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L’ ACQUA

ACQUA
Perché l’acqua riveste un ruolo fondamentale nella
vita di ogni essere vivente ?
• Anche il più semplice
organismo, come un
organismo unicellulare
risulta essere costituito
da :
A cosa serve tutta questa massa di acqua in
una cellula quali funzioni assolve ?

 Per la distribuzione asimmetrica delle cariche della sua molecola


risulta il solvente naturale di ioni e sali oltre che legarsi con legami
elettrostatici con le proteine
 Mezzo disperdente per i sistemi colloidali
 Mezzo elettivo per processi fisiologici cellulari che possono
avvenire solo in ambiente acquoso
 reagente e prodotto di reazione in molti processi enzimatici
cellulari
 mezzo di trasporto per l’eliminazione delle sostanze del
catabolismo cellulare
 Termoregolatore a causa del suo elevato calore specifico,
assorbe calore ed evita brusche variazioni di temperatura
all’interno della cellula.
L’ACQUA e l’UOMO
Se per un organismo semplice l’acqua
assolve a tutte le funzioni viste prima, ne
consegue la sua fondamentale importanza
negli organismi costituiti da più cellule
(pluricellulari).
Negli organismi superiori (uomo), ove la
specializzazione cellulare è massima nella
costituzione dei tessuti e quindi degli organi,
La funzione vitale dell’acqua risulta più
marcatamente evidente.
Di quanta acqua ha bisogno un uomo?
Fabbisogno minimo individuale

Fabbisogno individuale nelle città


Di quanta acqua ha bisogno l’uomo?
Fabbisogno collettivo

Fabbisogno in ambiente rurale


Esempi di Fabbisogno
Industriale
DISPONIBILITA’ DELL‘ ACQUA
SULLA TERRA
L’acqua sulla superficie terrestre è presente in parte preponderante,
difatti essa occupa oltre il 71% di essa. A questa massa viene dato il
nome di Idrosfera, ammontante a 1,5 miliardi di Km3 , così costituita :
Il CICLO DELL’ACQUA
La pure minima percentuale di
vapore acqueo gioca un ruolo
predominante, su tutto l’equilibrio
esistente nella idrosfera, da cui
dipende l’esistenza dell’uomo.
Difatti da esso sono condizionati
il clima, che nella sua costanza
permette il mantenimento dei
ghiacciai conservando l’equilibrio
fra le terre emerse e le
sommerse, le piogge che
condizionano la fertilità dei suoli.
Considerando l’idrosfera nel suo
insieme, risulta subito evidente
che la quantità di acqua in esso
rimane sempre costante, in
quanto il volume di acqua è in
continuo riciclo.
Fonti di Approvvigionamento Idrico
Acque Meteoriche

Acque Telluriche
Acque Superficiali
REQUISITI DI POTABILITA’ DI UNA
ACQUA
• Organolettici
• Fisici
• Chimici Quantitativi
Qualitativi

