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14/12/2011
RENE E GRAVIDANZA
La gravidanza rappresenta un evento straordinario nella vita di una persona, oltre che per le
modificazioni anatomiche che avvengono, anche perch permette di capire come gestire alcuni
problemi clinici.
Una gravidanza implica modificazioni imponenti della struttura e del fisico della gestante:
!
MODIFICAZIONI ANATOMICHE
MODIFICAZIONI ORMONALI
MODIFICAZIONI ANATOMICHE
Gli aspetti macrostrutturali indicano un aumento fisiologico delle
dimensioni del rene: lingrandimento di circa 1 cm sullasse
verticale, ci comporta un incremento del 30% della massa renale.
Questa modificazione caratterizzata da un allungamento delle
strutture del rene, in particolare del tubulo contorto prossimale che
aumenta del 20%.
In pi, si ha la naturale dilatazione delle vie escretrici: dilatazioni di
calici e parti delluretere, quasi come a raccogliere un volume urinario
maggiore.
Questi aspetti macrostrutturali sono correlati a modificazioni degli
aspetti microstrutturali: c una ripresa della fase embrionale nella
donna (non solo nel feto), vi sono fenomeni di neoangiogenesi e
neocitogenesi, per cui in qualche modo ripresa anche nel tessuto
materno una condizione non presente nelluomo adulto, una
condizione di maggiore staminalit dei tessuti.
In realt, la donna in gravidanza non anemica, poich c aumento delleritropoiesi: lanemia
data da unalterazione del rapporto massa solida/massa liquida, cio la quantit di cellule si
distribuisce in un volume maggiore, ma in realt il numero aumentato.
MODIFICAZIONI DELLA FISIOLOGIA CARDIOVASCOLARE
Il cuore subisce un effetto inotropo positivo che si caratterizza per con un abbassamento della
pressione corporea: la fisiologia normale della donna in gravidanza rappresentata da una riduzione
media della pressione.
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Questo studio mostra come losmolarit media nelle donne in gravidanza poco meno di 287,
mentre nelle donne non gestanti circa 297: il volume ematico perci maggiore, di conseguenza
la concentrazione degli elementi al suo interno pi bassa.
Riassumendo, la gittata cardiaca aumenta (del 30-40%), c ritenzione di sodio per lattivazione del
sistema renina-angiotensina che incrementa il volume circolante (aumento di 6-8 litri della massa
idrica sistemica), la pressione media scende a 105/60 mmHg ! il motivo principale di questo
abbassamento pressorio dovuto allo shunt placentare, che una complicazione materno-fetale:
larteria ombelicale che raggiunge la placenta la comunicazione tra la madre e il figlio. Questa
arteria fa s che la circolazione materna entri in contatto con la circolazione fetale: laffinit tra
madre e figlio del 50%, il MHC esprime il 50% dei geni della madre e 50% estranei alla madre !
se trapiantassi un rene con questo grado di compatibilit, avrei rigetto entro 2-3 ore.
Tutte le patologie renali in gravidanza sono legate al processo di contatto materno-fetale attraverso
larteria ombelicale, che entra nella decidua (parte materna della placenta) che in contatto con il
sinciziotrofoblasto (parte fetale della placenta).
Altri meccanismi (riepilogo):
! Aumentata produzione di prostaglandine, ossido nitrico e progesterone
! Aumentata secrezione di aldosterone
! Marcata riduzione delle resistenze periferiche (antagonizzata da norepinefrina, ATII,
ADH)
! Aumentata produzione di renina
PATOLOGIA IN GRAVIDANZA
Si caratterizza per due situazioni: si possono avere anomalie urinarie e renali e la comparsa di
ipertensione arteriosa, pi o meno associata alle anomali renali.
ANOMALIE URINARIE E RENALI
! Reperti aspecifici (glicosuria, proteinuria in tracce): pu essere un evento
transitorio, segno di diabete gestazionale o manifestazione di quadri infettivopatologici, un reperto aspecifico. Se limitata, non ha significato patologico.
! Ostruzione delle vie urinaria: soprattutto in donne predisposte (bacino poco
ampio), la fase compressiva del feto sulluretere. Provoca unostruzione completa o
incompleta, si manifesta con la colica renale. Questa situazione pu, soprattutto in
soggetti predisposti (esempio: donna affetta da unalterazione dellescrezione del
calcio), essere una causa di nucleazione calcolotica.
! Uropatia ostruttiva/Litiasi renale
! Cistiti/Cisto-pieliti/Pielonefrite: compressione delluretere spesso presente provoca
maggiore incidenza di infezioni.
! Nefropatia pre-renale da iperemesi gravidica: sindrome che affligge il primo
quadrimestre della gravidanza per cui alcune donne presentano vomito incoercibile
e, vomitando continuamente, hanno deplezione del volume circolante e quindi
sviluppano insufficienza renale acuta pre-renale da disidratazione.
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! Necrosi tubulare acuta da aborto settico: forme settiche contestuali alla presenza
di aborti settici
! Necrosi corticale/tubulare da distacco di placenta o da placenta previa:
conseguenza grave dellinsufficienza renale acuta organica
! Sindrome emolitico-uremica post-partum: conseguenza della necrosi tubulare
acuta da aborto settico, complicanza severa su base settica o coagulativa
IPERTENSIONE ARTERIOSA IN GRAVIDANZA
la problematica pi seria.
In gravidanza, si pu avere la comparsa di ipertensione in quattro differenti contesti:
! donna ipertesa che entra in gravidanza: lipertensione pu essere primitiva o secondaria
! donna normotesa che durante la gravidanza presenta
ipertensione isolata che regredisce alla fine della
gestazione senza lasciare segno (ipertensione
gestazionale: di solito unanticipazione di
qualcosa che succeder dopo, la persona destinata
nel tempo a una labilit della propria condizione
emodinamica, per cui il sovraccarico cardiaco e
volumetrico che implica la gravidanza mette in
evidenza una sorta di debolezza, di incapacit di
gestire il sovraccarico volumetrico)
! ipertensione che compare in gravidanza associata ad
altri segni (alterazioni renali): gestosi gravidica o
pre-eclampsia
! donna con ipertensione preesistente sviluppa pre-eclampsia (alcune condizioni
patologiche favoriscono linsorgenza di pre-eclampsia rispetto al soggetto sano)
IPERTENSIONE PRIMITIVA/SECONDARIA IN CORSO DI GRAVIDANZA
Pu essere:
- primitiva/essenziale
- secondaria a:
! ipertensione nefrovascolare: principale causa di ipertensione nella giovane donna
! iperaldosteronismo primitivo
! coartazione aortica
! feocromocitoma
IPERTENSIONE GESTAZIONALE (INDOTTA DALLA GRAVIDANZA)
Ipertensione che compare nellultima parte della gravidanza e che regredisce con il parto e non
associata a proteinuria: condizioni predisponenti sono donne multipare, obese e con familiarit per
ipertensione ( una slatentizzazione di unipertensione che comparir pi avanti nellet).
GESTOSI GRAVIDICA
Quadro patologico che compare normalmente nel terzo trimestre di gravidanza (ma pu presentare
anticipazione, dalla 20esima settimana in poi la donna a rischio), conosciuto anche con il termine
di pre-eclampsia, caratterizzato dalla comparsa graduale di ipertensione arteriosa associata a
proteinuria ed edemi declivi, con decorso ingravescente fino alla possibilit di sviluppo di crisi
eclamptiche.
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Il MHC costituito dalla classe I e la classe II: la classe I caratterizzata dagli antigeni A, B, C,
mentre la classe II caratterizzata dagli antigeni D o DR. In et gestazionale, lo sviluppo della
cellula avviene attraverso la produzione di un MHC immaturo, con antigeni che scompariranno (G
ed E) e il MHC II, che il pi reattivo, compare tardivamente, quindi come se le cellule fetali
esprimessero un MHC anomalo.
Da parte materna si realizza un riconoscimento nel quale non si ha il legame di costimolazione
CD40 (perch vi sia risposta immunitaria, gli epitopi riconosciuti devono essere due o tre, qui ce n
uno solo): questo attiva un sistema di risposta con incremento delle cellule T-regolatorie, le quali
producono IL-10 e danno vita alla risposta di tollerogenesi.
I sistemi di riconoscimento delle cellule sono molteplici: uno il MHC, un altro il MICA (MHC
class I polypeptide-related sequence A), un altro il KIR ! famiglia di recettori inibitori attivata in
questo caso, attiva le cellule NK in un contesto tollerogenico e quindi favoriscono una risposta
tollerogenica. Quando questo sistema non si realizza per qualche ragione (condizione genetica per
cui la donna produce poche cellule NK, interazione paterna di tipo immunologico, presenza di
malattie che interferiscono con la placentazione) si pu avere eclampsia.
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Tolleranza materno-fetale
Ruolo delle cellule dendritiche !
3. Attivazione immunologica
4. Fattori ischemizzanti
Anomala vasocostrizione:
! Ridotta sintesi utero-placentare di molecole ad azione vasodilatante: NO, PGE2,
PGI2, etc.
! Aumento della sintesi di peptidi ad azione vasocostrittrice: TXA2, Endoteline etc
! Relativa depressione del sistema R-A-A responsabile di una ridotta ritenzione sodica
! Ridotta sensibilit allazione dellangiotensina II
! Aumentati livelli di ADH
! Esclusione dei meccanismi di feedback tubulo-glomerulare
Quindi, nella genesi di questa sindrome si verifica una non adeguata invasione del trofoblasto nelle
arterie spiraliformi materne, con ipovascolarizzazione della placenta con ipoperfusione placentare,
che porta ad ischemia placentare e conseguente ischemia fetale: quindi, la pre-eclampsia
unischemia fetale.
Perch quindi si sviluppa proteinuria? Quando feto e placenta ricevono meno sangue, immettono in
circolo delle sostanze pro-attivanti, come radicali ossidanti, ormoni (tromboplastina), fattori
infiammatori (IL-6), fattori che come esito finale determinano irritazione dellendotelio: il danno
endoteliale si esprime in primo luogo nel rene (poich lorgano con la maggiore quantit di vasi e
quindi endotelio dellorgano, qualsiasi problema di origine vascolare si manifesta primariamente nel
rene), con proteinuria.
In realt la pre-eclampsia non una malattia del rene, ma una malattia di tutto lorganismo
!
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Si manifesta primariamente nel rene (per le caratteristiche sopra dette), ma coinvolge anche il
sistema nervoso centrale con sindrome eclamptica, endoteliopatia che coinvolge le strutture
vascolari cerebrali, il fegato, con la sindrome Helpp, la quale si caratterizza per pistrinopenia, LDH
elevate, etc.
Il rene da il segnale della presenza della malattia, che per coinvolge tutto lorganismo: se non si
interviene, si arriver ala crisi eclamptica, che levento conclusivo di questo quadro sistemico.
La pre-eclampsia comporta:
- improvviso innalzamento della pressione arteriosa
- proteinuria
- stato confusionale
- cefalea
- stato infiammatorio sistemici
- edema
Si tratta di una delle principali cause che inducono parti pretermine, e nei casi pi gravi, crisi
eclamptiche con convulsioni ed elevata mortalit fetale e materna.
Quadro clinico:
! Nefropatia (glomerulare , IRA, sindrome
epato-renale)
! Epatopatia (steatosi epatica accelerata)
! Pancreatopatia
! Neuropatia
! Microangiopatia
! Diabete insipido transitorio (effetto della
vasopressinasi)
Caratteristiche principali:
! PA sistolica elevata
! PA diastolica elevata
! Proteinuria
! Edema
! Iperuricemia
! Dolore epigastrico e sottocostale
! Iposomia del feto
! Risoluzione entro 10-15 giorni dal parto
Talvolta si possono avere anche:
! Flusso ematico uterino $
! Oliguria
! Creatininemia $ (segni di insufficienza renale)
! Immunocomplessi
! Antitrombina III $
! Ipocalciuria
! Indici di funzione epatica $
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Aspetti istologici:
! Maturazione accelerata dei villi placentari
! Edema villoso
! Aumento del numero e della prominenza dei villi citotrofoblastici
! Assottigliamento delle membrane basali trofoblastiche (> 3% dei villi)
! Processi ateromasici delle arterie placentari: necrosi fibrinoide delle pareti arteriose con
accumulo intramurale di foam cells e accumulo perivascolare di linfociti
Immunofluorescenza ! fibrina in sede endoteliale e mesangiale e al di sotto della membrana
basale. Incostante il reperto di immunoglobuline e complemento.
Microscopia ottica ! Glomeruli ingranditi ma raramente ipercellulari. Rigonfiamento delle cellule
mesangiali ed endoteliali che provoca una riduzione del lume vascolare, processo denominato
endoteliosi glomerulare. Pareti capillari ispessite con trombi endoluminali.
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15/12/2011
NEFROPATIE EREDITARIE
Quando si parla di nefropatie o di malattie renali, queste vengono classificate a seconda della loro
eziologia in primitive (idiopatiche), secondarie ed ereditarie.
Le patologie ereditarie, vengono distinte in base alla sede principale del danno:
! patologie ereditarie glomerulari (prevalentemente)
! patologie ereditarie tubulo-interstiziali
In alcune si riconosce un meccanismo degenerativo (glomerulopatia) in alcune, un meccanismo
infiammatorio (glomerulonefrite); per le tubulopatie invece abbiamo due tipologie di alterazioni,
una prevede la formazione di cisti (nefropatie cistiche) e una include disfunzione del tubulo
(disfunzioni tubulari), qualche parte del tubulo svolge il proprio compito in maniera anomala o non
in grado di svolgerlo.
Le principali glomerulopatie ereditarie sono:
! Sindrome di Alport
! Nefropatia a Membrane Sottili (ematuria familiare benigna)
! Nefropatia Glomerulo-Cistica
! Malattia di Fabry
Le principali glomerulonefriti ereditarie sono diverse, riguardano ristrettissimi nuclei familiari, sono
state molto importanti per comprendere come si sviluppavano forme non su base ereditaria, e sono:
! Glomerulosclerosi focale familiare
! Nefropatia a depositi di IGA familiare
! Nefropatia membranosa familiare
! Nefropatia membrano-proliferativa familiare
Nefrologia pediatrica: branca molto importante, quasi una specializzazione. Le patologie che
coinvolgono il bambino sono molto diverse rispetto a quelle delladulto, riconoscono una serie di
quadri come le tubulopatie da difetto singolo (sindrome di Fanconi) o una diversa forma della
sindrome di Fabry, forme in cui vi un gene alterato, si manifestano con glicosuria, aminoaciduria,
etc.
Nefrologia delladulto
Le forme tubulo-interstiziali sono divise in due gruppi:
1) nefropatie cistiche:
! Malattia policistica autosomica dominante
! Malattia policistica autosomica recessiva
! Malattia displastica multicistica renale
2) disfunzioni tubulari:
! Nefronoftisi
! Malattia midollare cistica
! Tubolupatie da difetto singolo
! Forme prossimali (Glicosuria normoglicemica, Aminoacidurie, Rachitismo renale,
Sindrome di Bartter, Acidosi tubulare prossimale, .)
! Forme distali (Diabete insipido nefrogenico, Acidosi tubulare distale, )
! Tubulopatie da difetto multiplo (Sindromi di Fanconi)
! Primitive (ereditaria o sporadica)
! Secondarie (cistinosi, malattia di Wilson, tirosinemia, ecc.)
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SINDROME DI ALPORT
Sindrome dovuta ad alterazione, su base ereditaria che porta a modificazione della composizione
del collagene IV, uno dei principali componenti delle membrane basali glomerulari.
La membrana basale glomerulare una struttura gelatinosa, un gel, un insieme che lascia delle
porosit modificabili nel tempo.
Il collagene IV uno dei principali componenti della membrana basale: le alterazioni genetiche che
lo colpiscono, danno luogo a un quadro sindromico (associazione di segni e sintomi non ben
correlati tra loro, non giustificabili in maniera fisiopatologica)
! nefropatia progressiva
! sordit neurosensoriale
! alterazioni oculari
La sua eziopatogenesi prevede una genetica eterogenea (almeno due tipi).
EPIDEMIOLOGIA
Ha una frequenza di 1/5000 nati vivi, quindi non frequentissima.
Questa stima risente del fatto che la sua sintomatologia si associa ad altre glomerulopatie
(nefropatia da IgA, porpora di Schnlein-Henoch), quindi probabilmente sottostimata, non tutti i
soggetti vengono biopsati.
Tra i dializzati, rappresenta l1-2% dei casi.
Prevale nettamente negli uomini (non esclusiva).
TRASMISSIONE GENETICA
Se ne conoscono tre forme:
1) Una forma X-linked (XLAS)
2) Autosomica recessiva legata al cromosoma 2 (ARAS)
3) Autosomica dominante legata al cromosoma 2 (rara) (ADAS)
La forma X-linked la principale (80%).
Ci sono oltre 300 tipologie di mutazioni, non sempre correlate con la gravit del quadro clinico:
normalmente ci che determina una maggiore gravit del quadro la produzione di una proteina
tronca.
Circa il 10% delle mutazioni riguardano riarrangiamenti del gene, mentre il 45% sono delezioni o
inserzioni molto piccole, anche di una sola base.
Il collagene IV un tri-trimero: tre trimeri che si
articolano uno con laltro.
Un trimero formato dalla catena %1, %1, %2; un altro
trimero formato dalle catene %3, %4, %5; il terzo trimero
formato da %5, %5, %6.
Il collagene di tipo I costituito dalle catene %1 e 2,
quindi il collagene base dellorganismo: il collagene di
tipo IV si diversifica dallI perch aggiunge le altre
catene alle prime due, che si sviluppano e producono
proteine in trimeri autonomi legati luno allaltro (una
catena 5 parte di due trimeri).
