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Capitolo 6

I PROCESSI DI INFLUENZA SOCIALE: VIRALITA' DELLE IDEE E DELLE EMOZIONI ONLINE

I PROCESSI DI INFLUENZA SOCIALE:


Quotidianamente ci capita di imbatterci in processi di influenza sociale come le challenge che si
diffondono sui social network. Sono molte le forme di influenza sociale ma tutte hanno in comune
che la persona destinataria definita "target o bersaglio" compia un aggiustamento delle proprie
idee, sentimenti e comportamenti come conseguenza dell'esposizione a idee di altre persone dette
"fonti di influenza". Può accadere un effetto boomerang quando il bersaglio resiste al tentativo di
influenza della fonte comportandosi in modo opposto a quanto da essa atteso, oppure che le
persone abbandonino il proprio modo di pensare adottandone uno nuovo e diverso dalla fonte di
partenza. I processi di influenza sociale non rispondono al semplice stimolo-risposta, in modo
unidirezionale ma dipende dalle caratteristiche del bersaglio e interazione di queste e il messaggio
veicolato dalla fonte. Una fonte può essere:
- Fonte passiva: esercita influenza senza intenzione es quando
pubblichiamo qualcosa su Facebook dove esprimiamo le nostre emozioni;
- Fonte attiva; esercita influenza con intenzione attraverso forme di pressione diretta es
"influencer" che invita a comprare prodotti o pressione indiretta "influencer" che mostra i
vantaggi del prodotto.

INFLUENZA INFORMAZIONALE E INFLUENZA NORMATIVA:


(1955) Deutesh e Gerard hanno proposto una distinzione tra due tipi di influenza:
1. Influenza sociale informazione (informativa): in situazioni di difficile interpretazione (Quando
siamo in una situazione di ambiguità, incertezza -non siamo esperti da poter padroneggiare una
situazione - gli altri sono più esperti -situazione di crisi o emergenza) le persone conformano il
proprio comportamento a quello altrui per definire la situazione e scegliere il comportamento più
appropriato. Motivazione: perché vogliono essere nel giusto e comportarsi nel modo più
appropriato in una situazione ambigua.
2. Influenza sociale normativa: in situazioni prive di ambiguità e incertezza, le persone
conformano il proprio comportamento alle aspettative che altre persone hanno. Motivazione:
perché vogliono godere dei benefici dell'appartenenza a un gruppo e per evitare l'esclusione
sociale.

CONFORMISMO E INFLUENZA SOCIALE INFORMAZIONALE OFFLINE:


Il primo a studiare il modo in cui in una situazione ambigua le persone aderiscono a una norma di
gruppo è stato Sherif che ha fatto una serie di studi nel 1936 dove elemento centrale della ricerca
è stata la creazione di una situazione che fosse contemporaneamente ambigua (corretta
definizione era sconosciuta) e sociale (un gruppo di persone poteva interagire). L'ambiguità è stata
ricreata dallo studioso sfruttando l'illusione ottica: effetto autocinetico. Secondo questo effetto un
puntino luminoso fisso proiettato a intermittenza in ambiente buio, privo di punti di ancoraggio,
genera nelle persone l'illusione che il puntino si sposti. Le persone che avevano preso parte alla
ricerca venivano portate in una stanza buia e veniva chiesto loro di fissare un puntino luminoso
proiettato a intermittenza e di fornire una stima del suo spostamento svolgendo questo compito
prima da soli. Dopo pochi giorni, vennero divisi in gruppo da 3 e dovevano dare una stima ad alta
voce alla presenza del gruppo per 100 volte. Col procedere delle prove si tendeva ad eliminare la
stima individuale in favore di quella del gruppo. Per comprendere se le persone si fossero
conformate per compiacere il gruppo o perché convinte della bontà delle stime del gruppo
dovettero nuovamente fare una stima degli spostamenti del puntino da sole, continuavano a
fornire una stima di gruppo anche un anno dopo l'esperimento. Conclusione: le persone fanno
affidamento le une sulle altre in situazioni di ambiguità dove è necessario agire con accuratezza.

