Sei sulla pagina 1di 6

1 I.

Unità

Elena Bertoncini Zúbková

KISWAHILI KWA FURAHA

Corso di lingua swahili


E.Bertoncini: Kiswahili kwa Furaha 2

I. UNITA’

Come consultare un dizionario swahili. Le prime nozioni sulle classi


nominali. Cl. 1/2, cl. 7/8. Dimostrativo -LE. Copula NI. Ordine delle
parole. Tempo presente NA. Tempo passato LI. Infinito affermativo.
Classificatori KI e VI con la funzione avverbiale. Il suffisso -NI locativo
(preliminare). Pronominali indipendenti.

Le classi 1/2 e 7/8


Se uno straniero volesse tradurre una semplice proposizione italiana, per
esempio I miei bambini leggono, senza conoscere una parola di italiano, con un po’ di
buona volontà potrebbe trovare nel vocabolario se non le forme esatte, almeno delle
forme simili. Invece se prendiamo la proposizione corrispondente swahili
WATOTO WANGU WANASOMA
non troveremo nemmeno una parola sotto la W. Bisogna cercare
mtoto (wa-, 1/2) bambino
-angu (poss.) mio
-soma (v.) leggere, studiare
Allo stesso modo
VITABU VILE NI VIZURI — Questi libri sono belli:
kitabu (vi- 7/8) libro
-le (dim.) quello
ni è (copula invariabile)
-zuri (agg.) bello

Mentre in gran parte delle lingue europee la flessione riguarda la desinenza, cioè
per esprimere la persona, il numero ecc. cambia la parte finale della parole, nelle lingue
bantu cambia l’inizio della parola: i cosiddetti classificatori (prefissi che indicano il
genere nei nomi e negli aggettivi, il soggetto e il numero nei verbi) e i marcatori
verbali (infissi che indicano il tempo e/o l’aspetto) si mettono davanti alla radice o al
tema della parola.
Nei dizionari swahili le parole sono di solito ordinate secondo i temi ossia le
radicali (cioè le radici con la desinenza), eccetto i nominali indipendenti (i sostantivi)
che vengono elencati nella loro forma completa al singolare.
Le classi nominali, così caratteristiche per le lingue bantu, sono numerate in un
modo analogo in tutte le lingue bantu; questo modo è basato sulla numerazione
dell’africanista tedesco Carl Meinhof. Le classi vengono spesso accoppiate per due
singolare e plurale — in modo da formare un genere.

Osservate la classe 2 che indica il plurale di esseri viventi; il suo classificatore è


WA (W- davanti a una vocale):
wa-toto w-angu wa-na-soma i miei bambini leggono/ studiano
wa-toto wa-le ni wa-zuri quei bambini sono belli
NA è il marcatore verbale con la funzione del presente affermativo (ne parleremo più
avanti in questa Unità).

La classe 8 indica anzitutto il plurale di oggetti inanimati e ha il classificatore VI


3 I.Unità

(VY- davanti a una vocale eccetto I):


vi-tabu vi-le ni vi-zuri quei libri sono belli
vi-tabu vy-angu vi-na-anguka i miei libri stanno cadendo
kitabu (libro) è un prestito arabo, ma si comporta come una parola bantu;
-anguka cadere.

è il classificatore della classe 7 che è generalmente, ma non esclusivamente,


KI
classe di oggetti inanimati al singolare. Il prefisso corrispondente della variante VY-,
cioè KY-, fu palatalizzata in CH- (in tutti i dialetti swahili eccetto quello dell’Isola
Pemba):
ki-tabu ki-le ni ki-zuri quel libro è bello
ki-tabu ch-angu ki-na-anguka il mio libro sta cadendo

✏ cl.7 KI/ CH-


✏ cl.8 VI/ VY-

La classe 1 — esseri umani al singolare — ha tutta una serie di classificatori:


M per sostantivi e aggettivi qualificativi13 (MW- davanti a una vocale)
A come classificatore soggetto (ossia prefisso soggettivo del verbo)
W per i possessivi
YU per i dimostrativi

m-toto yu-le ni m-zuri quel bambino è bello


m-toto w-angu a-na-soma il mio bambino legge/ studia

❑ NOTA STORICA: A, W e YU hanno un’origine comune: il classificatore originale U


si scisse in YU e in W (cioè U davanti a una vocale), e fu sostituito da A davanti ai
verbi.