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Le catene 5 e 6 sono presenti anche nella cute: a volte sufficiente una biopsia cutanea per
verificare alcune mutazioni.
Queste catene sono espresse un po in tutte le sedi renali, a partire dalla capsula di Bowman, dal
tubulo contorto prossimale, distale e dotto collettore: questo il motivo per cui le cisti che si
formano non hanno caratterizzazione specifica in base alla sede in cui si sviluppano (nella malattia
policistico), possono insorgere in qualsiasi sede del tubulo, anche nella capsula ! caratteristico di
questa patologia.
Le catene %3 ed %4 sono espresse nella membrana basale, nella capsula di Bowman e nel tubulo
distale.
Le catene %5 sono espresse nella membrana basale, nella capsula di Bowman nel tubulo distale e nel
dotto collettore.
Le catene %6 sono espresse, nella capsula di Bowman nel tubulo distale e nel dotto collettore.
Le catene %3 ed %4, %5 ed %6 non sono espresse in fase embrionale: infatti questa patologia
insorge in seguito a un fenomeno di mancato switch isotipico, cio il soggetto nasce con
collagene composto solo di %1 e 2 e nella fase embrionale o successiva avviene un fenomeno di
sostituzione e implementazione delle catene con laggiunta delle altre.
IPOTESI FISIOPATOLOGICA
Le catene 3, 4, 5, e 6 sono ricche di ponti disolfuro, che fungono da aggancio attraverso cui la
membrana basale trova maggiore rigidit: quando il bambino in fase embrionale, la filtrazione
glomerulare svolta dalla madre (reni embrionali producono il liquido amniotico, la filtrazione
glomerulare avviene attraverso la placenta e i reni materni, che si modificano in gravidanza per
sopportare questo sovraccarico); quando il bambino nasce, inizia la filtrazione glomerulare nel rene
e c una sorta di impatto sul rene della circolazione, tant che quando si valuta la creatinina del
bambino appena nato la creatinina della madre, nei giorni successivi aumenta (perch reni
funzionano ancora male), per poi abbassarsi.
Si ritiene che lo stress di parete cui viene sottoposta la barriera di filtrazione lo stimolo che
lorganismo ha per produrre le molecole 3, 4, 5 e 6, la necessit di rendere pi solido
quellapparato che prima produceva solo liquido amniotico e che ora ha cambiato funzione, perci
deve cambiare struttura per essere idoneo alla filtrazione (ci avviene nei primi anni di vita): se ci
non avviene, si ha lo sviluppo della sindrome di Alport, che dovuta alla minore resistenza fornita
dalle catene 1 e 2.
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QUADRO CLINICO
La sindrome caratterizzata da:
! ematuria microscopica persistente nel maschio X-linked (nelle femmine eterozigoti,
microematuria intermittente, incompleta o assente del tutto per lyonizzazione), con
episodi di macroematuria legati allo sforzo (pressione aumenta, tensione di parete
aumenta sulla membrana fragile, danno viene evidenziato). Spesso avviene in occasione
di infezioni delle vie respiratorie. Nella forma autosomica recessiva maschi e femmine
presentano ematuria persistente (micro/macro).
! proteinuria e ipertensione: sono il segno della fase evolutiva della malattia, assente nei
primi anni. Significa che il quadro in peggioramento, sono segni che portano allIRC.
Con let la proteinuria aumenta fino a diventare sindrome nefrosica (maschi X-linked e
femmine recessive).
! insufficienza renale cronica: si sviluppa in tutti i maschi X-linked e maschi e femmine
autosomiche recessive con velocit di progressione diversa nelle famiglie (generalmente
entro la seconda-terza decade di vita). Presente nel 90% a 40 anni di et.
! deficit uditivi: sordit particolare per i toni alti, quindi un segno che non viene subito
percepito, perch il soggetto non sente solo i toni pi acuti. E dovuto allalterazione
della membrana basale su cui poggiano le cellule capellute dellorgano del Corti
nellorecchio. Raggiunge la sordit fino al 55% nei maschi e al 45% nelle femmine. La
progressione molto lenta. Esame audio-metrico dimostra deficit bilaterali per i toni fra
2000 e 8000 Hz.
! difetti oculari: sono legate ad alterazioni come chiazze retiniche, lenticono (protrusione
conica o sferica del centro della superficie anteriore della lente del cristallino nella
camera anteriore) anteriore o posteriore, sferofachia (anomalia di tipo congenito che
colpisce il cristallino, rendendolo piccolo e sferico, lenticono bipolare). Non sono
facilmente individuabili, poich danno riduzione della visione con miopia. Compaiono
nel 15-40% dei pazienti.
Altre anomalie comprendono:
! Iperaminoaciduria con iperprolinemia
! Macrotrombocitopenia
! Presenza di anticorpi antitiroidei
! Leiomiomatosi esofagea, tracheo-bronchiale e genitale
ESAME CLINICO
E importante effettuare unindagine anamnestica precisa; esame delle urine mostra microematuria;
si fanno accertamenti audiologici e oculistici; importante pu essere la biopsia cutanea che mostra
in che quantit (patologie molto pi frequentemente in emizigosi) le catene sono alterate.
DECORSO CLINICO
Levoluzione di questa malattia definita a lustro (cinque anni), perch il bambino (maschio) di
5 anni sviluppa ematuria, a 10 anni compare il danno uditivo, a 20 anni linsufficienza renale, il
danno renale avanzato con manifestazioni oculari a 25 anni ed entra in dialisi.
Nelle donne, il decorso pi lento, e di solito non si raggiunge la condizione terminale (dialisi)
dellIRC (solo una minoranza la sviluppa): 1/3 sviluppa ipertensione arteriosa.
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MORFOLOGIA ISTOLOGICA
Microscopia ottica: Alterazioni aspecifiche, non diagnostiche. Irregolarit delle membrane basali;
aumento matrice mesangiale; presenza di foam cells. In fase avanzata sclerosi glomerulare,
atrofia tubulare, fibrosi interstiziale.
Immunofluorescenza: Lo studio della espressione delle catene a del collagene IV con antisieri
specifici pu essere diagnostico
Microscopia elettronica: aspetto tipico rappresentato da ispessimenti, assottigliamenti, lamellazione
della lamina densa.
La lamina densa appare come una rete di strati eterogenei, contenenti aree
elettronlucenti che possono avere all interno granuli di varia densit e diametro.
Lo spessore delle MB (normalmente 350 nm) pu raggiungere i 1200 nm o essere di
soli 100 nm. Tratti spessi e tratti assottigliati possono alternarsi.
Biopsia con impregnazione argentica: mostra le membrane
basali glomerulari. Si vede un agglomerato di proteine, da
un'altra parte non si vede niente: sono assottigliamenti,
slaminamenti, la struttura fragile e la continua filtrazione la
danneggia.
Foam cell interstiziali.
La membrana basale esibisce slaminamenti e reduplicazioni caratteristici della malattia di Alport.
Lepitelio tubulare presenta un quadro di sofferenza dominata da fenomeni di vacuolizzazione
citoplasmatica
Biopsia cutanea: lassenza della catena %5 nella membrana basale epiteliale, che viene osservata
nell80% degli emizigoti, o la presenza di un pattern discontinuo tipico delle femmine eterozigoti
XL, risulta patognomonico per la S. di Alport X-linked
La assenza di lesioni non esclude la diagnosi di S. di Alport legata al cromosoma X e pu rendere
possibile un ulteriore step diagnostico effettuato mediante la Biopsia Renale per la ricerca di catene
%3-%5 alterate.
Un reperto normale, presente in un 15-20 % dei casi non esclude la diagnosi
N.B.: forma X-linked pi grave perch entrambe le catene 5 sono sintetizzati su questo cromosoma
QUADRO CLINICO
Le manifestazioni sono quelle di una nefropatia proteinurica acuta.
La Malattia di Fabry caratterizzata da lesioni cutanee, neuropatia, insufficienza renale ed ictus.
Segni clinici cutanei: angiocheratomi della cute e delle mucose, anomalie corneali.
Ridotta attivit dellalfa galattosidasi A nei leucociti o in fibroblasti cutanei conferma la diagnosi.
Il deposito di Gb3 nelle cellule dellendotelio vascolare porta ad un aumento del volume e della
pressione focale. La prima apparizione dellangiocheratoma si verifica generalmente tra i 5 e i 10
anni di et
Lesioni maculopapulari
Non scompaiono con la pressione
Sono persistenti
Pi frequentemente disposte a calzoncino da bagno
I pazienti possono anche presentare riduzione della sudorazione (ipoidrosi), che si traduce in una
intolleranza al caldo e allesercizio fisico, dispnea, cefalea, e possibilit di perdita di coscienza in
ambienti caldi.
Il dolore secodario alla neuropatia delle piccole fibre: gli episodi di crisi dolorose acute e il dolore
cronico si verificano generalmente nelle prime decadi di vita.
Gli episodi sono caratterizzati da dolore urente al palmo della mano e sotto la pianta del piede.
Possono essere esacerbati dalla febbre, fatica o stress e possono durare da pochi minuti ad alcuni
giorni.
Lintensit del dolore pu portare i pazienti al suicidio.
Nel rene, i depositi di Gb3 vengono osservati prevalentemente nelle cellule epiteliali ed endoteliali
del glomerulo e nelle cellule epiteliali dei tubuli distali e dellansa di Henle.
Le manifestazioni primitive sono moderata proteinuria e talvolta ematuria.
La progressione della malattia viene evidenziata da una riduzione della filtrazione glomerulare
(GFR) e dallinsorgenza del diabete insipido nefrogenico.
Linsufficienza renale terminale rappresenta la causa pi frequente di morte prematura nei
pazienti affetti dalla malattia di Fabry.
Alterazioni renali precoci:
! Accumulo di glicolipidi nelle cellule glomerulari, e nelle cellule dei tubuli distali e dei
vasi
! Perdita segmentaria di processi podocitari
! Ialinosi glomerulare
! Sclersi segmentaria e focale
! Danno tubulo-interstiziale
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I segni e i sintomi vengono osservati nella seconda o terza decade di vita nei maschi, mentre nelle
femmine appaiono pi tardivamente:
Disturbi della conduzione
Ipertrofia ventricolare sinistra
Aritmia
Prolasso della mitrale e rigurgito
Lipertrofia ventricolare sinistra indice di aggravamento e di aumentato rischio di
morte
Segni e sintomi cerebrovascolari:
! Trombosi
! TIA
! Aneurisma e ischemia dellarteria basilare
! Emiplegia, emianaestesia, afasia
! Disturbi del labirinto
! Emorragia cerebrale
! Problemi psichiatrici
Segni e sintomi oculari:laccumulo di Gb3 nelle cellule dellepitelio basale della cornea porta alla
formazione della cosiddetta cornea verticillata, opacit dallaspetto lattescente, con forma a volta
osservata nella quasi totalit dei maschi e nel 70% delle femmine.
Vengono anche riportate cataratta anteriore e posteriore.
Lesioni dei vasi possono manifestarsi a carico della retina, con vari gradi di tortuosit vascolare
(tortuositas vasorum).
Disturbi gastrointestinali e malassorbimento vengono riportati nel 69% dei maschi e tra i vari
sintomi vengono spesso lamentati:
Diarrea
Dolore addominale
Nausea e vomito
Depositi di Gb3 sono stati rinvenuti anche nelle cellule epiteliali delle vie respiratorie
Ridotta funzionalit respiratoria
Marcata ostruzione delle vie respiratorie nei pazienti anziani
DECORSO CLINICO
Infanzia:
! Dolore, intorpidimento delle dita delle mani e dei piedi
! Telangiectasie sulle orecchie e sulla congiuntiva
! Angiocheratoma
! Edema della palpebra superiore
! Fenomeno di Raynaud
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! Anormalit oftalmologiche
Adolescenza:
! Angiocheratomi estesi
! Proteinuria, lipiduria, ematuria
! Edema, intolleranza al caldo
! Febbre, lipotimie in ambienti caldi, anidrosi
! Linfoadenopatia
! Dolore addominale
30-40 anni:
! Disturbi cardiaci: ipertrofia ventricolare sinistra, disturbi della conduzione, insufficienza
mitralica
! Insufficienza renale
! Incidenti cerebrovascolari (TIA, stroke)
! Reperti neurologici che mimano la sclerosi multipla
DIAGNOSI
Esame obiettivo
Test specifici
Nel maschio
Deficit di attivit dell%-galattosidasi A, nel plasma, leucociti e fibroblasti
Elevati livelli di Gb3 nel plasma, sedimento urinario o colture di fibroblasti
Nella femmina
Livelli molto bassi di attivit dell%-galattosidasi A confermano la diagnosi
In molti soggetti di sesso femminile lattivit enzimatica risulta nella norma, per cui
si rende necessaria la conferma mediante test genetico
Elevati livelli di Gb3 nel plasma, sedimento urinario o colture di fibroblasti
TERAPIA
La terapia prevede la sostituzione dellenzima mancante mediante infusione a settimane alterne di
proteina sintetica (agalsidasi alfa).
Linfusione ha una durata di 40 minuti ed a totale carico del SSN (fascia H File F).
Il trattamento consente un miglioramento della sintomatologia ma non la sua completa risoluzione.
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PROBABILE PATOGENESI
Il segnale che viene trasmesso dice alla cellula dove stare e come disporsi rispetto alle altre cellule
e rispetto alla membrana basale: quando non funziona bene, la cellula si disloca e si modifica, ruota
e non contrae rapporti adeguati con le altre strutture (patologia stata considerata un processo precanceroso, perch vedevano che veniva meno linibizione da contatto delle cellule che si
moltiplicavano formando le cisti: circa il 4% dei pazienti con malattia policistica sviluppano
neoplasia renale, ma non pu essere considerata una lesione pre-cancerosa).
Abbiamo una crescita cellulare alterata, una deposizione di MEC anomala perch le cellule sono
disposte in maniera irregolare e quindi si realizzano delle strutture e delle funzioni cellulari alterate
con la formazione di cisti.
! il tubulo fatto per riassorbire acqua, sodio e tutto il resto: se in un giorno produco 130 L di
preurina e ne devo riassorbire 128,5 per produrre quel litro e mezzo giornaliero che serve per la mia
depurazione. Se una cellula invertita cosa succede? Che al posto di riassorbire, butta fuori,
creando uno stimolo alla dilatazione del tubulo: per la non regolarit dellepitelio, che in alcune
cellule assume una condizione di non adeguata organizzazione, si realizzano degli impulsi di vario
genere, sia di alterata funzione cellulare, sia di alterata deposizione di MEC, sia di differenti
gradienti riassorbitivi che provocano stimoli alla dilatazione.
Anche questa nefropatia una sindrome: le cisti possono essere presenti in diversi organi, nel
fegato, nellovaio, nel pancreas, ma ci che caratterizza il quadro sindromico (quasi pi importante
della malattia stessa) la presenza di diverticoli, ernie, che generano aneurismi intracranici e
anomalie delle valvole cardiache ! patologia si associa frequentemente a formazioni
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aneurismatiche del circolo cerebrale, malato muore per emorragia cerebrale in corso di crisi
ipertensiva.
Le cisti si sviluppano a partenza dal nefrone e mai dai tessuti interstiziali.
Sono cavit contenenti fluido di differente aspetto (trasparente, citrino o scuro), variabili nel
numero (da meno di una decina a centinaia) e nel volume (da microscopiche a oltre 25 cm di
diametro).
Qualora il diametro sia meno di 200 m sono ancora comunicanti con il tubulo di origine, in seguito
per laccumulo di fluidi diventano strutture autonome in progressiva espansione.
Quando le cisti diventano maggiori di 200 micron, si ha collabimento delle due parti iniziali e si
forma la cisti, che diventa autonoma e comincia a crescere: possono raggiungere i 25 cm di
diametro.
La caratteristica dilatazione cistica pu generarsi in tutte le parti del nefrone dalla capsula di
Bowman fino al dotto collettore.
Sono intercalate in maniera focale aree con struttura nefronica normale ad aree anormali.
QUADRO CLINICO
Caratterizzato da dolore, perch possono comprimere: c ematuria intermittente, con episodi di
macroematuria se la cisti svuota allinterno del tubulo il proprio contenuto (soprattutto se hanno
inglobato qualche vaso).
La comparsa di ipertensione arteriosa e proteinuria segnano il peggioramento del paziente !
lipertensione arteriosa si verifica nella quasi totalit dei pazienti con insufficienza renale avanzata,
contribuendo alle complicanze cardiache e cerebro-vascolari che sono la causa pi frequente di
morte; i mecanismi non sono chiari, forse le cisti comprimono i tessuti renali e vascolari e in
qualche modo inducono lincrezione di renina.
Caratteristiche sindromiche:
! Aneurismi cerebrali (spesso causa di morte)
! Diverticoli del colon
! Ernia jatale
! Prolasso mitralico
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19/12/2011
SINDROME NEFROSICA
una sindrome clinica associata a nefropatie glomerulari.
Ha una modalit abbastanza particolare di essere rappresentata: il sintomo clinico un edema
variamente caratterizzato, ma sempre bilaterale e simmetrico, sempre pallido e improntabile (in
base allentit delledema), non dolente.
In passato, si metteva il contenitore dellurina sul fuoco e dopo un po di tempo ne risultava un
liquido di colore biancastro simile alla chiara duovo, dovuto alla proteinuria.
Infatti, il sintomo laboratoristico che si associa alledema la proteinuria: differenzia dalla
sindrome nefritica per la sua entit, che > 3 g/die per gli adulti e > 40 mg/h per m& nei bambini.
La proteinuria si associa a unalterazione delle concentrazioni plasmatiche delle proteine:
ipodisprotidemia & proteine sono mal rappresentate e presenti in concentrazioni diverse e
diminuite rispetto alla normalit.
Il quadro che ne emerge un abbassamento della protidemia totale, anche se non presente in tutti i
casi (es: nel mieloma multiplo la grande produzione di immunoglobuline fa s che la quantit non
cali):
! protidemia totale < 5,0 g/dL
! albuminemia < 3 g/dL
! aumento delle proteine alfa2 e beta
! riduzione delle gamma globuline
Questo aspetto legato alla concentrazione protidemica si associa ad alterazioni della concentrazione
lipidica in senso incrementativi, cio si ha unelevazione di colesterolo e trigliceridi che vanno a
collocarsi nelle urine.
Tutto questo si associa a una trombofilia.
La sindrome nefrosica il polo di una manifestazione clinica, mentre la sindrome nefritica pu
essere considerato il polo controlaterale e tutte le forme che si contestualizzano nel mezzo sono
forme che hanno caratteristiche di entrambe, tant che oggi si usa anche il termine sindrome
nefroso-nefritica, come ad indicare una forma che assume caratteristiche delluna e dellaltra
forma.
Nella sindrome nefritica sono massimali i processi infiammatori e proliferativi (danno strutturale al
glomerulo dovuto a infiammazione), mentre nella sindrome nefrosica sono massimali i processi
degenerativi (aumentata permeabilit allalbumina della membrana basale e del sistema
podocitario).
Nella sindrome nefritica il filtrato si riduce, mentre nella nefrosica rimane inalterato; nella nefritica
la pressione arteriosa aumenta, mentre nella nefrosica si ha normo/ipotensione; nella nefritica si ha
incremento del volume circolante, nella nefrosica il volume circolante cala (anche se questo aspetto
non certo).
FISIOPATOLOGIA
La barriera di filtrazione glomerulare un setaccio formato da cellule e da matrice: questa
membrana come un gel, che fa da intercapedine tra due strati di cellule.
26
27
La teoria delloverfill fa riferimento ad alcune evidenze che hanno documentato come in realt,
nella sindrome nefrosica, prima che si generi la proteinuria gi presente edema, come se il rene
avesse attivato dei meccanismi di ritenzione di sodio e acqua antecedente i meccanismi di riduzione
della pressione oncotica e dellattivazione di aldosterone e ADH conseguenti.
La genesi delledema e il suo mantenimento dipendono anche da questi meccanismi: un danno
tubulare primitivo, che determina una ridotta escrezione di sodio: paradossa, perch la secrezione
di ANP dovrebbe far pensare a una elevata eliminazione di sodio, che per in queste condizioni non
si realizza, poich si ritiene che il danno specifico sia soprattutto a carico di una pompa che si trova
nel tubulo contorto distale NHE3, che una pompa sodio-idrogeno. Lalterazione a carico di questa
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31
! riduzione del parenchima renale: in questo caso, la risposta adattativa dei nefroni
residui causa ipertensione glomerulare e ipertrofia compensatoria. Inoltre, per
lincapacit replicativi delle cellule epiteliali si verifica accumulo di componenti della
matrice extracellulare e della membrana basale glomerulare
! attivazione infiammatoria: il TGF' stimola la proliferazione mesangiale (danno
infiammatorio secondario a nefrite lupica, Berger e vasculiti, etc.)
MORFOLOGIA
Microscopia ottica ! interessamento glomeruli alla giunzione corticomidollare:
! aumento segmentario della matrice mesangiale
! collasso delle anse corrispondenti
! accumulo di materiale ialino acellulare subendoteliale
La lesione inizia tipicamente in regione ilare progredendo dalla arteriola afferente all interno della
matassa
Alterazioni tubulo-interstiziali di grado variabile
Immunofluorescenza ! depositi di IgM e C3 nelle zone di sclerosi
Microscopia elettronica ! scomparsa dei pedicelli, obliterazione dei capillari, degenerazione dei
podociti e distacco dalla MB, vacuoli di materiale lipidico, accumulo di matrice e sostanza similmembrana basale.
Si vedono aree di sclerosi del glomerulo: nella matassa glomerulare alcune anse sono normali e
alcune sono andate in sclerosi.
QUADRO CLINICO ED EVOLUZIONE
Lesordio avviene con sindrome nefrosica nel 70% dei casi: la proteinuria glomerulare non
selettiva.
presente ipertensione arteriosa nel 30% dei casi
Nel 50% dei casi si ha evoluzione verso linsufficienza renale cronica in 10 anni.
Fattori prognostici sfavorevoli:
proteinuria nefrosica,
ipertensione arteriosa,
non risposta alla terapia steroidea,
lesioni tubulo-interstiziali alla BR,
insufficienza renale al momento della diagnosi
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Prednisone al dosaggio di 0.5-2 mg/kg/die per almeno 6 mesi eventualmente ridotto a 0.5
mg/kg/die solo dopo il terzo mese.
Ciclofosfamide al dosaggio di 2 mg/Kg/die.
Ciclosporina al dosaggio di 5 mg/kg negli adulti e 6 mg/kg nei bambini
efficace in pazienti con sindrome nefrosica marcata, normale funzione renale e
senza ipertensione arteriosa
riduce la proteinuria e rallenta la progressione verso linsufficienza renale
Alla sospesione/riduzione percentuale di recidive piuttosto elevata
Sono in corso studi sullefficacia di Tacrolimus e MMF (microfenolato mofetile,
immunosoppressore).
GLOMERULONEFRITE MEMBRANOSA
una nefropatia glomerulare caratterizzata dalla presenza di depositi di IgG e complemento (C5bC9) a livello subepiteliale con conseguente ispessimento della parete capillare glomerulare.
la pi frequente causa di sindrome nefrosica nelladulto (25-30%), con picco di incidenza fra i 40
e 60 anni (rara nel bambino: 5%).
EZIOLOGIA
Nell80% dei casi idiopatica.
Pu essere secondaria a:
! cause comuni: les,diabete mellito, epatite B, farmaci (oro, FANS penicilamina),tumori.
! cause rare: artrite reumatoide, malattia di Hashimoto, morbo di Graves, connettiviti
miste, Siogren, epatite C, sarcoidosi,
Fattori genetici coinvolti:
- associazione con HLA-DR3, B8, B18 (caucasici)
- in Giappone con HLA-DR2
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Frequenti
Non frequenti
Malattie immunologiche
Lupus eritematoso
Artrire reumatoide,
tiroidite, dermatite
erpetiforme, Sjogren
Infezioni
Epatite B
Epatite C, malaria,
sifilide, filariosi, lebbra
Farmaci e tossine
Oro, penicillamina,
FANS
Idrocarburi, mercurio,
formaldeide, solventi
Neoplasie
Carcinomi (polmone,
colon, retto)
Linfomi
Altri
Sarcoidosi, anemia
falciforme
PATOGENESI (IPOTESI)
a) Localizzazione subepiteliale di antigeni esogeni di piccole dimensioni e carica positiva
b) Immunocomplessi formati nel capillare si disso-ciano, attraversano la MB e si riformano in sede
subepiteliale
c) Antigeni endogeni rappresentati da costituenti
della cellula epiteliale glomerulare
Il danno caratterizzato da un ispessimento della membrana basale glomerulare: tutto a carico
delle membrane che appaiono ispessite, vi una sorta di intrappolamento di antigeni, ma senza
lesione infiammatoria, non c ipercellularit, c solo lalterazione della membrana.
Immunofluorescenza ! depositi parietali granulari diffusi di IgG.
STORIA NATURALE
Forma idiopatica del bambino:
- risoluzione spontanea del quadro a 5 anni nel 50% dei casi
- la funzione renale risulta conservata a 10 anni nel 90 % dei casi
Adulto:
- 1/3 una remissione spontanea,
- 1/3 proteinuria persistente
- 1/3 progressivo declino della funzione renale
PROGNOSI
Sesso maschile
Et avanzata
Ipertensione arteriosa
Insufficienza renale allesordio
Proteinuria >8 gr per pi di 6 mesi
Escrezione urinaria di IgG, B2-microgllobulina e C5b-9
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TERAPIA
Basso rischio: dieta ipoproteica, Ace inibitori/ARB, controllo pressorio, monitoraggio della
proteinuria e della funzione renale
Medio rischio: osservazione per sei mesi poi se persiste proteinuria terapia steroidea associata a
ciclofosfamide
Alto rischio: Steroidi/Ciclofosfamide/Ciclosporina
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21/12/2012
SEMEIOTICA RENALE
MODALIT DI PRESENTAZIONE CLINICA DI UNA MALATTIA RENALE
una modalit molto variabile, molto spesso il paziente giunge allosservazione in assenza di
sintomatologia per esami di routine.
Laspetto semeiologico estremamente complesso e vario e talora assente.
La nefrologia una branca clinica che spesso presenta patologia con andamento subdolo e clinica
sfumata.
A volte, il sintomo pu essere lontano da quella che sembra la pertinenza nefrologica: cefalea,
vomito incoercibile, scompenso cardiaco, o comunque segni che non rimandano direttamente al
rene.
Ci sono invece patologie che hanno un classico inquadramento renale, come le glomerulonefriti,
ledema, la colica renale, sono di facile interpretazione: anche alcune patologie sistemiche sono
notoriamente associate ad alterazioni renali, perci un paziente con artralgia o rush cutaneo pu
scoprire di dover andare anche dal nefrologo.
ANAMNESI
importante fare una corretta anamnesi:
! anamnesi familiare
! anamnesi fisiologica
! anamnesi delle patologie remote
! anamnesi lavorativa
! uso e abuso di farmaci
SINTOMATOLOGIA
Molto spesso, la sintomatologia del paziente pu essere pertinente a molti altri organi: ad esempio
loliguria pu essere di origine renale, ma pu essere dovuta a un problema cardiaco, epatico, a un
problema sistemico come una disidratazione, etc.
molto importante, nella valutazione anamnestica, fare alcuni chiarimenti relativamente alla
terminologia. I sintomi possono essere soggettivi (la mediazione tra il sintomo e il medico
mediato dalla percezione del paziente, il paziente riferisce o reagisce a uno stimolo che gli viene
posto dal medico, questo modifica lentit del sintomo):
! dolore (dolore lombare, colica renale)
! disturbi della minzione (stranguria, tenesmo)
! sintomi extrarenali
Questi sintomi sono soggetti allinterpretazione del singolo.
I sintomi obbiettivi sono sintomi quantificabili, che fanno riferimento a valutazioni obbiettive di
alterazioni renali e possono essere:
! del ritmo (pollachiuria, nicturia)
37
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pu essere dovuta a due cause: nicturia nellambito di una pollachiuria, paziente va spesso in bagno
per minzioni brevi, e in questo caso una nicturia falsa, perch si tratta in realt di pollachiuria. In
questo contesto, vi sono casi legati a ipertrofia prostatica (infiammazione e minore volume della
vescica), in cui la minzione si realizza nelle prime ore della mattina; una minzione pi tardiva (4-5
del mattino) invece pi probabilmente dovuta a insufficienza renale cronica (organismo compensa
le alterazioni renali, ma la clearance molto pi bassa e quindi il tempo che lorganismo impiega a
normalizzare i valori sempre maggiore rispetto allindividuo normale, per cui il lavoro di
depurazione non si esaurito durante la veglia, ma dovuto proseguire durante tutta la notte, quindi
la minzione piena e normale, non pollachiurica, legata al lavoro che il rene ha dovuto fare durante
la notte per compensare).
La nicturia prevalentemente cardiaca dovuta al relativo aumento della circolazione intrarenale
che si verifica nel cardiopatico durante le ore notturne per il clinostatismo prolungato (quando sto in
piedi il cuore fa pi fatica, quando mi stendo il lavoro cardiaco migliora e il rene viene riperfuso).
La quantit di urina emessa durante la notte maggiore rispetto al giorno.
La nicturia una minzione intera, effettuata previo fenomeno dello svegliarsi (paziente sente lo
stimolo, si alza e va in bagno).
Incontinenza urinaria: emissione incontrollata dellurina, che avviene di notte e di giorno, ed
legata a meccanismi di incapacit contenitiva vescicali (unalterazione dellequilibrio tra tono del
muscolo detrusore e tono dello sfintere uretrale esterno).
Enuresi: fenomeno psicologico, di solito viene superato con let, e si riferisce a minzioni
inconsapevoli e involontarie notturne (possono essere anche diurne), in assenza di dolore o tenesmo
con perfetta integrit del funzionamento vescicale durante la veglia.
Le ritenzioni sono di due tipi:
Ritenzione urinaria: una ritenzione di urina gi prodotta. Il residuo post-minzionale lelemento
caratteristico.
Ritenzione idrica: ritenzione di fluidi legata allincapacit o allinadeguatezza della produzione di
urina. Ledema il quadro di maggior riscontro.
Proteinurie: possono essere selettive o non selettive.
La proteinuria selettiva tipica della sindrome nefrosica.
La proteinuria di tre tipi:
1. Glomerulare:
! Glomerulonefriti primitive
! Glomerulonefriti secondarie
! Esercizio
! Proteinuria benigna ortostatica
! Proteinuria febbrile
2. Tubulare:
! Farmaci
! Tossici esogeni ed endogeni (rame, mercurio, mioglobina, emoglobina)
! Malattie tubulo interstiziali (lupus, pielonefrite cronica, uropatia ostruttiva)
3. Tissutali (associate a flogosi, sempre proteinurie < 0,5g/L).
! Flogosi del tratto urinario
! Tumori uroepiteliali
La proteinuria selettiva sempre dovuta a unalterazione della permeabilit della membrana basale
glomerulare senza soluzione di continuit, mentre le proteinurie non selettive sono sempre dovute a
40
soluzioni di continuit della membrana basale glomerulare, perci a fenomeni infiammatori che
spesso coinvolgono il complemento, oppure a lesioni tubulari.
Ematuria: sintomo molto frequente e sempre patologico.
Esistono casi di ematuria familiare benigna, patologia da assottigliamento delle membrane basali
glomerulari che per talvolta evolve in insufficienza renale cronica.
Le ematurie possono essere:
a. Renali:
! Patologie glomerulari
! Patologie sistemiche
! Lupus
! Infezioni
! Patologia ereditaria
! Patologie tubulo-interstiziali
! Patologia allergica
! Patologia neoplastica
! Ipertensione maligna
! Necrosi della papilla
! Traumi
b. Delle vie urinarie:
! Carcinoma delle vie urinarie
! Litiasi
! Traumi
! Idronefrosi severa
! Fibrosi retroperitoneale
! Tubercolosi
! Neoplasie prostatiche
! Infezioni
! Condilomi acuminati
! Associate a disturbi della coagulazione
Pigmenturia: alterazioni del colore delle urine, possono essere di vario tipo.
La pi frequente la emoglobinuria/mioglobinuria (al sedimento non ci sono globuli rossi, colore
non si modifica, rimane rosato).
Piuria: alterazione del colore e dellodore delle urine, emissione di urine torbide contenti pus. Il
sedimento pu contenere: cellule, cilindri (cellulare, eritrocitario, granuloso, gassoso, ialino, ialinogranuloso), cristalli, batteri, miceti e parassiti.
ALTERAZIONI RENALI LOCALI
MASSE RENALI
Pi frequente sotto i 10 anni e sopra i 40.
Nei bambini possono essere:
! Infiammatorie
! Congenite (idronefrosi, rene policistico del bambino, displasia)
! Vascolari
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! Traumatiche (ematoma)
! Neoplastiche (tumore di Wilms, Angiomiolipoma)
Nelladulto possono essere:
! Infiammatorie
! Congenite (Rene policistico delladulto, Idronefrosi)
! Vascolari (aneurisma arteria renale)
! Traumi
! Neoplasie (Carcinoma renale, linfomi, mielomi)
Si sentono con la manovra di Guyon:
alterazioni della
regolazione delle
resistenze vascolari
Stimano, a partire dalla creatinina e altri parametri, quali peso, et, sesso, albumina, razza, etc, i
quali vanno allinterno di una formula che definisce una stima del filtrato glomerulare.
Sono molo efficaci, soprattutto lMDRD completa.
SEMEIOTICA MORFOLOGICA
MACROSCOPICA
! Cistouretrografia
! Arteriografia renale: mostra lalbero vascolare anche nelle sue minime porzioni
! Scintigrafia renale: da unidea della funzione del
rene, esprime il contributo funzionale dei due reni
(nellimmagine si vede la maggiore efficacia del
rene di destra).
! Tomografia Computerizzata (uroTAC): esame importante per la morfologia delle cavit
naturali e delle lesioni vascolarizzate, poi col mezzo di contrasto si possono analizzare
diversi aspetti. pi precisa dellecografia.
! Risonanza Magnetica Nucleare (angio-RMN): mostra landamento delle arterie, quindi
serve a valutare lo stato delle arterie (eventuali stenosi, aneurismi o altro).
MICROSCOPICA
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10/01/2012
55%
2) Sindromi cardio-renali
15%
3) Ateroembolia colesterinica
5%
4) Ipertensione reno-vascolare
25%
Trattiamo solo le ultime due perch le altre appartengono alla sfera dellipertensione arteriosa.
IPERTENSIONE RENO-VASCOLARE
Sindrome caratterizzata da ipertensione arteriosa conseguente ad una ridotta perfusione del rene a
causa di una lesione vascolare stenosante larteria renale principale o uno dei suoi rami maggiori.
E unocclusione parziale di unarteria importante, di calibro maggiore.
Lipertensione arteriosa ha una prevalenza del 20% negli adulti e del 60% negli anziani sopra i 60
anni: di questi, il 5% hanno ipertensione nefro-vascolare anche se spesso sottostimata.
La stenosi pu essere di due tipi:
! occlusione sintomatica (emodinamicamente significativa): lesione vascolare
stenosante una quota del 80% della sezione trasversa dellarteria renale;
! occlusione asintomatica (emodinamicamente non significativa): stenosi semplice
dellarteria renale
Classificazione delle stenosi:
! fibrodisplasia muscolare
! stenosi ateromasica
! stenosi da compressione o da furto
Importante ! MODELLI DI GOLDBLATT
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Fu il primo a intuire come generare la sindrome in un soggetto sano: prese un modello sperimentale
e stenos uno dei due reni o lunico rene a disposizione, che sono i due modelli che si riscontrano
30 gg
nella clinica
! Ipertensione modello one clip two kidney:
! Stenosi ateromasica unilaterale della. renale
> 6 mesi o fibromuscolare
! Stenosi da iperplasia fibrotica
! Aneurisma dellarteria renale renale
! Subocclusione embolica dellarteria renale
! Fistola artero-venosa
! Subocclusione segmentale traumatica arteria renale
! Compressione estrinseca dellarteria renale (feocromocitoma, etc )
! Ipertensione modello one clip one kidney:
! Stenosi arteria renale in monorene funzionale
! Stenosi arteria renale in trapianto di rene
! Stenosi bilaterale delle arterie renali
! Coartazione aortica
Dal punto di vista clinico sono molto diverse.
Nel modello di Goldblatt, applicando la clip, la perfusione del rene si riduce e cos cala anche il
filtrato: il rene, per mantenere la filtrazione, induce vasocostrizione dellarteriola efferente tramite
produzione di renina, la quale induce anche una vasocostrizione periferica generale di conseguenza.
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Ang Il
Cellule mediatrici
dellinfiammazione
Cellule Renali
(mesangial i, tu buloepi telia li
fibrobla sti i nter stiziali)
Fattori di Crescita: TGF, PDGF, CTGF
Cito chi ne: IL-6, TNF!
Chemochine: MCP-1, OPN
Altro: P A1, Metallopro tein asi
produzione e
Proteinuria
Che miotas si
Chemochine
- MCP-1
Molecole di Adesione
- V CA M-1
Cito chi ne, fattori di cre scita
degradazione ECM*
accumulo ECM
Proliferazione Cellulare
Infiammazione
Fibrosi Renale
Mezzano, S.A. Hypertension 2001;38(2):636.
47
Indagini diagnostiche:
Lecografia un esame operatore/macchina dipendente; lecodoppler una valida tecnologia di
diagnosi anche della stenosi, ma va confermata con angiografia a risonanza magnetica (angiografie
eseguite tramite risonanza magnetica (MRA, Magnetic Resonance Angiography) vengono
normalmente eseguite senza alcun mezzo di contrasto).
Quando viene diagnosticata una stenosi > 80%, si fanno indagini di conferma che valutano se
reversibile
! indagini terapeutiche: PTCA (angioplastica coronarica), stent endovascolari (dispositivo
protesico, di 10-20 mm di lunghezza e diametro variabile a seconda delle caratteristiche del vaso da
dilatare, costituito da una maglia dacciaio rivestita da materiale polimerico, che avvolge la
superficie interna di un vaso e, come una sorta di impalcatura, la mantiene pervia).
Altre indagini:
! Dosaggio della renina plasmatica
! Dosaggio renina nelle vene renali
! Scintigrafia con captopril
! TAC spirale
NEFROPATIA ATEROEMBOLICA
Insufficienza renale acuta conseguente ad ostruzione delle arteriole renali provocata da fenomeni
49
39-61%
Forme provocate
39-61%
50
Patogenesi:
Attorno allateroembolo c una reazione cellulare eosinofila (non noto il motivo della presenza
degli eosinofili).
Aspetti istologici:
! Ostruzione delle arteriole di medio e piccolo
calibro
! Gli emboli sono costituiti da frammenti di
materiale ialino e acellulare, contenenti
cristalli di colesterolo
! Reazione da corpo estraneo (proliferazione
intimale, infiltrazione macrofagica ed
eosinofila, fibrosi, restringimento del lume
vascolare)
Aspetto lamellare tipico della deposizione di cristalli.
Laboratorio:
51
Sistema nervoso
TIA, amaurosi fugace, ictus, parestesie e paralisi periferiche
Addome
Dolore, nausea, sanguinamenti, ischemia intestinale, infarti, pancreatite, infarti
splenici, insufficienza surrenalica
Muscolo
Mialgie, miosite
Polmone
Emoftoe, dispnea
Sintomi generali
Febbre, calo ponderale
Diagnosi differenziali:
! Vasculite (IR ed eosinofilia comuni)
! Nefrite interstiziale allergica
! Ipertensione maligna
! Tossicit da m.d.c.
! Endocardite
! Nefroangiosclerosi ipertensiva
! Patologia nefrovascolare /nefropatia ischemica
! Vasculite
forme acute
forme croniche
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Prognosi:
E sempre infausta: la patologia ha un andamento quasi irreversibile, la lesione quasi impossibile
da rimuovere (lesione acuta, irreversibile e autolimitantesi).
E importante intervenire precocemente o la cascata di microemboli sar irreversibile ! soggetto
passa dallessere in salute alla dialisi in poco tempo
Anche se presi in tempo, il recupero sar parziale e sul lungo tempo.
Terapia:
Prostaciclina, dopamina, pentossifillina
miglioramento microcircolo
Statine
stabilizzazione placca aterosclerotica
LDL-aferesi
rimozione intensiva lipidi
Corticosterodi
interferenza con i mediatori della flogosi (non si usano antinfiammatori perch sono
vasocostrittori, si usano antinfiammatori steroidei).
11/01/2012
VASCULITI E MICROANGIOPATIE
Molteplici quadri patologici a carattere sistemico e multiorgano, caratterizzati da fenomeni flogistici
e necrotici a carico della parete dei vasi ematici e del distretto perivascolare
! il fenomeno flogistico coinvolge il vaso e la zona peri-vascolare.
I vasi sono molti e si distinguono per il loro calibro.
Le vasculiti possono coinvolgere :
! grandi e medie arterie
! piccole arterie
! arteriole
! capillari
! venule
Tanto pi piccolo il vaso colpito dalle vasculiti, tanto pi facile che sia ampiamente coinvolto il
rene.
53
Classificazione delle vasculiti primarie e secondarie in base al calibro dei vasi maggiormente
coinvolti:
54
Le vasculiti dei grandi vasi coinvolgono il rene in maniera molto blanda; a partire dalle vasculiti dei
vasi medi, si ha maggiore coinvolgimento renale
! Kawasaki: danno infiammatorio reversibile
55
2.
FORME DA IMMUNOCOMPLESSI: c
FORME DA IMMUNOCOMPLESSI
Gli antigeni possono essere:
Il danno che si realizza dipende dalle caratteristiche dellantigene e del sistema immunitario
dellospite, la condizione dellospite (esempio: stato infiammatorio sistemico) con fattori
concomitanti, la quantit di antigene, la carica, il tipo di complessi che forma (se il complesso non
passa la parete del vaso non da vasculite).
56
FORME PAUCI-IMMUNI
Sono anchesse immunologiche: sono ANCA (anticorpi anti-antigeni citoplasmatici dei neutrofili)
positive.
Sebbene esistano diversi tipi di ANCA, ognuno dei quali riconosce uno specifico componente del
citoplasma dei neutrofili (mieloperossidasi; lisozima; elastasi; proteinasi 3; lattoferrina; catepsine B,
D e G, etc.), molti sieri contenenti ANCA sono specifici per un solo antigene.
In pratica tutti i C-ANCA sono specifici per la proteinasi 3 e i P-ANCA per la mieloperossidasi.
I c-ANCA sono specifici e patognomonici della granulomatosi di Wegener; i p-ANCA sono pi
aspecifici (anche nel lupus), ma si trovano pi spesso nelle altre due forme di vasculite.
Meccanismi immunologici delle vasculiti ANCA-associate:
57
MANIFESTAZIONI CLINICHE
- Sintomi generali:
- malessere, astenia, perdita di peso
- febbre
Le vasculiti hanno un filo conduttore comune: i segni della malattia sistemica.
Il soggetto sofferente, sta male.
-Interessamento multisistemico
- porpora cutanea, petecchie (nelle forme che colpiscono i piccoli vasi)
- dolori articolari (coinvolgimento di una zona sottoposta a stress in caso di danno vascolare)
Quasi sempre questi due sintomi accomunano tutte le forme.
- Vi sono poi coinvolgimenti dorgano:
- insufficienza renale acuta: il rene il pi colpito. Quadro di glomerulonefrite necrotizzante o
crescentica (tipico andamento acuto con paziente anurico in pochi giorni)
- insufficienza respiratoria acuta (alveolite emorragica): aspetto cotonoso del parenchima
polmonare in TAC
- manifestazioni neurologiche (mononeuriti)
- manifestazioni gastroenteriche (colite ischemica)
- manifestazioni cardiologiche (sindromi coronariche): rare
POLIARTERITE NODOSA
Interessamento di arterie di medio e piccolo calibro della cute e degli organi interni, raramente del
sistema nervoso centrale e delle ossa.
Questa lunica vasculite in cui la lesione cutanea diversa
dalle altre perch coinvolge il vaso nella porzione che
precede il capillare, colpisce le arteriole
! i capillari hanno una parete sottile e la porpora appare
come una piccola goccia rosso vivo rilevata: nella
poliarterite, invece, si ha la livedo reticularis, lesione in cui
la cute rilevata e brunastra, come se vi fosse un reticolato,
poich la lesione non emorragica come nel caso dei
capillari, ma ischemica.
Spesso una sindrome paraneoplastica, si associa ad alcuni tumori (mixoma atriale, leucemia,
linfomi, etc).
E documentabile con immagini strumentali inerenti i vasi di tipo
contrastografico: le immagini tipiche presentano arterie a collana di
perle con una serie di restringimenti per ispessimento delle pareti. Pu
essere diagnostica anche in base a elementi clinici ed istologici (biopsia
di una piccola arteria).
58
GRANULOMATOSI DI WEGENER
Malattia sistemica.
E una sindrome granulomatosa: la reazione infiammatoria provoca una lesione localizzata che
causa la distensione dei tessuti peri-lesionari con cavitazione interna.
I granulomi si formano in tutto lorganismo con alcune zone elettive: naso (lesione con quadro
ischemico che ha causato necrosi del tessuto del naso), intestino, occhio, etc.
Sintomi generali: febbre, astenia, dolori articolari, porpora cutanea, dimagrimento.
Sintomi specifici
Vasculite sistemica necrotizzante dei vasi di medio e piccolo calibro con GN necrotizzante
(crescents).
59
VASCULITE DI CHURG-STRAUSS
E una granulomatosi allergica e vasculite di vasi di medio-piccolo calibro, con necrosi fibrinoide,
infiltrazione eosinofila e aspetti granulomatosi.
Si caratterizza per la comparsa di insufficienza renale con asma incoercibile che non regredisce con
dosi massime di steroidi ! serve terapia immunosoppressiva coadiuvante.
Lasma responsabile della spiccata eosinofilia.
Altri segni sono: mono o polineuropatia, manifestazioni polmonari, infiltrati polmonari migranti.
Altri organi colpiti: seni paranasali, cute, SN periferico, cuore, reni, intestino
Eosinofilia (>10%), infiltrati tissutali ricchi di eosinofili (biopsia)
p-ANCA / MPO positivi nel 50 %
I granulomi sono pi picoli, non determinano mostruosit come nel Wegener.
Si localizza soprattutto nel tratto respiratorio.
Evolve attraverso tre fasi:
1. Prodromica: malattia atopica (rinite, asma) che pu durare mesi o anni
2. Eosinofilia ematica e tissutale
3. Fase vasculitica: vasculite necrotizzante di polmone, reni, cuore, cute, nervi periferici
POLIANGITE MICROSCOPICA
E una vasculite necrotizzante sistemica dei piccoli vasi, associata ai p-ANCA (75%); il processo
infiammatorio non granulomatoso, a differenza delle altre vasculiti.
Tipicamente si caratterizza per uneminente coinvolgimento renale con glomerulonefrite
necrotizzante (unico organo) oppure insieme al polmone (alveolite emorragica che porta a
insufficienza respiratoria acuta e morte se non curata).
Presenza diffusa di Leucociti Polimorfonucleati.
60
VASCULITE LEUCOCITOPLASTICA
Forma pi benigna di vasculite, insorge dopo lassunzione di un farmaco in soggetti di et superiore
ai 16 anni.
Si presenta con una porpora palpabile che non scompare alla vitropressione (test diagnostico che
consiste nellappoggiare su una lesione cutanea un vetro dorologio leggermente bombato. Questa
manovra, che allontana il sangue dalla zona compressa, permette di distinguere, in caso di lesione
eritematosa (caratterizzata da un arrossamento della cute), gli eritemi (dovuti a una dilatazione dei
vasi cutanei), che scompaiono con la vitropressione, dalle porpore (stravaso di globuli rossi nel
derma, fuori dai capillari), che persistono durante il test) e non legata alla trombocitopenia; pu
presentare anche eruzioni maculo-papulari, lesioni piatte e sollevate di varia grandezza.
Le lesioni cutanee a volte si presentano da sole, senza altri sintomi, ma nel 40% circa dei casi
coinvolgono anche altri distretti, come per esempio il rene.
La rimozione del farmaco fa regredire la vasculite.
I farmaci coinvolti pi spesso sono:
! penicillina,
! aminopenicillina,
! sulfamidici,
! allopurinolo,
! pirazolonici,
! retinoidi,
61
! chinoloni,
! Idantoina
! propiltiouracile
PORPORA DI HENOCH-SCHNLEIN
Vasculite dei piccoli vasi non trombocitopenica con coinvolgimento cutaneo, gastrointestinale e
renale (pi raramente colpisce anche i sistemi respiratorio e nervoso centrale).
Colpisce soggetti con et inferiore ai 20 anni (pu manifestarsi per anche nelladulto) con la triade:
! insufficienza renale
! dolori addominali
spesso anche con sintomi polmonari e mialgie
! coinvolgimento articolare
E una forma severa, caratterizzata dalla deposizione di IgA e presenza di granulociti neutrofili
nella parete dei piccoli vasi (visibili in biopsia): ha per un andamento meno rapido delle altre.
Sintomi:
! Cute: porpora cutanea con petecchie lievemente rilevate e palpabili prevalentemente
agli arti inferiori, gambe, natiche, )
! Coliche addominali: imputabili a vasculite locale con sangue occulto normalmente, ma
anche melena ed ematemesi fino ad intussescezione (invaginazione) ileale (2-3%) nei
casi pi gravi
! Nefrite: IRA oligo-anurica progressiva con esordio caratterizzato da ematuria spesso
macroscopica e proteinuria
! Artriti: coinvolgenti le grosse articolazioni (anche, ginocchia, )
62
Fasi diagnostiche:
1. riconoscere che siamo in presenza di una vasculite
2. determinare il tipo specifico di malattia vasculitica
63
Steroidi
Steroidi e ciclofosfamide
Steroidi ed azatioprina
Metotressato (?)
Altri immunosoppressori
MICROANGIOPATIE
Quadri patologici a carattere sistemico, caratterizzati da flogosi endoteliale con anemia e
piastrinopenia da consumo ed insufficienza multiorgano
Sindromi trombotiche che contemplano la presenza di tre segni fondamentali:
1. anemia
2. piastrinopenia
3. insufficienza multiorgano
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Con SEU si indicano preferibilmente le forme adolescenziali e con PTT i casi dellet adulta con
sintomi principalmente renali e neurologici.
CLINICA PTT/SEU:
1. Anemia emolitica microangiopatica (Coombs negativo)
2. Trombocitopenia
3. Insufficienza Renale Acuta
CAUSE SEU:
In relazione con alcuni fattori ambientali:
Tossine batteriche, specie di Escherichia Coli (ceppo O57:H7) che esprima la tossina Shigalike
PATOFISIOLOGIA SEU:
65
PATOFISIOLOGIA PTT:
Studi eseguiti negli ultimi 15 anni hanno evidenziato che il ruolo predominante legato al
deficit dellenzima ADAMTS 13
TRATTAMENTO:
Plasmaferesi
Plasma fresco congelato
Trattamenti sostitutivi artificiali (bambino)
Antiaggreganti piastrinici, prostaciclina (?)
66
CLASSIFICAZIONE CLINICA
67
STADIAZIONE
La stadiazione basata sulla velocit di filtrazione glomerulare:
Nella classe 1, il filtrato normale, ma ha gi anomalie, il danno non ha ancora unespressione vera
e propria (in realt, classi 3a ! 60-45 e 3b ! 45-30).
Indipendentemente dalla causa, una volta che si raggiunge lIRC inizia un fenomeno
automantenentesi che fa s che lIRC sia evolutiva, il soggetto tende a peggiorare, anche se viene
eliminata la causa di partenza
68
E un circolo continuo.
Fattori che influenzano la progressione dellIRC:
69
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CLINICA
71
72
73
LIRC, tramite riduzione dei livelli di vitamina D, determina una deviazione delle cellule EPC
(progenitori delle cellule endoteliali circolanti) facendo in modo che queste cellule sfuggano al
differenziamento normale e differenzino in senso osteoblastico ! ma sono cellule endoteliali,
quindi attivano la placca aterosclerotica, determinando il danno cardiovascolare.
Il marcatore pi importante di danno renale la MICROALBUMINURIA: quantit di proteinuria
che una volta era considerata normale, non patologica, perch sono mg/L. Fra 200-300mg/L
considerato segno di stress emodinamico: un filtrato renale normale associato a microalbuminuria
necessita di trattamento del danno vascolare per il rischio di IRC con farmaci specifici (ACEinibitori, inibitori dellangiotensina II.
74
16/12/2011
NEFROPATIE GLOMERULARI
La classificazione delle nefropatie viene fatta sulla base morfologica:
!
