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TESSUTI

tessuto epiteliale, cilindrico semplice con dei


microvilli; presenta cellule diverse: le bolle più
chiare sono ghiandole mucipare, è bianca perchè
presenta proteine glicosilate le quali non vengono
colorate dalla colorazione ematossilina eosina. al
di sotto dell'epitelio c'è il tessuto connettivo.

in questa immagine osserviamo un altro oragano cavo,


la trachea. è un epitelio pluristratificato; lo osserviamo
più da vicino.

nel tessuto connettivo, le cellule sono più separate,


come si può vedere nella zona rosa. andando ad
osservare la zona con molti nuclei possiamo capire che è
un epitelio pseudostratificato perchè i nuclei sono a
diversa altezza. la porzione superficiale delle cellue
presenta le ciglia.
in questa immagine vediamo lo stesso epitelio
di prima, la trachea ma con una diversa
colorazione. osserviamo bene le cellule
mucipare caliciformi che sono colorate di
azzurro, grazie a un colorante specifico. la
colorazione utilizzata colora in maniera
specifica i mucopolisaccaridi, ci da quindi
informazioni se le cellule sintetizzano e
proudono i mucopolissacridi. il muco serve a
proteggere le vie respiratorie da agenti
patogeni e virus.

in questa immagine osserviamo una


sezione istologica di esofago (all'esame
non chiede che organo è ma che tipo di
epitelio è presente). abbiamo al centro
il lume.

ingrandiamo:

osserviamo un epitelio stratificato, osservando gli ultimi strati


dell'epitelio notiamo che i nuclei sono appiattiti, mentre se
andiamo più in basso sono più tondi. è un epitelio pluristratificato
pavimentoso 8cellule in superfice appiattite) non cheratinizzato
perchè nelle cellule dello starto apicale ci sono ancora i nuclei.
(nel tessuto cheratinizzato le cellule sono morte, pertanto non
hanno i nuclei); non significa che non c'è cheratina, c'è nè un po'
meno.
qui osserviamo un epitelio composto,
formato da più starti di cellule (2), è un
epitelio stratificato cilindrico. è un
epitelio raro, si trova nei dotti
escretori di alcune ghiandole. la parte
bianca è un tessuto connettivo lasso
(lasso perchè non abbiamo grossi fasci
di fibre).

possiamo osservare la
sezione trasversale di un vaso
sanguineo, la freccia indica un
epitelio di tipo semplice
pavimentoso (cellule
appiattite). il tessuto epiteliale
dei vasi sanguinei prende il
nome di endotelio; alterazioni
di questo epitelio possono
causare numerosa patologie.
osserviamo un epitelio
pavimentoso stratificato non
cheratinizzato.

osserviamo l'epitelio, stratificato


cheratinizzato, in base alo spessore dello
strato delle cellule cheratinizzate
osserviamo una pelle spessa.

osserviamo sempre un campione di


tessuto epiteliale, ma con una
porzione cheratinizzata di dimensioni
inferiori.
la stessa immagine con i diversi
starti; quello più superficiale è lo
strato corneo.

è composto, pavimentoso e
non cheratinizzato. è la
mucosa di una papilla
gustativa

i dotti delle ghiandole sono detti dotto escretori, le ghiandole possono essere classificate in base alla forma
degli adenomeri. le ghiandole possono essere o semplici o composte. semplici--> unico dotto, composta--> il
dotto si ramifica.

possiamo distinguere se è una ghiandola che secerna siero, muco o misto. nelle ghiandole a secrezione sierosa,
il prodotto liberato è un fluido ricco di proteine; mentre nelle ghiandole a secrezione mucosa c’è un fluido
molto più denso con delle proteine glicosilate; hanno per tanto una colorazione differente.
osserviamo un'immagie
della pelle, le ghiandole le
cerco nel connettivo, le
ghiandole sono quei pallini
viola, non riusciamo a
vedere il dotto escretore,
non è che non lo vedo, ma
nella maggior parte delle
ghiandole non è visibile,
avrei dovuto tagliare la
ghiandola i una maniera
perfette in modo da
prendere il dotto e anche
la parte secernente.

è una ghiandola di tipo glomerulare, è un


tubo che si avvolge su se stesso che
quando vado a tagliare mi fa vedere tutti
questi spazi. attorno osserviamo un
connettivo propriamente detto di tipo
denso (fasci molto spessi).
è bianca perchè è una ghiandola sebacea, essendo ricco di lipidi, il sebo non viene colorato. è semplice perchè
hanno un unico dotto escretore

la salivare è una ghiandola composta, tubulo acinosa. la porzione secernente è formata da molti adenomeri e
nell'insieme formano la ghiandola. è una ghiandola sierosa. molti adenomeri hanno la forma ad acino.
le cellule che producono muco appiano poco colorate. i nuclei delle cellule a secrezione sierosa hanno una
forma sferica, mentre i nuclei delle cellule a secrezione sono invece più appiattiti e nell'ambito della celluel si
trovano nella porzione basale della cellule.

a sinsitra osserviamo
ghiandole mucose, a
destra ghiandole sierose.
ghindola
sottomandibolare salivare.
possiamo noatre inoltre
che tra gli adenomeri ci
sono delle aree bluu,
questa area blu è il
connettivo che sostiene le
ghiandole secernenti.
Il potere di risoluzione è dell’ordine di 0,2 micron

possiamo avere un raggrinzimento delle sezioni oppure allo spessore non omogeneo delle fette; la strutture
tridimensionali viene perduta, bisogna ragionare in bidimensioni. In base all’orientamento del taglio un tessuto
ci può apparire differente. Occorre come prima cosa identificar i nuclei (colorati di viola con ematossilina).
secernono ormoni

Il denso si divide in denso regolare e denso irregolare


Osserviamo 2 tessuti, un connettivo e un epiteliale di rivestimento.

