivo. Il
carbonio 3 si attacca al gruppo fosfato del nucleotide precedente, così si ha una serie di zucchero fosfato,
zucchero fosfato.
Le basi azotate si appaiano stabilendo coppie di ponti H secondo basi complementari  Adenina sempre
Timina, Guanina sempre Citosina.
Sono filamenti molto lunghi, 1 cromosoma è lungo milioni di nucleotidi, quindi milioni di legami H, i
filamenti hanno una struttura estremamente stabile, si proteggono a vicenda, per separarli bisogna scaldarli
molto, oltre gli 80 C°.
Inoltre sono catene di amminoacidi non equivalenti e antiparalleli: da una parte ci sarà libera l’estremità 3
che dovrebbe legarsi al gruppo fosfato del nucleotide successivo, mente dall’altra sarà libera l’estremità 5
che non si lega al carbonio 3. Sono antiparalleli perché i 2 filamenti si dispongono sempre all’opposto perché
devono avere delle basi complementari e non uguali. I filamenti tendono a torcerci e formare una doppia
elica questo per una questione di legami e di spazio.
Il DNA è responsabile dell’informazione genetiche e patrimonio genetico, che devono essere conservare
e trasmesse.
Grazie ad esso è in grado di spiegare alla cellula come sono fatte le proteine, come si fanno, quante si fanno,
se farle e quante farle, oltre che quali amminoacidi mettere. Il DNA si occupa di questo, non fa funzionare
nulla, contiene informazioni per far funzionare bene la cellula.
RNA: partiamo dalle differenze tra DNA e RNA.

 Lo zucchero è il Ribosio;
 Ha come basi l’adenina, la citosina, la guanina e l’uracile;
 L’RNA ha un filamento singolo sebbene si ripieghi su se stesso in quanto le basi sono
complementari.
Quindi anche lui si ripiega in una mini doppia elica antiparallela e complementare.
Tutti i viventi hanno sia DNA che RNA ma questi due hanno una funzione diversa. Funzioni e tipi di RNA:
ribosomiale, trasfert, messaggero, citoplasmatico. L’RNA non contiene informazioni ma svolge funzioni
operative come il trasporto di informazioni. Il DNA codifica un’informazione che viene copiata in un RNA
(più precisamente mRNA, il messaggero) che porta informazione in modo che possa essere tradotta in una
proteina. Il DNA non è capace di avvisare direttamente le proteine, ci vuole l’RNA a fare da messaggero.

MACROMOLECOLE BIOLOGICHE DELLA CELLULA


Abbiamo visto le biomolecole della cellula, ma non sono vive, sono molecole che devono mettersi insieme in un
oggetto strutturato che chiamiamo cellula. Esistono 2 tipi fondamentali di cellula: procariote ed eucariote che si
differenziano per la presenza o no del nucleo. Inoltre la cellula procariote non ha organuli, e l’eucariote ha un sistema di
membrane interne.

 Procariote: il DNA si muove nella cellula e di solito è un'unica lunga doppia elica, unico cromosoma chiuso su
sé stessa, con forma circolare (detto nucleotide). Ci può poi essere altro DNA sparso per la cellula.
 Eucariote: il DNA è nel nucleo dove viene conservato e spezzettato in cromosomi, in pacchetti lineari non
circolari.

Cellula procariote
Sono i batteri, cellule molto piccole. Esistono varie forme di cellule procariote dai batteri unicellulari ad associati in
colonie.

- Citoplasma di un batterio: Nel citoplasma dei procarioti ci sono sparse: proteine, RNA, DNA sparso e Plasmidi
(cromosomi piccoli con 1000 o 2000 paia di basi) e ribosomi. I ribosomi che sono palline fatte di RNA ripiegato su sé
stesso come una sorta di gomitolo. Dentro i ribosomi, le informazioni dell’RNA, prese dal DNA, vengono usate per
creare le proteine.

- Membrana cellulare: una membrana plasmatica, che è un doppio strato di fosfolipidi che racchiude il citoplasma.
Inoltre ancora più esternamente le cellule procarioti hanno una doppia protezione, come la Parete un involucro più
spesso che sta al di fuori della membrana cellulare, che funge come una protezione e rinforzo (grossi polimeri con base
azotata).

- Flagello: è raro nelle cellule eucarioti, a parte per gli spermatozoi. Sono delle appendici cellulari lunghe e sottili che
hanno una funzione motorie. Possano avere inoltre i Pili, delle estroflessioni (appendici proteiche filamentose) della
membrana, questi permettono di prendere contatto con la parete di altri batteri.

Tipologie di batteri: esistono moltissimi tipi di batteri, c’è infatti più varietà nei batteri che negli animali, visto che la
stragrande maggioranza di esseri viventi sono batteri. Essi si possono dividere in 2 tipi principali:

 Eubatteri: batteri veri e propri per come li intendiamo.


 Archeobatteri: sono i nostri antenati più prossimi, alla base della cellula eucariote. Questi batteri vivono in
condizioni estreme e inospitali. Inoltre sono metanogeni, vivono in ambienti senza ossigeno e ottengono
energia dalla conversione di H2 e Co2 in metano. Per questo si trovano in paludi, nel tratto intestinale degli
animali, negli erbivori che degradano la cellulosa. Sono molto più simili alle nostre cellule eucariote rispetto
agli eubatteri.

Cellula eucariote
Cellula + strutturata e compartimentalizzata: se nella cellula procariote tutte le funzioni cellulari sono concentrate in
un solo ambiente, in quella eucariote il lavoro viene suddiviso, ciò la rende più efficiente (nonostante questo i batteri
prosperano e sono più di noi eh).

All’interno degli esseri viventi che hanno cellule eucarioti rientrano diversi gruppi: animali, funghi, piante e protisti.
Vengono distinti per come sono fatte le loro cellule e il metabolismo. Metabolismo può essere:
- Eterotrofo: hanno bisogno di altri esseri viventi per nutrirsi. Ricavo gli elementi che mi servono per ottenere energia
attraverso sostanze organiche. Smonto le proteine della carne in amminoacidi, le cellule le rimontano.
- Autotrofi: producono il proprio nutrimento da soli. Produco energia attraverso sostanze inorganiche.

Dal punto di vista dell’ecosistema gli organismi autotrofi sono fondamentali in quanto mandano avanti l’ecosistema.
è grazie agli autotrofi che l’energia del sole viene intrappolata nei sistemi viventi. Perché prendono l’acqua, la CO2,
i composti inorganici dell’azoto, del fosforo e dello zolfo e trasformano in carboidrati, lipidi, proteine e acidi nucleici .

Vediamo più nello specifico alcuni gruppi di eucarioti:


- Funghi: sono eucarioti ed eterotrofi, alcuni sono unicellulari e altri pluricellulari. Si distinguono dagli animali perché
hanno una parete cellulare fatta di chitina (componente dell’esoscheletro di molti artropodi). Inoltre si riproducono.
- Protisti: sono tutti gli altri, non c’è una definizione di protisti, non hanno nulla in comune tra loro. Non è la stessa cosa
di piante, animali e funghi perché essi hanno qualcosa che li accomuna.  ES: le amebe sono protisti e sono parassiti
eucarioti unicellulari.

Con i protisti si crea un problema logico, la loro caratteristica infatti è quella di non essere altro quindi sarebbe
conveniente ragionare su 3 domini: eubatteri, archeobatteri ed eucarioti.

CITOPLASMA, MEMBRANA PLASMATICA e CITOSCHELETRO


(LA STRUTTURA)
CITOPLASMA: è la soluzione acquosa in cui è sospeso tutto il resto, tutti gli organuli: mitocondri, nucleo,
reticoli endoplasmatici, apparato del Golgi, citoscheletro. Inoltre cellula vegetale ci sono anche plasmidi e
vacuolo, e parete.
MEMEBRANA PLASMATICA: è l’esterno della cellula, in alcuni casi è coperta da una parete, in quella
animale no.
Questa membrana definisce ciò che è dentro e ciò che è fuori. La membrana ha un doppio strato
fosfolipidico, perché essi hanno una testa idrofila carica, che si girata verso l’acqua e delle code idrofobe che
stanno all’interno, si dispongono normalmente in questo modo, in una configurazione che non richiede
dispersione di energia.
Visto che tutti i fosfolipidi hanno 1 resta e 2 code, tutte le membrane hanno un doppio strato fosfolipidico.
La membrana plasmatica viene definita come un modello a mosaico fluido: in mezzo a i fosfolipidi possono
esserci altre cose visto che lo strato non è continuo. Ci sono tipicamente proteine immerse, grossi peptidi,
catene di amminoacidi ripiegate su loro stesse. ES: ci sono proteine disposte nei modi più strani, attaccate
alla membrana da dentro, appoggiate da fuori, attraverso
la membrana. La membrana è collegata spesso con queste
proteine che spesso hanno qualche amminoacido attaccato
a zuccheri  Sono Glicoproteine, proteine con
zuccheri.
Viene detta mosaico fluido per altri 2 motivi:

 Inoltre è un mosaico fluido perché i fosfolipidi si


muovono e possono passare da un latro all’altro.
Allo stesso modo anche lipidi e glicoproteine al
loro interno possono muoversi. La cellula può
controllare questi movimenti.

 Infine anche la membrana può essere + viscosa/+


fluida a seconda se le code dei fosfolipidi sono
sature/insature.  Il colesterolo è un lipide che
abita tra le code, nella zona idrofoba del doppio
strato, questo aumenta la fluidità della membrana,
così da impedire che le code si leghino in maniera
stabile.

Le funzioni della membrana plasmatica, si riassumono negli elementi che la compongono:

 Lipidi: barriera  Omeostasi


 Proteine: trasporto specifico, riconoscimento e comunicazione Omeostasi
 Carboidrati: riconoscimento e comunicazione
L’omeostasi è la tendenza naturale a raggiungere una relativa stabilità, sia per proprietà chimico/fisiche che
comportamentali. Questo avviene anche nei confronti di condizioni esterne, attraverso meccanismi di
autoregolazione.
- Il riconoscimento cellulare viene svolto da proteine e carboidrati. Esistono le proteine recettoriali che
riconoscono le cellule batteriche per le loro proteine superficiali, o antigeni e le riconoscono come estranei.
- Il trasporto che permette di far entrare e uscire le molecole dalla cellula attraverso dei canali.
Per fare questo esistono le proteine transmembrana. Normalmente le piccole molecole non cariche
riescono a passare e diffondersi nella cellula, quelle che hanno carica o sono più grosse non possono passare
se non hanno canali che permettono il passaggio selettivo di ioni o molecole.

 Trasporto passivo: processo spontaneo che non richiede energia alla cellula, al massimo un canale
aperto e specifico per quella sostanza. La cosa più comune è la diffusione essa segue un gradiente
elettrochimico, in parole più semplice le cose tendono a distribuirsi in modo equo, da dove ce n’è di
più a dove ce n’è di meno.
Alcuni canali si limitano a far passare le sostanze, un trasporto passivo che usa la diffusione
secondo gradiente.
 Trasporto attivo: un problema diverso è far andare le cose contro gradiente in una direzione dove
sono già concentrate. Questo richiede energia in ATP spezzando i legami tra 2 gruppi fosfato.
 ES: le pompe ioniche sono proteine fatte per spostare gli ioni. La pompa sodio-potassio sposta il
sodio in una direzione e il potassio nella direzione opposta. Questo cambia il potenziale della
membrana perché tenderà ad avere all’esterno sempre più cariche positive.

 Trasporto dell’acqua: quando l’acqua si sposta attraverso la membrana parliamo di osmosi.


L’acqua è un solvente, non tende ad andare da dove ce n’è di più a dove ce n’è di meno, essa si
sposta da dove c’è una concentrazione di tutto il resto minore a dove ce una concentrazione
maggiore di sali, zuccheri.
L’acqua passa da una soluzione poco concentrata ad un'altra molto concentrata per diluire la
soluzione per equilibrare le concentrazioni. L’acqua passa per osmosi perché la membrana è
semipermeabile, fa passare solo l’acqua se non ci sono canali fatti apposta per far passare i sali o gli
ioni.
 ES: è il motivo per cui non possiamo bere acqua distillata o acqua marina, la prima fa esplodere le
cellule perché l’acqua si sposta in esse perché sono più salate della distillata (Soluzione ipotonica 
entra nella cellula, Lisi), nel secondo caso le cellule sì prosciugano perché per gradiente l’acqua si
sposta tutta all’esterno (Soluzione ipertonica  esce dalla cellula, raggrinzimento).
 ESP: prendere una patata, tagliarla a metà, creare una conca e metterci del sale per immergerla in
acqua dolce; l’altra metà si riempie di acqua e la si mette in acqua salata. In entrambi i casi si deve
l’osmosi.

CITOSCHELETRO: è un insieme di proteine che creano filamenti abbastanza rigidi, che danno struttura
alla cellula.
Le cellule hanno le forme che hanno grazie a questi filamenti. Sono di vari tipi:
- Microfilamenti
- Filamenti intermedi
- Microtubuli
Sono proteine fatte da strutture quaternarie, i suoi filamenti sono ancorati alla cellula e tutto quello che c’è
nel citoplasma.
Infatti non è solo sostegno per la struttura, ma porta in giro per la cellula tutto quello che è presente nel
citoplasma, quindi non è fisso, può cambiare e spostarsi, ed è il diretto responsabile di tutti i movimenti
della cellula, compreso il regolamento del mosaico fluido o la mitosi avvengono grazie al citoscheletro.