GLOMERULARI
VASCOLARI
TUBULARI
INTERSTIZIALI
Sono perci divise in base al distretto che maggiormente colpito (una nefropatia glomerulare pu
colpire anche i vasi, la tubulare anche linterstizio, etc, ma pi lievemente).
NEFROPATIE GLOMERULARI
Sono un gruppo di patologie caratterizzate da una elettiva e prevalente compromissione dei
glomeruli renali (N.B.: meglio usare questo termine piuttosto che glomerulonefriti, che ha un
connotato infiammatorio che non sempre presente).
Sono patologie importanti poich sono la terza causa di insufficienza renale cronica terminale, dopo
la nefropatia diabetica e quella vascolare da ipertensione.
Dal punto di vista istologico, si evidenzia che la maggior parte (64%) sono forme primitive, che
colpiscono primitivamente il rene, mentre le forme secondarie, in cui il rene colpito nel contesto
di una patologia sistemica sono una porzione inferiore (24%): in alcuni casi, anche nelle forme
secondarie il rene pu essere la prima espressione della patologia, la nefropatia compare per prima
cosa e si scopre che il paziente affetto da LES.
Il glomerulo composto da un flocculo di capillari, formati
dallingresso dellarteriola afferente che forma il
gavocciolo ed esce sotto forma di arteriola efferente: la
capsula di Bowmann avvolge tutto il flocculo e prosegue a
formare la parte tubulare.
CLASSIFICAZIONE
Le nefropatie glomerulari possono essere classificate:
! per eziologia, quindi in base alla causa che le ha determinate
! in base alla patogenesi, il meccanismo con cui le lesioni si sono instaurate
! in base alla clinica, che ci che il medico vede sul malato
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA
In base alla causa che ha determinato queste nefropatie, distinguiamo:
! forme primitive: colpiscono primitivamente il rene. Possono essere a eziologia nota
(batteri, virus, protozoi) o idiopatiche, cio di causa sconosciuta
! forme secondarie: la causa una malattia sistemica che determina la patologia in molti
organi, tra cui anche il rene (LES, diabete, amiloidosi, etc)
! forme ereditarie o congenite
Le nefropatie glomerulari primitive sono:
! Glomerulonefrite Proliferativa Diffusa
! Glomerulonefrite a depositi di IgA
! Glomerulonefrite a Lesioni Minime
! Glomerulosclerosi Segmentaria e Focale
! Glomerulonefrite Membranosa
! Glomerulonefrite Membranoproliferativa
! Glomerulonefrite Rapidamente Evolutiva
Le forme secondarie si possono verificare in corso di:
! Lupus Nefrite
! Nefropatia Diabetica
! Nefropatia Crioglobulinemica
! Nefropatia Amiloidea
! Mieloma Multiplo
! Malattia di Schnlein-Henoch
! Nefropatia Gravidica
Le nefropatie ereditarie comprendono:
! Sindrome di Alport
! Rene Policistico
! Nefropatia a membrane sottili
! Sindrome nefrosica congenita (tipo finnico)
! Sclerosi mesangiale
! Nail-patella syndrome (osteo-onicodisplasia)
! Malattia di Fabry
! Deficit di lecitin-colesterol-acetil-transferasi (LCAT)
! Glomerulopatia da lipoproteine
CLASSIFICAZIONE PATOGENETICA
Dal punto di vista del meccanismo con cui si formano queste lesioni nel rene, si distinguono (a parte
le forme ereditarie che sono a s):
! Forme immunologiche
! Forme non immunologiche
77
anticorpo che sono molto grandi e quindi di solito non danno problemi renali poich non possono
attraversare la parete capillare glomerulare e sono facilmente fagocitati dal sistema reticoloendoteliale & quelli che danno problemi sono gli immunocomplessi di classe I e di classe II
Esempi di glomerulonefriti a immunocomplessi circolanti:
N.B.: gli antigeni neoplastici sono molto importanti, perch la nefropatia pu essere espressione di
qualcosa che c sotto
Gli immunocomplessi in situ sono dovuti al legame di anticorpi con antigeni presenti gi in situ, che
si trovano gi situati sulle varie strutture del rene (intrinseci o non glomerulari localizzati per nel
glomerulo, come alcuni virus o allergeni).
Fattori che favoriscono la formazione di immunocomplessi in situ sono:
! il mesangio ha una grande capacit attrattiva verso questi anticorpi, per cui si depositano
sulle sue strutture
! per affinit di carica: alcuni elementi modificano la carica e attraggono queste strutture
(maggiore affinit degli antigeni carichi positivamente su strutture cariche
negativamente)
! azione immunologica crociata tra antigeni e componenti dei capillari glomerulari
! passaggio transcapillare per alterata distribuzione delle cariche elettriche delle molecole
potenzialmente antigeniche che si localizzano in sede sottoepiteliale
Questi anticorpi possono facilmente attraversare le strutture e collocarsi dove situato lantigene,
aderire e dare una lesione.
79
Questi complessi possono essere dosati nel sangue e possono essere visti alla biopsia renale con
tecniche di immunofluorescenza (si vede il deposito granulare nella parete del capillare
glomerulare).
80
Una volta che gli immunocomplessi o gli anticorpi anti-membrana basale si sono adesi alla parete
capillare del glomerulo inducono un danno tramite attivazione del sistema del complemento,
attivazione della cascata coagulativa e liberazione dei radicali dellossigeno (componente
infiammatoria, che prevale nelle forme nefritiche, e componente degenerativa, che prevale nelle
forme nefrosiche).
1. attivazione del sistema del complemento
Nelle nefropatie pu attivarsi tramite tutte e tre le vie:
CLASSIFICAZIONE CLINICA
Le modalit di presentazione di una nefropatia possono essere:
! sindrome nefritica
! sindrome nefrosica
! sindrome nefritica a rapida evoluzione (distruzione completa del rene in pochi mesi)
! reperti urinari isolati e minimi, come microematuria (molte nefropatie non hanno una
clinica conclamata)
! sindrome glomerulare cronica (nausea e astenia)
La presentazione clinica variabile e importante.
Molte nefropatie diverse possono avere gli stessi sintomi clinici: non detto che la
membranoproliferativa sia sempre una sindrome nefrosica, potrebbe presentarsi con sindrome
nefritica.
Quindi, patologie diverse possono avere la stessa sintomatologia oppure la stessa patologia pu
avere sintomatologie diverse.
DIAGNOSI
Si fa in base alla presentazione della nefropatia, in base ai segni di laboratorio (le analisi genetiche
82
permettono di escludere forme ereditarie e congenite, come Alport e rene policistico) e in base alla
biopsia renale.
Segni laboratoristici:
! Reperti urinari specifici (proteinuria, ematuria, cilindruria)
! Riduzione del C3-C4
! Riduzione della funzione renale
! Riduzione dellescrezione del sodio
! Test immunologici
! Test coagulativi
Per avere la diagnosi finale certa, in molti casi necessaria la biopsia renale (microscopia ottica,
elettronica, immunofluorescenza, isto-immunologica, biologia molecolare).
Le lesioni renali riscontrabili alla biopsia possono essere:
! diffuse: estere a tutti i glomeruli
! focali: riguardano solo alcuni glomeruli
! globali: riguardano tutto il glomerulo
! segmentarie: riguardano solo parte del glomerulo
I depositi si possono trovare sul glomerulo, ma anche nei tubuli, nei vasi e nellinterstizio, e a
seconda della localizzazione si distinguono diverse nefropatie.
! Glomerulari.
i depositi possono essere localizzati:
- sulla e/o nella parete capillare
- nel mesangio
- sulla capsula di Bowman o nello spazio capsulare
I depositi possono essere:
- di tipo granulare (fini o grossolani)
- di tipo lineare
I depositi di fibrinogeno nello spazio capsulare si osservano abitualmente in presenza di semilune
Tubulari ! di tipo granulare o lineare
Vascolari ! Sulla parete delle arterie e delle arteriole
Interstiziali ! plasmacellule produttrici di immunoglobuline
Alla microscopia elettronica si ha la conferma delle patologie sulla membrana basale e sui depositi
La biopsia non si pu fare sempre, ci sono controindicazioni:
! diatesi emorragica
! rene unico
! neoplasie
! rene policistico
! uremia terminale
! ipertensione grave (possibile insorgenza di ematomi)
! paziente non collaborativo
83
20/12/2011
SINDROME NEFRITICA
Altra modalit di presentazione della patologia renale, oltre alla sindrome nefrosica.
Sindrome indotta da malattie glomerulari, pu avere un andamento acuto (come nella sua forma
classica) oppure insidioso (segni sono pi sfumati), caratterizzata da ematuria, proteinuria,
insufficienza renale, ipertensione arteriosa e edema.
La sindrome nefritica pi caratterizzata da un evento infiammatorio e quindi ematuria (sintomo
principale), diversamente da quella nefrosica in cui prevale la proteinuria.
FISIOPATOLOGIA
! proteina M
! endostreptolisina (antigene citoplasmatico)
! esotossina B (proteinasi streptococcica)
Pu anche essere legata alla formazione di immunocomplessi in situ, poich questi frammenti
possono andare a fissarsi in alcune parti del glomerulo e attivare la risposta infiammatoria: tutte le
volte che si verifica questo processo infiammatorio, si attiva il complemento e c richiamo di
cellule infiammatorie.
QUADRO CLINICO
C un periodo di latenza tra linfezione streptococcica e la comparsa dei sintomi che di circa 7-10
giorni e pu raggiungere le 3 settimane (dopo infezione cutanea).
Il quadro clinico quello della sindrome nefritica acuta: inizia con una macroematuria che dura
qualche giorno, le urine sono caratteristiche, di un rosso scuro, ci pu essere edema pallido
periorbitale, perimalleolare, nelle mani, pu essere modesto e localizzato solo in queste zone declivi
(edema al volto al mattino, perimalleolare la sera); c ipertensione.
Ledema e lipertensione in una persona di una certa et, possono causare un quadro di scompenso
cardiocircolatorio; nei bambini, laumento della pressione e di volume coinvolge il cervello, con
edema cerebrale e conseguenti convulsioni.
QUADRO LABORATORISTICO
Esame delle urine:
! Ematuria sia macro che microscopica
! Proteinuria in range non nefrosico < 3 gr/24 h
! Sedimento urinario ricco di cilindri ematici granulari (sono dovuti allagglomerarsi nel
tubulo di globuli rossi o frammenti sopra una matrice proteica, formando uno stampo)
Esami sierologici:
! Incremento della creatininemia (lieve ( FG)
! Incremento dellazotemia
! Ipocomplementemia (C3, C1q, C4, C2)
! Presenza di immunocomplessi circolanti
! Presenza di crioglobuline tipo IgG/IgM (complicano molto il quadro)
! Streptozyme test positivit (Ags streptococ.)
Tampone faringeo/cutaneo:
! Possono essere positivi in un quarto dei pazienti (quando insorge la nefropatia, i pazienti
possono gi risultare negativi)
Microscopia ottica:
Glomerulonefrite proliferativa diffusa ! a livello
morfologico, la lesione principale una proliferazione diffusa,
soprattutto delle cellule endoteliali e mesangiali, inoltre si
trovano infiltrati infiammatori (PMN), per cui i glomeruli sono
aumentati di volume. Si possono anche trovare depositi a forte
ingrandimento (humps), che sono agglomerati di
immunocomplessi al di sotto dei pedicelli: nei casi severi si pu
avere la necrosi di parte del glomerulo o la presenza delle
86
87
Il rischio di sviluppare una forma progressiva della malattia (circa nel 30-50% dei pazienti)
influenzato da diversi fattori, tra cui alcuni geneticamente determinati (alcuni polimorfismi genetici:
TNF%, ApoE, neuropeptide YY1 e la sintetasi endoteliale dellossido nitrico).
La causa non nota, ma si sa che ci sono implicazioni genetiche.
PATOGENESI
dovuta al fatto che c uno squilibrio tra la produzione di immunoglobuline IgA prodotte dalle
mucose e dal midollo: le IgA delle mucose (IgA1 e IgA2p) sono polimeriche e vengono secrete a
difesa delle mucose del tratto gastroenterico e respiratorio in risposta a stimolo antigenico, mentre
le IgA del midollo (IgAm) sono monomeriche e vengono secrete dalle plasmacellule midollari,
linfonodi e milza a significato incerto, rimosse dal fegato.
I possibili meccanismi patogenetici sono tre:
1. il midollo comincia a produrre IgA polimeriche (1) in grande quantit, mentre la produzione
di IgA2p da parte delle mucose ridotta
2. le IgA polimeriche prodotte dalle mucose non sono sufficientemente degradate (alterata
glicosilazione epatica di IgA1 polimeriche e ridotta clearance epatica)
3. IgA1 permangono nel circolo a lungo e finiscono con il depositarsi nel mesangio
La diagnosi oggi si fa con limmunofluorescenza, oltre che con laspetto morfologico: la biopsia
quasi sempre necessaria, poich i reperto clinico non sempre determinante (macroematuria pu
sfuggire e si trova solo microematuria).
Patologie associate alla deposizione glomerulare di IgA:
PRIMITIVE
! Nefropatia da IgA di Berger
SECONDARIE (patologie sistemiche in cui coinvolto anche il rene)
! Porpora di Schnlein-Henoch
! Patologie epatiche: cirrosi, epatite B, schistosomiasi
! Patologie intestinali: malattia celiaca, morbo di Crohn, RCU
! Patologie cutanee: dermatite erpetiforme, psoriasi
! Patologie polmonari: sarcoidosi, emosiderosi polmonare idiopatica, fibrosi cistica,
bronchiolite obliterante
! Neoplasie: carcinoma polmonare, laringeo, pancreatico
! Infezioni: HIV, brucellosi
! Patologie sistemiche autoimmuni: LES, artrite reumatoide, artrite psoriasica,
crioglobulinemia, sindrome di Sjgren, sindrome di Behcet, sindrome di Reiter,
sindrome di Goodpasture, spondilite anchilosante
QUADRO CLINICO
Caratterizzato da episodi di macroematuria in corrispondenza dellepisodio infettivo (di solito virale
delle prime vie respiratorie): dopo la macroematuria, persiste una microematuria negli intervalli.
La proteinuria rara senza lematuria, non nel range nefrosico, quindi modesta (solo in una
piccola percentuale di casi c espressione di sindrome nefrosica, meno del 5%, ma molto raro).
Non si arriva quasi mai allinsufficienza renale acuta (diversamente dalla forma post
streptococcica): il quadro sfumato, non acuto, levoluzione molto rara, tanto che il 30% dei casi
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arriva allinsufficienza renale in 20 anni, soprattutto nei soggetti di et avanzata (essendo una
patologia della II-III decade, significa che sviluppano insufficienza renale a quarantanni, quindi
una patologia che non va sottovalutata anche se ci mette molto a evolvere).
QUADRO LABORATORISTICO
Elevati livelli sierici di IgA: fattore clinicamente valutabile (se si trovano le IgA elevate in un
contesto di alterazioni urinarie, il sospetto forte). Sono presenti nel 30-50% dei pazienti, in media
persistono elevati nel corso della malattia.
Immunocomplessi circolanti: elevati livelli di IgA1-IgM e IgA1-IgG, i livelli sierici di C3 e C4
sono nella norma, poich di solito il complemento non ci consuma molto nel siero, quindi lo si trova
(diversamente dalla post streptococcica).
Proteinuria: pu essere lieve, moderata o grave, a seconda dellentit del danno renale
Esame urine: nel sedimento si trovano eritrociti, qualche leucocita e cilindri eritrocitari segno di
danno glomerulare.
Limmunofluorescenza caratteristica: la biopsia con depositi di IgA nel mesangio diagnostica
(depositi di C3 a volte associati a IgM e IgG).
Alla microscopia ottica si vede una proliferazione mesangiale che
pu essere focale e segmentale oppure anche diffusa: a differenza
della precedente in cui i glomeruli erano ripieni di cellule, qui si nota
solo lespansione della matrice mesangiale e una proliferazione delle
cellule mesangiali.
A volte si vedono anche semilune (proliferazione delle cellule
epiteliali), segno negativo.
Lintima di arterie e arteriole pu presentarsi ipertrofica per depositi
ialini: nelle forme pi severe e avanzate, si notano lesioni tubulointerstiziali.
Alla microscopia elettronica, si vedono depositi (di IgA) elettrondensi mesangiali e paramesangiali:
depositi parietali subendoteliali, intramembranosi e subepiteliali sono segno di una prognosi pi
severa.
Nel 40% dei casi, si pu avere mesangiolisi.
La membrana basale glomerulare pu presentare alterazioni quali assottigliamento, slaminamento,
reduplicazione, pi frequentemente nei bambini.
PROGNOSI E TERAPIA
La malattia di solito cronica, pochi guariscono spontaneamente (10%): molti si trascinano la
nefropatia per molti anni e magari muoiono per altre cause, mentre altri arrivano allinsufficienza
renale, ma occorrono molti anni.
Circa il 25-30% richiede un trattamento sostitutivo entro 20-25 anni dallesordio.
Pu recidivare dopo il trapianto (50%).
Gli episodi di ematuria macroscopica diventano meno frequenti dopo la diagnosi; in generale la
progressione lenta.
La terapia a disposizione non molta: si usano ACE inibitori in caso di proteinuria, steroidi e
qualche immunosoppressore: non essendo nota la causa, non si ha un target per la terapia.
90
Secondarie
Primitive
91
93
10/01/2012
NEFROPATIE GLOMERULARI SECONDARIE
Sono affezioni renali conseguenti a malattie sistemiche o che interessano primitivamente altri
organi: linteressamento glomerulare un parte, pi o meno importante della malattia principale.
In alcuni casi la nefropatia pu essere il primo sintomo che svela la malattia principale (30-40%), in
altri casi pu essere la manifestazione terminale della malattia.
