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Anna Alexandrova
anna.alexandrova@uniroma1.it
Corso di laurea in Lingue, Culture, Letterature, Traduzione
a.a. 2020/2021
Sapienza – Università di Roma
Famiglia linguistica indoeuropea
Gruppo slavo
Ramo occidentale Ramo meridionale
Polacco Serbo/
Slovacco Sloveno Croato/
Sorabo Bosniaco
superiore Ramo orientale Bulgaro
Ceco
Macedone
Sorabo
inferiore Bielorusso Ucraino
Russo
Alfabeto cirillico
L’alfabeto cirillico fu creato intorno al IX–X secolo per la lingua paleoslava (la
lingua slava meridionale usata per tradurre i vangeli, che è diventata la lingua
liturgica delle chiese cristiane ortodosse dei paesi slavi → slavo ecclesiastico)
▪ basato sull’alfabeto greco;
▪ vari caratteri furono ricavati da altri sistemi di scrittura (ad esempio, quello
ebraico) per rendere i suoni che non esistevano in greco.
Adesso diverse varianti dell’alfabeto cirillico vengono impiegate dalle seguenti
lingue slave:
▪ bielorusso
▪ bulgaro
▪ macedone
▪ russo
▪ serbo
▪ ucraino
SS. Cirillo e Metodio
Alfabeto russo contemporaneo
Alfabeto paleoslavo
Lettere su corteccia di betulla
▪ lettere private provenienti dal nord della Russia (soprattutto da Novgorod, Staraja
Russa, Toržok), risalenti all’XI–XV° secolo
▪ una fonte molto importante per lo studio dei costumi della società di quell’epoca e della
lingua russa antica colloquiale
→ Lettera 591 – datata ca. 1025–1050, presenta l’alfabeto, scritto per scopi didattici
Alfabeto russo contemporaneo
▪ Assunse la sua forma contemporanea nel 1918
▪ È composto da 33 caratteri, di cui 10 vocali
▪ Normalmente a ogni suono (fonema) corrisponde un carattere dedicato
▪ Pochi segni diacritici
▪ Due caratteri (ь ‘segno debole’, ъ ‘segno forte’) non corrispondono a suoni specifici,
bensì danno indicazioni sulla pronuncia dei caratteri adiacenti
1 Аа a 10 И и i 19 Сс es 28 Ъ ъ tvjórdyj znak
2 Бб be 11 Йй i krátkoe 20 Т т te 29 Ы ы y
3 Вв ve 12 К к ka 21 Уу u 30 Ь ь mjágkij znak
4 Гг ghe 13 Л л el 22 Ф ф ef 31 Ээ e
5 Д д de 14 М м em 23 Х х cha 32 Ю ю ju
6 Ее je 15 Н н en 24 Ц ц tse 33 Я я ja
7 Ёё jo 16 О о o 25 Ч ч če
8 Ж ж že 17 П п pe 26 Ш ш ša
9 Зз ze 18 Р р er 27 Щ щ šča
Sistema fonetico e fonologico
Che cos’è un fonema?
Quando pronunciamo una parola, ad esempio, gatto /ˈɡatto/:
▪ Nella pronuncia di ciascun suono ci sono (piccole) differenze tra diversi
parlanti;
▪ Anche lo stesso parlante ogni volta realizza ciascun suono in un modo
leggermente diverso;
→ Però tutto ciò non ci impedisce di identificare i relativi suoni e di capire la
parola che viene pronunciata.
Il fonema è un’unità astratta → rappresentazione mentale
▪ Si manifesta attraverso gli allofoni (=foni), ossia realizzazioni concrete che
si avvertono nel parlato delle persone.
▪ Quindi, non pronunciamo i fonemi. Pronunciamo i foni!
▪ Ogni fonema è composto da tratti distintivi (sonorità, modo di articolazione,
posizione della lingua e delle labbra, posizione del velo palatino…)
▪ Vocali della lingua russa
Desonorizzazione finale
▪ Nella posizione finale (cioè in finale di parola) la distinzione tra le consonanti sonore e
sorde si neutralizza (ad esempio, t/d, b/p)
▪ Viene pronunciata sempre la corrispondente consonante sorda (t, p)
Caratteri dell’alfabeto che segnalano
la palatalizzazione della consonante precedente
▪ Lettera И + lettere Я, Е, Ё, Ю
ми́ска – ciotola мя́та – menta ле́то – estate мёд – miele
míska mjáta léto mëd (=mjod)
[ˈmʲiskə] [ˈmʲatə] [ˈlʲetə] [mʲɵt] (ɵ = ö)
люк – tombino утю́г – ferro da stiro
ljuk utjúg
[lʲuk] [ʊˈtʲuk]
▪ Il segno debole ь (мя́гкий знак – mjágkij znak [ˈmʲæxʲkʲɪj ˈznak])
лень – pigrizia весь – intero бо́льно – fa male де́ньги – soldi
len’ ves’ ból’no dén’gi
[lʲenʲ] [vʲesʲ] [ˈbolʲnə] [ˈdʲenʲgʲɪ]
Desonorizzazione finale (esempi)
▪ Il russo è una lingua ad accento libero, cioè l’accento può cadere su qualunque sillaba
▪ Normalmente l’accento non viene segnalato nei testi, tranne nei dizionari e nei manuali
per l’apprendimento della lingua (sia come L1, sia come L2)
▪ L’accento è mobile, cioè si sposta in diverse forme delle parole e ha un ruolo importante
nella morfologia, in quanto forme grammaticali diverse dello stesso lessema (della
stessa unità lessicale) possono essere segnalate anche dal solo spostamento
dell’accento
Esempio:
трава́ travá [trɐˈva] - erba (caso nominativo, singolare)
тра́вы trávy [ˈtravɨ̞] - erbe (caso nominativo, plurale)
травы́ travý [trɐˈvɨ] - dell’erba (caso genitivo, singolare)