Pluristratificato; le cellule dello stato apicale sono pavimentose.

Questo non è cheratinizzato, sono presenti i nuclei. Questo è una sezione di una cornea.

L’epitelio poggia su una grande lamina basale, formata da fibre collagene intrecciate, al di sotto osserviamo un
tessuto connettivo denso (fibre collagene unidirezionali); possiamo trovare leucociti, macrofagi e fibroblasti.

in questa foto invece osserviamo un epitelio pavimentoso semplice (è sempre lo stesso preparato, dalla parte
opposta a quella colorata di rosa scuro).
Epitelio di rivestimento pluristratificato pavimentoso non cheratinizzati, le fibre collagene scorrono in maniera
parallela, tramite questa colorazione osserviamo le due lamine basali che delimitano i 2 epiteli.

È sempre lo stesso vetro di prima.

osserviamo le cellule grazie ai puntini viola che sono i nuclei;


osserviamo con facilità lo strato cheratinizzato: cute spessa.
(300-600 micron).
Distinguiamo lo strato basale/germinativo(chiaro); strato spinoso formato da 4-6 file di cellule poliedriche,
nucleo centrale, contengono filamenti intrmedi di cheratina; strato più scuro (brownie) formano una basriera
impermeabile; strato lucido ricco di cheratina; oltre abbiamo uno strato con cellule molto richhe di cheratina.
In tessuti come questi abbiamo una netta demarcazione tra lo stato dell’epidermide e il derma che è
caratterizzato da un’invaginazione che vanno a formare i solchi dermici che si internicitano. La presenza di
creste favorisce l’unione dei più strati.

Possiamo osservare anche delle cellule adipose.


Siamo sempre in presenza di un tessuto epiteliale
di rivestimento, abbiamo un tessuto connettivo
sottostante. Lo strato di cheratina è più sottile,
siamo in presenza di cute sottile, la parte gialla è un
pelo. La parte sotto è costituita da un epitelio
ghiandolare; i peli sono delle strutture
cheratinizzate compatte presenti in invaginazioni. Il
follicolo pelifero si trova nel derma. Il follicolo
pelifero presenta nella parte terminale il bulbo
pelifero. Osserviamo anche delle ghiandole
sebacee (sono le zone più bianche) cambiano
organizzazione e struttura mano mano che sia
allungano sul follicolo pelifero. Queste cellule proliferano, i nuclei si raggrinziscono dando spazio al citoplasma
per la formazione del sebo.

Possiamo vedere anche delle ghiandole sudoripare, di tipo


tubulare, il tubo si attorciglia su se stesso. Si posizionano nel
derma, il dotto si riconsce perché è formato da un epitelio
cubico (in questo caso non lo vediamo) (il taglio non lo
permette).

Abbiamo un connettivo denso regolare e nella porzione


profonda abbiamo del tessuto adiposo

in questa colorazione osserviamo bene le fibre


collagene.
abbiamo delle cellule a
contatto stretto, le cellule
hanno una forma cilindrica, in
un unico strato, siamo in
presenza di un epitelio di
rivestimento; cilindrico
semplice; rivesto uno strato di
intestino (villi); di questi
possiamo osservare che nella
porzione apicale abbiamo un
orletto a spazzola (microvilli,
non si possono visualizzare).

I nuclei delle cellule epiteliali cilindriche sono alla base delle cellule, troviamo delle ghiandole mucipare (per
proteggere l’intestino). Al di sotto dell’epitelio, separato da una lamina base troviamo il connettivo
propriamente detto lasso (poche fibre e molte cellule, vasi sanguinei, cellule muscolari, macrofagi).

Abbiamo delle ghiandole tubulari semplici. Le zone chiare sono cellule mucipare caliciformi.

L’aspetto del villo dipende dalla sezione di taglio.

osserviamo un altro esempio


del tratto intestinale, capiamo
che in base al taglio abbiamo
due immagini completamente
differenti, qui li osserviamo
molti più allungati (questo +
l’aspetto tipico).
osserviamo sempre l’intestino,
qua si vedono bene le ghiandole
tubulari semplici; osserviamo
come il connettivo sia
veramente poco.

abbiamo sempre un tessuto epiteliale di


rivestimento, osservando velocemente ci può
sembrare che ci siano più strati di cellule, in realtà le
cellule cilindriche toccano tutte la membrana basale
sottostante; ma solo le cellule cilindriche
raggiungono la superficie, parliamo quindi di un
epitelio pluristratificato; un epitelio cigliato (zona
molto chiara), le ciglia hanno la funzione di spostare
il muco. Il muco vien prodotto da ghiandole
mucipare che troviamo frammiste alle cellule
mucipare. la lamina basale che separa il tessuto
epiteliale dal connettivo sottostante è molto
abbondante. Abbiamo al di sotto delle semilune
sierose la cui secrezione hanno zone antibatterica.
Preparato delle vie respiratorie,
con questa colorazione
osserviamo più facilmente la
porzione delle fibre collagene
(connettivo denso irregolare);
produzione di muco; nella
porzione più esterna abbiamo un
tessuto epiteliale
pseudostratificato.

sezione di polmone:

epitelio cilindrico semplice a


livello alveolare, diventa un
epitelio squamoso quando va a
formare la parete degli alveoli.
epitelio pluristratificato; 5-6
strati dei cellule a forma diversa,
mentre le cellule della porzione
apicale (permettono la
classificazione dell’epitelio) sono
tondeggianti spesso anucletae
formano un’epitelio di
transizione; la sua
caratteristiche è che permette
alle cellule di scivoalre una
sull’altra permettendo
cambiamenti dimensionali della
vescica. Al di sotto troviamo il
connettivo.