ENDOMEMBRANE (nucleo, reticolo e apparato di Golgi)


La grande invenzione della cellula eucariote è la suddivisione del lavoro. Le endomembrane sono i
compartimenti di questo lavoro suddiviso, le membrane che dividono: Nucleo, Reticoli Endoplasmatici e
Apparato di Golgi. Questi 3 componenti però non sono in totale isolamento, infatti sono in continua
relazione.
Osserviamo in particolare i sistemi di endomembrane:
- Nucleo: la carioteca è la membrana nucleare che delimita il nucleo, essa si prolunga e si collega al reticolo
endoplasmatico attraverso un sistema di membrane, quindi il nucleo non è isolato ma in continuità con i
reticoli endoplasmatici.
- Reticolo Endoplasmatico: sono fatti da una membrana che crea cisterne, tubi e compartimenti. Il reticolo
rugoso ha i ribosomi, quello liscio non li ha.
- Apparato di Golgi: è un sistema di cisterne schiacciate, separato dal resto. Le cisterne comunicano tra loro
tramite vescicole, la comunicazione è assicurata dallo staccarsi di queste palline che vanno e vengono.

NUCLEO: è fondamentale perché dentro di sé ha tutto il patrimonio genetico e le informazioni fondamentali


per la vita.
Dentro al nucleo infatti c’è il DNA che governa l’ereditarietà e immagazzina informazioni.
Questo patrimonio genetico è fatto da geni che corrisponde all’eredità, questi geni sono composti da porzioni
di genoma, che contiene le informazioni per codificare le molecole come RNA e proteine  ES: esiste il
gene che ha la sequenza di amminoacidi per fare l’emoglobina, quello per fare la cheratina, etc.…

 MA il gene deve sapersi accendere e spegnere. Infatti a seconda di dove si trova una cellula,
queste hanno determinate funzioni, i neuroni a differenza dei muscoli non si allungano e
contraggono. Per questo motivo ci servono una serie di sequenze satellite/regolatrici che
permettono alla cellula di accendere o spegnere un
determinato gene.
 MA come fanno le informazioni a entrare o uscire? Ci sono i
pori nucleari che sono dei canali cavi a forma di tubo che
attraversa la membrana. Questi tubi sono fatti da 8 proteine che
creano unendosi delle palizzate che sorreggono il tubo. Inoltre la
membrana nucleare è formata da uno strato raddoppiato, cava
all’interno: lo strato dei fosfolipidi è raddoppiato, in modo che
continui nei reticoli, queste strutture infatti a volte escono e
creano cisterne di reticoli.
 MA come è organizzato il materiale genetico? Il genoma è
diviso in pacchetti che si chiamano cromosomi, questi pacchetti
appaino solo quando il DNA si è duplicato e quindi la cellula si è
duplicata.
Il cromosoma è una sequenza lineare di nucleotidi, DNA
eucariote ha 46 sequenze. Quando la cellula si riproduce la membrana nucleare scompare.
RETICOLO ENDOPLASMATICO RUGOSO: è un sistema di membrane, tubi e cisterne in continuità con
la carioteca, questa zona del reticolo endoplasmatico ha attaccati moltissimi ribosomi.

 Cos’è un ribosoma: è un gomitolo fatto di RNA, più nello specifico RNA ribosomiale. I ribosomi
vengono fatti all’interno del nucleolo, una zona del nucleo che è addetta alla produzione continua di
tantissimi ribosomi.
Ogni ribosoma è costituito da:
- 1 o + RNA ribosomiali (1-3)
- Proteine (33-49)
 Funzione dei ribosomi: i ribosomi hanno l’importante funzione di sintesi proteica. Tutte le
proteine sono fatte dai ribosomi, che prendono le informazioni dal DNA e fanno una proteina.
 Come vengono fatte le proteine? Si parte da un altro RNA, l’RNA messaggero raccoglie la
sequenza di DNA che serve per poter trascrivere la proteina, questo esce attraverso i pori. A questo
punto 2 RNA interagiscono, l’RNA messaggero fa da tramite e permette ai ribosomi di avere la
sequenza per realizzare la sintesi proteica, attaccando un amminoacido dopo l’altro secondo il
messaggio portato dall’RNA  Sul ribosoma avviene la traduzione degli RNA messaggeri, la
sintesi proteica è il fenomeno per cui l’RNA messaggero viene tradotto in una proteina.
La cellula dopo il processo di sintetizzazione distrugge i messaggeri, in modo che ce ne siano solo quelli
necessari
Una volta che ha sintetizzato la proteina, il ribosoma torna nel citoplasma. Invece la proteina entra nel
reticolo attraverso il sistema di tubi e cisterne. Nel reticolo ruvido la proteina matura, perché quando si
formata è una struttura primaria.

 Possono entrare anche a pezzi (amminoacidi che non le servono) oppure possono essere aggiunti
degli zuccheri
 Nel reticolo ci possono essere le sciaperonine, proteine che piegano le altre proteine.

RETICOLO ENDOPLASMATICO LISCIO: continua quello rugoso e quindi viene anche usato dalle
proteine per spostarsi.
Ha varie funzioni:

 Trasporto delle proteine: grazie al suo sistema di tubi. Le proteine nascono nel sul ribosoma nel
RER e arrivano nel REL, dopodiché vanno dove devono.
 Utilizzo del glicogeno: qua il glicogeno viene montato e smontato, la REL decide se la cellula se
disfare il glicogeno perché ha bisogno di glucosio o se montare il glucosio tenerlo da parte.
 Sintesi dei lipidi: in questo luogo avviene la biosintesi dei fosfolipidi per esempio, elementi
fondamentali per le membrane della cellula.
 Detossicazione dei farmaci: qui alcuni farmaci vengono detossificanti

L’APPARATO DI GOLGI: è costituito da una serie di cisterne parallele e collegate a varie vescicole.
Cosa avviene qui? L’apparato di Golgi si occupa degli zuccheri (sintetizzazione dei polisaccaridi) è in
questo luogo che spesso vengono formate le glicoproteine.  ES: una proteina di membrana va dal RER e
viene portata al Golgi con una vescicola, qui si unisce ad un carboidrato e viene mandata alla membrana.
L’apparato di Golgi è il principale luogo in cui passano le vescicole, esse si muovono continuamente dal
RER alle cisterne dell’apparato. In questo spostamento la proteina viene ripiegata più volte, unita a zuccheri,
per poi una volta matura essere portata da vescicole all’esterno.
LE VESCICOLE: servono a far passare le sostanze attraverso una membrana. A volte possono esserci dei
canali, in questo caso però la cellula crea queste vescicole navetta, che si avvicinano alla membrana e si
fondono con essa.
 ES: in questo modo il RER crea le vescicole, mettendo dentro delle proteine che devono maturare, la
vescicola entrata in Golgi, si fonde con la cisterna e le proteine vengono rilasciate in questa cisterna interna;
le varie cisterne si passano le proteine finché non arriveranno al capo opposto ormai matura.

Quello delle vescicole è un sistema fantastico in quanto non consuma nulla. Le vescicole si aprono e si
chiudono continuamente per spostare i diversi elementi, come in un mosaico fluido  Sono il meccanismo
della cellula per spostare le cose tra le endomembrane dento la cellula e per far comunicare l’interno
con l’esterno.
Esocitosi: è il far uscire una quantità di materiale dalla cellula attraverso il fondersi della vescicola con la
membrana plasmatica. In quanto la vescicola stessa è fatta di membrana plasmatica. Spesso sono ormoni o
neurotrasmettitori che vengono trasmessi in questo modo. Comunque questi meccanismi possono essere fatti
in 2 modi:

 Esocitosi costruttiva: i meccanismi che sfruttano le proprietà della vescicola di essere fatta di
membrana plasmatica, semplicemente per essere fatta da un doppio strato fosfolipidico si fonde con
la membrana senza il bisogno di meccanismi di riconsento. Avviene spontaneamente e di continuo.

 Esocitosi regolata: avviene quando ci vogliono delle proteine sulla superficie delle membrane, dei
regolatori che devono riconoscersi in modo che ci sia la fusione tra la vescicola e la membrana,
altrimenti questa non avviene.
Endocitosi: è l’evento contrario, è quando si forma una tasca nella membrana cellulare che si richiude e
stacca dalla membrana per poi tornare indietro.

 Endocitosi costruttiva (Pinocitosi): il fatto che la membrana sia un mosaico fluido, le proteine
entrano ed escono spostandosi. A volte è la stessa membrana che muoversi si ripiega e forma delle
vescicole che si staccano dalla membrana. Il risultato di una pinocitosi è l’endosoma: una vescicola
con tanti elementi che prima erano fuori e ora sono dentro.

 Endocitosi regolata: in particolare la clatrina è una delle proteine che si occupa di regolare
l’endocitosi. Sono una serie di clatrine che formano una rete e aiutano la vescicola a formarsi,
clatrine che poi rivestono la vescicola.
Altre volte avvengono delle fagocitosi quando molte proteine riconoscono qualcosa e lo inglobano
facendo allargare la cellula  ES: meccanismo usato dai globuli bianchi quando riconoscono gli
antigeni dei batteri e riconosciuti come esterni li fagocitano. Il sistema immunitario è sempre attivo,
anche batteri sani per l’organismo quando sono troppi vengono fagocitati.

Il fagosoma è quello che rimane all’interno della cellula dopo che la fagocitosi è conclusa, per esempio resti
di un batterio.
L’autofagosma invece è quando la cellula crea una membrana intorno a qualcosa di vecchio che deve essere
demolito, come per esempio un mitocondrio.
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La membrana è il confine che delimitata tra quello che deve essere distrutto e ciò che non si deve
distruggere.
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I lisosomi sono coloro che si occupano della distruzione: sono vescicole con al loro interno degli enzimi litici
che effettuano la Lisi. Sono enzimi che smontano le molecole che incontrano.
Le vescicole grazie a un processo di riconoscimento capiscono cosa deve essere distrutto.
Il lisosoma si fonde con il fagosoma (che è il batterio all’interno della cellula) che a contatto con gli enzimi
litici viene distrutto. Il lisosoma può anche attaccare l’endosoma e l’autofagosoma. Se una cellula deve
autodistruggersi, aprono tutti i lisosomi presenti nella cellula e si DISTRUGGE DALL’INTERNO.

MITOCONDI E CLOROPLASTI
MITOCONDRI: tutti gli eucarioti con poche eccezioni hanno mitocondri consumando O e producendo Co2.
I mitocondri sono anche nelle cellule vegetali, ma questi hanno anche i cloroplasti per fare la fotosintesi.
Il mitocondrio ha 2 membrane:

 Membrana esterna
 Membrana interna: che spesso si solleva in creste mitocondriali. Non è piatta ma arricciata.
Lo spazio tra le membrane si chiama spazio intermembrana, mentre lo spazio interno è la matrice
mitocondriale (spazio interno alla membrana interna)
Il ruolo centrale del mitocondrio è quello di procurare energia. Al suo interno infatti avvengono le principali
reazioni che portano all’immagazzinamento di ATP  Nucleotide con 3 gruppi fosfato con legami ad alta
energia.
Rompendo il legame tra il 2° e il 3° gruppo fosfato si libera un fosso ammontare di energia per il trasporto
attivo e la sintesi proteica. Nei mitocondri vi sono le reazioni più importanti per produrre ATP.
Nel mitocondrio entrano composti organici (zuccheri semplici) e ossigeno  Esce ATP, Co2 e acqua.
I mitocondri sono la sede della respirazione cellulare che permette di produrre ATP, Co2 e acqua.
Con la respirazione cellulare infatti prendono molecole organiche e O2 per produrre energia e molecole
inorganiche.
La respirazione cellulare non avviene tutta nel mitocondrio:

 Glicolisi: processo preliminare che avviene nel citoplasma


 Metabolismo energetico: nel mitocondrio, partendo dal un carboidrato, il glucosio (che se non ho
ottengo spaccando lattosio o saccarosio) viene fatto reagire con l’ossigeno. Nei mitocondri avviene
una reazione controllata, una sorta di combustione controllata che con una serie di reazioni
chimiche fino a produrre acqua e anidride.

- Se sono aerobo faccio la respirazione completa, questo avviene se i mitocondri sono attivi. Infatti se ho
ossigeno dopo la glicolisi, i prodotti della glicolisi vanno nel mitocondrio dove produrrà ATP
- Se sono un organismo anaerobo, in assenza di ossigeno avvengono le fermentazioni.

 Fermentazione lattica: se i muscoli sono sottoposti a uno sforzo e il sangue non riesce a rifornirlo di
ossigeno, entra in gioco l’acido lattico. Quando questo entra nel sangue viene percepito dal cervello
come dolore segnalando al corpo che i muscoli stanno lavorando senza ossigeno. La fermentazione
lattica è un processo anaerobo che trasforma il piruvato, che è la molecola di uscita dalla glicolisi,
in acido lattico.

 Fermentazione alcolica: in questo caso il piruvato diventa etanolo, alcuni eucarioti infatti hanno la
fermentazione alcolica e non lattica. I lieviti in assenza di ossigeno fermentano e producono etanolo.
 ES: la levitazione è una fermentazione alcolica che produce alcol etilico (evapora nella cottura) e
anidride carbonica, che incastrata nelle maglie del glutine non riesce a uscire facendo fare al glutine
delle bolle che gonfiano l’impasto.
Il metabolismo si può riassumere così:
- Si parte da uno zucchero, il Glucosio
- Nella glicolisi che avviene nel citoplasma, questa produce solo 2 ATP, dopodiché se non c’è ossigeno
avverrà la fermentazione, altrimenti si continua con il mitocondrio  il piruvato è il risultato della glicolisi.
- Nel mitocondrio avviene l’ossidazione del piruvato che lo trasforma in acetil coenzima A, poi il ciclo di
Krebs (2 ATP) ed il trasporto degli elettroni, poi con la catena respiratoria e la fosforilazione ossidativa si
ottengono 32 ATP.
Tutto avviene per fasi, con un punto di entrata del glucosio diverso dal punto di entrata dell’ossigeno,
diverso dai punti di uscita di Co2 di H20 e di ATP  Quindi il metabolismo è una serie di reazioni.

