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Bruce Lipton, Epigenetica

E biologia delle credenze

(BS) Barbara Stahura:


La premessa di base della tua ricerca e del tuo libro, The Biology of
Belief, che il DNA non controlla la nostra biologia.
(BL) Bruce Lipton:
S. Ho cominciato a studiare questo verso la fine degli anni '60. Da allora
la scienza di frontiera ha iniziato a rivelare tutte le cose che avevo
osservato. I biologi che fanno ricerca d'avanguardia sono a conoscenza di
ci che dico nel libro. Il pubblico, per, non ne ha comprensione alcuna
perch, o gli arriva in forma abbreviata, o quello che gli viene venduto la

credenza che siamo controllati dai nostri geni, sebbene ci non sia
sostenuto dalla scienza d'avanguardia . Tutto il mio sforzo si
concentrato nel far giungere al mondo l'informazione d'avanguardia.
L'orientamento mentale del pubblico stato programmato secondo la
credenza che siamo degli automi genetici, che i geni controllano la nostra
vita, che ne siamo vittime, e via di seguito. Il punto, per, che la scienza
di frontiera - quella di cui parlo - si stabilizzata da almeno 15 anni. ora
che sia portata nel mondo perch l che viene usata.

BS: Questa scienza relativamente nuova sulla quale tu scrivi viene


chiamata epigenetica. Ci spiegheresti di che cosa si tratta?
BL: L'epigenetica quella scienza che mostra che i geni non si autocontrollano, ma sono controllati dall'ambiente. Si sa da circa 15 anni, e ora
finalmente fa capolino da dietro l'angolo. Ti faccio un esempio. La Societ
Americana per il Cancro ha recentemente pubblicato una statistica che
afferma che il 60 per cento dei tumori sono evitabili, cambiando stile di

vita e dieta. Quest'informazione proviene da un'organizzazione che ha


cercato per circa 50 anni i geni del cancro. E ora se ne viene fuori
1

dicendo: lo stile di vita, non sono i geni. Ci siamo focalizzati sul cancro
come se fosse una questione genetica, ma solo il cinque per cento dei
cancri ha una connessione genetica. Il novantacinque per cento dei cancri

in effetti non ha nessuna connessione coi geni . La ragione (che ci fa dire che
c' una connessione genetica ) che tale spiegazione fisica, tangibile, perci

preferiamo lavorare su di essa. E il 95 per cento che ha un cancro e non


c' una connessione genetica? Non facile fare esperimenti su qualcosa
sulla quale non puoi focalizzarti fisicamente.

BS: Cos il determinismo genetico - l'idea che siamo controllati dai nostri
geni - inevitabilmente incrinata, come dici nel libro.
BL: S.

BS: Hai scritto anche di Jean-Baptiste de Lamarck e della sua teoria


dell'evoluzione

- che

sopravviviamo

attraverso

la

cooperazione,

piuttosto che la pi recente idea darwiniana di competizione e


sopravvivenza dei pi forti. Che tutti i nostri trilioni di cellule devono
cooperare per mantenere il nostro corpo in perfetto funzionamento, in
quanto noi esseri umani non possiamo sopravvivere senza grandissime
quantit di cooperazione gli uni con gli altri e con il nostro ambiente.
BL: Immediatamente, appena hai detto cooperazione, stavi violando la

teoria darwiniana, che competizione e lotta. Di fatto, si tratta di


un'interpretazione erronea.
La nuova scienza ci dice che quella credenza sbagliata. La credenza di
cui hai appena parlato, invece - la natura della cooperazione e della

comunit - in effetti il principio basilare dell'evoluzione.


Nel 1809 Lamarck ha scritto che i problemi che tormenteranno l'umanit
verranno dal suo separarsi dalla natura, e ci condurr alla distruzione
della societ. Aveva ragione, perch la sua enfasi sull'evoluzione era che

un organismo e l'ambiente creano un'interazione cooperante . Se volete

capire il destino di un organismo, dovete capire la sua relazione con il suo


ambiente.1
Poi ha affermato che separarci dal nostro ambiente significa assumere la
nostra biologia e tagliarci fuori dalla nostra sorgente. Aveva ragione.
E quando arrivi a capire la natura dell'epigenetica, la sua teoria ora ha
trovato sostanza. Senza alcun meccanismo che, all'inizio, le desse un
senso - e specialmente da quando abbiamo comprato il concetto dei biologi
neo-darwiniani che affermano che tutto controllato geneticamente Lamarck sembrava stupido. Ma sai cosa? Aveva proprio ragione.

BS: La tua dimostrazione che il "cervello" della cellula non il DNA ma,
bens, la sua membrana affascinante. Che significato ha questa
scoperta riguardo a ci che pensiamo di noi stessi e della nostra vita, dal
momento che siamo proprio una comunit di cellule?
BL: Se due cellule si uniscono e stanno comunicando, useranno i loro
"cervelli" per farlo, giusto? E se dieci cellule si uniscono, useranno i loro
cervelli affinch la loro comunicazione reciproca abbia un senso. Quando
prendi un insieme di un trilione di cellule, come in un cervello umano,
queste opereranno ancora secondo il principio del cervello cellulare. Beh,
quando abbiamo comprato l'idea che i geni ed il nucleo formano il cervello
della cellula - che ci porta fuoristrada - e la applichi come fosse un
principio di neurologia o di neuro-scienza, ti sei gi incamminato nella
direzione sbagliata. Non puoi arrivare da nessuna parte perch quello non
il cervello della cellula.
I nostri principi su come funziona l'intelligenza sono stati totalmente
sviati. Ecco perch, dopo tanta neuro-scienza, se chiedi a qualcuno: "come
funziona, veramente, il cervello?" La risposta sar: "veramente, non lo
sappiamo".
Il Progetto Genoma Umano dice che quel modello sbagliato. Pensavamo
che ci volessero pi di 100.000 geni per far funzionare un essere umano.
1Persona = f (O.A) la formula del campo vitale di Kurt Lewin: C = f (P.A)

Il fatto che ce ne siano meno di 25.000 ha messo un bastone tra le ruote


dell'intero processo.
Come pu esserci un tale esiguo numero di geni a formare una cosa cos
complessa come un essere umano? La risposta che ci vuole molto di pi
dei soli geni a farlo funzionare - che l'apporto dall'ambiente che pu

alterare la lettura dei geni.


Ci sono 140.000 proteine in un corpo umano, e si credeva che ciascuna
richiedesse un gene separato per prodursi. Di colpo, trovi che ci sono
25.000 geni e 140.000 proteine, e non ci siamo con i numeri.
L'epigenetica rivela qualcosa di cos sorprendente che la scienza stessa
ha dei problemi a comprendere la forza di questo nuovo significato, e
suona cos: con il controllo epigenetico, che significa il controllo

mediato dall'ambiente, un singolo gene pu essere usato per creare


2000 o pi proteine diverse dalla stessa matrice.
Il controllo epigenetico come un lettore che pu leggere l'impronta
originaria e ristrutturarla per produrne qualcosa di diverso. Ed ecco come
un singolo gene pu essere usato per creare molti prodotti proteici
differenti. Non stato il gene che ha prodotto ciascuna proteina, stato
il controllo epigenetico che l'ha fatto, e questo il feedback diretto
dall'ambiente. Ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo
macchine.

BS: E ci dice invece che non siamo vittime. Siamo co-creatori.


BL: Assolutamente.

BS: Per tanti l'idea che siano i nostri pensieri a creare la realt, che
quello su cui si basa la Scienza Religiosa e altre tradizioni metafisiche e
spirituali, un'idea puramente spirituale. Ma la fisica quantistica ha
aggiunto all'idea, il fatto scientifico. E ora, il tuo lavoro e quello di altri
porta quel concetto a livello delle cellule. Che lo rende in qualche modo pi
reale, pi tangibile.
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BL: Se si definisce lo SPIRITO pi o meno su questi parametri si


potrebbe ottenere una definizione del tipo " una forza motrice invisibile."
Se definisco la natura della meccanica quantistica, una forza motrice
invisibile. Di fatto afferma: "S, ci sono forze invisibili che modellano la

nostra esistenza". Poich la nostra biologia tradizionalmente basata su


un concetto newtoniano e materialistico, la natura di quel sistema di
considerare le forze invisibili come non rilevanti. Per, quello che la
meccanica quantistica ha stabilito che le forze motrici invisibili sono

tutto. Perci, se la nostra scienza non si adatta alla nuova fisica, sta di
fatto ostacolando il progresso in evoluzione. Quando si introducono nuove
forze, si deve dar loro nuovo credito, e quando lo si fa, i ricercatori
spirituali saltano su e dicono: lo sapevo! E i fisici quantistici saltano su e
dicono, lo sapevo! Stiamo sempre parlando della stessa cosa. Se lo
ammettessimo, l'opportunit di unione diventa cos tangibile che quasi
fisica. S, possiamo sentirla! Ora possiamo essere tutti d'accordo. Tu la

chiami come vuoi, io la chiamo come voglio. Ma siamo tutti governati da


queste forze invisibili.
BS: Ho letto una tua intervista nella quale hai affermato, "piuttosto che
esser vittime dei nostri geni, lo siamo stati delle nostre percezioni." Puoi
aggiungere qualcosa su ci che significa essere una vittima delle nostre
percezioni?
BL: In un certo senso, sappiamo attraverso lo studio della membrana
cellulare,

attraverso

lo

studio

dell'epigenetica,

che

questo

fondamentale. L'epigenetica dice che i segnali ambientali influenzano

l'espressione genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono


diretti, e tal'altra sono interpretazioni, quando per es. le percezioni
diventano credenze. Cos, ho una credenza su qualcosa, che una
percezione, e aggiusto la mia biologia a quella particolare credenza. Come
col cancro terminale, se credo a quello che i medici mi dicono, lo loro
diventa una vera e propria predizione. Se dicono che ho il cancro
terminale e sono d'accordo, allora essenzialmente morir quando, a detta
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loro, accadr. Quali sono le persone che non lo fanno? I casi di


"remissione

spontanea." Almeno una persona, scommetto, non ha

"comprato" quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono usciti


che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e quindi
sono stati capaci di cambiarlo.

BS: Come possiamo cambiare le nostre percezioni o credenze fino a quel


punto?
BL: La prima cosa acquisire le nuove percezioni di come funziona la

vita. Lasciare andare o riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo


formati, che, inevitabilmente, sono vittimizzanti: sono fragile, l'ambiente

mi pu attaccare, lo zucchero fa male. Queste sono credenze acquisite .


Ma la questione , sono veramente vere? Sono vere se questo ci che
credi, dal momento che la percezione governa la biologia. Se sono
programmato dalla percezione che lo zucchero dannoso alla mia biologia
e lo mangio, allora essendone a conoscenza intossico il mio sistema con la
credenza, non con lo zucchero. La maggior parte di queste percezioni si
manifestano come credenze limitanti o auto-sabotanti su quello che
possiamo o non possiamo fare. Come l'auto-guarigione.
La tendenza , no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da qualcun altro
che ti guarir. Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di evoluzione, il
sistema fu progettato per auto-guarirsi. Per quanti milioni di anni gli
esseri umani hanno fatto senza medici? Perch abbiamo bisogno di cos
tanti medici ora? Perch la percezione che siamo deboli e fragili, ed
abbiamo bisogno del loro aiuto. Bene, questa una percezione.
Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere nuove
percezioni, allora cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo che
ci circonda. Man mano che cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le
nostre risposte. Le percezioni con le quali operi - ti danno sostegno o te

lo tolgono? Ti rendono pi forte o pi debole?


Queste percezioni sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento
della nostra vita. E, quando lo fa, lo fa senza che noi ce ne accorgiamo.
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Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici. Funzionano perch


il conscio occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto.
Quando il conscio occupato a fare qualcosa, non sta osservando se
stesso.2 Ci sono due fattori che ci aiutano a capire questo.
1. Uno, la mente cosciente opera con un processore da 40 bit, che

significa che pu interpretare ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi un bit uno stimolo nervoso - al secondo. Il che significa che entrano
40 stimoli al secondo e la mente cosciente li discerne e li capisce. La
mente subconscia in quello stesso secondo sta elaborando 40 milioni di
bit. Da rilevare: se confronto l'elaborazione della mente conscia con
quella subconscia, la subconscia un milione di volte pi potente
nell'elaborare informazioni.
2. Elemento numero due: i neuroscienziati cognitivi dicono che il 5 per

cento del nostro comportamento giornaliero controllato dalla nostra


mente cosciente ed il 95 per cento dal programma subconscio. Perci
nella nostra esistenza quotidiana, la mente subconscia la fonte pi
potente della nostra biologia. La mente subconscia un nastro
registratore. Non c' nessuno l. praticamente un congegno di
stimolo-risposta. Non c' bisogno di esserne coscienti. Voi ve ne andate
in giro per il mondo, e far quello che deve fare senza che dobbiate
pensarci. Quando la mente cosciente occupata, non sta osservando
il subconscio.
Ed il subconscio composto dai programmi fondamentali che abbiamo
ricevuto dagli altri nei primi sei anni. Mentre si vive la vita con le nostre
intenzioni e i desideri della mente cosciente, il 95 per cento del
comportamento viene dalla mente subconscia, che stata programmata da
altri. E la maggior parte di tale programmazione veramente limitante.
Non ti puoi guarire da solo, non sei abbastanza intelligente, non ti meriti
le cose buone, non sei bravo in disegno o quello che . Queste
2Per questo il tempo pi prezioso quello in cui siamo disoccupati: in contemplazione, meditazione, riflessione; pi
ci liberiamo dallossessione dellutile e del funzionale, pi apprezziamo larte e le relazioni amorose, la generosit e la
donativit; pi oltrepassiamo legoismo e la competizione pi viviamo sereni in pacifica cooperazione. Di qui il
paradosso conviviale: nulla pi utile del fare cose inutili!

affermazioni diventano programmi subconsci, che si attivano quando non


faccio attenzione. La mente cosciente nella maggioranza occupata a
pensare al futuro o al passato. E se il conscio occupato in questo, nel
momento presente, si veramente guidati dal subconscio. Il vostro
cosciente occupato a cercare di pensare: " Mi merito un aumento e di

certo dovrei salire di grado in questa ditta ." Mentre lo fate di certo,
state operando dal subconscio, e quello ha un programma che afferma che
non vi meritate le cose. Qual allora l'espressione del vostro
comportamento? Il comportamento che coerente con "Non mi merito."
Ci significa che farete degli errori o altro che renderanno legittimo che
non vi meritiate le cose. Non ve ne rendete conto perch non l'avete visto
all'opera, e diventate frustrati riguardo la vostra vita perch ci provate
cos tanto ad avere successo e non andate mai da nessuna parte. E poi,
ovviamente, la tendenza , non sei tu, il mondo ad ostacolarti. La grande
e bizzarra sorpresa che il mondo vi dar qualsiasi cosa. E' il vostro
stesso s che d'intralcio.

BS: Come facciamo a vincere l'opposizione della nostra programmazione


subconscia?
BL: Diventane cosciente. Ci sono un paio di modi di farlo.

Il modo pi antico quello dell' attenzione Buddhista. Se sei cosciente


di essere qui in questo momento, mentre fai questo stupido errore,
osservi l'errore, e potresti rimediarlo. La consapevolezza, per, una
cosa molto difficile da addestrare, ed anche un processore da 40 bit
che cerca di far funzionare completamente il processore da 40 milioni
di bit. Perci, per la maggior parte della gente una procedura molto
difficile perch le loro vite sono cos indaffarate e sono talmente
occupati che non riescono a prendere atto di ci.

L'altro modo , puoi ritornarci dentro e riscrivere il programma, ma ci


sono due cose che devi fare:
o A) Identificare il programma,
o B) Eseguire una procedura per riscriverlo.
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Quello che riflette qualcosa alla quale la maggior parte della gente non
ha fatto attenzione e da dove vengono la maggior parte dei problemi.
Pensano che possono semplicemente parlare alla mente subconscia e che
questo la migliorer. Ma la mente subconscia un nastro registratore.
Mettete un nastro nel vostro mangiacassette, accendetelo, e poi ditegli di
riprodurre qualcosa di diverso. Il fatto , che l, non c' nessuno. Non
far niente.
Ed il potere del pensiero positivo - la maggior parte della gente dice, il
potere del pensiero positivo! Provalo! E quando non funziona si sentono
peggio perch non possono neanche fare quello. Perch non funziona?
Perch se il programma subconscio non allineato con la direzione
conscia, allora si ha un programma che funziona su un processore di 40
milioni di bit 95 per cento del tempo, che vi tira gi mentre voi
impiegate il 5 per cento del vostro tempo nella vostra immaginazione
pensando pensieri positivi, mentre il vostro subconscio sta conducendo lo
spettacolo e sabotandovi proprio nel bel mezzo dei vostri pensieri positivi.

