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Nella ricerca che riguarda il cervello è stato importante capire la localizzazione delle regioni,

ognuna delle quali associata ad una specifica funzione. Ci sono aree associative, aree che
inviano segnali che si trasformeranno in movimenti (area motoria che si separa da quella
sensitiva tramite la scissura di Rolando), aree adibite alla vista, all’udito e così via. Queste
analisi si sono portate avanti per molto tempo e tutt’ora sono ancora in corso. Sappiamo
anche come sono distribuite le cellule nelle zone della corteccia: ci sono sei stratificazioni:
● Plessiforme
● Granulare est
● Piramidale est
● Granulare int
● Piramidale int
● Multiforme
Esistono corrispondenze tra la struttura della corteccia e le regioni che da essa dipendono.
Esiste la rappresentazione somatotopica: sia sulla corteccia sensoriale che motrice le varie
parti del corpo vengono rappresentate, cioè se nella corteccia sensitiva stimoliamo una certa
parte della mano, ci saranno dei neuroni che modificheranno il potenziale elettrico in quella
porzione; avremo delle piccole contrazioni di muscoli che faranno muovere quella parte.

🔹figura dell’homunculus motorio: dalla figura le varie parti del corpo sono sproporzionate,
questo perché con mani e faccia svolgiamo funzioni complesse e sensibili (vista, tatto, udito,
…). In base allo sviluppo di un determinato senso la rappresentazione può cambiare (una
persona ipovedente ha il tatto più amplificato rispetto alla vista, individui che nascono privi di
alcuni arti - ad esempio a causa di farmaci presi durante la gravidanza della madre -
riescono a fare con i piedi tutto ciò che non riescono a fare con le mani). Questo tipo di
adattamento porta a capacità che di norma non esistono, ma riescono a rendere la vita
pressoché agevolata e avranno aree corticali più sviluppate rispetto alle altre. Recenti studi
dimostrano che negli ultimi decenni lo sviluppo del pollice sia aumentato negli adolescenti
per l’utilizzo dello smartphone. Sono dunque modificazioni plastiche, cioè si possono
modificare nel tempo. Anche negli animali funziona così.
Le modificazioni avvengono grazie alla crescita, allo sport, allo stile di vita,
all’invecchiamento, quindi queste abilità vengono apprese e vanno a modificare la
rappresentazione (si imparano certi movimenti fino a diventare automatici, come quando si
impara a guidare una macchina, infatti dopo diverso tempo non pensiamo e ragioniamo più
per molto tempo a che pedali premere, quindi diventano prestazioni acquisite con il tempo,
diventando via via delle abitudini; più giovane è l’individuo, più velocemente acquisirà una
determinata abilità, poiché chi ha superato una certa età non ha le stesse prestazioni di
prima: infatti ad esempio la sarcopenia genera carenze dei muscoli e delle fibre muscolari).

IL MIDOLLO SPINALE
È la parte in cui stanno i motoneuroni, che si mettono in collegamento con i muscoli
scheletrici.
Abbiamo una struttura particolare: è la parte caudale del tubo neurale, mantiene la forma
allungata. Si divide in regioni (cervicale, toracica, lombare e sacrale).
È presente la sostanza grigia al centro e sostanza bianca in periferia (definizione data senza
microscopio, a fresco). È grigia perché sono presenti i corpi cellulari, mentre il bianco è
dovuto alla presenza di guaina mielinica (una struttura che aiuta la convulsione del segnale
elettrico in fibra nervosa). La sostanza grigia assume una forma quasi ad H e possiamo
riconoscere delle regioni anteriori (o ventrali, a seconda che si stia parlando di una creatura
bipede o quadrupede,in un cane decorre parallelamente al terreno e quindi si parla di corna
dorsali, nell’uomo decorre perpendicolarmente) e posteriori. Nelle corna posteriori arrivano
le informazioni sensoriali (sensazioni che devono diventare coscienti o devono comunque
essere acquisite), mentre in quelle anteriori sono presenti dei neuroni che mandando delle
fibre all’esterno, partono dai motoneuroni fino ai muscoli scheletrici, determinandone la
contrazione.
Nella porzione dorsale sono presenti invece neuroni sensitivi che invieranno informazioni
verso la corteccia sensoriale. A questi neuroni arrivano fibre dalla periferia, le quali entrano
nel midollo spinale attraverso la radice dorsale del midollo spinale, mentre le fibre in uscita
escono attraverso la radice ventrale.
Le fibre che entrano dalla radice delle corna dorsali portano informazioni che si muovono in
senso centripeto, mentre le fibre che escono dalla radice ventrale si muovono in senso
centrifugo (in particolare verso i muscoli).

