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ANESTETICI GENERALI Gli anestetici generali sono farmaci deprimenti delleccitabilit dei neuroni; applicati per ridurre la sensibilit

al dolore in modo parziale o totale fino a perdita della coscienza. Lo scopo di ottenere uno stato di incoscienza e di rilassamento muscolare adatti per un intervento chirurgico. Una tipica successione di eventi in funzione del dosaggio utilizzato il seguente: Stadi e Segni fisiologici dell'anestesia 1 Stadio Analgesia, depressione dei centri corticali. Per piccoli interventi 2 Stadio Delirio, disinibizione con eccitazione e moti non volontari dovuta alla depressione dei neuroni inibitori 3Stadio Anestesia chirurgica I. Piano: Perdita riflessi spinali II. Piano: Riduzione riflessi muscolari III. Piano: Paralisi muscoli intercostali IV. Piano: Scomparsa del tono muscolare 4Stadio Paralisi respiratoria e circolatoria,per depressione dei centri bulbari, spesso irreversibili.

Anestetici Gassosi e Volatili Vengono mescolati e vaporizzati nell'aria respiratoria (aria, ossigeno e anidride carbonica in opportune proporzioni) e quindi somministrati per via polmonare mediante sistemi a circuito chiuso. La concentrazione di anestetico in fase gassosa e nel sangue viene valutata ed espressa in pressione parziale. L' attivit viene espressa in MAC ( minima concentrazione alveolare per indurre insensibilit ad un certo stimolo dolorifico nel 50% dei soggetti). CARATTERISTICHE un buon anestetico deve dare: a) rapida induzione di anestesia; b) rapido risveglio; c) eliminato rapidamente ed il pi possibile attraverso il polmone in forma inalterata. A intervento concluso, la permanenza prolungata
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nel sangue e, in maggior misura, il deposito nei tessuti adiposi (cerebrale, epatico e sottocutaneo) aumentano gli effetti tossici e la estensione del metabolismo che spesso produce derivati molto tossici.

Caratteristiche chimico fisiche di un anestetico polmonare Elevata lipofilia, per attraversare efficacemente le membrane biologiche. Elevata lipofilia e bassa tensione di vapore (bassa volatilit) per raggiungere elevate concentrazioni nel tessuto nervoso. Questi fattori aumentano la potenza. Gassoso o elevata tensione di vapore (basso punto di ebollizione o alta volatilit) se liquido cos da raggiungere elevate concentrazioni alveolari, da diffondere rapidamente nel sangue e, soprattutto, di essere eliminato rapidamente per via polmonare a fine anestesia. Questi fattori determinano rapidit dell'anestesia e del risveglio.
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Basso rischio di tossicit: acuta per il paziente e cronica per il personale medico. Non infiammabile. GASSOSI Protossido o sottossido di azoto, chiamato dai primi scopritori gas esilarante per l'euforia indotta durante il 2 Stadio Ciclopropano: pi efficace del protossido d'azoto per la pi alta lipofilia e, quindi, pi alto coefficiente di ripartizione Olio/Acqua, atossico, ma infiammabile e forma miscele esplosive con l'aria. LIQUIDI (volatili) Etere etilico. Ha avuto molto successo ed stato lungamente usato. Pi potente degli anestetici gassosi per la minor volatilit. Cloroformio: CHCl3 , triclorometano, usato nello stesso periodo ed in alternativa all'etere etilico nei paesi tropicali per il pi elevato punto di eboll. (62C). Un altro vantaggio di essere difficilmente infiammabile. Ma per il resto notevolmente svantaggioso, soprattutto per la tossicit epatica e cardiaca. Alotano. E' un alo etano: CF3-CHBrCl, non infiammabile. E' dotato di buona attivit (MAC 0,77) ma la presenza di Br lo rende sensibile ai nucleofili: attacca le apparecchiature ed epatotossico. Isofluorano: F3C- CH(Cl)-O-CHF2 Sevofluorano: (CF3)2CH-O-CH2F . MECCANISMO D AZIONE DEGLI ANESTETICI POLMONARI. Il meccanismo d'azione degli anestetici gassosi non ancora conosciuto con chiarezza. Di sicuro si conosce che inibiscono la conduzione dell impulso nervoso soprattutto fra neurone e neurone e quindi a livello delle sinapsi. Sono state ipotizzate varie teorie: Perturbazione aspecifica della organizzazione del doppio strato fosfolipido delle membrane cellulari prodotta da sostanze altamente lipofile. Interazione con tasche idrofobiche presenti in determinate proteine di membrana con conseguente alterazione dell'attivit di proteine recettoriale o canale associate alla membrana stessa. In particolare potrebbero essere inibiti i recettori ionotropi del glutamato. Essendo
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il glutammato il principale neurotrasmettitore eccitatorio, il blocco della sua attivit produce una forte depressione psicomotoria .

