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Aiace Telamonio

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Aiace (in greco antico: Αἴαντος, Aíantos) è un personaggio


Aiace
della mitologia greca. È uno dei protagonisti dell' Iliade di
Omero e del Ciclo epico, cioè quel gruppo di poemi che
narrano le vicende della Guerra di Troia e quelle collegate a
questo conflitto.

Per distinguerlo dal suo omonimo Aiace Oileo, viene chiamato


con il patronimico di "Telamonio" od anche "Aiace il Grande".

Indice
Genealogia
Mito
Il ritratto
Nella Guerra di Troia
Morte
La famiglia Saga Ciclo Troiano

Approfondimenti Nome orig. Αἴαντος (Aíantos)


Il palazzo di Aiace Autore Omero
Vittime di Aiace Telamonio 1ª app. in Iliade di Omero
Curiosità Sesso Maschio
Note Professione Principe di Salamina e
Bibliografia guerriero
Fonti antiche
Periodo classico
Età contemporanea
Traduzione delle fonti
Moderna
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Genealogia
Figlio di Telamone[1] e di Peribea[1], sposò Tecmessa che lo rese padre di Eurisace.
Mito

Il ritratto

Nell'Iliade, Aiace viene descritto come il più alto tra gli achei, dotato di
una robusta corporatura, secondo solo al cugino Achille quanto a forza
negli scontri; è giudicato un autentico pilastro dell'esercito greco. Si
racconta che poco prima della nascita dell'eroe, Eracle, grande amico del
padre di Aiace, lo aveva trovato a Salamina a banchettare con i suoi amici.
All'eroe fu subito offerta tra le mani una coppa aurea di vino e l'amico lo
invitò a libare a suo padre Zeus. Eracle, che aveva visto che la madre del
piccolo, Peribea, era sul punto di partorire, dopo aver libato tese le braccia
al cielo e pregò così il padre: "O Padre, concedi a Telamone uno splendido
figlio, con la pelle dura come quella del leone ed equivalente coraggio!".

È stato educato dal centauro Chirone, che era stato istitutore anche del
padre Telamone, da Peleo, padre di Achille, e da Achille stesso. Dopo il
cugino, Aiace era il più valoroso guerriero dell'esercito guidato da
Agamennone, sebbene non fosse dotato della stessa sagacia di Nestore,
Idomeneo e, naturalmente, Odisseo.

Si poneva alla testa dei suoi soldati, brandendo un'enorme scure e portando
un largo scudo di bronzo, ricoperto con sette strati di pelle di bue. Uscì
indenne da tutte le battaglie descritte dall'Iliade ed è l'unico tra i
Lekythos attico su fondo protagonisti del poema a non ricorrere mai all'aiuto di uno degli dei
bianco raffigurante la lotta tra schierati al fianco delle parti in lotta. È l'incarnazione stessa delle virtù
Aiace e Ulisse per le armi di della costanza negli impegni e della perseveranza.
Achille, Eretria, circa 500
a.C., musée du Louvre,
Parigi (CA 545) Nella Guerra di Troia

Nell'Iliade, Aiace compie molte


imprese valorose. Nel quarto libro colpisce con la lancia il giovane
guerriero troiano Simoesio, uccidendolo. Quindi dimostra il suo
coraggio nei duelli contro Ettore. Nel settimo libro, Aiace viene
sorteggiato per scontrarsi con Ettore e disputa così un duello che si
protrae quasi per un giorno intero. All'inizio sembra riuscire a
vincere e riesce a ferire Ettore con la sua lancia e a gettarlo a terra,
colpendolo con una grossa pietra, ma poi Ettore si riprende e il
combattimento continua finché gli araldi, su ordine di Zeus,
Il suicidio di Aiace Telamonio, dal
stabiliscono che lo scontro è pari: i due uomini si scambiano doni in
Ciclo Troiano.
segno di rispetto.