Le fibre che entrano hanno il corpo cellulare in una regione precisa, chiamato ganglio della
radice dorsale (un rigonfiamento), in cui sono presenti delle cellule che hanno un corpo
cellulare in cui esce una fibra che subito dopo essere uscita si biforca e avrà un
prolungamento che va verso la periferia (da cui raccoglie informazioni) e uno centrale (che
entra nel midollo spinale attraverso la radice dorsale e invia le informazioni) -> si
comportano uno come se fossero un dendrite e un altro come se fosse un assone.
I vari nervi periferici si raggruppano in un nervo misto, in cui viaggiano fibre motorie e fibre
sensitive (come il nervo sciatico), sono fibre ben distinte, separate le une dalle altre.
I neuroni che stanno nel ganglio della radice spinale si chiamano gangli pseudounipolari.

Le zone di sostanza bianca (con guaina mielinica che avvolge gli assoni) abbiamo dei fasci
di fibre che portano le informazioni verso l’alto e fasci di fibre che portano le informazioni
dall'encefalo verso il basso: quando dobbiamo far contrarre i muscoli, l’informazione non
nasce dai motoneuroni spinali, ma dalla corteccia motrice superiore, che ordina la
contrazione dei muscoli e invia l’informazione ai motoneuroni, che poi lo fanno contrarre
(questo perché i neuroni corticali non hanno contatto con i muscoli, mentre i motoneuroni sì).
COME SONO FATTI I NEURONI
La struttura dei neuroni riflette la loro funzione.
Sono cellule eccitabili in grado di generare segnali elettrici e trasportarli a lunga distanza
(grazie a prolungamenti particolari chiamati assoni). Sono quindi cellule specializzate alla
comunicazione, il cui impulso passa da neurone a neurone (anche a lunga distanza). I
segnali elettrici possono arrivare ad altri neuroni o ad altre tipologie di cellule (fibrocellule
muscolari) o con tessuti e cellule secernenti. Questo tipo di caratteristica caratterizza le
cellule eccitabili, appena citate, che trasferiscono un segnale e contrarsi o operare una
secrezione. Queste caratteristiche sono abbastanza comuni.
Hanno una serie di prolungamenti, i dendriti, che recepiscono i segnali. Hanno un corpo
cellulare in cui è presente il centro metabolico e decisionale in cui il segnale viene
trasportato al corpo cellulare, che computa il segnale e lo passa in uscita all’assone. La zona
dendritica può essere molto variabile. I contatti tra neuroni avvengono a livello dendritico e a
livello del corpo cellulare. Maggiore sarà l’estensione della zona dendritica, maggiori
saranno i segnali che arrivano nella cellula stessa.
L’assone esce come prolungamento unico da una zona particolare del corpo cellulare
chiamata monticolo assonico (o cono di emergenza). Qualunque sia la lunghezza
dell’assone, il segnale arriva attraverso i dendriti, viaggia fino al corpo cellulare, che elabora
i segnali e se raggiunge determinate caratteristiche, viaggia lungo l'assone e rappresenta il
potenziale d’azione (che arriva immutato fino alla più distante delle terminazione,
viaggiando a più di 100 m/s, valore che può cambiare anche al diametro e alla presenza o
assenza di guaina mielinica), grazie al quale si collega con le altre cellule.

DOMANDA
(si metta il caso in cui ci sono molti motoneuroni che innervano poche fibrocellule, e il caso
in cui ci sono pochi motoneuroni che innervano molte fibrocellule)
SE IL RAPPORTO TRA MOTONEURONI E FIBROCELLULE MUSCOLARI NON È
PROPORZIONATO, QUAL È IL MUSCOLO INNERVATO IN MANIERA PIÙ ACCURATO?
Un muscolo in cui ha un motoneurone per molte fibre muscolari non riesce a muoversi
finemente, ma in modo grossolano; al contrario le mani, le dita, le palpebre e i muscoli che
fanno muovere i bulbi oculari, le labbra, hanno una muscolatura che permette movimenti
estremamente fini e per questo hanno un controllo più accurato.

I dendriti raccolgono questi segnali in corrispondenza di zone specifiche, le sinapsi, che


determinerà una variazione, variazione elettrica.
Gli assoli possono essere più o meno lunghi (se è molto lunga, all’interno di questa fibra si
vengono a creare una serie di situazione da parte del corpo cellulare che richiedono sintesi
e produzione di enzimi). In generale si ammette che un neurone che abbia un assone molto
lungo, debba avere un corpo cellulare più grande. PERCHÉ? Per una necessità metabolica
maggiore, quindi maggiore è la produzione di enzimi e proteine.
Attraverso l’assone viaggiano i segnali, che arrivano a delle collaterali d’assone.
Alcuni assoni sono mielinizzati e altri no. Quelle mielinizzate costituiscono la sostanza
bianca, quelle non mielinizzate la sostanza grigia. La guaina mielinica è formata da cellule
gliali, o di Schwann, le quali si avvicinano in relazione con l’assone e avvolgono la loro
membrana ripetutamente sull’assone, che possono isolarlo formando una specie di
salsicciotto; tra una cellula di Schwann e l’altra sono presenti zone in cui l’assone è nudo,
ovvero i nodi di Ranvier, in cui la conduzione del segnale è saltatoria, che consente al
potenziale d’azione di viaggiare molto più velocemente.

IL POTENZIALE DI MEMBRANA
Da dove nascono questi segnali elettrici? Nascono dalla capacità di queste cellule di
generare ai lati della loro membrana una differenza di corrente elettrica; si tratta di mini volt,
a differenza della corrente elettrica che siamo abituati a conoscere, in volt, che nasce come
un flusso di elettroni che viaggia sul metallo quale rame o argento. Nel caso del sistema
nervoso nasce dal movimento di ioni (particelle cariche), che sono sodio, potassio e calcio, e
sono ioni positivi, che si muovono nel nostro corpo anche perché noi siamo sostanzialmente
costituiti da acqua ed elettroliti, quindi un sistema che conduce elettricità; a seconda di come
si distribuiscono questi ioni, generiamo elettricità, che deve avvenire grazie alla presenza di
strutture senza le quali gli ioni non potrebbero entrare ed uscire dalla cellula, ovvero proteine
transmembrana che attraversano tutto il doppio strato fosfolipidico con un foro, i canali
ionici (e garantiscono anche la genesi di questa differenza di potenziale grazie ad una
ineguale permeabilità degli ioni, che creerà la differenza di potenziale).
Gli ioni sono distribuiti in maniera diseguale: questo genererà la differenza di potenziale, con
una parte negativa all'interno (ioni potassio) ed una positiva all’esterno (ioni sodio e cloro).
Questa differenza è il fatto che esistono dei gradienti che spingono all’interno e all’esterno,
garantiscono una differenza di potenziale e la sua relativa genesi. Questo potenziale
elettrico nelle cellule eccitabili lo vediamo anche quando la cellula non sta necessariamente
generando potenziale d’azione, e quando lo possiamo registrare, per evidenziarlo dobbiamo
usare specifiche apparecchiature idonee; ricordiamo che molte cellule hanno degli ioni
distribuiti sulla membrana, ma solo le cellule eccitabili possono generare il segnale.

Le nostre cellule sono immerse in una soluzione fisiologica (che contiene acqua e ionio):
queste cellule hanno una distribuzione ionica, ai lati della membrana, che può essere
diversa. Prendiamo per esempio gli ioni sodio, potassio e cloro e cerchiamo di capire qual è
la loro distribuzione dentro e fuori la cellula. La distruzione del sodio (in millimoli) fuori è di
150 millimoli e dentro è di 15 (rapporto di 10:1). Il potassio ha 150 dentro e solo 5 fuori (qui il
rapporto è di 30:1). Questo vuol dire che sarà un gradiente di concentrazione che spingerà il
sodio e il potassio. Qual è la direzione di questo gradiente per il sodio? Il sodio viene spinto
verso l’interno e il potassio verso l’esterno.
Anche il cloro ha una distribuzione di 125 millimoli e 10 dentro, quindi anche il cloro verrà
spinto verso l’interno. Quindi all’esterno abbiamo una concentrazione prevalente di cloruro di
sodio (ecco perché negli ospedali se vogliamo reidratare il paziente gli facciamo una flebo,
poiché gli stiamo dando principalmente cloruro di sodio).
Come vengono mantenute queste concentrazioni?
Le membrane sono speciali, perché formate da teste idrofile (che rappresentano la parte
esterna) e da cose idrofobe (che rappresentano la parte interna). La membrana non fa
passare gli ioni perché non sono presenti i canali ionici, quindi per far avvenire il gradiente
dobbiamo creare questi canali. Devono avere una certa selettività per gli ioni, poiché a
seconda del tipo di canale, la membrana farà passare determinati ioni.
Gli anioni proteici non possono passare all’interno perché sono troppo grandi, e man mano
che gli ioni si spostano, gli anioni generano un’elettronegativitá all’interno della cellula.
Ammettiamo di avere una cellula con solo canali per il potassio. Per aumentare la
permeabilità cosa devo fare? Devo aumentare il numero di canali per il potassio. Se perdo
ioni potassio, l’interno della cellula diventerà più negativo.

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