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OPERA: Odissea, libro IX,

OMERO vv. 216-306; 345A14;

Nell'antro di Polifemo 500-536

Alcinoo
Odisseo, giunto al palazzo dei Feaci, è accolto con benevolenza dal re
patria,
e dalla regina Arete,che acconsentono a fornirgli una nave per il rientro in
canta gli amori di
pur non sapendo ancora chi sia. Durante il banchetto ospitale, l'aedo Demodoco
commuove. Il re lo
Ares e Afrodite, ma anche episodi della guerra di Troia, ascoltando i quali Odisseo si
il suo nome
prega allora di spiegare la ragione delle sue lacrime e rivelare la sua identità. L'eroe palesa
e racconta di essersi allontanatodallisola di Calipso, dopo un lungo soggiorno presso la dea. Inizia
poi a narrarele vicende successive alla partenza da Troia: lo scontro con il violento popolo dei Ciconi
e la pericolosa sosta presso i Lotofagi, il cui cibo, costituito da fiori dolcissimi, annulla la volontà e il
desiderio di ritorno.La terza tappa del viaggio di Odisseo è in una terra molto fertile ma selvaggia, ricca
di pecore e capre. Qui il protagonista, lasciata al sicuro la flotta, decide di andare in perlustrazione con
dodici compagni, per rifornirsidi cibo e scoprire quale popolo abiti il luogo. L'eroe porta con sé, quasi
per premonizione, una scorta di vino delizioso. Lo attende tuttavia un'esperienza terribile: la terra,
infatti, è abitata da giganti selvaggi con un occhio solo in mezzo alla fronte.

Rapidi giungemmo all'antrol ma dentro non era al pascolo con le


sue greggi fiorenti. Entrati, guardavamo con meraviglia ogni cosa: i graticci J cari-
chi di formaggi, i recinti pieni di agnelli e di capretti, separati gli uni dagli altri, i
primi nati e poi i secondi e ancora i lattanti4. Erano piene di latte le brocche
ben
5 lavorate e i vasi e i secchi nei quali mungeva. Mi pregavano
allora i compagni di
afferrare per prima cosa i formaggi e tornare indietro e poi,
dopo aver sospinto
velocemente agnelli e capretti dai loro recinti verso la nave,
prendere di nuovo il
largo sul mare. Ma io non li ascoltai r- sarebbe stato assai
meglio perché volevo
vedere se il mostro mi avrebbe offerto i doni ospitali.
Ma quando fosse comparso
10 non si sarebbe mostrato amabile con i compagni.
Acceso il fuoco offrimmo dei sacrifici5,poi prendemmo
e mangiammo i formaggi e
dentro lo aspettammo seduti, finché ritornò con le greggi. Portava un pesante
di legna secca che gli serviva per la sua cena. Lo fardello
gettò dentro la grotta con grande
casso. In fondo all'antro noi fuggimmo, atterriti. fra-
Nell'ampia spelonca' egli sexspinsele
15 floride bestie che doveva mungere, i maschi
li lasciò fuori, capri e
del vasto recinto. Sollevòpoi un masso, grande montoni, all'interno
e pesante, che chiudesse
tidue solidi carri a quattro ruote non l'avrebbero l'entrata: ven-
sulla soglia collocò come porta. Seduto, mungeva smossa, quella pietra enorme che
le pecore e le capre
l'altra, e spingeva il lattante sotto ciascuna. belanti, una dopo
Fece cagliare' subito
20 lo raccolsee lo mise in canestri di vimini, metà del bianco latte,
l'altra metà la versò
per poterne prendere e bere. Dopo che ebbe nei vasi per la sua cena,
sbrigato rapidamente il
fuoco. E allora ci vide e ci domandò: lavoro, acvese il
«Stranieri chi siete? Da
dove venite,
1. antro: grotta. I Ciclopi. selvaggi e primitivi,
vivono dentro primitivi: non conoscono
caverne.
si riuniscono in l"aqricoltura, non Ieqqi. non
2. non lo trovammo: si parla di Polifemo,il
Ciclope protago• assemblea e vivono isolati hanno
nista dell'episodio. É stato descritto in precedenza da 3. graticci: vimini Oli uni dagli altri.
Odisseo 4. lattanti: i piccoliintrecciati. su cui erano
che si nutrono ancorariposti i formaggi.
citi. Gli animali sono del latte delle man
5. sacritici: agli dèi. suddivisi in recinti a seconda dell'età,
da tutti [.. .J un gigante mostruoso che non somigliava
agli uomi-
6. spelonca: 910tta. evidentemente.
ni che mangiano pane ma alla cima selvosa di un monte
altissi-
mo. I Ciclopi possiedono le caratteristiche tipiche dei popoli 7. cagliare: rapprendere,
per produrre il
formaggio.

