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Unità
I. UNITA’
Mentre in gran parte delle lingue europee la flessione riguarda la desinenza, cioè
per esprimere la persona, il numero ecc. cambia la parte finale della parole, nelle lingue
bantu cambia l’inizio della parola: i cosiddetti classificatori (prefissi che indicano il
genere nei nomi e negli aggettivi, il soggetto e il numero nei verbi) e i marcatori
verbali (infissi che indicano il tempo e/o l’aspetto) si mettono davanti alla radice o al
tema della parola.
Nei dizionari swahili le parole sono di solito ordinate secondo i temi ossia le
radicali (cioè le radici con la desinenza), eccetto i nominali indipendenti (i sostantivi)
che vengono elencati nella loro forma completa al singolare.
Le classi nominali, così caratteristiche per le lingue bantu, sono numerate in un
modo analogo in tutte le lingue bantu; questo modo è basato sulla numerazione
dell’africanista tedesco Carl Meinhof. Le classi vengono spesso accoppiate per due
singolare e plurale — in modo da formare un genere.
✏ cl.1 M/ MW- A, W, YU
✏ cl.2 WA/ W- WA/ W-
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che chiameremo, rispettivamente, nominali indipendenti (N.I.) e nominali dipendenti (N.D.)
E.Bertoncini: Kiswahili kwa Furaha 4
Tutti i nomi di lingue si formano in questo modo, cioè nella cl.7, con il prefisso
KI: Kiingereza l’inglese, Kifaransa il francese, Kiitaliani l’italiano.
Il marcatore verbale LI
LI è il M.V. (marcatore verbale) con la funzione del passato affermativo; in
italiano si traduce, secondo il caso, con il passato remoto o prossimo, eventualmente con
l’imperfetto.
Mwalimu alichukua kiti changu. Il maestro prese la mia sedia.
Mwana wangu alianguka. Mio figlio cadde/ è caduto (ieri).
Altri esempi:
Wanawake wale walijua. Quelle donne sapevano.
Wazee wale wanasema Kiswahili. Quegli anziani parlano swahili.
Wanajua kuandika? Sanno scrivere?
Wanajua kidogo. (Lo) sanno un po’.
kidogo avv. (un) poco
-dogo agg. piccolo
mtoto mdogo un bambino piccolo
kijiji kidogo un villaggio piccolo, un piccolo villaggio
anasema kidogo parla poco
Avverbi
Gli avverbi si formano dai N.D. (nominali dipendenti) con l’aiuto del clas. KI
della cl.7 (somiglianza) e quello della cl.8, VI (maniera); KI è più usato, ma VI appare in
alcune parole molto frequenti:
vizuri bene
vyema, vema bene
vibaya male
Mzee yule alianguka vibaya. Quel vecchio cadde malamente.
Mwanamume yule anasema Kiswahili vizuri.
Quell’uomo parla bene swahili.
Kijana yule ni mgeni wangu. Quel giovane è mio ospite.
Wageni walifika kijijini.
Gli ospiti/ stranieri sono arrivati nel villaggio/ in un villaggio.
E.Bertoncini: Kiswahili kwa Furaha 6
Pronominali indipendenti
ossia i pronomi personali si usano pressappoco come in italiano, cioè solo per enfasi:
1.p.sg. mimi (mi, mie, miye) io
2.p.sg. wewe (we, weye, ewe) tu
3.p.sg. yeye egli, ella
1.p.pl. sisi (sie, siye) noi
2.p.pl. ninyi (nyinyi, nyie, nyiye) voi
3.p.pl. wao essi, esse
Esempi:
Yeye ni mwalimu, sisi ni wanafunzi.
Egli è un insegnante, noi siamo studenti.
Mimi nawe ni Waitaliana, nao ni Wafaransa.
Io e te siamo italiani, ed essi sono francesi.
Wazee walifika nanyi.
Gli anziani arrivarono con voi.