Differenze della cellula vegetale:

 Parete: è una struttura esterna che da sostegno e protezione, essa è formata dalla cellulosa riversata
fuori dalla cellula mediante vescicole.
 Vacuolo: una vescicola piena d’acqua che svolge una funzione di accumulo. È una via di mezzo
tra un magazzino e una discarica, infatti quando ci sono sostanze tossiche o che la pianta non utilizza
in quel momento, sono trasferite nel vacuolo e diluite. È un organulo molto grande e occupa buona
parte dello spazio nella cellula. Una sorta di lisosoma che non distrugge le cellule ma le diluisce.
Servono per depurare l’acqua inquinata o i veleni, per questo le piante hanno una tolleranza
maggiore a queste sostanze ma è anche il motivo per cui alcune piante accumulano cellule tossiche
per l’uomo.
CLOROPLASTI: alcune cellule eucarioti, oltre ai mitocondri, possiedono altri organelli in grado di produrre
reazioni energetiche. Anche essi hanno 2 membrane, ma mentre il mitocondrio ne ha una esterna e una
interna ripiegata in creste, nei cloroplasti la membrana interna crea dei dischi, cisterne piatte  Tilacoidi:
camere circolari, vescicole delimitate da un doppio strato fosfolipidico, con uno spazio interno ulteriormente
compartimentalizzato. Queste camere circolari (tilacoidi) sono impilate una sopra l’altra, a formare torri di
tilacoidi in connessione tra loro, chiamati Grana (1 granum, tanti grana).
Esistono anche i tilacoidi inter-grana, dei tilacoidi che si allungano per connettere più grana tra loro  1
tilacoide che fa parte di 2 grana.

Il cloroplasto è verde perché pieno di clorofilla, essa risiede all’interno dei tilacoidi,
Il cloroplasto ha 3 spazi:

 Spazio intermembrana: lo spazio tra le due membrane, come per il mitocondrio


 Stroma: spazio dentro al cloroplasto che racchiude ribosomi e DNA (1 solo cromosoma, circolare
non lineare).
 Lume dei tilacoidi: l’interno dei tilacoidi, costituito da cisterne cave.
Non tutte le cellule vegetali hanno i cloroplasti, infatti i cloroplasti sono solo una delle forme dei Plastidi.
Infatti a seconda del punto in cui si trova la cellula, come il tronco o le radici, il ruolo dei cloroplasti delle
fotosintesi non è utile, quindi i plastidi assumono forme diverse, a seconda se c’è necessità per la cellula di
fare la fotosintesi oppure no.
Protoplasti (indifferenziati e incolore)  maturano  Cloroplasti o altro.

 Cromoplasti: alcune cellule danno origine ai petali. Questi si devono colorare, quindi la cellula disfa
i tilacoidi, riciclano la clorofilla e i plastidi si riempiono di pigmenti colorati. I pigmenti sono
sostanze colorate che assorbono la luce e la diffondono in una qualche lunghezza d’onda visibile. I
colori che il fiore sviluppa sono in base all’insetto agli insetti che li impollinano.
 Elaioplasti: altri plastidi di accumulo, che si riempiono di lipidi e oli essenziali: spesso infatti dalle
piante si estraggono unguenti, in quanto in esse li accumulano.
 Amiloplasti: sono dei plastidi di accumulo che immagazzinano amidi, per esempio la patata.
 Proteinoplasti: stessa cosa ma con le proteine.
 Statoliti: sono strutture che secernono carbonato di calcio, palline di calcare che per il loro peso
specifico tendono ad andare verso il basso. Grazie ai sensori della cellula la pianta, questa riesce a
orientarsi nello spazio e a capire dove punta la gravità. Sono veri indicatori di gravità, funzionali a
capire in che direzione crescere.

TEORIA DELL’ENDOSIMBIOSI (nascita dei mitocondri e


cloroplasti)
Analizzando la struttura dei mitocondri e plastidi ci accorgiamo che sono fatti di:

 Un sistema di 2 membrane
 Hanno DNA interno  un cromosoma di DNA circolare. Avere il DNA li rende speciali, altri
organuli come i lisosomi non ce l’hanno.
 Hanno ribosomi interni
Il fatto che i mitocondri abbiano queste caratteristiche li rende degli organuli semi-autonomi. Infatti gli
RNA ribosomiali all’interno dei mitocondri, per fare i ribosomi, codificano direttamente dal DNA circolare
all’interno dell’organello.
Stesso vale per le proteine prodotte, queste rimangono dentro all’organello, anche se altre vengono dal
citoplasma.
Un'altra particolarità viene dal fatto che il DNA sia circolare a differenza di quello del nucleo che è lineare.
Lo stesso vale per i ribosomi il cui genoma è circolare.  DNA e Ribosomi sono simili a quelli procarioti
e non eucarioti
Nasce la teoria endosimbiotica dell’origine della cellula eucariotica: che pensa che mitocondri e plastidi
sono ex procarioti. Tutto parte da una cellula anaerobia che fagocita una aerobia e invece di digerirla decide
di sfruttarla.
Grazie alla enorme produzione di energia di quella aerobia questo modello di vita trionfa, riproducendosi e
diventando più efficiente fino ad arrivare alla cellula eucariote  Archeobatterio anaerobio ha inglobato
batterio aerobio.

Simbiosi
Che cos’è la simbiosi: non sono 2 cose che vivono in pace e armonia, è l’associazione stabile di 2 o più
organismi.
L’uomo è una simbiosi in quanto nel suo corpo ci sono miliardi di batteri, i quali sono fondamentali e utili
alla vita.
Non endosimbiosi, non vivono nelle nostre cellule ma sopra di noi.
Le simbiosi possono essere di vario tipo:
 Mutualistiche: dove ciascuno dei 2 organismi guadagna qualcosa  ES: l’endosimbiosi dei
mitocondri nella teoria dell’origine della cellula eucariote. Il mitocondrio viene protetto, la cellula
guadagna energia dall’aerobio. Oppure lo stomaco degli erbivori che è abitato da organismi
unicellulari che scindono la cellulosa e permettono di digerirla.
Oppure il pesce pagliaccio con l’anemone di mare.
 Commensalismo: vivono insieme ma non traggono grande vantaggio uno dall’altro  ES: i denti di
cane sono attaccati agli scogli e crescono ovunque ci sia una superficie rigida, se crescono su una
balena non la danneggiano ne gli danno vantaggi e la stessa cosa vale per loro.
 Parassitismo: in questo caso 1 guadagna e 1 ci perde, di solito il parassita ci guadagna e l’ospite ci
perde. Non implica l’uccisione dell’ospite, anche se in alcuni casi avviene  ES: sanguisughe o
pidocchi, le vespe depongono le uova dentro al bruco che quando si schiudono lo uccidono.

FOTOSINTESI
La fotosintesi è una parte della mappa metabolica, un tentativo dell’uomo di rappresentare le possibili
reazioni che avvengono nel citoplasma. La fotosintesi diciamo è un metodo usato dalle piante per produrre
energia.
Le piante non sono le uniche a fare la fotosintesi, ci sono anche alghe e batteri fotosintetici.
Le piante hanno i mitocondri, respirano come noi, consumano ossigeno e producono Co2. Solo che
quando la fotosintesi è attiva, di giorno, è più la Co2 consumata di quella prodotta e viceversa per l’ossigeno.
La fotosintesi clorofilliana è unita da 2 momenti separati tra loro:
1. Uno della luce per innescare reazioni chimiche
2. Uno della Co2 per costruire zuccheri

1) Uso della luce per innescare le reazioni chimiche (FASE LUMINOSA):


Nei tilacoidi è contenuta la clorofilla, questa sostanza è in grado di assorbire la luce solare (la vediamo verde
perché assorbe quasi tutti i colori della luce tranne il verde).
- La luce assorbita incide sui fotosistemi (complessi proteici: tante proteine montate insieme), essi
contengono la clorofilla.
- Quando alcuni elettroni della clorofilla vengono colpiti dalla luce solare, questi si eccitano, allontanandosi
dal suo nucleo.
L’elettrone in questo caso può fare 2 cose:

 De-eccitarsi e tornare alla molecola


 Abbandonare la molecola
2) Uso della Co2 per costruire zuccheri (FASEO OSCURA)
All’interno del cloroplasto è presente un enzima, detto Rubisco, esso in grado di prendere uno zucchero, il
Ribulosio, (presente anch’esso nel cloroplasto) e unirlo alla Co2  Producendo 3-Fosfoglicerato x
glucosio e cellulosa.
Il rubisco riesce ad unire qualcosa di inorganico (Co2) con qualcosa di organico (ribulosio)  La Co2 viene
organicata.
È un processo che può essere fatto sia di giorno che di notte, ma per il rubisco necessita dell’energia sotto
forma di NADPH e ATP, quindi solo la Fase Luminosa può dargli tutto quello di cui ha bisogno  ESP:
la pianta è più debole se cresce solo al buio perché non può fare la fotosintesi.

FOGLIE
Com’è fatta una foglia: il sopra e sotto di una foglia non sono uguali.
- Sopra: cellule fitte e impacchettate dove avviene la fotosintesi
- Sotto: spazi vuoti con buchi, stomi, che fanno uscire i gas
- Mesofillo: tutto ciò che si trova tra i due strati, è il dentro della foglia. Al suo interno ci sono delle cellule
isolanti che impediscono ai gasi di andare in una certa direzione.
Stomi: sono dei buchi nella foglia che permettono gli scambi gassosi necessari per sostenere le reazioni della
fase luminosa  C02 entra per essere consumata e O esce per diffusione.
Di notte gli stomi si chiudono per due motivi:

 Preservare un po’ di Co2 e far lavorare il rubisco


 Non perdere acqua.
Costruiamo schemi per dare un ordine alla natura ma questa non è schematica, ci sono serie e serie di
situazioni intermedie  è naturale che anche se gli stomi sono chiusi, un po’ il passaggio di gas avverrà lo
stesso, oppure la poca luce lunare/lampione potrebbe tenere aperti alcuni stomi.

ESP: bisognerebbe far riflettere gli studenti sulle forme delle foglie: in ambienti diversi hanno forme diverse.
Riflettere se questi cambiamenti avvengono perché si sono adattate all’ambiente. Approfondendo il fatto che
gli animali a differenza delle piante sono centralizzati. Invece le piante sono a sistema diffuso, ogni foglia
ha ciò che gli serve per fare fotosintesi e sopravvivere Fare esperimenti con luce e buio (pianta alla luce,
pianta al buio, pianta con solo lampada e sopravvive.
 Fare esperimenti con foglie verso il basso in acqua che producono bollicine.
 Dimostrare che c’è un trasporto di sostanze nel gambo, utilizzando coloranti (rosa bianca in
acqua rossa).
CITOSCHELETRO
CITOSCHELETRO: è costituito da proteine, fibre che stanno insieme formando un impalcatura per la
cellula, dandogli forma, sostegno e consentendogli di muoversi.
Il citoscheletro è fatto da:

 Microtubuli: sono stabili da cellula a cellula. Sono fatti di tubolina e si trovano dentro la cellula,
disposti a raggiera intorno al nucleo e alle altre componenti interne della cellula.
 Microfilamenti: sono stabili da cellula a cellula. Sono fatti di actina, una proteina, si localizzano
soprattutto sotto la membrana plasmatica nel lato interno.
 Filamenti intermedi: sono vari e come sono fatti cambia da cellula a cellula, quelli delle cellule
ossee sono diversi da quelli delle cellule nervose, etc.…
Tutti e tre sono polimeri.
C’è anche una divisione del lavoro:

 Microtubuli e microfilamenti: si occupano del movimento, di muovere e di muoversi nella cellula.


 Filamenti intermedi: sono più statici e si occupano del sostegno.