148 percorso 2
sulle vie d'acqua'? Avete qualche commercio o senza meta vagate sul mare come i pre-
doni9 che vanno, rischiando la vita e a tutti portando rovina?».
25 Cosi parlò, e a noi si spezzò il cuore nel petto per il terrore di quel gigante, della sua
voce profonda. E tuttavia gli risposi e gli dissi:
«Siamo Achei10,di ritorno da Troia, che i venti hanno deviato sul grande abisso del
mare. A casa eravamo diretti ma altre vie, altri cammini abbiamo seguito, per vole-
re di Zeus. Siamo guerrieri di Agamennonell figlio di Atreo, la cui fama grandissi-
30 ma va fino al cielo: ha distrutto una grande città12,e molti uomini ha ucciso. Alle tue
ginocchia13 noi siamo, a supplicarti, che tu ci dia ospitalità oppure un dono ci offra,
come si usai 4 per gli ospiti. Degli dei, signore, abbi rispetto: noi siamo tuoi supplici.
Stranieri e supplici è Zeus che li vendica, il dio degli ospiti che li accompagna».
Cosi io dicevo, subito egli rispose con cuore spietato:
35 «Sei stolto, straniero. o da molto lontano se mi inviti a temere gli dei. Di Zeus,
signore dell eglda l', non SIcurano affatto i Ciclopi, degli dei beati neppure: noi sia-
mo molto più forti. Non salverò certo la vita né a te né ai tuoi compagni per evitare
l'odio di Zeus, se non vuole farlo il mio cuore. Ma dimmi dove ormeggiasti la nave
ben costruita 16, lontano oppure vicino, voglio saperlo».
40 Disse così, mi tendeva un trane11017 , ma non ingannò il mio animo esperto e a lui
risposi con false parole:
contro le rocce ai
«Poseidone 18che scuote la terra spezzò la mia nave gettandola
vento dal mare.
confini di questa terra, addosso a un promontorio. La portava il
Sono sfuggito alla morte io solo, con questi compagni».
45 Dissi così, nulla rispose quell'uomo dal cuore
spietato, ma con un balzo gettò le mani sui
miei compagni, due ne afferrò e, come cuc-
cioli, li sbatteva al suolo: dalla testa schizzava
li fece a
fuori il cervello, bagnava la terra. Poi
leone
50 pezzi e si preparava la cena. Come un
nulla —vi-
dei monti li divorava —non lasciò
alzava-
scere carne ossa midollo. Piangendo
all'orrendo
mo le braccia al cielo davanti
nulla. Quando
spettacolo: non potevamo fare
il Ciclo-
55 ebbe riempito il suo ventre enorme,
e bevendo latte
pe, mangiando carne umana
lungo disteso
purissimo, giacque nell'antro

14. come si usa: Odisseo si riferisce alle leggi non scritte


8. vie d'acqua: rotte. dell'ospitalità (xenìa),che tutti i popoli seguono per rispetto
9. predoni: pirati. verso gli dèi.
15. egida: particolare scudo usato da Zeus, rivestito con le
comandantedella spedizio-
11.Agamennone: è il principale Polifemo ha pelli della capra Amaltea.
fratello Menelao.
ne contro Troia insieme con il siano trafficanti o ladri, ma
16. ben costruita: epiteto formulare.
insinuato il sospetto che i visitatori
dichiarando la loro condizio-
17. un tranello: Polifemo vuole sapere se vi siano altri uomini
Odisseo risponde con orgoglio nelle vicinanze per catturarli.
ne di guerrieri valorosi e vittoriosi. 18. Poseidone: Poseidone, Nettuno per i Romani, era il dio
12. una grande città: Troia. del supplice, del mare ed era detto "scuotiterra"perché a lui veniva attri-
tipico atteggiamento buita la capacità di scatenare terremoti.
13.alle tue ginocchia: è il le ginocchia della persona a
che chiede aiuto abbracciando
cui si rivolge.

L'epica omerica: l'Odissea 149


spada
andargli vicino e sguainando 1a
io meditavo nel cuore di chiuso dentro il diaframma
in mezzo alle pecore. E il fegato,
petto, là dove morte anche noi, là den_
affilata conficcarla, a tastoni, nel morti di orribile
saremmo apertura il masso pesante
60 Ma mi trattenne un altro pensiero: spostare dall'alta
tro, non potevamo con le nostre braccia
allora aspettamm
che vi aveva posto il Ciclope. Piangendo
l'enorme masso.
sbarrando l'uscita con
con le pecore,
All'alba Polifemo sbrana altri due uomini, quindi esce un robusto ramo d'ulivo,
rendendolo
compagni lavora
Odisseo escogita un piano audace: insiemecon i il Ciclope. Giunta la
sera Polifemo rientra,
intende accecare
appuntito e seccandolo al fuoco. Con quesearma atto il suo piano.
altri due uomini. Odisseo si prepara a mettere in
conducendo con sé le pecore, e divora

coppa di vino nero", e gli


Allora io mi avvicinai al Ciclope,tenendo in mano una
dissi:
così vedrai quale
65 «Bevi questo vino, Ciclope, ora che hai mangiato carne umana20,
avuto pietà
bevanda c'era sulla mia nave; la portavo a te come offerta, se tu avessi
in
di me e mi avessi fatto tornare. Ma la tua è follia intollerabile. Quale altro uomo
futuro potrà venire da te, sciagurato? Non hai agito secondo giustizia».
Dissi cosi. Lui prese la coppa e bevve. Terribilmente gli piacque il dolce vino e an-
70 cora me ne chiedeva:
«Dammene ancora, ti prego, e dimmi il tuo nome, subito, ora, perché possa darti un
dono ospitale21che ti dia gioia. Anche ai Ciclopi la terra feconda dà vino di ottime viti
che crescono sotto la pioggia di Zeus. Ma questo è come nettare o ambrosia n divina».
Cosi diceva. Ed io ancora gli offrivo il vino fulgenten . Gliene diedi tre volte, tre
75 volte bevve, come uno stolto. Ma quando il vino gli fu sceso nel cuore, allora mi
rivolsi a lui con dolci parole 24:
«Tuchiedi il mio nome glorioso, Ciclope; io te Io dirò, ma tu dammi il dono che mi
hai promesso. Nessuno è il mio nome, Nessuno mi chiamano padre e madre e tut-
ti gli altri compagni».
80 Così dissi e mi rispose quell'uomo dal cuore crudele:
«Per ultimo io mangerò Nessun025,dopo i compagni, gli altri li mangerò
prima. Que-
sto è il mio dono ospitale26». Disse, e cadde all'indietro, lungo disteso
con il grosso
collo piegato: lo vinceva il sonno che doma ogni cosa. Dalla
gola sgorgava il vino e
pezzi di carne umana: era ubriaco e ruttava. Allora io spinsi
il pa1027sotto la brace
85 finché fu incandescente; e facevo coraggio a tutti i compagni28
perché non si tirasserO
indietro, atterriti. E quando il tronco d'olivo, che pure era
verde, stava per prendere
fuoco e riluceva paurosamente, allora lo tolsi dal fuoco, i
compagni mi erano intorno
iddio ci infuse un grande coraggio. Alzarono il tronco
d'olivo dalla punta aguzza e

19. vino nero: il vino che Odisseo ha portato con sé dalla 24. dolci parole: l'espressione
nave. L'eroe lo descrive come un vino dolce ma molto forte, di Odisseo, la capacità indica una delle doti principali
che andava bevuto mescolato (una tazza di vino e venti mi- di costruire discorsi persuasivi, che cat-
turano con il fascino
delle parole. Il termine greco è meilikiOiSi•
25. Per ultimo ...
20. carne umana: Polifemo ha divorato finora sei compagni Nessuno: costruisci io mangerò Nessunoper
di Odisseo. 26. il mio dono ospitale:
21. uridono ospitale: l'offerta è fatta in tono beffardo, come 27. il palo: il grosso ramo evidente l'intonazione è sarcastica
hanno affilato e indurito d'ulivo che Odisseo e i compagni
22. nettare o ambrosia: la bevanda e il cibo degli dèi. 28. i compagni: sono stati al fuoco.
23. fulgente: dal colore rosso brillante, purpureo. per compiere con Odisseo estratti a sorte quattro compagni
quest'impresa.

50 percorso 2
nell'occhio lo conficcarono: dall'alto io
lo facevo girare, come quando un uomo perf
90 ra il legno di una nave con il trapano che
altri da sotto muovono con una cinghia,
tenendola da entrambe le parti: avanza
il trapano senza fermarsi. Cosi noi tenendo
infitto nell'occhio il tronco rovente, lo
facevamo girare, scorreva il sangue intorno alla
punta. La vampa della pupilla bruciata gli
arse le palpebre, le sopracciglia;crepitava-
no al fuoco le radici dell'occhio. Come
quando un fabbro immerge nell'acqua gelida
95 una grande scure o un'ascia, che manda sibili
acuti, e la tempra così, poiché questa è
1a forza del ferro, così strideva29 1'occhio
intorno al tronco d'olivo. Gettò un grido
pauroso il Ciclope, risuonò tutta la grotta,
noi fuggimmo atterriti. Dall'occhio si
strappò con le mani il palo macchiato di sangue e
lo gettò lontano da sé, come un
folle. Chiamava a gran voce i Ciclopi che abitavano
intorno nelle spelonche, sulle
100 cime30battute dai venti. Ed essi, udendo il suo grido, da
ogni parte accorrevano, e
stando intorno alla grotta chiedevano che cosa gli capitasse di male:
«Perché, Polifemo, con tanta angoscia hai gridato, nella notte divina, e non ci lasci
dormire? Forse qualcuno ti ruba, tuo malgrado, le pecore? Forse qualcuno ti vuole
uccidere con la violenza o l'inganno?».
105 E dalla grotta rispose loro Polifemo possente:
«Nessuno mi uccide amici, con l'inganno, non con la violenza».
Di rimando essi risposero:
«Senessuno ti usa violenza e sei solo, il male che viene da Zeus non puoi evitarlo,
prega piuttosto il dio Poseidone, tuo padre"».
110 Cosi dissero, e se ne andarono, e il mio cuore rideva perché l'aveva ingannato il mio
nome e l'astuzia perfetta.

Polifemo,ormai•cieco,sulla soglia della grotta tasta chi tenta dl usare: consente il passaggio alle pecore
ma è pronto ad afferrare gli uomini. Odisseo lega Insieme a tre a tre le pecore e nasconde sotto ogni
gruppo uno dei suoi compagni, che riescono cosi a passare indisturbati.L'eroesi aggrappa al ventre
dell'ariete,aspettando il momento propino.

E quando all'alba si levò l'Aurora splendente, fece uscire allora i montoni; nei recinti
le femmine, che non erano munte, belavano con le mammelle rigonfie. Straziato da
acuti tormenti il padrone tastava il dorso di tutte le pecore che stavano ritte: e non
115 capì, Io stolt032,che al petto delle bestie lanose erano legati gli uomini. Ultimo usci
dalla porta l'ariete, il vello gravato da me, uomo di arditi pensieri33.E il forte Polife-
mo gli diceva, tastandolo:
«Mio prediletto montone, perché dall'antro esci per ultimo? Non restavi dietro alle
pecore, prima, ma eri il primo a brucare la tenera erba, balzando in avanti, alle acque
120 del fiume giungevi per primo, eri il primo a ritornare al recinto, la sera. Ed ora sei
l'ultimcuForse piangi l'occhio del tuo padrone? Un vile mi ha accecato, insieme ai
con il vino —Nessuno —che credo non sia
funesti34compagni, dopo avermi ubriacato

29. strideva: emetteva un crepitio. za del Ciclope, per sottolinearela vittoria dell'astuzia sulla
30. sulle cime: i Ciclopi vivono isolati ma intervengono in aiu- forza bruta.
gli uni degli altri in caso di necessità. 33. uomo ... pensieri: l'epiteto formulare si riferisce natural-
mente a Odisseo.
tuo padre: Polifemo era figlio di Poseidone e di una ninfa
dea mare, Toosa. 34. funesti: malvagi, portatori di mali.
32. lo stolto: Odisseo narratore insiste più volte sulla stoltez-

L'epica omerica: l'Odissea 151


capire, se tu potessi parlare e dirmi
potessi suolo
ancora scampato alla morte". se tu spaccherei il cervello sbattendolo al
Gli il mio cuore dalle
quell'uomo che sfugge alla mia furia. avrebbe sollievo
cosi
per la caverna, da una parte e dall'altra,
nulla».
ture che mi procurò questo Nessuno da
Disse cosi e spinse fuori il montone.
compagni. Mentre le navi si al.
l'ariete e scioglie i suoi
Appena fuori dalla grotta, Odisseo abbandona che Zeus riserva a chi non
la cecità è la giusta punizione
lontanano, l'eroesfida il Ciclope dicendo che tuttavia riuscire a colpire
un masso nel mare, senza
rispetta gli ospiti. Polifemo scaglia rabbiosamente supplichino di
gigante, nonostante i compagni lo
i Greci. Odisseo non rinuncia a provocare ancora il
pensare alla fuga.

audace, e pieno d'ira gli gridai di


Cosi dicevan036,ma non persuasero il mio cuore
nuovo:
orrendamente accecato,
130 «Ciclope, se fra i mortali ti chiede qualcuno di quest'occhio
figlio di Laerte38,che in
rispondi che te l'ha tolto Odisseo, distruttore di città37,il
Itaca ha la dimora».
Dissi cosi, e lui mi rispose gemendo:
«Ahimé, certo è l'antica profezia che si compie. Viveva qui un indovino nobile e
135 grande, Telemo figlio di Eurimo, esperto nell'arte profetica; esercitando l'arte invec-
chiò39fra i Ciclopi.Lui mi disse che tutto questo sarebbe avvenuto, che della vista
mi avrebbe privato Odisseo. Ma sempre aspettavo che qui giungesse un uomo di
bell'aspetto, alto e dotato di forza immensa. E invece un essere piccolo, debole, un
uomo da nulla mi ha accecato, dopo avermi ubriacato col vino. Ma vieni qui ora,
140 Odisseo, che ti offra i doni ospitali e a Poseidone glorioso io chieda di farti da scor-
ta. Egli è mio padre, io sono suo figlio. Lui soltanto, se vuole, mi guarirà, nessun
altro né degli dei beati, né degli uomini mortali.».
Disse cosi, e io gli risposi:
«Avessipotuto privarti dell'anima e della vita e mandarti nella casa di Ade, com'è
145 vero che neppure Poseidone potrà guarire il tuo occhio».
Cosi parlai, e lui invocava il dio Poseidone, tendendo le braccia al cielo stellato:
«Ascolta Poseidone, signore della terra, dio dai bruni capelli, se mi sei padre, se
davvero sono tuo figlio, fa che non torni in patria il distruttore di città Odisseo fi-
glio di Laerte, che in Itaca ha la dimora. Ma se è destino che riveda i suoi cari, che
150 torni alla casa ben costruita e alla terra dei padri, tardi e male vi giunga, dopo aver
perduto i compagni, sopra una nave non sua, e in casa trovi sventure».
Cosi diceva pregando, lo udì il dio dai bruni capelli.
(Omero, Odissea,trad. it. di M. G. Ciani, Marsilio,
Venezia 2005)

35. credo ... morte: Polifemo intende dire che pensa di riusci- 37. distruttore di città: in greco
re a prendere Odisseo e a ucciderlo. un epiteto formulare usato ptolipòrthion. Si tratta di : è
36. Cosi dicevano: i compagni cercano inutilmentedi con- soltanto per Odisseo e per Achille,
nell'Iliade.
vincere Odisseo a ripartire in fretta senza provocare ulterior- 38. Laerte: Odisseo era figlio
di Laerte e Anticlea.
mente l'ira del Ciclope. 39. invecchiò: trascorse la vita
intera.

152 percorso 2
TUTOR
VERSO LE COMPETENZE
ANALISI ATTIVA • leggere, comprendere e interpretare
produrre testi Laboratoriodelle
• esporre oralmente competenze
interattivo
COMPRENSIONEE ANALISI
dell'ospitalità L'ospitalità era un valore sacro Il valore dell'ospitalità Quale valore ha l'ospi-
Ilrituale
gli ospiti erano sotto la protezione degli talità per Odisseo? E per Polifemo? Rispondi facen-
pergli antichi:
rituale non certificato da alcuna legge
dèi,secondoun do riferimenti precisi al testo.
dalla tradizione. L'ospite chiedeva
scrittama garantito
ginocchia di colui al quale si rivol-
aiutoabbracciando le
doni ospitali; veniva accolto,
geva;se poteva, portava
protettoe infine congedato con doni adeguati
nutrito,
sociale.
allasuacondizione

IIcapovolgimento del rito Nell'episodio di Polifemo il La virtù secondo Polifemo Polifemo non
ritualedell'ospitalità viene stravolto: in primo luogo te e l'autoritàdi Zeus. Qual è l'unico valore che il
Ciclope riconosce?Scegli la risposta corretta:
mancail rispetto per gli dèi, di cui i Ciclopi si fanno bef-
fe,credendosi,con un atto di hYbris,più forti di Zeus; a la lealtà
b l'abilità di parola
l'accoglienzae la protezione si tramutano in un incubo,
c la forza fisica
perchéi forestieri sono intrappolati e divorati. I doni d la tradizione
ospitali,inoltre,sono offerti con un secondo fine (il vino
di Odisseoserve a stordire il gigante, per colpirlo nel
sonno)o in modo beffardo (Polifemo offre come dono il
fattoche mangerà Nessuno per ultimo).

Ilmostro Polifemo è un essere mostruoso, perché è gi- La confidenza Con quale creatura Polifemo,
gantescoe possiede un solo occhio; ha abitudini bestiali, cr dele e spietato verso gli uomini, mostra invece
un atteggiamento confidenziale? Quale fatto ren-
comequella di divorare gli uomini; non conosce l'agricol-
de paradossale questa confidenza?
tura,né la tecnica, né le leggi, ed è presentato come un
rozzopastoreche vive a stretto contatto con gli animali.
Lfisolamento, l'antropofagia,il disprezzo per gli dèi ne
fanno il modello dell'orco cannibale che ricomparirà
spessonella tradizione dei racconti popolari.

