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Il trasporto cellulare e il

metabolismo energetico

Curtis et al., Il nuovo Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2017


Il metabolismo cellulare
Il metabolismo cellulare è l’insieme delle reazioni chimiche
che avvengono nelle cellule e attraverso le quali le cellule
ricavano l’energia necessaria per crescere e per compiere
tutte le funzioni vitali.

Le reazioni metaboliche sono di due tipi:

•reazioni anaboliche: comprendono reazioni di sintesi che


trasformano le sostanze semplici in complesse; sono
endoergoniche, cioè richiedono energia,
•reazioni cataboliche: comprendono reazioni di demolizione
che trasformano le sostanze complesse in sostanze semplici;
sono esoergoniche, cioè liberano energia

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L’energia necessaria per le reazioni anaboliche proviene dalle reazioni
cataboliche.
L’energia che proviene dalle reazioni cataboliche viene convogliata in
alcune molecole, tra cui la principale è l’ATP, e viene poi usata nelle
reazioni anaboliche.
Reazioni anaboliche e cataboliche sono, quindi, tra loro strettamente
collegate.
Le cellule utilizzano energia sotto forma di energia chimica. L’energia
chimica è quella contenuta nei legami tra gli atomi delle molecole.
L’ATP è il trasportatore di energia della cellula.
E’ il nucleotide adenosintrifosfato. E’ formato dalla base azotata
adenina, dallo zucchero ribosio e da tre gruppi fosforici, due dei quali
sono legati tra loro da legami altamente energetici (7,4 Kcal per
legame).
Quando si stacca uno dei gruppi fosfato si libera energia e si forma ADP
(adenosindifosfato). Se nella cellula è presente ADP e c'è energia a
disposizione si può formare ATP. Pertanto la reazione:
ATP ADP + P + energia è una reazione reversibile, perché può
avvenire sia in un senso che nell'altro.
La molecola di ATP

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Gli enzimi
Gli enzimi sono proteine che funzionano da catalizzatori
biologici, cioè permettono alle cellule di svolgere le reazioni
chimiche essenziali a velocità e temperature compatibili con la
vita.
Gli enzimi abbassano l’energia di attivazione necessaria per
far avvenire le reazioni chimiche e sono specifici per una
reazione chimica.

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Il funzionamento degli enzimi
Le molecole di substrato si legano al sito attivo di un enzima. Si
forma il complesso enzima-substrato, che dà origine al prodotto e
rilascia l’enzima inalterato. L’enzima, quindi , rende possibile la
reazione chimica ma non partecipa ad essa.

La specificità dell’enzima deriva dalla struttura tridimensionale del


suo sito attivo, al quale si adatta un solo substrato, come
la chiave alla serratura. Il sito attivo può formarsi grazie alla
struttura terziaria della molecola proteica.
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Alcuni enzimi per poter funzionare necessitano di molecole non
proteiche che possono essere:
• Cofattori, sono ioni inorganici come lo zinco, il ferro o il
magnesio. Il cofattore si trova associato all'enzima solo se esso
sta catalizzando una reazione, altrimenti ne è dissociato. Un
esempio è lo ione magnesio che interviene nelle reazioni di
fosforilazione che trasferiscono il gruppo fosfato da una molecola
ad un’altra.
• Coenzimi, sono composti organici di piccole dimensioni che
formano un legame transitorio con l’enzima. Tra i coenzimi o i
precursori dei coenzimi vi sono alcune vitamine.
• Gruppi prostetici, sono gruppi molecolari anche di grandi
dimensioni, legati in modo permanente all’enzima. Senza il
gruppo prostetico l’enzima non può funzionare.
Un enzima privo della parte non proteica è detto apoenzima. Il
legame tra parte non proteica ed apoenzima permette la formazione
del cosiddetto oloenzima.
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Le vie metaboliche
Una via metabolica è una serie ordinata di reazioni, ciascuna
delle quali è catalizzata da uno specifico enzima.

Ogni via metabolica è regolata da


enzimi chiave, che determinano la
velocità con cui avviene il processo.

Le vie metaboliche sono attive in


specifici compartimenti, per esempio
il citoplasma o alcuni organuli.

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Le ossidoriduzioni
Molte reazioni chimiche nel metabolismo sono
reazioni di ossidoriduzione (o redox), in cui
uno o più elettroni sono trasferiti da un composto
(agente riducente) a un altro (agente ossidante).
La reazione di riduzione prevede l’acquisto di
uno o più elettroni da parte di un atomo, uno ione
o una molecola. La reazione di ossidazione
consiste nella cessione di uno o più elettroni.

Quanto più una molecola è ridotta, tanto più è instabile e quindi


maggiore è l’energia immagazzinata nei suoi legami.
Per esempio gli atomi di carbonio del glucosio si trovano in una
forma ridotta, ricca di energia; nel biossido di carbonio invece il
carbonio si trova in forma ossidata, povera di energia. La
trasformazione di glucosio in diossido di carbonio libera, quindi
energia.
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Il coenzima NAD
Il coenzima NAD (nicotinammide adenin dinucleotide) lavora
insieme agli enzimi nelle reazioni redox. NAD funziona come una
navetta, trasportando gli elettroni da una via metabolica all’altra.
Può esistere nella forma ridotta (NADH + H+), quando acquista
elettroni, e nella forma ossidata (NAD+) quando cede elettroni.

