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Comunque, è più corretto parlare di tensione di vapore poiché il farmaco è un gas che entra negli
alveoli (quello che avviene negli alveoli dipende anche dalla velocità respiratoria), poi avremo il
passaggio nel sangue e altrettanto nel cervello.
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Come dovrebbe essere il farmaco ideale?
Hanno gli stessi fattori di rischio dei precedenti, di fatto producono un’anestesia efficace, ma con
effetti sgradevoli in termini di tempo di induzione (azione più lenta e durata maggiore); tale effetto
migliora se si introducono le insaturazioni, ma allo stesso tempo queste li rende anche più
metabolizzabili. (leggi slide)
L’unico etere ancora interessante è l’etere etilico, che però è usato solo in ambito veterinario per la
soppressione dell’animale.
Il cloroformio è storicamente il primo usato come anestetico, infatti un medico scozzese si rese
conto della sua volatilità e sentendo che i vapori respirati causavano lo stordimento, si impegnò a
verificare se potesse essere un vantaggio per un approccio simile al mezzo fisico.
(es. tampone di cloroformio in Sherlock).
La tossicità epatica è elevata, però, inoltre causa aritmie (come tutti i composti contenenti cloro e
bromo). Non a caso gli AL più recenti contengono atomi di Fluoro da solo o con altri alogeni. (leggi
slide)
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Una grandezza molto importante per gli AV è la MAC:
Essi basavano questa teoria sulla lipofilia di questi F pensando che questi funzionassero per
interazione con il bilayer fosfolipidico: una volta che il F si fosse inserito in esso avrebbe causato una
perturbazione dello stato della membrana e ne avrebbe alterato la capacità di conduzione.
Poi, pensarono che questa interazione potesse causare distorsione in prossimità dei canali ionici.
Tra le due idee, oggigiorno la seconda è ritenuta parzialmente vera, ma sappiamo anche che l’effetto
suddetto è dovuto ad un’interazione specifica con i canali ionici. Infatti, vedremo che l’interazione
riguarda il recettore GABAa e il recettore NMDA, quindi che anche gli AL stimolano la funzione
gabaergica e antagonizzano l’azione glutammatergica.
Per cui le evidenze sperimentali, che dimostrano la seconda idea, sono queste:
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Una MAC del 104% è troppo
elevata, vuol dire che il
protossido d’azoto da solo non ce
la fa ad indurre anestesia
chirurgica. Il coefficiente di
partizione olio/gas è molto
basso, cioè dalla fase oleosa
passa velocemente a quella
gassosa, e questo vuol dire che
l’effetto è immediato ma anche
molto breve. Ha degli effetti
collaterali tra cui uno piuttosto
importante è l’ossidazione del
cobalto della cianocubramina,
conosciuta come vitamina B12, e questo conduce ad alterazioni metaboliche piuttosto importanti.
Altra sostanza volatile è l’etere dietilico, il quale ha una MAC bassissima quindi un potere anestetico
molto elevato, infatti viene ancora impiegato in ambito veterinario. Non viene più tanto utilizzato
sull’uomo perché il coefficiente di partizione olio/gas è molto alto quindi l’effetto di induzione è
piuttosto lento e poi è una sostanza infiammabile.
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In tutte queste sostanze la stabilità
metabolica è influenzata dal tipo di alogeno
presente sulla molecola stessa. Cloro e
Bromo sono più facilmente metabolizzati
rispetto al Fluoro, che quindi è presente
maggiormente.
Il metabolismo inizia alla fine della
somministrazione. Gli anestetici che hanno
un’azione è molto rapida, hanno comunque
tempo di esercitare il loro effetto e poi
vengono via via metabolizzati. Sostanze che
impiegano tempo a svolgere la loro azione,
come gli eteri, nel frattempo che l’effetto si
instauri la concentrazione plasmatica è già svanita perché gran parte è stata metabolizzata, e questo
è svantaggioso.
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