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· Il SEGNO LINGUISTICO

L'unità linguistica è una cosa doppia fatta dal raccostamento di due termini.
Il segno linguistico non unisce una cosa e un nome, ma un CONCETTO e un'IMMAGINE ACUSTICA ( = traccia psichica
del suono, la rappresentazione che ci viene data dai nostri sensi ).
2 principi:
1. l'arbitrarietà del segno (principio irrazionale)
Il legame che unisce significante e significato è arbitrario.
(vedi differenza tra le lingue)
Due obiezioni:
onomatopee ® la scelta del significante non è sempre arbitraria;
esclamazioni.

2. carattere lineare del significante


Il significante, essendo di natura auditiva, si svolge soltanto nel tempo Þ rappresenta un'estensione misurabile in una
sola dimensione: è una linea.
¯
Non si possono pronunciare contemporaneamente due elementi.
IMMUTABILTA' del segno
Il segno linguistico sfugge alla nostra volontà.
Il significante, in rapporto all'idea che esprime, appare scelto liberamente, ma in rapporto alla comunità linguistica, è
imposto.
La lingua appare sempre come un'eredità dell'epoca precedente.

Uno stato di lingua determinato è sempre il prodotto di fattori storici, e sono questi fattori che spiegano perché il segno
linguistico è immutabile, cioè resiste a ogni sostituzione arbitraria.
Il fattore storico domina la lingua interamente ed esclude ogni cambiamento linguistico generale ed improvviso.
Fattori che determinano
l'immutabilità: 1. Il carattere arbitrario del segno
2. La moltitudine di segni necessari a costituire qualsiasi lingua
3. Il carattere troppo complesso del sistema
4. La resistenza dell'inerzia collettiva ad ogni innovazione linguistica.

alla lingua sono tutti interessati Þ tra tutte le istituzioni

sociali, è quella che offre minor presa alle iniziative.


Proprio perché arbitrario, il segno non conosce altra legge che quella della tradizione, e proprio perché si fonda sulla
tradizione può essere arbitrario.

· MUTABILITA' ® si può parlare insieme dell'immutabilità e dell'immutabilità

del segno.

spostamento del rapporto significato / significante

Una lingua è impotente a difendersi contro i fattori che portano a


questo spostamento.
Il fattore principale nella mutabilità è il TEMPO Þ l'azione del tempo si combina con l'azione della forza sociale.

· LINGUISTICA STATICA ed EVOLUTIVA ® due diversi approcci alla

linguistica
Linguistica moderna Þ diacronia (v. grammatica comparata di Bopp)

¯
troppo spazio alla storia Þ la linguistica tornerà al punto di vista statico della grammatica tradizionale.
il metodo storico di rimbalzo farà capire meglio gli stati della lingua.
Rapporti DIACRONIA / SINCRONIA ® autonomi e interdipendenti allo

stesso tempo.
Esempio corteccia: due tagli (uno verticale e uno orizzontale)
Immagine delle fibre - le due prospettive dipendono l'uno dall'altra.
Ma il taglio orizzontale fa percepire rapporti tra le fibre che non si potrebbero comprendere con il taglio verticale.
Esempio scacchiera: scacchiera = lingua
pedine = pezzi che assumono un certo valore in base alla posizione e in opposizione agli altri termini.
Come nella lingua, lo spostamento di un solo elemento condiziona tutto.
(mosse = momenti sincronici)
Le due linguistiche non hanno uguale importanza. L'aspetto sincronico domina l'altro, poiché per la massa parlante è la
vera ed unica realtà.
Metodi differenti: sincronia ® conosce solo una prospettiva, quella dei
soggetti parlanti.
Metodo: raccogliere le testimonianze.
diacronia ® due prospettive: PROSPETTICA - segue il
corso del tempo - RETROSPETTIVA -
risale lo stesso corso.
Materie: studio sincronico ® insieme dei fatti corrispondente a ciascuna lingua

(meglio dire "idiosincronico")


studio diacronico ® rifiuta una simile specializzazione.

Fatti diacronici e la loro molteplicità spaziale.


LEGGE SINCRONICA: generale, ma non imperativa. Si impone all'uso

collettivo, ma ci sono obbligazioni ai soggetti

parlanti.