MICROFILAMENTI: il filamento di actine ha due poli. Il filamento si sposta aggiungendo e togliendo


actine nei poli.
Di fatto i microfilamenti si spostano polimerizzando da una parte e depolimerizzando dall’altra.
Hanno varie funzioni:

 Citodieresi: quando la cellula è pronta a dividersi i filamenti si accorciano e la strozzano a metà


 Microvilli: sono estroflessioni della membrana che vanno al di fuori della membrana plasmatica.
Questi servono ad aumentare la superficie della cellula senza aumentarne troppo il volume  ES:
l’intestino per assorbire nutrimenti da queste estroflessione per aumentarne la capacità di
assorbimento.
 Contrazione muscolare: ad essi dobbiamo tutti i movimenti del regno animale.
MICROTUBULI: sono più grandi, cilindrici e cavi. Sono quasi sempre formati da 13 protofilamenti disposti
in cerchio.
Anche essi sono legati al movimento ma in modo diverso: al loro interno ci sono delle proteine motrici
(chinesine e dineine) che ci camminano dentro. Se devo portare qualcosa da una parte all’altra della cellula la
attacco a queste proteine che sono capaci di spostarsi nel microtubulo. Da una parte si agganciano a ciò che
deve essere trasportato e dall’altra gli amminoacidi della proteina si attaccano al microtubulo. La chinesina e
la dineina si muovono sempre in senso opposto.
 ES: le vescicole di cui abbiamo parlato si muovono grazie alla chinesina e dineina
CONCLUSIONI:
Microtubuli:
- Struttura: tubi cavi la cui parete è costituita da 13 protofilamenti di tubolina
- Monomeri: alfa tubolina e beta tubolina
- Funzioni: movimenti dei cromosomi e organuli, mantenimento della forma cellulare
Microfilamenti:
- Struttura: 2 filamenti intrecciati di actina
- Monomeri: actina
- Funzioni: contrazione muscolare, scorrimento citoplasmatico, divisione cellulare, mantenimento e
mutamento forma
Filamenti intermedi
- Struttura: proteine fibrose avvolte in cavi più spessi, fatte da varie proteine differenti
- Funzioni: supporto strutturale e mantenimento della forma.
Il citoscheletro è fondamentale per la riproduzione cellulare

LE COMUNICAZIONI CELLULARI
Ma come fanno le cellule a lavorare insieme? Come fanno cellule, tessuti, organi e apparati a lavorare in
sinergia?
Per farlo devono poter comunicare tra loro. Questo può avvenire in 2 modi:
1. Molecole legate alla membrana citoplasmatica
2. Molecole libere (ormoni)
1) MOLECOLE LEGATE ALLA MEMBRANA CITOPLASMATICA: legato alle giunzioni che sono di
vario tipo. Tutte le giunzioni tengono insieme 2 membrane di 2 cellule, ma alcune lasciano passare sostanze
altre no.

 Occludenti: il compito principale di queste giunzioni è impedire la diffusione di molecole organiche,


mentre lasciano passare piccoli ioni e acqua.
 Comunicanti: queste giunzioni permettono il passaggio e formano dei canali, mezzo canale si trova
da una parte della membrana plasmatica mezzo canale sull’altra membrana.
 Di ancoraggio: non solo collegamenti tra cellule, ma tra cellule e matrice extracellulare. Non sempre
le cellule sono legate a cellule vive, possono essere legate per esempio a una lamina basale. Esse
servono a non fare in modo che la cellula si allontani troppo da ciò a cui è ancorata.
1) MOLECOLE LIBERE: grazie alle molecole libere due cellule, anche lontane, possono comunicare.
Spesso queste molecole sono ormoni. Questo può avvenire se hanno un recettore: visto che chi riceve la
molecola deve essere capire.

 Segnalazione locale (segnalazione nervosa): la cellula libera attraverso le vescicole alcune sostanze
nell’ambiente. Queste possono raggiungere zone della cellula stessa, se è molto grande, oppure una
cellula vicina.
 ES: nel sistema nervoso quando trasmettiamo un impulso nervoso ci sono connessioni tra le
cellule nervose, chiamate sinapsi. L’estremità di ogni neurone è piena di vescicole pronte a partire.
Appena arriva l’impulso elettrico la vescicola parte e raggiunge il neurone dopo e così via. Queste
una volta arrivate al neurone, liberano dei neurotrasmettitori (molecola libera) che attivano il
recettore del neurone dopo.

 Segnalazione a distanza (ormonale): parliamo di neurone quando c’è un’azione a lunga distanza,
infatti lo spazio tra in neuroni era veramente minimo rispetto a questo. L’ormone è un messaggero
chimico, gli ormoni vengono prodotti dalle ghiandole e si spostano nel sangue. Essi hanno come
obiettivo/bersaglio una o + cellule che hanno il recettore per quell’ormone: una proteina
esposta nella membrana che è complementare all’ormone.
 ES: Il surrene manda in giro l’adrenalina, tutti gli organi bersaglio la riconoscono e le cellule
avente il recettore cambiano forma, si attivano per far succedere qualcosa (battito accelerato,
sudorazione.)

- Ormoni steroidei (di natura lipidica): dopo essere entrati in contatto con il recettore, entrano nella
cellula e raggiungono il nucleo.
- Ormoni peptidici (di natura proteica con pochi amminoacidi): non entrano, il recettore attiva
un'altra proteina messaggera che parte e raggiunge il nucleo
La comunicazione con gli ormoni è chiamata comunicazione endocrina in quanto gli ormoni sono prodotti
da ghiandole endocrine che li riversano nel sangue. La comunicazione endocrina provoca un’alterazione
dell’attività all’interno della cellula, con un gene che si accende o spegne.

- Ferormoni (EXTRA): vengono versati dalla cellula nell’ambiente esterno, per far percepire un
segnale ad un altro organismo. Quindi questi hanno un raggio molto più ampio. Anche se si va da un
organismo all’altro il procedimento è sempre lo stesso, c’è una cellula che emette e una che riceve.
 ES: le antenne della falena percepiscono i ferormoni di un’altra falena. Il ferormone attiverà
sull’antenna una serie di meccanismi che permettono al maschio e la femmina di trovarsi.

UNITÀ DIDATTICA SULLA CELLULA


Come si possono far capire la cellula ad un bambino?
Innanzitutto è importante passare l’idea che la cellula è un qualcosa di molto disordinato, infatti è un
sistema complesso con tante cose che succedono contemporaneamente. Le cellule funzionano ma non è che
non possano essere più efficaci.
Inoltre si possono sfruttare delle attività didattiche stimolanti:
 Si possono fare modellini di una cellula, sia con plastilina che con materiali di riciclo. L’importante è fare
modellini confusi perché la cellula di fatto è confusa, l’importante è privilegiare l’aspetto della
complessità.
 Si può pensare di far impersonare ai bambini la cellula o il DNA: un gioco che vede la cellula come un
esempio di cooperazione/integrazione. Ad esempio un bambino porta informazioni dal nucleo ai ribosomi,
altri la parte dei ribosomi che costruiscono qualcosa. Sempre tenendo a mente la grande complessità della
cellula.
 Osservazione delle cellule al microscopio, cellule vegetali sono più facili basta una cipolla o una foglia.
È importante non creare una misconcezione che le cellule o sono animali o sono vegetali. Per questo
motivo si devono anche osservare un panetto di lievito, un fungo oppure qualcosa preso da casa come una
muffa.
 Osservare una goccia d’acqua al microscopio, prendendola da un vaso, un canale o un fiume. Al loro
interno infatti si troveranno tanti organismi eucarioti unicellulari, ma anche batteri procarioti. Esperienza che
dà l’idea che la vita è ovunque.

TRASCRIZONE, TRADUZIONE e SINTESI PROTEICA


La cromatina è una sostanza che si trova nel nucleo, questa colorandosi ci mostra cosa sta facendo il DNA:
- Eterocromatina: si colora diventando scura, significa che il DNA non sta lavorando ed è raggomitolato su
se stesso.
Il cromosoma è il massimo dell’arrotolamento.
- Eurocromatina: non si colora, il DNA è aperto e sta lavorano.
Cosa significa che il DNA lavora? E perché non può lavorare da ripiegato?
Quando il DNA lavora è capace di svolgere varie funzioni:

 Duplicazione: fare una copia esatta di sé stesso.


 Trascrizione e traduzione: a partire dal DNA produrre un RNA che va nel citoplasma per esser
tradotto in proteine.
In entrambi i casi il segreto sta nella complementarità delle basi.
TRASCRIZIONE: nella trascrizione il 2 filamenti di DNA devono separarsi. MA solo una parte del DNA si
apre, si forma una bolla e i 2 filamenti si allontanano temporaneamente:

1. Questo processo viene fatto da una proteina Elicasi che apre la doppia elica e spezza i legami H.
Una volta aperto, viene mantenuto in questa posizione da proteine che si legano ai 2 filamenti per
tenerli separati.

2. Dopodiché serve che un enzima, RNA Polimerasi, che copi uno dei filamenti, sintetizzandone uno
nuovo a partire dalla sequenza delle DNA originale, associando ad ogni base il suo corrispondente.
RNA non sbaglia filamento perché sintetizzare l’RNA sempre e solo in una direzione 5’-3’ perché il
DNA è complementare. L’RNA polimerasi inoltre sa anche da dove partire e dove fermarsi, grazie al
fatto di possedere proteine che riconoscono la forma di porzioni del DNA. RNA individua la
sequenza di nucleotidi iniziale (sequenza promotrice), a partire da esse sintetizza fino ad arrivare alla
sequenza finale (sequenza di terminazione).

3. Grazie alla sintesi dell’RNA polimerasi si formano una serie di nucleotidi sparsi, che devono essere
cuciti insieme per formare un nuovo filamento attraverso dei legami covalenti.

4. Nasce così un filamento di RNA Neo-sintetizzato, che si stacca dal filamento di DNA originale e va
per la sua strada mentre il DNA si richiude.

Gli eucarioti hanno 3 tipi di RNA polimerasi, per trascrivere 3 tipi diversi di RNA:

 RNA polimerasi 1 (rRNA): trascrive gli RNA ribosomiali, che si piegano diventando ribosomi.
 RNA polimerasi 2 (mRNA): trascrive gli RNA messaggeri che contengono le informazioni per
creare una proteina. Per produrle si faranno tradurre dagli ribosomi.
 RNA polimerasi 3 (tRNA): trascrive gli RNA di trasporto, piccoli RNA in grado di trasportare
amminoacidi che hanno 60-70 basi.
Tutti leggono da 3’-5’, tutti sintetizzano tra 5’-3’ e tutti creano legami covalenti, hanno semplicemente
compiti diversi.

Tutti questi RNA trascritti devono maturare e subire modificazioni nella cellula: rRNA e tRNA devono
maturare ripiegandosi. L’mRNA invece matura in fasi:

 Capping: al 5’ del messaggero viene attaccata una glicoproteina, una specie di cappuccio che indica
alla cellula dove deve andare. In che luogo portare il messaggero per farsi tradurre in proteina.
 Metilazione: vengono attaccati gruppi metile (CH3) ad alcune basi, che servono per accendere o
spegnere i messaggeri. In base al numero di gruppi metile presenti sul mRNA verrà tradotta oppure
no.
 Poliadenilazione: a tutti i messaggeri vengono attaccate una fila di adenine a 3’, non sappiamo
perché avvenga, forse è un segnale per la cellula che quello è un mRNA
 Splicing: è il momento in cui il messaggero viene fatto a pezzetti. Questi frammenti ottenuti possono
essere Esoni o Introni. Normalmente c’è l’eliminazione degli introni e la ripolimerizzazione degli
esoni secondo l’ordine in cui erano. Nello splicing alternativo c’è una riorganizzazione degli
frammenti.
Questo perché con lo stesso RNA messaggero immaturo si possono ottenere diversi mRNA maturi.
TRADUZIONE (sintesi proteica): trasformazione di una sequenza di basi (mRNA) in una sequenza di
amminoacidi (proteina)  è il passaggio da DNA a proteina.
Come funziona: mRNA viene letto a triplette (detti codoni, 3 basi). Ogni tripletta di basi corrisponde un
amminoacido. Questo passaggio è diverso dalla trascrizione, in questo caso infatti c’è un vero e proprio
meccanismo di traduzione che fa legge il filamento e ci passare da una sequenza di nucleotidi a una di
amminoacidi.
Grazie ai codoni di stop (UAA, UAG e UGA) il ribosoma riceve il segnale che non bisogna più attaccare
amminoacidi alla sequenza (esistono anche i codoni di inizio).

Codice genetico e caratteristiche: innanzitutto il codice genetico non è qualcosa di fisico, è un concetto,
una tabella.
È un’interpretazione fatta dall’uomo, che ha associato una tripletta di basi dell’RNA ad un amminoacido.
Il codice genetico ha delle caratteristiche:

 È specifico e non ambiguo: sullo stesso organismo, allo stesso codone corrisponde lo stesso
amminoacido
 Non è universale: la stessa tripletta in un altro organismo può avere significati diversi.
 È ridondante e degenerato: i codoni totali sono 64, gli amminoacidi sono 20. Quindi ci sono più
combinazioni che portano allo stesso amminoacido. Inoltre è impossibile fare una traduzione al
contrario, partendo dagli amminoacidi, perché non è detto che allo stesso amminoacido corrisponda
lo stesso codone.
 Non è punteggiato: una volta che l’mRNA è maturo le triplette sono tutte attaccate.
Non tutto il DNA serve a codificare le proteine.
Tanto DNA non serve e ha tante sequenze ripetute, soprattutto quelle usate di più  geni ripetuti milioni di
volte per codifica di RNA e codifica di proteine

Per fare la traduzione servono:


- mRNA
- Ribosomi: tratti di rRNA che si è ripiegato e unito a proteine formando dei gomitoli
- Amminoacidi: che sono montati su un tRNA
Il tRNA è un filamento singolo di RNA a cui viene attaccato ad un amminoacido e un anticodone.
L’Amminoacil-tRNA-sintetasi è un enzima che consumando ATP associa il tRNA all’amminoacido e
l’anticodone complementare all’codone dell’RNA messaggero, in modo tale che i due possano appaiarsi una
volta entrati in contatto
 Quindi per fare le proteine è richiesta molta energia

Questo ci insegna che il DNA è solo un deposito di dati, non è che abbia tutto questo controllo,
l’informazione è fondamentale ma da solo non basta, per leggerlo e formare le proteine serve un apparato
fatto apposta.