Le doti di Odisseo Odisseo, secondo Polifemo, è un esse- I difetti di Odisseo Odisseo è un eroe ricco di
a doti, ma non privo di difetti: quali sono a tuo parere
repiccolo,debole, un uomo da nulla (rr. 138-139), ma riesce
quelli che emergono in questo episodio?
compensarelo svantaggio fisico con la mètis. Sa dominare
lapaura,ma anche l'impulso alla vendetta immediata, per-
chécapisce che uccidere il Ciclope nel sonno impedirebbe
la fuga. Intuisce le cattive intenzioni di Polifemo e mente
perproteggere il resto della flotta; è padrone della tèchne
e realizzaun'arma efficace con quanto ha a disposizione;
"inganno del nome ln che cosa consiste
sa dissimularei propri scopi fingendo che il vino sia un "inganno del nome messo in atto da Odisseo?
donoospitale, infine nasconde il proprio nome dietro un
giocodi parole, evitando la vendetta degli altri giganti.
La curiositàdi Odisseo, se è causa di pericoli, è anche la
qualitàindispensabile per affrontare l'ignoto: simbolica-
mente,rappresenta Io spirito dei colonizzatori greci che
sfidanoil mare e incontrano popoli stranieri e ostili.

L'epica omerica: l'Odissea 153


questo episodio gli dèi nonagisco.
Gli dèi ln
con parti- persona ma sono chiamati in causa
Civiltà e barbarie L'accecamento,descritto giusta no in prima a garanzia delle consuetudini
la
colari cruenti, è presentato da Odisseo come come testimoni,
ospiti nella occasioni?
punizione contro chi ha osato divoraregli li. ln quali
civili è un
propria casa: il tradimento delle consuetudini
delitto che si ritorce sul colpevole.

del narratore interno Nel-


Un altro commento
Il narratore interno Odisseoè insiemeprotagonista brano è presente un altrocom-
la arte iniziale del
e narratore del brano. Il fatto che l'episodio sia racconta- mento del narratore interno, oltre a quello già se-
to in prima persona aumenta la drammaticità della vi- gnalato. Individualo.
grazie anche alla presenza di commenti e antici-
pazioni (non si sarebbe mostrato amabile con i compagni,
r. IO). Il narratore interno si sforza inoltre di introdurre
paragoni con oggetti di uso quotidiano, tipici delle atti-
vità artigianali e marinare,per accentuareil contrasto
tra fatti mostruosi e abitudini civili.

LESSICO E LINGUA
S. La posizione del complemento oggetto Considera le frasi:altre vie,altri cammini abbiamo seguito (r.28);molti
uomini ha ucciso (r. 30); che tu ci dia ospitalità oppure un dono ci offra (r. 31). Individua per ciascuna il soggetto e il
complemento oggetto. Che cosa noti di singolare riguardo alla collocazione del complemento oggetto? Quale ef-
fetto produce una tale scelta linguistica?
9. Terribilmente Quale significato attribuisci all'avverbio terribilmentenella frase Terribilmentegli piacque il dolce
vino (r. 69)? Scegli la risposta corretta:
a per nulla. perche aveva un sapore terribile
b moltissimo, tanto da esporlo al pericolo di ubriacarsi
c abbastanza, perche era sufficientemente dolce
d spaventosamente, perché Polifemo è un mostro
10. Nessuno da nulla Perché Polifemo definisce il suo avversario
Nessuno da nulla (r. 126)? Quale significato è
sottolineato dalla presenza della doppia negazione?
11 Sinonimi Trova un sinonimo per ciascuno dei termini
che appaiono nel seguente elenco:
amabile •gentile •fardello •atterriti •floride •ebbe sbrigato
•giacque • intollerabile •
feconda • gravato
SCRITTURA
72. Scrivi un testo narrativo-descrittivo: un finale
diverso Ipotizza uno o
scegliere tra una versione comica, tragica oppure più finali alternativi del brano. puoi
misteriosa.
AD ALTA VOCE
13. Le responsabilità di chi ha il comando Odisseo
deve essere considerato
gni oppure no? É giusto che un capo segua fino colpevole per la morte di sei compa-
in fondo i suoi obiettivi,
to la sua vita ma anche quella dei suoi collaboratori? anche se questo pone a
Sostieni la tua tesi rischio non soltan-
in un discorso
argomentativo di due minuti'

154 percorso 2

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