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ingrandiamo:
possiamo osservare la
sezione trasversale di un vaso
sanguineo, la freccia indica un
epitelio di tipo semplice
pavimentoso (cellule
appiattite). il tessuto epiteliale
dei vasi sanguinei prende il
nome di endotelio; alterazioni
di questo epitelio possono
causare numerosa patologie.
osserviamo un epitelio
pavimentoso stratificato non
cheratinizzato.
è composto, pavimentoso e
non cheratinizzato. è la
mucosa di una papilla
gustativa
i dotti delle ghiandole sono detti dotto escretori, le ghiandole possono essere classificate in base alla forma
degli adenomeri. le ghiandole possono essere o semplici o composte. semplici--> unico dotto, composta--> il
dotto si ramifica.
possiamo distinguere se è una ghiandola che secerna siero, muco o misto. nelle ghiandole a secrezione sierosa,
il prodotto liberato è un fluido ricco di proteine; mentre nelle ghiandole a secrezione mucosa c’è un fluido
molto più denso con delle proteine glicosilate; hanno per tanto una colorazione differente.
osserviamo un'immagie
della pelle, le ghiandole le
cerco nel connettivo, le
ghiandole sono quei pallini
viola, non riusciamo a
vedere il dotto escretore,
non è che non lo vedo, ma
nella maggior parte delle
ghiandole non è visibile,
avrei dovuto tagliare la
ghiandola i una maniera
perfette in modo da
prendere il dotto e anche
la parte secernente.
la salivare è una ghiandola composta, tubulo acinosa. la porzione secernente è formata da molti adenomeri e
nell'insieme formano la ghiandola. è una ghiandola sierosa. molti adenomeri hanno la forma ad acino.
le cellule che producono muco appiano poco colorate. i nuclei delle cellule a secrezione sierosa hanno una
forma sferica, mentre i nuclei delle cellule a secrezione sono invece più appiattiti e nell'ambito della celluel si
trovano nella porzione basale della cellule.
a sinsitra osserviamo
ghiandole mucose, a
destra ghiandole sierose.
ghindola
sottomandibolare salivare.
possiamo noatre inoltre
che tra gli adenomeri ci
sono delle aree bluu,
questa area blu è il
connettivo che sostiene le
ghiandole secernenti.
Il potere di risoluzione è dell’ordine di 0,2 micron
possiamo avere un raggrinzimento delle sezioni oppure allo spessore non omogeneo delle fette; la strutture
tridimensionali viene perduta, bisogna ragionare in bidimensioni. In base all’orientamento del taglio un tessuto
ci può apparire differente. Occorre come prima cosa identificar i nuclei (colorati di viola con ematossilina).
secernono ormoni
Questo non è cheratinizzato, sono presenti i nuclei. Questo è una sezione di una cornea.
L’epitelio poggia su una grande lamina basale, formata da fibre collagene intrecciate, al di sotto osserviamo un
tessuto connettivo denso (fibre collagene unidirezionali); possiamo trovare leucociti, macrofagi e fibroblasti.
in questa foto invece osserviamo un epitelio pavimentoso semplice (è sempre lo stesso preparato, dalla parte
opposta a quella colorata di rosa scuro).
Epitelio di rivestimento pluristratificato pavimentoso non cheratinizzati, le fibre collagene scorrono in maniera
parallela, tramite questa colorazione osserviamo le due lamine basali che delimitano i 2 epiteli.
I nuclei delle cellule epiteliali cilindriche sono alla base delle cellule, troviamo delle ghiandole mucipare (per
proteggere l’intestino). Al di sotto dell’epitelio, separato da una lamina base troviamo il connettivo
propriamente detto lasso (poche fibre e molte cellule, vasi sanguinei, cellule muscolari, macrofagi).
Abbiamo delle ghiandole tubulari semplici. Le zone chiare sono cellule mucipare caliciformi.
sezione di polmone:
colorazione tricromica
ghiandola endocria, ghiandola
tiroidea; abbiamo molti follicoli,
cellule cubico con la
caratteristica del mutiìuo
contatto, costituiscono la
sostanza colloide; abbiamo i
capillari che sono il mezzo
attraverso il quale viene messo
in circolo il secreto.
Abbiamo un tessuto connettivo propriamente detto (lasso spazi bianchi per la presenza di acqua di PG e alla
sottigliezza delle fibre)
è un vetrino diffivcile!
L’andamento arricciato ci
permette di distinguere le fibre
elastiche dalle fibre collagene.
La cellula bianca è un
condrocita.
seione trasversaleee
qui abbiamo il muscolo
cardiaco (sempre muscolo
straito), per differenziarlo
dobbiamo notare che i nuclei
hanno una forma
sferica/ovoidale e sono
posizionati più o meno al
centro della cellula. Abbiamo
cellule più piccole rispetto a
quello schelettrico.