ANESTETICI GENERALI ENDOVENOSI Hanno azione pi rapida e gradevole rispetto ai polmonari. Si possono usare in associazione a protossido d'azoto e con i preanestetici. BARBITURICI Tiopentale sodico o tipentone sodico. Per possedere le caratteristiche richieste per l'anestesia devono avere: solubilit in acqua, per essere somministrati per via endovenosa;. quindi sono usati sotto forma di sali di sodio.
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rapida induzione, cio altamente lipofili. Un incremento di lipofilia rispetto ai normali barbiturici per uso sedativo raggiunta: durata d'azione ultrabreve. Raggiunta inserendo in C5 un radicale ramificato o insaturo, perch questi vengono facilmente ossidrilati dal CYP450 e quindi rapidamente eleiminati come glucoronidi o solfati. Antagonisti del glutamato: Ketamina. la ketamina si trova in forma di cloridrato, cos da potersi sciogliere in acqua ed essere iniettata per una pronta risposta. Interagisce con il recettore del N-metil-D-aspartato. Stimola lattivit simpatica centrale. Viene usata in associazione con una benzodiazepina. Principalmente indicata su bambini. Propofolol meccanismo d'azione: produce anestesia per potenziamento dell'attivit del GABA, il neurotrasmettitore inibitorio pi diffuso nel SNC. Si deve somministrare in soluzione oleosa perch insolubile in acqua e non salificabile. Neuroleptoanalgesia Si utilizza l'associazione di un potente neurolettico (droperidolo cloridrato) con un potente analgesico (fentanil citrato); questa provoca uno stato di tranquillit con ridotta attivit motoria, ridotta ansiet e indifferenza all'ambiente esterno. Non si perde necessariamente lo stato di coscienza, perci il paziente in grado di collaborare. E' particolarmente indicata su soggetti cardiopatici o anziani. ANESTETICI LOCALI Il termine di anestetici locali comprende una classe farmacologica eterogenea accomunata da un analogo meccanismo d'azione basato sull'interruzione transitoria e reversibile della conduzione nervosa in corrispondenza del sito in cui vengono applicati. Tra le numerose sostanze dotate di questa propriet, caratteristiche fisico-chimiche diverse e altri fattori ne condizionano l'attivit clinica e la tossicit.
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ANESTETICI LOCALI In relazione alla struttura chimica, gli AL possono essere classificati in due categorie: Amino-esteri: procaina, clorprocaina, tetracaina Amino-amidi: lidocaina, mepivacaina, prilocaina, bupivacaina, etidocaina, ropivacaina ANESTETICI LOCALI un polo lipofilo, rappresentato spesso da un anello aromatico responsabile della liposolubilit del prodotto, della diffusione nei tessuti e nelle membrane biologiche, del fissaggio alle proteine plasmatiche e dell'attivit. un polo idrofilo, comune alle due classi di AL, che conferisce agli anestetici locali il carattere di amine terziarie e ne determina il carattere di base. L'idrofilia condiziona l'idrosolubilit, quindi la diffusione della forma non ionizzata, e la ionizzazione (che, ad un determinato pH, funzione del pKa) della molecola dell'anestetico locale. una catena intermedia, che per la presenza di un legame amidico o estereo permette la classificazione degli AL. Meccanismo d'azione Gli AL bloccano (in modo transitorio e reversibile) la conduzione nervosa modificando la propagazione del potenziale d'azione a livello dellassone. La membrana della fibra nervosa, da una condizione di riposo mantenuta dall'attivit di una pompa Na-K ATPasi -dipendente, in seguito alla corrente del potenziale d'azione, consente l'ingresso massivo di ioni sodio al suo interno, modificando il potenziale di membrana da negativo a positivo. La corrente di depolarizzazione nel momento in cui tutta la superficie della membrana depolarizzata, innesca modificazioni strutturali del canale sodico responsabili di un ostacolo ad un'ulteriore ingresso di Na con conseguente inattivazione dell'eccitabilit di membrana. Allinterruzione della corrente sodica segue la fuoriuscita dalla cellula di ioni K in numero uguale a quello di ioni Na penetrati nella fase di depolarizzazione.

TOSSICITA Alla somministrazione endovenosa accidentale di 100-200 mg di un potente anestetico locale (es. Bupivacaina), si assiste nelluomo alla comparsa di turbe del ritmo, come extrasistoli ventricolari, tachicardie ventricolari e sopraventricolari e di difetti di conduzione con allargamento del QRS. La velocit con la quale si raggiunge la concentrazione plasmatica massimale (T Max) un fattore determinante nella tossicit di un AL: un'eccellente prevenzione di questi problemi consiste, per via peridurale, nell'iniezione lenta e frazionata (5 ml/min) della soluzione dell'AL, mentre l'utilizzazione di una dose test con aggiunta di adrenalina, soprattutto nelle donne in travaglio, controversa e non consigliabile.

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