anche qui abbiamo un epitelio di


transizione colorato con la tricromica
per osservare il tessuto connettivo;
stiamo osservando un uretere.
abbiamo una ghiandola con
motlti dotti, un tessuto cubico
semplice; gli adenomeri sono
formati da cellule secernernti
miste, mucose e sierose. Da una
parte una e dall’altra l’altra.

colorazione tricromica
ghiandola endocria, ghiandola
tiroidea; abbiamo molti follicoli,
cellule cubico con la
caratteristica del mutiìuo
contatto, costituiscono la
sostanza colloide; abbiamo i
capillari che sono il mezzo
attraverso il quale viene messo
in circolo il secreto.

tessuto connettivo propriamente


detto, denso, regolare, abbiamo
nuclei piatti, disposti in maniera
parallela alle fibre.

Qua osserviamo il tendine

osserviamo il connettivo embrionale


(mesenchima) formato da cellule mesenchimali
immerse in una matrice che non presenta
elementi fibrosi densi ma presente GAG e PG;
questi c0on le comuni tecniche ematossilina
eosina si colorano poco; essendo ricca di questa
sostanza la matrice è molto idratata.

Le cellule hanno una forma stellata con dei


prolungamenti
vediamo bene bene un
tessuto epiteliale (cellule
molto vicine tra di loro); al di
sotto del tessuto epiteliale
abbiamo un connettivo.

Questo connettivo contiene


diversi elementi cellulari,
contiene una matrice con
diverse quantità di acqua per
la presenza di PG (sappiamo
essere presenti) e poi
vediamo delle strutture
extracellulari (nel mezzo) che
sono fibre collagene sottili.

Abbiamo un tessuto connettivo propriamente detto (lasso spazi bianchi per la presenza di acqua di PG e alla
sottigliezza delle fibre)

le cellule sono separate


rispetto al preparato
precedente.

la matrice non presenta spazi


bianchi, abbiamo dei fasci
collagene spessi e pochi PG,
siamo quindi in presenza di un
connettivo propriamente
denso (irregolare in questo
caso, infatti se osserviamo i
fasci sono intrecciati).

Notiamo dei piccoli capillari


che sono presenti nel
connettivo (questo è sempre
vascolarizzato).
qui osserviamo l’endotelio
(epitelio pavimentoso semplice)

è un vetrino diffivcile!

Nella parte intermedia abbiamo


un andamento ondulatorio delle
fibre; la porzione che forma
questa struttura è formata da
fibre elastiche e fibre collagene.
È stata usata la colorazione
ematossilina eosina.

L’andamento arricciato ci
permette di distinguere le fibre
elastiche dalle fibre collagene.

tessuto epiteliale, con un


connettivo lasso.
abbiamo un epitelio semplice, con
un connettivo lasso (poche
cellule)

abbiamo i nuclei molto


appiattiti (i fibroblasti); stiamo
osservando un tendine;
stiamo osservando fasci di
fibre collagene con un
orientamento unico.

è un connettivo denso di tipo


regolare.

L’orientamento è unico quindi


regolare.
qui osserviamo un connettivo
denso di tipo irregolare (è molto
chiara la differenza dal vetrino
precedente)

nell’angolo in basso a destra


osserviamo un tessuto adiposo
bianco (uniloculare) formato da
grossi elementi cellulari ricchi di
lipidi. I lipidi non si vedono
perché durante la preparazione
di lipidi si perdono.

qui osserviamo la parte


corpuscolata del sangue (gli
eritrociti). Il globulo rosso in
mezzo grande ha dei puntini di
colorazione basofila nella
cellula, sono aggregati di
ribosomi residui che sono
rimasti in questo globulo rosso.
Una piccola parte di eritrociti
mantengono questo materiale
formato da acido ribonucleico
(sono rarissimi)

qui abbiamo un tessuto


sanguineo. Molto chiaro.
qui osserviamo sempre il
sangue, osserviamo a sinistra
un monocita (nucleo gigante a
forma di rene). L’altro
elemento cellulare a destra è
un granulocita di tipo
neutrofilo (nucleo polilobato).

qui osserviamo un linfocita.

qui osserviamo un tessuto


cartilagineo (cellule sferiche con
abbondante matrice). Le fibre
collagene nella matrice sono
mascherate; la singola fibra non
la vediamo perché è
mascherata da PG e GAG che
impediscono l’osservazione
delle singole fibre.

La cellula bianca è un
condrocita.

I condrociti si trovano nei


gruppi isogeni!!!
Abbiamo sempre un tessuto cartilagineo, in
profondità li vediamo un po’ raggruppati.

Nella parte superficiale abbiamo delle cellule


un po’appiattite.

La cartilagine articolare non è rivestita da


pericondrio.

Osserviamo meglio i gruppi


esogeni; stiamo sempre
parlando di cartilagine ialina.
in questo caso abbiamo una
cartilagine di tipo fibroso (la
distinguiamo dal connettivo denso
presente) e capiamo che è una
cartilagine perché abbiamo le cellule
tonde.

qui abbiamo un tessuto osseo


di tipo spugnoso, abbiamo
delle trabecole; se osserviamo
le trabecole vediamo la
struttura di lamelle (è un osso
spugnoso di tipo secondario
per la presenza di lamelle)

quando non vediamo la


striatura siamo in un osso di
tipo primario.

Vediamo inoltre che non


abbiamo delle cellule sul lato
marginale delle trabecole,
capiamo quindi che il processo
di formazione ossea è terminato.

Vediamo anche le lacune ossee che contengono gli osteociti.


vediamo un tessuto osseo in
formazione (lo capiamo
perché abbiamo gli
osteoblasti sui limiti delle
trabecole)

abbiamo delle strutture


fibrose, abbiamo un
connettivo, quindi è
un’ossificazione di tipo
diretto.

Non abbiamo le lamelle in


trabecola

qui stiamo guardando


l’ingrandimento di una
trabecola ossea, non vediamo
la struttura lamellare (è
un’ossificazione diretta in
corso).
qui vediamo un tessuto osseo
non demineralizzato, abbiamo
eliminato la parte organica; è
un osso di tipo compatto;
ognuna di queste strutture è
un osteone, con all’interno i
canali di havers, vediamo poi
una struttura colotìrata
(canale trasversale di
Volkman) vediamo anche le
almelle intestiziali. Tutti i
puntini sono le lacune ossee
che contengono gli osteociti
(ma è stata eliminata la parte
organica quindi non la
vediamo più)-

è un preparato per usura.

Vadiamo inoltre i canalicoli presenti


tra un osteone e l’altro.

È un osteone gigante, vediamo molto


bene anche le lacune ossee.
siamo sempre nel tessuto osseo, si
sono appena formate le trabecoe,
gli osteoblasti stanno formando la
matrice ossea. In alcuni si vede
che il nucleo è eucromatico.

Non vediamo cartilagine quindi


un’ossificazione di tipo diretto.

qui vediamo un processo di


ossificazione indiretto
(abbiamo da una parte la
cartilagine e dall’altra parte il
tessuto osseo in formazione).
qui abbiamo un tessuto
muscolare striato di tipo
shelettrico. Per identificarlo
notiamo una striatura
trasversale.

Localizzando l’attenzione nella


porzione centrael, vediamo
che le cellule sono lunghe, e i
nuclei sono schiacciati alla
periferia della cellul. Per
capire se è un muscolo striato,
schelettrico o cardiaco
o0sserviamo i nuclei che nel
caso delle cellue mescolari
chelettriceh hanno una forma
appiattita.

qui vediamo sempre il muscolo


striato schelettrico ma in visione
trasversale. Vediamo che è ripiena
di materiale proteico (che colora le
miofibrille). I nuclei si trovano in
periferia delle cellule.

seione trasversaleee
qui abbiamo il muscolo
cardiaco (sempre muscolo
straito), per differenziarlo
dobbiamo notare che i nuclei
hanno una forma
sferica/ovoidale e sono
posizionati più o meno al
centro della cellula. Abbiamo
cellule più piccole rispetto a
quello schelettrico.

Le cellule del cuore sono


inoltre cellule uni-nucleate.

Notamo anche delle aree un


po’ più colorate (ci possono
aiutare a capire di che tessuto si tratta); sono dei dischi intercalari, sono i punti di giunzione di due
miocardiociti (questa struttura pè peresente solo nel muscolo).

sempre muscolo cardiaco ma


con colorazione diversa.

Qua possiamo capirlo dal fatto


che la striatura trasversale
indica un muscolo striato 8i
vede poco); non vediamo i
nuclei (la colorazione non lo
consente) ma vediamo i dischi
intercalari. Quei pallini più scuri
sempre muscolo cardiaco;
abbiamo i dischi intercalari,
vediamo bene il nucleo di forma
ovoidale posto nel “centro della
cellula”. Quest colorazione ci
permette di vedere i mitocondri
nella cellula di cui la cellula
muscolare è stra ricca (ha bisogno
di molta energia).

abbiamo delle celluel allungate con un


nucleo centrale appiattito che non
presentano striatura trasversale
raggruppate in fascetti. Sono cellule
muscolari lisce (hanno le estrremità
affusolate).
qui abbiamo ancora un muscolo
liscio, notiamo che i nucluei non
sono sempre allineati perché le
cellule si uniscono
parallelamente ma leggermente
sfalsate con le loro estrmità.

vediamo dei neuroni colorati


cono colorazioni che ci
permettono di vedere le
ramificazione dendritiche e gli
asssoni.
Ci sono diversi tipi di connettivo, questi hanno tutte la stessa origine embrionale (mesoderma), presentano
tutti delle cellule che producono une matrice extracellulare (sostanza frondamentale) e sono presenti delle
fibre (collagene, reticolari, elastiche), le funzioni spaziano tra la connessione, sostegno, energetiche.

Tra i tessuti connettivi si sostegno troviamo il cartilgaineo e osseo.

Il cartilagineo è orgaizzato in condrocitii che sintetizzano abbondante matrice extracellulare formata da PG,
GAG, HA, fibre collagene e elastiche. è un tessuto meno duro dell’osso ma più resistente alla compressione e
alla tensione. Questo tessuto non contine nervi, non contiene vasi ne linfatici ne sanguinei; viene nutrito dal
PERICONDRIO; fa eccezione la cartilagine sinuviale che viene nutrita dal liquido sinuviale (cavità articolari).

Abbiamo 3 tipi di cartilagine (in base alla diversa composizione della matrice extracellulare):

- Jalina: più comune, prevale il collagene di tipo II, è molto resistente alla compressione, la tyroviamo a
ricoprire le superficie articolari ma anche a ricoprire naso, faringe, trachea e bronchi, nelle coste e
inoltre forma la zona di crescita epifisaria (coniugazione)
- Elastica: oltre al collagene II, abbiamo molte fibre elastiche, la trobviamo nel padiglione auricolare,
condotto uditivo e epiglottide.
- Fibrosa: sta a metà tra la cartilagine jalina e un connettivo denso; non la si trova mai isolata (non ha un
pericondrio ben difinito), presenta molte fibre collagene di tipo I, per questo motivo è molto resistente.
La troviamo nei dischi intervertebrali, nelle giunzioni tra tenine e osso, nei menischi.

cartilagina jalina, all’esterno vediamo il pericondrio.


Osserviamo i condrociti immersi in una matrice.
Nelle regione profondde i condrociti diventano
grandi, globosi con un nucleo tondeggiante.

Possiamo individuare anche i gruppi isogeni


(gruppo di 3-4-8 cellule, derivati da divisione
mitotiche di un singolo condrocita). Succede spesso
che alcuni condrociti si ritraggono non occupando
più tanto la lacun, capita infatti di vedere alcune
zone vuote. La matrice è più colorata in prossimità
dei condrociti indicando alte concnetrazione di PG,
GAG, fibre collagene di tipo II. (le fibre non si
vedeono a microscopio ottico)
sempre cartilagine jalina; nella porzione
periferica vediamo dei condrociti appiattiti.

qui vediamo una sezione di


padiglione auricolare, siamo quindi
in presenza di una cartilagine
elastica.

I condrociti rispetto alal cartilagine


jalina sono singoli, la matrice è
ridotta e in questa matrice sono
pressenti fibre elastiche.

È provvista di pericondrio, parte dei


tessuti che vediamo in questa sezioni
sono tessuti come connettivo, la
zona scura è un epitelio di
rivestimento.

osserviamo la fibrocartilagine,
vediamo i condrociti, sono isolati
o in piccoli gruppi isogeni, sono
disposte su fibre separate da
grosse fibre collagene. La matrice
della fibrocartilagine è acidofila,
contine numerose fibre collagen
di tipo I. è priva di un pericondrio
identificabile, perché questa
cartilagine si fonde con i tessuti
circosatnti. In questo caso
vediamo una porzione di
connettivo denso regolare (tra
tendine e articolazione).
Il tessuto osseo:

la componente cellulare è costituita da osteoblasti, i quali hanno la funzione di sintetizzare i componenti


organici della mtrice, questo divenatno poi osteociti (quando cessano di produrre al matrice e locandosi nelle
lacune osssee), possiamo trovare gli osteoclasti (cellule grandi polinuclate con la funzione di riassorbimento e
rimodellaemnto del tessuto osseo. La matrice extracellulare è formata da una parte organica: collagene I, PG;
glicoproteine e da una porzione inorganica formata da cristalli di idrossiapatirte e fosftao di calcio (durezza e
resistenza al tessuto). Tutte le ossa sono rivestite da tessuto connettivo:

endostio: porzione interna

periostio: esterno, questo tessuto è fornte dellec ellule progenitrici necessarire per i processi di riparazione e
accrescimento osseo oltre che contribuire al nutrimento.

In base allo stato di maturazione possiamo avere:

- Tessuto osseo primario, immaturo o a fibre intrecciate (non formato che possimao trovare o nello
sviluppo embrionale, dopo processi riparativi, negli alveoli dentali, tendini o nelle ossa piatte in
prossimità delle suture). Non presenta delle lamelle, presenta delle sottili fibre di collagene disposte
casualmente, ha una minore concentrazione di sali minerali, ha molti osteoiti e viene poi sostituti
dall’osso lamellare
- Tessuto osseo secondario, maturo o lamellare: è l’osso che toviamo nell’adulto, formato da lamelle di
fibre collagene parallele (nella stessa lamella) mentre tra due lamelle contigue sono orientate
perpendicolarmente, questa disposizione conferisce all’osso una notevole resistenteza. Le lamelle
fromano osteoni nell’osso compatto oppure essere parallele nell’osso spugnoso.
osserviamo un osso compatto, vediamo gli
osteoni. Questo tipo di osso costituisce la parte
esterna delle ossa lunghe (80%) del peso dello
scheletro. È privo di cavità; è formato da cilindri
con orientamento parallelo all’asse dell’osso,
sono fromati da lamelle, le quali possono essere
da 4 a 20 per ogni osteone, sono disposte
attorno a un canale neurovascoalre (Havers),
ogni canale è rivestito da endosti, contiene vasi
nervi e tessuto connettivo alsso.

Gli osteociti sono contenuti nelle lacune ossee,


presentano dei prolungamento citoplasmatici
che possono mettere in contatto piò osteciti, passando nei canalicoli ossei.

Qui si osservano beni i canalicoli, sono in


comunicazione con il canale centrale e provvedono al
provvedimentodei nutrienti per gli osteociti. Queste
piccole strutture consnetono anche scambi di
minerali tra gli osteciti (calcio dall’osso al sistema
vascolare sanguineo). Possiamo inoltre osservare
altri canali, questi con un andamento trasversale o
obliquo (Volkman, quel coso grosso nella prima
immagine), va da una canale di Havers a un altro,
questi mettono in comuicazioni diversi canali.

Tra gli osteoni vediamo anceh delle lamelle sparse, prednono il nome di lamelle interstiziali, quieste sono il
frutto del rimodellamento osseo.

osserviamo ancora un tessuto osseo compatto,


notiamo bene i canali Haversiani e le lamelle
interstiziali, a differneza del prepareto
precedentemente , qui non è stata conservata la
parte organica (preparato per usura), quindi nella
quale abbiamo solo la parte inorganica dell’osso.
osserviamo qui invece un osso
spugnoso, in questoi caso le
lamelle osse non formano
osteoni, si dispongono in modo
parallelo formando le
TRABECOLE o spicole ossee.
All’interno delle trabecole, nelle
alcune abbiamos empre gli
osteciti e il tessuto emopoietico
occupa le cavità midollari
formate dalle trabecole ossee.

ingrandendo notimao bene le lamelle con all’interno gli


osteciti.

osserviamo sempre un tessuto osseo


spugnoso, osserviamo l’irregolarità delle
trabecole ossee, nelle cavità possiamo
avere del midollo osseo o del connettvo
(froma il periostio).

OSSO COMPATTO E OSSO SPUGNOSO SONO 2 OSSA SECONDARIE


L’OSSO PRIMARIO CHE TRATTEREMO ORA SI FORMA IN SEGUITO A DUE DISTINTI PROCESSI DI OSTEOGENESI
(diretta o intramembranosa, si forma subito l’osso primario), il secondo tipo è quella indiretta o endcondrale
dove abbiamo la fromazione di tessuto osseo da una presente struttura cartilaginea)

qui vediamo un tessuto osseo


primario, non lamellare, queste si
uniranno in modo da fromare le
trabecole ossee. Sulle superficie
notiamo la presenza di cellule.

con questo ingrandimento maggiore


possiamo notare queste spicole ossee,
non siamo in grado di identificare
lamelle (osso primario); vediamo gli
osteciti, all’esterno gli osteblasti,
questi si sono differenzaiti a livello
fetale e vanno a produrre la matrice
ossea (xollagene, PG e anceh proteien
non collagene); questa matrice verrà
mineralizzata per formare il etssuto
osseo. Quando gli osteoblasti vengono circondati dalla matrice che si forma diventano osteciti, accolti nelel
lacune osse. Si forma una complessa struttura che accoglie poi il tessuto emopoietico.

In questo caso vediamo attorno del connettvo, quindi è un ossificazione diretta.

qui abbiamo sempre un tessuto osseo


primario non lamellare, abbiamo degli
osteoblasti che formano la matrice,
diventeranno poi osteociti elle alcune
osse. L’osso non è lamellare.
qui abbiamo ancora un osso in formazione
diretta.

osserviamo ora un processo di


ossificazione endocondriale,
stiamo osservando una falange
a livello fetale. Attorno
notimao altri tessuti come
muscoli cute.

Nella falange vediamo due


epifisi formate da cartilagine
Jalina, nel mezzo troviamo la
diafisi dove abbiamo del
tessuto osseo primario
precedentemente formato.
L’accrescimento longitudianle
avviene nelle ragione
cartilaginea a livello della piastra di crescita epifisaria.

ingrandendo vediamo molti condrociti, dall’epifisi abbiamo


una zoan di cartiline normale, abbiamo poi una porzione (a
metà) detta cartilagine proliferativa nella quale i condrociti si
dividono rapidaemnte e formano delle colonne parallele
formate da cellule sovrapposte poste in maniera longitudianle
con lo scopo di alungare l’osso.

La zona scura è la zona di cartilagine ipertrofica (condrociti con


molto glicogeno nel citoplasma), si froma poi la zona di
cartilagine calcificata, quando i condrociti vanno in contro a
apoptosi. La matrice viene riassorbita e si riduce a sottili
trabecole che andranno poi a calcificare. Nella sucecessiva
zona di clacificazione abbiamo un tessuto osseo neofromato.
qui abbiamom sempre una
ossificazione endocondriale,
vediamo la porzione della
cartilagine proliferativa, a destra
la cartilagine ipertrofica, nella
parte sinista la cartilagine
calcificata e prima avremo una
zona già calcificata.

La cartilagine epifisaria e le
piastre di crescita epifisaria
scompaiono con la pubertà,
infatti dopo la pubertà non si
cresce. In età adulta resta solo la
cartilagine jalina articlare che
riveste le superfici delle articolazioni.

IL TESSUTO ADIPOSO

È un connettivo specializzato nell’imagazzinamento dei grassi neutri o nella produzione di calore; li possiamo
trovare isolati o in piccoli gruppi nel connettivo propriamente detto, oppure pososno formare dei cospiqui
aggregati in tutto l’organismo. Lo trovaiamo a livello sottocutaneo per contribuire a regolare la supoerficie del
corpo o per fungere da cuscinetto agli urti (sotto i piedi o delle mani), contribuisce inoltre all’isolamento
termico del corpo.

Abbiamo un tessuto adiposo uniloculre (bianco): unica goccia lipidica nel citoplasma e uno multiloculare
caratterizzato da una cellula che contiene numerosoe gocce lipidiche ed abbondanti mitocondri (che ne
conferiscono il colore scuro, bruno).

in qiuesto vetrino osserviamo


nello strato apicale un tessuto
epiteliale di rivestimento
pluristratificato pavimentoso
cheratinizzato, al di sotto
vediamo un connettvo denso
irregolare a sotto vediamo delle
porzioni di tessuto adiposo
uniloculare. Sono cellule sferiche
isolate. Appaiono bianche perché
nella preparazione di un
preparato istologico l’uso di
alcool, solventi e della paraffina
provoca l’estrazione dei grassi e quindi gli adipoiti ci appaiono come una sottile membrana con un nucleo posto
all’estremità della cellula.

qui vediamo una porzione di


cartilagine elastica!!! Non è
tessuto adiposo uniloculare.

La band adelimitata è cartilagine


elastica; mentre al distotto
(destra) vediamo il tessuto
adiposo monoloculare.,
possiamo vedere in qualche caso
i nuclei.

vediamo ancora un vetro di tessuto


adiposo uniloculare (grosse cellule
tondeggiabti con i nuclei in periferia)
che distiunguiamo dalle parti scure
che sono delle cellule di tessuto
adiposo multiloculare, il loro
citoplasma contiene molto gocce
lipidiche, il nucleo è centrale e più
sferico. Ci sono anche numerosi
mitocondri. Il tessuo adiposo bruno lo
traviamo in grande quantità nel
neonato, nell’adulto lo traviamo in
corrispondenza della ghiandola
surrenale o a livello del rene e
nell’aorta.

È altamente innervato dai nervi simpatici; il rilascio di adrenalina indice l’ossidazione degli acidi grassi al fine di
produrre calore (funzione del tessuto adipo bruno nei neonati).
è lo stesso preparato ingrandito.

TESSUTO MUSCOLARE

- Striato schelettrico: muscoli inseriti sulle ossa tramite i tendini, lingia, faringe e esofago
- Striato cardiaco: cuore
- Liscio: mosculatura della partete dei tubi cavi e degli organi viscerali.

veidamo all’esterno un epitelio di


rivestimento stratificato, al di sotto
vediamo un connettivo con piccoli vasi.
Vediamo anche una porzione tissutale
con cellule grandi e cilindriche.

ingrandendo vediamo cellule grande


cilindriche con i nuclei in periferia del
citoplasma: cellule muscolari, se ingrandiamo
ancora vediamo le striture ceh decorrono
trasvesalmentre rispetto al decorso della
cellule.

il tessuto è formato da cellule cilindriche con


un diametro dai 10 ai 100micron, la lungehzza
varia da 1mm fino a 20 cm, sono cellule
multinucleate (nuclei ellittici posizionati in
periferia delle cellule), si trovano appena al di sotto del sarcolemma.

Le bande A: zone di sovrapposizione di miosina e actina, le bande I, meno dense, contengono siolo actina.
Le fibre muscolare striate schelettriche sono raccolte in fascie, avvolte da una giuaina esterna di tessuto
connettivo denso (epimesio), da questo si distaccano dei setti di connettivo (perimesio), ogni fibra è avvolta da
endomesio; tutti questi strati di connettivo fanno si che la cellula sia innervata e vascolarizzata in modo
corretto.

Il muscolo striato della lingua presenta due direzioni, ma in questo muscolo non abbiamo alcun attacco a
tendini o ossa; questa organizzazione multidirezionale delle fibre permette un ampio intervallo di movimenti
necessarie alla deglutizione.

Nei muscoli schelettrici connessi alle soosa, i fasci muscolari sono uniti alle ossa tremite giunzioni miotendinee,
le fibre collagene si forndono formando il tendine.

vediamo sempre la sezione


trasversale di una lingua,
osserviamo ancora
l’organizzazione “strana” per
permettere alla lingua di
compiere tutti i movimenti.

Sono fasci di fibre muscolari


schelettriche con una
complessa organizzazione del
connettivo.

vediamo cellule striate, in questo


caso vediamo 1 massimo 2 nuclei
in posizione cemtrale, capiamo
quindi che siamo in presenzza di
mioccardiociti; anche questi sono
riverstiti da endomesio
(connettivo lasso) in cui si
trovano capillari per permetter
l’apporto di ossigeno e ioni calcio
per il corretto funzionamento di
queste cellule.

la caratteristica unica del tessuto


cardiaco è la presenza dei dischi intercalari o strie scalariformi che sono riuconoscibli comne linee trasversali.

Vediamo inoltre la tendenza a biforcarsi di queste cellule.

Questi dischi rappresentano dei complessi (giunzioni gap) attraverso il quale il potenzaile di azione si propaga
da cellula a cellula.

Capiamo che è un tessuto muscolare non schelettrico dalla presenza dei nuceli al centro.
tessuto muscolare liscio
appartenente alla vescica,
presenta delle cellule isolate con
nuclei a forma affusiolata (cellule
fusiformi, una porzione centraòle
ampia e vanno poi ad assotiliarsi),
sono prive di striature.

Hanno un unico nucleo posto al


centro, per realizzare un massimo
addensamento le cellule si
dispongono in modo sfalsato, per
questo motivo le cellule
prreentano diametri variabili.

Quando queste sono rilassate sono “lisce”, non si osservano striature perché i filamenti di actina e miosina non
sono organizzati nella struttura sarcomerica.

vediamo sempre un
tessuto muscolare liscio
con due direzioni differnti.

Se ingrandiamo:

cellule fittamente adese


con struttura fuseuiforme,
nucleo schiacciato. Non è
contratta!!

Non notiamo striature.


TESSUTO NERVOSO

L’organizzazione prevede i neuroni (deputati alla trasmissione del segnale dotato di corpo cellulare, dendriti e
assone) e le cellule gliale o nevroglie (dislocate in funzione diverse a seconda della fuzione) come gli astrociti
(funzione di sostegno, trofica e riparativa), cellule di Shwann (si trovano nel SNP, hanno la funzione di produrre
mielina e fanno isolamento elettrico), oligodendrociti (si trovano nel SNC; hanno la stessa funzione delle cellule
di Shwann, questi peroò reiscono a mielinizzare più assoni contemporaneamente).

Abbiamo un SNC: encrefalo e midollo spinale e SNP: fibre nervose in nervi e da piccoli aggregati di neuroni
denominati gangli.dal punto di vista macroscopico, a livello del SNC possiamo notare una sostanza grigia (corpi
cellulari, dendriti e porzione non mielinizzata degli assoni, cellule gliali e da numerosi vasi, qui si fromano le
sinapsi, si trova a livello del cervello e cervelletto, occupa anche la pporzione cebtrata del midollo) e una
sostanza bianca (contiene gli assoni milinizzat, oligondendrociti, non contiene neuroni, si trova all’interno del
cervello e del cervelletto, occupa anche la parte periferica del midollo).

all’esterno osserviamo la coretccia


“celebellare” formata da sostanza grigia,
all’interno vediamo la sostanza bianca.

La corteccia (grigia), fromata da neuroni, fibre,


cellule gliali.