Fasi della traduzione:


 Gli RNA ribosomiali (rRNA) si sono appaiati con le proteine formando i ribosomi.
 La subunità minore del ribosoma riconosce l’RNA messaggero (mRNA). La subunità trova il punto di
partenza, il codone di inizio (di solito AUG) e si attacca.
 A questo punto arriva il tRNA che ha l’anticodone complementare al codone d’inizio. Il tRNA appaglia le
3 basi del suo anticodone a quelle complementari dell’RNA messaggero.
 Viene esposta la tripletta successiva e un altro tRNA appaia la sua tripletta a quella del messaggero.
 Ora che 2 tRNA si trovano uno di fianco all’altro i loro 2 amminoacidi si uniscono formando un legame
peptidico.
 L’RNA messaggero scorre lungo il ribosoma ed espongono le 3 basi successive. In pratica il ribosoma è
una finestrella larga 3 basi che scorre lungo il messaggero, ogni qualvolta che scopre 3 basi arriva il tRNA
con l’anticodone complementare, così da creare una catena proteica.
 La catena proteica finisce quando il ribosoma espone il codone di stop, che non è associato a nessun
amminoacido.

 tRNA: rende possibile la traduzione, in quanto ha da una


parte l’anticodone fatto di basi e dall’altra
l’amminoacido. L’anticodone permette il legame e la
conversione da linguaggio in nucleotidi in amminoacidi.

 Ribosomi: all’interno dei ribosomi l’RNA messaggero


che scorre tra la subunità maggiore e quella minore. In
questo scorrimento succede qualcosa al ribosoma, a
livello alle parti della subunità maggiore. È divisa in siti:
- Sito P: che è il sito del ribosoma che è sempre pieno con
l’ultimo tRNA della catena
- Sito A: è il sito che si svuota e riempie continuamente
quando il messaggero scorre. A quel punto quello che si
trovava nel sito A finisce nel sito P. detto sito di
allungamento.
 Una volta che la proteina è pronta e si è staccata, questa deve maturare e si dirige in zone diverse della
cellula.
Il destino post-sintetico delle proteine può essere di 2 tipi:
- Ribosomi  RE  GOLGI  dopo il Golgi vengono mandate o nei lisosomi o all’esterno.
- Ribosomi  Citosol  vanno nel nucleo o nel mitocondrio.

PROCARIOTI: nei procarioti la traduzione può avvenire mano a mano che la polimerasi copia il DNA.
Man mano che la polimerasi copia il DNA ed escono fori i filamenti del messaggero, uno o + ribosomi
(poliribosoma) iniziano a scorrere sul filamento, in modo che si producano molte copie della stessa proteina
 Questo processo viene detto sintesi proteica co-trascrizionale

MITOSI (Riproduzione asessuata)


Quando si parlare di riproduzione cellulare dobbiamo osservare il ciclo di vita dell’essere vivente.
Se la riproduzione di un essere vivente è sessuata, questi producono dei Gameti (sperma e ovaie) che si
uniscono per produrre uno Zigote che cresce e diventa un essere vivente.
Se si tratta di un organismo pluricellulare, una volta che lo zigote si è formato, si dividerà per produrre tutte
le cellule del corpo adulto. In particolare in 2 linee di cellule:
 Cellule della linea somatica: sono le cellule che costituiscono il corpo, diventano i muscoli, le
ghiandole, il sistema nervoso. Questo processo detto processo di accrescimento che vede lo sviluppo
dello zigote e il moltiplicarsi delle cellule attraverso la Mitosi.
 Cellule della linea germinale: è la produzione dei nuovi gameti, questa avviene attraverso la Meiosi
Nell linea somatica con la mitosi si produce cellule uguali a quelle di partenza, invece con la linea germinale
si produce cellule diverse sa quelle di partenza.

FASI DEL CICLO CELLULARE:


 Fase G1: in questa fase la cellula cresce e possiede il normale metabolismo. Nella cellula succede tutto
quello di cui abbiamo parlato finora: trascrizione, traduzione, ribosomi, vescicole, mitocondri, lisosomi, etc.

 Fase S: la cellula replica il suo DNA in preparazione alla fato che si duplicherà. Non tutte le cellule: NO
neuroni.
 Fase G2: la cellula smette le sue funzioni precedenti, cresce e si prepara alla mitosi.
 Fase M: la cellula compie la Mitosi, si divide e otteniamo 2 cellule in fase G1. Il ciclo ricomincia.
Caratteristiche del processo di duplicazione del DNA:

 È un processo ad alta fedeltà: la complementarietà delle base garantisce che il DNA venga copiato
abbastanza fedelmente, anche se possono capitare degli errori.
 È fatto di correzioni: una parte dell’enzima della DNA polimerasi, ha il compito di controllare
l’operato della polimerasi mentre attacca le basi. È una subunità che controlla gli appaiamenti e
corregge le bozze.
 Necessità dell’intervento dell’RNA: la DNA polimerasi per funzionare ha bisogno che lungo le
prime basi si attacchi un filamento breve di RNA, il Primer. Partendo dall’estremità 3’ di questo
RNA la polimerasi inizia a replicare.
C’è un enzima che crea il primer e uno che lo stacca quando è finita la replicazione.
- Procarioti: quando avviene la replicazione da 1 circolo diventano 2 circoli, vengono fuori 2 cromosomi
unicellulari.
- Eucarioti: il DNA viene replicato in più punti, 1 per ogni cromosoma. Dopo la replicazione ho 2 coppie di
doppie eliche di DNA, avrò 2 cromatidi fratelli completamente identici e tenuti uniti dal centromero (al
centro o in cima).
I cromosomi infatti li vedo a X solo quando il DNA si è replicato.
I cromosomi che sono 46 e per ogni gene ho una coppia di cromosomi, 23 coppie. Infatti per ogni
cromosoma ne ho 2 omologhi, uno proveniente dalla madre e uno dal padre, tranne quelli sessuali 
abbiamo uno stato diploide

FASI DELLA MITOSI


 Interfase: è tutto ciò che non è mitosi, tutto ciò che è tra una mitosi e l’altra. La cellula è in fase G1 o S o
G2.
In questa fase la cellula svolge le sue normali funzioni vitali.

 Profase: mentre sta lavorando il DNA ad un certo punto si replica, otteniamo così i cromatidi fratelli.

 I cromosomi diventano lunghi filamenti di cromatina che iniziando a condensarsi in forma di


cromosomi dicromatici (forma di X, si spiralizzano e colorano).
 Inoltre il fuso micotico inizia ad organizzarsi, i centrioli infatti si sono spostati ai poli opposti della
cellula e intorno a loro si organizza il fuso micotico, che sono microtubuli del citoscheletro che si
toccano a circa metà della cellula.
 L’involucro nucleare e nucleo iniziano a scomparire.
 Prometafase:

 I cromosomi continuano ad accorciarsi ed


ispessirsi.
 Il fuso micotico tra i centrioli continua a
formarsi.
 I cintecori inziano da attaccarsi ai microtubuli.
 Metafase:

 La membrana nucleare sparisce.


 I cromosomi sono liberati nel citoplasma si
allineano a metà del fuso mitotico, anche detto
piastra equatoriale.
 Il centromero che tiene attaccati i 2 cromatidi
fratelli, si attacca alla struttura proteica del
cintecore.
Il cintecore da una parte si attacca al centromero
dall’altra si aggancia ai microtubuli del fuso
(ogni cromosoma ha il suo cintecore, sono come
dei binari che scorrono lungo i microtubuli).
 Si forma l’aster, una figura che si vede a forma di stella e che si ottiene quando attorno al centriolo
ci sono microtubuli tutti intorno. Abbiamo 2 aster, uno per centriolo.
 Anafase: I cromatidi fratelli si separano, il materiale genetico si divide a metà. I cromatidi allontanandosi
in direzione opposta tirati lungo il fuso dai cintecori e dirigendosi uno verso un centriolo e l’altro verso il suo
opposto.
 Telofase: I cromatidi arrivano a destinazione, ai poli, metà da una parte e metà dall’altra. Al centro c’è il
fuso ma è vuoto.
 Citodieresi:

 La cellula si strozza fino a tagliarsi in 2


 Si riformano le membrane nucleari
 Scompaiono il fuso e gli aster
 Metà cromosomi finiscono nella cellula figlia e metà nell’altra cellula figlia.
 Il citoplasma si divide grossomodo a metà, mentre il resto degli organuli la cellula è in grado di
ricrearli.
La mitosi è un processo clonale, infatti se non ci sono errori nella duplicazione da una cellula ne nascono 2
cellule figlie identiche alla cellula madre che le ha generata.
La mitosi è semi-conservativa, infatti nel nuovo DNA uno dei filamenti c’era prima e 1 è neo-sintetizzato.
Le due doppie eliche figlie contengono ciascuna 1 filamento che prima già c’era e uno di nuova sintesi.
La mitosi è una riproduzione asessuata ovvero senza gameti, senza speri e uova. Esistono forme di
riproduzione senza gameti, come nei casi descritti qui sotto

RIPRODUZIONI ASESSUATE (EXTRA)


- Riproduzione vegetativa: nelle piante se taglio una radice e la sotterro nasce una nuova pianta, senza il
bisogno della riproduzione ma solo con la crescita.

- Gemmazione/riproduzione asessuata negli animali: il fenomeno della gemmazione produce una pallina
di cellule, una gemma che si stacca e diventa un nuovo individuo. La gemmazione è la produzione di piccoli
gruppi di cellule che si sviluppano in nuovi organismi.

 Poriferi: che comprendono le spugne che stanno in fondo al mare, animali fissati al fondale che
filtrano l’acqua attraverso i loro pori per assorbirne le sostanze nutritive.

 Cnidari: le meduse e i coralli sono cnidari, questi hanno 2 forme, una asessuata (polipi) e una
sessuata (meduse).
Nel primo caso i polipi si riproducono per gemmazioni, se queste gemme rimangono attaccate si
formano delle colonie di polipi All’interno delle colonie c’è una divisione del lavoro, ogni individuo
ha delle funzioni: difesa della colonia (sostanze urticanti), digestione del cibo, riproduzione.
La medusa è sempre un cnidario ma con riproduzione sessuata. Nelle colonie di polipi può capitare
che alcune gemme si stacchino e capovolgono formando le meduse.

 Platelminti: anche i platelminti che comprendono la plantaria, sono in grado riprodursi per
gemmazione. Questa categoria però comprende soprattutto la Tenia (verme solitario) che si divide
però secondo riproduzione sessuata.

 Alcuni vertebrati fanno la poliembrionia: in particolare gli Xenarthri (armadillo, bradipo,


formichiere) hanno tassi altri di gemmazione. Con la poliembrionia si intende la divisioni in più parti
dell’embrione, uno zigote che si divide in vari zigoti formando più organismi  Un esempio sono i
gemelli omozigoti.

MEIOSI (Riproduzione sessuata)


La linea germinale produce i gameti: spermi (spermatozoi per mammiferi) e uova  Il DNA in questa
linea, viene trasmesso alle generazioni successive

 Non si possono dividere per mitosi perché se no i cromosomi aumenterebbero sempre, infatti i
gameti rispetto alle altre cellule avere metà del corredo cromosomico, così che quando i due gameti
si uniscono ricostituiscano il cromosoma diploide.

 I gameti sono cellule aploidi mentre quelle somatiche sono diploidi. L’unione di due gameti forma
uno zigote diploide. La meiosi serve proprio a questo, formare una cellula diploide a partire da due
aploidi.
FASI DELLA MEIOSI
Il processo è simile alla mitosi infatti ci sono interfase, fase s (DNA duplicato), Fase G2 (preparazione) e
meiosi.
Questa volta la duplicazione del DNA deve essere aploide quindi a partire da 1 cellula se ne producono 4 (2
citodieresi).
Le somiglianze alla mitosi continuano perché quello che avviene sono 2 turni di mitosi consecutive: la
cellula si divide per mitosi in 2 e si divide ancora subito dopo, ma senza duplicare il genoma (meiosi e
meiosi II)  PS: nella specie umana le donne nascono con tutti gli ovuli già pronti e fermi in metafase.
 Profase I: anche in questo caso i centrioli migrano ai lati opposti e la membrana inizia a scomparire
mentre i cromosomi iniziano a spiralizzarsi.