CONFORMISMO E INFLUENZA SOCIALE INFORMAZIONALE ONLINE:


L'influenza informazionale si manifesta anche online in due modi:
1.Recensioni di prodotti e servizi: prima dell'avvento di internet per scegliere un ristorante e
capire la qualità avremmo fatto affidamento a persone che erano già state prima di noi, al numero
di auto parcheggiate fuori utilizzando indirettamente le altre persone come fonte di informazioni.
Oggi basta connettersi ad internet per consultare i feedback e recensioni che le persone lasciano su
piattaforme come TripAdvisor facendo dunque affidamento a info derivate da persone che data la
loro esperienza sono più competenti di noi. Queste informazioni derivate da persone a noi
sconosciute sono in grado di influenzare le nostre scelte perché ci aiutano a definire una situazione
per noi ambigua e ridurre l'incertezza e rischio di delusione associati all'acquisto di beni nuovi. Ci si
chiede se il sistema delle recensioni online stia cambiando i criteri che orientano le nostre scelte. In
realtà noi facciamo già delle scelte rispetto all'acquisto di un prodotto: fattore determinante è il
prezzo, adottiamo infatti un'euristica della rappresentatività deducendo che il prodotto migliore sia
quello con un prezzo maggiore perché sappiamo che quelli di qualità sono più costosi. Ad oggi con
le recensioni il potere del prezzo nell'orientare le scelte è diminuito. Ma anche questa scorciatoia
mentale relativa alle recensioni non è esente da errori in quanto esistono una serie di bias che
caratterizzano le recensioni: -le recensioni precedenti influenzano quelle successive, -
polarizzaizone dei giudizi le nuove recensioni vengono formulate nella stessa direzione di quelle
precedenti ma in modo più estremo, -acquisizione bias le persone che hanno già intenzione di
acquistare un rodono tenderanno a selezionare le recensioni dando un peso maggiore a quelle
positive cosi da confermare la loro idea circa la bontà del prodotto.
Se per l'esperimento offline di Sherif le persone esercitavano influenza senza intenzione, per le
recensioni online alcune ricerche mostrano che le persone lo fanno per aiutare futuri utenti
mentre
altre mostrano motivazioni più personali come il voler contribuire in modo positivo alla propria
identità poiché molte piattaforme forniscono una remunerazione simbolica e sociale per le
persone
che lasciano recensioni.
2.Contagio emotivo: processo automatico, impercettibile, non controllabile che si manifesta con la
tendenza delle persone a sincronizzare espressioni facciali, tonalità della voce a quelli di un'altra
persona con cui si stai interagendo sollecitando le stesse emozioni. Avviene seguendo due fasi:
- imitazione motoria (adesione automatica dal punto di vista fisico all'emozione manifestata
dall'altra persona);
- attivazione emotiva interna (prevede il provare emozione che si sta mimando).
È possibile contagiarsi anche con le emozioni altrui online: Hancock ha diviso persone in partner ed
experiencer a sua volta divise in due gruppi (uno doveva provare emozioni negative esponendolo a
video triste e uno di controllo esposto a video neutro). Fase successiva, le experiencer dovevano
interagire con la condizione partner che non erano stati sottoposti a nessun tipo di attivazione
emotiva. L'interazione della durata di 15 minuti si svolgeva a distanza attraverso app di
messaggistica. Poi sia experiencer che partner dovevano rispondere ad un questionario in cui si
chiedeva di valutare le loro emozioni e quelle degli altri. Dai risultati è emerso che le experiencer
nella condizione di stato emotivo negativo interagivano con la partner usando un numero minore
di parole e ricorrendo a termini di valenza negativa, e anche le partner avevano sintonizzato il tono
dell'umore con quello dell'experiencer, e quest'ultimo risulta più negativo rispetto a quando era
sottoposto al gruppo di controllo. Quindi la ricerca fece capire che il contagio emotivo è possibile
anche online e indirettamente mediante la sola esposizione dei contenuti sui sociale network come
fb, Twitter. Per attivare la convergenza emotiva vi è il principio di accessibilità. Inoltre, alcune
ricerche hanno mostrato che si può realizzare anche la prima fase del contagio emotivo. Uno
studio ha realizzato un social network detto "Smile Wave" che dopo la visualizzazione di selfie di
altri partecipanti, si apriva la schermata collegata allo fotocamera del proprio smartphone che
chiedeva di scattare e postare un proprio selfie. Dalle immagini è emerso che il grado elevato di
sorriso delle persone era una reazione ai selfie visti altrui.

CONFORMISMO E INFLUENZA NORMATIVA OFFLINE:


Il primo ad indagare l'influenza normativa fu Asch che elemento centrale del suo studio fu la
creazione di una situazione che fosse priva di ambiguità, dove la corretta definizione fosse
facilmente deducibile e caratterizzata da esposizione a un gruppo maggioritario unanime
nell'esprimersi in modo errato. I partecipanti vennero informati che si trattava di uno studio sulla
percezione di stimoli a cui avrebbero preso parte insieme ad altre 7 persone che in realtà erano
complici. Lo sperimentatore mostrava al gruppo 2 immagini dove erano disegnate in una immagine
3 linee verticali di lunghezza diversa e nell'altra immagine una linea che corrispondeva ad una delle
3 disegnate nella prima. I partecipanti dovevano rispondere in penultima posizione ad alta voce e
nonostante la risposta fosse di facile soluzione il 76% dei partecipanti si era conformato almeno
una volta alla risposta derivata dalla maggioranza, nonostante si trattasse di persone sconosciute.
La paura di apparire diverso agli occhi degli altri l'ha fatto conformare alla maggioranza. E' stata
introdotta poi una variante nell'esperimento nonché ridurre l'unanimità della maggioranza: un
complice che rispondeva in modo corretto prima del vero partecipante. In questo caso solo il 5,5%
si era conformato alla maggioranza. Se però di nuovo il complice si allontanava ritornando
all'unanimità, i livelli di conformismo continuavano a crescere nuovamente. Se il partecipante
doveva scrivere la risposta e non ad alta voce i livelli di conformismo diminuivano notevolmente.

CONFORMISMO E INFLUENZA NORMATIVA ONLINE:


Crutchfield fece un esperimento dove i partecipanti venivano collocati in cabine individuali e
dovevano esprimere il loro giudizio rispetto a stimoli proiettati sul muro. Non era possibile vedere
gli altri partecipanti ma ciascun partecipante visualizzava le altre risposte attraverso un pannello
luminoso posto nella propria cabina che erano risposte inviate dallo sperimentatore. I risultati
erano uguali a quelli condotti da Asch quindi una maggioranza unanime è in grado di esercitare
una pressione che spinge al conformismo anche in assenza di interazione faccia a faccia. Un
esempio di influenza normativa online è la: CHALLENGE (sfide che si diffondono sui social network
e coinvolgono giovani utenti). Una delle più diffuse è stata l'ice Bucket challenge quella a
rovesciarsi un secchio d'acqua ghiacciata con lo scopo di sensibilizzate le persone alla sclerosi
laterale amiotrofica e raccogliere donazioni per la ricerca scientifica. La pressione delle persone a
conformarsi aderendo alla challenge e postando il video derivava dalla convinzione che si stesse
facendo una buona azione per una buona causa contribuendo in modo positivo a immagine di sé
individuale che di gruppo e poi le persone dovevano indicare il nome di un'altra rosa che avrebbe
dovuto raccogliere la sfida e fare lo stesso e risulta difficile resistere ad un invito personale e non
generico. Oltre a queste challenge a scopo benefico, ce ne sono altre che nascono per scopi
creativo e ricreativi e altre che purtroppo sfidano persone a mettere in atto comportamenti
rischiosi e autolesionisti quindi definite estreme e le peone che aderiscono o queste si pensa
abbiamo una bassa autostima e sperimentato esclusione e isolamento sociale.
- MODELLO STEEPPS (perché alcuni contenuti diventano virali?): Berger ha proposto un
modello per spiegare ciò. Il modello prende il nome da sei fattori che sono alla base della viralità:
1. Moneta sociale (social currency) riferendosi al valore che una persona può acquisire se diffonde
un contenuto che vuole apparire intelligente, interessante e per farò si condividono dei contenuti
meritevoli di attenzione come un segreto, info inattese. Quindi un contenuto rilevante funge da
moneta che permette di trasmettere un'immagine positiva di sé;
2. Fattori attivanti (triggers) esistono alcuni stimoli che rendono un messaggio già accessibili alla
memoria. Fondamentale costruire contenuti che abbiamo già collegamenti con ambiente esterno
così che possa essere facile richiamarlo alla mente;
3. Emozioni (emotions) capacità di contenuto di suscitare emozioni di una certa intensità
4. Visibilità pubblica (public) altamente e facilmente visibile costruito in modo tale da poter essere
visualizzato da altri, quietati incoraggia imitazione e diffusione;
5. Valore pratico (pratical value) condividere ciò che reputiamo possa essere utile a noi e ad altre
persone;
6. Storie (stories) narrazione con cui sono costruiti contenuti. Narrazioni che intrattengono o che
hanno una morale di fondo e un insegnamento, hanno maggiori probabilità di diventare virali.
Berger analizzando prodotti, messaggi virali ha fornito prove di validità del modello dove almeno
uno dei 6 fattori era presente.

LE FAKE NEWS
Con il termine fake news si fa riferimento a notizie false costruite in modo da apparire vere e
attendibili che si diffondono e circolano online. Sebbene la disinformazione sia sempre esistita, le
fake news grazie alla loro peculiarità caratterizzano la nostra vita oggi più che nel passato. La
diffusione rapida e su ampia scala delle fake news è dovuta sia alle caratteristiche stesse con cui
vengono costruite le fake news sia alle proprietà dei media in cui si diffondono. Il risultato sono
notizie false in grado influenzare la percezione della realtà, atteggiamenti e comportamenti delle
persone con conseguenze a livello sociale. Le motivazioni relative al perché vengono messe a
punto le fake news sono due:
1. Di tipo economica (vengono create e diffuse su larga scala per ottenere ricavi economici dalle
inserzioni pubblicitarie);
2.Di tipo sociale (create per influenzare le persone a generare consenso). Le caratteristiche
specifiche con cui vengono create le fake news, permettono alle stesse di diffondersi e influenzare
un elevato numero di persone, questo avviene perché le stesse fanno perno sulla tendenza delle
persone ad elaborare info in modo euristico sia a voler confermare il proprio sistema valoriale,
favorendo bias e giudizi.
Le 3 caratteristiche delle fake news e processi psicologici coinvolti:
1. Verosomiglianza: le fake news sono costruite per apparire plausibili sia nei contenuti che nella
forma, inserendosi nella cornice dell'attualità in modo convincente. Rispetto ai contenuti si tratta di
info false inserite nella narrazione di accadimenti veri.
Meccanismi e Bias sono: conservatorismo (le persone sono resistenti a modificare le proprie idee e
opinioni iniziali), confirmation bias (seppur inconsapevolmente le persone tendono a selezionare e
soffermarsi su info che confermano le loro opinioni iniziali e rifiutare quelle che le contraddicono).
Rispetto alla forma spesso le fake news vengono pubblicate in siti realizzati in modo da essere siti
autorevoli copiando la grafica.
Meccanismi e bias: modello della probabilità di elaborazione (prestiamo poca attenzione o siamo
poco concentrati, adottiamo una via periferica di elaborazione. Non controlliamo il contenuto delle
info ma ci affidiamo agli elementi superficiali per definire un sito autorevole quello che stiamo
consultando).
2. Suscitare emozioni: le fake news sono costruite per suscitare emozioni soprattutto negative su
tematiche significative per le persone. Queste emozioni definite emozioni morali sono influenti
perché legate a valori e orientamenti ideologici delle persone. Da ricerche è emerso che valutare le
notizie facendosi guidare dalle emozioni aumenta la tendenza a credere alle fake news.
Meccanismi e Bias: elaborazione delle informazioni di tipo periferico.
3. Popolarità: le fake news sono costruite per apparire nel più alto numero possibile di bacheche di
profili social, anche grazie a profili falsi. Meccanismi e Bias: l'illusione che i sia una maggioranza che
crede a quella notizia può creare un'euristica del consenso (la maggioranza ha sempre ragione)
effetto dell'illusione della verità (errore di valutazione che porta a ritenere vere delle info
semplicemente perché sono diventate a noi familiari grazie all'esposizione ripetuta, uno stimolo
familiare è più facile da elaborare cognitivamente).
- MODELLO MAD: perchè i contenuti morali "contagi morali" si diffondono in modo virale online?
Brady ha proposto questo modello, acronimo di Motivazione, Attenzione e Design (progettazione).
Spiega i meccanismi alla base della vitalità dei contenuti morali online, dove accanto ai meccanismi
psicologici vengono riconosciuti anche il ruolo delle caratteristiche dei contenuti morali e dei social
networks.
Un contenuto è morale quando fa riferimento a idee o eventi di interesse collettivo che portano
vantaggio non solo al singolo individuo ma a una rete sociale più ampia. Il contagio morale prevede
due componenti:
1. Diffusione di contenuti morali che includono l'espressione di emozioni morali;
2. Contagio sociale basato sulla diffusione di informazioni -> Esempio un post che presenta un
messaggio che scredita un personaggio politico se lo condividiamo possiamo parlare di contagio
morale indipendentemente di fatto di sperimentare o meno l'emozione morale. Il contagio morale
può avere una serie di conseguenze esempio polarizzazione dei gruppi, screditare persone, ostilità.
Secondo il modello MAD:
- Motivazioni: le persone sono motivate a condividere contenuti morali sulla base delle loro
identità sociali.
- Attenzioni: i contenuti morali sono maggiormente in grado di catturare l'attenzione delle persone
e coinvolgerle aspetto ad altri tipi di contenuti.
- Design: le specifiche caratteristiche con cui sono progettate le piattaforme online interagiscono
con le caratteristiche psicologiche degli utenti nel facilitare e ampliare diffusione di contenuti.
Un ruolo centrale per la viralità dei contenuti morali online è anche quello dei social networks: la
comunicazione in esse è tecno-mediata, meno personale. Questo può ridurre la consapevolezza
della propria identità e facilitare la dindividuazione che favorisce l'identificazione delle persone con
il gruppo di riferimento e quindi il conformismo ai comportamenti e norme dell'ingroup. Le
persone, quindi, tenderanno a comportarsi in modo dal promuovere e difendere l'immagine
positiva dell'ingroup, ma social network come Facebook favoriscono dindividuazione in modo
minore rispetto Twitter. Una delle caratteristiche dei social network è fornire o ricevere feedback di
like e ri-condivisione che funzionano da rinforzo tale per cui ci porterà l'individuo a mettere in atto
nuovamente quel comportamento. Tre le caratteristiche dei social networks Brady ha individuato:
- gli algoritmi che personalizzato i contenuti visibili nella sezione notizie die social. Filtro che
preseleziona i contenuti interessanti per gli utenti sulla base delle loro caratteristiche.
- sistema di notifiche e alla capacità di attirare l'attenzione.

FAKE NEWS tra influenza informazioni e influenza normativa:


Analizzando la diffusione della fake news attraverso la lente dell'influenza sociale, vengono
chiamate in causa le stesse motivazioni che spingono le persone a conformarsi alla maggioranza
Quindi si fa riferimento ai processi di influenza informazionale (le persone si conformano perché
vogliono essere nel giusto in situazioni ambigue, le persone ri-condividono secondo una ricerca
una notizia falsa quando è stata condivisa da un contatto della propria rete sui social che reputano
affidabile), che ai processi di influenza normativa (le persone si conformano perché vogliono
godere di benefici dell'appartenenza a un gruppo ed evitare esclusione sociale). Questi processi
supportano le fake news per non perdere la stima del gruppo. Con la personalizzazione circolano
maggiormente le fake news all'interno di gruppi. Come anche nel caso delle influenze offline anche
per le fake news si registrano però differenze individuali. Le persone che condividono fake news
sono quelle superiori a 65 anni o con orientamento ideologico conservatore.

OSTACOLARE LE FAKE NEWS debunking e pre bunking:


Nel tempo sono state avanzate proposte per limitare la circolazione delle fake news online. Il primo
aspetto è l'efficacia del DEBUNKING (correggere e fare chiarezza a posteriori sui contenuti falsi di
una fake news. Spesso si parla di Continued influence-effect per indicare la tendenza delle persone
a continuare e fare affidamento su una notizia falsa ormai riconosciuta. Ecker ha indagato se fosse
possibile annullare l'effetto continuato all'influenza a notizie false. Ha constatato che fornire una
spiegazione alternativa, diminuisce la tendenza delle persone a far affidamento alle informazioni
rispetto al semplice informarle della falsità. Questa però è una strategia difficile da adottare perché
non sempre vi è una spiegazione plausibile e molte riguardano temi legati ai valori delle persone.
Una strategia secondo Fazio potrebbe però essere quella di invitare le persone a riflettere sulla
notizia letta che ha mostrato con un suo esperimento. Sono stati fatti inoltre studi sul
PREBUNKING (attività di informare le persone della possibilità di incontrare informazioni false e
inattendibili prima che vengano esposte ad esse). Tra le strategie vi è: la Teoria dell'inoculazione
proposta da McGuire con l’obiettivo di far sviluppare alle persone una resistenza di fronte a
tentativi di persuasione. Sebbene le strategie di inoculazione si siano rivelate efficaci secondo
l'esperimento di Linden (esposti dei partecipanti a fake news secondo la quale migliaia di scienziati
avrebbero firmato una petizione che asseriva il fatto che i cambiamenti climatici non fossero
causati dalle attività umane), un limite di queste strategie di inoculazione derivavano dal fatto che
le fake news vengono create e diffuse a una velocità tale dai impedire di poter costruire
un'inoculazione specifica per ciascuna di esse. Così Cook ha adottato una procedura simile a quella
di Linden e colleghi con un’importante differenza: le persone prima delle fake news sul
cambiamento climatico hanno ricevuto un messaggio circa 'attendibilità di alcune notizie in ambito
medico sottoscritte da falsi esperti. E questo ha permesso di ostacolare il potere persuasivo delle
Fake News. Roozenbeck e Linden hanno costruito una strategia di inoculazione ad ampio spettro
sviluppando una piattaforma online che sotto forma di gioco chiede ai partecipanti di costruire fake
news. Il gioco permette alle persone di prendere consapevolezza dei meccanismi di costruzione
delle fake news.

FILTER BUBBLE ED ECHO CHAMBER


Negli ultimi anni si è parlato del meccanismo che seleziona cosa le persone visualizzano dalle
ricerche in motori di ricerca come Google. Pariser nel 2011 ha introdotto il termine FILTER BUBBLE
(bolle di filtraggio per indicare il sistema di algoritmi che grazie ad una serie di informazioni
raccolte rispetto a ciascun utente, filtra e personalizza i contenuti visibili). Il filtraggio finalizzato alla
personalizzazione è una forma di meccanismo psicosociale però già indagato a livello individuale
con 1. l'esposizione selettiva ai contenuti mediatici: le persone tendono non solo a scegliere i
contenuti da fruire sulla base dei propri interessi ma anche a memorizzare info coerenti con i loro
valori e orientamenti. 2. con il confirmation bias che porta le persone a selezionare info in modo
da confermare e rafforzare il proprio punto di vista.
Dunque, i filter bubble sono dei meccanismi di iper-personalizzazione nati con l'avvento dei media
digitali che favoriscono l'emergere di ECO CHAMBER online (comunità online, ideologicamente
omogenee, in cui riecheggiano sempre le stesse posizioni ideologiche e ci si isola da quelle
divergenti). Una delle motivazioni più indagate per spiegare la tendenza delle persone
all'omogeneità si basa sulla teoria della Dissonanza Cognitiva di Festinguer che sostiene come le
persone si impegnano per preservare un'immagine positiva e stabile di loro stesse cercando di
mantenere coerenza tra atteggiamenti, comportamenti, credenze ed emozioni. Quando tale
coerenza viene meno si parla di dissonanza cognitiva. Rispetto alla creazione di gruppi omogenei si
è visto che le persone sperimentano le sensazioni spiacevoli legate alla dissonanza quando sono
esposte ad info incoerenti con il loro modo di vedere. Per ridurre la dissonanza abbandonano spazi
sia offline che online dove sono esposti a tali dissonanze rafforzando quelli coerenti con il proprio
punto di vista. Questo favorisce il perdurare di Echo Chamber ideologicamente omogenee al loro
interno. Quindi, i media digitali da un lato favoriscono una segregazione delle persone nelle echo
chamber grazie alle filter bubble, dall'altro non posso essere considerati come unici responsabili di
tale segregazione ma sono solo mezzi che facilitano e rafforzano fenomeni già presenti a livello
sociale.
CONSEGUENZE DELLE FILTER BUBBLE ED ECHO CHAMBER:
1. Circolazione delle fake news: all'interno delle echo chamber circolano e vengono ritenute
attendibili tutte quelle notizie che sostengono la posizione ideologica del gruppo, comprese quelle
false dove la tendenza a dar sostegno alla propria posizione va a discapito dell'accuratezza e
attendibilità dell'info. Inoltre, la propensione all'omogeneità ideologica facilita la polarizzazione
della posizione adottata. Alla base della 2. polarizzazione sono stati individuati due meccanismi:
- il confronto sociale (tendenza a fornire immagine positiva di sé quindi riaggiustando la loro
posizione e confrontandola con quelle degli altri componenti del gruppo, non solo cercando di
essere coerenti con quella posizione ma anche apparire un po’ meglio rispetto agli altri e questo
porta ad una posizione più estrema).
- Argomentazione persuasiva (le componenti del gruppo possono dare sostegno alla posizione del
gruppo presentando una nuova argomentazione persuasiva favorendo una posizione più estrema).