Il pensiero positivo funziona solo se le credenze nel subconscio sono in


linea con esso, o se siete completamente attenti [ e congruenti]. Se siete
totalmente attenti ed usate quel desiderio di essere positivi e far
funzionare le cose, allora vi accorgerete quando il vostro subconscio sta
facendo andare un nastro e voi potete cancellarlo. Ma se non siete attenti
e pensate solo pensieri positivi, allora non state conducendo lo spettacolo.
Da qui vengono i conflitti. E, ovviamente, se voi foste cos positivi nella
vostra mente e pensaste che state conducendo lo spettacolo e pensando
che non funzioni, ovviamente il mondo vi contro. No, il mondo non vi
contro, sono i programmi limitanti ed auto-sabotanti che acquisiamo in
giovent. Qui dove dobbiamo azzerarci.

Altri appunti sullepigenetica

GENETICA,EPIGENETICA,TELEGONIA,PSICOBIOLOGIA
NEUROSCIENZE
Verso la fine

del ventesimo secolo la biologia dimostrer limportanza

del

pensiero e raggiunger quel punto critico di immediata accelerazione che la fisica


ha raggiunto una generazione fa e che ha dato inizio

allera

atomica.

Sar

questa rivoluzione biologica quella che dar il colpo di grazia alla mentalit del
passato e che porter la scienza a riconoscere laspetto divino delluomo e della
natura.

Alla fine del Ventesimo

secolo la biologia presenter luomo come da

secoli lo presenta la Teosofia.


(Bernardino del Boca, La Dimensione Umana ed. 1971 pag. 121; ed. 1986 - pag.
91; ed. 2006 pag. 114 )
Lo scienziato che sperimenta con la Vita sul piano genetico senza una profonda

conoscenza delle verit spirituali, come un bambino che gioca con un ordigno
esplosivo
(BdB La Dimensione Umana ed. 1971 pag. 92-93; ed. 1986 pag. 71; ed. 2006
pag.89 )
Soprattutto impara a distinguere la Scienza del cervello dalla Sapienza

dellAnima, la dottrina dellOcchio da quella del Cuore. Tutta lignoranza stessa


ancora preferibile alla Scienza del cervello, quando la Sapienza dellanima non la
illumina e la guida.(H.P.Blavatsky La voce del silenzio Casa nel tramonto ed.
1980 pag. 174)
I cinesi dicono che per conoscere una persona bisogna aver conosciuto i due
genitori, i quattro nonni e gli otto bisnonni. Ora, in quasi tutto il mondo, quasi
nessuno conosce il nome dei suoi bisnonni.
LH.G.P. (Human Genome Project) ha lo scopo di scoprire il segreto della vita, ed
un progetto cos ambizioso che non si riesce neppure ad immaginare il tempo che ci
vorr per codificare tutte le sequenze del DNA umano. Ogni individuo eredita due
serie di DNA, una per ogni genitore, cio tre miliardi di unit di nucloidi. In ogni DNA
ci sono quattro tipi di nucloidi, simboleggiati dalle lettera A.G.C e T. e perci ogni
serie di DNA di un individuo si deve scrivere con tremila milioni di lettere, cio
lequivalente di dieci copie dellEnciclopedia Treccani.
Questo progetto fu iniziato nel 1970 dal professor Gilvert, dellUniversit di Harvard
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e dal professor Fred Sanger, dellUniversit di Cambridge, allorch fu trovato un


metodo rapido per analizzare le sequenze del DNA. Il genoma, linsieme unitario di
tutti i cromosomi qualitativamente differenti presenti in ogni cellula, rappresenta la
serie completa del DNA individuale e gli scienziati sperano di avere un primo risultato
verso il 2005, se le nazioni sostengono la spesa di questo incredibile progetto. Ora gli
Stati Uniti spendono duecento milioni di dollari allanno e la Gran Bretagna undici
milioni di sterline.
Scoperto il segreto dei geni sar possibile curare le malattie, ma c anche il pericolo
che gli scienziati possano intervenire sul bagaglio genetico individuale per scopi di
potere o di ricerca.
Speriamo che per il 2005 lumanit sia maturata a tal punto da usare solo
positivamente i risultati di questo straordinario progetto.
Mentre si sta cercando il futuro genetico dellumanit, lo scienziato giapponese Masuo
Aizawa sta manipolando le cellule umane per costruire una cellula artificiale. Questo
biochimico dellIstituto di Tecnologia di Tokio, vuole sposare la neurologia umana con
lelettronica. Egli ha scoperto che un neurone pi grande di un transistor e analizza
tanti segnali quanti ne analizza un intero computer e sta cercando quindi di costruire
un biocomputer.
Questi sono esperimenti da fantascienza con finalit un po dubbie; luomo sta
cercando di sostituirsi al Creatore, di porsi al posto di Dio e creare una vita artificiale
da poter dominare, proprio in questo tempo in cui si attende la venuta di Soshian, del
Maitreya e dellanticristo.
Nel 1913 il bramino teosofo dottor Srinivasa Murti, medico della signora Besant e
direttore della biblioteca di Adyar, aveva predetto che gli scienziati materialisti si
sarebbero tanto inorgogliti per le grandi conoscenze e scoperte future che avrebbero
tentato di imitare Dio ignorando i limiti morali e spirituali dellumanit ed i loro
esperimenti

avrebbero

portato

molto

male

(vedasi

come

sorto

lAIDS,

lavvelenamento dellaria. ecc.)


. Nei templi e nei monasteri tibetani abbiamo visto molte immagini del dio dello yoga
tantra, Heruka Chakrasamyara,

ma le guide turistiche ed i monaci non vi si

soffermavano o addirittura eludevano le nostre domande. Lo yoga tantra, la quarta e


suprema divisione della pratica del tantrismo, che consiste nello stadio generativo, la
sola che pu portare allilluminazione in una sola vita. Le statue e le pitture
rappresentano il dio Heruka in un amplesso sessuale con la sua parte femminile.
Questa rappresentazione pu disturbare la mentalit sessuofobica di noi occidentali e
perci i tibetani hanno adottato la stessa nostra mentalit. E ci che successo
anche in Cina, paese in cui le pratiche omosessuali erano una regola nei tempi antichi e
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che ora, per aver adottato la mentalit dei missionari e della cultura occidentale, non
sono pi riconosciute. Su questo tema stato pubblicato recentemente il libro di Bret
Hinsch, delluniversit di Harvard, dal titolo Passions of the Cut Sleeve The Male
Homosexual Tradition in China. Con la diffusione del consumisno e di una mentalit
stereotipata, lumanit non diventata pi libera e saggia, perch un nuovo tipo di
oscurantismo la sta rendendo sempre pi schiava. Il Nuovo Piano di Coscienza former
individui liberi e saggi che vivranno con pi buon senso ed a contatto continuo con la
supercoscienza.

(BdB Rivista Et dellAcquario n. 78/1993 il nostro futuro genetico e il Tibet


pag. 3-4- 13)
Cercando la propria origine luomo ha riconosciuto il concetto dellevoluzione organica,
un concetto che rappresenta una delle pi grandi conquiste intellettuali perch spinge
luomo a sempre meglio conoscersi e a scoprire tutta la complessit del suo essere. Il
concetto dellevoluzione per giusto solo in rapporto alla mentalit del nostro tempo,
ma sar profondamente modificato quando luomo avr raggiunto la dimensione
spirituale.
Ci vorrebbe unintera biblioteca per elencare tutto ci che luomo ha scoperto finora
sulla composizione e il funzionamento del suo organismo, tuttavia tutte queste nozioni
non ci hanno ancora portati a capire il fenomeno umano perch finora le ricerche
sono state generalmente limitate alla materia, senza comprendere che essa spirito
cristallizzato. Solo in questi ultimi anni, con le ricerche sulla psichicit, sono stati
riconosciuti alla materia confini molto pi ampi; si prevede che per la fine di questo
secolo la scienza si sar avvicinata ancora di pi alla mentalit spirituale e potr cos
accettare i risultati della ricerca degli spiritualisti e giungere a riconoscere la realt
dello spirito.
Gi ora molti scienziati sono costretti dai risultati delle loro ricerche a basarsi (anche
se soltanto come mezzo dialettico) sul concetto della Vita espresso da H.P. Blavatsky
nel

I volume della Dottrina Segreta: Noi consideriamo la Vita come forma di

esistenza che si manifesta per mezzo di ci che chiamiamo materia; o per mezzo di ci
che nelluomo, erroneamente

separandoli, chiamiamo Spirito, Anima, Materia

(personalit): la materia il veicolo per la manifestazione dellAnima su questo piano di


esistenza, e lAnima il veicolo per la manifestazione dello Spirito su un piano pi alto;
e questi tre formano una trinit sintetizzata dalla vita che li pervade tutti.
Ma finch non sar fatta una sintesi tra i vari rami della scienza, e non si sar
sottoposta questa sintesi alla luce della spiritualit, il fenomeno umano non potr
essere compreso nella sua finalit e nemmeno nella sua espressione individuale.
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Se leggiamo qualche importante opera sui risultati della scienza biologica, come Atlas
of Evolution di Sir Gravin de Beer, notiamo che i biologi accettano la teoria
dellevoluzione come unipotesi che si accorda con i fatti conosciuti, ma riconoscono
giustamente che la scienza non in grado di provarla. La biologia ci d oggi una visione
stupefacente dellorganismo umano quale somma di tutto ci che vive ed ha vissuto
sulla Terra, ma non riesce a giustificare il posto delluomo nella natura.
Lanalisi biochimica del processo creativo ha fatto luce sul come linformazione
genetica viene trasmessa da una cellula alle cellule figlie e da un organismo alla sua
progenie per mezzo delle 4 lettere dellalfabeto di DNA (acido desossiribonucleico, e
cio A = adenina, C = citosina, G = guanina, T = timina) presenti nel nucleo cellulare. In
base alla conoscenza dei processi della tramissione ereditaria dellinformazione
genetica, sono state svolte le ricerche sulla proteina citocromo C (iniziate da E.
Margolisah nel 1961 e riprese dal giapponese T. Yamanaka) che hanno provato anche
levoluzione molecolare.Una stretta parentela esiste perci fra le molecole di tutti gli
esseri viventi, come se le molecole avessero seguito una evoluzione indipendentemente
dallorganismo che hanno formato.
E riconosciuta quindi anche una fratellanza molecolare fra noi e tutto ci che vive
sulla Terra
Gi von Baer nel 1828, e pi tardi Haeckel, avevano riconosciuto che tutti gli animali
si sviluppano secondo un piano di organizzazione che varia molto poco per le specie
morfologicamente pi differenti, e che studiando comparativamente gli embrioni
coetanei di una lucertola, di un pescecane, di un cane e di un uomo, non si notano
differenze. Si scopr allora che lembrione di tutti gli animali, durante il suo sviluppo,
passa pi o meno velocemente, attraverso una serie di cambiamenti che riassumono le
forme ancestrali con cui si evoluta la sua specie. Perci il microscopico uovo da cui
nasce luomo, riassume nello sviluppo di poche settimane il risultato di miliardi danni di
evoluzione, passando dallo stato amebico a quello di verme, di pesce, di anfibio, di
rettile, fino a quello di quadrupede con la coda, prima che il feto raggiunga la forma
umana e venga partorito. Solo dopo la nascita, e molto lentamente, il bambino
svilupper i suoi caratteri morfologici e mentali tipici dellHomo sapiens.
Quando lo scienziato scopr che nellembrione cera il ricorso di tutte le evoluzioni
passate e il piano costruttivo del nuovo essere, inizi a studiare la struttura
microscopica di tutto ci che forma un organismo. Con lo studio degli organi omologhi,
cio gli organi che hanno la medesima origine embriologica anche se diversa la loro
funzione nelladulto, luomo ha compreso di essere legato da stretti legami di parentela
organica e strutturale con tutti gli animali del creato. Ora sappiamo che tutte le parti
che costituiscono lorganismo umano e quello degli animali sono esistite, nel lontano
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passato, separate. Solo con le mutazioni queste parti sono venute a raggrupparsi in
uno stesso organismo, ma mantenendo certi rapporti costanti fra loro, poich in
questa monogenesi, oltre alla leggi della genetica, agiscono le pi forti leggi dello
spirito che, sia pure in modo diverso, funzionano anche nella vita degli animali, dei
vegetali e dei minerali.
Quando circa un miliardo di anni fa, dai protostomi (gli animali in cui la bocca
dellembrione si conserva anche nelladulto come nei vermi) si evolsero i deuterostomi
(gli animali il cui ano omologo alla bocca dellembrione, e la bocca di nuova
formazione) la natura ha cominciato a sperimentare separatamente, in tante specie
animali, tutti gli organi che avrebbero poi, uniti in un solo organismo, formato gli
animali superiori. I primi deutorostomi, i primi animali che svilupparono una nuova
bocca, furono i primi invertebrati, i ricci e le stelle di mare. Luomo ha in questi
invertebrati degli stretti parenti strutturali, e questa parentela pu essere rilevata
osservando il nostro scheletro con un microscopio elettronico: si nota che la sua
struttura mircroscopica simile a quella delle piastre calcaree dei ricci e delle stelle
di mare. Anche la struttura delle nostre cellule simile alla loro.
Queste scoperte, e quelle della localizzazione dei geni nei cromosomi, riempirono di
entusiasmo i genetisti allinizio del XX secolo, e diedero origine a quegli esperimenti di
T.H. Morgan e H.J Muller con cui fu possibile provocare delle mutazioni negli
organismi, sottoponendo i gameti allazione dei raggi Rontgen. Furono creati insetti
mostruosi, scrofe che partorirono 100 maialini alla volta, e altri esseri mostruosi che,
pur dando ai biologi nuovi dati sulle leggi della genetica e dellereditariet, fecero
comprendere loro che era pericoloso alterare artificialmente levoluzione degli
organismi. I bambini nati incompleti per lazione del talidomide ne sono un triste
esempio. Anche gli esperimenti di incroci fra animali diversi non crea esseri felici. Un
esempio dato dallo zebronkey, un animale nato nello zoo di Manila dallincrocio tra
una zebra e un asino. Appena nato ha dovuto essere tolto dal recinto dei genitori
perch questi non volevano saperne dello strano animale, ed cresciuto solitario e
malinconico senza il calore dei membri della sua specie
Conosciamo oggi quasi tutto delle leggi fisiche che regolano lereditariet sia dei
caratteri morfologici sia di quelli psichici. Tuttavia gli scienziati sono ancora incerti
riguardo la telegonia. In tutti i problemi della vita c sempre un punto in cui difficile
separare nettamente la materia dallo spirito, e uno di questi punti rappresentato
dalla telegonia o eredit a distanza. Le mamme che vogliono avere un bel figlio, sanno,
in quasi tutti i paesi della Terra, che molto dipende dal loro primo amore e da come
sanno guardare immagini di bambini belli. La scienza ha per secoli considerato questa
credenza come una superstizione.
14

Lo scrittore greco Eliodoro aveva gi illustrato la TELEGONIA nel terzo secolo dopo
Cristo, nella sua opera Gli Etiopi. Eliodoro ha riportato la storia della bambina bianca
nata dalla regina Persina di Etiopia. Poich sia lei che il re erano negri, quella nascita
fece scoppiare uno scandalo poich si pens che la regina avesse commesso un
adulterio. Ma uomini bianchi non erano stati in Etiopia che alcuni anni prima e perci
non si poteva parlare di tradimento. I medici etiopi giunsero alla conclusione che la
regina

si

era

innamorata

tanto

tempo

prima

di

uno

straniero

bianco,

unimpregnazione magica aveva causato, dopo tanti anni, la nascita di una bambina
che gli somigliava.
Altri fatti del genere convinsero lopinione pubblica della verit di questa eredit a
distanza, ma furono soprattutto gli esperimenti di Lord Morton, allinizio dell800, su
alcune giumente e le ricerche del Dr. Henri Lafuente di Algeri a provare la realt della
telegonia.
Il dr. Lafuente, nel 1946, present i casi di sei donne che avevano fatto un matrimonio
damore con uomini sterili. Sottoposte alla fecondazione artificiale esse procrearono
figli che assomigliano in modo sorprendente ai mariti, nonostante questi non avessero
contribuito alla loro generazione.
La telegonia ci fa comprendere che la teoria dellereditariet incompleta, poich
finora le leggi mendeliane si sono fermate al fenomeno fisico dellereditariet, mentre
anche lAnima, con la sua enorme forza plasmante, lAmore, ha poteri maggiori di quelli
che hanno i cromosomi dellereditariet
Le differenze che caratterizzano ogni uomo, ogni animale, ogni fiore, dipendono da
quellazione dellanima sul pensiero che pure responsabile dei fenomeni materiali
dellereditariet, dellautoriproduzione delle forme viventi, e anche del nostro
invecchiamento e della nostra morte. Quando si riconosce unanima a tutte le cose si
trova anche la chiave che apre la via a tutta la sapienza.
Questa chiave che apre la porta del regno dello Spirito :
Pensare creare, la stessa chiave degli occultisti: Tu sei come pensi nel tuo
cuore

(BdB La Dimensione Umana ed. 1971 pag. 86-96; ed. 1986 pag. 66-73; ed.
2006 pag. 82-91)
I neuroni sono in intimo contatto con le altre cellule nervose mediante i bottoni
sinaptici che coprono tutta la superficie esterna del corpo cellulare e che hanno il
potere di trasmettere comunicazioni anche a distanza come forse avviene nel
fenomeno della telepatia.. (BdB - In tema di 1675 - ed. 2000 pag. 69).
15

I Darwinisti non dimostrano un grande affetto fraterno. Ci prova

la

deficienza dei sistemi materialisti e come la Teosofia sia nel giusto. Lidentit della
nostra origine fisica non fa certamente appello ai nostri sentimenti pi elevati e
profondi. La materia, privata dellanima e dello spirito, ossia della divina essenza, non
pu parlare al cuore umano. Ma lidentit dellanima e dello spirito, delluomo reale e
immortale, come la Teosofia ce lo insegna, una volta provata e profondamento radicata
nel nostro cuore, ci far progredire molto sulla via della vera carit e della fraterna
buona volontPer spiegare lorigine comune delluomo occorre spiegare che alla radice
della natura, oggettiva e soggettiva, come in ogni altra cosa delluniverso, visibile e
invisibile, , fu e sempre sar, una unica essenza assoluta, da cui tutto proviene ed a
cui tutto ritorna (H.P. Blavatsky La Chiave alla Teosofia 1888 pag. 37)
Con sorpresa abbiamo dovuto constatare il fatto che il Buddhismo Esoterico era cos
poco capito da certi Teosofi da indurli a credere che esso sostenesse pienamente il
concetto Darwiniano dellevoluzione e specialmente la teoria della discendenza
delluomo da un antenato pitecoide.
E stato ripetutamente affermato che levoluzione, com stata insegnata dal Manu o
da Kapila, costituisce la base degli insegnamenti moderni, ma n lOccultismo n la
Teosofia hanno mai sostenuto le azzardate teorie di questi seguaci di Darwin tanto
meno quella della discendenza delluomo dalla scimmia.
Luomo appartiene ad un regno distintamente separato da quello animale (H.P.