• Microbiologici Quantitativi
Qualitativi
Organolettici
• Limpidezza : è un carattere organolettico
indispensabile affinché possa essere gradita.
• Una torbidità permanente dovuta a sospensioni di
colloidi ed argilla o a precipitazioni di sali di ferro,
manganese o calcio , conseguenti a perdite di acido
carbonico, non è pericolosa.
• Una torbidità transitoria, può rappresentare il segno
di pericolo d’inquinamento.
• falsa torbida , dovuta a molti gas disciolti, ma che
ben presto diventano limpide.
• Colore : le acque potabili devono essere incolori.
Organolettici
• Sapore : nell’acqua potabile non dovrebbe
essere riscontrabile per cui si suole dire di
essa insapore, ma essa in realtà si presenta
di sapore gradevole in virtù dei sali ed i gas
disciolti in essa.
• Odore : nell’acqua potabile potrebbe essere
causato da attività vulcaniche ( idrogeno
solforato ) la qual cosa non è pericolosa,
odori erbacei, putridi, terrosi possono essere
segno di pericolose infiltrazioni superficiali.
Generalmente l’acqua potabile è definita
inodore.
FISICI
• Temperatura Tra i 9° - 12°C alla sorgente
• Ph Vicino al neutro
• Conducibilità Buona
Essa evidenzia il contenuto salino.
Ogni tipo di acqua ha una conducibilità
elettrica costante, variazioni indicano
probabili inquinamenti. Le sue misurazioni
devono essere istantanee senza rischio di
contaminazioni della fonte.
CHIMICI
Gli esami chimici a cui viene sottoposta
un’acqua destinata ad uso potabile
perseguono due scopi :
 stabilire se il suo contenuto in minerali è
tale da corrispondere ai requisiti di
potabilità ;
 ricercare sostanze aventi il significato di
indici chimici d’inquinamento e di indici
chimici inquinamento organico.
Indici Chimici : I Minerali
Il contenuto in minerali per le acque destinate ad uso potabile
viene stabilito con le seguenti determinazioni chimiche :
• Residuo fisso esprime il totale dei sali in soluzione e in
sospensione nelle acque. I suoi limiti variano dai 100 mg ai
500 mg per litro.
• Acque che ne contengono di più risultano pesanti alla
digestione, quelle a contenuto minore vengono classificate
come oligominerali e sono indicate per quei soggetti che
presentano determinate patologie quali le calcolosi renali.
Indici Chimici : I Minerali
.
• Durezza è la proprietà conferita all’acqua dai
sali alcalino terrosi , soprattutto di calcio e
magnesio. Si dicono acque dure quelle che
ne contengono in eccesso, invece molli quelle
che ne contengono pochi.
Gli indici chimici d’inquinamento
Si ricercano nelle acque la presenza tutte quelle
sostanze che derivanti da attività quali
Agricoltura o Industria, rappresentano anche se
in tracce una minaccia alla salute come :
• Diserbanti basta ricordare gli inquinamenti da
Atrazina.
• Fertilizzanti usati in eccesso sono responsabili
per troppo apporto nutritivo all’eutrofizzazione
dei fiumi ( Po, ecc.) e i fenomeni delle mucillagini
dell’Adriatico.
Gli indici chimici d’inquinamento
• Pesticidi
• Metalli quali :
• Piombo che può dar luogo a veri avvelenamenti,
di esso non devono essere presenti nemmeno
tracce.
• Ferro Si tollerano tracce minime (0,3 - 0,5
mg/litro).
• Metalli pesanti :
• Cromo, Cadmio, Bromo ecc. indici di
inquinamenti industriali ( lavorazione pelli ecc.) non
devono essere presenti neanche in tracce.
indici chimici d’inquinamento
organico
tendono a svelare la presenza di sostanze non tossiche di per
se stesse, ma che stanno ad indicare una contaminazione
da sostanza organica ( feci, urine, organismi animali in
putrefazione, ecc.).
La loro presenza , e la presenza di prodotti da esse derivati, si
accompagna con microbi patogeni E’ noto che la materia
organica presente sul terreno va incontro a fenomeni
putrefattivi di origine microbica, per cui le proteine vengono
scisse in ammoniaca, nitriti, nitrati e lasciano residui di
cloro, zolfo, fosforo, ecc..
Tali sostanze vengono ricercate e la loro
presenza rappresenta indice di inquinamento e
di non potabilità
Microbiologici
Possono essere considerate acque potabili le acque con i seguenti
requisiti :D.L.vo 31/2001 (Dir. 98/83/CEE)

• Escherichia coli (0/100ml)