Molte malattie sistemiche mostrano coinvolgimento renale:
! Malattie Sistemiche: LES, porpora di Schonlein-Henoch, S. di Goodpasture, vasculiti
necrotizzanti, altre
! Disprotidemie e Paraproteinemie: Crioglobulinemia, mieloma, Waldestrom,
gammopatia monoclonale, amiloidosi, altre
! Malattie Infettive: Endocardite, shunt ventricolo-atriale, sepsi viscerali, infezioni virali
(HBV, HIV), altre
! Malattie Epatiche: Epatiti acute e croniche
! Neoplasie: Tumori dellapparato respiratorio e dellapparato digerente, Linfomi,
Leucemie
! Malattie Ereditarie e Metaboliche: Diabete mellito, S. di Alport, Lipodistrofia
parziale, altre
! Farmaci: medicamenti, vaccini, allergeni
Per la diagnosi devono esserci almeno 4 sintomi, di cui 2 laboratoristici: il laboratorio deve
confermare la presenza di autoanticorpi.
I pi facili da analizzare (sensibilit del 100%) sono gli ANA, ma sono poco specifici; il vero
marker sono gli anticorpi anti-DNA a doppia elica, che sono specifici per la diagnosi di LES.
Anticorpi anti-nucleo ANA ! Immunofluorescenza su cellule epiteliali umane HEp-2.
95
Sensibilit 100%, specificit e valore predittivo positivo bassi (presenti in numerose condizioni
cliniche e in soggetti sani).
La presenza di ANA si ha di solito quando la malattia in fase attiva. Sono prevalentemente della
classe IgG, ma anche IgM, A e E.
Anticorpi anti-DNA ! Metodo radioimmunologico (tecnica di Farr: prevede laggiunta ai sieri
campione di quantit fisse di DNA radiomarcato, seguito dalla precipitazione dei complessi DNAantiDNA dopo laggiunta di una soluzione di solfato di ammonio: i livelli di autoanticorpi presenti
nel siero sono espressi come percentuale di legame rispetto al totale della radioattivit presente nels
sistema) elevata specificit.
ds-DNA (doppia elica) sono assai specifici per la diagnosi di LES e si associano alla presenza di
nefrite.
Anticorpi anti-antigeni nucleari estraibili (ENA) ! Sono rivolti verso una serie di antigeni
proteici estratti dal nucleo.
Quelli di maggior rilevanza sono: anti-Sm (Smith antigen); anti-RNP; anti-SSA/Ro; Anti-SSB/La;
Anti-Sc170; Anti-Jo1.
Tecniche ELISA pi sensibili ma meno specifiche dell immunoblotting.
Anticorpi anti-Sm (Smith antigen: famiglia di proteine leganti lRNA) sono altamente specifici per
la diagnosi (criteri ARA).
importante ricercare anche gli anticorpi anti-fosfolipidi ! diretti contro il complesso fosfolipide
/ beta 2 glicoproteina.
Associati al fenomeno LAC: i LAC (anticorpi lupici) sono anticorpi anti fosfolipidi (i fosfolipidi
sono sostanze grasse utilizzate per la produzione delle membrane cellulari). Questi anticorpi si
trovano nel sangue di soggetti con trombosi (blocco di un vaso sanguigno provocato da un trombo,
che un ammasso di globuli rossi e/o piastrine), stati infiammatori cronici, collagenopatie (malattie
del tessuto connettivo, che il tessuto presente tra una cellula e l'altra con funzioni di sostegno),
malattie autoimmuni (malattie caratterizzate da reazioni del sistema immunitario contro gli organi
del proprio organismo; praticamente, esso riconosce come estranei i suoi stessi organi e li attacca),
particolarmente il lupus eritematoso sistemico nel 30-40% dei casi (collagenopatia, che, oltre a
provocare alcune manifestazioni cutanee e dolori delle articolazioni, pu colpire vari organi,
soprattutto il cuore) e nelle donne che hanno partorito da poco. Sono fattori anticoagulanti che in
vivo si comportano al contrario, cio sono fattori trombotici. Causano poliabortivit.
Anticorpi anti-nucleosomi ! giocano un ruolo fondamentale nella patogenesi del LES
I nucleosomi sono lunit fondamentale della cromatina e derivano dallassociazione tra istoni e
DNA.
Prevalenza nel LES: 70%.
Sensibilit per la diagnosi di LES superiore a quella degli anticorpi anti-ds-DNA.
Anticorpi anti-C1q ! diretti contro la regione collagene simile del C1q.
Correlati con la presenza di interessamento renale.
96
ALGORITMO DIAGNOSTICO
Anche gli esami di laboratorio generali possono aiutare la diagnosi e sono utili per seguire
landamento della patologia (il LES si presenta a ondate):
! VES elevata
! Riduzione del Complemento sierico (C1q, C4, C3): segno di attivazione della via
classica
! Presenza di immunocomplessi circolanti
! Ipergammaglobulinemia: nella sindrome nefrosica, si ha ipogammaglobulinemia, mentre
il LES si distingue poich si presenta con sindrome nefrosica e ipergammaglobulinemia.
! Anemia
! Crioglobulinemia e Fattore Reumatoide
! Leucopenia
! Piastrinopenia
! Proteina C positiva
QUADRO CLINICO
Si presenta con manifestazioni molteplici a carico di:
! Cute
! Mucose
! Articolazioni
! Rene
! Fegato
! Cuore
! Milza
! Cervello
! Polmone
! Sistema ematopoietico
! Apparato digerente
Non sempre sono tutti presenti: per la diagnosi sono sufficienti 2 criteri laboratoristici e 2 sintomi.
Manifestazioni cutanee: sono in gran parte dovute a processi vasculitici
! specifiche: rash (malare (a farfalla), palmare, plantare); fotosensibilit; alopecia; LES
discoide (eritema anulare con atrofia e perdita permanente di appendici cutanee)
! aspecifiche: porpora palpabile, ulcerazioni periungueali e digitali; Fenomeno di
Raynaud, interessamento delle mucose (orale, vie respiratorie, genitali) con piccole
ulcere, superficiali e non dolorose.
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Manifestazioni articolari: sono presenti nel 90% dei pazienti. Caratteristiche simmetriche,
migrante, piccole articolazioni delle mani, dei polsi e delle ginocchia. Non sono erosive, rientrano,
non danno deformit, solo nel 10% pu essere deformante, simil reumatoide.
Manifestazioni a carico del sistema nervoso: nel 50% dei pazienti il LES talmente grave da
causare encefalopatia gravi, fino a convulsioni e rischio di morte.
! SNC: cefalea, corea, disordini cognitivi, disturbi dellumore, depressione, epilessia,
eventi cerebrovascolari, forme demielinizzanti, meningite asettica, psicosi, organic brain
syndrome (manifestazione finale)
! SN periferico: disordini del sistema autonomo, interessamento ei nervi cranici, miastenia
gravis, mononeuropatie, polineuropatie.
Manifestazioni ematologiche: citopenie (Leucopenia, Piastrinopenia, per lo pi secondarie alla
comparsa di autoanticorpi), alterazioni dellomeostasi coagulativa (stati trombofilici acquisiti quali
la sindrome da anticorpi antifosfolipidi APL), linfoadenopatie reattive o neoplastiche.
Sindrome da anticorpi anti fosfolipidi o Lupus anticoagulante: vi un tempo prolungato di
tromboplastina parziale. Il paziente lamenta ripetuti episodi trombotici a livello venoso e arterioso.
Manifestazioni cardiovascolari: pericardite (spesso sintomo desordio di malattia); interessamento
valvolare con endocardite subacuta non batterica associata a anticorpi anti-fosfolipidi; trombosi
arterovenose (presenza di aPL); ipertensione arteriosa (80% dei pazienti); aterosclerosi accelerata;
eventi ischemici arteriosi.
Interessamento polmonare: versamento pleurico (30-60% dei pazienti); polmonite acuta non
batterica; atelettasie; tromboembolie polmonari; emorragie polmonari (vasculite).
Interessamento muscolo-scheletrico: miosite; miopatia steroidea; necrosi asettica.
Interessamento oculare: uveite o retinopatia (legate a ipertensione o vasculite).
98
NEFRITE LUPICA
la pi frequente nefropatia secondaria, nonch una delle manifestazioni pi gravi del LES (pu
anche essere la sua prima espressione clinica).
Si presenta nella met circa dei pazienti, ma in alcuni pu anche insorgere molto tardivamente
(l80% dei casi comare a 3 anni dalla diagnosi).
Nel 40% dei casi si manifesta sindrome nefrosica: per la diagnosi differenziale con altre nefropatie,
si guarda la gammaglobulinemia (in questa forma tipicamente aumentata, al contrario di tutte le
altre patologie che presentano sindrome nefrosica).
Alcuni pazienti presentano sindrome nefritica.
La presentazione clinica molto variabile in rapporto al tipo e alla estensione delle lesioni renali: da
anomalie urinarie isolate (proteinuria, microematuria) fino allinsufficienza renale rapidamente
progressiva che porta il paziente alla dialisi in poche settimane.
Lesame delle urine importantissimo, pu essere diagnostico ! Sedimento telescopico
(presenza contemporanea di emazie, leucociti, cilindri granulosi e ialini), un sedimento
ricchissimo, c di tutto, ed tipico della nefrite lupica.
Quasi tutti i pazienti con LES devono subire una biopsia renale per studiare le lesione e calibrare la
terapia immunosoppressiva.
Anche se la patologia classificata come glomerulare, sono colpiti tutti i distretti: tutte le
componenti del parenchima renale, glomeruli, interstizio, tubuli, vasi, possono essere colpite anche
se il glomerulo il bersaglio preferenziale degli immunodepositi.
necessario distinguere tra lesioni attive e croniche:
! Attive: potenzialmente reversibili con una terapia adeguata (proliferazione cellulare,
necrosi/carioressi, anse a fil di ferro, trombi ialini, crescents cellulari, infiltrati
infiammatori interstiziali, necrosi tubulare, necrosi fibrinoide e trombosi vascoalre)
! Croniche: non responsive alla terapia, rappresentano levoluzione sfavorevole di lesioni
attive non trattate o non responsive alla terapia (glomerulosclerosi globale o
segmentaria, crescents fibrotiche, fibrosi interstiziale, atrofia tubulare, ialinosi
arteriolare). La lesione gi avanzata e c la possibile progressione verso
allinsufficienza renale cronica.
Classificazione morfologica:
99
Nelle prime forme fino allo stadio IV la sintomatologia comprende lesioni minime o quadro
nefritico.
la forma proliferativa pu essere focale o diffusa, globale o segmentaria. La necrosi fibrinoide pu
essere presente nelle anse capillari e si possono osservare i corpi ematossilinici che sono
patognomonici della nefropatia lupica. Se vi sono depositi sottoendoteliali importanti le anse
assumono un aspetto rigido a fil di ferro. Oppure possono essere cos abbondanti da occupare il
lume capillare e formare degli pseudotrombi ialini.
La classe V presenta lesioni tipiche della forma membranosa e sindrome nefrosica: la pi difficile
da trattare.
Nello stesso paziente, possono esserci diversi tipi di lesioni a diversi stadi.
DIAGNOSI DI NEFRITE LUPICA
Si fa tramite esame delle urine e delle lesioni:
! Presenza di autoanticorpi specifici per il LES (anti-dsDNA ecc.)
! Presenza di bassi livelli di C4 e C1q rispetto a C3 (attivata la via classica del
complemento)
! Esame del sedimento urinario: sedimento telescopico
Ci possono essere riacutizzazioni: la terapia deve essere pi forte.
Anche dopo la guarigione, si continua una terapia di mantenimento, perch se la smetto,
ricompaiono i sintomi.
Diagnosi di riacutizzazione:
! Deterioramento del VFG con aumento della creatinina del 30% rispetto ai valori
precedenti
! Raddoppio della proteinuria in un paziente con sindrome nefrosica
! Aumento della proteinuria di 2 g in un paziente non nefrosico
! Movimento del complemento e degli altri markers sierici
! Peggioramento del sedimento urinario
DECORSO CLINICO E PROGNOSI
Spesso c un passaggio da una forma lieve a una forma pi grave, con un progressivo
peggioramento della funzione renale.
Alcuni fattori sfavorenti sono: lesioni tubulo-interstiziali, lesioni vascolari, proteinuria elevata con
sindrome nefrosica.
TERAPIA
100
NEFROPATIA DIABETICA
La prima causa di insufficienza renale cronica il diabete.
La nefropatia diabetica caratterizzata dalla persistenza di proteinuria (>300 mg/die) in almeno due
determinazioni separate di almeno 3-6 mesi in un paziente diabetico, in assenza di altre nefropatie,
infezioni delle vie urinarie o insufficienza cardiaca.
La nefropatia diabetica insorge nel diabete (sia tipo I che II) non curato dopo una decina danni: una
volta cominciata, in 5 anni porta il paziente alla dialisi.
Non si presenta in tutti i casi di diabete: se il paziente euglicemico e controllato, la patologia non
insorge.
EPIDEMIOLOGIA
Diabete mellito tipo I (insulino dipendente)
30-40% dopo 25-40 anni di malattia; la nefropatia raramente si sviluppa prima di 10 anni dalla
insorgenza del diabete; raramente si sviluppa dopo 30 anni dalla diagnosi di diabete.
Diabete mellito tipo II (non insulino dipendente)
35% dopo 20 anni di malattia; Il rischio di nefropatia comunque molto basso in un paziente
normoalbuminurico dopo 30 anni di diabete.
STORIA NATURALE E QUADRO CLINICO
una nefropatia che si pu prevenire, poich le prime due fasi della malattia sono reversibili e
impiegano anni ad insorgere:
- Fase 1 (ipertrofia e iperfunzione): si presenta nelle fasi iniziali della malattia diabetica, prima
della terapia insulinica
! segni di iperfiltrazione (# creatinina, $VFG fino al 40%. Iperfiltrazione glomerulare
causata dalla persistente iperglicemia. Il glucosio che passa dal glomerulo insieme
allacqua riassorbito dal tubulo con il sodio. Per compensare leccesso di sodio si ha un
aumento del flusso plasmatico renale e quindi iperfiltrazione. Oltre alla funzione
osmotica del glucosio vi sono aumento del flusso plasmatico e aumento della pressione
idrostatica, alterazioni della struttura della membrana basale glomerulare, diminuita
sintesi di proteoglicani (acido sialico e eparansolfato) cariche meno negative, richiamo
di proteine negative (albumina) )
! aumento volume dei reni
! ipertrofia glomerulare
Queste modificazioni scompaiono dopo la terapia insulinica, persistendo solo un discreto aumento
del VFG.
- Fase 2 (nefropatia clinicamente silente): dopo qualche anno dallinsorgenza del diabete compare
microalbuminuria da sforzo (fino a 300mg/die di proteine). Periste laumento del VFG e sono
dimostrati aumento del mesangio e ispessimento delle membrane basali glomerulari.
Regredisce con controllo ottimale della glicemia.
- Fase 3 (nefropatia diabetica incipiente): non reversibile. In media dopo 6-15 anni dallinizio
del diabete c riscontro di microalbuminuria persistente, predittiva di sviluppo di nefropatia
diabetica clinica in oltre l80% dei casi. Il VFG pu essere aumentato o normale; la pressione
arteriosa aumentata o normale.
101
! Degenerazione vacuolare
Arteriole:
! Depositi ialini
! Arteriolosclerosi
Interstizio:
! Fibrosi interstiziale
! Infiltrati infiammatori
Allimmunofluorescenza, si ha positivit diffusa per IgG di tipo lineare lungo le pareti capillari
(tipici anche della sindrome di Goodpasture), la capsula di Bowmann e le membrane tubulari, per
alterazioni strutturali delle membrane; inoltre positivit per IgM e C3 delle lesioni essudative
(depositi analoghi a quelli della GSSF).
CLASSIFICAZIONE ANATOMOPATOLOGICA
TERAPIA
!
!
!
!
!
103
11/01/2011
NEFROPATIA AMILOIDEA
Lamiloidosi una patologia sistemica che comprende un gruppo di affezioni morbose che
presentano in comune la deposizione di proteine fibrillari anomale (sostanza amiloide) negli spazi
extracellulari di vari organi e tessuti.
Il termine stato coniato da Virchow per le affinit tintoriali simili a quelle dellamido, anche se in
realt una sostanza di natura proteica.
Possiede caratteristiche tintoriali peculiari: alla luce polarizzata ha una birifrangenza di colore
verdastro dopo colorazione con Rosso Congo.
Tutti i tipi di amiloide contengono una componente sierica glicoproteica, non fibrillare (SAP =
Serum Amyloid Protein) che si lega ai vari tipi di fibrille, attraverso un meccanismo calciodipendente: SAP conferisce una forte resistenza alla proteolisi delle fibrille.
I filamenti (4-6), che si avvolgono su se stessi formando delle fibrille, si formano da una proteina
precursore (che varia a seconda dei tipi di amiloide).
I glicosaminoglicani stabilizzano queste fibrille e le proteggono dal processo di proteolisi grazie
anche alla SAP.
Le amiloidosi vengono classificate in base alla proteina di base di cui sono composte:
con stipsi ostinata alternata a diarrea, e ipotensione ortostatica sintomatica. Quasi sempre alla
neuropatia si associa una cardiomiopatia restrittiva gradualmente progressiva. Nel caso di alcune
mutazioni i sintomi e i segni attribuibili al coinvolgimento cardiaco possono rappresentare il quadro
di esordio della malattia e possono dominarne l'evoluzione.
La nefropatia amiloidea linteressamento renale per deposizione di sostanza amiloide: poich il
flusso plasmatico renale rappresenta il 20% del flusso plasmatico totale e il glomerulo lunit
filtrante continuamente esposta alle proteine del plasma, il glomerulo la prima struttura del corpo
nella quale si depositano proteine anomale o con una peculiare affinit per la parete dei capillari.
La nefropatia amiloidea si osserva soprattutto nella amiloidosi AA e nella AL (AH), raramente nelle
altre forme.
Frequenza di amiloidosi renale in Europa: 1-5% delle biopsie renali, con distribuzione geografica
diversa.
In Finlandia, Norvegia e Svizzera pi elevata (19%) a causa di frequenti forme reumatiche
croniche.
AMILOIDOSI AA
Amiloidosi sistemica secondaria !
! Malattie reumatiche infiammatorie croniche (es.artrite
reumatoide, colite ulcerosa, ecc): 66%
! Infezioni croniche (osteomielite, bronchiectasie, tubercolosi,
sifilide, ecc.) : 10-20%
! Neoplasie (Ca renale, linfomi, ecc.)
Febbre familiare mediterranea ! gene modificato nel braccio corto del cromosoma 16.
Il prodotto del gene, una proteina a 781 aminoacidi chiamata pirina da un gruppo di ricercatori e
marenostrina da un altro, sembra essere espressa solo nei neutrofili circolanti. Si pensa di attenuare
la trascrizione dei promotori pro-infiammatori di queste cellule.
una malattia ereditaria, autosomica recessiva (Ebrei Sefarditi, Armeni,Turchi, Nord Africani,
Arabi, pi raramente Greci e Italiani) che si presenta con febbre ricorrente, dolori addominali,
peritonite, artralgie, pleurite, nefropatia.
105
Patogenesi dellamiloidosi AA
dovuta al deposito della sostanza in fibrille: le fibrille sono costituite da una catena polipeptidica
derivata dalla scissione di una proteina reattiva della fase acuta (SAA, Serum Amyloid A), alfaglobulina circolante prodotta dagli epatociti, stimolati da IL-1, IL-6, TNF.
Questa proteina aumenta enormemente in corso di malattie infettive,( osteomielite, bronchiectasie,
tubercolosi, sifilide) , infiammatorie (artrite reumatoide, colite ulcerosa) e neoplastiche (Linfomi,
Ca renale).
La amiloidosi reattiva causata dalla persistente elevata concentrazione della siero amiloide A
(SAA), il cui frammento aminoterminale si deposita in vari organi sottoforma di fibrille amiloidi.
Liperproduzione di SAA, porta ad una alterata degradazione proteolitica da parte di monociti
macrofagi e deposizione tissutale di AA, favorita dallAmyloid Enhancing Factor, prodotto dalla
milza e dai tessuti con depositi di amiloide.
I glicosaminoglicani e la Serum Amyloid Protein (SAP) contribuiscono a stabilizzare le fibrille.
spesso in range nefrosico, che in mancanza di trattamento progredisce verso l'insufficienza renale.
A questa si associano segni di coinvolgimento del sistema nervoso autonomo con importanti
alterazioni dell'alvo, spesso diarroico, e ipotensione ortostatica. Nelle fasi avanzate della malattia i
depositi di amiloide possono interessare il cuore con un quadro di cardiomiopatia restrittiva,
scompenso destro e aritmie.
Poich la malattia sistemica, il quadro clinico caratterizzato da sintomi generali:
! Astenia
! Dimagramento
! Epatosplenomegalia
! Malassorbimento
! Macroglossia
! Cardiopatia
! Neuropatia Periferica
! Porpora, papule, placche
I pazienti con amiloidosi AL generalmente sono pi anziani (>50 anni): sono colpiti di pi i maschi.
Linteressamento renale frequente e spesso rappresenta la manifestazione desordio della malattia
(25% dei casi; si sviluppa successivamente in quasi tutti i casi): la forma clinica la sindrome
nefrosica severa (non selettiva) che si complica frequentemente con tromboembolia dovuta alla
perdita di fattori anticoagulanti.
Il quadro quello di uninsufficienza renale acuta associato a trombosi della vena renale mono o
bilaterale, con ipertensione arteriosa e reni aumentati di volume.
MORFOLOGIA
Siccome la malattia sistemica, spesso si fa la diagnosi dal tessuto adiposo periombelicale pi che
da altri tessuti che potrebbero dare gravi ripercussioni.
La biopsia caratterizzata da:
! Positivit alla colorazione col Rosso Congo
! Positivit della colorazione con cristal violetto
! Fluorescenza giallo-verde a luce ultravioletta dopo colorazione con Tioflavina T
! Birifrangenza verde mela a luce polarizzata dopo colorazione con rosso Congo
! Struttura fibrillare alla microscopia elettronica
Microscopia ottica ! depositi di materiale amorfo, acellulare,
eosinofilo, con colorazione pallida al PAS, di aspetto ialino.
Nelle fasi iniziali i depositi sono isolati mesangiali, non associati a
ipercellularit mesangiale e che si espandono progressivamente
dal mesangio alle pareti capillari.
Depositi di amiloide possono essere presenti nella parete dei vasi,
nell interstizio e intorno ai tubuli.
Il gold standard per la diagnosi di amiloidosi la positivit alla
colorazione con rosso Congo, presente nel mesangio, nelle piccole
arterie e lungo la membrana basale glomerulare.
Microscopia elettronica ! fibrille ad orientamento irregolare, inizialmente nel
mesangio, poi anche subendoteliali.
107
108
GLOMERULONEFRITE CRIOGLOBULINEMICA
La crioglobulinemia una malattia sistemica caratterizzata dalla presenza di crioglobuline nel
siero: le crioglobuline sono proteine (immunoglobuline) che precipitano quando il siero esposto a
basse temperature (+ 4C) e solubilizzano al caldo (fenomeno che avviene in vitro).
La crioglobulinemia pu essere:
! PRIMITIVA o IDIOPATICA (mista essenziale, in assenza di processi morbosi)
! SECONDARIA (connettiviti, infezioni, epatopatie, disordini linfoproliferativi e altre
affezioni immunologiche)
Esistono tre tipi di crioglobulinemia: il tipo I caratterizzato da una singola Ig monoclonale; nel
tipo II si riscontra una crioglobulinemia mista con IgG policlonali associate a una Ig monoclonale
(IgMk detto fattore reumatoide, ha una attivit anti IgG reumatoide, o una IgA). Il Tipo III
caratterizzato da 2 immunoglobuline policlonali.
La nefropatia crioglobulinemica una nefropatia glomerulare nel corso di una sindrome clinica
caratterizzata dalla presenza nel sangue di crioglobuline, e dai seguenti segni clinici:
! porpora cutanea
! artralgia
! compromissione polmonare
! dolori addominali
! epatosplenomegalia
! neuropatia periferica
Lincidenza variabile (8-58%), si presenta pi frequentemente nelle donne oltre i 40-50 anni e nel
bacino del Mediterraneo.
PATOGENESI
La glomerulonefrite caratterizzata dalla presenza di crioglobulinemia di tipo II: lIgG policlonale
alterata per mancanza di acido sialico e precipita alle basse temperature.
109
12/01/2012
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
la riduzione della capacit dei reni di espletare le specifiche funzioni escretoria, metabolica ed
endocrina.
Ci sono due tipi di insufficienza renale:
! acuta: avviene in poche ore o in pochi giorni, potenzialmente reversibile;
! cronica: avviene dopo mesi od anni, ed sempre irreversibile.
Condizione in cui sia presente una riduzione della capacit renale di eliminare i prodotti del
catabolismo proteico e di mantenere lomeostasi dei fluidi e degli elettroliti dellorganismo.
Tale condizione abitualmente si manifesta nellarco di ore o giorni.
Linsufficienza renale acuta responsabile dell1-2% di tutti i ricoveri, ma si verifica in quasi il 5%
di tutti i ricoveri ospedalieri: complica fino al 30% delle unit intensive.
Anche quando reversibile, la prima causa di morbilit e mortalit nei pazienti ricoverati
(paziente diventa pi fragile) e inoltre un elemento prognostico sfavorevole nel decorso di
molteplici processi patologici, aumentando la morbilit e la mortalit (spesso la causa che porta a
morte il paziente).
Nuova definizione: acute renal failure (insufficienza
renale acuta) stata modificata in AKI, acute kidney
injury.
RIFLE un sistema di classificazione del grado di
danno renale corrispondente allacronimo inglese risk
(R), injury (I) and failure (F), sustained loss (L) and
end-stage kidney disease (E).
Valuta i pazienti a seconda del grado di insufficienza,
lieve, modesta, avanzata o grave e li collega al rischio
di mortalit.
Tutte le definizioni di AKI sono relative a:
1) aumento improvviso della creatinina sierica;
2) riduzione delloutput urine (UO).
Luso della classificazione RIFLE nelle Terapie
Intensive d informazioni prognostiche attendibili nella
maggior parte degli studi.
Linsufficienza renale acuta viene divisa in tre forme:
! pre-renale (funzionale)
! post-renale (ostruttiva)
! renale (organica)
112
Post-renale ! o ostruttiva, vuol dire che non il rene ad essere ammalato, ma impedita la
fuoriuscita allesterno delle urine.
Pre-renale ! o funzionale, nellorganismo succede qualcosa per cui non arriva sangue al rene, che
si adatta funzionalmente a questa carenza di flusso.
Renale ! o organica, il rene ad essere ammalato.
Cause di insufficienza renale.
Il rene in questo caso il rene non ammalato: spesso si tratta di problematiche riguardanti pazienti
in rianimazione o in morte cerebrale candidati alla donazione (nel ricevente funzionano benissimo,
lorgano non ha lesioni) ! alterazione della funzione renale come risposta fisiologica o
parafisiologica alla insufficiente perfusione renale, con parenchima integro.
una condizione che regredisce immediatamente se trattata subito con il ripristino del volume
circolante e della pressione (trasfusione di liquidi, di plasma o di sangue), sono reni che recuperano
completamente: se non trattati, possono evolvere nella forma renale, e la patologia si trasforma da
funzionale in organica (insufficienza renale acuta organica).
Schema della vascolarizzazione renale:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
15)
Capsula renale
Corteccia renale
(a) Midollare esterna superficiale
(b) Midolllare esterna profonda
Midolare interna
Arteriola efferente
Arteriola afferente
Venula corticale superficiale
Vene stellate
Vena interlobulare
Arteria interlobulare
Plesso capillare peritubulare
Venula corticale profonda
Arteria arquata
Vena arquata
Vasa recta
114
Il rene ha la capacit di autoregolare il proprio flusso: in grado di mantenere per un certo periodo
di tempo (qualche ora o pochi giorni) costante il suo filtrato e la sua perfusione nonostante le
variazione della pressione e dellirrorazione, perch ha dei meccanismi che gli permettono di
autoregolarsi:
Entro certi limiti di pressione sistemica (fino a 70 di massima), il flusso plasmatico renale rimane
costante, al di sotto dei 70mmHg non funziona pi bene.
I meccanismi che regolano questa capacit del rene sono due:
! meccanismo miogeno: variazione della resistenza dellarteriola afferente legata alla
produzione di renina e angiotensina (vasocostrizione se la PA di perfusione aumenta,
vasodilatazione se PA di perfusione diminuisce)
! meccanismo di feedback tubulo-glomerulare: legato allarrivo alla macula densa di una
determinata concentrazione di sodio e cloro 8che stimolano il meccanismo renina !
angiotensina).
Variazioni della quantit di Cl o Na alla macula
densa del tratto ascendente causa variazioni del
calibro dellarteriola afferente. La risposta
mediata dalladenosina e/o dallATP e
modulata dallangiotensina II e dallossido
nitrico. Laumento del Cl e Na alla macula
densa porta alla costrizione dellarteriola
afferente e quindi ad una riduzione del filtrato
glomerulare.
Tutte queste strutture sono in grado di valutare le tensioni, le riduzioni del flusso, la riduzione del
sodio e del cloro e quindi di variare il calibro dellarteriola afferente ed efferente, in maniera da
mantenere la pressione idrostatica allinterno del capillare.
La caduta della pressione o la riduzione del volume portano allinizio a una riduzione del flusso
renale, ma solo a livello della corticale renale, dove ci sono la maggior parte dei glomeruli e dove
arriva la maggior parte di flusso renale, per cui c unipoperfusione della corticale renale che porta
a riduzione del flusso, che se anche si mantiene un po nei glomeruli iuxtamidollari (quelli della
corticale si escludono) si ha emissione di urine ridotte (oliguria) con unelevata concentrazione di
soluti, urine con peso specifico elevato.
116
La riduzione a livello della corticale determina uno stimolo alla produzione dellaldosterone e
dellADH, e perci uno stimolo al riassorbimento di sodio e acqua, che verranno trattenuti e
risparmiati per cercare di ripristinare il circolo.
In questa condizione, dal punto di vista clinico abbiamo pazienti con sintomatologia legata alla
causa scatenante e alla disidratazione.
Dal punto di vista nefrologico, hanno OLIGURIA: caratterizza anche il quadro laboratoristico, con
aumento dellazotemia nel sangue 8azotemia pu essere elevata, pazienti in shock o con traumi che
hanno il catabolismo aumentato)
! urea: max 250 mg/dl (v.n. <30mg7dl)
creatinina: max 3-4 mg/dl (v.n. 1,4 mg/dl)
squilibri elettrolitici variabili (legati alla condizione di disidratazione o emorragia)
Vi uno squilibro tra la produzione di urea e la sua effettiva capacit di eliminazione.
Le urine sono estremamente ricche di metaboliti, il peso specifico e losmolarit sono normali o
elevati.
Il contenuto di sodio invece basso, perch il rene tenta di recuperare acqua per ripristinare il
volume circolante.
Pazienti con peso specifico alto e sodio basso sono pazienti che recuperano immediatamente se
trattati.
Dal punto di vista terapeutico, questi pazienti necessitano di un trattamento immediato della causa
scatenante: non sempre si riesce a ripristinare, se per esempio il paziente ha uninsufficienza
cardiaca, ma pu comunque essere idratato e si pu ripristinare il normale flusso.
Va sbloccato subito: se viene sbloccato immediatamente, avremo una dilatazione modesta delle
cavit, che poi recuperano. Ma se non viene sbloccato (es: monolaterale e il paziente non se ne
accorge), la cavit si dilata enormemente e sparisce il parenchima. In mesi o anni il rene pu andare
a distruggersi completamente.
118
La clinica di questa forma ostruttiva dipende dalla causa che lha portata (calcoli, situazioni
intrinseche/estrinseche alluretere o alluretra): la sintomatologia per la maggior parte lANURIA,
paziente smette di urinare completamente. Qualche volta pu esserci unoliguria, qualche volta
ancora, in cui c un ostacolo non completamente ostruente, ci pu essere una nefrite interstiziale
che subentra con difetto del rene alla concentrazione e quindi paradossalmente poliuria (non sono
casi frequenti).
Dal punto di vista laboratoristico, queste forme cos ostruttive portano nel giro di pochi giorni un
aumento progressivo veloce della creatinina e a una riduzione progressiva e veloce della funzione
renale, fino ad arrivare alla completa insufficienza renale e al blocco renale.
Le urine, se ci sono, non dicono niente di particolare.
La terapia prevede la rimozione dellostacolo: se non si pu rimuovere, bisogna comunque drenare
bilateralmente le urine (urologo).
La diagnosi, oltre che clinica, legata alla diagnostica con immagine:
! Ecografia
! Radiologia
! Rx diretto addome
! Urografia (non si fa pi)
! Pielografia ascendente/discendente (localizzazione)
! TAC
Con la rimozione dellostacolo il paziente guarisce completamente.
119
120
Perdita del citoscheletro di actina con sposizionamento delle proteine cellulari integrina e ATPasi
(perdita della polarit), indebolimento della adesione cellula-cellula. Retrodiffusione del fluido
tubulare. Il danno tubulare la conseguenza della ischemia ma potenziato dai fenomeni di
infiammazione e dalla compromissione microvascolare. Distacco della cellula tubulare e messa a
nudo della membrana basale nel tubulo prossimale con retrodiffusione del filtrato e ostruzione delle
cellule distrutte nel lume del tubulo distale.
Le forme di questa patologia sono due:
1) Ischemica: la conseguenza della forma pre-renale. Se non si ripristina il paziente con riduzione
della pressione arteriosa o calo del volume circolante nel giro di poche ore, andr incontro a un
quadro di necrosi tubulare acuta: rene non curato va incontro alla necrosi tubulare acuta, che
significa oligoanuria per giorni, morte del paziente o morbilit accentuata se il rene non viene
sostituito con mezzi artificiali.
Biopsia mostra i tubuli distanti tra loro a causa delledema e delle
cellule infiammatorie che riempiono lo spazio: a livello del tubulo,
si vede che le cellule sono in necrosi e ostruiscono i tubuli, ci sono
zone di rotture della membrana con retrodiffusione dellurina nello
spazio interstiziale.
I glomeruli sono quasi sempre indenni.
Nella forma ischemica, la caduta di pressione causa vasocostrizione nella corticale: se persiste la
condizione, si vasocostringe anche la midollare, anche i nefroni iuxtamidollari vanno incontro ad
ischemia, tutto il rene va in ischemia. La mancanza di ossigeno porta alla necrosi cellulare, che
chiude il lume: il tubulo si pu rompere e lurina retrodiffonde nel rene.
Ci che ne risulta sono oliguria e poi anuria, a volte completa.
Nella forma tossica,oltre al danno diretto, ci pu essere anche unalterazione del flusso dei vasi
peritubulari: queste sostanza possono dare un fatto ischemico e quindi i uniscono i due meccanismi.
122
Se la membrana basale del tubulo rimane intatta e il tubulo non si distrugge, le cellule tubulari
hanno la capacit di rigenerare, fungono da cellule staminali.
Dopo un po di tempo dopo levento, si vedono le cellule del tubulo in mitosi e si rigenerano,
ricostruendo tutto il tubulo nel giro di poco tempo e i tubulo recupera completamente la sua
funzione.
Dal punto di vista clinico, ci sono quattro fasi:
1. oligurica: se loliguria dura da 7 giorni a 30 giorni (a volte anche fino a tre mesi), il paziente
pu morire, necessita di ricovero immediato e dialisi. Non urinando, il paziente accumula
nellorganismo cataboliti azotati, elettroliti (come potassio e acidi ! iperpotassiemia e
acidosi), liquidi (non riesce a eliminarli), per cui le complicanze dipendono dalla gravit
della situazione, e comprendono lo scompenso cardiocircolatorio, arresto cardiaco
(iperpotassiemia), intossicazione da sostanze azotate (complicanze neurologiche e
gastrointestinali).
Nelle fasi iniziali in cui c ancora oliguria, si possono
valutare le urine per dire se il paziente il fase
funzionale (peso specifico alto e basso sodio) oppure se
gi in fase organica (urine con peso specifico
bassissimo, il rene non elimina niente perch occluso e
perde molto sodio che non riesce pi ad assorbire): quindi
la diagnostica differenziale si basa sul peso specifico,
losmolarit e il sodio.
2. diuretica precoce: paziente comincia ad urinare 100-200cc, fino a 1-2 litri7die in 4-5
giorni. Paziente butta fuori solo lacqua, ma deve ancora essere assistito con la dialisi,
perch il peso specifico basso e la funzione renale a zero (VFG ##, urea e creatinina$)
3. diuretica tardiva: dopo 4-5 giorni della fase diuretica precoce, inizia la tardiva. Si pu
entrare in una fase critica perch le cellule tubulari si stanno rigenerando, ma non
funzionano e non sono in grado di riassorbire le sostanze e nemmeno lacqua, per cui si pu
arrivare ad una poliuria tale da dover gestire in terapia intensiva pazienti che emettono fino a
123
20 l/die di acqua, con necessit di accessi multipli perch non si riesce a star dietro alla
quantit di urina prodotta: assieme allurina, emettono anche elettroliti e possono rincorrere
nel problema iniziale, disidratazione, iperpotassiemia, natremia, etc. Quindi, una fase
estremamente delicata. (letti bilancia, si determina la quantit dacqua da rimuovere in base
al peso del paziente. VFG $, urea e creatinina#).
4. convalescenza: sono necessari mesi per recuperare la normale funzione renale. C
normalizzazione emodinamica con recupero del filtrato (al 100% se la lesione non stata
grave, altrimenti permane una lieve insufficienza renale, con filtrato renale ridotto del 20%,
segni di incompleta funzionalit tubulare come mancata concentrazione o acidificazione
delle urine). In sei mesi c recupero completo della perfusione e dellepitelio tubulare.
La terapia e la prognosi di questi pazienti sono legate alla sostituzione artificiale, prima della dialisi
i pazienti morivano: se queste forme sono solo renali, non muoiono pi, ma in caso di MOF c
ancora questa possibilit.
Quali sono le indicazioni assolute alla dialisi nellemergenza?
! quando il paziente iperidratato, in scompenso cardiaco: in questo caso il diuretico
non funziona;
! quando iperpotassiemico: potassio esce dalle cellule in seguito a traumi o emorragie,
pu causare arresto cardiaco (>6mEq/l);
! quando in acidosi metabolica: possono essere dispnoici per acidosi, polmoni
iperventilano per compensare;
! pazienti possono arrivare in coma uremico per accumulo di metaboliti azotati
(>200mg/dl).
124
DIALISI
Caso clinico:
! uomo, 74 anni
! di familiari si apprende che in emodialisi regolare da circa 2 mesi
! sintomatologia: malessere generale, lieve dispnea
! obbiettivit: non edemi declivi, lievi crepitii alle basi polmonari, addome trattabile
Sono pazienti che tendono alliperpotassiemia e alla ritenzione di liquidi.
Trattamenti extracorporei di competenza della nefrologia sono soprattutto:
! emodialisi
! dialisi peritoneale
La nefrologia tratta anche sempre di pi:
! nefrologia in area critica (pazienti anziani con molte patologie)
! plasmaferesi
! fegato artificiale (depura paziente da tossici)
! trattamento extracorporeo degli avvelenamenti
Le linee guida non danno vincoli ben precisi: difficile incanalare matematicamente quando un
paziente deve fare dialisi e quanta ne deve fare.
Le linee guida sono quelle per la quantificazione della dialisi nellinsufficienza renale acuta:
! ipertensione non controllata
! edema polmonare acuto
indicazioni pi importanti
! iperpotassiemia
! pericardite (una volta era molto frequente perch i pazienti arrivavano tardi alla dialisi,
con sviluppo di sierositi)
! encefalopatia (associata a uremia, per elevata concentrazione di azoto)
! incremento dellurea
! incremento della creatininemia
Non esistono linee guida per quando iniziare la dialisi nel cronico, ci sono solo degli orientamenti,
importante per capire quando il paziente ha bisogno.
Iperidratazione e iperpotassiemia sono le cose pi importanti e gli unici veri e propri problemi che
danno i pazienti in emodialisi.
Nellinsufficienza renale acuta si usano i criteri di Rifle, che si basano su funzione renale e
contrazione della diuresi, quindi una stratificazione di livelli di insufficienza renale e oligoanuria
progressivi, per cui si arriva a un punto in cui c indicazione alla dialisi.
La dialisi va iniziata precocemente, anche in acuto.
Le indicazioni alle dialisi in cronico, oltre ai sintomi del cronico avanzato (che comunque non
devono essere ragione di inizio di unemodialisi cronica), spesso comprendono il late referral, cio
insufficienza cronica non trattabile ! spesso la sintomatologia scarsa nellIRC, fino alla fase
terminale, e a questo punto il paziente va accompagnato in dialisi.
Nel cronico noto, la dialisi si inizia prima che compaia la sintomatologia uremica:
! filtrato < 15 ml/min gi indicazione alla dialisi, tassativamente sotto i 10
Secondo le attuali tecnologie, 5 ore di dialisi 3 volte a settimana mantengono il paziente con un
filtrato di 20 ml/min circa (che appena sufficiente), anche se normalmente i pazienti in dialisi
127
DIALISI EXTRACORPOREA
PRINCIPI DELLA DEPURAZIONE DIALITICA
Con la dialisi bisogna togliere sostanze tossiche dallorganismo: i reni hanno funzione abolita,
quindi le sostanze tossiche si accumulano. Allo stesso tempo vanno tolti liquidi dal paziente, perch
avendo i reni che non funzionano, piano piano va incontro a oliguria e anuria.
Il paziente in acuto spesso oligoanurico, mentre il paziente cronico non ha oliguria, perch lIRC
non comporta oliguria, ma spesso comporta poliuria e nicturia per motivi osmotici, una diuresi poco
efficace per mantenuta; il paziente in dialisi, dopo un po va in anuria (anche se prima
funzionavano un po, dopo la dialisi i reni smettono di funzionare perch la macchina lavora al
posto loro, quindi somministrare lasix, che agisce sul tubulo, per fare urinare un paziente anurico
una sciocchezza).
Il paziente ha anche unacidosi metabolica, perch il meccanismo tampone abolito.
Quindi, abbiamo un sangue ricco di sostanze tossiche: per toglierle, si mette il sangue a contatto,
attraverso una membrana semipermeabile (porosa), con una soluzione che ha concentrazioni diverse
rispetto a quelle del sangue (es: voglio togliere un soluto, lo metto in concentrazione minore nel
liquido dialitico) ! si crea un gradiente di concentrazione che comporta un passaggio di soluti da
dove sono pi concentrati a dove sono meno concentrati, cos posso togliere o mettere diversi soluti.
La legge di Fick la legge che regola questa diffusione:
J = - DA
)c
)d
Allinizio abbiamo il sangue ricco di sostanze al tempo zero: viene fatto girare nel circuito, dove
entra in contatto con il filtro e il bagno di dialisi, in cui ci sono le sostanze che voglio alla
concentrazione necessaria, cos da far passare i soluti. Cos il sangue nel filtro si depura, e
successivamente il bagno di dialisi viene scaricato.
129
togliere 4 chili in 4 ore devo applicare unultrafiltrazione di 1kg/h (di solito sono 700 g/h), che
molto elevata e crea un effetto fisarmonica negativo.
Composizione di sangue e bagno dialitico:
il sangue al tempo zero pieno di urea e creatinina, potassio e acido urico elevati, mentre il sodio
abbastanza compensato: nel bagno non metto ci che voglio rimuovere il pi possibile (di
ipocreatininemia non si muore, di ipopotassiemia s, quindi posso non mettere creatinina, ma devo
bilanciare correttamente il potassio ! 6,2 + 2 = 8,2/2 * 4, che il valore normale).
I bagni sono standard per 2-2,5 di potassio, ma bisogna fare attenzione a situazioni in cui il paziente
potrebbe non avere il potassio alto, come in seguito a episodi di diarrea, vomito o digiuno
prolungato: in questo caso va controllato il valore del potassio ( difficile che un dializzato sia in
ipopotassiemia, quindi normalmente hanno concentrazioni elevate).
Nel bagno dialitico metto unelevata concentrazione di bicarbonato, che cos passa nel sangue, dove
invece basso, e tampona lacidosi metabolica del paziente.
130
Il sangue viene pompato da una pompa peristaltica che schiaccia il tubo col sangue contro una
parete e questo meccanismo comporta un flusso; il sangue viene messo dentro al filtro, il bagno di
dialisi irrora il filtro e viene poi scaricato.
Nel circuito della dialisi stanno 300 cc di sangue alla volta: per prelevare questa quantit di sangue
non posso prendere una vena periferica (non riuscirebbe a riempire il circuito), ma dobbiamo avere
accessi di calibri maggiori, perci in urgenza si mette un catetere venoso centrale in femorale (facile
trombosi distale), giugulare (meglio) o succlavia.
Catetere una cosa temporanea, perch dal punto di vista infettivologico non pu essere mantenuto
a lungo.
Quando il paziente in dialisi cronica, si fa una fistola artero-venosa o, quando non fattibile
(come nei pazienti anziani, dove non si sviluppa in maniera idonea) si mette un catetere
tunnellizzato (centrale a permanenza).
Catetere temporaneo ! tubo di teflon o siliconico
con due uscite, perch un bilume, uno arterioso e
uno venoso (pu durare sei mesi se cambiato
adeguatamente, ma va messo in urgenza e va fatta la
fistola quanto prima, perch cos facile avere
uninfezione importante, perch una porta aperta).
Catetere tunnellizzato ! un catetere che, invece
di essere piantato nel sottocute, inserito attraverso
un tunnel sottocutaneo: quindi, a livello pettorale, si
fa un taglietto, si scava un tunnel, si inserisce il
catetere sopra la clavicola che va in giugulare,
arriva in atrio destro o in cava superiore e rimane
fissato: una volta che questo tunnel andato in
fibrosi, isola completamente il sangue dallesterno,
cos da non dare comunicazione tra sangue ed
esterno (sono cateteri che possono durare anni).
132
COMPLICANZE INTRADIALITICHE
Sono legate al fatto che si tratta di un circuito extracorporeo, quindi lipotensione/ipertensione e
linstabilit emodinamica sono allordine del giorno.
Le alterazioni elettrolitiche sono dovute al fatto che lequilibrio molto delicato, soprattutto del
potassio, del calcio e del magnesio:
! ipo/ipernatriemia
! ipokaliemia
! ipercalcemia
! ipermagnesemia
Lemolisi un evento che non dovrebbe pi verificarsi (meccanica, da circuiti rudimentali).
Altre possibili complicanze sono embolie gassose e reazioni da ipersensibilit al materiale del filtro
(attivazione immunologica o attivazione coagulativa/piastrinica).
La sindrome da disequilibrio una cosa un po specifica: evenienza di sintomi neurologici del
paziente, governata dal passaggio di soluti ! quando attacco il paziente ha la massima
concentrazione di soluti a livello extracellulare che velocemente cala (soluti escono) e si crea una
parziale ipotonia dellextracellulare, che causa passaggio dacqua allinterno delle cellule per
osmosi, che si gonfiano e a livello cerebrale comporta la sindrome da disequilibrio.
DIALISI PERITONEALE
Metodica depurativa simile, ma in Europa utilizzata solo dal 30% dei dializzati (mentre in
America arriva fino al 55%): il paziente sta a casa, se la fa da solo e va al centro dialisi una volta al
mese per fare i controlli.
Il concetto lo stesso, ma al membrana il peritoneo, che gi
irrorato abbondantemente, quindi non ho bisogno n della
pompa n dellaccesso: si mette il liquido di dialisi allinterno
della cavit peritoneale attraverso il catetere di Tenckoff che
viene posizionato a livello intraperitoneale ed dotato di due
cuffie, una esterna a livello del sottocute e laltra interna a
livello della parete muscolare. Il catetere rimane dentro al
peritoneo.
Lo schema semplice: si riempie la cavit peritoneale di 2 litri per volta, staziono per due ore e alla
fine scarico questo liquido che ha le stesse caratteristiche dellaltro, cio sar ricco di sostanze
tossiche. In questo caso non posso fare lultrafiltrazione con la pressione negativa, ma utilizzo una
sacca da due litri di soluzione ipertonica, che fa fuoriuscire liquidi per diffusione (metto 2 litri e ne
tolgo circa 2,5, a seconda di quanto concentrata lipertonica).
Questa dialisi va fatta tutti i giorni: pi biologica, ma pi impegnativa, vanno fatti 4 o 5 scambi al
giorno ( disponibile anche una macchina che lavora durante la notte).
133
Macchina in automatico durante la notte carica, scarica e staziona: normalmente, si fanno 3 sacche
di normotonica e una di ipertonica ogni notte.
Il paziente peritoneale sempre sovrappeso, perch la rimozione di liquidi meno efficiente.
134
TRAPIANTO DI RENE
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Il rene uno dei pochi organi che pu usufruire della terapia sostitutiva artificiale (dialisi) o
sostituzione naturale (trapianto): le due opzioni non si escludono a vicenda, poich un paziente in
dialisi pu fare il trapianto, che se fallisce pu essere sostituito nuovamente con la dialisi.
LIRC si avvale di entrambi i trattamenti: quello artificiale compensa solo la funzione escretrice,
mentre la funzione endocrina va integrata con i farmaci
! dialisi mantiene il paziente in vita CON la malattia, mentre il trapianto sostituisce lorgano
malato
TIPI DI TRAPIANTO POSSIBILI
Nel primo caso, si fa quando si verificano traumi: il rene pu essere riposizionato o spostato; il terzo
il pi frequente.
SCELTA DEL DONATORE
Donatore vivente:
! consanguineo
! non consanguineo, legalmente apparentato
! non consanguineo, non legalmente apparentato
Donatore cadavere (in morte cerebrale, ma con cuore funzionante):
! singolo
! doppio
! multiorgano
CRITERI DI ESCLUSIONE DEL DONATORE
Al momento del prelievo si fa biopsia renale per valutare lo stato del rene.
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COMPLICANZE
Chirurgiche:
! vasi: trombosi arteria renale, trombosi vena renale, stenosi arteria renale. Le stenosi
possono verificarsi per errori di cucitura: questo provoca ipertensione renale e rottura
delluretere per ischemia
! linfatici: raccolte linfatiche, linfocele
! via urinaria: ostruzioni ureterali, fistola urinosa, stenosi ureterali
Immunologiche:
la complicanza pi importante il RIGETTO ! risultante di una serie di eventi immunologici che
conseguono al riconoscimento come estranei, da parte del sistema immunitario, degli antigeni di
istocompatibilit che sono presenti nellorgano trapiantato e sono assenti nel ricevente.
Il rigetto dato dagli antigeni HLA
! Ad oggi gli alleli HLA A sono 28; HLA B sono 50; HLA C sono10; HLA DP sono 20; HLA DQ
sono 21 HLA DR
sono 45. Gli aplotipi >3000. Genotipi nellordine 10 alla sesta.
! Cromosoma 6 (braccio corto)
! Loci A, B, C, codificano antigeni HLA di Classe I
! Loci DR, DQ, DP codificano antigeni HLA di Classe II
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TIPOLOGIE DI RIGETTO
Rigetto iperacuto: avviene al declampaggio dei vasi, subito dopo il trapianto per anticorpi
preformati (fallimento del crossmatch): lorgano si affloscia. Avviene entro pochi minuti od ore.
dovuto alla presenza di anticorpi pre-esistemti nel ricevente (non avviene quasi pi).
Rigetto acuto: avviene dopo pochi giorni o settimane, ma pu presentarsi in ogni momento;
dovuto allattivazione dei linfociti T (ricorda una nefropatia interstiziale).
Rigetto cronico: si presenta dopo mesi od anni. dovuto allattivazione di meccanismi cellulari
(linfociti T e B), e umorali (anticorpi o immunocomplessi). E subdolo, esula dalla terapia
immunosoppressiva, progredisce e il ricevente forma anticorpi con cui attacca lorgano.
! infezioni opportunistiche
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La terapia immunosoppressiva cronica, inoltre, a lungo termine riduce la sorveglianza anche sulle
cellule neoplastiche: si formano tumori de novo (Kaposi, Linfomi, carcinomi renali) o da neoplasie
guarite o latenti: a volte pu essere presente nel donatore.
Anche linfezione di alcuni virus (oltre alla patologia di base) pu favorire linsorgenza del tumore
(polyomavirus).
Altre complicanze comprendono la recidiva della nefropatia di base e una serie di disturbi clinicometabolici (cardiovascolari, osteoarticolari, ipertensione, epatopatie, diabete, etc).
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