 Ma la differenza è quello che avviene in profase 1, infatti i cromosomi omologhi si appaiano, i


cromosomi dei due genitori si uniscono formando 23 coppie e non 46 come la mitosi. Ogni
cromosoma è fatto da 2 cromatidi che si uniscono in coppie quindi 4 cromatidi detti Tetradi. Il
numero di cromatidi è lo stesso della mitosi ma mentre prima erano a 2 a 2 adesso sono 4 a 4.
 Nelle tetradi i 2 cromatidi materni si allineano a 2 cromatidi paterni e avviano il crossover: i 2
cromatidi interni si scambiano materiale genetico omologo, grazie a delle proteine i cromatidi si
piegano e si annodano e il pezzo che corrispondeva a un cromosoma passa all’altro  I cromatidi
interni vengono detti cromatidi ricombinati, quindi i 2 cromatidi fratelli non son più uguali avrò 4
cromatidi diversi a 2 a 2 uniti da un centromero (2 originali, 1 materno diverso, 1 paterno diverso).
 Metafase I: ora disposti sulla piastra equatoriale ci sono non più 46 cromosomi fatti da 2 cromatidi, ma 23
tetradi fatti da 4 cromatidi che hanno già svolto il crossover. Questa fase procede in modo analogo, la
struttura proteica del cintecore si aggancia al centromero dei cromosomi
 Anafase I: i cromosomi, e non i cromatidi, vengono tirati ai poli opposti separando i cromosomi omologhi
(non i cromatidi come nella mitosi), c’è una segregazione dei cromosomi omologhi.  Le cellule che ne
escono sono aploidi perché ho 23 cromosomi da una parte e 23 dall’altra, sebbene i cromosomi siano
dicromatidici e non monocromatidici come nella mitosi, in cui avevo 1 cromatide per cromosoma.
 Telofase: C’è la prima citodieresi e si riforma la membrana nucleare.
 Meiosi II: è identica alla mitosi ma i cromosomi sono dicromatidici. Si allineano sulla piastra
equatoriale e i 2 cromatidi fratelli vengono separati e tirati ai poli opposti. Ottengo così 4 cellule con metà
del patrimonio di partenza e con cromosomi monocromatidici, 4 cellule aploidi.
La grande differenza sta nella profase I: infatti nella mitosi i cromosomi si duplicavano e si separavano,
mentre nella meiosi i cromosomi si uniscono in coppie: in un primo giro si separano i 2 cromosomi di ogni
coppia, in un secondo i cromatidi.
il risultato sono 4 cellule aploidi e non uguali tra loro perché sono state ricombinate.
Ogni gamete ha una storia a sé, sono tutti diversi perché le possibilità sono tantissime, infatti grazie al
crossover e la segregazione casuale dei cromosomi, con la possibilità che i gameti materni e paterni
non vadano insieme la cellula riesce a creare una grandissima varietà di combinazioni dovute alla
creazione di nuovi gruppi di cromosomi.
EVOLUZIONE
La teoria unificante della biologia è la teoria dell’evoluzione.
Il termine evoluzione però viene usato in senso comune come progresso e miglioramento, ma nel linguaggio
tecnico le cose cambiano perché il senso comune non corrisponde sempre a quello del linguaggio tecn ico 
ES: evoluzione è un termie che funziona meglio con l’astronomia perché gli astri anno parametri prevedibili.
Prima di Darwin la vita viene vista come nella Scala Naturae Tomistica di Aristotele, che pone i regni
come una scala che va dal minerale, vegetale, animale e poi in cima l’uomo.

Lamark
È un botanico francese tra il 700 e l’800, studiando i molluschi e in particolare i molluschi fossili nota che
queste due creature sono diverse tra loro e matura l’idea che gli esseri viventi cambino nel tempo.
In particolare propone 2 cause evolutive:

 Spinta al progresso: un essere vivente tende a generare un animale più complesso di lui, secondo un
meccanismo naturale
 Ereditarietà dei caratteri acquisti: un animale vivendo in un certo ambiente, acquista certe
abitudini, usa certi organi più di altri. Gli organi più usati sono caratteri acquisiti, che vengono
trasmessi per via ereditaria ai figli.
In pratica Lamark sostiene che gli esseri vivente
sfruttino la spinta al progresso e l’ereditarietà, per
adattarsi all’ambiente. La varietà dei fattori
ambientali determina una corrispondente varietà
di forme e strutture negli animali.
Lamark sosteneva inoltre che la vita iniziasse con
gli infusori, esseri viventi che con il tempo si
sono sviluppati nelle varie forme di vita che
conosciamo oggi, secondo una linea tracciata
dall’adattamento.
Quindi nei primi passi della teoria
dell’evoluzione, la visione della scala persiste,
ma è trasposta in campo biologico, ma non è
più una classifica bensì una storia, una scala
che viene percorsa.

Charles Darwin
Darwin a metà del 1800 tratterà anche lui l’evoluzione. Ma attenzione non userà mai la parola evoluzione,
infatti parlerà di discendenze con modificazioni nel suo libro “L’origine della specie”.
L’origine della specie è un’opera basata sull’osservazione, in cui Darwin conduce una serie di
ragionamenti. Come lo stesso Lamark infatti i sui studi si basano sulle osservazioni che fece.
CAPITOLO 1: la variazione allo stato domestico
Darwin allevava dei picconi, ma anche osservando mucche, nota che un allevatore fa riprodurre solo gli
individui che mostrano la parte caratteristica che gli interessa  Selezione artificiale
Osservando che in 4/5 generazioni un bravo allevatore ottiene la varietà che desidera.

CAPITOLO 2: la variazione allo stato di natura


Darwin afferma che gli esseri viventi non sono identici, anche se fanno parte della stessa famiglia o hanno gli
stessi genitori  Esiste diversità/variabilità anche nei membri della stessa famiglia. I gruppi sfumano
negli uni e negli altri.
Darwin non conosceva le teorie di Mendel riguardo la genetica, si basa esclusivamente sulle sue
osservazioni, in base a queste identifica la possibilità di variazioni/variabilità in 3 elementi:

 Gradualità: in natura la variabilità è graduale, ad esempio un cane nero e bianco possono far cani
grigi o macchie.
 Isotropia: la variabilità non ha direzione infatti i cuccioli non sono solo più grandi dei genitori,
possono essere più piccoli, grigi o altri bianchi.
 Ubiquità: la variabilità è abbondante, è una materia che la natura ha sempre a disposizione
Per Darwin non c’è un confine netto tra una specie e l’altra, è un cambiamento graduale dettato dalle
variabili.

CAPITOLO 3: la lotta per l’esistenza


Le risorse dell’ambiente non sono abbastanza per tutte le varietà di esseri viventi. Questo meccanismo fa in
modo che tutti gli esseri viventi entrino in competizione per ottenere le risorse, portando così ad una
selezione naturale.
 Tutti gli organismi sono in competizione con gli altri, ma se questi organismi sono simili, la competizione
si fa serrata.
Infatti massimo della competizione avviene tra gli individui della stessa specie perché puntano alle stesse
risorse.
In questa lotta per la selezione naturale il meccanismo migliore per sopravvivere è avere maggior occasioni
di riprodursi.
Darwin non parla di sopravvivenza del più forte, ma di chi è venuto al mondo con varianti favorevoli
(essere di un certo colore per mimetizzarsi con l’ambiente) non è qualcosa di pensato o voluto,
l’adattamento è capitato, stop; chi è adatto sopravvie meglio e si riproduce di più. Con il passare del
tempo queste varianti favorevoli aumentano nella popolazione, sempre più individui le hanno, perché se si
riproducono in particolare gli individui con quelle varianti, tenderanno a trasmetterle per eredità. Ma non è
qualcosa di voluto dalla specie che si vuole adattare all’ambiente come in Lamark.
Per Darwin è l’ambiente a determinare tutto: varianti favorevoli possono diventare sfavorevoli senza che
gli organismi possano controllarlo.

MACRO-ERRORI DI FONDO
Darwin non parla di progresso né di evoluzione, non c’è ragione per cui gli animali debbano diventare più
complessi, tutto dipende dall’ambiente, a volte conviene essere semplici altre volte no  Filosofia e altri
studiosi l’hanno poi collegato questi concetti alla selezione naturale. DARWIN NON LI CITA
PRATICAMENTE MAI.
- Si pensa che l’evoluzione sia una sola cosa, un unico processo che va dal cosmo agli esseri viventi fino
alle società umane. Nell’evoluzione Darwiniana a differenza di ciò che accade con le stelle o con la cultura,
ci sono errori e variabilità. L’uomo e il suo sviluppo culturale, non nasce con conoscenze già insite in lui,
impara durante la sua vita e può trasmetterle ai suoi successori, quindi semmai sono più figli dei concetti
Lamarkiani.
- Immaginare un processo evolutivo che ha un fine necessario, che viene spesso collegato al tema del
progresso, ma perché dovrebbe tutto girare intorno al nostro punto di vista? Dire che tutta la strada ci porta
all’uomo ci fa ignorare la vita nella sua complessità
L’evoluzione non è una strada/scala ma una ramificazione. Non ci sono rami preferenziali, niente è più
evoluto di niente e niente è più avanzato di niente. L’evoluzione funziona secondo casualità e
contingenza, certo il risultato è adattivo non casuale, ma l’evoluzione è storia: le cose potevano andare
diversamente ma è successo così per una serie di fattori variabili.
Si può raccontare la storia dell’uomo come quella della medusa, la complessità di un organismo non conta,
non significa che questo si adatti e non è il fine degli organismi. La selezione naturale si basa su ciò che è
utile o non è utile per quell’ambiente. Più che avanzato o evoluto è meglio dire moderno o primitivo.  LA
DIMOSTRAZIONE SONO GLI ORGANSIMI PROCARIOTI/BATTERI. IN TERMINI DI DIVERSITÀ
SONO 2 DOMINI SU 3, VIVONO PRATICAMENTE OVUNQUE, SONO MILIARDI E MILIARDI E
SONO UTILISSIMI, QUINDI PERCHÈ LA STORIA DEVE ANDARE VERSO UNA DIFFICOLTÀ
CRESCENTE? Motivo per cui dovremmo parlare a scuola di biodiversità, il bambino non può avere solo in
mente il cane o gli animali da fattoria o della savana. Si deve educare alla biodiversità prima di parlare
dell’evoluzione.

EREDITARIETÀ e GENETICA
Se parliamo di genetica dobbiamo parlare di Mendel, che era un abate non inserito nei congressi scientifici,
infatti nonostante sia coetaneo di Darwin i suoi studi verranno riscoperti nel 1900 e collegati ai suoi.
Tutti gli studi di Gregor Mendel si basano sulle sue coltivazione di piante di pisello.
La pianta di pisello ha infatti una serie di caratteristiche:

 Controllo degli incroci: è facile controllarne gli incroci perché sono piante che non vengono
impollinate dal vento ma dagli animali, quindi per accoppiare i fiori tra loro basta spennellarli
prendendo il polline dalle antere di un altro fiore (dove viene prodotto il polline).
 Discendenza numerosa: i piselli producono molti semi che crescono in fretta.
 Caratteri qualitativi: Mendel si accorse facilmente dei caratteri delle piante di pisello, in quanto il
fiore o era viola o bianco, i semi o rugosi o lisci, il colore del seme dentro al baccello era o giallo o
verde. Non c’erano vie di mezzo, quindi queste piante possedevano caratteri discreti, e decide di
studiare solo quelli, senza concentrarsi su altre variabili come l’altezza delle piante o la posizione dei
fiori.
Quindi gli studi di Mendel si concentrano sui caratteri discreti, cioè quei caratteri genetici che sono privi di
vie di mezzo.
Prendendo di esempio il colore del fiore, Mendel capisce che per abbassare la variabilità basta costruire
linee pure incrociando per un po’ di generazioni solo fiori viola o bianchi. Dopo un po’ non cambiano
più.

PRIMA LEGGE DI MENDEL (Dominanza)


Se dopo aver creato due linee pure di viola con bianco, le incrocio, in questo caso uno dei due caratteri è
dominante e nella prima delle generazioni si esprime solo 1 delle 2 alternative (il fiore viola è dominante sul
bianco).
 Se P è la generazione parentale e F1 quella figliale. Se P aveva il carattere “Fiori viola”, anche F1
esprimerà il carattere.

SECONDA LEGGE DI MENDEL (Segregazione)


Se faccio incrociare tra loro i fiori viola F1 per fare un F2, il carattere bianco si ripropone in proporzioni
stabili (75% viola e 25% bianchi) manifestano un carattere bianco detto recessivo: il bianco non è sparito ma
rimasto latente e si manifesta di nuovo in F2.
Con la legge della segregazione, Mendel capisce che ogni individuo possiede 2 fattori, per ciascun carattere
ereditato dai parenti. Al momento della produzione dei gameti, tali fattori segregano (legge della purezza dei
gameti)
 Mendel intuisce con l’osservazione che siamo diploidi e quindi ognuno di noi ha 2 fattori tra i quali
uno può essere dominante sull’altro. Secondo la legge nella generazione F2 ricompare il carattere
recessivo con proporzione di 1:4.
Visione odierna della seconda legge di Mendel:

 Non li chiamiamo più fattori come Mendel, ma alleli: che è una delle possibili alternative in cui si
presenta un gene.
Il genoma contiene geni, ogni gene ha delle varianti chiamate alleli.
Mendel non conosceva i cromosomi e non identificava i fattori come qualcosa di reale, osservando
ha capito che ogni individuo, per ogni suo carattere sono depositate 2 informazioni che chiamava
fattori ES: nella pianta di pisello il gene che controlla il colore può trovarsi in 2 alleli, quello che
produce il fiore viola e quello che produce il fiore bianco.
 Chiamiamo omozigoti due individui con 2 alleli uguali (VV o bb), eterozigoti due individui con 2
alleli diversi (Vb)
SINTESI DELLE 2 LEGGI:
Se incrocio due linee pure VV e bb, quando i gameti si separano nell’incrocio ottengo per forza un individuo
Vb eterozigote, perché i due cromosomi omologhi di gene viola uniti a 2 cromosomi omologhi con gene
bianco danno Vb. Il colore che si manifesterà nella prima generazione è sempre Viola perché è il carattere
dominante. Nella generazione dopo, se incrocerò Vb e Vb che sono eterozigoti, otterrò VV, Vb, Vb e bb  1
omozigote viola, 1 omozigote bianco, e 2 eterozigoti viola.