• Enterococchi (0/100ml)
• Coliformi totali (0/100ml)
• Carica batterica a 22°C
(senza variazioni anomale)
• Carica batterica a 37°C
(senza variazioni anomale)
• Clostridiunm perfringens
(0/100ml)
Significato igienico-sanitario degli
enterococchi
• Indicatori di contaminazione fecale
di prevalente origine animale
• Indicatori dell’efficacia degli
interventi di potabilizzazione
• Contaminazione in atto
Significato igienico-sanitario di
Escherichia Coli
• Presente in elevate quantità nelle feci
umane ed animali
• Scarsa resistenza in ambiente esterno
QUINDI
• Indicatore di contaminazione fecale di
elezione (inquinamento vicino nel tempo)
Significato igienico-sanitario di
Clostridi
• Indicatori di contaminazione fecale di
origine umana e animale (pregressa in
assenza di coliformi ed enterococchi)
• Indicatori secondari dell’efficacia dei
trattamenti di disinfezione delle acque
Significato igienico-sanitario della
carica batterica totale
• a 22 °C = esprime il numero di batteri di
derivazione ambientale (microflora
autoctona)
• a 37 °C = esprime il numero di batteri
presumibilmente derivati da animali a
sangue caldo (microflora alloctona)
Potabilizzazione delle acque
Destinate al consumo umano
Approvvigionamento idrico
Trattamenti di potabilizzazione
Parametri da correggere Sistemi di trattamento

Filtrazione rapida
FISICI (Torbidità)
Membrane filtranti
CHIMICI Deionizzazione
1.Salinità, durezza Osmosi inversa
2. Microinquinanti Carboni attivi
• Organici Resine a scambio ionico
• Inorganici Membrane filtranti ed
Osmosi inversa

MICROBIOLOGICI Disinfezione
Impianti di potabilizzazione
• Batteri
• Virus
• Parassiti (protozoi, nematodi)
Clorazione al breakpoint
Clorazione al breakpoint
Clorammine
Cloro richiesta
Per cloro richiesta si intende la quantità di disinfettante da
aggiungere all’acqua necessaria per l’ossidazione di
specie riducenti quali ioni metallici, solfuri e bromuri,
per la formazione di composti cloroorganici e di
cloroammine (mono-, di- e tricloroammine) denominati
cloro attivo combinato e infine per la parziale
distruzione delle cloroammine formate; solo dopo
questa fase (break point) ha inizio l’abbattimento dei
microrganismi patogeni ad opera del cloro libero
disponibile.
Sottoprodotti disinfezione
con cloro/ipoclorito
Trialometani (THM) sono un gruppo di quattro
composti chimici che sono formati, assieme ad altri
sottoprodotti di disinfezione, quando il cloro (ipoclorito)
usati nel trattamento reagiscono con la materia
organica e inorganica naturalmente presente nell’acqua
destinata al consumo umano.
I trialometani principalmente presenti nell’acqua
potabile sono: cloroformio, bromodiclorometano,
dibromoclorometano, e bromoformio.
Per la somma dei 4 composti il D.Lgs 31/01 prevede un
limite massimo di 30 μg/l.
Sottoprodotti disinfezione
con cloro/ipoclorito
Acidi aloacetici (HAA5) sono un gruppo di sostanze
chimiche formate, con altri sottoprodotti della
disinfezione,
quando il cloro (o ipoclorito) reagiscono con il materiale
organico e inorganico presente nell’acqua potabile
durante il trattamento di disinfezione.
I principali acidi aloacetici prodotti sono: acido
monocloroacetico, acido dicloroacetico, acido
tricloroacetico, acido monobromoacetico, e acido
dibromoacetico.
Non sono regolamentati dal D.Lgs. 31/01.
Sottoprodotti e
classificazione IARC
International Agency for Research on Cancer
Classificazione IARC
Biossido di cloro (ClO2)
Biossido di cloro (ClO2)
Introdotto in Belgio nel 1950 per la disinfezione dell’acqua
destinata al consumo umano per risolvere il problema dei
caratteri organolettici alterati dalla clorazione.
Il biossido di cloro è un composto neutro che presenta uno
stato di ossidazione +4.
Possiede un radicale libero che agisce nella disinfezione per
ossidazione.
È stabile in soluzioni diluite in acqua al riparo della luce (è
esplosivo in concentrazioni elevate ed in presenza di
agenti riducenti)
Sottoprodotti della
disinfezione con ClO2
OZONO
L’ozono è un potente disinfettante che assicura la
sanificazione con meno tempo di contatto e minor
concentrazione degli altri disinfettanti utilizzati per
l’acqua potabile
L’ozono può essere utilizzato solamente come
disinfettante primario in quanto non mantiene una
concentrazione residua lungo il sistema di
distribuzione.
Va quindi utilizzato in coppia con altri disinfettanti
secondari (ipoclorito, cloro, biossido di cloro) che
possano mantenere il sistema di distribuzione
efficacemente protetto.
OZONO
OZONO
Radiazioni UV
Le radiazioni ultraviolette sono caratterizzate
da una lunghezza d’onda compresa tra 100
e 400 nm dello spettro elettromagnetico.
Le radiazioni ad azione maggiormente
germicida sono comprese tra 240 e 280 nm
(UV-C).
I sistemi di disinfezione ultravioletta usano
lampade al mercurio in tubi di quarzo. I tubi
sono immersi nel flusso d’acqua o nel
serbatoio.
Spettro radiazioni UV
Azione germicida
radiazioni UV
Il meccanismo di disinfezione delle radiazioni
UV differisce considerevolmente dai
meccanismi dei disinfettanti chimici (come
cloro e ozono) che inattivano i microrganismi
distruggendo o alterando le strutture cellulari,
interferendo con il metabolismo e impedendo
la biosintesi e la crescita.
La luce ultravioletta agisce alterando gli acidi
nucleici (DNA e RNA) degli organismi e
quindi prevenendo la replicazione.
Azione germicida
radiazioni UV
Azione germicida
radiazioni UV
Il grado di inattivazione dei microrganismi, e quindi
l’efficacia del trattamento delle radiazioni, è correlato
direttamente alla dose UV.
La dose UV è calcolata nel modo seguente:
D=I·t
Dove:
D = dose UV (mW×s/cm2)
I = Intensità della radiazione (mW/cm2)
t = tempo di esposizione alla radiazione,
Relazione dose risposta
Il significato pratico della relazione precedente è da
ricercare nella relazione dose-risposta.
In altre parole: quando i microrganismi sono esposti
alla radiazione UV, una frazione costante della
popolazione microbica è inattivata ad ogni
incremento di tempo.
Questa relazione dose-risposta
per l’effetto germicida indica che elevate intensità di
radiazioni UV su un periodo di tempo breve potranno
avere la stessa efficacia di una bassa radiazione UV
di un proporzionalmente più lungo periodo di tempo.
Emissione radiazioni UV
Le lampade UV operano
sostanzialmente nello
stesso modo delle
lampade fluorescenti ad
eccezione del fatto che
non contengono materiali
fluorescenti.
La radiazione UV è emessa
dal flusso elettronico che
passa attraverso vapori di
mercurio eccitandone gli
atomi che emettono luce
ultravioletta.
Vantaggi disinfezione UV
Efficiente inattivazione dei batteri e virus
nelle acque potabili. Alte dosi sono richieste
per le cisti dei protozoi.
Non sono noti sottoprodotti della disinfezione
ad effetto tossico o cronico
(mutageno/cancerogeno).
Evita il formarsi di odori e sapori sgradevoli.
Non si usano prodotti chimici tossici.
È richiesto un piccolo spazio per le unità UV.
Svantaggi disinfezione UV
Non possiede azione disinfettante residua
per cui è necessario aggiungere un
disinfettante secondario.
È piuttosto difficoltoso determinare la dose
ottimale.
Bassa disinfezione in ambienti con elevata
torbidità.
È richiesta la manutenzione e pulizia delle
lampade UV.
Tempi di contatto
L'inattivazione dei microrganismi patogeni
con agenti disinfettanti aumenta
proporzionalmente al tempo di contatto e,
idealmente, potrà seguire una cinetica del
primo ordine:
Nt/N0 = e-kt
Tempi di contatto
L'efficacia dei disinfettanti può quindi essere
espressa come Ct:
Cnt= K
dove:
C = concentrazione del disinfettante
t = tempo di contatto per inattivare una
percentuale data di microrganismi in condizioni
specificate di temperatura e pH.
n = costante chiamata coefficiente di diluizione

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