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Trasporto cellulare
La membrana plasmatica è selettivamente permeabile
(semipermeabile), cioè lascia passare solo alcune sostanze.
Il passaggio delle sostanze attraverso la membrana cellulare
avviene attraverso:

• Meccanismi di trasporto passivo, che


avvengono senza consumo di energia
• Meccanismi di trasporto attivo, che
comportano consumo di energia

A cura di E. Perricone e G. Scarpulla


Il trasporto passivo
Il trasporto passivo avviene senza consumo di energia. Le
molecole attraversano la membrana plasmatica secondo
gradiente di concentrazione, cioè dalla zona più concentrata a
quella meno concentrata fino a quando nei due versanti non si
raggiunge la stessa concentrazione.

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Esistono tre tipi di trasporto passivo:
•diffusione semplice;
•diffusione facilitata;
•diffusione per osmosi.

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La diffusione semplice è il passaggio diretto attraverso la membrana di
particelle di piccole dimensioni , secondo gradiente di concentrazione.
La diffusione facilitata avviene attraverso due tipi di proteine di
membrana: i canali proteici e i carrier.
I canali proteici sono proteine integrali che delimitano un poro centrale
attraverso il quale passano le sostanze. Tra essi ricordiamo i canali ionici,
che regolano il passaggio di ioni, e le acquaporine, che accelerano il
passaggio dell’acqua attraverso la membrana.
I carrier o proteine di trasporto, legano e trasferiscono sostanze
attraverso la membrana (es. carrier del glucosio).
L’ osmosi si ha quando due soluzioni a concentrazione diversa sono
separate da una membrana permeabile all’acqua ma non ai soluti, in
questo caso l’acqua si sposta dalla soluzione ipotonica (a concentrazione
minore) verso la soluzione ipertonica (a concentrazione maggiore).
Consente, quindi, di raggiungere la stessa concentrazione attraverso il
passaggio dell'acqua, cioè del solvente. Non richiede energia.

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Per effetto dell'osmosi se i globuli rossi si trovano in una soluzione ipotonica,
cioè in una soluzione meno concentrata rispetto all'interno della cellula,
l'acqua passa al loro interno e i globuli rossi si gonfiano fino a rompersi (lisi).
Se i globuli rossi vengono immersi in una soluzione ipertonica, cioè in una
soluzione più concentrata rispetto all'interno della cellula, l'acqua esce dal loro
interno e i globuli rossi si disidratano e raggrinziscono.
Se i globuli rossi sono immersi in una soluzione isotonica, cioè in una
soluzione che ha la stessa concentrazione dell'interno della cellula,
mantengono la loro forma a disco biconcavo.

Quindi per non subire danni queste cellule devono trovarsi in un ambiente
isotonico.
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Le cellule vegetali si comportano in modo differente da quelle
animali.
In ambiente ipotonico la cellula vegetale si gonfia, ma la parete
cellulare rigida si oppone all'ingresso di altra acqua e anziché
scoppiare la cellula diventa turgida.
In ambiente isotonico non si verifica il passaggio di acqua
dall'esterno all'interno della cellula e
la cellula vegetale diventa flaccida.
In ambiente ipertonico la cellula
vegetale perde acqua e avvizzisce.
Questo fenomeno, detto plasmolisi,
comporta infatti il distacco della
membrana cellulare dalla parete
comportando la morte della cellula.

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Il trasporto attivo
Il trasporto attivo è il trasferimento di una sostanza contro il
gradiente di concentrazione, cioè dalla zona meno concentrata a
quella più concentrata. Comporta un dispendio di energia da
parte della cellula. Permette di accumulare una sostanza all'interno
della cellula o di eliminarla completamente all'esterno.
Può avvenire:
•Attraverso le proteine di membrana
•Attraverso le vescicole.

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Trasporto attivo mediato dalle proteine di membrana
Le proteine di trasporto attivo sono chiamate pompe e
possiedono due siti di legame: uno per la molecola da trasportare
e uno per l’ATP, che fornisce l’energia per far avvenire il processo.

Può essere di tre tipi:


•uniporto;
•simporto;
•antiporto.

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Nell’antiporto la proteina trasferisce due sostanze in direzioni
opposte (es. pompa sodio-potassio che trasporta 2 ioni K+ all’interno
della cellula e 3 ioni Na+ all’esterno)
Nell’uniporto la proteina trasferisce una sola sostanza in un’unica
direzione (es. pompa del Calcio che accumula ioni Ca2+ nel reticolo
endoplasmatico).
Nel simporto la proteina trasferisce due sostanze nella stessa
direzione (es. assorbimento degli zuccheri nel canale intestinale).

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Esocitosi ed endocitosi
Per trasportare molecole o particelle di grosse dimensioni , la
cellula utilizza il trasporto mediante vescicole.

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Il trasporto mediante vescicole può avvenire per:
Endocitosi. Si ha l’introduzione di sostanze all’interno della cellula attraverso un
ripiegamento della membrana. Fagocitosi quando vengono introdotte grosse
particelle. Pinocitosi quando vengono introdotte sostanze liquide.
Esocitosi. Si ha l’eliminazione di sostanze all’esterno della cellula, attraverso
vescicole che si fondono con la membrana liberando all’esterno il loro contenuto.
Endocitosi mediata da recettori. Avviene grazie a proteine di membrana, dette
recettori, che riconoscono le specifiche molecole da trasportare all’interno della
cellula.
Esocitosi
Endocitosi Endocitosi mediata da recettori

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