Aumenetando:

nello starto esterno vediamo delle cellule


nervose, più internamente troviamo altre
cellule, questi hanno molti dendriti (cellule
del Purkinje), sono cellule grandi, hanno un
nucleo eucromatico e al centro un grosso
nucleolo. I dendriti si portano nello strato
esterno (molecolare) dove questi vanno a
ramificarsi.

Lo strato più interno prende il nome di strato


dei granuli, formato da miliardi di piccoli
neuroni, abbiamo numerosi astrociti,
regolano al micromabiente e formano la BEE.
Il rapporto numerico tra neuroni e cellule
gliali sta in rapporto di 1:10.
in questo vetro possiamo vedere
bene la coretccia celelbbellare,
fromata da sostanza grigia
esterna e da una sostanza bianca
molto interna.

possiamo bene notare:

- Sinistra (azzurro): sostanza molecolare


- Sostanza intermedia (purkinie)
- Porzione dei granuli

stiamoa osservando ora una sezione


di un nervio, tra gli spazi abbiamo
del connettivo (epinevrio). Ciascun
fascio è circondato dal perinevrio,
questo avvolge poi ogni singola fibra
nervosa (ogni assone): endonevrio.

Le porzioni bianche sono artefatti


(scollamenti).

Ingrandendo:
vediamo tanti assoni ricoperti di
guaina mielinica (ogni puntino è un
assone).

Ci sono degli spazi bianchi anche


all’interno questo perché la mielina
veine a volte tolta durante la
preparazione di alcuni preparati
(formata da lipidi)

Le zone scure ceh notiamo attorno


alle fibre sono i nuclei delle cellule
di Schwann.

Osserviamo ora una sezione longitudianle


del medesimo nervo, appreziamo
l’andamento del connettivo. Il connettivo
è la parte a sinistra. Vediamo
l’andamento ondulatorio delle fibre
nervose, le cellule di schwann.

qui vediamo sempre un nervo, colorato


con una tricromica per vedere bene il
connettvo. Capiamo come questo
raccolga gli assoni in fasci.

Vediamo anche del tessuto adiposo,


piccoli vasi e artefatti
qui osserviamo bene i singolo assoni,
rivestiti dalla loro guaina mielinica.
Osserviamo numerosi artefatti.

Vediamo anche come il nucleo della


cellula di schwann fascia l’assone.

vediamo la sezione di un ganglio. SNP, strutture


ovoidali con corpi cellulari dei neuroni oltre che cellule
gliali e da un connettvo, la funzione di queste
strutture la trasmissione di impulsi nervosi, per ogni
fibra nervosa che entra ne avremo un’altra che esce.

Vediamo numerosi neuroni, vediamo del connettivo e


una capsula esterna (sempre connettivo).

Avviciniamo:

vediamo meglio come i neuroni sono


associati alla nevroglia, sono neuroni
ramificati. Sono di norma sferici, hanno un
piccolo nucleo ecromaatico e all’interno un
nucleolo.
vediamo sempre una colorazione di
ganglio con colorazione argentica;
vediamo bene i neuroni con il nucloeo
eucromatico e l nucleolo al centro.
Vediamo meno le cellule satelliti.

Vediamo nella parte scure come un


numero elevato di fibre stanno entrando
o uscendo dal ganglio.

CELLULE DEL SANGUE

Gli eritrociti, emazie, globuli rossi sono cellule anucleate con la forma di un disco biconcavo

I leucociti (GB), questi, in base al tipo di granuli e dalla forma del loro nucleo sono divisi in granulociti (PMN) o
agranulociti (OMN). I PMN contengono dei granuli, questi si dividono in basofili, eosinofili e nutrofili, i loro
granuli hanno 3 colorazioni diversi e i loro nuclei presenteranno dei lobi.

I neutrofili sono i più abbondanti 60 dei leucociti, hanno un unico nucleo segmentato con dei lobi connessi da
sottili filamenti, nel citoplasma vediamonumerosi piccoli granuli con diversi enzimi utili per la fagocitosi

Eosinofili hanno un nucleo bilobato, 1-3% dei leucociti totali, i granuli nel citoplasma appaiono rosa,
contengono proteine basiche e neurotossine specifiche, permettono di intervenire in caso di allergie della pelle
o ad esempio nell’asma.

Basofili, piccoli, hanno il nucleo diviso in lobi regolari. Il nuclo p ricoperto dai granuli del citoplasma, i granuli
essendo basofili colorano di blu tutto il citoplasma. 0,1%
Tra gli agranulociti abbiamo i linfociti, rappresentano il 20% dei leucociti totali, (T e B). presentano un nucleo
ferico che occupa quasi tutta la cellula lasciando un sottile strato di citpolasma; sempre degli agranulociti
abbiamo i monociti, questi sono i più grandi, hanno un nucleo ovale, reniforme. Hanno una colorazione meno
intensa dei linfoxiti perché hanno una cromatina meno condensata.

Nello striscio abbiamoa anche le piastrine (trombociti), derivano dalla frammentazione dei metacariociti, prive
di nucleo, tondeggianti, sono coinvolti nella coagulazione.

osservando uno striscio notiamo come


i globuli rossi sono maggiori.

Aumentando vediamo anche dei


leucociti:

qui vediamo diversi leucociti, essendo colorati


con ematossilina eosina non ci permette le
diverse caratteristiche del citoplasma, ma già la
divers forma dei nuclei ci aiuta a capire che tipo
di globulo bianco stiamo guardando.

Avviciniamo:

vediamo i neutrofili (nucloeo


polimorfonucleato), quelli tutti scuri con un
nucleo tondeggiante e un sottile strato di
citoplasamsono i linfociti. Mentre i piccoli
residui sparsi sono le piastrine.

Nucleo reniforme: monocita.

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