Blavatsky La Dottrina Segreta 1888 Vol. I Cosmogenesi pag. 210-211)


Non tutti i biologi sono entusiasti dei tentativi di ricreare luomo a mezzo di una
ingegneria genetica. Le manipolazioni artificiali dei caratteri genetici, secondo il
premio Nobel Joshua Lederberg, possono costituire un grave pericolo perch
minacciano la cosa pi preziosa dellessere umano, la sua libert. Generalmente gli
specialisti di tutti i rami della scienza non si preoccupano di questi problemi morali, ma
essi esistono e sono leco della voce saggia della Natura. Questa, mentre permette
che gli scienziati diano lassalto ai suoi segreti, sveglia nel frattempo la coscienza di
quegli individui che possono sviluppare le idee che porteranno luomo a conquistare la
saggezza. E per questo che luomo ha gi ideato il piano Hallesint per risolvere il
problema della giustizia economica, e ha gi fissato lidea di ununica entit sociale
mondiale che faciliter i rapporti umani e far cessare le cause di molte ansiet

(BdB La Dimensione Umana ed. 1971 pag. 379-380; ed. 1986 pag. 279-280; ed.
2006 pag. 342-343)
oggi vi una spada di Damocle che pende sulla testa degli uomini: si tratta degli
alimenti transgenetici (OGM ) i
16

cui dannosi effetti non possono ancora essere

valutati; le multinazionali che vogliono divenire sempre pi ricche e potenti, ne hanno


la piena responsabilit e fanno di tutto per ottenere i loro guadagni come se la
natura avesse bisogno di essere manipolata e trasformata quando produce per conto
suo ortaggi, frutta e cereali

sani, buoni

e nutrienti per sopperire ai bisogni

delluomo. (BdB Rivista Et dellAcquario n. 119/2000 pag. 6-7 )


I genetisti si sono allarmati recentemente per i terribili effetti che si presume
produrranno nellumanit, nel lontano futuro, gli esperimenti atomici. Le radiazioni che
hanno colpito le ghiandole genitali maschili e femminili provocano alterazioni
cromosomiche che causeranno la nascita di figli disgraziati o mostruosi fra alcune
generazioni. Gli scienziati, spinti dalle necessit delle industrie che prosperano sulle
guerre e dalla paura dei politici, che richiedono armi sempre pi distruttrici e
spaventose, non si sono preoccupati delle conseguenze dei loro esperimenti, ma
lumanit pagher per queste alterazioni della natura. Quando nasceranno i mostri non
servir molto cercare di curare questo male perch esso sar allora soltanto un
ineluttabile effetto di una lontana e forse anche dimenticata causa, che sar
impossibile annullare.

(BdB La Dimensione Umana ed. 1971 pag. 268; ed.

1986 pag. 199-202; ed. 2006 pag. 245)


RICERCHE ATTUALI
(vedi anche Medicina - Nuova Medicina)
Neuroscienziati che studiano il mistero della mente collettiva ovvero di come il
pensiero individuale si sviluppa con il pensiero del gruppo, dichiarano che ora si pu
tramutare il detto penso dunque sono in penso dunque siamo e affermare che
pertanto si viene a creare un ponte tra scienza e filosofia che rivela come i campi di
indagine perdano ora i tradizionali confini.
Il ministro delleconomia italiana, nel corso di alcune trasmissioni televisive, ha
dichiarato che dalla crisi economica/finanziaria globale si uscir allorch verranno
introdotte a livello mondiale le energie rinnovabili e le biotecnologie.
Dalla trasmissione televisiva Anno Zero del 6-3-2008: da tutte le crisi si esce con
una modifica della struttura produttiva .. dalla seconda guerra mondiale si usc
passando dal cavallo al jet; da questa crisi si uscir con le energie rinnovabili e le
biotecnologie. Lo scenario economico cambier radicalmente ..
. la scienza, che per definizione non pu essere dogmatica, rischia di diventarlo
quando nega il carattere fuzzy sfumato e controverso di molte delle sue conclusioni.
Nuove malattie create dalla diagnostica medica, prolungamento artificiale della vita e
della morte, potenzialit delle staminali embrionali o adulte, cambiamento climatico,
17

sostanze cancerogene, OGM: su questi e altri temi si fronteggiano modelli


interpretativi e temi di pensiero rivali, e i dogmi

servono solo a mascherare

lincertezza (da Il sole24 ore 20-9-2009 pag. 39 Martha e i suoi nemici)


E questa unepoca in cui, affrancati dai bisogni primari da soddisfare, noi, esseri
civilizzati figli dellopulento Occidente, siamo chiamati a una riflessione attenta e
profonda sulle nostre scelte di vita, sul modo di considerare lesistenza di ci che ci
circonda: non possiamo pi prescindere da una valutazione globale delle nostre azioni e
delle loro conseguenze: certamente ognuno ha il diritto di decidere in piena libert,
ma nella consapevolezza che ogni suo gesto espande i propri effetti su tutti gli esseri
viventi. La qualit della nostra vita sulla Terra determinata dalla qualit dei rapporti,
pi o meno equilibrati ed armonici, che la nostra esperienza esistenziale ci propone con
noi stessi, con gli altri esseri umani e con la Natura in ogni sua manifestazione
Ma le sorti della nostra terra sono legate a doppio filo anche allo sfruttamento che
viene perpetrato nei confronti del regno vegetale: chi inquina il suolo avvelena anche le
piante che vi crescono, lacqua che vi scorre, gli animali (e pure luomo) che ne
usufruiscono .
Alle problematiche riguardanti il regno vegetale (intrecciato purtroppo con quello
animale) appartengono poi i tanto famigerati OGM

-Organismi Geneticamente

Manipolati -, che sono organismi artificiali, spesso brevettati e dunque di propriet


privata di una azienda, che si ottengono inserendo nel patrimonio genetico
dellorganismo ospite pezzi di DNA di organismi diversi, che in natura non
potrebbero in alcun modo scambiarsi il materiale ereditario. I sistemi agrari complessi
e diversificati sono cos oggi a rischio: la dispersione nellaria del polline, il
trasferimento dei transgeni dalle colture geneticamente modificate alle erbe
spontanee, lalterazione dei microorganismi del suolo ecc., possono rappresentare un
pericoloso mezzo di dispersione degli OGM e di inquinamento genetico. Incognite che
investono anche luomo in quanto fruitore finale di questi prodotti. Come senzaltro
saprete tale problema porta con s uninfinit di dubbi e suscita domande cui
difficile trovare una risposta. Ci necessiterebbe di una trattazione a parte, essendo
ben diverse le reazioni di un esperimento in laboratorio da quelle del nostro mondo
reale, ben pi complesso ed interattivo. Il rischio la perdita della biodiversit, luso
irrazionale di pesticidi, lo sviluppo di nuove resistenze da parte di piante infestanti e
insetti parassiti, il trasferimento di geni ad altre specie, lapparizione di nuove specie
devastanti o di effetti indesiderati sullecosistema.
Inoltre i pericoli sanitari a lungo termine sono sconosciuti, perch ancora troppo poco
approfonditi. Consideriamo comunque che snaturare lessenza di un vegetale
inserendovi magari parti del DNA di un animale con tutta probabilit finir per creare
18

problemi molto simili seppure infinitamente pi estesi- di quelli che sono sorti dando
da mangiare, ad un animale erbivoro come la mucca, delle proteine animali.
Ma dove trovano spazio, in tutto ci, lamore e il rispetto per i solenni ritmi della
Natura, per la sua infinita saggezza? Come si pu perdere il senso della grandiosit
del suo operare, del suo progetto sacro e inviolabile? Come si pu essere insensibili al
suo spettacolo diuturno, come possiamo aver scordato il suo richiamo ancestrale e
vivere in un mondo artificiale che ci ha fatto dimenticare la piet, dove niente pi ci
turba o ci emoziona, dove non ci si appassiona pi per nulla di importante e degno, per
qualche nobile ideale?

(Patrizia Moschin Calvi dallarticolo La compassione verso

i regni della Natura Rivista Italiana di Teosofia n. 7/2008)


Secondo il quotidiano inglese The Guardian il principale consulente scientifico del
governo britannico ha pronto un rapporto in cui sottolinea come il Regno Unito debba
adottare la produzione di OGM. La rivoluzione verde di Johan Beddington passa
attraverso ladozione di OGM. necessario un aumento delle colture che resistono
anche in condizioni climatiche sfavorevoli per affrontare un mondo che va incontro a
cambiamenti climatici e un forte aumento demografico. Sono necessarie tecniche e
tecnologie provenienti da diverse discipline, come la biotecnologia e lingegneria, o
settori ancora meno esplorati, come la nanotecnologia afferma nel documento che
verr presentato alla conferenza degli agricoltori di Oxford. Secondo lo scienziato le
nuove tecnologie e i prodotti geneticamente modificati sono il mezzo per raggiungere
gli obbiettivi economici, ambientali e sociali del paese; ovvero combattere il cambio
climatico ed incrementare la produzione di alimenti di una popolazione mondiale che si
prevede raggiunger 9 miliardi di abitanti nei prossimi 30 anni un incremento di 3
miliardi di persone rispetto oggi. Ma se in passato, grazie alla fiera opposizione degli
ambientalisti, il governo britannico aveva desistito dallintrodurre su larga scala gli
ogm (nonostante gli sforzi per condizionare lopinione pubblica) e ora, a causa della
crisi economica, di alcuni studi della Royal Society e dellaumentata pressione da parte
delle industrie del settore, il programma ripartito e lappello di Beddington potrebbe
rafforzare le intenzioni del governo.

(dal sito greenplanet.net 2/1/2010 - Gran Bretagna transgenica?)


14 ottobre 2013

- Il rapporto 2013 dellUNCTAD (United Nations Conference on

Trade And Development) su commercio e ambiente presenta unanalisi delle sfide e


delle proposte ritenute pi strategiche per la soluzione di problemi complessi e
interrelati, quali povert, fame, iniquit sociale e di genere, nonch cambiamenti
climatici e sostenibilit ambientale. E il titolo, Wake up before it is too late, suona
19

come un vero e proprio grido dallarme Pi di 60 esperti mondiali sono concordi nel
sostenere che lo sviluppo agricolo sia giunto al limite e che sia necessario un
cambiamento rapido e significativo degli attuali sistemi di produzione agricola che
hanno caratterizzato la cosiddetta rivoluzione verde, basata su monocolture
fortemente dipendenti dagli input chimici esterni. Leccessiva specializzazione di
poche commodities, lo sviluppo dei biocombustibili e la corsa allaccaparramento delle
terre (land grabbing) sta aggravando, inoltre, la crisi ambientale ed agricola,
esacerbando le condizioni dei paesi del sud del mondo. Le soglie di contaminazione del
suolo e dellacqua sono gi state superate, la biodiversit a rischio e la crisi ormai
evidente sotto molto aspetti: tra il 2011 e il primo semestre del 2013 i prezzi delle
materie prime alimentari sono stati di circa l80% pi alti rispetto a quelli registrati
per il periodo 2003-2008; negli ultimi 40 anni luso dei fertilizzanti aumentato di 8
volte, mentre i tassi di crescita della produttivit agricola sono diminuiti dal 2% all1%
annuo. Nel documento si ribadisce inoltre che gli OGM (organismi geneticamente
modificati) non costituiscono una soluzione tecnologica sostenibile e, di fatto, rendono
pi difficile linnovazione dal basso, la conservazione in situ e laccesso ai semi.
Secondo lUNCTAD, il nuovo paradigma di sviluppo dovr prevedere ladozione di
sistemi di produzione rigenerativi e di tipo olistico, allinterno dei quali lagricoltore
possa diventare, da mero produttore, il manager di un sistema agro-ecologico capace
di fornire un insieme di servizi eco- sistemici, in termini di difesa del suolo e della
biodiversit, di energia, acqua e benefici culturali e ricreativi. Si tratta di una
trasformazione profonda, che riguarder non solo i paesi in via di sviluppo ma anche
quelli industrializzati, e che prevede una migliore comprensione della multifunzionalit
dellagricoltura, del suo ruolo chiave per lo sviluppo rurale, la scarsit delle risorse e le
sfide climatiche.
Leggi il rapporto http://unctad.org/en/PublicationsLibrary/ditcted2012d3_en.pdf

(dal sito Fondazione Diritti Genetici)


Il biologo e genetista Giuseppe Sermonti esprime nei suoi numerosi libri e saggi tutte
le sue riserve nei confronti dellevoluzionismo darwinista. Dal suo saggio Lanima
scientifica: Lanima scientifica una discussione sul metodo, su una sorta di dialogo
sui massimi sistemi, di cui uno levoluzionismo e laltro la realt. Il mondo
galleggia nelleterno, sospeso allinfinito e lo spostarci nelle sue dimensioni incantate
il pi raffinato e prezioso risultato della conoscenza perch significa riceverla per
simboli. Ma una scienza che riceve la natura per simboli, che la interpreta attraverso
archetipi, ci offre unimmagine delle cose che richiama quella di unantica ermeneutica,
oppure quella di una sacra rappresentazione. Gli scienziati hanno esplorato il mondo
per innumerevoli ragioni e ispirazioni, con amore o con odio, con rispetto od arroganza,
20

al servizio della verit o della menzogna. Si pu rimproverare a qualcuno di loro di aver


accettato linvito alla tavola del lupo. Non voglio processare lumanit o me stesso ma
proporre una strada in cui trovo pi senso, pi saggezza che nelle piste della scienza
ufficiale. E non sono certo io il primo a suggerirla. Io non faccio che ricercare un
sentiero che piedi sapienti hanno percorso molto prima di me.
Sono pi importanti il gene o lambiente nel causare il cancro?
Una risposta netta sarebbe attraente e se la scienza non in grado di darla pu
sembrare che non abbiano le idee chiare; o che vi sia in corso una diatriba che non
giova allimmagine della scienza e soprattutto nellinteresse dei potenziali pazienti
che vuol poi dire noi tutti. Eppure non difficile capire che la genetica e lambiente
sono entrambi importanti. La controversia potrebbe essere rinfocolata da due lavori
recentemente pubblicati su Nature e Nature Genetics. Che ci siano persone ad alto
rischio genetico per il cancro del seno si sa da tempo e nel 1995 sono stati identificati
due geni chiamati BRCA1 e BRCA2. Ma non in tutte le famiglie con eccesso di tumori
del seno si trovano mutazioni di questi geni e da allora si cerca un ipotetico gene
BRCA3: ebbene si sono trovati ora cinque geni che aumentano, di poco, il rischio di
cancro del seno. Ma dal punto di vista pratico a che cosa serve conoscere i nomi di
qualche gene in pi.? Il BRCA3, se esiste, molto dubbio e ancora ci elude. Per il
momento molto dubbio che trovare in una donna una di queste varianti possa
arrecarle un beneficio superiore allansia che inevitabilmente comporterebbe: ed
temibile che i rispettivi test vengano commercializzati e propugnati come screening su
vasta scala. Dobbiamo tornare allora alla questione di partenza. Il cancro del seno
insorge a causa di mutazioni del Dna che avvengono a caso: per questo siamo tutti a
rischio. Ad aumentare il rischio di base concorrono fattori genetici e fattori
ambientali non possiamo pretendere che i progressi della genetica superino rischi
che da questa non dipendono questo nuovo modo di identificare i fattori genetici di
rischio verr esteso ad altri tipi di tumori e con il tempo farci inventare nuove terapie
e forse anche nuove misure preventive.