Genotipo e Fenotipo
Ora parliamo di genotipo e fenotipo, questi si differenziano perché:

 Genotipo: è la combinazione di alleli nel gene. Non è come si mostra la pianta, ma come sono
combinati gli alleli che gli danno la sua caratteristica, questi possono essere omozigoti o eterozigoti
(uguali o diversi).
Ogni allele corrisponde a una sequenza di nucleotidi.
 Fenotipo: è la manifestazione dell’insieme dei caratteri mostrati della pianta (colore del fiore/seme,
forma, altezza...)
Reincrocio/test cross: cerca di capire se un carattere è omozigote o eterozigote, infatti non posso capirlo dal
fenotipo perché non posso sapere se gli alleli del carattere sono uguali, visto che potrebbe esserci un carattere
dominate.
Quindi l’unica soluzione è fare un incrocio con omozigote recessivo, che so essere recessivo perché lo
vedo nel fenotipo:

 Se era omozigote: vengono tutti uguali al mio omozigote di partenza, sono tutti eterozigoti ma con il
carattere dominante.
 Se era eterozigote: mi devono venire metà dominanti (eterozigoti dominanti) e metà recesivi
(omozigoti recessivi)

Validità delle prime 2 leggi


Mendel si è concentrato solo su alcuni caratteri, quanto sono generalizzate? Bisogna chiedersi quanto siano
vere:
 La seconda legge è vera e ha valore universale: infatti la meiosi separa sempre gli alleli omologhi,
essi vanno in 2 gameti separati, se questo non succede avvengono malattie e condizioni patologiche.

 La prima legge della dominanza non funziona molto: per ogni gene non c’è sempre il dominante
e il recessivo, nell’uomo solo il 15-20% sono geni che presentano queste caratteristiche. Quindi
dovremmo sempre ragionare in termini di omozigoti o eterozigoti e non di dominante o recessivo.
I geni sono sequenze di nucleotidi quindi producono proteine (sequenze trascritte e tradotte), per capire
come funzionano i caratteri dominanti e recessivi bisogna capire come funziona a livello metabolico.

Eccezioni nella prima legge di Mendel


Dominanza incompleta: nella bocca di leone posso fare linee pure di bianco (rr) e rosso (RR), ma se
incrociamo i fiori questi vengono ROSA, quindi viene fuori un fenotipo intermedio. Il fatto è che né il rosso
né il bianco si comportano da dominanti. È dominanza incompleta quando il fenotipo eterozigote è un
intermedio tra 2 omozigoti. Darwin l’avrebbe chiamata eredità per mescolanza ES: è la stessa cosa che
avviene con la colore della pelle. Sono un MIX tra quelle dei genitori.

 Livello metabolico ci fa capire meglio:


 ES: nella bocca di leone il fiore non avendo 2 alleli che lavorano per la produzione del pigmento
rosso, ma solo 1 e l’altro non da colore, la colorazione del fiore sarà meno intenza. Quindi se ho 2
alleli che lavorano ho un effetto, se ne ho solo uno ne avrò metà o nessun effetto
 ES: ipercolesterolemia, infatti le LDL sono proteine in grado di legarsi al colesterolo e portarlo in
giro nel sangue. Normalmente ci sono alleli che producono i recettori che servono alla proteina per
riconoscere il colesterolo. Ma esiste una mutazione di questo alle che produce dei recettori non
funzionanti o non li produce proprio. Quindi se sono eterozigote LDL non funzionerà al meglio, ma
se sono omozigote non funzionerà per niente lasciando tutto il colesterolo nel sangue e causando
gravi problemi.

Codominanza: vengono espressi 2 caratteri non intermedi ma contemporanei.

 Livello metabolico:
 ES: considerando i gruppi sanguigni noi sappiamo che i globuli rossi hanno degli antigeni, che
sono le proteine che hanno sulla superficie della membrana. Gli antigeni servono per capire quali
cellule sono del nostro corpo e quali no, così che il sistema immunitario possa attivarsi per
distruggerle. È il motivo per cui ci sono problemi nelle trasfusioni, non tutti possono condividere il
loro sangue con gli altri. Esistono 4 gruppi: A, B, AB, 0.
- Se sei omozigote con allele 0 non produci antigeni  può donare a tutti
- A e B se sono eterozigoti sono dominanti sull’allele 0  A può donare ad A e AB, B può donare a B e AB.
- Se hai sia allele A che B, nessuno dei due domina e produci antigeni A e B  solo un altro AB può
condividere con te.
Inoltre esiste anche l’allele RH che produce un antigeno, mentre l’RH negativo non lo produce. RH positivo
è dominante e implica il fatto che per esempio uno 0 negativo può donare a tutti ma 0 positivo può donare a
tutti tranne a RH negativo.

TERZA LEGGE DI MENDEL (Indipendenza o assortimento indipendente)


Cosa succede quando consideriamo due caratteri contemporaneamente, come ad esempio colore e forma del
seme?
Il seme del pisello può essere giallo o verde e rugoso o liscio.
- Costruisco linee pure di semi lisci e gialli e verdi e rugosi e le incrocio
- In F1 avrò i due caratteri dominanti che sono giallo e liscio.
- In F2 compare un rapporto per cui avrò: 9/16 che mostrano entrambi i caratteri dominanti, 3/16 che
mostrano uno dei caratteri dominanti, 3/6 con l’altro carattere dominante e 1/6 con i caratteri recessivi.
La seconda legge continua a valere, quindi se considerando 2 caratteri distinti:
L’assortimento dei caratteri (il modo in cui si distribuiscono) è indipendente. Quello che avviene ad un
gene è indipendente da quello che avviene in un altro gene. Quando si formano i gameti, quello che succede
in un allele di un gene non influenza quello che avviene negli alleli di un altro gene  ES: l’allele giallo,
non influenza allele della forma.

Quanto si può generalizzare? La terza legge si applica sempre?


Una coppia di cromosomi in meiosi non influenza ciò che avviene in un'altra coppia, quindi la legge
funziona sempre se ii geni si trovano su due cromosomi omologhi differenti.
PERÒ oggi sappiamo che questa legge non è universalmente valida; essa infatti si applica ai geni posizionati
su cromosomi distinti, ma non sempre ai geni collocati sullo stesso cromosoma. Infatti sei geni si trovano
sullo stesso cromosoma dipende tutto dalla loro posizione durante il crossingover. Se i geni sono vicini è
molto probabile che finiscano per essere associati, mentre se sono lontani è molto probabile che saranno
indipendenti.

Conclusione
Le leggi di Mendel hanno un valore storico enorme, ma non rimangono vere anche oggi. Infatti hanno una
serie di se e di ma, hanno sicuramente importanza perché hanno aperto al campo della genetica.
Queste leggi funzionano perché la meiosi funziona in un certo modo, una modalità che Mendel però non
conosceva e che ha capito solamente con l’osservazione, per questo bisogna considerare il suo grande merito.

LINNEO
Il sistema oggi usato per la classificazione degli animali è stato delineato da Linneo: circa 100 anni prima di
Darwin questo naturalista ha inventato un sistma basato sulla logica naturalista.
Il suo sistema si basa i suoi principi sulla logica aristotelica per cui la nostra mentre crea gruppi e categorie
che possiamo qualificare secondo 2 attiributi:

 Comprensione: sono le caratteristiche per deve avere un oggetto perché la nostra mente lo associ a
una categoria
 Estensione: è il numero di oggetti che fanno parte di quella categoria
Secondo la prima legge della logica aristotelica comprensione ed estensione sono inversamente
proporzionali.
REGNO ANIMALIA
Gli animali sono organismi pluricellulari complessi, eucarioti, con nutrizione eterotrofa. Esistono animali
ben conosciuti e altri che sono continuamente scoperti e nuovi. I Phyla degli animali sono circa una 30tina,
quindi a differenza delle piante che sono 7/8 ma le specie tante. I tipi di animali sono moltissimi:

- PORIFERI
Sono le spugne, essi hanno scheletri calcarei e silicei (di solito calcarei). Nelle spugne l’acqua entra dai pori
e arriva allo spongocele. Le spugne hanno quindi un corpo sacciforme, costruito attorno ad una grande
cavità.
La spugna filtra l’acqua dai pori e ne assorbe le qualità nutritive, per poi rigettarla attraverso aperture
chiamate osculo.
Caratterisitche:
 le spugne di solito sono filtratori, quindi filtrano acqua ma esistono anche spugne carnivore.
 Il ramo delle spugne si separa subito da quello degli altri animali che condividono tutti un antenato
comune, che però non è comune alle spugne

- CNIDARI e CELENTERATI
Polipi (coralli) e meduse, questi animali non hanno un intestino ma solo una grande cavità a fondo cieco, la
cavità gastrovascolare. Entrambi, polipo e medusa, hanno bocca e tentacoli.
Differenze polipo e medusa: Sono due facce della stessa medaglia, infatti se prendiamo una medusa e la
capovolgiamo e la mettiamo sul fondo del mare, otterremo un polipo.

 Il polipo è sessile e fissato al fondo. Questo significa che la sua bocca e i tentacoli sono verso l’alto.
 La medusa è vagile. Questo significa che la sua bocca e i tentacoli sono verso il basso.
Riproduzione: I cnidari possono riprodursi per gemmazione, una ripoduzione asessuata nella quale avviene
la produzione di piccoli gruppi di cellule (gemme) che si sviluppano in nuovi organismi. A questo punto le
gemme possono fare due cose

 Restare attaccate al corpo del genitorie: il nuovo individuo rimane attaccato al precedente formando
una colonia.
 Liberarsi e condurre una vita libera come gli anemoni di mare. Da questa gemmazione possono
nascere meduse.
Il polipo è la fase assessuata e si riproduce per gemmazione  Riproduzione asessuata.
La medusa è la fase sessuata che si riproduce con i gameti  Riproduzione sessuata (pure i polipi possono
fare gamenti)

- PLATELMINTI
Questi sono vermi fatti di segmenti, alcuni come la Tenia sono parassiti altri come Plantaria sono a vita
libera.

 Cestodi (Phylum dei Platelminti): di cui laTenia fa parte… sono tutti i parassiti che da adulti vivono
nell’intestino dei vertebrati, mentre allo stato larvale nei tessuti o nel corpo dei vertebrati ed
invertebrati.

Hanno un corpo nastriforme distinto in:


- Un CAPO detto Scolice, esso è provvisto di organi adesivi che gli servono ad attaccarsi alle pareti
dell’intestino attraverso ventose o botri, talvolta uncini
- Un COLLO dove si trova una zona proliferativa, dalla quale ha origine lo strobili, i segmenti più
prossimi sono i più giovani e quelli più lontani sono i più vecchi.
- Uno Strobilo
Ciclo della Tania: bovino ingerisce uova fecondate mangiando l’erba  larve si incistano nei muscoli 
uomo mangia carne e tenia nel intestino tenue. Le feci rilasciano proglottidi, segmenti in cui è diviso lo
strobilio, danno origine alle uova.

 Anellidi: sono vermi ad anelli fatti da una serie di segmenti  ES: i lombrichi
Sono metamerici, cioè animali fatti da segmenti uguali, tutti fatti nello stesso modo e che si
susseguono, questi a differnzia della tenia sono un essere unico, con un intestino che corre attraverso
tutti i metameri.
- I lombrichi sono anellidi oligocheti, una sottoclasse degli Anellidi, essi hanno un capo distinto, corpo
metamerico, metamateria esterna che generalmente corrisponde a quella interna.
Questi animali hanno un ruolo ecologico fondametale: i lombrichi mangiano i detriti come fango/sabbia per
digerirne le particelle e microrganismi interni, con il movimento mescolano il terreno, questo rende i nostri
terreni fertili!
Inoltre hanno una locomozione peristaltica si muovono attraverso la contrazione e il rilassamento ritmico
della muscolatura.
- Le sanguisughe sono anellidi irudinei, il nome viene anche dalla sostanza della loro saliva, l’irudina che è
un anticoagulante che impedisce al sangue di coagulare mentre si stanno cibando. Vivono in habitat di acqua
dolce poco profonda. Dopo aver afferrato la vittima con la ventosa anteriore usano la faringe muscolosa
come pompa per succhiare il sangue attraverso tagli inferti con 3 mascelle affilate.
- Gli anellidi marini vengono chiamati Policheti

 Nematoda: sono vermi cilindrici, non piatti come gli anellidi e non sono fatti di segmenti. In
particolare sono vermi a simmetria bilaterale. Sono creature molto uguali tra loro e possono vivere
ovunque (negli occhi delle persone, nella frutta marcia, sotto la crosta terreste) alcuni sono parassiti
altri hanno vita libera.
Sono quasi tutti sessi separati, questo fenomeno viene detto dimorfismo sessuale, cioè il fatto che ci
sia una differnza tra individui della stessa specie ma di sesso differente.
- Noi potremmo aver a che fare con gli ossiuri, che sono parassiti dei bambini. Sono vermi di 1 cm che si
possono osservare a occhio nudo nelle feci, sono bianchi e sottili responsabili di una patologia nota come
ossiurasi.
Spesso sono asintomatici ma possono dare prurito perianale ed eventuali distrubi gastrointestinali, ma non
sono pericolorsi, anche se si deve fare atttenzione alle ricadute.
- Anisakis simples si dice sia presente nel sushi se il pesce non è stato abbattuto, in quanto resiste alla
marinatura all’affumicatura a freddo.

- CORDATA
Urocordati allo stato larvale possiedono una notocorda nell’estremità caudale, che però perdono da adulti.
Tale notocorda può diventare una corda dorsale, un asse scheletrico di sostegno tipico dei cordati.
Vengon chiamati anche tunicati, in quanto la parete del corpo è rivestita una tunica semitrasmarente formata
da tunicina.
Tra gli urocordati ci sono le ascide e le sape entrambi hanno una corda dorsale.
- VERTEBRATI
Sono un ampio e importante sottophylum di cordati. Dei vertebrati si possono fare diversi gruppi:

 Pesci: ce ne sono diversisimi e tantissimi

 Anfibi: di questa classe fanno parte le rane che hanno un ciclo di vita di metamorfosi infatti l’uomo
passa al girino che a un certo punto assorbe le branchie e la coda e diventa rana. Poi abbiamo tritoni
e salamende che a differnza della rana non perdono la coda.

