Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1
L’influenza sociale
Conformismo e forza della maggioranza
Lo studio scientifico del conformismo risale ai contributi di Sherif
(1935) e Asch (1952).
Sherif (1935):
• Nei momenti di transizione sociale, in cui i valori già condivisi sono
messi in discussione e sembrano mancare punti di riferimento
come si formano nuove norme per orientare il comportamento
delle persone?
Esperimento sull’effetto autocinetico
Un individuo in una sala oscura senza alcun punto di riferimento deve
valutare il movimento apparente di un punto luminoso proiettato su
uno schermo bianco.
2
L’influenza sociale
•3
L’influenza sociale
Obiettivo di verificare 2 ipotesi concorrenti:
• i membri del gruppo, tramite i loro contatti, si influenzano a
vicenda e finiscono per comportarsi tutti nello stesso modo;
• i membri del gruppo, nonostante i loro contatti, mantengono
ciascuno le proprie posizioni indipendenti e finiscono per
comportarsi in modo diverso l’uno dall’altro.
Metodo
Soggetti: studenti universitari maschi
Misure: situazione del mondo reale percettivamente ambigua e
riproducibile in laboratorio Effetto autocinetico: illusione ottica che
si produce osservando una piccola sorgente luminosa nella
completa oscurità (lo stimolo viene percepito senza che nel campo
visivo ne appaia almeno un altro, in rapporto al quale localizzare il
primo) => falsa impressione che la luce si sposti in diverse direzioni.
•4
L’influenza sociale
Procedura:
• soggetti in una stanza buia, seduti a un tavolo con un pulsante
• presentazione dello stimolo: luce proiettata su uno schermo
proveniente da un foro su una scatola
• consegne: il soggetto deve avvertire lo sperimentatore, premendo
il pulsante, quando vede muoversi il punto luminoso e
successivamente valutare di quanti centimetri si è spostato.
Disegno sperimentale:
analisi dell’ampiezza del movimento “autocinetico” percepito dai
soggetti in 2 diverse condizioni sperimentali:
•5
L’influenza sociale
1) Da soli:
Scopo: comprendere la tendenza comportamentale di base
dell’individuo in situazioni nuove e ambigue. L’ampiezza del
movimento è giudicata in modo casuale o costruendo e
seguendo una norma di giudizio personale?
Soggetti: (N=20) da soli
100 ripetizioni del compito sperimentale per 3 giorni contigui.
2) In gruppi da 3:
Quesiti: nella condizione di gruppo i giudizi dei membri sono
indipendenti o viene stabilita una norma di giudizio di gruppo?
E quale norma (individuale o di gruppo) influenza maggiormente
il giudizio quando la situazione cambia?
(riproduzione in laboratorio del processo di formazione di una
norma sociale nella realtà).
soggetti (N=40): 20 prima da soli poi in gruppo / 20 prima in
gruppo poi da soli.
100 ripetizioni del compito sperimentale per 4 giorni contigui
(3+1). •6
L’influenza sociale
Risultati
1) Gli effetti della condizione sperimentale “individuale”:
Non disponendo di altri punti di riferimento o norme sociali
preesistenti, ogni soggetto nel primo giorno di sperimentazione
elabora un proprio punto di riferimento valutativo (“norma
individuale”), che utilizza per le valutazioni nei giorni successivi.
2) Gli effetti della condizione sperimentale “di gruppo”:
a. i soggetti della sequenza individuale → di gruppo
abbandonano la propria norma di valutazione individuale
quando effettuano le valutazioni in gruppo, convergendo
verso la media delle valutazioni di ciascuno.
b. i soggetti della sequenza di gruppo → individuale
costruiscono una norma “di gruppo” che ciascuno
interiorizza come propria senza rendersene conto. Tale
norma viene utilizzata anche successivamente nelle
valutazioni individuali. •7
L’influenza sociale
Discussione dei risultati
La convergenza delle valutazioni dei soggetti nella sessione di
gruppo è l’effetto della spiacevole sensazione di percepirsi come
membri devianti del proprio gruppo sperimentale.
Questo effetto è genuinamente sociale poiché:
• la convergenza verso la norma di gruppo si è generata col
tempo (non istantaneamente);
• la convergenza verso la norma di gruppo non è stata
determinata dall’influenza individuale di alcuni membri del
gruppo (status più elevato): i soggetti non si conoscevano e tutti
convergono allo stesso modo;
• nessun membro del gruppo si è accorto della convergenza
valutativa prodotta (intervista finale).
L’effetto di convergenza o normalizzazione è una risposta logica
nella situazione ambigua.
•8
L’influenza sociale
Sherif concettualizza i risultati ottenuti come l’effetto di schemi di
riferimento.
Norme di un gruppo sociale:
• schemi cognitivi condivisi da tutti i membri del gruppo
• svolgono una funzione adattiva: orientano nella stessa direzione
opinioni, emozioni, comportamenti dei membri del gruppo nelle
diverse situazioni
• la loro formazione coincide con l’elaborazione collettiva di uno
schema di riferimento normativo utilizzabile da tutti i membri
Sherif per primo individua la natura dei processi di controllo sociale
che ogni gruppo, attraverso le norme, mette in atto nei confronti dei
propri membri.
Le norme di un gruppo sono infatti in grado di determinare la
percezione del mondo fisico e sociale da parte dei membri <=
meccanismi psicologici sottili ma potentemente costrittivi.
•9
L’influenza sociale
Asch (1952): ipotesi iniziale che ci siano dei limiti al conformismo
in una situazione priva di ambiguità le persone avrebbero risolto il
problema in modo razionale.
I risultati invece lo portarono ad affermare che i fenomeni di
convergenza delle norme e i fenomeni di consenso sociale sono
spiegabili come processi razionali
2
3
1
Evidenza percettiva
Giudizio
Realtà sociale
(consenso maggioritario)
12
L’influenza sociale
15
L’influenza sociale
5. Tutti i processi di influenza sono visti nella prospettiva del
conformismo, e il conformismo è considerato sottofondo
comune di questi processi
• Ogni forma di influenza porta al conformismo
• Ogni cambiamento del comportamento e delle credenze è in
direzione del gruppo ed è il risultato di una pressione di
gruppo reale o immaginaria.
16
L’influenza sociale
17
L’influenza sociale
Modello genetico dell’influenza sociale
• Superare i limiti del modello funzionalista
• Affrontare nuovi problemi che il modello funzionalista non
considera
Secondo il modello genetico infatti tutti i membri di un gruppo sono:
• Sia portatori di influenza
• Sia bersagli di influenza
L’influenza quindi:
• Non è necessariamente asimmetrica cioè: dalla maggioranza alla
minoranza
• Non è solo funzionale al conformismo, all’uniformità e al controllo
sociale ma anche al cambiamento sociale e all’innovazione.
L’innovazione perseguita da una minoranza attiva mette in
discussione le norme esistenti per superarle VS devianza.
18
L’influenza sociale
L’influenza maggioritaria presuppone una collaborazione (almeno
apparente) tra chi riceve influenza e chi la esercita
VS l’influenza minoritaria definisce una posizione antagonista e
alternativa a quella della maggioranza.
Conflitto Negoziazione
Antagonismo
maggioranza interindividuale o
-minoranza intergruppi
19
L’influenza sociale
In questa prospettiva, secondo Moscovici
• la maggioranza non è intesa solo in senso quantitativo, ma
come gruppo che assume e diffonde le norme dominanti.
• la minoranza non è intesa solo in senso quantitativo, ma come
gruppo portatore di una alternativa alle norme dominanti;
20
L’influenza sociale
21
L’influenza sociale
Esperimento di Moscovici, Lage e Naffrechoux (1969)
sull’effetto della consistenza diacronica (persistenza)
Gruppo di 6 persone: 4 soggetti naifs + 2 complici
Compito: di che colore sono le macchie proiettate su uno schermo
(blu non ambigue).
• Condizione minoranza coerente che dice sempre che la macchia
è verde. Risultati: 8% di influenza.
• Condizione minoranza non coerente (24 risposte verdi su 36).
Risultati: nessuna influenza.
Prova post-sperimentale: giudicare il colore di 16 pastiglie (delle
quali 3 blu, 3 verdi e 10 intermedie fra blu e verde).
Risultato: anche i soggetti che non erano stati influenzati
pubblicamente nella prima prova tendevano a spostare la soglia di
discriminazione tra i colori blu e verde.
22
L’influenza sociale
23
L’influenza sociale
Perché la consistenza minoritaria abbia effetto:
• deve essere riconosciuta dalla maggioranza
• devono essere attribuito al comportamento della minoranza
caratteristiche di sicurezza e autonomia
25
L’influenza sociale
Perché lo stile flessibile è più efficace dello stile rigido?
Strategie di Screditare la
Posizione rigida Conflitto riduzione del minoranza
conflitto
Risultati:
• Fase II Influenza manifesta: 5%. non c’è differenza tra le due
condizioni (minoranza o maggioranza)
• Influenza latente: Nella III fase, solo nella condizione di influenza
minoritaria, le risposte sull’after effect (date sempre in privato) si
orientano verso il colore complementare del verde (rosso-
porpora), ancora di più quando il complice si assenta.
Quindi, l’influenza minoritaria può produrre un cambiamento a livello
percettivo, che si accentua quando la fonte di influenza è assente.
29
L’influenza sociale
Processi dell’influenza maggioritaria e minoritaria
(Moscovici e Personnaz, 1980)
Di fronte a una maggioranza coerente che trasmette un messaggio in
contrasto con le proprie opinioni confronto sociale con la maggioranza
(soluzione relazionale del conflitto)
• L’individuo considera il messaggio vero, legittimato dal prestigio, dalla
numerosità o dal potere della fonte;
• L’individuo, se non è d’accordo, si sente deviante e si adegua per non
essere diverso;
• Non c’è elaborazione cognitiva.
La minoranza appare deviante, la sua posizione considerata falsa
risposta immediata di rifiuto. Ma se è consistente conflitto processo
cognitivo di validazione del punto di vista minoritario: Rielaborazione
cognitiva:
• degli attributi della fonte
• dei contenuti del messaggio
=> si riconoscono le ragioni della posizione minoritaria: validazione 30
L’influenza sociale
Teoria dell’elaborazione del conflitto (Perez e Mugny, 1993):
I livelli di influenza (manifesta o latente) sono effetto del modo in cui il
soggetto si rappresenta la situazione.
In un primo tempo di fronte a una minoranza coerente che trasmette
un messaggio in contrasto con le opinioni condivise:
• L’individuo scredita la fonte (deviante) e il messaggio (falso)
• L’individuo si identifica con la maggioranza e rifiuta la minoranza
I sentimenti di identificazione con la maggioranza e di
differenziazione dalla minoranza che va contro le opinioni condivise,
divengono salienti => si rinsalda la coesione, minacciata, tra chi
aderisce alla norma dominante (maggioranza).
Conflitto tra il rifiuto della minoranza e la sua consistenza (conferma
della definizione alternativa della realtà) porta i membri della
maggioranza a considerare il punto di vista della minoranza:
rielaborazione psicologica della caratteristiche della fonte e del
messaggio.
31
L’influenza sociale
L’attività di validazione delle ragioni della minoranza può portare la
maggioranza ad esternare, almeno parzialmente, l’accettazione delle
tesi minoritarie.
Questo lungo processo porta più spesso all’influenza indiretta: i
soggetti influenzati prendono posizioni su temi non toccati
esplicitamente dal messaggio minoritario ma ad esso collegati ciò
significa che l’attività cognitiva è costruttiva.
L’influenza indiretta della minoranza implica una doppia elaborazione
cognitiva:
• Confronto identitario con la fonte d’influenza => la posizione
dominante si impone
• Elaborazione dei contenuti => inferenza del principio organizzatore
della posizione minoritaria che viene assunto come punto di
riferimento per ridefinire la propria rappresentazione della realtà.
Così i punti di vista minoritari possono diffondersi nel tessuto sociale.
32
L’influenza sociale
Nemeth e Kwan (1987): l’influenza esercitata da maggioranza e
minoranza induce processi cognitivi qualitativamente diversi:
• il pensiero convergente non fa che riprodurre quanto evocato
dalla fonte, in quanto il valore ad essa attribuito non permette di
elaborare punti di vista alternativi; la posizione della fonte è
assunta come schema di riferimento
• il pensiero divergente appare più creativo in quanto porta ad
elaborazioni innovative del problema affrontato, perché permette
di prestare attenzione anche ad aspetti e giudizi diversi da quelli
presentati dalla fonte; la posizione della fonte è irrilevante ma
allarga il campo rappresentazionale.
Inferenze sul livello di competenza della fonte: la maggioranza è
corretta, la minoranza è scorretta
33
L’influenza sociale
34
L’influenza sociale
35
L’influenza sociale
4 tipi di compiti:
• Compiti obiettivi e non ambigui (una sola risposta ben identificabile)
=> conflitto su perché non è raggiunta l’unanimità e perché la fonte
sbaglia.
• Compiti attitudinali (aptitude tasks) di problem solving o di
apprendimento: una o più risposte corrette ma non è
immediatamente chiaro quali; è fondamentale l’expertise della fonte:
alta competenza/maggioranza => rappresentazione di unità vs.
bassa competenza/minoranza => rappresentazione di pluralità.
• Compiti di opinione: ci si aspetta corrispondenza con le
categorizzazioni sociali. Fonte ingroup => rappresentazione di unità
vs. fonte outgroup => rappresentazione di pluralità.
• Compiti che non implicano l’interesse dei partecipanti: preferenze
personali su problemi nuovi o di scarsa rilevanza =>
rappresentazione di pluralità, assenza di conflitto, influenza possibile
se la fonte gode di una credibilità socialmente condivisa.
36
L’influenza sociale
Il modello genetico di Moscovici impiega compiti obiettivi:
• Influenza maggioritaria => confronto sociale => cambiamento
manifesto, superficiale
• Influenza minoritaria => validazione cognitiva => cambiamento
latente, profondo.
38