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DESCRIZIONE VETRINO ISTOLOGICO GHIANDOLA SURRENALE

1. DESCRIZIONE DELLA CORTECCIA SURRENALE: si distinguono le varie regione disposte


concentricamente, le quali possono essere individuate in base al colore, all’aspetto e alla
consistenza che può apparire dall’immagine: infatti, al di là della capsula connettivale che risulta un
contorno dallo spessore non molto marcato colorato di blu, si distingue una regione che dimostra
venature violacee che si insinuano tra spazi magentei, ovvero la zona glomerulare, che dopo poco
sfocia nella zona fasciolata, nella quale il magenta steso alquanto uniformemente va sfumando
verso toni più scuri e piccoli spazi bianchi irregolari vanno aprendosi nel tessuto, per poi raccordarsi
con la zona reticolare, la quale tende nei suoi spazi pieni a toni purpurei non troppo scuri, in
continuità con i suddetti poc’anzi. Agli spazi pieni in questa zona sono ponderatamente
contrapposti numerosi e irregolari variabili per forma e dimensioni, simili a quelli già evidenziati,
ma con densità maggiore. Infine, si può osservare come queste zone siano binate per estensione:
infatti la capsula connettivale e la zona glomerulare hanno spessore simile, e così, anche se di
dimensioni nettamente maggiori, la zona fasciolata e la zona glomerulare. Infine, la zona midollare
massimamente si discosta dall’uniformità delle precedenti regioni: qui un porpora più scuro prende
posto, e il tessuto appare rugoso ed organizzato in irregolari superfici distanziate da lievi solchi.
2. INGRANDIMENTO CAPSULA CONNETTIVALE, ZONA GLOMERULARE, ZONA FASCIOLATA: ad un certo
ingrandimento è possibile apprezzare le cellule con i nuclei e la loro disposizione spaziale. Nella
regione della capsula, emerge una moltitudine di cellule piuttosto appiattite disposte alquanto
ordinatamente. Presso la zona glomerulare si riscontra un tessuto di epitelio ghiandolare cubico
endocrino, che secerne aldosterone nel sangue, un ormone mineralcorticoide che, presso i tubuli
renali stimolano il riassorbimento di ioni sodio, quindi il riassorbimento per osmosi di acqua, e la
secrezione di ioni potassio. Le cellule di questa regione sono assembrate in raggruppamenti più o
meno circiformi o ellittici,delimitati da cordoni fibrosi che si dipartono dalla soprastante capsula
connettivale: sono queste le venature violacee citate precedentemente. Nella zona fasciolata,
l’andamento delle cellule, le quali appaiono già piuttosto diverse rispetto a quelle della
glomerulare, cambia: dai circoli si passa a fasci ordinati che tendono alla volta delle regioni più
interne.
3. DETTAGLIO CAPSULA CONNETIVALE E ZONA GLOMERULARE: ad un ingrandimento maggiore, si
osserva uno scorcio di tessuto connettivo denso fibroso della capsula, i nuclei e i contorni di queste
cellule appiattite; si apprezza ancora meglio l’estensione di questo tessuto nella zona glomerulare
come cordoni, e, rispetto al minore ingrandimento precedente, migliora la risoluzione delle cellule
di questi cordoni, i quali delimitano i circoli di cellule della zona glomerulare. Di queste cellule che
pur non sono assai sviluppate in dimensioni, emerge come i nuclei occupino uno spazio assai
notevole, e come al centro di queste areole si aprano spazi bianchi.
4. DETTAGLIO ZONA FASCIOLATA: massimamente si apprezza ora la compostezza e il rigore dei fasci
paralleli di cellule cubiche che concorrono alla formazione di questa regione, che si sviluppano
intorno alla zona reticolare con andamento radiale; queste cellule hanno dimensioni maggiori
rispetto alle precedenti e, tra un fascio e l’altro, si aprono spazi bianchi allungati.
5. DETTAGLIO ZONA RETICOLARE: in questa regione le cellule cubiche dai nuclei nuclei
pronunciatissimi si dispongono a formare cordoni che si intrecciano e si intersecano, lasciando però
ampio respiro, attraverso larghe maglie, all’insinuazione dei vasi sanguigni che si esprimono in
questa regione con un’abbondante presenza. Ovviamente questi vasi provengono da quelli
precedenti rilevati nelle zone superiori, e col loro progredire acquisiscono gli ormoni di volta in
volta rilasciati da questi tessuti endocrini.
A questo punto, avrei continuato a svolgere la descrizione, revisionando, correggendo e affinando
quanto sopra scritto, ma sono stato colto da cefalea. Cercherò di completare il lavoro fino alle
12:00 di domattina, ma non le assicuro niente, poiché non so se riuscirò ad incastrare ciò tra le
varie video lezioni. Mi scuso per l’incompletezza dell’elaborato, il quale potrebbe anche mancare
della parte grafica.

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