Il secondo duello tra Aiace ed Ettore si verifica quando il troiano


entra violentemente nell'accampamento acheo e affronta i greci in mezzo alle loro navi[2]. Aiace scaglia
contro Ettore un grosso sasso, che per poco non lo uccide. Nel XV libro, Apollo cura Ettore e gli restituisce
le forze. Così, questi torna all'attacco. Aiace riesce intanto a tenere lontano l'esercito troiano praticamente da
solo. Nel libro successivo, Ettore disarma Aiace, sebbene non lo abbia ferito, e questi è costretto a ritirarsi,
mentre i troiani incendiano una delle navi. Aiace, però, prima che Ettore gli mozzasse di netto la punta
dell'asta, e prima che l'incendio divampasse sulla nave di Protesilao, reagì all'atto di appiccare il fuoco alle
sue navi, uccidendo molti guerrieri nemici, tra i quali il signore della Frigia, Forci, alleatosi coi troiani.
A causa del suo litigio con Agamennone, Achille non partecipa a questi scontri. Nel IX libro, Agamennone e
gli altri capi achei inviano Aiace, Odisseo e Fenice nella tenda di Achille per convincerlo a tornare in
battaglia. Sebbene Aiace faccia del suo meglio, la missione fallisce. Durante l'assalto troiano alle navi
greche, l'amico di Achille, Patroclo (che aveva tentato di impersonarlo per dare coraggio ai greci), viene
ucciso da Ettore, che cerca di prenderne il cadavere e di darlo in pasto ai cani. Aiace, insieme a Menelao,
lotta duramente per impedirglielo e alla fine riporta indietro il corpo con un carro all'accampamento e lo
consegna ad Achille, che, furioso di dolore, deciderà di tornare a combattere.

Morte

Aiace Telamonio si preparò a contrattaccare i Troiani, allorché,


guidati dalla regina Pentesilea e dalle Amazzoni, avanzarono sul
campo di battaglia riempiendo la pianura di cadaveri. Sfiorato da un
dardo di Pentesilea, che gli aveva appena scalfito l'elmo, l'eroe
rinunciò a scontrarsi con la donna, giudicando una preda così facile
degna del cugino. Achille, dopo aver ucciso Ettore in duello, per
vendicare Patroclo, in seguito cadrà ucciso per mano di Paride:
Aiace e Odisseo combattono contro i troiani per strappare loro il
corpo dell'eroe caduto. Aiace, roteando la sua immensa ascia, si
occupa di tenere lontani i troiani, mentre Odisseo carica Achille sul
suo carro e lo porta via.

Durante questa battaglia, Aiace compie sanguinosi prodigi


massacrando Glauco, figlio di Ippoloco e sovrano licio, e ferendo
Enea e Paride gravemente. Dopo la cerimonia funebre, entrambi gli
eroi reclamano il diritto di tenere per sé le armi di Achille come
riconoscimento del loro valore: alla fine, dopo alcune discussioni, è
Odisseo a spuntarla e Aiace, accecato dal dolore, decide di
vendicarsi dei responsabili del verdetto la sera stessa.

Al suo risveglio, impazzito a causa di un incantesimo lanciatogli da Suicidio di Aiace, dipinto di Nicolas
Atena, si lancia contro un gregge di pecore e le massacra, credendo Poussin
di uccidere gli Atridi, ovvero Agamennone e Menelao.

Rientrato in sé, si vede coperto di sangue e capisce che cosa abbia in


realtà fatto: perduto in questo modo l'onore, preferisce suicidarsi piuttosto che continuare a vivere nella
vergogna. Si lancia sulla spada che Ettore gli aveva donato alla conclusione del loro duello. Dal terreno
intriso del suo sangue spunta un fiore rosso (come era accaduto anche al momento della morte di Giacinto),
che porta sulle sue foglie le lettere Ai, che rappresentavano sia le iniziali del suo nome che il dolore del
mondo per la sua perdita[3]. Le sue ceneri vennero deposte sul promontorio Reteo, all'ingresso
dell'Ellesponto.