(Genoma di donna le ultime sui tumori di Luigi Zingales da Il sole24ore 8-7-2007)


Nellarticolo suindicato nessun accenno dunque ai fattori emotivi scoperti dal dr.
Hamer, dal biologo-genetista Bruce Lipton ed ora anche dal genetista Tian Xu citato
da Nature. Questultima notizia fa quindi ben sperare in una ricerca pi olistica
che tenga conto, oltre che dei fattori genetici e ambientali, anche di quelli psicoemotivi. E solo questa la strada che potr aiutare i ricercatori a navigare in quel mare

21

genetico senza fine che potrebbe portare lumanit a credere di essere nata per
caso cos come le malattie.
Comparazione fra le scoperte del dr. R.G. Hamer e quelle del dr. Bruce Lipton: Le
cinque leggi biologiche e la nuova biologia americana Il capovolgimento diagnostico
della medicina e la demolizione del programma del genoma umano: due scoperte
scientifiche diverse per un traguardo comune
Spesso nel percorso delle scoperte scientifiche abbiamo assistito al raggiungimento
di risultati similari e complementari ottenuti, quasi contemporaneamente, da scienziati
diversi,

oltre

che

per

nazionalit,

anche

per

metodo

di

ricerca.

Se questo ci fornisce da un lato la garanzia della scientificit delle scoperte, in quanto


reciprocamente comprovabili, dallaltro ci conferma che quelle scoperte sono
storicamente pronte per lumanit. Kahlil Gibran scrisse che non si pu insegnare nulla
che non sonnecchi gi nellalba della nostra conoscenza.
In questo senso possiamo dire che, grazie a due scienziati, il dr. R.G. Hamer e il dr.
Bruce Lipton, stiamo assistendo al raggiungimento di uno straordinario traguardo
comune: la definitiva prova scientifica del coinvolgimento della psiche umana nei
processi

patologici

nei

processi

biochimici

del

corpo

umano.

Le conseguenze delle loro ricerche sono sconvolgenti, perch con le scoperte del dr.
Hamer viene ribaltata la diagnostica della medicina, mentre con la nuova biologia
americana del dr. B. Lipton viene annullato il determinismo meccanico cellulare.
I risultati raggiunti, luno in medicina, il secondo in biologia, si avallano reciprocamente
e soprattutto aprono la strada ad uno straordinario percorso di rivalutazione
dellindividuo e della sua componente psichica.
Le due scoperte nascono sulle ceneri di un metodo scientifico di ricerca giunto ormai
al capolinea.
Ci riferiamo al sistema di indagine riduzionistica sinora adottata da quasi tutti i
settori della ricerca.
Possiamo convenire che, con lIlluminismo e il Rinascimento, luomo si sia dato delle
nuove linee guida per lo studio della natura e dei fenomeni biochimici. Venne
abbandonata ogni connessione di indagine riferita a contenuti interpretativi esoterici
e religiosi, adottando invece i criteri della verificabilit e riproducibilit dei fenomeni
per la classificazione di leggi certe e quindi ritenute scientifiche. Questa missione,
del tutto condivisibile ed encomiabile, trova la sua massina identificazione nella frase
pronunciata da Francis Bacon nel 1543: Luomo dovr dominare la natura.
Da allora ad oggi la ricerca non ha pi arrestato questo sistema di indagine cercando
di analizzare sempre pi a fondo ogni fenomeno e reperto, avvalendosi di
strumentazioni sempre pi sofisticate.
22

Questo sistema di indagine riduzionistica, ribadiamo validissima ed efficiente nello


scopo e nel merito, ha trovato per il suo limite e capolinea proprio nel metodo della
strumentazione adottata. Infatti sia che si riferisca al primo rudimentale microscopio
sia che ci si avvalga dei recenti e modernissimi sistemi (TAC, PET, scintigrafia,
microscopi elettronici) questo metodo di indagine non pu riguardare ci che non si
vede.

Mentre solo ci che si vede viene considerato e quindi connesso ad una causa o

ad un evento.
Ed proprio sulla scorta di questo metodo che stiamo assistendo a tutte le ipotesi di
connessione tra eventi del corpo umano e strutture del DNA, secondo il programma
del genoma umano.
La conseguenza inevitabile lattuale concezione del determinismo meccanico della
cellula.
E un po come se considerassimo le cellule del corpo umano del tutto avulse dalla
nostra volont e dal nostro agire, rimanendo noi impotenti ad osservare il loro
comportamento. Per cui, quali vittime predestinate dal destino, quasi per fortuna o
sfortuna, non ci resta che attendere e osservare levoluzione decisa dalle nostre 53
trilioni di cellule.
Per converso tutto ci che non trova posto in un vetrino di laboratorio, e quindi in
primo luogo la psiche umana, non viene in alcun modo messo in relazione con levento
organico.
Si comprende quindi perch lo studio dellindividuo in quanto recettore ed effettore
di momenti emozionali e psichici sia stato oggetto di materie scientifiche definite
psicologia o psichiatria, staccate dal mondo clinico della medicina o della biologia.
Un riferimento vago ad una connessione tra le differenti discipline lo ritroviamo solo
quando sentiamo dire dalla medicina ufficiale che lo stress in qualche modo incide
sulla nostra

salute, ammettendo velatamente che quella cellula, pur nel suo

programma predeterminato da una sequenza dei nucleotidi del suo DNA cambia ..in
qualcosa!
Credo che mai parola e mai connessione pi vaghe siano state dette in un panorama di
ricerca scientifica.
Quale persona al giorno doggi pu dichiararsi non stressata dalla vita moderna?
Non per questo ci si ammala e non basta certo andare a ricercare qualche
ultracentenario tra i contadini di qualche paese remoto sulla terra per ricollegare una
situazione di longevit al non-stress.
E pur vero che sino ad oggi si cercato, in diversi modi e attraverso vari settori della
ricerca, una possibile connessione tra la psiche e lorgano, vedi ad esempio la
psicosomatica, la PNL, la Medicina Cinese, la Metamedicina.
23

Ma nessuno aveva trovato la riproducibilit e la verificabilit propri di una connessione


scientifica.Ma tanto tuon finch piovve.
Il dr. Bruce Lipton, scienziato biologo, ormai di fama internazionale, sta portando
avanti in America la divulgazione della sua scoperta. Come tutti gli scienziati che si
sono occupati del programma del genoma umano, per cui tutto viene ricondotto alla
struttura del DNA, partito dalla considerazione base del dogma scientifico
elaborato dopo la scoperta del DNA da parte di Watson e Crick nel 1953: DNA gene
fisso RNA riproduzione del gene nel citoplasma -proteine sintesi riproduttiva
Secondo questo schema il DNA dunque sarebbe le fonte di ogni segnale da cui si
origina il comportamento e la riproduzione della cellula. Questa conclusione in
effetti lunica consentita da un sistema di indagine che, pur nella sua valenza
scientifica presenta il grosso limite, nella ricerca del rapporto causa-effetto, proprio
nellimpostazione riduzionistica. Mentre lattribuzione di unattivit propria del gene
del DNA solo una deduzione della visione di un determinismo meccanico autonomo
della cellula.
E come se un extraterrestre che volendo sapere la causa dellincendio delle case sulla
terra si limitasse ad osservare chi sta intorno ad una casa che brucia. Dopo aver
analizzato a supporto del valore statistico circa 100 incendi ed aver visto sempre la
presenza dei pompieri, mentre cambiano proprietari e curiosi, si vedrebbe costretto a
sostenere che la causa degli incendi sono appunto i pompieri.
Allo stesso modo sostenere che il 25% dei carcinomi al seno pu essere attribuito alla
mutazione di due geni autosomici (BRCA1 e BRCA2) non pu ritenersi una prova
scientifica del tumore al seno. In primo luogo perch una percentualizzazione di un
evento non ci fornisce alcuna prova di riproducibilit scientifica, ma soprattutto
perch, come rileva il dr. Lipton, siamo in effetti di fronte ad una mutazione del gene
causata da un altro evento, sinora mai considerato: il segnale esterno alla cellula.
Le osservazioni del biologo americano nascono da un diversa, ma quanto mai semplice,
osservazione del fenomeno biochimico. Una cellula trova ogni fonte di sostentamento e
di vita non dal nucleo centrale, ma dalla membrana esterna. Infatti risaputo che se
ad una cellula viene tolto il suo nucleo, essa continua a sopravvivere. Mentre se
vogliamo la morte di una cellula dobbiamo operare sulla lisi della doppia membrana
fosfolipidica. Inoltre, e soprattutto, il dr. Lipton osserva che proprio sulla membrana
esterna di ogni cellula troviamo la PIM (proteine integrali di membrana) veri e propri
canali recettori ed effettori per lentrata e luscita di segnali. La sequenza dei
nucleotidi di un DNA dunque viene a subire delle varianti e delle modificazioni proprio
dai segnali esterni. Questi segnali non si riducono solo a molecole biochimiche, ma
comprendono anche tutte quelle immissioni di energia determinate dalle sinapsi dei
24

neuroni, che se vogliamo possiamo ancora ricondurre a reazioni biochimiche, ma che in


effetti possiamo pi facilmente ricollegare alle emozioni e stati psichici provati
dallindividuo. In sostanza la sequenza del processo biochimico del DNA non vede
questultimo lartefice primo dei meccanismi cellulari, ma semplicemente un
raccoglitore ed elaboratore di informazioni esterne. Un po come lhardware di un
computer che, in base ai dati ricevuti, immagazzina ed elabora i programmi futuri.
Le conseguenze sono di tutta evidenza: il DNA non un signore che regola in modo
predeterminato, a suo piacimento e a nostra insaputa, il divenire delle nostre cellule,
ma una meravigliosa struttura atta a regolare e mediare i segnali esterni, il tutto in
un perfetto coordinamento con la vera centrale del nostro corpo: il cervello. Per
capire come questa fenomenologia biochimica si traduca in un processo fisiologico,
definito salute o malattia, troviamo la risposta negli studi del Dr. Hamer. Il dr. Hamer,
dopo la morte violenta e improvvisa del figlio, non si accontent di sentirsi dire che a
causa dello stress subito, una cellula impazzita avrebbe deciso di scatenare un
tumore al suo testicolo. Dopo continui riscontri nello studio di TAC cerebrali trov la
presenza dei focolai nel cervello che dimostravano la connessione tra evento psichico
e organo. Da questa scoperta la sua ricerca ricevette un impulso del tutto nuovo, ma il
metodo dindagine era del tutto diverso rispetto a quello di un esame con un
microscopio: occorreva chiedere al paziente cosa gli fosse accaduto. Ci vollero pochi
anni per mettere insieme il mosaico, ma dallo studio sinergico dellembriologia e della
filogenesi il dr. Hamer arriv a dimostrare scientificamente la causa vera (il dr. Lipton
direbbe il segnale esterno) che determina un cambiamento cellulare: il collegamento
psiche-cervello-organo. Le scoperte del dr. Hamer confermano quindi la correlazione
tra evento-segnale esterno e riflesso organico, ma il vero significato e portata di
questa scoperta vanno al di l della semplice osservazione delle cause psichiche. La
vera rivoluzione epocale che consegue alle leggi biologiche scoperte dal medico
tedesco la nuova accezione del significato del termine malattia. Da sempre la
malattia stata intesa come un errore della natura, al quale luomo-medicina deve
porvi rimedio e i rimedi sinora proposti sono stati infiniti, ma tutti e comunque
impostati sul principio suddetto del brutto male. Inoltre ogni sintomo del male, che
sia proliferazione o riduzione cellulare, dolore o gonfiore, febbre o infiammazione
viene trattato come sbaglio della cellula e allora lobbiettivo sinora ricercato non pu
che essere unico: eliminare il sintomo. Dalla nuova accezione del rapporto causaeffetto scoperta e convalidata dalle ricerche citate ne consegue il nuovo modo di
intendere il termine malattia: un Programma Speciale Biologico Sensato.
Per unesposizione migliore del concetto rimandiamo il lettore pi esigente ai testi di
Hamer.
25

Il Programma Speciale viene attivato da un evento shock, che ci coglie impreparati,


acuto, drammatico e vissuto con un senso di isolamento. Questo momento stato
definito dal dr. Hamer DHS (Sindrome di Dirk Hamer) che ci porta immediatamente in
uno stato di simpaticotonia, per lo pi asintomatico, ma caratterizzato da una fase
fredda: mani e piedi freddi, con difficolt di dormire la notte. Dopo la soluzione del
conflitto psichico si manifesta la fase successiva, proporzionale per intensit e durata
alla precedente, e definita vagotonica, con evidenti sintomi di dolori, gonfiori e
febbre. Questa seconda fase intervallata da un momento di ritorno alla fase di
simpaticotonia, determinata da una necessit di riequilibrio del corpo umano, prima di
attuare la fase ultima di vagotonia e riportarci in carreggiata.
Si resta attoniti quando lapplicazione di queste scoperte diventa oggetto di continue
verifiche le cui conclusioni portano il ricercatore a riconoscere la loro validit
dimostrando ed avvalorando cos il termine di Leggi Biologiche. La storia ci insegna che
le rivoluzioni non passano indolori ma alla fine il tempo e la forza degli uomini liberi
hanno sempre avuto ragione.

(Claudio Trupiano - Rivista scientifica Psiche-Cervello-Organi n. 1/2006)


Il suindicato articolo di Luigi Zingales evidenzia che, per ora, si pensa che il cancro
del

seno sia dovuto a mutazioni del DNA che avvengono per caso. Le scoperte del

dr. Hamer invece rilevano che il tumore del seno quasi sempre dovuto ad un trauma
psichico.
Nel caso di tumore della ghiandola mammaria si tratta generalmente di un conflitto
madre/figli, verso partner, verso il nido.
Essendo la ghiandola mammaria legata al foglietto embrionale del mesoderma antico il
tumore prolifera in conflitto psichico attivo e, cessato il conflitto psichico, si arresta
la proliferazione

e viene ridotto dai micobatteri o si incista.

Limmaginazione

scatenata dal conflitto psichico d ordine al cervello di attivare la ghiandola


mammaria per produrre pi latte utile a salvare la vita delle persone che si avvertono
in pericolo. Nel caso invece di carcinoma duttale, ovvero carcinoma dei dotti
galattofori (dei dotti dove passa il latte) durante il conflitto psichico attivo i dotti si
ulcerano e riparano dopo la cessazione del conflitto.
In questo caso i noduli si trovano solo nella fase di riparazione. Si tratta generalmente
di conflitti di separazione dal partner, dai figli, genitori, parenti o persone vicine.
Lulcerazione dei dotti si produce allorch limmaginazione scatenata dal trauma
psichico ordina al cervello di ulcerarli

per lasciar scorrere quel latte che non serve

pi ad alimentare quel partner, quel figlio,quella persona a cui si legati (si sono
riscontrati casi in cui il conflitto psichico stato scatenato dalla morte di un animale
26

a cui la persona era molto legata). Il cervello non distingue tra realt e immaginazione.
Nelle persone, a differenza degli animali, quasi tutti questi traumi sono dovuti a fatti
immaginativi, ovvero virtuali.
Le terapie possono essere infinite ma se si attua una corretta diagnostica la
medesima diventa gi di per s parte importante dellatto terapeutico.
Ogni cellula del nostro corpo pu essere paragonata a un essere intelligente,

dotato di intenzionalit e scopo, in grado di sopravvivere autonomamente, il cui


vero cervello costituito dalla membrana .

Questa scoperta porta a una

conclusione sbalorditiva: i geni non controllano la nostra biologia, invece lambiente a


influenzare il comportamento delle cellule.

Questo porta a nuove, importanti

conseguenze per quanto riguarda il benessere, la felicit e la natura delle malattie


come il cancro e la schizofrenia . Bruce Lipton Pd.D. unautorit mondiale per
quanto concerne i legami tra scienza e comportamento. Biologo cellulare presso la
facolt di Medicina dellUniversit del Wisconsin e si dedicato in seguito a ricerche
pionieristiche alla School of Medicine della Stanford University. E stato ospite di
decine di programmi radiotelevisivi ed un conferenziere di primo piano. Le sue
rivoluzionarie ricerche sulla membrana cellulare hanno precorso la nuova scienza
dellepigenetica e hanno fatto di Lipton una delle voci pi note della nuova biologia.