✏ cl.1 M/ MW- A, W, YU
✏ cl.2 WA/ W- WA/ W-

Alcuni N.I. utili delle classi 1/2 e 7/8:


mtu (wa-, 1/2) uomo, persona
kitu (vi-, 7/8) cosa, oggetto
mzee (wa-, 1/2) anziano, vecchio; padre (pl. anche: genitori)
mgeni (wa-, 1/2) ospite, straniero
mkulima (wa-, 1/2) contadino
mke (wa-, 1/2) moglie
mume (waume, 1/2) marito
mwanamke (wanawake, 1/2) donna
mwanamume (wanaume, 1/2) uomo, maschio

13
che chiameremo, rispettivamente, nominali indipendenti (N.I.) e nominali dipendenti (N.D.)
E.Bertoncini: Kiswahili kwa Furaha 4

mwana (wana, 1/2) figlio, figlia


mwalimu (walimu, waalimu, 1/2) insegnante, maestro
mwanafunzi (wa-, 1/2) studente, allievo
kijana (vi-, 7/8) giovanotto [animato: accordi nella cl.1/2!]
kiti (vi-, 7/8) sedia
kijiji (vi-, 7/8) villaggio
chumba (vyumba, 7/8) stanza
chakula (vyakula, 7/8) cibo
Mwafrika (Waafrika, 1/2) un Africano
Mswahili (wa-, 1/2) un Swahili
Kiswahili 7 la lingua swahili

Tutti i nomi di lingue si formano in questo modo, cioè nella cl.7, con il prefisso
KI: Kiingereza l’inglese, Kifaransa il francese, Kiitaliani l’italiano.

Ordine delle parole


L’ordine delle parole in una proposizione swahili è fondamentalmente simile a
quello italiano: il soggetto precede il verbo e i complementi lo seguono. Bisogna però
ricordare che tutti i nominali dipendenti e i pronominali dipendenti (dimostrativi,
possessivi, ecc.) seguono il nome da cui dipendono (soggetivo o no), con pochissime
eccezioni.
Watoto wangu wanasoma Kiswahili. I miei bambini studiano il swahili.
Waswahili ni watu wazuri. I Swahili sono gente simpatica.
Inoltre il swahili non cambia l’ordine delle parole nelle domande, esprimendole solo
con l’intonazione o per mezzo di pronomi interrogativi, posti di solito alla fine della
proposizione.
Kiswahili ni kizuri? La lingua swahili è bella?
Kitabu kile kinaanguka wapi? Dove sta cadendo quel libro?
Mwanamke yule anasoma nini? Che cosa legge quella donna?

nini? che cosa? (solo interrogativo)


wapi? dove? "

☛ Notate che il swahili non ha articoli né generi grammaticali.

Verbi. Il marcatore verbale NA


Osservate le due forme verbali, wa-na-soma e vi-na-anguka. Tra il
classificatore soggetto (prefisso soggettivo) e il tema (-soma, -anguka) c’è il marcatore
verbale NA con la funzione del tempo presente affermativo. Nelle grammatiche swahili
esso è di solito contrapposto a un altro tempo presente con il mod. verb. A (“presente
attuale” il primo, “presente semplice” il secondo), ma i parlanti e gli scrittori swahili
non fanno alcuna differenza tra questi due tempi.