Questo racconto della morte di Aiace si trova nella tragedia Aiace, scritta da Sofocle, nelle Nemee di
Pindaro e ne Le metamorfosi di Ovidio, e di Foscolo in cui l'eroe incarna l'ideale di ribellione nei confronti
del tiranno, mentre Omero, nell'Odissea, si mantiene sul vago, riferendo soltanto che la sua morte avvenne a
causa della disputa per le armi di Achille: durante il suo viaggio nell'Ade, Odisseo incontrerà l'ombra di
Aiace e lo pregherà di parlargli, ma Aiace, ancora risentito nei suoi confronti, rifiuterà e ritornerà silente
nell'Erebo; una seconda ipotesi afferma che, come era successo con Achille, Aiace nell'Ade abbia cambiato
la sua natura: da guerriero a uomo semplice, quindi Aiace potrebbe aver perdonato Odisseo, ma, non avendo
bevuto il sangue necessario alle ombre dell'Ade per parlare (vedi Tiresia) e perciò non abbia parlato. Ma
quello che Aiace e Odisseo non sanno è che le armi di Achille, che ormai Odisseo non possiede più, sono
state portate sulla tomba di Aiace mentre parlano nell'Ade.
La famiglia

Aiace era figlio di Telamone, che a sua volta era figlio di Eaco e nipote di Zeus e della sua prima moglie,
Peribea. Era anche cugino di Achille, il più forte e famoso degli eroi greci, e fratellastro di Teucro. Sua
moglie fu Tecmessa, una concubina frigia. Molti ateniesi illustri, tra i quali Cimone, Milziade, Alcibiade e lo
storico Tucidide sostennero di essere discendenti di Aiace. Anche in Italia il culto di Aiace quale mitico avo
di varie famiglie era diffuso. Lo studioso Maggiani ha recentemente mostrato come su una tomba etrusca
dedicata a Racvi Satlnei a Bologna (V secolo a.C.) vi sia riportata l'espressione 'aivastelmunsl = della stirpe
di Aiace Telamonio', insieme ad una raffigurazione del suicidio di Aiace, come insegna araldica della
famiglia etrusca Satlna.

Approfondimenti

Il palazzo di Aiace

Nel 2001, l'archeologo Yannos Lolos cominciò degli scavi nelle rovine di un antico palazzo miceneo,
sull'isola di Salamina, che si pensa sia potuto essere la reggia di Aiace. Le rovine sono state portate alla luce
nei pressi del villaggio di Kanakia di Salamina, a pochi chilometri al largo di Atene. La struttura copre
un'area di 750 m² ed è composta da una trentina di stanze. Pare essere stata abbandonata all'incirca all'epoca
della Guerra di Troia.

Vittime di Aiace Telamonio

Durante la guerra, Aiace uccise molti guerrieri tra i quali:

1. Acamante, l'anziano condottiero trace (Omero, Iliade, libro VI, vv. 5 ss.)
2. Aganippo, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 230)
3. Agelao, guerriero troiano, figlio di Meone. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 229)
4. Agestrato, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 230)
5. Anfio, un valoroso e ricco possidente di terre, che il Fato condusse come alleato a Priamo.
(Omero, Iliade, libro V, v. 612)
6. Archeloco, un capitano Dardano residente nello stesso gruppo di Enea e Acamante. Era figlio
di Antenore. (Omero, Iliade, libro XIV, versi 465 e seguenti.)
7. Caletore, figlio di Clizio, uno degli anziani di Troia e figlio di Laomedonte. (Omero, Iliade, libro
XV, v. 419)
8. Deioco, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro I, vv. 529 ss.)
9. Doricle, figlio di Priamo. (Omero, Iliade, libro XI, v. 489).
10. Enieo, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro I, vv. 529 ss.)
11. Epicle, un compagno di Sarpedone, il re di Licia. (Omero, Iliade, libro XII, v. 379.)
12. Erimante, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 231)
13. Eurinomo, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro I, vv. 529)
14. Forci, signore della Frigia. (Omero, Iliade, libro XVII, vv. 312 ss.)
15. Glauco, il giovane capo licio, ricordato per aver scambiato l'armatura con Diomede. (Pseudo-
Apollodoro, Epitome, libro III, 34 ss.)
16. Ippotoo, capitano dei Pelasgi. (Omero, Iliade, libro XVII, vv. 288 ss.)
17. Illo, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro I, vv. 529)
18. Irtio, capitano dei Misi e figlio di Girtio. (Omero, Iliade, libro XIV, vv. 511 ss.)
19. Laodamante, capitano troiano, figlio di Antenore. (Omero, Iliade, libro XV, v. 516)
20. Lisandro, guerriero troiano. (Omero, Iliade, libro XI, v. 491)
21. Nesso, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 231)
22. Ocitoo, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 230)
23. Pandoco, guerriero troiano. (Omero, Iliade, libro XI, v. 490)
24. Pilarte, guerriero troiano. (Omero, Iliade, libro XI, v. 491)
25. Piraso, guerriero troiano. (Omero, Iliade, libro XI, v. 491)
26. Simoesio, giovane guerriero troiano, figlio di Antemione. (Omero, Iliade, libro IV, v. 473)
27. Testore, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 229)
28. Zoro, guerriero troiano. (Quinto Smirneo, Posthomerica, libro III, v. 231)