Il cartilagineo è orgaizzato in condrocitii che sintetizzano abbondante matrice extracellulare formata da PG,
GAG, HA, fibre collagene e elastiche. è un tessuto meno duro dell’osso ma più resistente alla compressione e
alla tensione. Questo tessuto non contine nervi, non contiene vasi ne linfatici ne sanguinei; viene nutrito dal
PERICONDRIO; fa eccezione la cartilagine sinuviale che viene nutrita dal liquido sinuviale (cavità articolari).
Abbiamo 3 tipi di cartilagine (in base alla diversa composizione della matrice extracellulare):
- Jalina: più comune, prevale il collagene di tipo II, è molto resistente alla compressione, la tyroviamo a
ricoprire le superficie articolari ma anche a ricoprire naso, faringe, trachea e bronchi, nelle coste e
inoltre forma la zona di crescita epifisaria (coniugazione)
- Elastica: oltre al collagene II, abbiamo molte fibre elastiche, la trobviamo nel padiglione auricolare,
condotto uditivo e epiglottide.
- Fibrosa: sta a metà tra la cartilagine jalina e un connettivo denso; non la si trova mai isolata (non ha un
pericondrio ben difinito), presenta molte fibre collagene di tipo I, per questo motivo è molto resistente.
La troviamo nei dischi intervertebrali, nelle giunzioni tra tenine e osso, nei menischi.
osserviamo la fibrocartilagine,
vediamo i condrociti, sono isolati
o in piccoli gruppi isogeni, sono
disposte su fibre separate da
grosse fibre collagene. La matrice
della fibrocartilagine è acidofila,
contine numerose fibre collagen
di tipo I. è priva di un pericondrio
identificabile, perché questa
cartilagine si fonde con i tessuti
circosatnti. In questo caso
vediamo una porzione di
connettivo denso regolare (tra
tendine e articolazione).
Il tessuto osseo:
periostio: esterno, questo tessuto è fornte dellec ellule progenitrici necessarire per i processi di riparazione e
accrescimento osseo oltre che contribuire al nutrimento.
- Tessuto osseo primario, immaturo o a fibre intrecciate (non formato che possimao trovare o nello
sviluppo embrionale, dopo processi riparativi, negli alveoli dentali, tendini o nelle ossa piatte in
prossimità delle suture). Non presenta delle lamelle, presenta delle sottili fibre di collagene disposte
casualmente, ha una minore concentrazione di sali minerali, ha molti osteoiti e viene poi sostituti
dall’osso lamellare
- Tessuto osseo secondario, maturo o lamellare: è l’osso che toviamo nell’adulto, formato da lamelle di
fibre collagene parallele (nella stessa lamella) mentre tra due lamelle contigue sono orientate
perpendicolarmente, questa disposizione conferisce all’osso una notevole resistenteza. Le lamelle
fromano osteoni nell’osso compatto oppure essere parallele nell’osso spugnoso.
osserviamo un osso compatto, vediamo gli
osteoni. Questo tipo di osso costituisce la parte
esterna delle ossa lunghe (80%) del peso dello
scheletro. È privo di cavità; è formato da cilindri
con orientamento parallelo all’asse dell’osso,
sono fromati da lamelle, le quali possono essere
da 4 a 20 per ogni osteone, sono disposte
attorno a un canale neurovascoalre (Havers),
ogni canale è rivestito da endosti, contiene vasi
nervi e tessuto connettivo alsso.
Tra gli osteoni vediamo anceh delle lamelle sparse, prednono il nome di lamelle interstiziali, quieste sono il
frutto del rimodellamento osseo.
La cartilagine epifisaria e le
piastre di crescita epifisaria
scompaiono con la pubertà,
infatti dopo la pubertà non si
cresce. In età adulta resta solo la
cartilagine jalina articlare che
riveste le superfici delle articolazioni.
IL TESSUTO ADIPOSO
È un connettivo specializzato nell’imagazzinamento dei grassi neutri o nella produzione di calore; li possiamo
trovare isolati o in piccoli gruppi nel connettivo propriamente detto, oppure pososno formare dei cospiqui
aggregati in tutto l’organismo. Lo trovaiamo a livello sottocutaneo per contribuire a regolare la supoerficie del
corpo o per fungere da cuscinetto agli urti (sotto i piedi o delle mani), contribuisce inoltre all’isolamento
termico del corpo.
Abbiamo un tessuto adiposo uniloculre (bianco): unica goccia lipidica nel citoplasma e uno multiloculare
caratterizzato da una cellula che contiene numerosoe gocce lipidiche ed abbondanti mitocondri (che ne
conferiscono il colore scuro, bruno).
È altamente innervato dai nervi simpatici; il rilascio di adrenalina indice l’ossidazione degli acidi grassi al fine di
produrre calore (funzione del tessuto adipo bruno nei neonati).
è lo stesso preparato ingrandito.
TESSUTO MUSCOLARE
- Striato schelettrico: muscoli inseriti sulle ossa tramite i tendini, lingia, faringe e esofago
- Striato cardiaco: cuore
- Liscio: mosculatura della partete dei tubi cavi e degli organi viscerali.
