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BRUCELLOSI

febbre ondulante o
febbre maltese
AGENTE PATOGENO
La brucellosi, detta anche
febbre ondulante o
febbre maltese, è una
malattia infettiva propria
dell'uomo e di alcune
specie animali
(antropozoonosi)
provocata da batteri del
genere Brucella. Le
Brucelle sono
microrganismi di forma
coccoide asporigeni
immobili, aerobi, Gram
negativi.
SPECIE PATOLOGICHE
Le specie patologiche
per l’uomo sono :
Brucella melitensis,
che si contrae per
ingestione di latte e
di latticini provenienti
da bestiame infetto e
ha focolai endemici
nel bacino del
Mediterraneo,
AGENTE PATOGENO
Brucella abortus bovis,
Brucella abortus ovis,
Brucella abortus suis
che provocano l’aborto in
tali animali e possono
essere trasmesse da
essi all'uomo per diretto
contatto tra le secrezioni
ed escrezioni di animali
infetti e piccole lesione
della cute o delle
mucose.
AGENTE PATOGENO
Le Brucelle sono distrutte:
dal calore (55 °C per 1h, 60 °C in 10-15 ’,
72 °C in 10’’),
dai disinfettanti (fenolo 1% in 15’).
Possono resistere a lungo negli alimenti veicoli
dell’infezione (formaggi, latte) o
nell’ambiente (polvere, letame).
PATOGENESI
le brucelle penetrate attraverso piccole lesione
della cute o delle mucose raggiungono per
via linfatica il sangue e si diffondono
nell’organismo localizzandosi nelle cellule del
sistema reticolo-endoteliale ed in particolare
nei linfonodi, dove si moltiplicano e poi nel
torrente circolatorio raggiungono e si
localizzano nella milza, nel midollo osseo,
nel fegato e rene. La lisi delle brucelle
dovuta alla reazione antigene anticorpo
provoca la liberazione di una endotossina
responsabile della risposta febbrile
CENNI CLINICI
Incubazione da 5 a 20 gg. I primi sintomi sono:
cefalea, mialgia, artralgia, astenia e febbre.
Durante il periodo di localizzazione delle
brucelle a livello dei vari organi compare
febbre alta ( 40 °C ) con brividi e sudorazione
ed epatosplenomegalia. La febbre ha un
andamento tipicamente ondulante ed è
accompagnata da dolori muscolari ed
articolari.
EPIDEMIOLOGIA
la Brucellosi è una zoonosi presente in tutte le zone in cui
esiste bestiame, a maggior Incidenza nei paesi a clima
subtropicale e temperato ha focolai endemici nel bacino
del Mediterraneo, e colpisce prevalentemente gli adulti
con predilezione per il periodo primaverile
La sorgente di infezione è rappresentata essenzialmente da
animali ammalati o portatori, anche se l’uomo è in grado di
eliminare l’agente infettante attraverso le urina, feci e
sudore. L’uomo si infetta per via transcutanea per contatto
con gli animali oppure mediante il consumo di alimenti che
contengono brucelle o, più raramente, per inalazione di
polveri contaminate.
EPIDEMIOLOGIA

Casi di Brucellosi 1976 - 2000

Brucellosi caprina anno 98


Nella prima fase della
PROFILASSI malattia
Quando si ha il sospetto
(epidemia)
Emocultura
e la malattia non si è
Accertamento ancora manifestata
nell’uomo
Per la ricerca degli
Sierodiagnosi anticorpi specifici
di Wrigth (seconda fase
malattia manifesta)

Sternomielo
cultura Nella cronicizzazione
della
malattia
PROFILASSI
ricerca del patogeno
Accertamento
nel latte
nell’animale

Denuncia Isolamento
Obbligatoria non obbligatorio

Disinfezione
Continua e Delle feci, urine, sudore e
Terminale degli oggetti contaminati
da essi
MISURE PREVENTIVE
Nella popolazione non esposta
professionalmente, evitare il consumo di
alimenti a rischio quali carni infette ma
soprattutto latte e i suoi derivati non
sottoposti a risanamento.
IMMUNIZZAZIONE ATTIVA
Per la popolazione esposta professionalmente,
pastori, allevatori, veterinari ecc. è consigliabile la
vaccinazione con vaccino preparato con una
variante viva attenuata dello stipite B. Abortus il
BUCK19 (BUCK19BA).
Esso viene applicato in un’unica somministrazione
per via sottocutanea, seguita da rivaccinazioni.

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