Curiosità
Aiace Telamonio è raffigurato sul simbolo della squadra di calcio dell'Ajax di Amsterdam,
squadra che trae il nome proprio da Aiace.
Il suo nome verrà anche ripreso da un personaggio nel film I guerrieri della notte.
Nel videogioco Age of Mythology è presente l'eroe greco Aiace.

Note
1. (EN) Apollodoro, Biblioteca III, 12.6 e 7, su theoi.com. URL consultato il 29 giugno 2019.
2. ^ È uno degli attacchi più pericolosi sferrati dai troiani, che per poco non cambia le sorti della
guerra.
3. ^ Pausania, I 35,4.

Bibliografia

Fonti antiche
Omero, Iliade
Omero, Odissea
Pseudo-Apollodoro, Biblioteca
Igino, Fabulae
Ovidio, Metamorfosi
Virgilio, Eneide'
Quinto Smirneo, Posthomerica
Sofocle, Aiace
Ditti Cretese
Darete Frigio

Periodo classico
Dante Alighieri, Divina Commedia
Ugo Foscolo, Aiace
Età contemporanea
Vincenzo Cardarelli, Ajace
Roberto Vecchioni "Aiace"

Traduzione delle fonti


Rosa Calzecchi Onesti, Omero. Iliade, seconda edizione, Torino, Einaudi, 1990, ISBN 978-88-
06-17694-5. Traduzione di Rosa Calzecchi Onesti.
Vincenzo Monti, Iliade di Omero, nona edizione, Aroldo Mondadori, 2007, ISBN 978-88-04-
53902-5. Traduzione di Manara Valgimigli e Carlo Muscetta
Fausto Codino, Odissea, Torino, Einaudi, 2007, ISBN 88-06-11604-5. Traduzione di Rosa
Calzecchi Onesti
Apollodoro, Biblioteca, Milano, Mondadori, 1998, ISBN 88-04-55637-4. Traduzione di Marina
Cavalli
Igino, Miti, Milano, Adelphi Edizioni, 2000, ISBN 88-459-1575-1. Traduzione di Giulio
Guidorizzi
Pietro Bernardini Marzolla, Publio Ovidio Nasone. Metamorfosi. Testo originale a fronte,
Torino, Einaudi, 2008, ISBN 978-88-06-17695-2.

Moderna
Angela Cerinotti, Miti dell'antica Grecia e di Roma Antica, Verona, Demetra, 1998, ISBN 978-
88-440-0721-8.
Robert Graves, I miti greci, Milano, Longanesi, ISBN 88-304-0923-5.
Pierre Grimal, Dizionario di mitologia, Parigi, Garzanti, 2005, ISBN 88-11-50482-1. Traduzione
di Pier Antonio Borgheggiani.
Anna Ferrari, Dizionario di mitologia, Litopres, UTET, 2006, ISBN 88-02-07481-X.
Gaetana Miglioli, Romanzo della mitologia dalla A alla Z, Firenze, G. D'Anna, 2007, ISBN 88-
8104-731-4.
Paolo Taviani, Furor bellicus, Milano, FrancoAngeli, 2012, ISBN 978-88-568-3386-7.

Voci correlate
Kalokagathia

Altri progetti
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reat?uselang=it)

Collegamenti esterni
Scavi a Salamina, su timesonline.co.uk.
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