Þ Semplice espressione di un ordine esistente,

constata uno stato di cose.


LEGGE DIACRONICA: carattere imperativo. Fattore dinamico.
I fatti sincronici, quali che siano, presentano una certa regolarità, ma non hanno alcun carattere imperativo; i fatti
diacronici, al contrario, si impongono alla lingua, ma non hanno niente di generale.
La lingua può anche essere studiata dal punto di vista PANCRONICO:
· fenomeno costante - si producono sempre mutamenti,
· vi sono regole che sopravvivono a qualsiasi evento,
· un cambiamento fonetico è limitato a un tempo o a un territorio determinato.
LINGUISTICA SINCRONICA

¯
Oggetto: stabilire i principi fondamentali di ogni sistema idiosincronico, i fattori

costitutivi di ogni stato di lingua.


Segni = entità concrete della linguistica
2 principi: 1. L'entità linguistica non esiste che per l'associazione del significante e
del significato.
Nella lingua un concetto è una qualità della sostanza fonica, così come una determinata sonorità è una qualità del
concetto.
2. L'entità linguistica non è completamente determinata se non quando è
delimitata, separata da tutto ciò che la circonda nella catena fonica.
La lingua non si presenta come un insieme di segni delimitato preliminarmente, di cui basterebbe studiare le
significazioni e l'organizzazione, ma è una massa indistinta in cui soltanto l'attenzione e l'abitudine possono farci trovare
degli elementi particolari.

metodo di delimitazione (segmentazione)

suddivisione di una catena fonica in UNITA'


Lingua = pensiero organizzato nella maniera fonica
Il ruolo caratteristico della lingua di fronte al pensiero non è creare un mezzo fisico materiale per l'espressione delle idee,
ma servire da intermediario tra pensiero e suono, in condizioni tali che la loro unione sbocchi necessariamente in
delimitazioni reciproche di unità.
Nella lingua non si potrebbe isolare né il suono dal pensiero, né il pensiero dal suono (® solo con astrazione).
VALORE LINGUISTICO ® valore - valenza "negativa", differenziale di

paragone con l'altro

aspetto concettuale: possibilità di una parola di essere scambiata


con qualcosa diverso da sé, cioè di mandare a un'idea o a un concetto.
aspetto materiale: possibilità di una parola di venire scambiata,
confrontata, opposta a qualcosa di uguale

natura, cioè ad altre parole.


· RELAZIONI STRUTTURALI del SISTEMA LINGUISTICO
RAPPORTI SINTAGMATICI (nel discorso)
Le parole contraggono tra loro, con il loro concatenarsi, dei rapporti fondati sul carattere lineare della lingua (vedi 2°
principio del segno linguistico).
SINTAGMI = parti della catena fonica. Si compone sempre di due o più unità
consecutive.
Posto in un sintagma, un termine acquisisce il suo valore perché è opposto a quello che lo segue o lo precede.
Si dice che è in praesentia - si basa su due o più termini ugualmente presenti in una serie effettiva.
RAPPORTI ASSOCIATIVI (fuori dal discorso)
Le parole offerenti qualche cosa di comune si associano nella memoria, e si formano così dei gruppi nel cui ambito
regnano rapporti assai diversi.
La loro sede è nel cervello.
Si dice che sono in absentia, in una sede mnemonica virtuale.
Þ associazioni mentali - che possono poggiare su analogie di significato,
comunanza di immagini acustiche.
Solidarietà sintagmatiche = quasi tutte le unità della lingua dipendono sia da
ciò che le circonda nella catena parlata, sia dalle parti successive di cui esse stesse si compongono.
Arbitrarietà ASSOLUTA e RELATIVA (v. principio arbitrarietà del segno)
Solo una parte dei segni è assolutamente arbitraria (immotivata)

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Il segno può essere relativamente arbitrario

nozione che implica: - analisi del termine dato

(rapporto sintagmatico)
- analisi richiami con altri termini
(rapporto associativo)
Non esiste lingua in cui non vi sia qualcosa di motivato. D'altra parte è impossibile concepire una lingua in cui tutto è
motivato. Le lingue in cui l'immotivato raggiunge il massimo sono più LESSICOLOGICHE (es. cinese), e quelle in cui si
abbassa al minimo sono più GRAMMATICALI (es. indoeuropeo).

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