Le bande A: zone di sovrapposizione di miosina e actina, le bande I, meno dense, contengono siolo actina.
Le fibre muscolare striate schelettriche sono raccolte in fascie, avvolte da una giuaina esterna di tessuto
connettivo denso (epimesio), da questo si distaccano dei setti di connettivo (perimesio), ogni fibra è avvolta da
endomesio; tutti questi strati di connettivo fanno si che la cellula sia innervata e vascolarizzata in modo
corretto.
Il muscolo striato della lingua presenta due direzioni, ma in questo muscolo non abbiamo alcun attacco a
tendini o ossa; questa organizzazione multidirezionale delle fibre permette un ampio intervallo di movimenti
necessarie alla deglutizione.
Nei muscoli schelettrici connessi alle soosa, i fasci muscolari sono uniti alle ossa tremite giunzioni miotendinee,
le fibre collagene si forndono formando il tendine.
Questi dischi rappresentano dei complessi (giunzioni gap) attraverso il quale il potenzaile di azione si propaga
da cellula a cellula.
Capiamo che è un tessuto muscolare non schelettrico dalla presenza dei nuceli al centro.
tessuto muscolare liscio
appartenente alla vescica,
presenta delle cellule isolate con
nuclei a forma affusiolata (cellule
fusiformi, una porzione centraòle
ampia e vanno poi ad assotiliarsi),
sono prive di striature.
Quando queste sono rilassate sono “lisce”, non si osservano striature perché i filamenti di actina e miosina non
sono organizzati nella struttura sarcomerica.
vediamo sempre un
tessuto muscolare liscio
con due direzioni differnti.
Se ingrandiamo:
L’organizzazione prevede i neuroni (deputati alla trasmissione del segnale dotato di corpo cellulare, dendriti e
assone) e le cellule gliale o nevroglie (dislocate in funzione diverse a seconda della fuzione) come gli astrociti
(funzione di sostegno, trofica e riparativa), cellule di Shwann (si trovano nel SNP, hanno la funzione di produrre
mielina e fanno isolamento elettrico), oligodendrociti (si trovano nel SNC; hanno la stessa funzione delle cellule
di Shwann, questi peroò reiscono a mielinizzare più assoni contemporaneamente).
Abbiamo un SNC: encrefalo e midollo spinale e SNP: fibre nervose in nervi e da piccoli aggregati di neuroni
denominati gangli.dal punto di vista macroscopico, a livello del SNC possiamo notare una sostanza grigia (corpi
cellulari, dendriti e porzione non mielinizzata degli assoni, cellule gliali e da numerosi vasi, qui si fromano le
sinapsi, si trova a livello del cervello e cervelletto, occupa anche la pporzione cebtrata del midollo) e una
sostanza bianca (contiene gli assoni milinizzat, oligondendrociti, non contiene neuroni, si trova all’interno del
cervello e del cervelletto, occupa anche la parte periferica del midollo).
Aumenetando:
Ingrandendo:
vediamo tanti assoni ricoperti di
guaina mielinica (ogni puntino è un
assone).
Avviciniamo:
Gli eritrociti, emazie, globuli rossi sono cellule anucleate con la forma di un disco biconcavo
I leucociti (GB), questi, in base al tipo di granuli e dalla forma del loro nucleo sono divisi in granulociti (PMN) o
agranulociti (OMN). I PMN contengono dei granuli, questi si dividono in basofili, eosinofili e nutrofili, i loro
granuli hanno 3 colorazioni diversi e i loro nuclei presenteranno dei lobi.
I neutrofili sono i più abbondanti 60 dei leucociti, hanno un unico nucleo segmentato con dei lobi connessi da
sottili filamenti, nel citoplasma vediamonumerosi piccoli granuli con diversi enzimi utili per la fagocitosi
Eosinofili hanno un nucleo bilobato, 1-3% dei leucociti totali, i granuli nel citoplasma appaiono rosa,
contengono proteine basiche e neurotossine specifiche, permettono di intervenire in caso di allergie della pelle
o ad esempio nell’asma.
Basofili, piccoli, hanno il nucleo diviso in lobi regolari. Il nuclo p ricoperto dai granuli del citoplasma, i granuli
essendo basofili colorano di blu tutto il citoplasma. 0,1%
Tra gli agranulociti abbiamo i linfociti, rappresentano il 20% dei leucociti totali, (T e B). presentano un nucleo
ferico che occupa quasi tutta la cellula lasciando un sottile strato di citpolasma; sempre degli agranulociti
abbiamo i monociti, questi sono i più grandi, hanno un nucleo ovale, reniforme. Hanno una colorazione meno
intensa dei linfoxiti perché hanno una cromatina meno condensata.
Nello striscio abbiamoa anche le piastrine (trombociti), derivano dalla frammentazione dei metacariociti, prive
di nucleo, tondeggianti, sono coinvolti nella coagulazione.
Avviciniamo: