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1. Equivalenza semantica: l’uso alternativo delle varianti non deve causare cambiamenti di significato
2. Identità di struttura: l’uso alternativo delle varianti non deve produrre cambiamenti di struttura
linguistica
Problematicità:
Variazione semantica la parte invariabile è il significato (fegato/coraggio, sei una volpe/sei furbo); geo-
omonimi (tovaglia “asciugamano” per un siciliano)
Marcatezza delle variabili alcuni tratti linguistici rivelano lo stesso tipo di marcatezza sociolinguistica;
vernacular universal (es. semplificazione nessi consonantici, preferenza per analisi anziché sintesi)
La variabilità interna al sistema linguistico non è necessariamente predittiva del mutamento linguistico.
Inoltre, l’assegnazione di un certo valore di marcatezza sociolinguistica ad un dato tratto linguistico (e
dunque ad una certa variabile sociolinguistica e ad una sua variante) è in buona sostanza arbitraria e
dipende da questioni di prestigio o stigma da parte dei parlanti, non ad una questione determinata dal
sistema linguistico stesso. Importante quindi la questione della consapevolezza (forma di meta-riflessione
che dovrebbe portare ad un piano leggibile e quindi gestibile gli atti di parola)
Tipi di variabile
Marker (o contrassegno/differenziatore):
sensibile alla stratificazione sociale e alla variazione situazionale;
(r) o (th) a New York; (ng) a Norwich
Indicatore
sensibile alla stratificazione sociale
(ɑ:) a Norwich
Stereotipo
sensibile alla variazione situazionale
(æS) a Teheran
ᵞ <R>
Pattern di variazione una certa configurazione di co-variazione tra tratti linguistici e tratti extra-
linguistici.
Punti nodali
- Competenza o esecuzione?
- Valore non predittivo delle regole variabili > carattere probabilistico
- Caratterizzazione comunitaria della regola variabile (e definizione della comunità linguistica, di per
sé già eterogenea, sulla base di un concetto di variabilità)
- Forma e ragioni della variabilità
Scale di implicazione
- Negli anni ’70 nell’ambito della sociolinguistica americana al concetto e all’apparato teorico delle
regole variabili, è stato aggiunto il principio delle scale di implicazione (o implicazionali), un
costrutto formulato dapprima all’interno della creolistica
- Le scale implicazionali descrivono i rapporti tra diverse variabili; lo scopo cui rispondono non è più
quello di contare la percentuale del verificarsi di un certo fenomeno in rapporto alle variabili
diastatiche o diafasiche o le regole attraverso cui si alternano le varianti di una variabile (regole
variabili), ma è quello più raffinato di scoprire se esistono rapporti implicazionali tra le diverse
variabili individuate in una specifica comunità o situazione e, dunque, se esistono rapporti e
gerarchie tra i diversi tratti analizzati.
Le regole implicazionali sono intese come categoriche (+/-) e non variabili; la variazione, dunque, è data
dall’applicazione categorica di regole diverse. La realizzazione di regole diverse determina di fatto scelte di
varietà: varietà di lingua (varietà 1, varietà 2, ecc.)
Inserimento del dato quantitativo la nuova analisi implicazionale vuole rappresentare la realtà linguistica
non solo attraverso regole categoriche (meno realistiche), ma anche attraverso quelle variabili.