Alcuni verbi utili:


-andika scrivere -fanya fare
-chukua prendere, portare -fika arrivare
5 I.Unità

-jua sapere, conoscere -ona vedere


-kaa stare, abitare; sedere -pata ottenere
-sema dire, parlare
-sikia sentire
-taka volere; stare per (fare)
-weza potere, essere capace

La forma infinitiva del verbo prende il clas. KU:


kuweza potere, kuandika scrivere
Watu wale wanataka kusema. Quelle persone vogliono parlare.
Vitu vile vinataka kuanguka. Quelle cose stanno per cadere.
L’infinito è usato anche al posto del secondo verbo coniugato se entrambi i verbi sono
nello stesso tempo e modo.
Watoto wanaandika na kusoma. I bambini scrivono e leggono.
Watoto waliandika na kusoma. I bambini scrissero e lessero.

Il marcatore verbale LI
LI è il M.V. (marcatore verbale) con la funzione del passato affermativo; in
italiano si traduce, secondo il caso, con il passato remoto o prossimo, eventualmente con
l’imperfetto.
Mwalimu alichukua kiti changu. Il maestro prese la mia sedia.
Mwana wangu alianguka. Mio figlio cadde/ è caduto (ieri).
Altri esempi:
Wanawake wale walijua. Quelle donne sapevano.
Wazee wale wanasema Kiswahili. Quegli anziani parlano swahili.
Wanajua kuandika? Sanno scrivere?
Wanajua kidogo. (Lo) sanno un po’.
kidogo avv. (un) poco
-dogo agg. piccolo
mtoto mdogo un bambino piccolo
kijiji kidogo un villaggio piccolo, un piccolo villaggio
anasema kidogo parla poco

Avverbi
Gli avverbi si formano dai N.D. (nominali dipendenti) con l’aiuto del clas. KI
della cl.7 (somiglianza) e quello della cl.8, VI (maniera); KI è più usato, ma VI appare in
alcune parole molto frequenti:
vizuri bene
vyema, vema bene
vibaya male
Mzee yule alianguka vibaya. Quel vecchio cadde malamente.
Mwanamume yule anasema Kiswahili vizuri.
Quell’uomo parla bene swahili.
Kijana yule ni mgeni wangu. Quel giovane è mio ospite.
Wageni walifika kijijini.
Gli ospiti/ stranieri sono arrivati nel villaggio/ in un villaggio.
E.Bertoncini: Kiswahili kwa Furaha 6

Suffisso locativo -NI


Il suffisso locativo -ni si può aggiungere a gran parte dei N.I. per esprimere le
relazioni locative, espresse in italiano con le preposizioni in, a, da ecc. Così kijijini può
significare “nel villaggio”, “al villaggio” e “dal villaggio”, secondo il contesto. Come
vedremo nella prossima Unità, il N.I. con il suffisso locativo -NI cambia la sua classe.
☛ Per il momento bisogna evitare di suffissare -NI a un N.I. accompagnato
da un aggettivo (N.D. o P.D.).

Pronominali indipendenti
ossia i pronomi personali si usano pressappoco come in italiano, cioè solo per enfasi:
1.p.sg. mimi (mi, mie, miye) io
2.p.sg. wewe (we, weye, ewe) tu
3.p.sg. yeye egli, ella
1.p.pl. sisi (sie, siye) noi
2.p.pl. ninyi (nyinyi, nyie, nyiye) voi
3.p.pl. wao essi, esse

Con il connettivo indipendente (congiunzione e preposizione) na si usa solo la


seconda parte del pron. ind.
sg. nami (e io, con me) pl. nasi
nawe nanyi
naye nao

Esempi:
Yeye ni mwalimu, sisi ni wanafunzi.
Egli è un insegnante, noi siamo studenti.
Mimi nawe ni Waitaliana, nao ni Wafaransa.
Io e te siamo italiani, ed essi sono francesi.
Wazee walifika nanyi.
Gli anziani arrivarono con voi.

Potrebbero piacerti anche