(Bruce Lipton La biologia delle credenze come il pensiero influenza il DNA e ogni
cellula)
La genetica non pu prevenire i tumori
E il parere di Bert Vogelstein: pionieri degli studi sul genoma del cancro: sequenziale
il DNA delle cellule tumorali non permette di prevenire lo sviluppo di neoplasie.
considerato uno degli ambiti di ricerca pi promettenti della medicina, coinvolgendo
decine di migliaia di medici e scienziati in tutto il mondo, tra istituti pubblici e privati,
soprattutto in America.
la genetica del cancro, che da settore di studio teorico sta cercando negli ultimi
anni di sfornare soluzioni pratiche soprattutto per la prevenzione dei tumori.
Sappiamo da tempo che i tumori hanno unorigine genetica. E da quando il genoma
umano stato decifrato, milioni di persone in tutto il mondo hanno iniziato a sperare
nella scoperta di una prossima cura.
Ma ora Bert Vogelstein, uno dei pionieri della ricerca genetica sul cancro, ha
rilasciato affermazioni che hanno leffetto di una doccia fredda: Sarebbe bello se

27

fossimo in grado di determinare chi avr o meno il cancro attraverso il


sequenziamento del loro DNA, ma la realt che non ci riusciremo.

Luomo che svel il genoma dei tumori: Bert Vogelstein


Affermazioni pesantissime rilasciate lo scorso aprile a una importante conferenza di
genetisti a Chicago e rilanciate dal New York Times e da Science. Certo, molti altri
ricercatori hanno fatto dichiarazioni simili nel corso degli anni, senza ottenere
grande eco da parte della stampa. Ma Vogelstein diverso. Dopo aver studiato
matematica, si iscrisse alla prestigiosa scuola di medicina della John Hopkins
University e divenne un oncologo pediatrico. La frustrazione accumulata negli anni di
fronte alla necessit di dover informare i genitori che i loro bambini avevano un
tumore lo spinse a dedicarsi alla ricerca.
Dopo alcune importanti scoperte realizzate dal suo gruppo alla fine degli anni 80,
ottenne un finanziamento dal National Cancer Institute. Negli anni successivi consegu
risultati rilevantissimi nello studio di come la mutazione di un gene possa portare allo
sviluppo di cellule tumorali. E nel 2006 port a termine il primo sequenziamento
dellesoma di una cellula tumorale, cio la parte di genoma che regola la produzione
delle proteine .Il gruppo di ricerca guidato da Vogelstein, che riunisce alcuni dei
migliori genetisti del cancro in circolazione, e attrae numerosi finanziamenti privati,
continua le sue promettenti sperimentazioni, ma sta gradualmente abbandonando il
tradizionale approccio per lo sviluppo di strumenti capaci di prevenire i tumori
attraverso il sequenziamento del DNA.
La mappatura degli esomi di diversi tumori quello al seno, al colon e successivamente
del glioblastoma ha portato alla scoperta di nuovi oncogeni, geni cio che attraverso
la sintesi di proteine portano le cellule a sviluppare neoplasie. Ma da qui a poter
utilizzare queste analisi per sviluppare dei sistemi di prevenzione, ce ne corre.
I geni non sono tutto
Il sequenziamento del genoma diventer presto routine, ma potrebbe rivelarsi inutile
ai fini della prevenzione del cancro.
Il fatto che per la maggior parte delle persone il rischio di sviluppare un tumore a
causa del DNA ereditato minimo se non inesistente.
Per essere pi precisi, la percentuale di persone che sviluppa un tumore perch il loro
DNA possiede delle mutazioni, frutto di unerrata trascrizione del genoma dei loro
genitori, inferiore al 10% del totale.
In quei casi e solo in quei casi possibile, e in futuro sar anche facile, identificare
presto questi geni mutanti attraverso il confronto con un DNA normale. E sicuramente
28

sar possibile che le future cure genetiche mirate, in alcuni casi gi in fase avanzata
di trial clinico, permettano di risolvere il problema attraverso la soppressione degli
oncogeni. Ma la verit che tutti conosciamo bene che i tumori sono prodotti, nella
maggior parte dei casi, da fattori esogeni. Fattori ambientali, come linquinamento o
agenti chimici cancerogeni che finiamo per respirare; il fumo delle sigarette; lalcol e
lobesit; e altri fattori che la scienza al momento ignora, o sui quali non c ancora
unanimit di vedute.
I geni non sono tutto, sostiene Vogelstein. Lunico modo che abbiamo al momento
per ridurre il rischio di sviluppare un cancro sottoporci a screening periodici e
condurre uno stile di vita sano e regolare. La societ fissata sulla necessit di
curare gli stadi avanzati del cancro. Si considera un successo anche solo ridurre il
tumore dei pazienti per qualche mese. Questo porta a sottovalutare i risultati
compiuti nella ricerca di base, che solo dopo decenni pu riuscire a sviluppare ritrovati
con effetti diretti sui malati. La genetica del cancro ha promesso molto, ma non
detto che riesca a realizzare tutte le sue promesse, sostiene lo scienziato. Ci non
vuol dire affatto che il cancro sia incurabile: solo che la prevenzione attraverso il
sequenziamento del genoma potrebbe molto probabilmente non essere la soluzione. Ma
lui e la sua quipe, che oggi hanno a disposizione un moderno laboratorio a Baltimora,
nel Maryland, continuano a lavorare spinti da quello che Vogelstein chiama limpellente
desiderio di svuotare le cliniche dallaltra parte della strada.

(dal sito scienze.fanpage.it la genetica non pu prevenire i tumori di Roberto Paura 24-7-2012)
Larticolo suindicato evidenzia che esistono oltre ai

fattori ambientali, come

linquinamento o agenti chimici cancerogeni che finiamo per respirare; il fumo delle
sigarette; lalcool e lobesit anche altri fattori che la scienza al momento ignora, o
sui quali non c ancora unanimit di vedute:

la mancanza di unanimit di vedute

riguarda soprattutto linfluenza della psiche sulle cellule. Filosofi della scienza ora
affermano che la malattia un unicum

e che le cause possono essere anche

psichiche.
Scoperta shock per gli scienziati della Washington University: i ricercatori americani
hanno mappato il DNA del cancro in 50 donne malate di carcinoma mammario e hanno
scoperto ben 1.700 mutazioni, quasi tutte uniche nel senso che quelle che ricorrono
frequentemente sono solo 5.
CONCLUSIONE: OGNI PAZIENTE UNA STORIA A SE
La notizia stata divulgata dallagenzia AdnKronos: OGNI TUMORE HA UN

IDENTIKIT UNICO proprio come ogni persona diversa dallaltra e lo nei genomi
29

(ossia

nel

materiale

Personalizzare

le

genetico

ereditabile)

come

nelle

impronte

digitali.

cure sar impresa sempre pi titanica, ma NECESSARIA

Che ogni cancro fosse diverso dallaltro gli oncologi lo avevano capito da tempo. Eppure
stato ugualmente uno shock per lquipe americana scoprire che le affinit fra un
tumore e laltro si limitano a un pugno di mutazioni ricorrenti: sostanzialmente 5. I
ricercatori guidati da Matthew Ellis, nel pi grande studio di genetica dei tumori mai
condotto finora, sono riusciti a mappare per intero il genoma del cancro al seno in 50
malate, confrontando il Dna tumorale con quello ottenuto da cellule sane delle stesse
pazienti.
Un lavoro immane che ha coinvolto oncologi, patologi e genetisti. Insieme, hanno
passato in rassegna oltre 10 trilioni (10 mila miliardi) di mattoncini (basi) che
compongono il Dna, ripetendo ogni opera di sequenziamento (sia sul genoma sano che
su quello malato) per 30 volte a paziente.
Nei

tumori

analizzati

sono

state

individuate

oltre

1.700

mutazioni,

in

stragrande maggioranza uniche, ossia presenti soltanto in una paziente. I risultati


sono stati presentati a Orlando, Florida, dove si aperto ieri il 102esimo meeting
annuale dellAmerican Association for Cancer Research (Aacr).
I campioni di Dna sono stati ottenuti da pazienti arruolate in uno studio clinico guidato
da Ellis per lAmerican College of Surgeons Oncology Group. In tutte le malate, il
tumore risultato positivo al recettore degli estrogeni. Significa che, legandosi a
questi ormoni, la neoplasia cresce e si espande.
Per ridurne le dimensioni facilitando lasportazione del tumore, ogni paziente ha
ricevuto prima dellintervento chirurgico una terapia antiestrogenica, ma gli scienziati
hanno

osservato

che

solo

26

tumori

su

50

rispondevano

alla

cura.

Apparentemente la neoplasia era uguale (ER+, cio positiva ai recettori degli


estrogeni), ma la stessa terapia funzionava soltanto in una paziente su due.
In linea con quanto emerso da ricerche precedenti, Ellis e colleghi hanno confermato
che due mutazioni sono comuni a buona parte delle pazienti: la mutazione del gene
PIK3CA era presente nel 40% circa delle malate del campione, mentre quella del gene
TP53 nel 20%. Gli studiosi hanno identificato una terza mutazione, comune al 10%
circa delle pazienti: quella del gene MAP3K1 che regola i meccanismi del cosiddetto
suicidio cellulare, in base al quale le cellule malate tendono ad autoeliminarsi. Ma
appena altre due mutazioni ai geni ATR e MYST3 ricorrevano in percentuali simili a
MAP3K1. Scoprire che erano cos poche stato uno sh ock, confessa Ellis.
Oltre

alle

mutazioni

pi

meno

ricorrenti,

il

team

di

scienziati

americani ha identificato altri 21 geni che apparivano mutati in un numero significativo


di pazienti del campione, ma con frequenze decisamente inferiori al 10%. Nonostante
30

questa relativa rarit, i ricercatori ritengono comunque importanti queste mutazioni.


Considerando infatti che il tumore al seno molto comune spiega Ellis anche le
mutazioni che ricorrono con una frequenza del 5% finiscono per coinvolgere un gran
numero di donne.
Non solo. Alcune mutazioni genetiche che nel cancro al seno sono rare, possono essere
invece diffuse in altri tipi di neoplasie. Tanto che potrebbero gi essere disponibili
farmaci disegnati ad hoc per contrastarle. Lobiettivo ideale da raggiungere,
puntualizza tuttavia Ellis, quello di mettere a punto a tavolino trattamenti specifici
al bersaglio, sequenziando il genoma tumorale non appena il cancro viene diagnosticato.
La prima conclusione che gli autori del maxi-studio si sentono di trarre
che i genomi tumorali sono straordinariamente complicati, e questo spiega la nostra
difficolt nel prevedere i risultati delle nuove terapie.
Il traguardo pi vicino aggiunge il coordinatore della ricerca usare le
informazioni ottenute per definire un approccio terapeutico personalizzato per
ognuna di queste pazienti. Infine, una consolazione: Se non altro riflette Ellis
abbiamo tracciato dei limiti alla complessit del problema. Guardare al telescopio e
capire per quanto si estende luniverso non facile, mentre ora sappiamo che
luniverso del cancro termina dove finisce il genoma. UN PROBLEMA GRANDE COME
IL DNA UMANO. Non resta che rimboccarsi le maniche.

(dal blog di Gioia

Locati Scoperta shock: in cinquanta DNA di cancro al seno 1700 storie diverse)

NEUROSCIENZE
Bastano cento millisecondi al nostro cervello per capire se lo sconosciuto che ci sta

davanti merita fiducia. Fin dai primissimi istanti di una visita, come due cani che
incontrandosi

si

annusano,

cervelli

di

medico

paziente

si

scrutano

vicendevolmente attraverso meccanismi consci e inconsci e gettano le basi per


uninterazione che potr avere effetti positivi e negativi molto maggiori di quel che
si pensa. E ci pu anche dare origine allillusione di essere curati mentre invece si
sta ricevendo solo conforto e acqua fresca. Anche quando la malattia non
immaginaria, limmaginazione gioca un ruolo importante nel processo di guarigione. Non
basta offrire la giusta terapia: per star meglio il malato ha bisogno di speranza,
aspettativa e di un buon rapporto con il medico. Una relazione fatta di stima, conforto
e comprensione i cui effetti sono cos benefici che spesso il paziente rischia di
preferirli a una reale cura. Fin dalla prima impressione la mente del paziente inizia a
modificarsi. Oltre al senso di fiducia, contano i gesti del terapeuta, il tono e
lassertivit delle sue
31

parole, lincoraggiamento verbale, la promessa

di

un

miglioramento. Tali emozioni provocano infatti la liberazione di un gran numero di


neurotrasmettitori, come gli oppioidi naturali, e lattivazione di aree cerebrali e
circuiti neuronali alla base di fiducia, speranza, empatia

che possono generare

sensazioni di piacere e gratificazione capaci di ridurre il dolore e che in alcuni casi


sono parzialmente in comune con il meccanismo dazione di certi farmaci,e dunque lo
possiamo modulare e potenziare. Una volta che il malato riceve la terapia, nel suo
cervello entrano anche in azione i meccanismi dellaspettativa e delleffetto placebo
che in alcuni casi si sono mostrati pure capaci di risvegliare una pi efficace risposta
ormonale e immunitaria.
Studi scientifici hanno mostrato che, curando linterazione col paziente e lo stato
danimo del malato, si pu accelerare la guarigione o far sopportare meglio il dolore in
svariate malattie, dal Parkinson fino alle ustioni, dalle patologie coronariche alla
depressione.

In

altre

parole,

il

puro

rituale

di

ricevere

una

terapia,

indipendentemente da questa, pu avere un effetto potente che va ad aggiungersi e a


potenziare quello del trattamento. Ma pu anche confondere le idee al malato.
Esemplificativo uno studio sul prezzo delle medicine che pi alto era, a parit di
sostanza, pi elevato era il beneficio percepito. O il caso della psicoterapia dove la
buona intesa tra medico e paziente sembra essere la terapia stessa, visto che il
beneficio misurato il medesimo indipendentemente dai 400 tipi diversi di
trattamento disponibili. Fino dalla notte dei tempi, del resto, troviamo stregoni,
sciamani e altri ciarlatani. Il rischio, oggi che esistono anche terapie efficaci, che i
pazienti le trascurino solo perch i medici non sono in grado di fornirgli anche i
benefici del rito.
Non solo i medici devono preoccuparsi di acquisire buone capacit tecniche, ma
devono anche rafforzare le loro abilit sociali, afferma il fisiologo Fabrizio Benedetti
nel suo recente saggio The patients brain: The neuroscience behind the doctor
patient relationship in cui esplora la relazione medico-paziente da un punto di vista
neurobiologico.
Benedetti dirige un laoratorio presso listituto nazionale di neuroscienze di Torino
che il New England Journal of Medicine ha definito il pi importante al mondo per gli
studi delleffetto placebo.
Il quadro che emerge di ricerche ancor troppo settoriali per dare una spiegazione
complessiva e sintetica del fenomeno. Ma se ne possono gi ricavare una serie di
consigli. Ovvi, forse, ma dallefficacia scientificamente provata. Se da un lato il
paziente deve mettersi nelle condizioni di fidarsi e sperare, e deve tenere conto che
fattori psicologici come ansia, depressione e rabbia esacerbano la sofferenza,
dallaltro lato il medico deve mostrarsi empatico e compassionevole, rassicurante e
32

amichevole. Fondamentale la fiducia e creare aspettativa: esperimenti condotti su


malati che non sapevano di essere curati hanno mostrato una riduzione dellefficacia
del trattamento. Mai negare la speranza. Anche se il malato non guarir, sar ridotta
la sofferenza (dallinserto domenicale del Il sole24ore del 3-11-2011: Le sinapsi

del medico nel paziente Lara Ricci).


Leffetto placebo: cos inganna la nostra mente
Fabrizio Benedetti, docente di fisiologia allUniversit di Torino e consultant al
National Institute of Health a Bethesda (USA) e alla Mind-Brain-Behavior Initiative
della Harvard University, dedica gran parte della sua attivit alle ricerche sulleffetto
placebo. Di che cosa si tratta? Lo scopriamo insieme a lui e per chi desiderasse
approfondire largomento il professor Benedetti parler di effetto placebo domenica
20 aprile alle ore 18:00 presso il molo IV di Trieste in occasione di FEST 2008, la
seconda edizione della Fiera Internazionale delleditoria scientifica.
Professor Fabrizio Benedetti quali sono le origini del termine placebo e che cosa
significa esattamente?
Placebo deriva dal verbo latino placere, che letteralmente significa io piacer. In
ambito medico si riferisce a qualsiasi sostanza inerte, ossia priva di capacit
terapeutiche intrinseche, capace di migliorare le condizioni cliniche del paziente e
quindi avere su di lui un effetto piacevole. Gli esempi pi conosciuti di sostanza
placebo sono la zolletta di zucchero e il bicchiere dacqua fresca. Grazie al placebo
possibile testare lefficacia di un nuovo farmaco. Ci avviene allinterno di trial clinici
cos organizzati: i pazienti sanno che possono ricevere il trattamento farmacologico o
la sostanza placebo con una probabilit del 50 per cento e, prima della fine dello
studio, n i medici n i pazienti sanno chi ha assunto il vero farmaco. Il nuovo
trattamento farmacologico considerato efficace se ha sui pazienti un effetto
migliore del placebo.

possibile

estendere il concetto di placebo anche a trattamenti diversi da

quelli farmacologici?
Certo. Esistono strumenti placebo e interventi chirurgici placebo. Nel primo caso,
si tratta di strumenti lasciati spenti e quindi non realmente utilizzati, come una
macchina a ultrasuoni, nel secondo caso, il medico anestetizza il paziente, accede alla
parte malata, per esempio aprendo il cranio o il torace, ma non interviene su di essa.
Che cosa si intende per effetto placebo?
33

Per effetto placebo si intende tutto ci che accade nel paziente dopo aver assunto un
placebo.
Poich una zolletta di zucchero o un bicchiere dacqua non possono improvvisamente
acquisire poteri terapeutici, leffetto placebo un inganno della nostra mente?
Direi proprio di s e dipende dal contesto psicologico e relazionale in cui il paziente si
trova. In questo contesto il medico curante gioca un ruolo fondamentale perch in
grado di convincere il paziente che il farmaco che sta per assumere lo far stare
meglio. Numerosi trial clinici dimostrano che uno stato emotivo tranquillo e fiducioso
accompagnato da una maggior efficacia dei trattamenti farmacologici. Leffetto
placebo, quindi, un fenomeno psico-biologico in cui linnescarsi di un nuovo stato
emotivo

determina

precisi

cambiamenti

allinterno

del

nostro

cervello.

Quali sono i meccanismi fisiologici pi noti?


Sono

due:

meccanismi

tipicamente

cognitivi

quelli

totalmente

inconsci.

Nei primi la coscienza gioca un ruolo fondamentale poich la risposta a un trattamento


dipende dalle aspettative che il medico riesce a creare nel paziente. Non un caso che
nei malati di morbo di Alzheimer, i cui processi cognitivi sono compromessi, leffetto
placebo molto ridotto.
Nei meccanismi inconsci, come la secrezione ormonale o lattivit del sistema
immunitario, leffetto placebo si innesca dopo una fase di condizionamento in cui il
paziente impara ad associare il trattamento (per esempio lassunzione di una
compressa tonda e bianca contenente il principio attivo) alla scomparsa di un sintomo,
quale il dolore fisico. Se dopo la fase di condizionamento il medico somministra al
paziente un trattamento identico ai precedenti ma privo di principio attivo leffetto
terapeutico non cambia.
Lei ha parlato di chirurgia placebo, una modalit di intervento piuttosto invasiva
nei confronti del paziente. Ci pu dire qualcosa in pi al riguardo?
La chirurgia placebo entrata a far parte della pratica clinica negli anni Cinquanta,
dopo la pubblicazione di due studi americani sullangina pectoris, un dolore toracico
provocato da una insufficiente irrorazione del muscolo cardiaco. In alcuni casi i
chirurghi operarono il malato secondo la prassi di quegli anni, in altri fecero
lanestesia, aprirono il torace e lo richiusero senza intervenire sui vasi sanguigni. La
chirurgia placebo dimostr che non era lintervento in s a migliorare la circolazione
cardiaca, ma la fiducia che il paziente vi riponeva.
Oggi la chirurgia placebo coinvolge molti ambiti, ma ha un occhio di riguardo per la
neurochirurgia, in particolare per la stimolazione cerebrale profonda e limpianto di
34

cellule fetali dopaminergiche per il trattamento della malattia di Parkinson. Ad ogni


modo, qualunque sia lambito, i protocolli di questi studi devono essere valutati e
approvati dai comitati di bioetica.
Professor Benedetti, in base alla sua esperienza diretta, quali applicazioni
cliniche possono avere gli studi sulleffetto placebo?
La mia esperienza mi porta a considerare principalmente tre tipi di applicazione. La
prima riguarda la metodologia dei trial clinici e consiste nel capire in che modo e in
che misura leffetto placebo pu interferire sulla reale efficacia terapeutica del
farmaco. A oggi, questo ancora un punto irrisolto.
La seconda applicazione riguarda il ruolo e le potenzialit della relazione medico
paziente. Fino a che punto la sola idea di prendere una compressa in grado di
migliorare lo stato di salute del malato? A tale proposito, la letteratura scientifica
dimostra che se un medico somministra allinsaputa del paziente un farmaco, leffetto
terapeutico di questultimo pu ridursi a zero perch non si attiva alcun effetto
placebo.
In terzo luogo, sfruttando i meccanismi del condizionamento possibile ridurre
lassunzione di farmaci che hanno effetti collaterali gravi, come la morfina. Si procede
somministrando la sostanza per qualche giorno e poi se ne riduce drasticamente il
dosaggio sostituendola con un placebo, senza che il paziente ne risenta.
Lei ha studiato gli effetti dei meccanismi di condizionamento con la morfina negli
sportivi. Ce ne pu parlare?
La morfina agisce attivando i recettori oppioidi delle cellule cerebrali, bloccando la
percezione del dolore a livello periferico e non facendo sentire lo sforzo fisico. I miei
colleghi e io abbiamo realizzato un modello sperimentale che simulava una
competizione sportiva e analizzato quali effetti poteva avere sugli atleti un
condizionamento con la morfina. Lo studio stato pubblicato nellottobre del 2007 su
The Journal of Neuroscience ed stato ripreso anche dal settimanale inglese The
Economist. I dati che abbiamo raccolto dimostrano che latleta che si sottopone a un
periodo di condizionamento con la morfina (due somministrazioni a distanza di una
settimana luna dallaltra) e il giorno della gara, a sua insaputa, riceve al suo posto una
sostanza placebo, mantiene le stesse prestazioni delle settimane precedenti. Entro il
2008 Oxford University Press pubblicher un suo libro. Ci pu accennare di cosa si
tratta?
Nel libro descrivo la mia sfida di oggi e del prossimo futuro: capire in quali situazioni,
patologiche e non, e in che fasi della loro evoluzione si verificano effetti placebo.
Studi sul condizionamento, come quello appena citato, ne sono un esempio concreto.
35

(dal sito INN Istituto Nazionale Neuroscienze intervista a Fabrizio Benedetti di


Elisa Frisaldi)
Il pi vecchio e spettacolare episodio di alternanza, nella stessa persona, di un
effetto placebo e del suo contrario nocebo, pubblicato nella letteratura scientifica,
quello descritto nel 1957 da Bruno Klopfer, psicologo tedesco. Un signore di nome
Wrigth, affetto da un tumore a uno stadio avanzato, chiese al suo medico curante di
essere trattato con un farmaco sperimentale. Dopo ununica iniezione il tumore si
sciolse come una palla di neve su una stufa bollente scrisse il medico nella cartella
clinica. Poco tempo dopo, il signor Wright, ormai ristabilito, lesse casualmente un
articolo che parlava dellinefficacia di quel farmaco nei tumori. Wright peggior di l a
pochi giorni. Agli esami present metastasi. A quel punto il medico iniett al paziente
dellacqua raccontandogli di aver ricevuto una nuova versione del farmaco stavolta
efficace. Le metastasi scomparvero! Non sappiamo come and a finire la storia di
Herr Wright, ma sappiamo che negli ultimi cinquantanni sono stati pubblicati pi di
cento lavori clinici e sperimentali per cercare di comprendere ci che
incontrovertibile: il manifestarsi di effetti positivi o negativi nella fisiologia di una
persona che ha ricevuto acqua fresca credendo fosse un farmaco, oppure che stato
oggetto di buone o cattive parole.
Martina Amanzio, della Facolt di Psicologia di Torino, e Fabrizio Benedetti, anche lui
torinese e autorit internazionale sul placebo, rivedendo gli studi che hanno testato i
farmaci anti-emicrania, hanno registrato che nel gruppo placebo la frequenza di
effetti avversi elevata, cosa che non dovrebbe accadere con lassunzione di pillole
inerti; ma la parte pi intrigante della storia che gli effetti avversi sono gli stessi
del farmaco testato. E cio, negli studi che hanno testato i farmaci anticonvulsivi, il
gruppo placebo ha mostrato anoressia e disturbi della memoria, i tipici effetti avversi
degli anticonvulsivi. Cos, negli studi che hanno testato gli antiinfiammatori non
steroidi (i Fans), gli effetti avversi prevalenti sono stati nausea e disturbi
gastrointestinali, tipici di questi farmaci.
La spiegazione di questo fenomeno da ricercare nelle aspettative delle persone, che
sono state (correttamente) informate sui possibili effetti collaterali dei farmaci:
linformazione e laspettativa hanno prodotto la peculiarit dei sintomi. Ma non solo
questione di aspettativa. Il primo studio sugli animali che ha mostrato linfluenza di un
placebo sul sistema immunitario stato quello di Robert Ader, pioniere della
psiconeuroendocrinoimmunologia:
dallassunzione

di

saccarina

nel 1975 egli dimostr che ratti condizionati


combinata

con

un

potente

immunosoppressore

(ciclofosfamide) anche quando ricevevano solo saccarina manifestavano i segni


dellimmunosoppressione. Ci sono quindi forme di condizionamento che non arrivano alla
36

coscienza e che comunque producono effetti. Anche per questo c interesse per un
possibile uso clinico delleffetto placebo.
Benedetti ha dimostrato che possibile produrre un effetto placebo positivo in malati
di Parkinson, prolungando gli effetti dei farmaci con pillole placebo, oppure in sportivi,
prolungando, con gli stessi mezzi, gli effetti di uno stupefacente. Ma che accade nel
nostro cervello?
Lapplicazione delle teniche di neuroimmagine ha dimostrato lesistenza di una doppia
via: una per il placebo e laltra per il nocebo. La prima attiva il cosiddetto circuito del
premio e del piacere, la seconda quella dellansia. La prima si basa sullattivit della
dopamina

degli

oppioidi,

la

seconda

su

quella

della

colecistochinina.

(Francesco Bottaccioli Placebo e Nocebo, il potere della mente articolo pubblicato


su Repubblica 9-2-2010 inserto Salute pag. 38 - sito simaiss)
Si pu facilmente immaginare quale effetto nocebo possa procurare ad alcuni la
diagnostica di tumore-cancro o

simili,

soprattutto quando viene detto loro

il

probabile restante periodo di vita.


Leffetto placebo un fenomeno ampiamente studiato negli ultimi anni. Quasi assente
dalla letteratura scientifica , invece, la sua controparte negativa, leffetto nocebo.
Ora un gruppo di ricercatori guidato da Winfried Huser della Technical University di
Monaco ha esaminato gli studi presenti su PubMed relativi a questo fenomeno, per
scoprire le ricadute che potrebbe avere sulla pratica medica.
Leffetto nocebo definito dai ricercatori, sulle pagine di Deutsches Arzteblatt
International, come la comparsa di un sintomo avverso causata da un trattamento
inerte (un farmaco privo di effetto) o dallinfluenza di aspettative negative rispetto a
una terapia.
Una risposta del genere pu avvenire, ad esempio, quando il medico informa un
paziente delle possibili complicazioni di un certo trattamento, o quando si assume un
farmaco di cui, ovviamente, si conoscono gli eventuali effetti collaterali. In questi
casi, laspettativa delleffetto avverso pu creare una percezione negativa del
trattamento nel paziente e innescare il rilascio di alcuni neurotrasmettitori, come la
dopamina o alcuni oppioidi endogeni, di cui stato dimostrato il coinvolgimento in
risposte nocebo, come liperalgesia (percezione eccessiva del dolore) indotta dallansia.
Secondo Huser, questo effetto rischia di mettere i medici di fronte a un serio
dilemma etico. Se da un lato, infatti, sono obbligati a comunicare ai pazienti tutti i
possibili effetti collaterali di una terapia, il loro compito anche quello di minimizzare

37

i rischi derivanti dallintervento medico, e quindi anche di evitare di scatenare


risposte nocebo influenzando involontariamente il paziente.
Per risolvere il problema, i ricercatori suggeriscono due possibili soluzioni. La prima
di prestare maggior attenzione alla comunicazione tra medico e paziente, cercando ad
esempio di enfatizzare la tollerabilit delle misure terapeutiche proposte. Una
soluzione alternativa, pi radicale, potrebbe essere quella di richiedere al paziente il
permesso di tacere completamente i possibili effetti collaterali delle terapie che gli
vengono proposte. (Simone Valesini -

Il dilemma etico delleffetto nocebo 19-7-

2012 galileo.net)
Parole che curano, parole che ammalano:
Il professore entra veloce in una stanza. Ha fretta, lo stanno aspettando a lezione. In
piedi, davanti al paziente seduto, esordisce: Buongiorno signor Grimaldi, non andiamo
bene. Ecco il referto della coronarografia: lei fino ad ora vissuto con una bomba a
tempo in mezzo al petto! Verr operato prima possibile. Quale sar leffetto di una
comunicazione di questo tipo sui circuiti cerebrali del malcapitato? Presumibilmente
verr attivato il circuito nocebo con, da un lato, una forte sollecitazione dellasse dello
stress con sovrapproduzione di cortisolo, noradrenalina e adrenalina; dallaltro, la
notevole quantit di colecistochinina liberata produrr un acuto stato dansia. I
correlati di questi due fenomeni saranno: aumento dellinfiammazione e alterazione
dellattivit immunitaria. Eventi che il cardiochirurgo teme fortemente per le possibili
complicazioni intra e post-operatorie, ma a cui, con quelluscita, ha dato una buona
mano. Se la preoccupazione per la diagnosi viene contrastata da una forte
rassicurazione di accudimento e di competente presa in carico non della parte del
corpo ma della persona, nel cervello, presumibilmente, si attiver il circuito della
ricompensa, con buone influenze sul sistema immunitario, che la principale
assicurazione contro la mortalit da tumore. C una crescente attenzione nella
letteratura internazionale alla comunicazione medica, per levidenza della sua rilevanza
terapeutica, ma la strada appare ancora lunga

(f.b. sito. simaiss)

Jack Gallant dirige un laboratorio allUniversit di Berkeley California, nel quale


studia struttura e funzione del sistema visivo, attraverso esperimenti con volontari di
cui registra lattivit cerebrale con vari mezzi e poi con tecniche statistiche estrae
configurazioni significative dal rumore di fondo. Fin qui, la routine, ma ha
unambizione in pi: crea modelli astratti.
Per ora simulazioni semplificate del cervello, per saggiare ipotesi, fare previsioni e
dare alle neuroscienze una teoria verificabile o falsificabile i modelli interpretano
correttamente attivit e dati reali. probabile che diventino presto strumenti
38

diagnostici, identifichino la disfunzione da risanare e lefficacia o meno delle terapie.


Sapranno interpretare pensieri, volont, intenzioni? E attraverso uninterfaccia, un
decoder della mente, trasferirle a protesi, computer, robot, altre persone?
Oggi, rozze interfacce aiutano alcuni pazienti paralizzati a interagire un po con il
mondo circostante. I risultati sono ancora limitati ma, dice Gallant, in teoria
possibile decifrare i neuroni e quindi leggere il pensiero. Si cominciato
dallalfabeto: nel dicembre 2007, la rivista Neuron riportava in copertina i caratteri
del suo nome, visualizzati mentalmente da volontari giapponesi e registrati con la
risonanza magnetica (RMI). Gallant racconter i progressi compiuti da allora,
impressionanti. Ed esistono gi applicazioni lucrose. Il neurologo indiano C.R. Mukundan
ha brevettato il programma informatico Beos con il quale nel 2008 ha portato in
tribunale la prima prova scientifica che la studentessa universitaria Aditi Sharma
era complice dellomicidio dellex-fidanzato. Nel suo encefalogramma, Mukundan aveva
identificato conoscenza esperienziale dei preparativi e la giovane stata
condannata al carcere a vita.
Mukundan ha ormai una sessantina di processi al suo attivo, aziende americane come
Cephos nel Massachusetts e No Lie-RMI in California vendono alla polizia e ai privati i
risultati di analoghe macchine della verit. Il prezzo varia dai 5 a 35mila dollari,
sempre meno di unindagine giudiziaria. Chi vuol sapere cosa pensa Jack Gallant di
queste prove non ha bisogno di leggergli nel pensiero: pu chiederglielo direttamente
sul

sito

del

Brainforum

su

Facebook.

(Sylvie Coyaud Leggere nella mente degli altri inserto domenicale del Il
sole24ore 3-4-2011)

Penso dunque siamo


Amsterdam. Laboratorio di psicologia. Sotto la guida del professor Ap Dijksterhuis,
un gruppo di volontari si sottopone a un esperimento.

In una stanza, vengono

presentate a una parte del gruppo le esperienze, le biografie, i pensieri di alcuni


professori

universitari; agli altri, raccolti in unaltra stanza, vengono mostrate

immagini e storie di hooligan, tifosi di calcio vocianti, alticci e violenti. Dopo questo
trattamento, a tutti i partecipanti viene somministrato un questionario con domande
di cultura generale. Il risultato sfida il senso comune: chi era stato nella stanza dei
professori

risponde

meglio

di

chi

era

stato

nella

stnza

degli

hooligan.

Com possibile? Che cosa centra la dinamica di gruppo attivata per mezzo di quelle
presentazioni preliminari con la cultura generale delle persone coinvolte? La
spiegazione aperta. Si possono richiamare fenomeni archetipici, alla Karl Gustav
Jung, uno dei padri della psicanalisi. Oppure si pu ricorrere ai quadri interpretativi
39

teorizzati da Daniel Kahneman, psicologo e Nobel per leconomia. Ma per il neuro


scienziato Marco Iacoboni, la spiegazione potrebbe essere legata ai meccanismi
cerebrali dellimitazione e ai neuroni specchio. Dijksterhuis allarga il discorso: Dati
empirici mostrano come limitazione possa renderci lenti, veloci, intelligenti, stupidi,
bravi in matematica, pessimi in matematica, sgarbati, gentili, logorroici, ostili,
aggressivi, collaborativi, competitivi, conformisti, anticonformisti, conservatori.
Si direbbe, insomma, che il pensiero del gruppo, in qualche misura, influisca e
condizioni il pensiero dellindividuo.
Il motto cartesiano si aggiorna: penso dunque siamo.
Oppure rifletto dunque ci conosciamo. Da molti anni si parla di intelligenza
collettiva, per richiamare, con una metafora, le conseguenze culturali dellinsieme di
persone che collaborano attraverso internet a progetti che richiedono un lavoro
cerebrale comune. I neuroni specchio per non sono una metafora: formano un sistema
molto corporeo, che collega cervelli individuali. Una realt che indica come la
conoscenza avvenga, in un certo senso, per connessione. Ora si pu esplorare con
metodo empirico lesistenza di unintelligenza collettiva. Anche quando scade nella
stupidit di gruppo: Iacoboni, nel suo libro I neuroni specchio non esita a mettere
in relazione le scene di violenza viste in tv con i crimini commessi da persone troppo
sensibili alle sollecitazioni di quel medium. Del resto lidea che i meccanismi del
cervello siano collegati a certe dinamiche politiche al centro del saggio di Drew
Westen, autore di La mente politica.
Insomma: un gruppo davvero qualcosa di diverso dalla somma degli individui che lo
compongono. Evoluzione del meccanismo dellimitazione, la conoscenza un labirinto,
di specchi appunto, nel quale il pensiero dellindividuo si forma nellincontro con gli
altri. Le parole sembrano insufficienti. Non per nulla, teorizzando i neuroni specchio,
Giacomo Rizzolatti e la sua quipe di Parma hanno trovato ispirazione nelle riflessioni
del fenomenologo Maurice Merleau-Ponty.
Un incontro tra scienza e filosofia che dimostra come i campi di indagine perdano i
tradizionali confini quando le ricerche conducono in territori mai percorsi.
E questa unesplorazione oltre labituale distinzione tra lindividuo e il gruppo: dove
conduce? Di certo, mostra la valenza decisiva della rete delle persone, evocata da
internet

sostanziata

dalle

connessioni

cerebrali

tra

gli

individui.

La cultura occidentale insufficientemente consapevole delle conseguenze di tutto


questo.
Problema che si complica con la crescita vorticosa delle reti che collegano le persone,
che moltiplicano esponenzialmente le relazioni. Nota Clay Shirky nel suo Uno per tutti,
tutti per tutti (Codice 2009): in un gruppo di 5 individui si sviluppano 10 relazioni; 45
40

tra 10 individui e 105 tra 15 individui. Contro intuitivamente, lintelligenza non solo
nei cento miliardi di neuroni di ciascuno, ma soprattutto nelle decine di migliaia di
sinapsi che li collegano in un cervello, come nelle migliaia di connessioni tra diversi
cervelli, moltiplicate e trasformate da internet e dai cellulari. Ci rendiamo ormai
conto che la conoscenza la materia prima di maggior valore e abbiamo un motivo in
pi per ritenere che il modo in cui educhiamo le menti individuali e coltiviamo la qualit
intellettuale dei contesti nei quali i gruppi di persone lavorano e socializzano
linvestimento di maggiore importanza possibile.

(Luca De Biase Penso dunque siamo Ilsole24ore Nova- 26-3-2009)

EPIGENETICA: concerto a pi voci per acidi nucleici


Lara Rossi
7 gennaio 2015
Il DNA di ciascun individuo contiene tutte le istruzioni per guidare il suo sviluppo, ma
la sequenza di nucleotidi rappresenta solo una parte delle informazioni necessarie.
Perch un organismo cresca e si sviluppi necessario coordinare lespressione dei geni:
anche se tutte le cellule contengono il medesimo DNA, non tutte lo esprimono allo
stesso modo. In ogni istante dello sviluppo, quindi importante che alcuni geni vengano
espressi, mentre altri spenti. Coordinare lespressione dei geni come dirigere gli
strumenti di unorchestra, controllando con precisione il momento in cui ciascuno deve
suonare. Nella cellula, il compito del direttore dorchestra affidato all epigenetica,
linsieme di modificazioni chimiche che accende o spegne un gene. Un po come le
istruzioni che indicano se un brano debba essere suonato adagio, andanteo allegro con

brio: anche se la sequenza di note rimane la stessa, il risultato sar molto diverso. Ad
esempio, proprio grazie alla combinazione di geni accesi/spenti che viene guidato
il differenziamento cellulare, facendo s che una cellula diventi un globulo rosso
piuttosto che un neurone.
Come funziona lepigenetica?
Allinterno delle cellule, il DNA si avvolge attorno agli istoni, proteine che, come il
DNA stesso, vengono modificate con laggiunta o rimozione di gruppi chimici: cos
che prende vita il cosiddetto paesaggio epigenetico del DNA, il vero responsabile
dellespressione di un gene. La presenza di gruppi chimici modifica per la struttura
della cromatina: alcuni lo fanno arrotolare strettamente, bloccando lespressione
41

genica (adagio), mentre altri fanno assumere al DNA una struttura pi aperta, che
permette la trascrizione del gene ( allegro con brio). Ad esempio, laggiunta di gruppi
metile al DNA ne causa la metilazione, unalterazione che spegne lespressione genica,
mentre lacetilazione degli istoni la accende.

A questa pagina puoi provare tu stesso a girare la manopola del volume


sullepigenoma e capire come venga regolata lespressione di un gene.
Il paesaggio epigenetico non per immutabile e risente degli stimoli ambientali. La
dieta, linquinamento e lo stress sono tutti elementi in grado di influenzare
lepigenoma, che si modificher per adattare lespressione genica al mutevole ambiente
in cui viviamo. Se da un lato questa plasticit aumenta le nostre chance di
sopravvivenza, dallaltro pu avere effetti a lungo termine che solo ora iniziamo a
comprendere.

Gli studi sui gemelli hanno fornito molti indizi sulla capacit dellambiente di
modificare lepigenoma. Il DNA dei gemelli omozigoti indistinguibile e anche il loro
epigenoma , alla nascita, identico. Tuttavia, il loro paesaggio epigenetico cambier in
base alle abitudini di ciascuno di essi (vita sedentaria, fumo, alimentazione, droghe,
farmaci, ecc.). In tarda et, i due gemelli avranno ancora un DNA identico, ma dal
punto di vista epigenetico saranno due persone completamente diverse! Per capire
come questo avvenga, guarda questo video (in inglese)
.
Quali fattori possono modificare il paesaggio epigenetico?
Tra tutti i fattori ambientali in grado di modificare lepigenoma, il pi conosciuto la
dieta (studiata dalla nutrigenomica). Alcuni nutrienti (come lacido folico e le vitamine
del gruppo B) vengono incanalati in una via metabolica che favorisce la formazione dei
gruppi metile usati per la metilazione del DNA. Di conseguenza, ci che mangiamo nei
primi anni di vita o, addirittura, la dieta che ha seguito nostra madre durante la
gravidanza pu influenzare profondamente il nostro paesaggio epigenetico.

42

La forza dellepigenetica: topi geneticamente identici


ma con un diverso grado di metilazione del gene agouti (Fotografia: Wikimedia
Commons).
Un ottimo esempio di questo effetto il gene agouti, presente in tutti i mammiferi.
Quando il gene completamente privo di metilazione, i topi hanno il pelo di colore
giallastro e sono pi soggetti ad obesit, diabete e tumori. Lopposto vale per i topolini
con un gene agouti diffusamente metilato: il pelo di colore marrone e la
predisposizione a malattie molto inferiore. Se per, durante la gravidanza, un topolino
giallo e obeso viene nutrito con cibi ricchi in acido folico e vitamine del gruppo B, i suoi
piccoli saranno di colore scuro e sani. Questi risultati portano con s due conclusioni:
la notizia cattiva che la dieta pu influenzare lepigenoma gi durante la vita fetale;
la buona, che un paesaggio epigenetico con effetti negativi non necessariamente
immutabile.

Lape regina geneticamente identica alle sue api operaie. Ci che la rende speciale
la dieta a base di pappa reale, che controlla lespressione di Dnmt3, un enzima
importante per la metilazione del DNA: grazie alla sua azione, lape regina acquisir la
combinazione epigenetica che permette lo sviluppo delle ovaie e di un addome adatto
ad accogliere le uova. Le api operaie, che non si nutrono di pappa reale, rimangono
invece sterili.
La nutrigenomica studia non solo i nutrienti, ma anche i composti tossici assunti con la
dieta e che possono influenzare lepressione genica. Nel 2008, molte industrie
interruppero lutilizzo di plastiche contenenti bisfenolo A (BPA), un composto
largamente utilizzato nelle plastiche delle bevande in bottiglia e nelle lattine del cibo
in scatola con presunti effetti sulla metilazione del gene agouti. Uno studio
attualmente in corso presso lUniversit del Massachusetts per capire come
lesposizione al BPA possa influenzare lepigenoma degli spermatozoi e avere quindi
43

ripercussioni non solo su chi viene esposto alla sostanza, ma anche sui suoi figli e
nipoti.
Quali sono le ricadute di un epigenoma sballato?
Abbiamo visto che lambiente pu modificare le etichette epigenetiche che decorano
il DNA e, di conseguenza, avere un effetto diretto sullespressione dei geni. Si tratta
di un fenomeno dalle ricadute potenzialmente pesanti e gli scienziati hanno iniziato a
pensare che potesse celare la causa di diverse malattie ancora difficili da curare.
Sebbene studiare lepigenetica nelluomo sia unimpresa piuttosto ardua, recentemente
hanno iniziato ad affiorare le prime conferme a questa intuizione: le alterazioni
epigenetiche possono minare il sistema immunitario, scatenare il diabete di tipo II,
alterare tratti comportamentalie, infine, far insorgere malattie neurologiche e tumori.
Fino a pochi anni, i tumori erano considerati malattie genetiche a tutti gli effetti,
causate da unalterazione nel DNA. Con il tempo, si poi assodato che anche
alterazioni epigenetiche possono generare cellule maligne, come nel caso dellaleucemia
acuta. Rimaneva per oscuro un punto fondamentale: le alterazioni epigenetiche dei
tumori sono causate da altre mutazioni o possono agire da primum movens della
malattia? La risposta arrivata di recente: ricercatori del Baylor College of Medicine
di Houston hanno dimostrato per la prima volta in un modello animale che, anche in
assenza di mutazioni, alterazioni epigenetiche nel gene p16 (che controlla la
proliferazione delle cellule) sono sufficienti a causare diversi tumori. Se alcuni tumori
sono malattie puramente epigenetiche, allora cambia radicalmente anche il modo di
curarli: si pu pensare a farmaci in grado di ripristinare le etichette corrette, oppure
individuare sostanze o alimenti noti per il loro effetto sul paesaggio epigenetico. Con
questa scoperta gli scienziati hanno ora in mano una nuova mappa per lo studio dei
tumori: il territorio da esplorare ancora sconfinato, ma alcuni punti di riferimento
sono stati finalmente messi in luce.
I caratteri epigenetici sono ereditabili?
I marchi epigenetici non sono fissi ed immutabili: le etichette presenti alla nascita di
una persona possono modificarsi nel tempo per adattarsi a nuovi stimoli ambientali. Ma
questa regola vale sempre o esistono alterazioni epigenetiche che possano essere
trasmesse di generazione in generazione? Per trovare alcune eccezioni alla regola
basta osservare piante e funghi, ricchi di esempi di caratteri epigenetici ereditabili.

Nel ravanello selvatico, le spine compaiono solo quando i bruchi attaccano la pianta:
una risposta comandata dallepigenoma. Nelle generazioni successive, le spine

44

continueranno a crescere, anche se non c pi traccia di bruchi: lesperienza della


pianta progenitrice divenuta ereditaria!
Identificare meccanismi simili negli organismi pi complessi pi difficile, ma non
impossibile. Lo dimostra in modo inequivocabile uno studio pubblicato recentemente
dalla rivista Science. Studiando spermatozoi di C. elegans con livelli di metilazione pi
bassi del normale, ricercatori californiani hanno dimostrato che il tratto si mantiene
anche nelle generazioni successive: questo avviene nonostante le condizioni sarebbero
favorevoli a ripristinare i normali livelli di metilazione. Si tratta della prima
dimostrazione che, anche in organismi complessi, le alterazioni epigenetiche possono
diventare ereditarie.
Se lo stesso fenomeno avvenga anche nelluomo ancora oggetto di dibattito. Al
momento, i dati pi interessanti derivano da uno studio svedese di nutrigenomica.
Recuperando i dati sui raccolti e le carestie che, nel corso di duecento anni, hanno
caratterizzato una piccola e isolata comunit svedese, i ricercatori hanno messo in
luce un chiaro collegamento tra la dieta degli avi e lo stato di salute dei nipoti. In
particolare, la dieta che i nonni avevano seguito durante lo sviluppo ha influenzato la
predisposizione dei nipoti a diabete e malattie cardiovascolari: il tutto tramite una
semplice modulazione del paesaggio epigenetico.

Un villaggio svedese di fine Ottocento: uno studio


svedese di nutrigenomica ha mostrato per la prima volta che la dieta dei nonni pu
influenzare la salute dei nipoti (Immagine: Wikimedia Commons).
Se confermata, lereditariet dei tratti epigenetici destinata ad avere profonde
ricadute anche sul modo di interpretare levoluzione. Ai cambiamenti del genoma che,
mediante mutazioni casuali e la loro successiva selezione, plasmano le generazioni su
periodi lunghissimi, si aggiungerebbero le rapide e volubili alterazioni dellepigenoma.
Una modifica nellambiente potrebbe causare un veloce cambiamento epigenetico in
molti individui contemporaneamente. In definitiva, i cambiamenti epigenetici
45

potrebbero rappresentare un modo per trasmettere alle generazioni successive le


esperienze dei genitori: una scorciatoia per consentire rapidi adattamenti
allambiente senza bisogno di modificare le sequenze di DNA in modo permanente.

Epigenetica sesso-dipendente
Eugenio Melotti 9 febbraio 2015
Se non bastano pi la divisione dei ruoli, i comportamenti sessuali e a volte nemmeno
laspetto a distinguere maschi e femmine degli esseri umani, potrebbe pensarci
lepigenetica. Una ricerca di scienziati dellUniversit di Exeter (Regno Unito)
pubblicata sulla rivista Genome Research rivela che tempi e livelli di attivazione di
geni coinvolti nello sviluppo del cervello umano durante il periodo fetale differiscono
notevolmente tra i due sessi.
La fabbrica di cervelli
In pratica, il cervello maschile e quello femminile si sviluppano in modo diverso, e
questo spiega anche la diversa incidenza di alcune malattie neurologiche come
lautismo, che colpisce cinque maschi per ogni femmina.
Il nostro cervello straordinariamente elaborato, e come tutti i macchinari complessi
richiede

una

precisa

coordinata

serie

di

eventi

per

essere

assemblato

correttamente. Il periodo pi critico, come dimostrano molte ricerche, quello fetale,


in cui si verificano rapidi cambiamenti nei livelli di trascrizione dei geni, che devono
essere finemente regolati.
La precisa sequenza temporale di questi processi di trascrizione, indispensabile per
garantire una struttura e una funzionalit normali, rimasta finora pressoch
sconosciuta.

46

Il diagramma mostra i diversi tempi e livelli di metilazione del DNA durante lo


sviluppo del feto nei maschi (in azzurro) e nelle femmine (in rosa) (immagine: H.
Spiers e altri/Genome Research)
Metilazione cercasi
Per tentare di colmare questa lacuna, i ricercatori hanno esaminato 179 campioni di
tessuto cerebrale fetale (100 maschili e 79 femminili), di et compresa fra 23 e 184
giorni dal concepimento, conservati presso la Human Developmental Biology Resource
(HDBR), una banca dei tessuti britannica. In particolare sono stati misurati con
tecniche allavanguardia i livelli di metilazione del DNA, uno dei principali artefici della
regolazione genica negli eucarioti.
Durante la metilazione, si crea un legame chimico tra il DNA e un gruppo metile che
agisce da interruttore molecolare dellespressione genica, regolando tempi e modalit
di attivazione dei geni, senza per modificarne la sequenza.
Quando la metilazione dipende dal sesso
Sono stati analizzati oltre 400 000 siti in cui la metilazione pu avvenire, dei quali
circa 28 000 (il 7 per cento) risultato coinvolto nello sviluppo cerebrale fetale. Ed
ecco la vera sorpresa: ben 8000 siti, una frazione significativa di questi 28 000, ha
mostrato tempi e livelli di metilazione molto diversi nei maschi e nelle femmine.
Naturalmente gran parte di questi siti (7500) si trova sul cromosoma sessuale X
(presente in entrambi i sessi), mentre i restanti 500 sono localizzati sugli autosomi
(cio i cromosomi non sessuali).
Ancora una volta, quindi, lepigenetica diventa artefice di ci che siamo, dirigendo
lespressione genica come un direttore dorchestra d voce a turno ai vari strumenti.
47

Se per nel cervello qualcosa va storto, le conseguenze possono essere ben peggiori di
una fastidiosa stecca.
Biologia

Lepigenoma che ci ha reso unici


Eugenio Melotti
19 maggio 2014
Luomo moderno (Homo sapiens) ha convissuto per millenni con altri tipi di esseri
umani, tra cui i Neanderthal e i Denisovani. Eppure, del cespuglio evolutivo del
genere Homo, solo il ramo dei sapiens sopravvissuto. Cosa cera nel loro patrimonio
genetico che li ha avvantaggiati rispetto ai congeneri estinti?
Abbiamo appena cominciato a studiare le peculiarit del nostro genoma rispetto a
quello dei nostri cugini arcaici. Ancora meno si sa sul codice epigenetico,
responsabile del profilo di espressione del nostro genoma. Eppure, sono proprio i
cambiamenti epigenetici che con ogni probabilit hanno plasmato la nostra specie e le
hanno consentito, unica fra tutte, di proseguire il proprio viaggio evolutivo.
Mentre la genetica studia la sequenza del DNA e le sue variazioni ereditabili (le
mutazioni), lepigenetica si focalizza sui tratti ereditari che non sono causati da
mutazioni. Modifiche chimiche al DNA, come la metilazione, possono efficacemente
attivare e disattivare i geni senza cambiarne la sequenza, come la punteggiatura pu
variare linterpretazione di un testo senza modificarne le parole.
Questo livello di regolazione epigenetica controlla dove, quando e come i geni vengono
attivati, e si crede che sia alla base di molte delle differenze tra i gruppi umani. Lo
conferma un recente studio pubblicato su Science da ricercatori della Hebrew
University di Gerusalemme, in collaborazione con colleghi tedeschi e spagnoli.
Il team ha ricostruito per la prima volta lepigenoma del Neanderthal e del
Denisovano, poi lha confrontato con quello degli esseri umani moderni. In questo modo
sono stati identificati i geni la cui attivit era cambiata solo nella nostra stessa
specie, durante la nostra pi recente evoluzione.

48

Allorigine delle diversit di aspetto e successo evolutivo tra gli esseri umani moderni
e i loro cugini arcaici, come i Neanderthal, ci sono differenze genetiche, ma ancor pi
epigenetiche,

che

riguardano

il

modo

in

cui

geni

erano

espressi

(immagine: Neanderthal Museum, Mettmann, Germany)


Molte delle modifiche pi significative riguardavano lespressione genica nello sviluppo
del cervello. Numerosi cambiamenti sono stati osservati anche nei sistemi immunitario
e cardiovascolare, mentre il sistema digestivo rimasto relativamente immutato.
Come rovescio della medaglia, molti dei geni espressi unicamente negli esseri umani
moderni sono associati a malattie come il morbo di Alzheimer, lautismo e la
schizofrenia. Questi recenti cambiamenti nel nostro cervello, quindi, possono essere
alla base di alcuni dei pi comuni disturbi psichiatrici.
Ricostruendo la mappa di metilazione completa di Neanderthal e Denisovani, i
ricercatori forniscono la prima visione dellevoluzione della regolazione genica lungo la
stirpe umana. Lepigenetica, lultima frontiera della ricerca biologica, pu aiutarci a
capire meglio chi siamo, e chi erano i nostri cugini estinti decine di migliaia di anni fa.

Immagine banner in evidenza: Eugenio Melotti, Naturhistorische Museum (Vienna)


Immagine box in homepage: Neanderthal Museum (Mettmann, Germany)

EPIGENETICA
L'epigenetica (,ep = "sopra" e , gennetiks = "relativo all'eredit familiare" )
si riferisce ai cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare
il genotipo. Infatti la branca della genetica che studia tutte le
modificazioni

ereditabili

che

variano

lespressione

genica pur

non

alterando la sequenza del DNA (soprattutto con riferimento ai fenomeni


49

ereditari a livello cellulare, meno a quelli trans-generazionali, dal genitore


al figlio). Si tratta, quindi, di fenomeni ereditari in cui il fenotipo
determinato non tanto dal genotipo ereditato in s, quanto dalla
sovrapposizione al genotipo stesso di "un'impronta" che ne influenza il
comportamento funzionale. Un segnale epigenetico un cambiamento
ereditabile che non altera la sequenza nucleotidica di un gene, ma la sua
attivit.

lo

studio

delle

modifiche fenotipiche ereditabili

nell'espressione del gene, dal livello cellula (fenotipo cellulare) agli


effetti sull'intero organismo (fenotipo, in senso stretto), causato da
meccanismi diversi dai cambiamenti nella sequenza genomica, ovvero lo
studio di meccanismi molecolari mediante i quali l'ambiente altera il grado
di attivit dei geni senza tuttavia modificare l'informazione contenuta,
ossia senza modificare le sequenze di DNA[1]. stata definita da Arthur
Riggs e colleghi come "lo studio dei cambiamenti mitotici e meiotici
ereditabili che non possono essere spiegati tramite modifiche della
sequenza di DNA".[2]
Queste mutazioni, dette epimutazioni, durano per il resto della vita della
cellula e possono trasmettersi a generazioni successive delle cellule
attraverso le divisioni cellulari, senza tuttavia che le corrispondenti
sequenze di DNA siano mutate;[3] sono quindi fattori non-genomici che
provocano una diversa espressione dei geni dell'organismo[4]. Su
fenomeni

epigenetici

si

basa

la

maggior

parte

dei

processi

di

differenziamento cellulare.
Possono provocare effetti epigenetici:

modificazioni del DNA = addizione covalente di gruppi a sequenze

specifiche (metilazione della citosina) da parte delle metiltrasferasi

modificazione delle proteine = addizione covalente di gruppi a

specifiche

proteine

della cromatina (modificazioni

post-

traduzionali degli istoni). Tra queste modificazioni vi sono acetilazione,


metilazione, ubiquitinazione, fosforilazione, sumoilazione

50

inattivazione del Cromosoma X

Silenziamento genico

Questi processi alterano l'accessibilit alle regioni del genoma, sulle quali
si

legano proteine e enzimi deputati

all'espressione

genica e

quindi

alterano l'espressione del gene.

DNA associato con le proteine istoniche per formare la cromatina.


Indice

1 Definizione

2 Basi molecolari dell'epigenetica

3 Effetti epigenetici nell'uomo


o

3.1 Imprinting genomico e relativi disordini

3.2 Osservazioni epigenetiche trans generazionali

3.3 Tumori e anormalit dello sviluppo


4 Funzioni e conseguenze

4.1 Sviluppo

4.2 Medicina

4.3 Evoluzione

5 Note

6 Bibliografia

Definizione
Il merito per avere coniato, nel 1942, il termine epigenetica, definita
come "la branca della biologia che studia le interazioni causali fra i geni e

il loro prodotto cellulare e pone in essere il fenotipo ", viene attribuito


a Conrad Waddington (1905-1975). Alla met del diciannovesimo secolo si
trovano tracce dell'epigenetica in letteratura. Le sue origini concettuali
risalgono
51

tuttavia

ad Aristotele (384-322

a.C.),

il

quale

credeva

nell'epigenesi, ossia nello sviluppo di forme organiche individuali a partire


dal non formato. Questa visione

controversa

stata la

prima

argomentazione a opporsi al concetto che l'essere umano si sviluppi da


minuscoli corpi formati.
L'uso del termine nel linguaggio scientifico odierno si riferisce a tratti
ereditari a cui non corrispondono modifiche della sequenza del DNA[5].
Basi molecolari dell'epigenetica
Le basi molecolari dell'epigenetica sono complesse. Si tratta di modifiche
sull'attivazione di certi geni, ma non sulla loro struttura di base del DNA.
Anche modifiche a carico delle proteine della cromatina possono influire
sull'espressione di questi geni. Questo spiega perch le cellule
differenziate in un organismo pluricellulare esprimono solo i geni
necessari alla loro attivit. Se una mutazione del DNA riguarda uno
spermatozoo o un ovulo che viene fecondato, i cambiamenti epigenetici
possono essere ereditati dalla generazione successiva.[6]. Una questione
che stata sollevata se i cambiamenti epigenetici in un organismo
possano alterare la struttura di base del suo DNA.
I ricercatori spiegano cosa avviene nei geni grazie agli studi fatti su
gemelli omozigoti: nascono con lo stesso patrimonio genetico, ma
crescendo si possono differenziare a causa dell'ambiente, dello stile di
vita, delle emozioni e delle sofferenze provate, che possono cambiare
l'espressione di alcuni geni, attivandoli o disattivandoli. I cambiamenti
epigenetici sono conservati quando le cellule si dividono durante la vita di
un organismo.
Specifici

processi

epigenetici

sono

paramutazioni,

bookmarking,

imprinting, silenziamento genico, inattivazione del cromosoma X, effetto


posizione,

riprogrammazione,

transversione,

effetti

teratogeni,

regolazione della modificazione degli istoni e della eterocromatina.


La ricerca epigenetica utilizza una vasta gamma di tecniche di biologia
molecolare, tra cui immunoprecipitazione della cromatina, ibridazione
52

fluorescente in situ, enzimi di restrizione sensibili alla metilazione. L'uso


di metodi di bioinformatica gioca un ruolo sempre pi importante
(epigenetica computazionale).

Effetti epigenetici nell'uomo


Imprinting genomico e relativi disordini
Diversi disturbi sono associati allimprinting genetico, un fenomeno
caratteristico dei mammiferi dove il padre e la madre sviluppano diversi
modelli epigenetici per specifici loci genici nelle loro cellule germinali, che
vengono poi trasferiti alla progenie[7]. I casi maggiormente conosciuti di
disturbi nelluomo e dovuti ad imprinting genomici sono la Sindrome di
Angelman e la Sindrome di Prader-Willi; entrambe possono essere dovute
alla stessa mutazione genetica, cio parziale delezione del braccio lungo
del cromosoma 15, e la sindrome che il bambino svilupper dipende dal
fatto che abbia ereditato la mutazione dal padre o dalla madre[8].
Osservazioni epigenetiche trans generazionali
Marcus Pembrey e colleghi osservarono nello studio "Overkalis", che i
nipoti dei nonni paterni degli uomini svedesi, esposti durante la
preadolescenza alla carestia del diciannovesimo secolo, avevano meno
probabilit di morire di malattie cardiovascolari; se il cibo era stato
abbondante allora la mortalit causata dal diabete nei nipoti aumentava,
suggerendo che ci fosse dovuto ad una eredit epigenetica trans
generazionale[9]. L effetto opposto si osserv per le femmine: le nipoti
dei nonni paterni che subirono la carestia in grembo (e quindi quando le
cellule riproduttive erano gi formate) avevano vita pi corta della
media[10].

53

Tumori e anormalit dello sviluppo


Una variet di composti sono considerati carcinogeni epigenetici; essi
danno luogo ad un incremento dellincidenza dei tumori, ma non mostrano
attivit

mutagena.

Tra

questi

componenti

possiamo

citare

dietilstilbestrolo, arsenite, exaclorobenzene e composti contenenti nichel.


Molti teratogeni hanno effetti specifici sul feto tramite meccanismi
epigenetici[11][12].

Funzioni e conseguenze
Sviluppo
L'eredit epigenetica somatica, in particolare attraverso la metilazione
del DNA e il rimodellamento della cromatina, molto importante nello
sviluppo di organismi eucarioti pluricellulari. La sequenza del genoma
statica (con alcune notevoli eccezioni), ma le cellule si differenziano in
molti tipi cellulari diversi, che svolgono funzioni diverse e rispondono in
modo diverso all'ambiente ed ai segnali intercellulari. Cos, come gli
individui si sviluppano, la morfogenesi attiva o silenzia i geni in modo
ereditato epigeneticamente, dando alle cellule una sorta di memoria. Nei
mammiferi, la maggior parte delle cellule sono differenziate in modo
definitivo,

solo

le

cellule

staminali

mantengono

la

possibilit

di

differenziarsi in diversi tipi cellulari ("totipotenza" e "multipotenza").


Queste staminali continuano a produrre nuove cellule differenziate per
tutta la vita, ma i mammiferi non sono in grado di reagire alla perdita di
alcuni tessuti (ad esempio l'incapacit di rigenerare gli arti, cosa che altri
animali sono capaci di fare). A differenza di quelle animali, le cellule
vegetali non sono differenziate in modo definitivo, ma rimangono
totipotenti, con la capacit di dare origine ad una nuova singola pianta. Le
piante utilizzano molti degli stessi meccanismi epigenetici degli animali,
come il rimodellamento della cromatina, ma stato ipotizzato che queste
non abbiano "memoria", azzerando i loro modelli di espressione genica a
54

ogni

divisione

cellulare

utilizzando

le

informazioni

provenienti

dall'ambiente e dalle cellule circostanti per determinare il loro


destino[13].
Medicina
L'epigenetica ha molte e varie potenziali applicazioni mediche, in quanto
tende ad essere multidimensionale in natura[14]. Le malattie genetiche
congenite sono ben conosciute ed anche chiaro il ruolo che pu avere
l'epigenetica in esse, per esempio nel caso della sindrome di Angelman e
di Prader-Willi. Si tratta di normali malattie genetiche causate dalla
delezione o inattivazione dei geni, ma sono insolitamente comuni perch gli
individui sono essenzialmente emizigoti a causa dell'imprinting genomico:
un singolo gene knock out sufficiente a provocare la malattia, la quale
nella maggior parte dei casi richiederebbe che entrambe le copie fossero
knocked out[15].
Evoluzione
Anche

se

l'epigenetica

negli

organismi

pluricellulari

ritenuta

generalmente un meccanismo coinvolto nella differenziazione, con


patterns epigenetici "reset", quando gli organismi si riproducono, ci sono
state alcune osservazioni di eredit epigenetica transgenerazionale (ad
esempio, il fenomeno della paramutazione osservato nel mais). Sebbene la
maggior parte di questi tratti epigenetici multigenerazionali vengano
progressivamente persi nell'arco di pi generazioni, rimane la possibilit
che l'epigenetica multigenerazionale possa essere un altro aspetto
dell'evoluzione e dell'adattamento. La barriera di Weismann specifica
per gli animali, e l'ereditariet epigenetica dovrebbe essere molto pi
comune nelle piante e nei microbi.
I tratti epigenetici possono svolgere un ruolo nell'adattamento a breve
termine delle specie, consentendo una variabilit fenotipica reversibile.
La modifica delle caratteristiche epigenetiche associate a una regione del
DNA consente agli organismi, in una scala temporale di pi generazioni, di
55

passare da fenotipi che esprimono quel particolare gene a fenotipi che


non lo esprimono e viceversa[16]. Quando la sequenza del DNA della
regione non mutato, questa modifica reversibile . stato anche
ipotizzato che gli organismi possano usufruire di tassi di mutazione
differenziale associati alle caratteristiche epigenetiche per controllare
la velocit di mutazione di geni particolari[16]. Analisi recenti hanno
suggerito

che

membri

della

famiglia

delle

citosina

deaminasi

APOBEC/AID sono in grado di mediare contemporaneamente le eredit


genetiche ed epigenetiche utilizzando analoghi meccanismi molecolari[17].
Si osservato che i cambiamenti epigenetici possono anche verificarsi in
risposta ad esposizioni ambientali; ad esempio topi trattati con alcuni
integratori alimentari mostrano cambiamenti epigenetici che interessano
l'espressione del gene Agouti, riguardante il colore della pelliccia, il peso
e la propensione a sviluppare il cancro[18][19].
Sono stati riportati pi di 100 casi di fenomeni di eredit epigenetica
transgenerazionale in una vasta gamma di organismi, tra procarioti, piante
e animali.[20]

Note
1.

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2.

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3.

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4.

^ Special report: 'What genes remember' by Philip Hunter | Prospect Magazine May 2008 issue 146

5.

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6.

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9.

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University, here

10.

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11.

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Bibliografia
57

Richard C. Francis, Epigenetics: the ultimate mistery of inheritance, New York: Norton, 2011, ISBN

0393070050, ISBN 978-0393070057 ; edizione italiana:L'ultimo mistero dell'ereditariet; traduzione di Alfredo


Tutino, Roma: Le Scienze, 2011

58

Eric J. Nestler, Il codice epigenetico della mente, Le Scienze n. 522 (febbraio 2012), pp. 65-71.

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