POLARIZZAZIONE ED ESPOSIZIONE A POSIZIONI DIVERGENTI:


L'eco chamber e polarizzazione non solo rafforzano l'esposizione selettiva, ma favoriscono anche
l'evitamento selettivo (le persone evitano di esporsi a contenuti contrastanti con il proprio
orientamento ideologico arrivando anche ad eliminare persone di orientamento opposto da
Facebook). Alcune ricerche hanno mostrato che l'esposizione a posizioni divergenti aumentano la
polarizzazione altre invece la diminuiscono. Inoltre, la polarizzazione può facilitare l'ostilità verso
gruppi con posizioni diverse, spesso le persone mettono in atto processi di confronto sociale tra il
proprio ingroup e outgroup dove emergono favoritismi per l'ingroup che portano a ritenere il
proprio gruppo migliore e superiore agli altri. Di fronte alla possibilità che la polarizzazione
aumenti l'ostilità intergruppi online, le ricerche hanno indagato possibili strategie per diminuire
l'ostilità. Warner e collega hanno testato gli effetti delle forme di "contatto" sull'ostilità mostrando
come questo non solo può ridurre il pregiudizio ma anche contrastare la polarizzazione e
segregazione ideologica online e preservare spirito critico e scambi tra prospettive diverse senza
ostilità.

CONCLUSIONI: media digitali come terreno fertile per processi di influenza sociale. Non sono da
considerarsi come causa dei processi di influenza sociale ma mezzi nuovi attraverso cui i processi di
influenza sociale si possono propagare. Un aspetto evidenziato è che molti processi di influenza
sociale sono inconsapevoli. È stata data Importanza anche alla valenza dei processi di influenza
sociale che molto spesso vengono considerati come processi negativi in realtà non lo sono (es delle
challenge online dove accanto a quelle negative vi sono anche quelle positive a scopo benefico o
ricreativo). Un altro aspetto evidenziato è il modo in cui le caratteristiche dei media interagiscono
con i meccanismi psicologici. La peculiarità con cui vengono costruite le fake news ne favoriscono
l'accettazione e circolazione perché sfruttano vari meccanismi psicosociali come bias e
conformismo. Inoltre, la letteratura sulle "Filter bubble" ed "'echo chamber" ha rivelato come
l’iper-personalizzazione e segregazione in micro mondi dovute sia a caratteristiche dei media che a
meccanismi psicologici possono generare conseguenze importanti come viralità di disinformazione,
polarizzazione, ostilità. Al contrario il "contatto positivo" con le prospettive divergenti può
diventare un'occasione per ripensare a ciò che accomuna le persone al di là delle differenze
ideologiche. Dunque, bisogna aumentare nelle persone la consapevolezza di meccanismi
psicologici e quelli sottostanti il funzionamento dei media per contrastare segregazione ideologica
e il dilagare delle disinformazioni e il dilagare delle disinformazioni.

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