 Rettili: che in particolare si dividono in vari ordini


- Coccodrilli (coccodrilia): sono predatori perfetti. Hanno grandi dimensioni, corpo ricoperto di
quame rinforzate da placche ossee, mascelle potenti e numerosi denti alveolati, sono abili nuotatori e
predano granti animali.
- Chelonia: le tartarughe sono quelle marine, le testuggini sono quelle terricole. Entrambe hanno un
corpo racchiuso in un guscio detto carapace fatto di ossa dermiche fuse a parte dello scheletro.
- Squamata: come lucertole, gechi, camaleonti o i serpenti che sono adattamenti molto particolari
che hanno sviluppato ghiandole velenifere e denti che sono come delle siringhe con canali vuoti al
loro interno collegati alle ghiandole velenose e una bocca mobile che si può disarticolare.
 Uccelli: hanno caratteristiche simili ai quelle dei rettili ma sono dotati di becco e della capacità di
volare.
- Anseriformi: è un grande gruppi di uccelli che comprende le specie abituate ad aree umide 
anatra, oca, cigno.
- Sfenisciformi: sono i pinguini, presenti esclusivamente al polo sud ed incapaci di volare, con ali
modificate per nuotare velocemente.
- Colombidi: sono i piccioni e le colombe, tra di essi c’è anche il dodo e il colombro migratori
entrambi estinti (1600 e 1914).
- Cuculiformies: per esempio il cuculo
- Stringiformi: in questo ordine ci sono i rapaci notturni come gufi, civette, allocchi e brabagianni.

 Mammiferi: si possono distinguere in 3 gruppi


- Monotremi: fanno le uova ma allattano e hanno la pelliccia, sono animali con un becco corneo.
Queste animali depongono le uova e quando i piccoli escono vengono allattati dalla madre, che non
ha capezzoli ma ciuffi di peli più spessi. Sono nuotatori come l’ornitorinco o scavatori come
l’echidna
- Marsupiali: in genere le femmine hanno il marsupio, una tasca addominale in cui il feto si
trasferisce appena è nato. La nascita è precoce e l’animale completa lo sviluppo nel marsupio. Tra i
marsupiali vi fanno parte il koala il canguro, l’opossum. I canguri sono tra i pochi marsupiali che
usano effettivamente la tasca, visto che il piccolo nasce veramente precocemente e raggiunge la tasca
seguendo segnali chimici fino a raggiungere i capezzoli all’interno del marsupio.
- Placentati: questi animali fanno allattamento e gestazione completa, il piccolo esce pronto per
affrontare la vita (noi uomini siamo un caso particolare). Anche in questo caso abbiamo diversi
ordini:

- Primati: sono i nostri parenti più stretti, come gorill, orango, lemuri, schimpanzè e sono tutti
placentati
- Chiropteri: comunemente chiamati pispistrelli.
- Cetacei: si sono riadattati alla vira marina, sono caratterizzati da corpo idrodinamico, artrofia
degli arti posteriori, trasformazione degli arti anteriori in pinne. La pinna causale è la cosa che li
differenzia dai pesci in quanto hann una direzione orizziontale. Possono essere dotati di denti
(delfino, orca) sia filtratori (balene).
- Sirena: di questo ordine fa parte il dugongo
- Pinnipedia: in questo ordine danno parte gli Otaridi (trichechi, leone marino), hanno arti
posteriori ancora rivolti in avanti con una discreta capacità di movimento sulla terra ferma. Inoltre
anche i focidi (foche, elefanti di mare) con arti posteriori permanentemente rivolti indietro a produrre
un nuoto più veloce, ma hanno maggiori difficoltà di movimento sulla terra ferma.
- Scandentia: le tupaie stanno in un ordine a parte, prima erano intesi come protoprimati mentre
ora hanno il loro ordine. Probabilmente sono i primi mammiferi in quanto dopo la scomparsa dei
dinosauri si sono sviluppati loro.
- Carnivoria: puma, pantera, orsi, leopardo, ghepardo leone
- Perossodattili: sono un ordine di mammiferi ungulati, hanno un numero dispari di dita. In
questo ordine fanno parte i cavalli, le zebre, i rinocetonri.
- Artiodactili: hanno spesso 1 zoccolo, ma hanno un numero pari di dita, generalmente rtta dal
terzo e quarto dito diversamente da i erissodattili che hanno un numero dispari di dita e il cui peso è
suportato essenzialmente dal terzo dito. In quest’ordine fanno parte l’oppopotameo, il cinghiale, il
dromedario, il cammello, la giraffa
- Xenarthra: sono un gruppo particolare che comprende armadilli e formichieri con
caratteristiche scheletriche simili. Hanno zampe conlunghi artigli. Tra questi ci sono anche i bradipi
- Rodentia: sono roditori aventi una coppia di incisivi in accresimento continuo, tra questi ci
sono l’istrice, i topi, le marmtte, gli scoiattoli. Devono rossicchiare cose allo scopo di rendere i loro
incisivi più piccoli.
- Lagomordi: sono roditori duplici dentati, con due coppie di incisivi ad accrescimento continuo.
Lepri/conigli

- ECHINODERMATA
Gli echinodermi sono divisi in 3 gruppi principali:
- Gigli di mare
- Stelle di mare
- Ricci e cetrioli di mare
Ogni gruppo ha la sua larva, in tutti la larva è inizialmente a simmetria bilaterale poi inizia a seguire una
simmetria raggiata.
L’adulto di sviluppa in simmetiria centrale e circolare.
Tutti hanno ossa derimche che li tendono duri al tatto, le stelle di mare anno le ventose per spostaris, i ricci
di mare una bocca verso il basso e un intestino che può essere a fondo cieco o aprirsi verso l’alto.

- MOLLUSCHI
Ne esistono diversi tipi, in particolare i molluschi hanno una parte del copo muscolare, usata nei vari
molluschi in modo diverso:
- Gasteropodi: usano questo muscolo come mezzo di locomozione, che rimane sotto il corpo, sul vente.
Comprendono lumache, chiocciole nonché tutte le loro forme acquatiche. Sono quasi tutti brucatori, hanno la
radula una lingua ricoperta da dentelli morbibni che raschiano il fondale per recuperare alghe. Sono
molluschi conchigliati al loro interno c’è un piede muscolare, hanno un intestino che va dalla bocca all’ano e
branchi bipettinate che vanno per espansione a destra e a sinistr. La copertura della parte superirore è il
mantello. I molluschi conchigliati sono particolari perché è un’architettura su chi però si inserisce la natura.
Alcuni con il tempo hanno perso sia conchiglia che branchie bipettinata

- Bivalvi: hanno un piede fossorio, fatto a forma di scure, piede che serve a scavare nella sabbia, ne fanno
parte le vongole, le cozze e i cannolicchi. Sono quasi tutti filtratori, le loro branchi servono sia per respirare
che per nutirsi, trattengono ossigeno ma anche particelle di cibo. Non hanno la testa ne la radula. Al loro
interno hanno due muscoli che tengono chiusa la conchiglia, questa si apre a cerniere perché c’è un
legamento elastico che si contrae, se si fuole chiudere deve contrarre i muscoli audittori
- Cefalopodi: il piede prende il postodella testa, si dirama in tentaoli che circondano la bocca degli animali,
ne fanno parte le seppie, i calamari, i polpi. Hanno la radula ma non la usano perché sono carnivori. Questi
animali sono adatti al nuoto attivo, sono animali predatori, aspetti rari negli altri molluschi.
I dibranchiati sono i più comuni come la seppia e il polpo, le loro conchiglie sono scomparse sono diventure
sempre più sottile fino a sparire o andare internamente come l’osso di seppia. Solo pochi hanno ancora la
conchiglia spiratlata.
Questi animali hanno un occhio molto complesso, come il nostro con lente pupulla cornea, dunque la lcue
arriva e viene riflessa sulla retina dove ci sono i fotorecettori.
L’occhio dei cefalopodi hanno un occhio converso che permette di vedere meglio in acqua.

- ARTROPODI
È il phylum che dal punti di vista della diversità ha il numero di specie più grande.
Abbiamo gli insetti, i ragni, i crostacei e i niriapodi
Carattersitche:
- Sono metamerici cioè fatti di segmenti come gli anellidi dover si ripetono serialmente le stesse strutture.
3 Phylia sono metamerici: anellidi, cordati e artropodi.
Ma gli artipodi hanno molte appendici ogni segmento ha appendici articolate che si possono piegare, le
zampe hanno poiedi che si possono piefare.
- Hanno una corazza che riveste le zampe ed è fatta di chitina, corazza non continua ma divisa in scleiti,
segementi articolati da giunizioni molli, ogni pezzo di può infatti piegare rispetto agli altri
- L’esoscheletro è quindi costituito da apppendici articolare
Ma questa corazza come fa a crescere se è una corazza rigida? Fanno la muta, er crescere la cuticola rigiida
si apre e l’animale esce con la nuova cutcicola morbida. È un accrescimento non continuo. Non tutti gli
animali fanno una muta netta, alcuni la fanno a pezzi. Le cicale lo fanno totalmente a differenze delle
mosche e zanzare dove la cuticola si stacca a pezzi.
- Inoltre possono fare la metamofosi, il loro stadio larvale è molto diverso sa quello adultio. In alcuni insetit è
moolto diverso ma altri come la cavallettà hannno una metamorfosi parziale, altri come la farfalla hanno un
cambiamento netto. Il bruco si impupa fa un bozzolo ovvero una crisalide e lì avvengono grandi
cambiamenti.

Vediamo alcune classi:


- Miriapodi (millepiedi e centopiedi) sono costituiti da un capo e un tronco.

- Insetti: li distinguiamo in 3 regioni del corpo, in particolare capo, torace e addome


Capo: con strutture modificate a formare l’apparato boccale e le antenne
Torace: con appendici che sono le zampe nell’insetto ne ho 6 quindi 3 segmenti del torace
Addome: noralmente privo di appendici al massimo modificate per la riproduzione
Alcuni insetti hanno 2 paia di ali che stanno sul secondo e terzo segmento del torace (hanno 4 ali)

- Aracnidi: hanno 2 parti del copro, capo e torace formano il prosoma con 4 paia di zampe, 8 in tutto; c’è poi
l’addome che non ha zampe ma può avere appendici modificate: le filiere che producono seta e ragnatele.

- Crostacei: hanno 3 parti del copro: capo torace e addome. Nel capo ci sono appendici modificate per il
cibo, nel torace appendici per muoversi ma c’è grande variabilià in queste indatti l’astice ne ha 5 paia, la
cannochia solo 3.

Concentriamoci sugli insetti:


Negli insetti abbiamo grande variabilità nell’apparato boccale, nelle zampe e nelle ali. Si va infatti dalle
formiche alle api ai coleotteri.
- Formiche: non hanno le ali a parte in pochi casi
- Coloettri: hanno il primo paio di ali che si limita a proteggere il secondo quando non si vola. La coccinella
fa parte dei coleotteri, così come le cimici.
- Ditteri: sono mosche e zanzare e hanno 2 paia di ali, ma il secondo è diventato un paio di bilancieri, cisè
sono corti ma mlto efficienti per mantenere il volo, tuttavia i ditteri colano solo con le ali anteriori. Il loro
apparato boccale particolare in quanto le mandibole dei ditteri si fondono e diventano una sorta di cannuccia,
tant che ad esempio le mosche leccano, la zanzara invece usa il pungiglione per succhaire (la femmina è
ematofaga, mente il maschio punge solo le piante).
- Tisanuri (insetti della carta o forbicette): sono erbivori e mangiano granelli di farina o pelle, non hanno le
ali ma hanno comque 6 zampe.
- Anoplur: stanno attaccati ai capelli e punfono succhiando il sangue. Sono ectoparassiti ematofaci danno le
uova (lendini) sui capelli e si aggrappano ad essi. I pidocchi sono insetti senza ali con 3 paia di zampe e
hanno un colore normalemnte trasparente quindi difficili da vedere. Hanno perso le ali perché sono inseti che
hanno semplificato il loro piano corporeo in quanto vivono sui capelli e non avrebbero bisogno di volare.
- Afanitteri: è l’ordine delle pulci anche loro hanno perso le ali. Hanno un apparato per pungere e succhiare.
Hanno zampe molto reisisteni per saltale molto in alto e aggrapparsi alle pelliccie delgi animali.
- Lepidotteri: sono le farfalle, con grandi ali ricoperte di squame leggere.
- Imenotteri: sono le api, ma anche le formiche, quelle alate almeno. Ci sno fomriche che mangiano per utti
e poi riservano il nutirmento per le altre. Ci sono formiche sulotiche che rubano le larve da altri formicai in
modo che possonano esser allevate nel proprio formicaio. In generale sono divise in regine, re, operaia e
soldato.
Ci sono 2 tipi di miemtismo:
- Fanerico (di ostentazione): con un mimetismoc he imita un modello rimandendo ben visibile ma
confondendosi con gli altri organismi. Un animale inerme imita uno pericolo per salvarsi. Ad esempio
farfalla che imita colori di una vespa.
- Criptico: si confonde con l’ambiente circostante con lo scopo di rendersi invisibili al suo predatore o preda.

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